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In vigore al: 26/10/2022

Corte costituzionale - Sentenza N. 37 del 31.01.1991
Lotta contro l'AIDS - Competenza dello Stato a sostituirsi agli enti territoriali inattivi - Previsione di un programma di interventi da realizzare mediante un piano ministeriale

Sentenza (17 gennaio) 31 gennaio 1991, n. 37; Pres. Conso — Red. Spagnoli
 
Ritenuto in fatto: 1. Con ricorso del 6 luglio 1990, notificato il successivo 7 luglio, la Provincia autonoma di Bolzano ha impugnato l'art. 1 commi 2, 3, 4 e 5; l'art. 2 commi 2, 3, 4, 5, 6 e 7; l'art. 3 commi 1, 2, 3, 4 e 5; l'art. 4 commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6 e l'art. 9 commi 1 e 2 l. 5 giugno 1990 n. 135, in riferimento all'ari. 8 cifre 1, 3, 5, 6, 17, 22 e 29; all'ari. 9 cifra IO; all'ari 16 comma I; all'art. 52 ultimo comma; agli artt. 79, 83, 84, 89, 100, 102, 104 ed al titolo VI dello Statuto di autonomia d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670, nonché alle relative norme di attuazione ed all'art. 80 l. 23 dicembre 1978 n. 833.
In particolare, per quanto concerne l'art. 1 comma 2 della legge, la Provincia lamenta:
a) che esso disciplini dettagliatamente il servizio per il trattamento a domicilio dei soggetti affetti da AIDS, fissando anche il numero massimo dei posti da ripartire tra le regioni: ciò in violazione della competenza provinciale ed in contrasto puntuale con la disciplina locale che ha già istituito una « commissione provinciale per la profilassi e la terapia dei malati di AIDS », nonché un apposito centro di raccolta e di cura presso l'ospedale di Bolzano;
b) che esso affidi al Ministro di fissare con proprio decreto le modalità di convenzionamento con istituzioni e personale esterno, allo scopo di attuare il servizio in residenze collettive o case alloggio, così sottraendo alla Provincia — e non soltanto in via eccezionale e sostitutiva — un potere ad essa spettante; ciò in violazione anche della competenza esclusiva di quest'ultima in tema di ordinamento degli uffici e del personale e delle norme statutarie sulla proporzionale etnica e il bilinguismo.
L'art. 1 comma 3 è impugnato nella parte in cui affida ad un atto di indirizzo e coordinamento — da adottare ai sensi dell'art. 5 l. n. 833 del 1978 — di stabilire criteri uniformi per l'attivazione del servizio, sia nella sede ospedaliera, sia nella forma domiciliare: secondo la Provincia, pur ammettendo in via di principio che un simile atto possa essere indirizzato anche ad essa — e ciò pur in mancanza di una compiuta definizione della relativa funzione, da adottare con norme di attuazione del « pacchetto » a favore della popolazione altoatesina — ne contesta, nella specie, la legittimità per tre ragioni: a) perché, in materia sanitaria, interventi statali così limitativi sarebbero esclusi, in via generale, dalla stessa l. n. 833 del 1978 (art. 80); b) perché dovrebbe comunque negarsi che, per questa via, la Provincia medesima possa essere spodestata del potere di determinare quali siano le USL e quali e quanti i posti di assistenza per i malati di AIDS; e) perché non sarebbe stato osservato il principio di legalità (cfr. spec. sentt. nn. 150 del 1982; 242 e 338 del 1989), poiché la norma impugnata non definirebbe né l'organo competente, né l'oggetto, né gli interessi unitari da perseguire, né i criteri di esercizio della funzione.
Premesso poi che, nel suo complesso, la legge impugnata violerebbe la competenza provinciale in tema di igiene e sanità per contenere una disciplina analitica e puntuale, quale neppure la esigenza di indirizzo e coordinamento potrebbe giustificare, la Provincia lamenta altresì, in particolare, la violazione da parte dell'art. 1 comma 4, — in tema di interventi di costruzione e ridistribuzione dei posti letto e di adeguamento degli organici — delle competenze esclusive provinciali sull'« urbanistica » e « piani regolatori », « tutela del paesaggio », « lavori pubblici di interesse provinciale », con relativa viabilità e acquedotti, « espropriazioni per pubblica utilità ».
L'art. 1 comma 5, violerebbe anche l'autonomia finanziaria della Provincia, nel disporre che i finanziamenti per la costruzione e ristrutturazione dei reparti di ricovero per malattie infettive (art. 1 comma 1 lett. b)) siano iscritti in apposito capitolo dello stato di previsione dal Ministero della sanità, anziché assegnarli pro quota alla Provincia (v. spec. artt. 79 st. e 5 l. n. 386 del 1989); e ciò anche in violazione della c.d. « garanzia di bilancio » ex art. 84 st., nonché dello speciale procedimento previsto per modificare le norme statutarie sull'autonomia finanziaria (art. 104 st.).
L'art. 2 comma 2, poi, sarebbe illegittimo perché nel prevedere un potere sostitutivo del Ministero della sanitࠗ in caso di mancata determinazione nel termine, da parte della Provincia, della distribuzione e localizzazione degli interventi di ristrutturazione edilizia e di edificazione di nuove strutture per malattie infettive — non rispetterebbe i criteri più volte dettati in materia dalla giurisprudenza di questa Corte.
L'art. 2 comma 3, è impugnato nella parte in cui: a) affida al CIPE di approvare il programma degli interventi e di indicare la localizzazione e il dimensionamento delle opere da realizzare; b) riconosce allo stesso CIPE il potere di individuare i soggetti incaricati dell'espletamento, in concessione di servizi, dei compiti organizzativi afferenti all'esecuzione del programma; c) stabilisce che il decreto ministeriale che rende esecutiva la delibera del CIPE valga come dichiarazione implicita di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere; d) attribuisce al Ministero della sanità di stipulare la convenzione con i soggetti concessionari: tutto ciò in violazione della competenza provinciale concorrente in materia sanitaria e delle competenze esclusive in tema di ordinamento degli uffici e del personale, tutela del patrimonio storico-artistico e popolare, urbanistica e piani regolatori, tutela del paesaggio, viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse provinciale, espropriazione per pubblica utilità, addestramento e formazione professionale.

L'art. 2 commi 4, 5, 6 e 7, sarebbe illegittimo in quanto estrometterebbe del tutto la Provincia dal procedimento di realizzazione delle opere.

L'art. 3 commi 1, 2, 3, 4 e 5, violerebbe la competenza esclusiva provinciale in tema di urbanistica, tutela ambientale e del paesaggio e di conservazione del patrimonio storico-artistico e popolare, perché attribuisce alla Conferenza regionale il giudizio di compatibilità dei progetti, prevedendo, in assenza di unanimità, l'intervento sostitutivo del Presidente del Consiglio dei Ministri: la semplice partecipazione alla Conferenza di un rappresentante della Provincia, per di più un semplice funzionario, non potrebbe costituire infatti valido surrogato delle attribuzioni esclusive della Provincia medesima.

L'art. 4 commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6, è impugnato perché: a) prevede, nelle strutture ospedaliere, l'assunzione di personale in deroga alle disposizioni vigenti e fissa la composizione delle commissioni e le procedure di concorso; b) affida alle USL il compito di organizzare corsi di addestramento e formazione professionale; c) autorizza le USL all'assunzione di infermieri professionali, in deroga alle leggi in vigore: tutto ciò in violazione delle norme sulla proporzionale etnica e sul bilinguismo, perché, in particolare, non si sarebbero istituiti, per il personale dipendente dallo Stato, i ruoli distinti per gruppi linguistici e non si sarebbe fatto luogo alla conseguente assegnazione dei posti, ne si sarebbe imposto il possesso dell'attestato della conoscenza delle lingue italiana e tedesca, previsto come obbligatorio per il personale sanitario dalla l. prov. n. 5 del 1975 (e successive modificazioni), e comunque necessario in ogni servizio pubblico, anche secondo la giurisprudenza costituzionale.

L'art. 9 comma 1, violerebbe le norme sui poteri statali di sostituzione, che prevede che il Ministero della sanità possa nominare commissari ad acta nel caso in cui la Provincia non predisponga nel termine i programmi per le attività di cui all'art. 1 commi 1 (lett. c), d), e),f)) e 2.

L'art. 9 comma 2, sarebbe incostituzionale perché nel prevedere l'istituzione di centri di riferimento per i servizi e le strutture anti-AIDS, inciderebbe su materia riservata alla Provincia e le imporrebbe di creare uffici da essa già autonomamente istituiti.

Infine, l'intera l. n. 135 del 1990 sarebbe viziata sotto il profilo formale perché alla approvazione del relativo disegno di legge non avrebbe partecipato il presidente della Giunta provinciale di Bolzano, non invitato nell'apposita seduta del Consiglio dei Ministri: ciò in violazione dell'art. 52 st., e delle norme di attuazione (art. 19 d.P.R. n. 49 del 1973), non essendo dubbio che la legge medesima riguardi « la sfera di attribuzioni » della Provincia.

Con ricorso del 7 luglio 1990, notificato nella stessa data, la Regione Lombardia ha impugnato gli artt. 1, 2, 3, 4 e 9 l. 5 giugno 1990 n. 135, per contrasto con gli artt. 117, 118 e 119 Cost., nonché con la l. 23 dicembre 1978 n. 833 e l'art. 20 1. 11 marzo 1988 n. 67.
Con ricorso promosso e notificato in pari data, la Provincia autonoma di Trento ha impugnato gli artt. 1 commi 1, 2, 3 e 5; 2, 3, 4 commi I e 3, 9 stessa l. n. 135 del 1990, in riferimento all'art. 8 nn. 1), 3), 5), 6), 17), 22), 29); all'art. 9 n. 10) e all'art. 16 d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670 (statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), e relative norme di attuazione, nonché alle norme del titolo VI del medesimo d.P.R. n. 670 del 1972, così come modificato con la l. 30 novembre 1989 n. 386.
I due ricorsi, con deduzioni presso che identiche, innanzi tutto lamentano, in generale, che il legislatore nazionale abbia assunto a pretesto il problema dell'AIDS per disporre un intervento straordinario e derogatorio, con l'accertamento delle funzioni in capo ad organi ministeriali, a scapito delle autorità regionali e locali costituzionalmente competenti.
In particolare poi, i ricorsi attaccano la previsione del piano ministeriale di interventi (art. 1 della legge), nella parte concernente la costruzione e ristrutturazione dei reparti di ricovero per malattie infettive (comma 1 lett. b)), l'assunzione di personale (lett. c), e),f)), lo svolgimento di corsi di formazione professionale (lett. d)): sarebbe palese l'illegittima compressione delle competenze regionali e provinciali, che non potrebbe trovare sufficiente bilanciamento nella previsione, nella materia, di programmi o proposte regionali o provinciali poiché non ci sarebbe alcuna garanzia neppure procedurale che tali programmi o proposte siano rispettati.
Oggetto di specifica censura è poi il comma 5 dello stesso art. 1, nella parte in cui prevede che i finanziamenti, mediante mutui, degli interventi del comma 1 lett. b) siano iscritti nello stato di previsione del Ministero della sanità e che gli oneri di ammortamento dei mutui medesimi siano fronteggiati mediante le somme non utilizzate autorizzate per il 1988 dall'art. 20 l. 11 marzo 1988 n. 67 (1. finanziaria 1988): tale ultima disposizione (commi 5 e 6) prevede il finanziamento, per l'anno di riferimento, di programmi regionali di investimento nel settore dell'edilizia ospedaliera; di conseguenza, la nuova legge in pratica opererebbe una sottrazione, a danno delle comunità locali, del finanziamento per il 1988, per destinarlo ad una spesa, nello stesso settore, effettuata e gestita da organi statali: da ciò la violazione dell'autonomia finanziaria e programmatoria delle Regioni e Province autonome.
In particolare, per quanto concerne la Provincia di Trento, detta previsione di spesa violerebbe altresì le disposizioni statutarie (art. 78) e di attuazione (artt. 4 e 5 l. n. 386 del 1989), per le quali le somme relative dovrebbero essere assegnate alla Provincia senza vincolo di destinazione, o con vincolo solo di settore.
L'art. 1 comma 2, poi, sarebbe illegittimo nella parte in cui affida al Ministro, senza prefissione di criteri e dunque in violazione dei principi di legalità e di riserva di legge, il potere di disciplinare le convenzioni per il trattamento domiciliare dei soggetti affetti da AIDS.
Per la violazione dei medesimi principi sarebbe illegittimo anche il successivo comma 3, che assoggetta i servizi, e i relativi organici, per il trattamento a domicilio dei malati di AIDS, nonché l'attivazione di posti di assistenza a ciclo diurno negli ospedali, ad un atto statale di indirizzo e coordinamento, privo di contenuto predeterminato.
E ancora oggetto di censura l'art. 2 comma 2, nella parte in cui, imponendo alle Regioni un termine eccessivamente breve per determinare il programma di distribuzione e localizzazione degli interventi in materia di costruzioni e ristrutturazioni, e prevedendo, in caso di mancata osservanza di tale termine, un intervento sostitutivo del Ministro, si tradurrebbe in realtà in un sostanziale esproprio delle competenze locali in tema di edilizia ospedaliera, a vantaggio degli organi centrali; d'altra parte, il previsto potere sostitutivo ministeriale non rispetterebbe i criteri indicati dalla giurisprudenza costituzionale (ad es., sent. n. 177 del 1988), sia perché non presupporrebbe una previa diffida, ne alcuna concertazione con organi locali, sia perché non verterebbe su adempimenti regionali vincolati nel quomodo, né concernerebbe interessi non localizzati e non frazionabili.
Sarebbero invasivi della competenza legislativa regionale e provinciale in materia di lavori pubblici, e in particolare, di edilizia ospedaliera, nonché della loro autonomia programmatoria e di spesa anche: a) i commi 3 e 4 dell'art. 2, perché, lungi dal limitarsi a prescrivere procedure di urgenza o semplificate, sostituirebbero agli organi ordinariamente competenti delle Regioni, delle Province e delle USL, i soggetti concessionari dell'espletamento degli interventi di costruzione e ristrutturazione, operanti, per di più, in base ad una convenzione stipulata in sede ministeriale; b) il comma 5, per affidare la valutazione dei progetti ad un organismo centrale (nucleo di valutazione ex art. 20 comma 2 l. n. del 1988); c) il comma 6, per determinare i contraenti e il contenuto dei contratti di appalto per l'esecuzione delle opere; d) il comma 7, perché inserisce rappresentanti dei Ministeri della sanità e lavori pubblici nelle commissioni giudicatrici delle relative gare ed attribuisce al secondo il compito di nominare le commissioni di collaudo e di assicurare l'esercizio dell'alta sorveglianza.
In particolare, per quanto concerne la Provincia di Trento, la violazione della sua competenza sarebbe aggravata dall'esistenza di apposita disciplina provinciale sulla costruzione e ristrutturazione dei beni da destinare al servizio ospedaliero (art. 38 commi 10 e 11 l. prov. n. 33 del 1980).
È censurabile inoltre l'art. 3, per invasione delle competenze regionali e provinciali in materia di tutela paesistica, ambiente e lavori pubblici, perché: a) prevede che il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, con cui si provvede in caso di assenza di unanimità nella Conferenza regionale, possa sostituire anche l'autorizzazione paesistica (ex art. 7 l. n. 1497 del 1939) rimessa alla competenza regionale e provinciale; b) attribuisce a tale decreto efficacia derogatoria del piano regolatore, così sovrapponendo, per opere di competenza regionale, l'intervento statale all'esercizio dei poteri spettanti alle Regioni e Province in tema di strumenti urbanistici.
Illegittimo sarebbe poi l'art. 4 comma 1 ultima parte, perché, in materia di assunzione del personale, fissa alle Regioni termini di adempimento incredibilmente ristretti, introducendo, in mancanza, un potere sostitutivo statale privo dei necessari presupposti di legittimità (sentt. nn. 177 del 1988 e 294 del 1986), trattandosi, nel caso, di attività ordinaria di copertura di organici e non di adempimenti vincolati, necessari per il perseguimento di scopi essenziali della programmazione nazionale
Per analoghe ragioni, illegittima sarebbe anche la previsione, nell'art. 9 comma 1 seconda parte, del potere del Ministro della sanità di nominare commissari per il compimento degli atti necessari ove le Regioni e Province autonome non approvino nei termini i programmi relativi, tra l'altro all'assunzione del personale e all'organizzazione di corsi di formazione e addestramento professionale: non si tratterebbe infatti, neanche qui, di adempimenti vincolati, necessari per la soddisfazione di interessi unitari;
inoltre l'esercizio del potere sostitutivo sarebbe rimesso ad organi estranei al Governo e mancherebbero modalità procedurali di tipo collaborativo.
È infine impugnato l'art. 9 comma 2, per violazione dell'autonomia organizzativa e normativa delle Regioni e Province, perché nell'istituire i centri di riferimento, ne disciplina minuziosamente l'attività, i compiti e i requisiti dei relativi responsabili.
3. Si è costituito in giudizio il Presidente del Consiglio dei Ministri, a mezzo dell'Avvocatura generale dello Stato, in relazione a tutti i ricorsi, chiedendo che essi siano respinti.
L'Avvocatura, qualificata la l. n. 135 del 1990 come provvedimento di estrema urgenza atto a fronteggiare una situazione di emergenza determinatasi a livello non solo nazionale, ma mondiale, afferma in primo luogo che, dovendo l'infezione da HIV ritenersi una patologia epidemica, la legge stessa si configurerebbe come corretto esercizio della competenza, conservata in capo allo Stato (arg. ex art. 6 comma 1 lett. b) e art. 7 l. n. 833 del 1978), in tema di interventi contro le epidemie.
In secondo luogo, la particolarità e specificità della materia — già a base della precedente attribuzione al Ministro della sanità (art. 5 l. 8 aprile 1988 n. 109), del potere di adottare provvedimenti urgenti anche in deroga alle leggi vigenti — giustificherebbe ampiamente, in fattispecie in via ordinaria rimesse alle Regioni e Province autonome, una ingerenza dello Stato che peraltro non escluderebbe in assoluto la loro partecipazione.
Per quanto in particolare concerne gli interventi previsti dall'art. 1 della legge, l'Avvocatura sottolinea come la predisposizione del piano ministeriale da parte della Commissione nazionale per la lotta contro l'AIDS costituisca la migliore garanzia di organicità degli interventi stessi e di adeguatezza ed uniformità di trattamento per tutti i soggetti colpiti dalla malattia.
Quanto alla censura relativa all'atto di indirizzo e coordinamento di cui all'art. 1 comma 3, l'Avvocatura osserva che la sua previsione non è generica, essendo viceversa il suo oggetto sufficientemente determinato nella disposizione stessa.
L'art. 2, poi, non violerebbe le competenze regionali e provinciali, poiché attribuirebbe in prima battuta proprio alle stesse Regioni e Province il potere di determinare la distribuzione e localizzazione degli interventi, mentre la ristrettezza e perentorietà del termine per provvedere, nonché l'eventuale intervento sostitutivo del Ministro, sarebbero giustificati dalla « eccezionale urgenza degli interventi » (art. 1 comma 1).
Neppure l'art. 3 configurerebbe un'invasione delle competenze locali, proprio perché affiderebbe in via prioritaria il potere di deliberare sugli interventi alla Conferenza regionale, promossa d'intesa con ciascuna Regione e composta anche da rappresentanti di questa. In particolare, non ci sarebbe alcuna lesione della competenza in tema di urbanistica, atteso che la Conferenza dovrebbe compiere la sua valutazione di compatibilità anche rispetto alle norme regionali vigenti nella materia.
Le procedure per le assunzioni di personale ex art. 4 non sarebbero illegittime sia perché limitate agli specifici bisogni determinati dagli interventi previsti, sia perché necessarie a superare i tempi lunghi delle procedure ordinarie, incompatibili con le finalità della legge.
Infine, il termine di sessanta giorni fissato dall'art. 9 commi 1 e 2, pur comportando un particolare impegno operativo, non sarebbe comunque tale da non poter essere concretamente rispettato.
4. In prossimità dell'udienza, la difesa della Provincia autonoma di Bolzano ha depositato una memoria illustrativa, corredata da un'ampia documentazione.
Nella memoria si contesta innanzi tutto l'assunto dell'Avvocatura dello Stato per il quale sarebbe applicabile anche alla Provincia di Bolzano la riserva disposta dall'art. 6 comma 1 lett. b) l. n. 833 del 1978 a favore dello Stato in tema di « epidemie »: ad avviso della Provincia infatti tale disposizione si riferirebbe soltanto alle Regioni ordinarie, mentre alla Provincia stessa si applicherebbero soltanto le apposite norme di attuazione (d.P.R. n. 474 del 1975, artt. 3 e 8) che mantengono allo Stato la sola competenza sulle malattie infettive per cui è prevista la vaccinazione obbligatoria, tra le quali non rientra l'AIDS. Inoltre, tale competenza statale — osserva — sarebbe (art. 8) soltanto sussidiaria rispetto ad interventi legislativi ad hoc della Provincia.
Ribadisce poi come la Provincia medesima abbia ampiamente esercitato la propria competenza, realizzando numerosi interventi in tema di prevenzione e cura dell'AIDS e nel settore educativo-informativo; allega in proposito copie di numerosi documenti: delibere e direttive della Giunta, materiale informativo, resoconti dell'attività della Commissione provinciale per la lotta all'AIDS, ecc.
Nega ancora che il Ministro della sanità possa adottare nei confronti della Provincia di Bolzano un atto di indirizzo e coordinamento, come quello previsto dalla legge impugnata, ai sensi dell'art. 5 l. n. 833 del 1978;
contesta anche, in proposito il mancato rispetto del principio di legalità: ciò sulla base, sostanzialmente, delle medesime argomentazioni già esposte nel ricorso. Sottolinea poi come l'atto in questione sarebbe illegittimo, anche perché tale da contenere una disciplina eccessivamente analitica e puntuale, in contrasto con le sentt. di questa Corte nn. 177 e 1145 del 1988.
Infine, ribadisce le censure in tema di costruzioni e ristrutturazioni, di assunzioni del personale, di mancata partecipazione del presidente della Giunta al Consiglio dei Ministri, anche qui motivando con i medesimi argomenti già enunziati nel ricorso.
 
Considerato in diritto: 1. I tre ricorsi investono alcune norme della medesima legge statale, prospettando censure identiche, analoghe o connesse: essi pertanto possono essere riuniti e decisi con unica sentenza.
2. La l. 5 giugno 1990 n. 135, autorizza l'attuazione di una vasta gamma di interventi « allo scopo di contrastare la diffusione dell'infezione da HIV mediante le attività di prevenzione e di assicurare idonea assistenza alle persone affette da tale patologia » (art. 1 comma 1).
Come risulta dalla relazione governativa al disegno di legge, la Commissione nazionale per la lotta contro l'AIDS, istituita presso il Ministero della sanità, ha predisposto un programma organico di interventi destinato ad essere recepito nel futuro piano sanitario nazionale; in attesa dell'approvazione di quest'ultimo, ritenuta la straordinaria gravita ed urgenza della situazione, con la legge impugnata si è provveduto ad adottare le misure reputate indispensabili ed indilazionabili dalla stessa Commissione.

In precedenza, nella materia oggetto della legge attuale, esisteva soltanto la previsione di un finanziamento straordinario a carico del Ministero della sanità con indicazione solo sommaria della relativa destinazione.

L'art. 5 d. l. 8 febbraio 1988 n. 27, conv. nella l. 8 aprile 1988 n. 109, infatti, tra le misure urgenti per gli organici ospedalieri e per la razionalizzazione della spesa sanitaria, ha previsto, nei limiti degli stanziamenti disposti a vantaggio del suddetto Ministero per programmi di lotta e prevenzione dell'AIDS, l'erogazione di somme, anche in deroga alle leggi vigenti, per la costruzione o per la ristrutturazione di appositi reparti o sezioni ospedaliere », nonché per programmi di informazione e prevenzione a carattere nazionale o concernenti strutture di grandi comunità.

La legge in esame è dunque la prima a disporre un piano dettagliato, analitico e organico di misure per contrastare la patologia in questione.
Tali misure consistono essenzialmente — oltre che in interventi poliennali di prevenzione, informazione, ricerca e sorveglianza epidemiologica e sostegno al volontariato (art. 1 comma 1, lett. a)) — nella costruzione e ristrutturazione dei reparti di ricovero per malattie infettive e nel potenziamento dei laboratori di analisi (lett. 6)); nell'assunzione di nuovo personale (lett. c)); nello svolgimento di corsi di addestramento professionale (lett. d)); nel potenziamento dei servizi di assistenza ai tossicodipendenti e di quelli per le malattie a trasmissione sessuale (lett. e), f)); nel rafforzamento dell'organico dell'Istituto superiore di sanità (lett. g)). È poi prescritta l'attuazione di servizi di assistenza domiciliare e di ospedale diurno dei soggetti affetti da AIDS e patologie correlate (art. 1 commi 1 e 3). Per tutti gli interventi sono previsti finanziamenti a carico dello Stato (commi 5, 6, 7).
Una disciplina particolareggiata concerne le attività di costruzione e ristrutturazione (art. 2); l'intervento di conferenze regionali nel procedimento di realizzazione degli interventi (art. 3); le modalità di assunzione del personale (art. 4); le garanzie di riservatezza e non discriminazione dei soggetti colpiti dall'infezione da HIV (artt. 5, 6, 7); l'istituzione di un comitato interministeriale per la lotta all'AIDS (art. 8); l'affidamento alle Regioni e Province autonome del potere di predisporre i programmi per l'assunzione del nuovo personale, per lo svolgimento dei corsi di addestramento e per i servizi di assistenza domiciliare e in ospedale diurno (art. 9 comma 1); l'attribuzione alle medesime del potere di istituire i centri di riferimento per il coordinamento della lotta contro l'AIDS, per la sorveglianza epidemiologica e l'attività informativa e formativa (comma 2).
3. Le Province di Bolzano e Trento e la Regione Lombardia hanno investito la legge con numerose censure, lamentando, in sostanza, che alcuni degli interventi previsti, e specialmente le modalità prescritte per la loro attuazione, si risolvono in una ingiustificata espropriazione o comunque in una illegittima compressione di competenze ad esse medesime riservate in via esclusiva e/o concorrente dalle norme costituzionali.
Prima di prendere in esame le specifiche questioni proposte, occorre, in una prospettiva di carattere generale e complessiva, osservare che la legge impugnata si presenta effettivamente, come risulta anche dai lavori preparatori, come intesa a dare una prima risposta seria e non frammentaria all'eccezionale situazione di emergenza sociale determinata dalla allarmante diffusione dell'infezione da HIV, patologia nuova e gravissima in espansione a livello non solo nazionale, ma mondiale, e ciò tenendo conto anche delle numerose iniziative esistenti in campo internazionale: si può ben dire dunque che tale legge vuole perseguire un interesse non frazionabile, ma concernente l'intera collettività nazionale e che richiede, per essere soddisfatto, misure e interventi di dimensioni corrispondenti.
Inoltre, si tratta di un interesse che si presenta come particolarmente stringente e imperativo, essendo connesso alla indilazionabile necessità di contrastare, con mezzi adeguati, gli effetti eccezionali di un fenomeno morboso devastante, nell'intento di fornire uno standard minimo irrinunciabile di garanzia, in condizioni di eguaglianza in tutto il territorio della Repubblica, ad un valore, la salute, che, protetto dalla Costituzione come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività (art. 32), è stato costantemente riconosciuto come primario da questa Corte sia per la sua inerenza alla persona umana sia per la sua valenza di diritto sociale, caratterizzante la forma di stato sociale disegnata dalla Costituzione (v. spec., tra le tante, le sentt. nn. 455 del 1990; 324 del 1989; 1011 del 1988; 294 e 177 del 1986).
Il perseguimento di un interesse siffatto, secondo la giurisprudenza di questa Corte, giustifica in principio la compressione da parte del legislatore statale di ogni tipo di competenza regionale o provinciale, e ciò anche con interventi di dettaglio, purché si tratti di misure necessarie e proporzionate rispetto alla realizzazione dell'interesse medesimo (v. spec., sentt. nn. 177 e 217 del 1988; 399 e 459 del 1989; 21 del 1991).
Naturalmente, ciò non implica necessariamente che le provvidenze regionali o provinciali debbano essere comunque escluse, ma, al contrario, consente che esse siano fatte salve ove siano compatibili con le modalità e gli scopi dell'intervento nazionale e possano essere adeguatamente coordinate e utilizzate al medesimo fine.
Tutto ciò premesso, si deve riconoscere che la legge impugnata effettivamente incide nei diversi settori che le Province autonome e la Regione Lombardia rispettivamente rivendicano come attribuiti a vario titolo alla propria competenza, non potendo accedersi — dati i molteplici aspetti della normativa in esame — alla tesi dell'Avvocatura dello Stato che vorrebbe ricomprenderne l'oggetto nell'angusto e inappropriato ambito delle « epidemie », peraltro sottratto alle sole Regioni ordinarie (art. 6 comma 1 lett. b), l. n. 833 del 1978), ma non, come risulta dalle relative norme di attuazione statutaria, alle Province autonome.
Tuttavia, tale riconoscimento non può per sé solo indurre a concludere per l'illegittimità delle norme impugnate, dovendo ancora verificarsi, secondo i ricordati criteri di giudizio, se le singole misure adottate siano tali, nel loro contenuto e modalità di realizzazione, da collegarsi o meno effettivamente e ragionevolmente con le esigenze unitarie sopra descritte.
4. Passando ora alla valutazione delle diverse censure, si può innanzitutto notare che i tre ricorsi, nella maggioranza dei casi, concernono le medesime disposizioni (artt. da 1 a 4 e 9 l.).
La sola Provincia di Bolzano, impugna l'intera legge per contrasto con l'art. 52 comma ult., st. T.-A.A. e l'art. 19 d.P.R. n. 49 del 1973, in quanto all'approvazione del disegno di legge relativo non avrebbe partecipato il presidente della Giunta provinciale, perché non invitato all'apposita seduta del Consiglio dei Ministri.

Tale questione non è fondata.

Questa Corte ha infatti costantemente ed anche di recente ribadito che l'intervento del presidente della Giunta provinciale in Consiglio dei Ministri « quando si trattano questioni che riguardano la Provincia » (art. 52 comma ult. st.) in tanto è da ritenere necessario in quanto l'interesse su cui incide la disciplina legislativa contestata sia un interesse differenziato, e cioè proprio e peculiare della Provincia medesima (v. da ultime, sentt. nn. 85, 224 e 381 del 1990).
Nella specie l'esigenza che la legge in esame vuole soddisfare non può dirsi così qualificata, concernendo invece essa, per le caratteristiche del fenomeno che intende combattere, l'intera collettività nazionale in modo indifferenziato.
Di conseguenza, non possono dirsi violate le norme invocate a parametro dalla Provincia di Bolzano.
5. Non fondata è pure la questione proposta dalla Provincia di Trento e dalla Regione Lombardia nei confronti dell'art. 1 comma 1, lett. b), c), d), e), f), per violazione delle rispettive competenze in tema di edilizia ospedaliera, organici e assunzioni del personale e formazione professionale, in quanto tale normativa prevederebbe un programma di interventi da realizzare mediante un piano ministeriale ad hoc, aggiuntivo rispetto al piano sanitario nazionale, per di più senza alcuna partecipazione effettiva delle Regioni e Province.
In contrario si può osservare — anche a non voler considerare che, dato l'interesse perseguito, è del tutto coerente che l'individuazione e la pianificazione degli interventi avvenga in sede nazionale — che in ogni caso nella disposizione in esame il « piano ministeriale » non è un vero e proprio strumento programmatorio operativo ma una mera indicazione di massima di obbiettivi e finalità da raggiungere, mentre la determinazione concreta dei singoli programmi è poi rimessa, in successive disposizioni, a specifici atti di soggetti diversi, (rispettivamente: art. 2 comma 2 e 3, art. 9 comma 1), tra l'altro con la partecipazione, in modi e gradi diversi, delle stesse Regioni e Province.
Di conseguenza tale disposizione, non stabilendo di per sé una ripartizione di competenze tra Stato e Regioni, non può considerarsi invasiva delle attribuzioni delle ricorrenti (v. in tal senso anche la sent. n. 85 del 1990).
6. Sia le Province autonome sia la Regione Lombardia impugnano il comma 2 del medesimo art. 1.
La Provincia di Bolzano lamenta che tale disposizione disciplini in modo dettagliato il servizio di trattamento domiciliare dei malati di AIDS, con indicazione anche del tetto massimo dei posti da ripartire tra le Regioni, così invadendo la sua competenza in materia, tra l'altro già esercitata con l'individuazione di una struttura centralizzata facente capo all'ospedale di Bolzano.
La questione non è fondata.
La norma censurata infatti contiene solo criteri di larga massima cui deve ispirarsi il servizio, la cui concreta e graduale attivazione peraltro è assoggettata ad « indirizzi regionali » e deve avvenire comunque secondo programmi formulati dalle stesse Regioni e Province autonome (art. 9 comma 1); d'altra parte, l'indicazione del numero massimo dei posti da realizzare in tutto il territorio nazionale e da ripartire tra le Regioni e Province « secondo le rispettive esigenze » discende da valutazioni tecniche formulate dalla Commissione ministeriale in relazione al fabbisogno complessivo ed al minimum di prestazioni ritenuto indispensabile nella stessa sede, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili allo scopo. Infine, secondo quanto si è detto più sopra, la norma impugnata non esclude che possano essere utilizzate misure provinciali già esistenti, se adeguate.
Sempre in relazione allo stesso art. 1 comma 2, la Provincia di Bolzano da un lato, quella di Trento e la Regione Lombardia dall'altro, contestano la legittimità dell'attribuzione al Ministero del potere di definire le modalità per il convenzionamento degli enti ed il personale autorizzati a svolgere il servizio di trattamento a domicilio dei soggetti affetti da AIDS.
Secondo la prima, tale previsione sarebbe illegittima per invasione delle proprie competenze anche esclusive in materia (art. 8 n. 1, st.) e per violazione dei princìpi della proporzionale etnica e del bilinguismo. Ad avviso delle seconde, invece, la medesima previsione sarebbe in contrasto con il principio di legalità e della riserva di legge, poiché non vi sarebbero predeterminati i criteri di svolgimento del potere ministeriale.
Le censure non sono fondate.
L'attribuzione al Ministro del potere in discussione è infatti resa necessaria dall'esigenza di assicurare con la dovuta tempestività l'uniformità del servizio per l'intera collettività nazionale secondo precisi requisiti d'idoneità e standards tecnici, peraltro strettamente commisurati alle finalità e caratteristiche del servizio medesimo indicate nella prima parte della disposizione impugnata.
L'atto del Ministro non è dunque privo di fondamento giustificativo né di linee-guida per la sua adozione.
La sua previsione infine non viola i princìpi della proporzionale etnica e del bilinguismo poiché, come questa Corte ha già più volte osservato, le norme statutarie in proposito sono sempre immediatamente operative senza necessità di espresso richiamo da parte delle singole leggi (v. da ultime le sentt. nn. 85 e 224 del 1990) e quindi costituiscono anche nella specie un limite naturale inderogabile del potere ministeriale.
7. Tutte e tre le ricorrenti impugnano poi il comma 3 dello stesso art. 1 perché demanda al Ministro il potere di disciplinare l'attività di trattamento a domicilio e quella di assistenza a ciclo diurno negli ospedali mediante atti di indirizzo e coordinamento asseritamente privi di contenuto predeterminato.
La Provincia di Bolzano inoltre prospetta la tesi che la stessa funzione di indirizzo e coordinamento in materia sanitaria, di cui all'art. 5 l. n. 833 del 1978, non possa essere validamente esercitata nei suoi confronti poiché la medesima legge, nel successivo art. 80 farebbe salva la sua autonomia anche rispetto alla detta funzione.
Tale ultima tesi è inaccettabile, soprattutto perché non tiene conto del principio consolidato della giurisprudenza costituzionale per cui, in via generale, la funzione di indirizzo e coordinamento, dato il suo fondamento costituzionale, concerne anche la Provincia di Bolzano, sia pure con i limiti peculiari derivanti dai valori propri dell'autonomia di questa (cfr. spec. sent. n. 242 del 1989), e non potrebbe pertanto essere esclusa da una semplice legge ordinaria quale è la n. 833 del 1978 (ammessa e non concessa la correttezza della prospettata interpretazione del suddetto art. 80). Per quanto concerne il preteso contrasto della norma impugnata con il principio di legalità, si può osservare che la legge indica il soggetto competente (mediante il riferimento all'art. 5 l. n. 833 del 1978), e circoscrive adeguatamente il contenuto degli atti, descrivendo sia le attività da coordinare sia i rispettivi fini e criteri, e precisamente, nel comma 2, prima parte (per quanto concerne il trattamento domiciliare) e nel comma successivo (per l'attività di ospedale diurno) nei quali sono sufficientemente specificate le caratteristiche dei servizi che si vogliono attuare.
Pertanto, anche le censure concernenti l'art. 1 comma 3, non sono fondate.
8. Il nucleo centrale delle impugnative di tutte e tré le ricorrenti è poi costituito da un nutrito gruppo di doglianze che investono le previsioni concernenti in vario modo i programmi di costruzione e ristrutturazione delle strutture ospedaliere per malattie infettive (art. 1 commi 4 e 5; art. 2 commi 2 e 7; art. 3).
Le ricorrenti lamentano in sintesi che, mediante una disciplina eccessivamente analitica e, specialmente, mediante una sostanziale sottrazione dell'intera operazione alla disponibilità delle Regioni e Province autonome, la normativa impugnata incida illegittimamente, per profili diversi, in competenze ad esse riservate e precisamente: per quanto concerne le Province, nella loro competenza esclusiva in tema di urbanistica, tutela del paesaggio, lavori pubblici, espropriazione per pubblica utilità (art. 8 nn. 5), 6), 17) e 22) st.), nella competenza concorrente sull'igiene e sanità, assistenza sanitaria ed ospedaliera (art. 9 n. 10), st.), nonché nella loro autonomia finanziaria (spec. artt. 78 e 79 st.) e di bilancio (artt. 83, 84 st.); per quanto riguarda la Regione Lombardia, nella competenza concorrente per l'assistenza sanitaria ed ospedaliera e per i lavori pubblici di interesse regionale (art. 117 Cost.) e nella relativa autonomia di spesa.

Prima di affrontare le specifiche questioni, è necessario ricordare che il piano di interventi in questione nasce dalla necessità di adeguare le strutture ospedaliere per malattie infettive al fabbisogno di posti letto per il 1992, indicato, in relazione al previsto andamento epidemiologico del-l'AIDS, dall'apposita Commissione ministeriale; che le particolari modalità di attuazione del piano sono stabilite in considerazione dell'eccezionale urgenza degli interventi (art. 2 comma 1).

Non sembra dubbio dunque che, per questo aspetto, il piano medesimo sia uno degli strumenti previsti per fronteggiare la fondamentale esigenza unitaria collegata all'interesse nazionale sopra illustrato, in relazione alla situazione eccezionale in atto (v. par. 3). Lo stesso piano inoltre deve essere realizzato tenendo presenti anche le necessità poste da altre malattie infettive, diverse dall'AIDS.

Di tale presupposto occorre tener conto per valutare le specifiche doglianze che colpiscono questo o quell'aspetto della disciplina procedimentale e le modalità di finanziamento del piano in questione.

L'attuazione di quest'ultimo si snoda nelle seguenti fasi: 1) emanazione di indicazioni tecniche da parte della Commissione anti-AIDS (art. 2 comma 2), sentita la Conferenza permanente Stato-Regioni e il Consiglio sanitario nazionale (art. 1 comma 1, lett. b)); 2) determinazione da parte di Regioni e Province autonome, nell'ambito di tali indicazioni, della distribuzione e localizzazione degli interventi di ristrutturazione edilizia e di costruzione di nuove strutture, con sostituzione del Ministero della sanità in caso di mancato adempimento nel termine (comma 2); 3) a) approvazione da parte del CIPE — su proposta del Ministro della sanità, sentito il Consiglio sanitario nazionale — del programma degli interventi suddiviso per Regioni e Province con relativa indicazione delle localizzazioni e del dimensionamento delle strutture; b) individuazione contestuale da parte dello stesso CIPE dei soggetti incaricati dell'espletamento, in concessione di servizi, dei compiti amministrativi afferenti all'esecuzione del piano secondo convenzioni stipulate in sede ministeriale (comma 1); 4) compimento da parte dei concessionari di tutta l'attività preliminare e di redazione dei progetti (comma 4); 5) parere sui progetti del nucleo di valutazione di esperti tecnico-sanitari istituito dalla l. n. 67 del 1988, art. 20 comma 2 (comma 5); 6)approvazione dei progetti da parte della Conferenza regionale all'unanimità e, in mancanza, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio medesimo (art. 3); 7) assistenza dei concessionari, e direzione dei lavori, fino ai collaudi (art. 2 comma 4); 8) esecuzione delle opere a mezzo di contratti di appalto secondo le procedure previste dalla l. n. 80 del 1987, art. 3 e con la partecipazione di rappresentanti ministeriali nelle relative commissioni giudicatrici (commi 6 e 7); 9) collaudo a mezzo di commissioni nominate in sede ministeriale, sotto l'alta sorveglianza del Ministro dei lavori pubblici di concerto con quello della sanità (comma 7).

9. Le doglianze delle ricorrenti colpiscono presso che tutte le fasi sopra illustrate.
Innanzi tutto, esse contestano la legittimità del potere sostitutivo ministeriale da esercitarsi, sentita la Commissione nazionale anti-AIDS, ove le Regioni o Province manchino di determinare, nel termine perentorio di trenta giorni dall'entrata in vigore della legge, la distribuzione e localizzazione delle opere di ristrutturazione e costruzione ospedaliera.
Contrariamente a quanto ritengono le ricorrenti, il potere in questione rispetta taluni dei principi posti dalla giurisprudenza di questa Corte in materia, in quanto è attribuito ad un'autorità di governo, in relazione all'inadempimento di attività regionali prive di discrezionalità nell'an e assoggettate ad un termine perentorio; è rivolto a porre rimedio, in un'ipotesi eccezionale, ad un pericolo evidente di grave pregiudizio ad un interesse nazionale fondamentale (v. spec. sentt. nn. 177 e 1000 del 1988; 101, 324, 338 e 533 del 1989; 85 del 1990).
Ciò nonostante, la previsione del potere in questione non può considerarsi legittima poiché essa non è rispettosa del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, non dettando allo scopo idonee garanzie procedimentali. Infatti non può considerarsi tale la previa audizione, da parte del Ministro, della Commissione nazionale anti-AIDS, trattandosi di un organo tecnico ministeriale, come tale non legittimato a rappresentare le ragioni degli enti autonomi. Di conseguenza, l'attribuzione del potere in contestazione deve ritenersi illegittima nella parte in cui non prevede che siano preventivamente sentite le Regioni e le Province sulle ragioni del mancato adempimento (v. spec. sentt. nn. 304 del 1987; 830 del 1988; 85 del 1990). Viceversa, non può considerarsi illegittima l'attribuzione delle competenze sopra indicate ad organi statali (CIPE) o a soggetti da questi individuati (concessionari), ne la partecipazione di rappresentanti ministeriali alle Commissioni giudicatrici delle garedi appalto, ne la designazione ministeriale dei membri delle Commissioni di collaudo, ne, infine, l'esercizio, da parte del Ministro dei lavori pubblici, del potere d'alta sorveglianza: si tratta infatti di opere essenziali alla tutela del ricordato interesse nazionale, la cui uniformità e tempestività di realizzazione esige l'uso di mezzi straordinari commisurati all'eccezionalità della situazione di specie, come del resto questa Corte ha già riconosciuto in ipotesi analoghe (v. spec. sentt. nn. 533 del 1988; 324 e 459 del 1989).
D'altra parte si deve considerare che le competenze delle Regioni e Province non sono del tutto escluse, poiché spetta pur sempre ad esse di determinare (sia pure nell'ambito delle indicazioni tecniche della Commissione nazionale anti-AIDS) la distribuzione e localizzazione degli interventi, determinazione destinata a confluire nel programma complessivo da approvarsi dal CIPE e che quest'ultimo non potrebbe, senza violare anche il principio di leale cooperazione, arbitrariamente e senza giustificazione disattendere. Inoltre, le istanze regionali e provinciali possono essere fatte valere in seno al Consiglio sanitario nazionale, in relazione alla prescritta previa audizione di quest'ultimo in ordine all'approvazione del CIPE e, più ancora, nella Conferenza permanente Stato-Regioni, sentita in sede di elaborazione delle indicazioni periodiche sulle linee generali del piano (art. 1 comma 1, lett. b)). Infine, la eccezionale situazione di emergenza fa ritenere non irragionevoli la brevità del termine di adempimento imposto alle Regioni (v. in tal senso sent. n. 459 del 1989), che peraltro risulta in fatto sostanzialmente rispettato.

Le questioni concernenti l'art. 2 commi 3, 4, 5, 6 e 7, nonché l'art. 1 comma 4, debbono perciò ritenersi non fondate.

10. L'affermata competenza statale sugli interventi in questione, induce a ritenere di conseguenza (v. anche le sentt. nn. 800 del 1988; 324, 399, 459, 505 del 1989) egualmente non fondate le questioni concernenti l'asserita violazione dell'autonomia finanziaria regionale e provinciale da parte dell'art. 1 comma 5, e ciò tanto più perché qui — come peraltro la Corte ha già espressamente affermato proprio in materia sanitaria (sent. n. 64 del 1987) — le Regioni e Province autonome partecipano alla definizione dei programmi da finanziare; per le Province autonome è da aggiungere che le modalità di finanziamento contestate sono conformi anche al dettato dell'art. 5 comma 1, delle norme di attuazione poste con d.P.R. n. 386 del 1989. Da tutto ciò discende che le norme in esame non contrastano neppure con gli artt. 83 e 84 st. T.-A.A.

Infine, non sembra mostrare aspetti di illegittimità, contrariamente alla prospettazione della Provincia di Trento e della Regione Lombardia, il particolare meccanismo di finanziamento mediante ricorso a fondi già attribuiti e non utilizzati nell'ambito della precedente erogazione per il 1988, concernente analogo tipo di intervento di lotta contro l'AIDS: il riassorbimento e l'impiego nello stesso settore e per gli stessi scopi di fondi che le Regioni non avevano ritenuto di dover utilizzare non può infatti ritenersi lesivo di competenze, tra l'altro non tempestivamente esercitate.

12. Oggetto di impugnativa da parte di tutte e tré le ricorrenti è poi l'art. 3, che istituisce la Conferenza regionale quale sede per una valutazione complessiva dei progetti di ristrutturazione e costruzione da parte di tutti i soggetti comunque chiamati ad esprimere intese, autorizzazioni, approvazioni, concessioni, nulla osta.
L'approvazione espressa all'unanimità sostituisce tutti tali atti (art. 3 comma 3). Se invece l'unanimità non è raggiunta nel breve termine previsto, si provvede, su richiesta motivata del Ministro della sanità e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, con decreto del Presidente del Consiglio medesimo. Tale decreto ha i medesimi effetti dell'atto di approvazione unanime da parte della Conferenza, cui si sostituisce.
La Provincia di Bolzano contesta il fatto che sia attribuita alla Conferenza — con eventuale sostituzione ministeriale — una competenza che, invece, spetterebbe ad essa medesima. La Provincia di Trento e la Regione Lombardia criticano invece soprattutto il fatto che l'atto sostitutivo del Presidente del Consiglio dei Ministri possa, da un lato, surrogare anche l'autorizzazione paesistica di competenza delle Regioni e Province sulla quale, nella Conferenza, queste abbiano invece espresso in concreto una valutazione negativa; dall'altro, che esso possa sovrapporsi agli strumenti urbanistici provinciali e regionali, pur trattandosi di opere di competenza regionale.
La doglianza della Provincia di Bolzano non può essere accolta: lungi dal potersi dire illegittima, la previsione di un organo misto in cui, nell'esercizio di funzioni amministrative, siano rappresentati tutti i soggetti portatori di interessi coinvolti nel procedimento di realizzazione delle opere, in modo che tali soggetti possano confrontarsi direttamente ed esprimere le loro posizioni, trovando, in un quadro di valutazione globale, soluzioni di corretto ed idoneo contemperamento delle diverse esigenze, deve invece considerarsi, oltre che un mezzo di semplificazione e snellimento dell'azione amministrativa, anche un adeguato strumento di realizzazione del principio di leale cooperazione tra Stato e Regioni. Il medesimo strumento del resto è stato già valutato positivamente da questa Corte anche in precedenti ipotesi in cui, come nel caso presente, riconosciuta l'esistenza di un interesse nazionale a fondamento dell'ingerenza statale in settori materiali attribuiti alle Regioni, si presentava come particolarmente fitto l'intreccio dei poteri statali con le attribuzioni rimaste a queste ultime (v. spec. sentt. nn. 85 del 1990 e 337 del 1989).
D'altra parte, istituti del genere, sia pure variamente strutturati e con compiti diversi, sono previsti anche in leggi recentissime, sia di portata più generale, come quelle di riforma dell'ordinamento delle autonomie locali ( l. n. 142 del 1990, art. 27) e del procedimento amministrativo ( l. n. 241 del 1990, art. 14) — destinata espressamente, quest'ultima, nelle sue « norme fondamentali » o nei suoi « princìpi », a limitare e conformare la potestà legislativa, rispettivamente, delle Regioni ad autonomia speciale e di quelle ordinarie (art. 29) — sia in provvedimenti puntuali concernenti settori determinati (v. per esempio, da ultima, la l. n. 380 del 1990 sull'istituzione del sistema idroviario padano-veneto, art. 3).

Né potrebbe ritenersi, come invece vuole la Provincia di Bolzano, che la sua autonomia non sia adeguatamente salvaguardata dalla prevista sua partecipazione alla Conferenza mediante un semplice funzionario; ciò perché la Conferenza è chiamata ad esercitare funzioni meramente amministrative, mentre le eventuali altre istanze, anche di ordine politico, della Provincia stessa in relazione al piano edilizio hanno modo di esprimersi soprattutto nella Conferenza permanente Stato-Regioni che, come si è ricordato, deve essere sentita dalla Commissione anti-AIDS prima di dare le sue indicazioni periodiche circa il fabbisogno di strutture ospedaliere per la lotta contro la malattia (v. sul punto anche il sistema introdotto per gli organi misti Stato-Regioni dal d. l. n. 418 del 1989 (spec. art. 5) in attuazione dell'art. 12 comma 7 l. n. 400 del 1988).

La medesima Conferenza regionale è inoltre promossa dal Ministro, previa intesa con la Regione (o Provincia).
Infine, la richiesta dell'unanimità come criterio di decisione non è una condizione vessatoria, ma vale a garantire l'autonomia dei singoli enti partecipanti e specialmente quella costituzionalmente rilevante delle Regioni e Province autonome, impedendo che queste siano costrette ad adeguarsi a decisioni da esse non condivise, ma imposte dalla maggioranza.
Per quanto poi concerne l'intervento sostitutivo del Presidente del Consiglio dei Ministri come rimedio per il mancato raggiungimento dell'unanimità (art. 3 comma 4), premesso che l'intervento in questione risponde per i suoi requisiti formali ai princìpi posti dalla giurisprudenza di questa Corte, deve notarsi altresì che, nel caso particolare, esso appare espressione di un potere statale connesso all'improrogabile necessità di realizzare un interesse nazionale urgente ed essenziale; si tratta quindi di un potere che, « non tollera, per sua natura, limitazioni in nome di interessi di altri enti pubblici o procedure che ne possano paralizzare o rallentare irragionevolmente il compimento » (così sent. n. 337 del 1989).
Di conseguenza, le caratteristiche proprie del caso di specie inducono a ritenere che la previsione del potere di sostituzione ora contestata possa ritenersi in sé e per sé non illegittima, poiché anche il possibile sovrapporsi della decisione governativa all'eventuale contrario avviso espresso dalla Regione o Provincia nella Conferenza risulta qui giustificato, per un verso, dalla prevalenza e inderogabilità dell'interesse che l'atto sostitutivo è volto a realizzare; per altro verso, dall'attribuzione del potere medesimo non già al Ministro della sanitࠗ abilitato soltanto a presentare una « motivata richiesta » — ma, in sostanza, al Consiglio dei Ministri, la cui deliberazione costituisce il presupposto essenziale per l'adozione dell'atto mediante decreto del Presidente del Consiglio medesimo.
Tuttavia, proprio in vista di tale eventuale sovrapposizione, particolarmente pressante è l'esigenza che l'adozione di un simile atto avvenga con le adeguate garanzie procedurali del principio di leale cooperazione, con strumenti cioè che, in particolare, stante la specificità del caso, consentano alle Regioni (o Province) anche di esplicitare all'organo governativo le ragioni del proprio dissenso.
A tanto non provvede l'art. 3 comma 4: pertanto esso, nella parte in cui non prevede che siano preventivamente sentite le Regioni o le Province autonome deve ritenersi costituzionalmente illegittimo.
13. Infondata è l'impugnativa proposta dalla Provincia di Bolzano circa l'art. 4 commi dall'l al 6, nella parte in cui disciplina l'assunzione di nuovo personale in deroga alle leggi vigenti e in cui affida alle USL l'organizzazione di corsi di aggiornamento e formazione del personale sanitario, per asserito contrasto con i princìpi della proporzionale etnica e del bilinguismo: come si è più sopra ricordato infatti (v. par. 6), poiché tali princìpi debbono essere comunque immediatamente applicati indipendentemente da espressi richiami nelle singole leggi, è del tutto irrilevante il silenzio sul punto della normativa impugnata, mentre è evidente che, trattandosi di princìpi di grado costituzionale, essi non possono certo essere derogati neppure da disposizioni di legge ordinaria che, in vista di situazioni straordinarie, introducono strumenti atipici.
14. La questione posta dalla Provincia di Trento e dalla Regione Lombardia circa la legittimità del potere sostitutivo ministeriale nell'emanazione del bando di concorso per personale medico di laboratorio, in caso di inattività regionale oltre il termine perentorio (art. 4 comma 1) non può essere accolta: infatti, considerando sempre lo scopo perseguito dalla legge, non si può negare che si tratti, al contrario di quanto ritengono le ricorrenti, di attività regionali vincolate nell'an, trattandosi di integrare gli organici dei reparti ed istituti addetti alla lotta contro l'AIDS, nei limiti delle dotazioni organiche e di spesa di cui all'art. 1 comma 1, lett. e).
Egualmente non fondata è la censura relativa alla brevità del termine di adempimento, per le ragioni già dette, come pure quella concernente il potere ministeriale di disciplinare l'istituzione e l'effettuazione dei corsi di addestramento del personale sanitario (art. 4 comma 3): l'intervento ministeriale è infatti volto, e limitato, a fissare i necessari criteri uniformi circa le particolari condizioni e agevolazioni della frequenza imposte al personale, nonché i requisiti di preparazione tecnico professionale necessaria per la lotta all'AIDS, mentre non si deve trascurare il fatto che è lasciato alle Regioni di formulare i programmi per l'attività relativa (art. 9 comma 1).
15. E fondata invece la questione proposta da tutte e tre le ricorrenti a proposito dell'art. 9 comma 1, laddove prevede che, ove le Regioni, o le Province autonome, non provvedano entro un certo termine a predisporre i programmi per l'assunzione di personale sanitario lo svolgimento dei corsi di formazione e aggiornamento professionale, il potenziamento dei servizi di assistenza ai tossicodipendenti e dei servizi per le malattie a trasmissione sessuale, nonché il servizio di trattamento domiciliare (art. 1 comma 2), il Ministro della sanità procede alla nomina di commissari per il compimento degli atti necessari.
Infatti, pur trattandosi sempre di un potere statale collegato alla soddisfazione del medesimo interesse primario che è sotteso a tutta la legge, la sua previsione nel caso particolare deve ritenersi illegittima poiché, oltre a non contemplare garanzie procedurali di tipo cooperativistico quali quelle indicate più sopra, affida in sostanza l'adozione degli atti sostitutivi ad autorità non governative. Non potrebbe dirsi infatti che anche qui, come nel caso risolto dalla sent. n. 460 del 1989 di questa Corte, i commissari intervengono come « meri organi tecnici » di supporto dell'organo governativo: infatti la norma impugnata, in relazione per di più ad attività regionali dotate di un notevole margine di discrezionalità e non meramente esecutive, affida al Ministro la pura e semplice nomina dei commissari, ma non la concreta determinazione degli atti sostitutivi né la fissazione di direttive, idonee comunque a far rientrare l'intervento previsto sotto il suo controllo e la sua responsabilità politica.
Di conseguenza, l'art. 9 comma 1, deve essere dichiarato costituzionalmente illegittimo nella parte in cui prevede l'adozione di atti sostitutivi ad opera di organi non governativi senza la previa audizione delle Regioni e Province interessate.
16. Quanto infine alle censure relative al comma 2 dello stesso art. 9, deve innanzi tutto riconoscersi che si tratta, anche qui, di fattispecie (i centri di riferimento) attribuite alla competenza regionale (v. in tal senso sent. n. 467 del 1990). La disposizione impugnata però non contiene norme che eccedono le mere indicazioni di carattere generale; essa non è dunque tale da limitare illegittimamente l'esercizio di questa competenza, né per il suo contenuto, può impedire la sopravvivenza di discipline regionali già esistenti e non incompatibili.

Per questi motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 2 comma 2 l. 5 giugno 1990 n. 135 (Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS), nella parte in cui non prevede che le Regioni e le Province autonome interessate siano preventivamente sentite in ordine all'adozione degli atti sostitutivi ivi previsti;
2) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 3 comma 4 l. 5 giugno 1990 n. 135, nella parte in cui non prevede che le Regioni e le Province autonome interessate siano preventivamente sentite in ordine all'adozione degli atti sostitutivi ivi previsti;
3) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 9 comma 1 l. 5 giugno 1990 n. 135, nella parte in cui affida a commissari nominati dal Ministro della sanità l'adozione degli atti sostitutivi ivi previsti, e nella parte in cui non prevede che le Regioni e le Province autonome siano in proposito preventivamente sentite;
4) dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'intera l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevata, in riferimento all'ari. 52 comma ult., st. T.-A.A. e all'art. 19 d.P.R. 1° febbraio 1973 n. 49, dalla Provincia di Balzano con il ricorso indicato in epigrafe;
5) dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1 comma 1, lett. b), c), d), e), f), l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevata, rispettivamente, dalla Provincia di Trento, in riferimento agli artt. 8 nn. 17) e 29); 9 n. 10) e 16 st. spec., e relative norme di attuazione, e della Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cost., con i ricorsi indicati in epigrafe;
6) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1 comma 2 l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevate, rispettivamente, dalle Province di Balzano e di Trento, in riferimento agli artt. 8 n. 1), 9 n. 10), 16, 89, 99, 100, 101 st. spec., e relative norme di attuazione, dalla Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cosi., con i ricorsi indicati in epigrafe;
7) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1 comma 3 l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevate, rispettivamente, dalle Province di Balzano e di Trento, in riferimento agli artt. 9 n. 10), 16 st. spec. e all'art. 80 l. 23 dicembre 1978 n. 833; dalla Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cost., con i ricorsi indicati in epigrafe;
8) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 1 commi 4 e 5, 2 commi 3, 4, 5, 6 e 7 l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevate, rispettivamente, dalle Province di Balzano e di Trento, in riferimento agli artt. 8 nn. 3), 5), 6), 17), 22); 9 n. 10); 16, 78, 79, 83, 84., 104 e titolo VI st. spec., e relative norme di attuazione; dalla Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cost., con i ricorsi indicati in epigrafe;
9) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 3 commi 1, 2, 3 e 5 I. 5 giugno 1990 n. 135, sollevate, rispettivamente, dalle Province di Balzano e di Trento, in riferimento agli artt. 8 nn. 3), 5), 6), 17), 22); 16 st. spec.; dalla Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cost., con i ricorsi indicati in epigrafe;
10) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 4 commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6 l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevate, rispettivamente, dalle Province di Balzano e di Trento, in riferimento agli artt. 8 n. 29); 9 n. 10); 16, 89, 99, 100,101 st. spec., e relative norme di attuazione; dalla Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cost., con i ricorsi indicati in epigrafe;
11) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 9 comma 2 l. 5 giugno 1990 n. 135, sollevate, rispettivamente, dalle Province di Balzano e di Trento, in riferimento agli artt. 9 n. 10) e 16 st. spec.; dalla Regione Lombardia, in riferimento agli artt. 117 e 118 Cost.
ActionActionNorme costituzionali
ActionAction1) ACCORDO DI PARIGI
ActionAction2) Costituzione della Repubblica Italiana
ActionAction3) Legge 11 marzo 1972, n. 118
ActionAction3) Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670
ActionAction4) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 gennaio 1973, n. 48
ActionAction5) Decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 1973, n. 115
ActionAction6) Decreto del Presidente della Repubblica 1° febbraio 1973, n. 49
ActionAction7) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° febbraio 1973, n. 50
ActionAction8) Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1973, n. 686
ActionAction9) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 687
ActionAction10) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 689
ActionAction11) Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1973, n. 690
ActionAction12) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 691 —
ActionAction13) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1974, n. 278
ActionAction14) Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 279
ActionAction15) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1974, n. 280 —
ActionAction16) Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381
ActionAction17) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469
ActionAction18) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 470
ActionActionArt. 1
ActionActionArt. 2
ActionActionArt. 3
ActionActionArt. 4
ActionAction19) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 471 —
ActionAction20) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 472
ActionAction21) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 473
ActionAction22) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474
ActionAction23) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 475 —
ActionAction24) Decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752
ActionAction25) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 marzo 1977, n. 234
ActionAction26) Decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1977, n. 235
ActionAction27) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 1977, n. 846
ActionAction28) Decreto del Presidente della Repubblica 6 gennaio 1978, n. 58
ActionAction29) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1978, n. 570
ActionAction30) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1978, n. 571
ActionAction31) Decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1978, n. 1017
ActionAction32) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 gennaio 1980, n. 197 —
ActionAction33) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 215
ActionAction34) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 217
ActionAction35) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 228
ActionAction36) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 aprile 1982, n. 327 —
ActionAction37) Decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1983, n. 89
ActionAction38) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 marzo 1983
ActionAction39) Decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 1984, n. 426
ActionAction Art. 1
ActionAction Art. 2
ActionAction Art. 3
ActionAction Art. 4
ActionAction Art. 5
ActionAction Art. 6
ActionAction Art. 7
ActionAction Art. 8
ActionAction Art. 9
ActionAction Art. 10
ActionAction Art. 11
ActionAction Art. 12
ActionAction Art. 13
ActionAction Art. 14
ActionAction Art. 15
ActionAction Art. 16
ActionAction Art. 17
ActionAction Art. 18
ActionAction Art. 19
ActionAction Art. 19/bis
ActionActionArt. 19/ter
ActionActionArt. 19/quater  
ActionActionTabella A
ActionActionTabella B
ActionAction40) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 511
ActionAction41) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 521
ActionActionArt. 1
ActionActionArt. 2
ActionActionArt. 3
ActionActionArt. 4
ActionActionArt. 5
ActionAction42) Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 526
ActionAction Art. 1
ActionAction Art. 2
ActionAction Art. 3
ActionAction Art. 4
ActionAction Art. 5
ActionAction Art. 5/bis
ActionAction Art. 6
ActionAction Art. 7
ActionAction Art. 8   
ActionAction Art. 9
ActionAction Art. 10
ActionAction Art. 11
ActionAction Art. 12
ActionAction Art. 13
ActionAction Art. 14
ActionAction Art. 15
ActionAction Art. 16
ActionAction Art. 17
ActionAction Art. 18
ActionAction43) Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 527
ActionAction44) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 luglio 1988, n. 301
ActionAction45) Decreto del Presidente della Repubblica15 luglio 1988, n. 305
ActionAction46) Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 574
ActionAction47) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 luglio 1988, n. 575
ActionAction48) Legge 30 novembre 1989, n. 386
ActionAction49) Decreto legislativo 13 settembre 1991, n. 310
ActionAction50) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 265
ActionAction51) Decreto legislativo16 marzo 1992, n. 266
ActionAction52) DECRETO LEGISLATIVO 16 marzo 1992, n. 267 —
ActionAction53) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 268
ActionAction54) Decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 133
ActionAction55) Decreto legislativo 16 dicembre 1993, n. 592
ActionActionArt. 01 (Finalità) 
ActionActionArt. 1 (Uso della lingua ladina)
ActionActionArt. 1/bis (Uso della lingua ladina, mochena e cimbra nei procedimenti davanti al giudice di pace)
ActionActionArt. 2  (Scuola)
ActionActionArt. 2/bis  (Accertamento della conoscenza della lingua e della cultura ladina, mochena e cimbra)
ActionActionArt. 3  (Uffici pubblici)
ActionActionArt. 3/bis  (Concessionari di pubblici servizi)
ActionActionArt. 3/ter (Ripristino dei cognomi in forma originaria)
ActionActionArt. 3/quater (Interventi di promozione delle caratteristiche culturali delle popolazioni ladina, mochena e cimbra a mezzo di trasmissioni radiotelevisive)
ActionActionArt. 4  (Censimenti)
ActionActionArt. 5 (Individuazione delle località ladine)
ActionActionArt. 5/bis (Disposizioni finali)
ActionAction56) DECRETO LEGISLATIVO 21 settembre 1995, n. 429
ActionAction57) Decreto legislativo 24 luglio 1996, n. 434
ActionAction58) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 novembre 1996
ActionAction59) DECRETO LEGISLATIVO 9 settembre 1997, n. 354
ActionAction60) DECRETO LEGISLATIVO 21 dicembre 1998, n. 495 —
ActionAction61) DECRETO LEGISLATIVO 11 novembre 1999, n. 463
ActionAction63) LEGGE COSTITUZIONALE 31 gennaio 2001, n. 2
ActionAction64) Decreto legislativo 1° marzo 2001, n. 113
ActionAction65) Decreto legislativo 16 maggio 2001, n. 260
ActionAction66) Decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 280
ActionAction67) Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
ActionAction68) DECRETO LEGISLATIVO 11 giugno 2002, n. 139
ActionAction69) Decreto legislativo 15 aprile 2003, n. 118
ActionAction70) DECRETO LEGISLATIVO 23 maggio 2005, n. 99
ActionAction71) Decreto legislativo 6 giugno 2005, n. 120
ActionAction72) DECRETO LEGISLATIVO 13 giugno 2005, n. 124
ActionAction73) DECRETO LEGISLATIVO 12 aprile 2006, n. 168
ActionAction74) Decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 245
ActionAction75) Decreto legislativo 21 maggio 2007, n. 83
ActionAction76) Legge 23 dicembre 2009 , n. 191
ActionAction77) Decreto legislativo 19 novembre 2010 , n. 252
ActionAction78) Decreto legislativo 21 gennaio 2011 , n. 11
ActionAction79) Decreto legislativo 19 maggio 2011 , n. 92
ActionAction80) Decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 166
ActionAction81) Decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 172
ActionAction82) Decreto legislativo 13 settembre 2012, n. 170
ActionAction83) Decreto legislativo 5 marzo 2013, n. 28
ActionAction84) Legge 23 dicembre 2014, n. 190
ActionAction85) Decreto legislativo 29 aprile 2015, n. 75
ActionAction86) Decreto legislativo 29 aprile 2015, n. 76
ActionAction87) Decreto legislativo 13 gennaio 2016, n. 14
ActionAction88) Decreto legislativo 4 novembre 2015, n. 186
ActionAction89) Decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 43
ActionAction90) Decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 46
ActionAction91) Decreto legislativo 6 aprile 2016, n. 51
ActionAction92) Decreto legislativo 7 luglio 2016, n. 146
ActionAction93) Decreto legislativo 11 dicembre 2016, n. 239
ActionAction94) Decreto legislativo 11 dicembre 2016, n. 240
ActionAction95) Decreto legislativo 7 febbraio 2017, n. 16
ActionAction96) Decreto legislativo 4 maggio 2017, n. 76
ActionAction97) Decreto legislativo 19 maggio 2017, n. 77
ActionAction98) Decreto legislativo 7 settembre 2017, n. 162
ActionAction99) Legge costituzionale 4 dicembre 2017, n. 1
ActionAction100) Legge 27 dicembre 2017, n. 205
ActionAction101) Decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 236
ActionAction102) Decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 237
ActionAction103) Decreto legislativo 11 gennaio 2018, n. 9
ActionAction104) Decreto legislativo 11 gennaio 2018, n. 10
ActionAction105) Decreto legislativo 6 febbraio 2018, n. 18
ActionAction106) Legge 19 dicembre 2019, n. 157
ActionAction107) Legge 27 dicembre 2019, n. 160
ActionAction108) Legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1
ActionAction109) Legge costituzionale 18 ottobre 2021, n. 1
ActionAction110) Decreto legislativo 4 ottobre 2021, n. 150
ActionAction111) Decreto legislativo 18 ottobre 2021, n. 176
ActionAction112) Legge 30 dicembre 2021, n. 234
ActionAction113) Legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1
ActionAction114) Legge 27 aprile 2022, n. 34
ActionActionNormativa provinciale
ActionActionI Alpinismo
ActionActionII Lavoro
ActionActionIII Miniere
ActionActionIV Comuni e comunità comprensoriali
ActionActionV Formazione professionale
ActionActionA Ordinamento della formazione professionale
ActionActionB Formazione nel settore sanitario
ActionActiona) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 21 settembre 1978, n. 17
ActionActionb) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 22 dicembre 1978, n. 28
ActionActionc) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 4 settembre 1979, n. 36
ActionActiond) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 16 marzo 1981, n. 8
ActionActione) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 20 ottobre 1986, n. 21
ActionActionDisposizioni generali
ActionActionPiano di studi
ActionActionOrdinamento degli esami
ActionActionEsame di diploma
ActionActionFinanziamento
ActionActionf) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 23 ottobre 1986, n. 22
ActionActiong) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 9 marzo 1989, n. 5
ActionActionh) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 17 giugno 1992, n. 22
ActionActioni) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 4 marzo 1993, n. 8
ActionActionj) Legge provinciale 26 ottobre 1993, n. 18
ActionActionk) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 4 dicembre 1996, n. 47
ActionActionl) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 7 luglio 1999, n. 37
ActionActionm) Legge provinciale 15 novembre 2002, n. 14
ActionActionn) Decreto del Presidente della Provincia 20 ottobre 2003, n. 46
ActionActiono) Decreto del Presidente della Provincia 7 gennaio 2008, n. 4 —
ActionActionp) Decreto del Presidente della Provincia 13 dicembre 2019, n. 33
ActionActionq) Decreto del Presidente della Provincia 16 marzo 2020, n. 11
ActionActionr) Decreto del Presidente della Provincia 20 novembre 2020, n. 42
ActionActions) Decreto del Presidente della Provincia 19 aprile 2021, n. 13
ActionActiont) Decreto del Presidente della Provincia 19 aprile 2021, n. 14
ActionActionu) Decreto del Presidente della Provincia 3 maggio 2021, n. 16
ActionActionv) Decreto del Presidente della Provincia 27 settembre 2021, n. 31
ActionActionw) Decreto del Presidente della Provincia 23 maggio 2022, n. 11
ActionActionC Corsi di diploma nel settore sociale
ActionActionD Riconoscimento delle qualifiche professionali
ActionActionE Provvidenze per la formazione professionale
ActionActionVI Difesa del suolo - opere idrauliche
ActionActionVII Energia
ActionActionVIII Finanze
ActionActionA Partecipazioni provinciali
ActionActionB Tributi provinciali
ActionActionC Finanze locali
ActionActionD Bilancio provinciale
ActionActionb) Legge provinciale 20 luglio 2006, n. 7
ActionActionc) Legge provinciale 20 dicembre 2006, n. 15
ActionActiond) Legge provinciale 20 dicembre 2006, n. 16
ActionActione) Legge provinciale del 19 luglio 2007, n. 4
ActionActionf) Legge provinciale del 19 luglio 2007, n. 5
ActionActiong) Legge provinciale 21 dicembre 2007, n. 14
ActionActionh) Legge provinciale 21 dicembre 2007, n. 15
ActionActioni) Legge provinciale 19 settembre 2008, n. 6
ActionActionj) Legge provinciale 9 ottobre 2008, n. 8
ActionActionk) Legge provinciale 9 aprile 2009 , n. 1
ActionActionl) Legge provinciale 9 aprile 2009 , n. 2
ActionActionm) Legge provinciale 16 ottobre 2009 , n. 7
ActionActionn) Legge provinciale 22 dicembre 2009 , n. 11
ActionActiono) Legge provinciale 22 dicembre 2009 , n. 12
ActionActionp) Legge provinciale 13 ottobre 2010 , n. 12
ActionActionq) Legge provinciale 23 dicembre 2010 , n. 15
ActionActionr) Legge provinciale 23 dicembre 2010 , n. 16
ActionActions) Legge provinciale 15 novembre 2011, n. 13
ActionActiont) Legge provinciale 21 dicembre 2011, n. 15
ActionActionu) Legge provinciale 21 dicembre 2011, n. 16
ActionActionv) Legge provinciale 11 ottobre 2012, n. 18
ActionActionv) Legge provinciale 20 dicembre 2012, n. 22
ActionActionx) Legge provinciale 20 dicembre 2012, n. 23
ActionActiony) Legge provinciale 17 settembre 2013, n. 12
ActionActionz) Legge provinciale 7 aprile 2014, n. 1
ActionActiona') Legge provinciale 7 aprile 2014, n. 2
ActionActionArt. 1 (Stato di previsione dell’entrata)
ActionActionArt. 2 (Stato di previsione della spesa)
ActionActionArt. 3 (Quadro generale riassuntivo)
ActionActionArt. 4 (Spese obbligatorie)
ActionActionArt. 5 (Spese impreviste)
ActionActionArt. 6 (Variazioni di bilancio compensative per spese di personale)
ActionActionArt. 7 (Variazioni compensative di bilancio per la riclassificazione di spese per l’attuazione del SIOPE)
ActionActionArt. 8 (Gestione dei residui)
ActionActionArt. 9 (Rinuncia alla riscossione di entrate di modesta entità)
ActionActionArt. 10 (Bilancio triennale 2014-2016)
ActionActionArt. 11 (Entrata in vigore)
ActionActionb') Legge provinciale 23 settembre 2014, n. 6
ActionActionc') Legge provinciale 23 dicembre 2014, n. 11
ActionActiond') Legge provinciale 23 dicembre 2014, n. 12
ActionActione') Decreto del Presidente della Provincia 21 maggio 2015, n. 13
ActionActionf') Legge provinciale 24 settembre 2015, n. 10
ActionActiong') Legge provinciale 25 settembre 2015, n. 11
ActionActionh') Legge provinciale 25 settembre 2015, n. 12
ActionActioni') Legge provinciale 23 dicembre 2015, n. 18
ActionActionj') Legge provinciale 23 dicembre 2015, n. 19
ActionActionk') Legge provinciale 23 dicembre 2015, n. 20
ActionActionl') Legge provinciale 12 febbraio 2016, n. 2
ActionActionm') Legge provinciale 15 aprile 2016, n. 6
ActionActionn') Legge provinciale 20 giugno 2016, n. 13
ActionActiono') Legge provinciale 21 luglio 2016, n. 16
ActionActionp') Legge provinciale 21 luglio 2016, n. 17
ActionActionq') Legge provinciale 21 luglio 2016, n. 18
ActionActionr') Legge provinciale 13 ottobre 2016, n. 20
ActionActions') Legge provinciale 2 dicembre 2016, n. 23
ActionActiont') Legge provinciale 22 dicembre 2016, n. 27
ActionActionu') Legge provinciale 22 dicembre 2016, n. 28
ActionActionv') Legge provinciale 22 dicembre 2016, n. 29
ActionActionw') Legge provinciale 16 giugno 2017, n. 7
ActionActionx') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 10
ActionActiony') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 11
ActionActionz') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 12
ActionActiona'') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 13
ActionActionb'') Legge provinciale 13 ottobre 2017, n. 16
ActionActionc'') Legge provinciale 16 novembre 2017, n. 20
ActionActiond'') Legge provinciale 20 dicembre 2017, n. 22
ActionActione'') Legge provinciale 20 dicembre 2017, n. 23
ActionActionf'') Legge provinciale 20 dicembre 2017, n. 24
ActionActiong'') Legge provinciale 15 marzo 2018, n. 3
ActionActionh'') Legge provinciale 15 maggio 2018, n. 7
ActionActioni'') Legge provinciale 7 agosto 2018, n. 14
ActionActionArt. 1  (Approvazione del rendiconto generale)
ActionActionArt. 2  (Entrate di competenza dell'esercizio finanziario 2017)
ActionActionArt. 3  (Spese di competenza dell'esercizio finanziario 2017)
ActionActionArt. 4  (Residui attivi degli esercizi finanziari 2016 e precedenti)
ActionActionArt. 5  (Residui passivi degli esercizi finanziari 2016 e precedenti)
ActionActionArt. 6  (Residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2017)
ActionActionArt. 7  (Residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2017)
ActionActionArt. 8  (Situazione di cassa)
ActionActionArt. 9  (Risultato di amministrazione)
ActionActionArt. 10  (Conto economico e stato patrimoniale)
ActionActionArt. 11  (Entrata in vigore)
ActionActionRendiconto generale esercizio finanziario 2017
ActionActionj'') Legge provinciale 7 agosto 2018, n. 15
ActionActionk'') Legge provinciale 7 agosto 2018, n. 16
ActionActionl'') Legge provinciale 7 agosto 2018, n. 17
ActionActionm'') Legge provinciale 18 settembre 2018, n. 19
ActionActionn'') Legge provinciale 21 settembre 2018, n. 20
ActionActiono'') Legge provinciale 21 settembre 2018, n. 21
ActionActionp'') Legge provinciale 29 aprile 2019, n. 2
ActionActionArt. 1  (Variazioni allo stato di previsione delle entrate)
ActionActionArt. 2  (Variazioni allo stato di previsione della spesa)
ActionActionArt. 3  (Allegati)
ActionActionArt. 4  (Modifica della , “Servizi pubblici locali e partecipazioni pubbliche”)
ActionActionArt. 5  (Soppressione delle gestioni fuori bilancio autorizzate da legge)
ActionActionArt. 6  (Modifiche della , “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (Legge finanziaria 2011)”
ActionActionArt. 7  (Modifica della legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7, “Riordinamento del servizio sanitario provinciale”)  
ActionActionArt. 8  (Modifica della , “Autorizzazione alle Unità Sanitarie Locali a stipulare, in casi di emergenza, convenzioni con altri istituti di ricovero per la messa a disposizione di sanitari”)
ActionActionArt. 9  (Modifiche della , “Norme per la formazione di base, specialistica e continua nonché altre norme in ambito sanitario”)  
ActionActionArt. 10  (Modifica della , “Obiettivi formativi generali ed ordinamento della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”)
ActionActionArt. 11  (Modifiche della , “Disposizioni finanziarie in connessione con l’assestamento del bilancio di previsione della provincia per l’anno finanziario 1998 e per il triennio 1998-2000 e norme legislative collegate”)
ActionActionArt. 12  (Modifiche della , “Norme in materia di bilancio e di contabilità della Provincia Autonoma di Bolzano”)
ActionActionArt. 13  (Modifica della , “Interventi a favore delle emigrate e degli emigrati sudtirolesi all’estero”)
ActionActionArt. 14  (Modifiche della , “Ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata”)
ActionActionArt. 15  (Modifica della , “Modifiche di leggi provinciali in vari settori e altre disposizioni”)
ActionActionArt. 16  (Modifiche della , “Ordinamento del personale della Provincia”)
ActionActionArt. 17  (Modifica della , “Ricerca e innovazione”)
ActionActionArt. 18  (Modifica della , “Consiglio scolastico provinciale e disposizioni in materia di assunzione del personale insegnante”)
ActionActionArt. 19  (Modifica della , “Sviluppo e sostegno della famiglia in Alto Adige”)
ActionActionArt. 20  (Modifica della , “Riordino dei servizi sociali in Provincia di Bolzano”)
ActionActionArt. 21  (Modifica della , “Testo unico dell’ordinamento dei servizi antincendi e per la protezione civile”)
ActionActionArt. 22  (Modifica della , “Riordinamento della struttura dirigenziale della Provincia Autonoma di Bolzano”)
ActionActionArt. 23  (Modifica della , „Disciplina del procedimento amministrativo”)
ActionActionArt. 24  (Autorizzazione)
ActionActionArt. 25  (Abrogazioni)
ActionActionArt. 26  (Entrata in vigore)
ActionActionAllegati
ActionActionq'') Legge provinciale 30 luglio 2019, n. 4
ActionActionr'') Legge provinciale 30 luglio 2019, n. 5
ActionActions'') Legge provinciale 30 luglio 2019, n. 6
ActionActionArt. 1  (Modifiche della (legge di stabilità 2019))
ActionActionArt. 2  (Stato di previsione dell’entrata)
ActionActionArt. 3  (Stato di previsione della spesa)
ActionActionArt. 4  (Aggiornamento degli allegati al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2019- 2021)
ActionActionArt. 5 (Allegati all’assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per l’anno finanziario 2019 e per il triennio 2019-2021)
ActionActionArt. 6  (Modifica della legge provinciale 23 aprile 2014, n. 3, “Istituzione dell’imposta municipale immobiliare (IMI)”)
ActionActionArt. 7  (Modifica della , “Norme per la formazione di base, specialistica e continua nonché altre norme in ambito sanitario”)
ActionActionArt. 8  (Modifica della , “Responsabilità amministrativa degli amministratori e del personale della Provincia e degli Enti provinciali”)
ActionActionArt. 9  (Modifiche della , “Riordinamento del servizio sanitario provinciale”)  
ActionActionArt. 10  (Modifica della , “Variazioni del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per gli esercizi 2019, 2020 e 2021 e altre disposizioni”)
ActionActionArt. 11  (Modifiche della legge provinciale 29 gennaio 2002, n. 1, “Norme in materia di bilancio e di contabilità della Provincia Autonoma di Bolzano”)
ActionActionArt. 12  (Equilibri generali di bilancio)
ActionActionArt. 13  (Abrogazioni)
ActionActionArt. 14  (Entrata in vigore)
ActionActionAllegato A1
ActionActionAllegato B1
ActionActionAllegato C1
ActionActionAllegato E1
ActionActionAllegati
ActionActiont'') Legge provinciale 17 ottobre 2019, n. 9
ActionActionu'') Legge provinciale 19 dicembre 2019, n. 15
ActionActionv'') Legge provinciale 19 dicembre 2019, n. 16
ActionActionw'') Legge provinciale 3 gennaio 2020, n. 1
ActionActionx'') Legge provinciale 16 aprile 2020, n. 3
ActionActiony'') Legge provinciale 4 agosto 2020, n. 6
ActionActionz'') Legge provinciale 4 agosto 2020, n. 7
ActionActiona''') Legge provinciale 4 agosto 2020, n. 8
ActionActionb''') Legge provinciale 19 agosto 2020, n. 9
ActionActionArt. 1  (Modifica della , “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (Legge europea provinciale 2019)”
ActionActionArt. 2 (Modifiche della legge provinciale 13 dicembre 2006, n. 14,“Ricerca e innovazione”)
ActionActionArt. 3 (Modifiche della legge provinciale 23 aprile 2014, n. 3, “Istituzione dell’imposta municipale immobiliare (IMI)”)  
ActionActionArt. 4 (Agevolazioni dell’imposta municipale immobiliare a sostegno dell’economia in connessione all’emergenza epidemiologica da COVID-19)  
ActionActionArt. 5 (Modifica della legge provinciale 16 aprile 2020, n. 3, “Variazioni al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per gli esercizi 2020, 2021 e 2022 e altre disposizioni”)
ActionActionArt. 6 (Modifiche della legge provinciale 17 luglio 1987, n. 14, “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia”)
ActionActionArt. 7 (Modifiche della legge provinciale 13 maggio 1992, n. 13, “Norme in materia di pubblico spettacolo”)
ActionActionArt. 8 (Modifica della legge provinciale 26 gennaio 2015, n. 2, “Disciplina delle piccole e medie derivazioni d’acqua per la produzione di energia elettrica”)
ActionActionArt. 9 (Modifica della , “Norme per l’amministrazione del patrimonio della Provincia autonoma di Bolzano”) 
ActionActionArt. 10  (Canoni per attività commerciali durante l’emergenza epidemiologica COVID-19)
ActionActionArt. 11 (Differimento di termini amministrativi relativi ad enti e società partecipate)
ActionActionArt. 12 (Misure di compensazione e flessibilizzazione per iniziative a sostegno dell’economia e della produttività)
ActionActionArt. 13 (Modifica della , “Ordinamento del personale della Provincia”)
ActionActionArt. 14 (Modifiche della , “Istituzione della Soprintendenza provinciale ai beni culturali e modifiche ed integrazioni alle leggi provinciali 25 luglio 1970, n. 16 e 19 settembre 1973, n. 37”)
ActionActionArt. 15 (Modifica della legge provinciale 12 dicembre 1996, n. 24, “Consiglio scolastico provinciale e disposizioni in materia di assunzione del personale insegnante”)
ActionActionArt. 16 (Modifiche della legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9, “Territorio e paesaggio”)
ActionActionArt. 17 (Modifica della legge provinciale 30 novembre 2004, n. 9, “Diritto allo studio universitario”)
ActionActionArt. 18 (Contributi straordinari a studenti e studentesse frequentanti istituzioni universitarie o scuole e istituti di istruzione e formazione tecnica superiore)
ActionActionArt. 19 (Modifica della , “Assistenza scolastica. Provvidenze per assicurare il diritto allo studio”)
ActionActionArt. 20 (COVID-19 – Disposizioni per l’anno scolastico 2020/2021)    
ActionActionArt. 21 (Modifica della legge provinciale 12 novembre 1992, n. 39, “Interventi di politica attiva del lavoro”)
ActionActionArt. 22 (Misure urgenti a sostegno dell’economia e della produttività connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19)      
ActionActionArt. 23 (Mancato utilizzo di posteggi in mercati, fiere e fuori mercato)
ActionActionArt. 24 (Modifica della legge provinciale 15 maggio, 2000, n. 9, “Interventi per la protezione degli animali e prevenzione del randagismo”)
ActionActionArt. 25 (Misure a favore del servizio di assistenza domiciliare all’infanzia e delle microstrutture per la prima infanzia connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19)
ActionActionArt. 26 (Modifica della legge provinciale 11 marzo 1986, n. 11, “Impiego temporaneo di lavoratori disoccupati da parte dell’Amministrazione provinciale e da enti soggetti a tutela”)
ActionActionArt. 27 (Modifica della legge provinciale 17 agosto 1987, n. 24,“Interventi a sostegno dell’occupazione”)
ActionActionArt. 28 (Modifica della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13, “Ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata”)
ActionActionArt. 29 (Modifica della legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7, “Riordinamento del servizio sanitario provinciale”)
ActionActionArt. 30 (Modifica della legge provinciale 21 aprile 2017, n. 3, “Struttura organizzativa del Servizio sanitario provinciale”)
ActionActionArt. 31 (Modifica della legge provinciale 13 marzo 1987, n. 5, “Incentivazione della conoscenza delle lingue”)
ActionActionArt. 32 (Modifica della legge provinciale 11 maggio 1988, n. 18, “Provvedimenti in materia di bilinguismo”)
ActionActionArt. 33 (Formazione per docenti di sostegno per le scuole in lingua tedesca e delle località ladine)  
ActionActionArt. 34 (Modifica della legge provinciale 12 novembre 1992, n. 40, “Ordinamento della formazione professionale”)
ActionActionArt. 35 (Modifica della legge provinciale 21 ottobre 1996 n. 21, “Ordinamento forestale”)
ActionActionArt. 36 (Modifica della legge provinciale 23 novembre 2015 n. 15, “Mobilità pubblica”)
ActionActionArt. 37 (Abrogazioni)
ActionActionArt. 38 (Disposizioni finanziarie)
ActionActionArt. 39 (Entrata in vigore)
ActionActionc''') Legge provinciale 13 ottobre 2020, n. 12
ActionActiond''') Legge provinciale 22 dicembre 2020, n. 17
ActionActione''') Legge provinciale 22 dicembre 2020, n. 16
ActionActionf''') Legge provinciale 11 gennaio 2021, n. 1
ActionActiong''') Legge provinciale 17 marzo 2021, n. 3
ActionActionArt. 1  (Variazioni allo stato di previsione delle entrate)
ActionActionArt. 2  (Variazioni allo stato di previsione delle spese)
ActionActionArt. 3  (Allegati)
ActionActionArt. 4  (Autorizzazione)
ActionActionArt. 5  (Modifica della legge provinciale 7 luglio 2010, n. 9, “Disposizioni in materia di risparmio energetico, energie rinnovabili e tutela del clima”)
ActionActionArt. 6  (Modifica della legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9, “Territorio e paesaggio”)
ActionActionArt. 7  (Modifica della legge provinciale 13 ottobre 2020, n. 12, “Variazioni al bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano per gli esercizi 2020, 2021 e 2022 e altre disposizioni”)
ActionActionArt. 8  (Modifica della , “Ordinamento del personale della Provincia”)
ActionActionArt. 9  (Modifica della legge provinciale 23 novembre 2015, n. 15, “Mobilità pubblica”)
ActionActionArt. 10  (Modifiche della legge provinciale 22 dicembre 2020, n. 16, “Legge di stabilità provinciale per l’anno 2021”)
ActionActionArt. 11  (Misure straordinarie di sostegno in ambito sociale)  
ActionActionArt. 12  (Modifica della legge provinciale 30 aprile 1991, n. 13, “Riordino dei servizi sociali in Provincia di Bolzano”)
ActionActionArt. 13  (Abrogazione)
ActionActionArt. 14  (Entrata in vigore)
ActionActionALLEGATI
ActionActionh''') Legge provinciale 3 agosto 2021, n. 6
ActionActioni''') Legge provinciale 3 agosto 2021, n. 7
ActionActionj''') Legge provinciale 3 agosto 2021, n. 8
ActionActionk''') Legge provinciale 19 agosto 2021, n. 9
ActionActionl''') Legge provinciale 12 ottobre 2021, n. 11
ActionActionm''') Legge provinciale 23 dicembre 2021, n. 15
ActionActionn''') Legge provinciale 23 dicembre 2021, n. 16
ActionActiono''') Legge provinciale 10 gennaio 2022, n. 1
ActionActionp''') Legge provinciale 14 marzo 2022, n. 2
ActionActionq''') Legge provinciale 3 agosto 2022, n. 7
ActionActionr''') Legge provinciale 3 agosto 2022, n. 8
ActionActions''') Legge provinciale 3 agosto 2022, n. 9
ActionActiont''') Legge provinciale 18 ottobre 2022, n. 13
ActionActionE - Debito fuori bilancio
ActionActionIX Turismo e industria alberghiera
ActionActionX Assistenza e beneficenza
ActionActionXI Esercizi pubblici
ActionActionXII Usi civici
ActionActionXIII Ordinamento forestale
ActionActionXIV Igiene e sanità
ActionActionXV Utilizzazione acque pubbliche
ActionActionXVI Commercio
ActionActionXVII Artigianato
ActionActionXVIII Libro fondiario e catasto
ActionActionXIX Caccia e pesca
ActionActionXX Protezione antincendi e civile
ActionActionXXI Scuole materne
ActionActionXXII Cultura
ActionActionXXIII Uffici provinciali e personale
ActionActionA Struttura dirigenziale
ActionActionB Disposizioni speciali concernenti servizi di settore
ActionActionC Assunzione in servizio e profili professionali
ActionActiona) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 7 marzo 1980, n. 8
ActionActionb) Decreto del Presidente della Provincia 2 settembre 2013, n. 22
ActionActionc) Decreto del Presidente della Provincia 30 marzo 2017, n. 10
ActionActiond) Decreto del Presidente della Provincia 30 marzo 2017, n. 11
ActionActione) Decreto del Presidente della Provincia 14 dicembre 2018, n. 37
ActionActioni) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 9 marzo 1998, n. 895
ActionActionj) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 13 agosto 1999, n. 3292
ActionActionArt. 1 (Introduzione)
ActionActionArt. 2 (Graduatorie)
ActionActionArt. 3 (Gestione e amministrazione delle graduatorie)
ActionActionArt. 4 (Cancellazione dalla graduatoria, perdita della precedenza)
ActionActionArt. 5 (Domande)
ActionActionArt. 6 (Invalidi ed altre categorie protette)
ActionActionArt. 7 (Offerta dei posti)
ActionActionArt. 8 (Valutazione)
ActionActionArt. 9 (Presupposto normativo e ambito di applicazione)
ActionActionTabella di valutazione dei titoli
ActionActionProfili professionali ( )
ActionActionz) Contratto collettivo8 marzo 2006
ActionActionb') CONTRATTO COLLETTIVO 17 maggio 2007
ActionActionD Disposizioni generali sullo stato giuridico dei dipendenti provinciali
ActionAction Legge provinciale 3 luglio 1959, n. 6
ActionActiona) LEGGE PROVINCIALE 27 novembre 1967, n. 15
ActionActionb) LEGGE PROVINCIALE 10 gennaio 1973, n. 3
ActionActionc) LEGGE PROVINCIALE 28 maggio 1976, n. 21
ActionActiond) Legge provinciale 17 agosto 1976, n. 36
ActionActione) LEGGE PROVINCIALE 7 agosto 1978, n. 34 —
ActionActionf) LEGGE PROVINCIALE 21 maggio 1981, n. 11 —
ActionActiong) LEGGE PROVINCIALE 7 dicembre 1988, n. 54 —
ActionActionh) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 23 dicembre 1988, n. 37 —
ActionActioni) LEGGE PROVINCIALE 3 ottobre 1991, n. 27
ActionActionj) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 30 giugno 1992, n. 23 —
ActionActionk) Legge provinciale 16 ottobre 1992, n. 36
ActionActionl) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 aprile 1994, n. 9
ActionActionm) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 28 giugno 1995, n. 31
ActionActionn) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 27 novembre 1995, n. 57
ActionActiono) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 7 ottobre 1996, n. 4817
ActionActionp) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 28 giugno 1999, n. 34
ActionActionq) Decreto del Presidente della Provincia 23 marzo 2001, n. 11
ActionActionr) Legge provinciale 9 novembre 2001, n. 16
ActionActions) Legge provinciale 19 maggio 2015, n. 6
ActionActiont) Decreto del Presidente della Provincia 15 gennaio 2016, n. 3
ActionActionv) Legge provinciale 9 febbraio 2018, n. 1
ActionActionw) Decreto del Presidente della Provincia 18 ottobre 2018, n. 27
ActionActionE Contratti collettivi
ActionActionF Dotazioni organiche e ruoli
ActionActiona) LEGGE PROVINCIALE 31 luglio 1970, n. 17 —
ActionActionb) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 27 ottobre 1970, n. 37
ActionActionc) LEGGE PROVINCIALE 7 settembre 1973, n. 33
ActionActiond) LEGGE PROVINCIALE 24 novembre 1977, n. 37
ActionActione) Legge provinciale 18 ottobre 1988, n. 40
ActionActionf) LEGGE PROVINCIALE 15 aprile 1991, n. 11
ActionActiong) Legge provinciale 16 gennaio 1992, n. 5
ActionActionArt. 1-2.   
ActionActionArt. 3   
ActionActionArt. 4 (Ruolo speciale del personale dell'amministrazione scolastica)
ActionActionArt. 5   
ActionActionArt. 6 (Ruolo speciale dei servizi antincendi - Corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano)
ActionActionArt. 7   
ActionActionArt. 8  
ActionActionArt. 9   
ActionActionArt. 10   
ActionActionArt. 11   
ActionActionArt. 12   
ActionActionAllegati  
ActionActionh) Legge provinciale 8 aprile 2004, n. 1
ActionActioni) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 22 gennaio 1996, n. 195
ActionActioni) LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 2004, n. 10 —
ActionActionArt. 1   
ActionActionArt. 2   
ActionActionArt. 3   
ActionActionArt. 4   
ActionActionArt. 5   
ActionActionArt. 6  
ActionActionArt. 7 (Spese per la contrattazione collettiva del personale)
ActionActionArt. 8
ActionActionArt. 9   
ActionActionArt. 10   
ActionActionArt. 11   
ActionActionArt. 12   
ActionActionArt. 13
ActionActionArt. 14   
ActionActionArt. 15   
ActionActionArt. 16 (Entrata in vigore)
ActionActionTabella A e B
ActionActionj) LEGGE PROVINCIALE 22 luglio 2005, n. 5
ActionActionj) Legge provinciale 22 luglio 2005, n. 5
ActionActionk) LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 2005, n. 13 —
ActionActionl) LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 2004, n. 10
ActionActionm) LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 2005, n. 13
ActionActionG Divise di servizio
ActionActionH Cessazione dal servizio e relative provvidenze
ActionActionI Trasferimento di personale di altri enti
ActionActionJ Giunta provinciale
ActionActionK Consiglio provinciale
ActionActionL Procedimento amministrativo
ActionActionM Referendum ed elezione del Consiglio provinciale
ActionActionXXIV Tutela del paesaggio e dell' ambiente
ActionActionA Inquinamento del suolo e smaltimento dei rifiuti solidi
ActionActionB Tutela del paesaggio
ActionActiona) Legge provinciale 21 giugno 1971, n. 8 
ActionActionb) Legge provinciale 11 giugno 1975, n. 29
ActionActionArt. 1 (Ambito di applicazione della legge)
ActionActionArt. 2 (Imposizione di vincolo)
ActionActionArt. 3 (Caratteristiche del vincolo)
ActionActionArt. 4 (Decreto di vincolo e sua notificazione)
ActionActionArt. 5 (Provvedimenti particolari)
ActionActionArt. 6 (Oneri relativi ai provvedimenti particolari)
ActionActionArt. 7 (Coordinamento con le previsioni urbanistiche)
ActionActionArt. 8 (Servizio di vigilanza e di rilevamento)
ActionActionArt. 9 (Sanzioni amministrative per le trasgressioni alle norme)
ActionActionArt. 10 (Incaricati dell'accertamento delle infrazioni)
ActionActionArt. 11-12
ActionActionc) LEGGE PROVINCIALE 12 marzo 1981, n. 7 —
ActionActiond) Legge provinciale8 maggio 1990, n. 10 
ActionActione) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 21 luglio 1992, n. 29 —
ActionActione) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 settembre 1970, n. 2703
ActionActionf) Decreto del Presidente della Giunta provinciale6 novembre 1998, n. 33
ActionActiong) Decreto del Presidente della Provincia 22 ottobre 2007, n. 56
ActionActiong) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 28 dicembre 1971, n. 4485
ActionActionh) Decreto del Presidente della Provincia 18 settembre 2012, n. 31
ActionActioni) Decreto del Presidente della Provincia 19 gennaio 2016, n. 5
ActionActionj) Legge provinciale 16 marzo 2018, n. 4
ActionActionp) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 29 giugno 1992, n. 3645
ActionActionC Inquinamento prodotto da rumore
ActionActionD Inquinamento dell' aria
ActionActionE Tutela della flora e della fauna
ActionActionF Tutela delle acque e utilizzazione delle risorse idriche
ActionActionG Valutazione dell' impatto ambientale
ActionActionH Protezione degli animali
ActionActionXXV Agricoltura
ActionActionXXVI Apprendistato
ActionActionXXVII Fiere e mercati
ActionActionXXVIII Lavori pubblici, servizi e forniture
ActionActionXXIX Spettacoli pubblici
ActionActionXXX Territorio e paesaggio
ActionActionXXXI Contabilità
ActionActionXXXII Sport e tempo libero
ActionActionXXXIII Viabilità
ActionActionXXXIV Trasporti
ActionActionXXXV Istruzione
ActionActionA Programmi e orari di insegnamento
ActionActionB Personale insegnante
ActionActionC Organi collegiali
ActionActionD Assistenza scolastica e universitaria
ActionActionE Edilizia scolastica
ActionActionF Disposizioni varie
ActionActiona) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 19 ottobre 1988, n. 27
ActionActionArt. 1
ActionActionArt. 2
ActionActionALLEGATO A
ActionActionALLEGATO B
ActionActionb) Legge provinciale 28 ottobre 1994, n. 9 —
ActionActionc) Legge provinciale 29 giugno 2000, n. 12
ActionActiond) Decreto del Presidente della Provincia 16 novembre 2001, n. 74
ActionActione) Decreto del Presidente della Provincia 7 maggio 2007, n. 27
ActionActionf) Legge provinciale 16 luglio 2008, n. 5
ActionActiong) Legge provinciale 24 settembre 2010 , n. 11
ActionActionh) Legge provinciale 13 luglio 2012, n. 13
ActionActioni) Decreto del Presidente della Provincia 5 novembre 2012, n. 39
ActionActionj) Legge provinciale 20 giugno 2016, n. 14
ActionActionj) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 5 settembre 2000, n. 4/16.1
ActionActionk) Decreto del Presidente della Provincia 13 ottobre 2017, n. 38
ActionActionl) Decreto del Presidente della Provincia 15 dicembre 2017, n. 45
ActionActionm) Decreto del Presidente della Provincia 27 aprile 2018, n. 13
ActionActionn) Decreto del Presidente della Provincia 16 luglio 2018, n. 20
ActionActionn) LEGGE PROVINCIALE 31 gennaio 2001, n. 2
ActionActiono) Decreto del Presidente della Provincia 30 luglio 2019, n. 20
ActionActionp) Decreto del Presidente della Provincia 4 giugno 2020, n. 20
ActionActionq) Decreto del Presidente della Provincia 23 dicembre 2020, n. 49
ActionActionr) Decreto del Presidente della Provincia 30 giugno 2022, n. 19
ActionActionXXXVI Patrimonio
ActionActionXXXVII Attività economiche
ActionActionXXXVIII Edilizia abitativa agevolata
ActionActionXXXIX Leggi di contenuto vario (Omnibus)
ActionActiona) Legge provinciale 10 giugno 2008, n. 4
ActionActionb) Legge provinciale 22 gennaio 2010, n. 1
ActionActionc) Legge provinciale 22 gennaio 2010, n. 2
ActionActiond) Legge provinciale 17 gennaio 2011, n. 1
ActionActione) Legge provinciale 13 maggio 2011, n. 3
ActionActionf) Legge provinciale 21 giugno 2011, n. 4
ActionActiong) Legge provinciale 12 dicembre 2011, n. 14
ActionActionh) Legge provinciale 8 marzo 2013, n. 3
ActionActioni) Legge provinciale 19 luglio 2013, n. 9
ActionActionj) Legge provinciale 19 luglio 2013, n. 10
ActionActionk) Legge provinciale 19 luglio 2013, n. 11
ActionActionl) Legge provinciale 17 settembre 2013, n. 16
ActionActionm) Legge provinciale 26 settembre 2014, n. 7
ActionActionn) Legge provinciale 26 settembre 2014, n. 8
ActionActiono) Legge provinciale 16 ottobre 2014, n. 9
ActionActionp) Legge provinciale 23 ottobre 2014, n. 10
ActionActionq) Legge provinciale 26 gennaio 2015, n. 1
ActionActionr) Legge provinciale 14 luglio 2015, n. 8
ActionActionArt. 1 (Modifica della , “Interventi della Provincia autonoma di  Bolzano-Alto Adige per il sostegno dell’economia”)
ActionActionArt. 2 (Modifica della , “Norme in materia di esercizi pubblici”)
ActionActionArt. 3 (Modifica della , “Finanziamento in materia di turismo”)
ActionActionArt. 4 (Modifica della , “Ordinamento delle guide alpine –  Guide sciatori”)
ActionActionArt. 5 (Modifica della , “Ordinamento della professione di maestro di sci e delle scuole di sci”)
ActionActionArt. 6 (Modifica della , “Interventi a favore degli affittacamere e degli  affittappartamenti”)
ActionActionArt. 7 (Modifica della , “Ordinamento dell’artigianato”)
ActionActionArt. 8 (Modifica della , “Legge urbanistica provinciale”)
ActionActionArt. 9 (Modifica della , “Misure per garantire la qualità nel settore dei prodotti alimentari e adozione del «marchio di qualità con indicazione di origine»”)
ActionActionArt. 10 (Modifica della , “Norme per l'amministrazione del patrimonio della Provincia autonoma di Bolzano”)
ActionActionArt. 11 (Modifica della , “Disciplina dei servizi di trasporto pubblico  di persone”)
ActionActionArt. 12 (Disposizione finanziaria)
ActionActionArt. 13 (Entrata in vigore)
ActionActions) Legge provinciale 12 ottobre 2015, n. 14
ActionActiont) Legge provinciale 24 maggio 2016, n. 10
ActionActionu) Legge provinciale 12 luglio 2016, n. 15
ActionActionv) Legge provinciale 18 ottobre 2016, n. 21
ActionActionw) Legge provinciale 6 luglio 2017, n. 8
ActionActionx) Legge provinciale 17 novembre 2017, n. 21
ActionActiony) Legge provinciale 11 luglio 2018, n. 10
ActionActionz) Legge provinciale 24 settembre 2019, n. 8
ActionActiona') Legge provinciale 17 ottobre 2019, n. 10
ActionActionb') Legge provinciale 2 dicembre 2019, n. 13
ActionActionc') Legge provinciale 27 marzo 2020, n. 2
ActionActiond') Legge provinciale 23 luglio 2021, n. 5
ActionActione') Legge provinciale 23 dicembre 2021, n. 14
ActionActionf') Legge provinciale 16 agosto 2022, n. 10
ActionActionDelibere della Giunta provinciale
ActionAction2024
ActionAction2023
ActionAction2022
ActionAction2021
ActionAction2020
ActionAction Delibera 14 gennaio 2020, n. 8
ActionAction Delibera 28 gennaio 2020, n. 49
ActionAction Delibera 4 febbraio 2020, n. 71
ActionAction Delibera 11 febbraio 2020, n. 96
ActionAction Delibera 11 febbraio 2020, n. 105
ActionAction Delibera 18 febbraio 2020, n. 118
ActionAction Delibera 21 febbraio 2020, n. 130
ActionAction Delibera 3 marzo 2020, n. 139
ActionAction Delibera 3 marzo 2020, n. 141
ActionAction Delibera 10 marzo 2020, n. 159
ActionAction Delibera 10 marzo 2020, n. 160
ActionAction Delibera 10 marzo 2020, n. 170
ActionAction Delibera 17 marzo 2020, n. 185
ActionActionAllegato A
ActionAction Delibera 17 marzo 2020, n. 187
ActionAction Delibera 17 marzo 2020, n. 198
ActionAction Delibera 31 marzo 2020, n. 223
ActionAction Delibera 7 aprile 2020, n. 236
ActionAction Delibera 7 aprile 2020, n. 239
ActionAction Delibera 7 aprile 2020, n. 240
ActionAction Delibera 7 aprile 2020, n. 244
ActionAction Delibera 7 aprile 2020, n. 246
ActionAction Delibera 7 aprile 2020, n. 248
ActionAction Delibera 15 aprile 2020, n. 251
ActionAction Delibera 15 aprile 2020, n. 258
ActionAction Delibera 15 aprile 2020, n. 263
ActionAction Delibera 21 aprile 2020, n. 272
ActionAction Delibera 21 aprile 2020, n. 274
ActionAction Delibera 21 aprile 2020, n. 275
ActionAction Delibera 21 aprile 2020, n. 284
ActionAction Delibera 28 aprile 2020, n. 295
ActionAction Delibera 28 aprile 2020, n. 303
ActionAction Delibera 5 maggio 2020, n. 309
ActionAction Delibera 12 maggio 2020, n. 327
ActionAction Delibera 19 maggio 2020, n. 336
ActionAction Delibera 19 maggio 2020, n. 343
ActionAction Delibera 19 maggio 2020, n. 348
ActionAction Delibera 19 maggio 2020, n. 352
ActionAction Delibera 19 maggio 2020, n. 355
ActionAction Delibera 19 maggio 2020, n. 356
ActionAction Delibera 26 maggio 2020, n. 367
ActionAction Delibera 26 maggio 2020, n. 374
ActionAction Delibera 26 maggio 2020, n. 378
ActionAction Delibera 9 giugno 2020, n. 385
ActionAction Delibera 9 giugno 2020, n. 387
ActionAction Delibera 9 giugno 2020, n. 389
ActionAction Delibera 16 giugno 2020, n. 417
ActionAction Delibera 16 giugno 2020, n. 423
ActionAction Delibera 16 giugno 2020, n. 433
ActionAction Delibera 16 giugno 2020, n. 436
ActionAction Delibera 30 giugno 2020, n. 468
ActionAction Delibera 30 giugno 2020, n. 482
ActionAction Delibera 7 luglio 2020, n. 491
ActionAction Delibera 7 luglio 2020, n. 494
ActionAction Delibera 14 luglio 2020, n. 513
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ActionAction06/04/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 135 del 06.04.2005
ActionAction12/04/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 145 del 12.04.2005
ActionAction15/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 135 del 15.04.2005
ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 140 del 19.04.2005
ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 141 del 19.04.2005
ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 142 del 19.04.2005
ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 143 del 19.04.2005
ActionAction03/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 159 del 03.05.2005
ActionAction04/05/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 171 del 04.05.2005
ActionAction06/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 176 del 06.05.2005
ActionAction24/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 192 del 24.05.2005
ActionAction26/05/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 201 del 26.05.2005
ActionAction27/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 197 del 27.05.2005
ActionAction06/06/2005 - Delibera N. 1999 del 06.06.2005
ActionAction07/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 221 del 07.06.2005
ActionAction10/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 224 del 10.06.2005
ActionAction10/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 225 del 10.06.2005
ActionAction13/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 231 del 13.06.2005
ActionAction14/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 233 del 14.06.2005
ActionAction16/06/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 234 del 16.06.2005
ActionAction20/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 243 del 20.06.2005
ActionAction20/06/2005 - Delibera N. 2225 del 20.06.2005
ActionAction20/06/2005 - Delibera N. 2260 del 20.06.2005
ActionAction01/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 249 del 01.07.2005
ActionAction01/07/2005 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 250 del 01.07.2005
ActionAction07/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 263 del 07.07.2005
ActionAction07/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 287 del 07.07.2005
ActionAction22/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 304 del 22.07.2005
ActionAction26/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 321 del 26.07.2005
ActionAction26/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 323 del 26.07.2005
ActionAction29/07/2005 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 349 del 29.07.2005
ActionAction12/09/2005 - Delibera N. 3300 del 12.09.2005
ActionAction12/09/2005 - Delibera N. 3351 del 12.09.2005
ActionAction26/09/2005 - Delibera N. 3553 del 26.09.2005
ActionAction10/10/2005 - Delibera N. 3793 del 10.10.2005
ActionAction14/10/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 383 del 14.10.2005
ActionAction14/10/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 384 del 14.10.2005
ActionAction31/10/2005 - Delibera N. 4039 del 31.10.2005
ActionAction03/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 366 del 03.11.2005
ActionAction02/12/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 431 del 02.12.2005
ActionAction05/12/2005 - Delibera N. 4707 del 05.12.2005
ActionAction30/12/2005 - Delibera N. 5035 del 30.12.2005
ActionAction07/01/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 2 vom 07.01.2005
ActionAction27/01/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 28 vom 27.01.2005
ActionAction03/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 39 vom 03.02.2005
ActionAction03/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 40 vom 03.02.2005
ActionAction03/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 41 vom 03.02.2005
ActionAction08/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 44 vom 08.02.2005
ActionAction26/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 64 vom 26.02.2005
ActionAction10/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza Nr. 76 vom 10.03.2005
ActionAction11/05/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 184 vom 11.05.2005
ActionAction06/06/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 210 vom 06.06.2005
ActionAction20/06/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 245 vom 20.06.2005
ActionAction21/04/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 177 vom 21.04.2005
ActionAction03/10/2005 - Delibera 3 ottobre 2005, n. 3647
ActionAction03/10/2005 - Delibera 3 ottobre 2005, n. 3652
ActionAction07/04/2005 - CONTRATTO COLLETTIVO 7 aprile 2005
ActionAction22/07/2005 - LEGGE PROVINCIALE 22 luglio 2005, n. 5
ActionAction23/12/2005 - LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 2005, n. 13
ActionAction01/12/2005 - Decreto del Presidente dell'Azienda speciale per i servizi antincendi e per la protezione civile 1° dicembre 2005, n. 6
ActionAction17/01/2005 - Contratto collettivo 17 gennaio 2005
ActionAction17/01/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 17 gennaio 2005, n. 2
ActionAction24/01/2005 - DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 24 gennaio 2005, n. 163
ActionAction27/01/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 27 gennaio 2005, n. 3
ActionAction09/02/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 9 febbraio 2005, n. 4
ActionAction09/02/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 9 febbraio 2005, n. 5
ActionAction22/02/2005 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 22 febbraio 2005, n. 6
ActionAction25/02/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 25 febbraio 2005, n. 7
ActionAction16/03/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 16 marzo 2005, n. 9
ActionAction16/03/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 16 marzo 2005, n. 10
ActionAction07/04/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 7 aprile 2005, n. 14
ActionAction11/04/2005 - Legge provinciale 11 aprile 2005, n. 1
ActionAction20/04/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 20 aprile 2005, n. 16
ActionAction21/04/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 21 aprile 2005, n. 17
ActionAction05/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 313 del 05.05.2005
ActionAction19/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 325 del 19.05.2005
ActionAction20/05/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 20 maggio 2005, n. 20
ActionAction23/05/2005 - DECRETO LEGISLATIVO 23 maggio 2005, n. 99
ActionAction06/06/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 6 giugno 2005, n. 22
ActionAction06/06/2005 - Decreto legislativo 6 giugno 2005, n. 120
ActionAction13/06/2005 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 13 giugno 2005, n. 25
ActionAction13/06/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 13 giugno 2005, n. 26
ActionAction13/06/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 13 giugno 2005, n. 27
ActionAction13/06/2005 - DECRETO LEGISLATIVO 13 giugno 2005, n. 124
ActionAction16/06/2005 - Legge provinciale 16 giugno 2005, n. 2
ActionAction20/06/2005 - Legge provinciale 20 giugno 2005, n. 3
ActionAction20/06/2005 - LEGGE PROVINCIALE 20 giugno 2005, n. 4
ActionAction21/06/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 21 giugno 2005, n. 29
ActionAction05/07/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 5 luglio 2005, n. 30
ActionAction12/07/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 257 del 12.07.2005
ActionAction12/07/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 260 del 12.07.2005
ActionAction18/07/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 268 del 18.07.2005
ActionAction22/07/2005 - Legge provinciale 22 luglio 2005, n. 5
ActionAction22/07/2005 - Legge provinciale 22 luglio 2005, n. 5
ActionAction22/07/2005 - Legge provinciale 22 luglio 2005, n. 6
ActionAction01/08/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 1° agosto 2005, n. 34
ActionAction01/08/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 1° agosto 2005, n. 35
ActionAction04/08/2005 - Contratto collettivo 4 agosto 2005
ActionAction08/08/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 8 agosto 2005, n. 36
ActionAction16/08/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 16.08.2005
ActionAction19/08/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 19 agosto 2005 , n. 38
ActionAction29/08/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 29 agosto 2005, n. 40
ActionAction05/09/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 5 settembre 2005, n. 41
ActionAction05/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 312 del 05.09.2005
ActionAction20/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 329 del 20.09.2005
ActionAction23/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 332 del 23.09.2005
ActionAction26/09/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 26 settembre 2005, n. 46
ActionAction28/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 335 del 28.09.2005
ActionAction29/09/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 29 settembre 2005, n. 48
ActionAction03/10/2005 - LEGGE PROVINCIALE 3 ottobre 2005, n. 8
ActionAction05/10/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 5 ottobre 2005, n. 50
ActionAction12/10/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 343 del 12.10.2005
ActionAction18/10/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 18 ottobre 2005, n. 51
ActionAction24/10/2005 - Contratto collettivo 24 ottobre 2005
ActionAction24/10/2005 - Contratto collettivo 24 ottobre 2005
ActionAction24/10/2005 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 24 ottobre 2005, n. 52
ActionAction04/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 368 del 04.11.2005
ActionAction08/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 375 del 08.11.2005
ActionAction10/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 376 del 10.11.2005
ActionAction11/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 381 del 11.11.2005
ActionAction18/11/2005 - Legge provinciale 18 novembre 2005, n. 10
ActionAction23/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 404 del 23.11.2005
ActionAction29/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 409 del 29.11.2005
ActionAction30/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 412 del 30.11.2005
ActionAction07/12/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 7 dicembre 2005, n. 55
ActionAction10/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 421 del 10.12.2005
ActionAction13/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 422 del 13.12.2005
ActionAction21/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 441 del 21.12.2005
ActionAction21/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 446 del 21.12.2005
ActionAction22/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 450 del 22.12.2005
ActionAction23/12/2005 - Legge provinciale 23 dicembre 2005, n. 14
ActionAction27/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 462 del 27.12.2005
ActionAction27/09/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 334 vom 27.09.2005
ActionAction12/07/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 259 vom 12.07.2005
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ActionAction22/11/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 402 vom 22.11.2005
ActionAction21/12/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 440 vom 21.12.2005
ActionAction30/11/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 414 vom 30.11.2005
ActionAction21/12/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 444 vom 21.12.2005
ActionAction22/12/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 451 vom 22.12.2005
ActionAction23/12/2005 - LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 2005, n. 13 —
ActionAction14/07/2005 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 14 luglio 2005, n. 32 —
ActionAction17/01/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 17 gennaio 2005, n. 1 
ActionAction11/07/2005 - Decreto del Presidente della Provincia31
ActionAction26/09/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 26 settembre 2005, n. 45
ActionAction23/12/2005 - Legge provinciale 23 dicembre 2005, n. 13
ActionAction07/09/2005 - Decreto del Presidente della Provincia 7 settembre 2005, n. 43
ActionAction18/11/2005 - Legge provinciale18 novembre 2005, n. 11
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ActionAction06/06/2005 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 6 giugno 2005, n. 24 —
ActionAction07/04/2005 - Contratto collettivo 7 aprile 2005 —
ActionAction22/12/2005 - Legge provinciale 22 dicembre 2005, n. 12
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ActionAction04/03/1999 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 52 del 04.03.1999
ActionAction16/07/1999 - Corte costituzionale - Sentenza N. 311 del 16.07.1999
ActionAction22/10/1999 - Corte costituzionale - Sentenza N. 389 del 22.10.1999
ActionAction04/11/1999 - Corte costituzionale - Sentenza N. 420 del 04.11.1999
ActionAction10/11/1999 - Corte costituzionale - Sentenza N. 425 del 10.11.1999
ActionAction05/01/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 5 del 05.01.1999
ActionAction13/01/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 9 del 13.01.1999
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ActionAction20/01/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 11 del 20.01.1999
ActionAction25/01/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 33 del 25.01.1999
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ActionAction10/02/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 43 vom 10.02.1999
ActionAction26/04/1999 - deliberazione della Giunta provinciale 26 aprile 1999, n. 1465
ActionAction13/12/1999 - deliberazione della Giunta provinciale 13 dicembre 1999, n. 5546
ActionAction23/11/1999 - ontratto collettivo 23 novembre 1999
ActionAction17/11/1999 - Contratto collettivo 17 novembre 1999
ActionAction23/11/1999 - Contratto collettivo 23 novembre 1999
ActionAction13/04/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 13 aprile 1999
ActionAction15/07/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 15 luglio 1999
ActionAction29/07/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 29 luglio 1999
ActionAction17/08/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 17 agosto 1999
ActionAction17/08/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 17 agosto 1999
ActionAction17/08/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 17 agosto 1999
ActionAction17/08/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 17 agosto 1999
ActionAction13/08/1999 - DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 13 agosto 1999, n. 3292
ActionAction11/01/1999 - DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 11 gennaio 1999, n. 5
ActionAction18/10/1999 - DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 18 ottobre 1999, n. 4504
ActionAction13/04/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 13 aprile 1999
ActionAction17/08/1999 - CONTRATTO COLLETTIVO 17 agosto 1999
ActionAction13/09/1999 - DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 13 settembre 1999, n. 3886
ActionAction06/04/1999 - Deliberazione della giunta provinciale 6 aprile 1999, n. 1223
ActionAction19/07/1999 - Deliberazione della giunta provinciale 19 luglio 1999, n. 3085
ActionAction16/02/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 48 del 16.02.1999
ActionAction09/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 65 del 09.03.1999
ActionAction10/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 68 del 10.03.1999
ActionAction12/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 143 del 12.03.1999
ActionAction23/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 92 del 23.03.1999
ActionAction24/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza Nr. 96 vom 24.03.1999
ActionAction29/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 99 del 29.03.1999
ActionAction31/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 104 del 31.03.1999
ActionAction31/03/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 105 del 31.03.1999
ActionAction20/04/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 116 del 20.04.1999
ActionAction20/04/1999 - Decreto legislativo 20 aprile 1999, n. 161
ActionAction27/04/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 118 del 27.04.1999
ActionAction30/04/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 130 del 30.04.1999
ActionAction11/05/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 140 del 11.05.1999
ActionAction12/05/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 144 del 12.05.1999
ActionAction21/05/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 149 del 21.05.1999
ActionAction25/05/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 157 del 25.05.1999
ActionAction14/06/1999 - Decreto legislativo 14 giugno 1999, n. 212
ActionAction18/06/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 177 del 18.06.1999
ActionAction22/06/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 194 del 22.06.1999
ActionAction30/06/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 204 del 30.06.1999
ActionAction30/06/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 205 del 30.06.1999
ActionAction30/06/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 210 del 30.06.1999
ActionAction14/07/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 218 del 14.07.1999
ActionAction16/07/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 219 del 16.07.1999
ActionAction28/07/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 233 del 28.07.1999
ActionAction28/07/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 234 del 28.07.1999
ActionAction29/07/1999 - Contratto collettivo 29 luglio 1999
ActionAction29/07/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 237 del 29.07.1999
ActionAction29/07/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 246 del 29.07.1999
ActionAction23/08/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 256 del 23.08.1999
ActionAction13/09/1999 - Delibera N. 3886 del 13.09.1999
ActionAction21/09/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 266 del 21.09.1999
ActionAction21/09/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 267 del 21.09.1999
ActionAction05/10/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 270 del 05.10.1999
ActionAction14/10/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 282 del 14.10.1999
ActionAction19/10/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 284 del 19.10.1999
ActionAction19/10/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 287 del 19.10.1999
ActionAction21/10/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 290 del 21.10.1999
ActionAction03/11/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza Nr. 306 vom 03.11.1999
ActionAction09/11/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 315 del 09.11.1999
ActionAction11/11/1999 - DECRETO LEGISLATIVO 11 novembre 1999, n. 463
ActionAction17/11/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 323 del 17.11.1999
ActionAction20/12/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 349 del 20.12.1999
ActionAction21/12/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 353 del 21.12.1999
ActionAction29/12/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 357 del 29.12.1999
ActionAction29/12/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 358 del 29.12.1999
ActionAction29/12/1999 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 359 del 29.12.1999
ActionAction23/03/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 93 vom 23.03.1999
ActionAction10/03/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 69 vom 10.03.1999
ActionAction31/05/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 167 vom 31.05.1999
ActionAction31/05/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 168 vom 31.05.1999
ActionAction29/07/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 240 vom 29.07.1999
ActionAction21/12/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 352 vom 21.12.1999
ActionAction21/12/1999 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 356 vom 21.12.1999
ActionAction13/04/1999 - Contratto collettivo 13 aprile 1999 —
ActionAction26/03/1999 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 26 marzo 1999, n. 15
ActionAction25/05/1999 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 25 maggio 1999, n. 15/2.0
ActionAction03/05/1999 - LEGGE PROVINCIALE 3 maggio 1999, n. 1
ActionAction09/08/1999 - LEGGE PROVINCIALE 9 agosto 1999, n. 7
ActionAction08/03/1999 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 8 marzo 1999, n. 9
ActionAction15/03/1999 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 15 marzo 1999, n. 10
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ActionAction22/03/1999 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 22 marzo 1999, n. 13
ActionAction26/03/1999 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 26 marzo 1999, n. 14
ActionAction26/03/1999 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 26 marzo 1999, n. 15
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ActionAction03/05/1999 - LEGGE PROVINCIALE 3 maggio 1999, n. 1
ActionAction03/05/1999 - LEGGE PROVINCIALE 3 maggio 1999, n. 1
ActionAction03/05/1999 - Legge provinciale 3 maggio 1999, n. 2
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ActionAction28/12/1999 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 28 dicembre 1999, n. 71
ActionAction28/12/1999 - Decreto del Presidente della Giunta provinciale 28 dicembre 1999 , n. 72
ActionAction09/08/1999 - Legge provinciale 9 agosto 1999, n. 7 —
ActionAction25/01/1999 - Decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 gennaio 1999, n. 1
ActionAction02/03/1999 - Decreto del Presidente della Giunta provinciale 2 marzo 1999, n. 7 
ActionAction16/12/1999 - Legge provinciale 16 dicembre 1999, n. 11 —
ActionAction30/07/1999 - Legge provinciale 30 luglio 1999, n. 6 —
ActionAction14/05/1999 - Decreto del Presidente della Giunta provinciale 14 maggio 1999, n. 22
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ActionAction13/09/1999 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 13 settembre 1999, n. 49 —
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