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Natura
Delibera della Giunta provinciale
Parere
Corte costituzionale
Tribunale amministrativo regionale
Circolare
Accordo di Parigi
Costituzione della Repubblica italiana
Statuto di autonomia e norme di attuazione
Legge statale o legge costituzionale
Decreto del Presidente della Provincia / della Giunta provinciale
Legge provinciale
Contratto collettivo
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In vigore al: 18/08/2017
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Sentenze della Corte costituzionale
1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 381 del 31.07.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 381 del 31.07.1990
Esclusione delle regioni a statuto speciale e delle Province autonome dal riparto di fondi speciali
Attendere, processo in corso!
Sentenza (12 luglio) 31 luglio 1990 n. 381;
Pres.
Saja - Red
.
Baldassarre
Ritenuto in fatto
: 1. Con ricorso ritualmente notificato e depositato, la Regione Sardegna ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. 28 dicembre 1989 n. 415 (Norme urgenti in materia di finanza locale e di rapporti finanziari tra lo Stato e le Regioni, nonché disposizioni varie), per contrasto con gli artt. 3, 4, 5 e 6 e con il titolo III (artt. 7-14) st. spec. reg. Sardegna e relative norme di attuazione; con gli artt. 3, 32, 81, 97, 116 e 119 Cost.; con l'art. 47 st. sardo e relative norme di attuazione.
Secondo la ricorrente, l'art; 19 d.l. impugnato, riducendo del 5 % le assegnazioni alla Regione della parte corrente del Fondo sanitario nazionale di cui all'art. 51 l. n. 833 del 1978, imporrebbe alla Regione una spesa sanitaria senza che essa abbia gli strumenti per controllarla o ridurla, come sarebbe attestato dal fatto che tanto le spese ospedaliere (livelli retributivi del personale e spese per acquisti di beni e servizi), quanto quelle per l'assistenza farmaceutica, l'assistenza specialistica e la medicina di base sfuggono alla determinazione regionale (come questa Corte avrebbe riconosciuto con le sentt. nn. 245 del 1984 e 452 del 1989). La disciplina impugnata, da un lato, lascerebbe immutata la regolamentazione del servizio sanitario e l'entità degli oneri e, dall'altro, scaricherebbe il costo della manovra finanziaria sulle sole Regioni a statuto speciale e Province autonome, con violazione dei princìpi costituzionali di ragionevolezza, di autonomia finanziaria regionale e di copertura delle spese (v. artt. 81 comma 4 Cost. e 27 l. 5 agosto 1978 n. 468, che impone l'obbligo di indicare detta copertura in capo alle « leggi che comportano oneri, anche sotto forma di minori entrate », a carico degli enti del settore pubblico allargato).
La stessa disciplina violerebbe, altresì, gli artt. 3, 32 e 116 Cost.; discriminando
in peius
una Regione a statuto speciale rispetto a quelle ad autonomia ordinaria, nonché i cittadini italiani che in tale Regione risiedono rispetto agli altri, a causa dei riflessi negativi della contrazione di spesa sulla funzionalità e sulla qualità dei servizi. Sulla base di quest'ultimo rilievo, anzi, la ricorrente prospetta una ulteriore violazione degli artt. 3 e 97 Cost.
La Regione Sardegna impugna anche l'art. 18, che, al comma I, esclude la stessa Regione dai fondi concernenti la spesa sanitaria (Fondo per il servizio dei consultori familiari), adducendo argomenti analoghi a quelli sopra enunciati, considerato che anche qui si tratterebbe di oneri per i quali la Regione non avrebbe rilevanti poteri di scelta o di controllo.
La stessa disposizione viene, altresì, censurata dalla Regione Sardegna nella parte in cui esclude la Regione medesima dal riparto del fondo nazionale per il ripiano dei disavanzi di esercizio delle aziende di trasporto di cui all'art. 9 l. n. 151 del 1981, imponendole il rispetto dei princìpi stabiliti da quella legge, fra cui quello che pone a carico delle Regioni parte del ripiano dei disavanzi delle aziende (artt. 6 e 9). Questa disciplina, che inciderebbe su materie di competenza esclusiva (trasporti di interesse regionale: art. 3 lett. g st.) e concorrente (servizi pubblici di interesse regionale: art. 4 lett. g st.), addosserebbe alla Regione un nuovo onere senza fornirle le risorse per fronteggiarlo e senza che essa abbia poteri di controllo sulla spesa, specie se si considera la potestà statale in ordine alla determinazione delle tariffe (v. d. l. n. 77 del 1989, convertito nella l. n. 160 del 1989 e, per un caso analogo, la sent. n. 307 del 1983 di questa Corte).
Con argomentazioni analoghe la ricorrente censura anche gli artt. 18 comma 1, e 20, per quanto riguarda l'esclusione della Regione dalle erogazioni provenienti dal fondo speciale per l'esercizio delle funzioni della soppressa ONMI e dal fondo per gli asili nido (art. 18 comma 1), nonché da quelle provenienti da altri fondi di settore (art. 20 lett. da a a d).
Dopo aver osservato che la complessiva decurtazione alla finanza derivata della Regione risultante dalle norme impugnate ammonta a circa 419 milioni (7 % del bilancio preventivo per il 1990), la ricorrente richiama la sent. n. 307 del 1983 di questa Corte nella parte in cui ha statuito che il rispetto dell'autonomia finanziaria regionale impone al legislatore statale di evitare una « grave alterazione » del « necessario rapporto di complessiva corrispondenza ... fra bisogni regionali e mezzi finanziari per farvi fronte ». La decurtazione arrecata alla finanza regionale non andrebbe dunque considerata, secondo la ricorrente, « in termini quantitativi », ma per quella « grave alterazione » cui la Corte aveva fatto riferimento.
Infine, la stessa ricorrente lamenta la violazione dell'art. 47 st. e relative norme di attuazione, giacché il Presidente della Regione non è stato convocato per intervenire alla seduta del Consiglio dei Ministri in cui veniva deliberato il decreto legge impugnato, diversamente da quanto avvenuto in occasione della predisposizione del disegno di legge « di accompagnamento » alla legge finanziaria per l'anno 1990, il cui contenuto è stato ripreso dal decreto legge in questione.
2. Con ricorso regolarmente notificato e depositato, la Provincia di Bolzano ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989 per violazione: degli artt. 8, 9, 10, 16, 69 ss. (titolo VI, con le modifiche e integrazioni apportate dalla
l. n. 386 del 1989
) st. reg. Trentino-Alto Adige e delle relative norme di attuazione; degli artt. 3, 32, 81, 97, 116 e 119 Cost; dell'art. 52 comma ultimo st. e relative norme di attuazione.
Una specifica censura della Provincia concerne la lesione dell'art. 116 Cost. da parte dell'art. 19, per la duplice discriminazione operata nei confronti delle Regioni a statuto ordinario e di quelle a statuto speciale, giacché la riduzione delle assegnazioni di parte corrente del Fondo sanitario nazionale risulta per queste ultime minore di quella stabilita per la Provincia, con conseguente irragionevole discriminazione nei confronti dei suoi abitanti.
Una seconda specifica censura viene mossa nei confronti dello stesso art. 19 alla luce del principio, stabilito dall'art. 5
l. 30 novembre 1989 n. 386
(adottata con la procedura di cui all'art. 104 st.), che impone la partecipazione delle Province autonome alla « ripartizione di fondi speciali istituiti per garantire livelli minimi di prestazioni in modo uniforme per tutto il territorio nazionale » (comma 1).
Per il resto, le censure vengono svolte con argomentazioni identiche a quelle sostenute nel ricorso riassunto nel numero precedente.
3. Con ricorso regolarmente notificato e depositato, la Regione Trentino-Alto Adige ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989 per violazione: degli artt. 4, 5, 6, 8, 9, 10, 16, 69 ss. st. reg. Trentino-Alto Adige e delle relative norme di attuazione; degli artt. 3, 32, 81, 97, 116 e 119 Cost.; dell'art. 40 comma ultimo st. reg. Trentino-Alto Adige e delle relative norme di attuazione.
La Regione osserva preliminarmente che, sebbene le decurtazioni di trasferimenti finanziari colpiscono le due Province autonome prima e più che la Regione, occorrerebbe, d'altro canto, tener conto che l'art. 20 lett. a) esclude la ricorrente dal fondo per i programmi regionali di sviluppo. Inoltre, non si potrebbe trascurare il nesso inscindibile che lega la Regione alle due Province, che è fondato sul comune statuto di autonomia e sulla coincidenza degli elementi territoriali, organizzativi e personali dei tre enti. Ciò rileverebbe particolarmente nella specie, poiché la pretesa lesione dell'autonomia finanziaria comporta conseguenze negative per i cittadini delle due Province, che sono anche cittadini della Regione. Al fine di giustificare la legittimazione della Regione a proporre il ricorso, la ricorrente richiama poi l'art. 98 comma 1 st., che prevede il potere regionale di impugnativa, non solo per lesione di specifiche competenze, ma per ogni « violazione del presente statuto ». Per il resto, le censure regionali vengono svolte con argomentazioni identiche a quelle sostenute nel ricorso della Provincia di Bolzano (v. punto n. 2).
4. Con ricorso regolarmente notificato e depositato, la Provincia di Trento ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, Le norme invocate a parametro e le argomentazioni addotte risultano identiche a quelle del ricorso della Provincia di Bolzano (v. punto n. 2).
5. Con ricorso regolarmente notificato e depositato, la Regione Valle d'Aosta ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989 per la violazione: degli artt. 2, 3 e 4; del titolo III (artt. 12 e 13, come modificati e integrati dalle l. 29 novembre 1955 n. 1179 e 26 novembre 1981 n. 690) st. reg. Valle d'Aosta e delle relative norme di attuazione; degli artt. 32, 81, 97, 116 e 119 Cost.; dell'art. 44 st. e relative norme di attuazione.
Le argomentazioni addotte risultano identiche a quelle del ricorso della Regione Sardegna (v. punto n. 1).
6. Con ricorso regolarmente notificato e depositato, la Regione Friuli-Venezia Giulia ha sollevato questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, per violazione degli artt. 4, 5, 6, 7, 8 del titolo IV (artt. 48-57) st. reg. Friuli-Venezia Giulia e delle relative norme di attuazione; degli artt. 3, 32, 81, 97, 116 e 119 Cost.; dell'art. 44 st. e delle relative norme di attuazione.
Le argomentazioni addotte risultano identiche a quelle del ricorso della Regione Sardegna (v. punto n. 1).
7. Il Presidente del Consiglio dei Ministri si è costituito in giudizio in relazione a tutti i ricorsi indicati nei punti precedenti.
II resistente contesta, in primo luogo, che la riduzione delle assegnazioni di parte corrente del Fondo sanitario nazionale, disposta per ciascuna delle Regioni a statuto speciale e per le Province autonome dall'impugnato art. 19, avrebbe leso la loro autonomia finanziaria. Richiamati taluni passi della sent. n. 245 del 1984 di questa Corte, dai quali desume l'affermazione di una spettanza alle amministrazioni regionali di specifici poteri esercitabili per contenere la spesa sanitaria ed impedire il formarsi di maggiori oneri, il resistente rileva l'infondatezza dell'assunto relativo all'assoluta impotenza delle Regioni a statuto speciale nel governare e tenere sotto controllo la spesa sanitaria. Diversamente da altre norme in passato dichiarate illegittime dalla Corte, quella in esame non comporterebbe un accollo di nuove spese sulle finanze regionali, ma si limiterebbe ad eguagliare le assegnazioni sul Fondo nazionale alla più contenuta spesa riconosciuta occorrente al fine di garantire il servizio sanitario a livelli omogenei rispetto a quelli esistenti nell'intero territorio nazionale. Da ciò deriverebbe, altresì, l'infondatezza delle censure mosse in relazione agli artt. 81 Cost. e 27 l. n. 468 del 1978, nonché in relazione agli artt. 3, 32, 81, 97 e 116 Cost. Del resto, soggiunge l'Avvocatura, la pretesa discriminazione rispetto alle Regioni a statuto ordinario sarebbe esclusa dalla circostanza, sottolineata dalla stessa norma denunciata, che le Regioni a statuto speciale partecipano ai tributi statali in una misura maggiore di quella propria delle Regioni a statuto ordinario. In base a tale premessa, l'esigenza perequativa, sottolineata dalla sent. n. 245 del 1984 di questa Corte in materia di diritto alla salute, non potrebbe costituire argomento per conservare o conseguire un trattamento preferenziale in una materia che non giustifica le particolari garanzie ad altri fini accordate agli enti ad autonomia speciale.
Quanto al comma 1 art. 18 ed all'art. 20 lett. e
,
l'Avvocatura rileva che la sussistenza di Specifica poteri regionali sia. in. materia di sanità sia in quella dei consultori familiari (artt. 2 e 7 1. n. 405 del 1975), giustificherebbe l'esclusione delle Regioni a statuto speciale tanto dal riparto del fondo sanitario nazionale in conto capitale, quanto dai finanziamenti statali per il servizio dei consultori.
In ordine all'esclusione delle stesse Regioni dal riparto del fondo nazionale per il ripiano dei disavanzi di esercizio delle aziende di trasporto (art. 18 comma 1), l'Avvocatura dello Stato ricorda che quel riparto aveva la finalità (enunciata dall'art. 9 comma 8 l. n. 151 del 1981) di conseguire l'equilibrio di bilancio delle aziende entro il termine massimo di cinque anni e che le Regioni erano all'uopo tenute a fissare, tra l'altro, gli indirizzi per l'organizzazione e la ristrutturazione dei servizi di trasporto, previa definizione dei limiti territoriali dei c.d. bacini di traffico. Se così è, anche in tal caso mancherebbe il presupposto di un'assenza di poteri regionali di controllo e di governo della spesa in materia.
Ad avviso dell'Avvocatura dello Stato, l'esclusione dalla partecipazione al riparto di altri fondi settoriali (fondi per interventi programmati in agricoltura e per il piano forestale nazionale) sarebbe giustificata col rilievo che già la l. n. 752 del 1986 limitava al quinquennio '86-'90 gli interventi finalizzati di sostegno (disposti, peraltro, con ampia flessibilità nella ripartizione delle risorse disponibili). L'Avvocatura rileva, inoltre, che dalla disposta esclusione sono esplicitamente eccettuate (art. 20 lett. b) le spese per la concessione di contributi nel pagamento di interessi sui mutui di miglioramento fondiario e su quelli destinati al consolidamento delle passività delle imprese agricole, assicurandosi così la disponibilità alle Regioni delle somme già impegnate. Nessuna lesione deriverebbe, dunque, dalle disposizioni denunciate alla sfera delle ricorrenti, dal momento che l'esclusione dal suddetto riparto equivale ad esonerarle dal concorso nell'attuazione dei piani nazionali.
Analoghe considerazioni varrebbero, ad avviso dell'Avvocatura, a proposito della disposta esclusione dal fondo integrativo per gli asili nido, dal fondo speciale per lo svolgimento delle funzioni della disciolta ONMI e da quello per i consultori familiari.
Infine, viene respinta la censura relativa alla mancata convocazione del Presidente della Giunta alla seduta del Consiglio dei Ministri in cui è stato approvato il decreto legge impugnato, giacché i contenuti del decreto erano stati ripresi dall'originario disegno di legge predisposto e deliberato in una seduta del Consiglio dei Ministri nelle quali sono intervenuti i rappresentanti regionali. Sicché le norme statutarie la cui violazione le ricorrenti lamentano sarebbero state sostanzialmente rispettate.
8. Dopo la conversione in ( l. 28 febbraio 1990 n. 38), senza modifica alcuna, degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, le Regioni a statuto speciale Sardegna, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia, nonché le Province autonome di Bolzano e di Trento, hanno presentato altrettanti ricorsi con i quali hanno ribadito le stesse censure di legittimità costituzionale proposte con i ricorsi nei confronti del decreto legge. Di nuovo, tutte le ricorrenti hanno: lamentato la lesione, da parte della legge di conversione, delle norme dei rispettivi statuti che prevedono l'intervento del Presidente regionale (o provinciale) alle sedute del Consiglio dei Ministri riguardanti questioni di specifico interesse per le ricorrenti stesse. Inoltre, la Provincia autonoma di Bolzano ha esteso l'impugnazione dell'art. 18 comma 1 d.l. impugnato, alla parte in cui dispone l'esclusione della ricorrente dal riparto del fondo nazionale per il ripiano dei disavanzi di gestione delle aziende di trasporto di cui all'art. 9 l. n. 151 del 1981 e, nello stesso tempo, mantiene fermi « i princìpi di cui alla l. 10 aprile 1981 n. 151 ». Anche questa norma sarebbe incostituzionale, secondo la Provincia di Bolzano, tanto perché i suddetti princìpi non potrebbero vincolare le potestà di tipo esclusivo godute in materia dalla ricorrente (art. 8 nn. 18 e 19, e art. 16 st.), quanto perché la l. n. 151 del 1981 limita espressamente l'efficacia di quei princìpi alle Regioni a statuto ordinario.
9. La Regione Sicilia, con ricorso ritualmente notificato e depositato, ha sollevato questione di legittimità costituzionale nei confronti degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. 28 febbraio 1990 n. 38, per violazione degli artt. 118 e 97 Cost. e 36 st. spec. sic.; degli artt. 54, 119 e 3 Cost., nonché 36 e 38 st.; degli artt. 3, 32, 81, 97 e 119 Cost., nonché 17, 36 e 38 st.
Secondo la Regione Sicilia, la riduzione o la cessazione dei finanziamenti statali stabilite con le disposizioni impugnate violerebbero, innanzitutto, il principio di logicità nonché l'autonomia finanziaria della Regione, m quanto, anziché essere disposte attraverso un processo graduale, comporterebbero invece un'improvvisa e immotivata restrizione delle finanze regionali.
In secondo luogo, le disposizioni impugnate violerebbero i princìpi posti dall'art. 53 Cost., in quanto la sottrazione di entrate ivi prevista comporterebbe un « concorso alle spese pubbliche» da parte della Regione in contrasto con la norma costituzionale che impone quel concorso a « tutti in ragione della loro capacità contributiva ». Né andrebbe trascurato, secondo la ricorrente, l'art. 38 st., che prevede entrate al fine specifico di « bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro rispetto alla media nazionale », fine che risulterebbe frustrato dalle disposizioni impugnate, comportanti una maggiore imposizione fiscale e, quindi, una decurtazione ulteriore dei redditi dei cittadini della Regione e il rischio di maggiore disoccupazione.
Infine, la stessa ricorrente denuncia l'incostituzionalità delle disposizioni che riducono i finanziamenti in materia di trasporti e di servizio sanitario con argomenti analoghi a quelli addotti dalle altre ricorrenti in ordine alla pretesa lesione della loro autonomia finanziaria.
10. Pure nei confronti dei ricorsi riportati nei punti 8 e 9 si è costituito in giudizio il Presidente del Consiglio dei Ministri, riformulando le obiezioni già enunciate negli scritti difensivi riassunti nel precedente punto 7, anche per quanto riguarda la presunta lesione delle norme statutarie sulla partecipazione dei Presidenti delle Giunte delle Province di Trento e diBolzano alla seduta del Consiglio dei Ministri nella quale è stato deliberato il disegno di legge di conversione del decreto legge impugnato.
Rispetto alle nuove censure proposte della Provincia di Bolzano in relazione all'art. 18 comma 1, l'Avvocatura dello Stato ne chiede l'inammissibilità, per il fatto che, non essendo state formulate nei confronti della corrispondente norma del decreto-legge, si opererebbe una sorta di rimessione in termini ove le si ritenesse giustificate.
In relazione al ricorso della Regione Sicilia, l'Avvocatura dello Stato, oltre a riformulare argomenti analoghi a quelli svolti verso gli altri ricorsi, osserva, in ordine alla pretesa violazione dell'art. 53 Cost., che gli sforzi argomentativi cui si affida il ricorso non varrebbero comunque a trasformare la natura obiettiva delle norme impugnate in quella propria di norme di imposizione fiscale.
11. In prossimità dell'udienza tutte le ricorrenti, ad eccezione della Sicilia, hanno presentato ulteriori memorie.
La Provincia di Bolzano, nel ribadire le proprie censure, ricorda che, a norma dell'art. 104 st., le misure di contenimento della finanza regionale avrebbero dovuto essere previste su concorde richiesta del Governo e della Provincia (come ha riconosciuto anche la Commissione parlamentare per le questioni regionali nel parere adottato in data 18 ottobre 1989). Essa aggiunge, inoltre, che la replica dell'Avvocatura dello Stato sulla partecipazione del Presidente della Giunta provinciale alle sedute del Consiglio dei Ministri non avrebbe alcuna rilevanza sul piano giuridico.
Nella loro memoria unica, le altre ricorrenti, ribadite le proprie posizioni su tutti i punti della controversia e, in particolare, sulla rigidità della spesa sanitaria e sull'irragionevolezza dei tagli apportati (che sarebbe comprovata anche dalle riserve espresse nel corso dei lavori parlamentari), replicano all'Avvocatura che la proposizione nei confronti della legge di conversione di censure non prospettate contro il decreto legge non può ritenersi preclusa, in quanto la legge di conversione, perpetuando i vizi di costituzionalità del decreto-legge, rinnoverebbe per ciò stesso la lesione delle competenze regionali (o provinciali). Del resto, concludono le ricorrenti, nei giudizi di legittimità costituzionale in via principale non trova applicazione l'istituto dell'acquiescenza.
Considerato in diritto
: 1. Dal momento che hanno ad oggetto le medesime disposizioni legislative, possono essere riuniti e decisi con un'unica sentenza sia i ricorsi presentati dalla Regione Sardegna, dalla Provincia autonoma di Bolzano, dalla Regione Trentino-Alto Adige, dalla Provincia autonoma di Trento e dalle Regioni Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia nel confronti degli artt. 18, 19 e 20 d. l. 28 dicembre 1989 n. 415, sia i ricorsi presentati dalla Provincia autonoma di Bolzano, dalle Regioni Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta, dalla Provincia autonoma di Trento e delle Regioni Sardegna e Friuli-Venezia Giulia, nei confronti dell'art. 1 l. 28 febbraio 1990 n; 38, nella parte in cui ha convertito in lègge, senza modificazioni, gli artt. 18, 19 e 20 predetto d.l.
2. Il ricorso presentato dalla Regione Trentino-Alto Adige va dichiarato inammissibile per mancanza d'interesse della stessa Regione, salvo che per quanto si riferisce alle censure sollevate nei confronti dell'art. 20 lett. a) d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990.
Poiché la Regione ricorrente possiede competenze che non possono essere incise dalle disposizioni impugnate salvo che dall'art. 20 lett. a) il quale esclude le Regioni a statuto speciale dal riparto del « fondo per i programmi regionali di sviluppo a destinazione indistinta di cui all'art. 9 l. 16 maggio 1970 n. 281, al netto della quota spettante ai sensi della l. 30 maggio 1965 n. 274 » -, l'interesse a ricorrere della Regione Trentino-Alto Adige non può essere limitato ad altro che alla disposizione da ultimo ricordata.
Né può riconoscersi alcun fondamento alle argomentazioni addotte dalla difesa della ricorrente al fine di dimostrare la piena legittimazione della Regione Trentino-Alto Adige nel giudizio in considerazione. Innanzitutto, l'indubbio legame che unisce la suddetta Regione alle Province autonome di Trento e di Bolzano non può indurre a ritenere che la prima possa surrogarsi o possa affiancarsi all'una o all'altra delle Province nella difesa dell'integrità delle attribuzioni di queste ultime, poiché la comune soggezione al medesimo statuto speciale e la coincidenza del territorio (oltreché della popolazione) regionale con quelli delle Province congiuntamente considerate non sono elementi tali da portare a superare il rilievo che lo statuto Trentino-Alto Adige riconosce alla Regione e alle due Province autonome competenze legislative e amministrative rigorosamente distinte. In secondo luogo, nessun argomento in senso contrario può desumersi dall'ari. 98 st. spec. Trentino-Alto Adige, poiché quest'ultimo, nel prevedere in forma sintetica che la Regione o le Province autonome possono presentare ricorso alla Corte costituzionale nei confronti di leggi o di atti con forza di legge adottati in « violazione del presente statuto », non può non voler dire che il suddetto ricorso è ammesso nei limiti in cui la Regione o le singole Province siano legittimate a proporlo, vale a dire nei limiti in cui l'addotta violazione dello statuto si riferisca a sfere di autonomia costituzionale rispettivamente attribuite all'una o a ciascuna delle altre.
3. Va, invece, respinta l'eccezione d'inammissibilità sollevata dall'Avvocatura generale dello Stato nei confronti della censura prospettata dalla Provincia autonoma di Bolzano avverso l'art. 1 l. 38 del 1990, nella parte in cui ha convertito, senza modificazioni, l'art. 18 comma 1 d. l. n. 415 del 1989, relativamente alla esclusione della Provincia stessa dal riparto del fondo nazionale per il ripiano dei disavanzi di gestione delle aziende di trasporto di cui all'art. 9 1. n. 151 del 1981.
Questa Corte ha più volte affermato che la formulazione di una nuova censura nei confronti di una norma convertita in legge senza modificazioni non può considerarsi preclusa dal fatto che la stessa ricorrente non l'abbia proposta nel ricorso presentato dalla medesima nei confronti del decreto legge anteriormente alla conversione. Il rilievo che la disposizione censurata con il ricorso presentato contro la legge di conversione era già contenuta, in forma identica, nel decreto legge e non era stata impugnata con il relativo ricorso non può, infatti, comportare l'esclusione della prospettazione di nuove censure dopo che il decreto sia stato convertito, senza modificazioni, in legge, poiché la conversione, rendendo permanente e definitiva la disciplina normativa adottata in via provvisoria, perpetua gli eventuali vizi di legittimità costituzionale e, pertanto, rinnova la lesione delle competenze regionali (o provinciali) che si assume derivare da quella disciplina (v. sentt. nn. 113 del 1967, 192 del 1970, 151 del 1986, ord. n. 1035 del 1988).
4. Non fondata è la questione di legittimità costituzionale che tutte le ricorrenti, ad eccezione della Sicilia, hanno sollevato nei confronti degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990, per violazione delle rispettive disposizioni statutarie (artt. 52 comma ultimo st. reg. Trentino-Alto Adige; 40 comma ultimo st. reg. Trentino-Alto Adige; 44 comma ultimo st. reg. Valle d'Aosta; 47 comma ultimo st. reg. Sardegna e 44 st. reg. Friuli-Venezia Giulia) che impongono la convocazione dei Presidenti di ciascuna delle Regioni o delle Province ricorrenti alle sedute del Consiglio dei Ministri nelle quali si adottano deliberazioni su questioni che interessano particolarmente l'autonomia di ciascuna delle stesse.
Questa Corte ha costantemente affermato che la partecipazione dei Presidenti delle Regioni o delle Province ad autonomia differenziata alle sedute del Consiglio dei Ministri nelle quali si discutono questioni di interesse delle rispettive Regioni (o Province autonome) si rende necessaria soltanto nei casi in cui l'interesse di quest'ultime possa essere qualificato, oltreché di particolare rilevanza o intensità, come interesse differenziato, nel senso che dev'essere tale da distaccarsi da quelli generali e comuni a tutte o a una categoria di Regioni e da configurarsi come interesse proprio e peculiare della singola Regione (o Provincia autonoma) (v. sentt. nn. 34 e 166 del 1976, 627 del 1988, 544 e 545 del 1989, 224 del 1990). Nel caso dedotto in questi giudizi si è, invece, di fronte a una disciplina normativa concernente trasferimenti di risorse finanziarie tra lo Stato e tutte le Regioni (o le Province) ad autonomia speciale, che è inserita in un disegno generale vòlto a dettare norme urgenti per l'intero complesso della finanza regionale e locale.
5. Non fondate sono, altresì, le varie questioni di legittimità costituzionale che le ricorrenti prospettano nei confronti dell'insieme delle disposizioni contenute negli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, conv., senza modif., dalla l. n. 38 del 1990.
In linea generale, le ricorrenti contestano le decurtazioni delle entrate operate con le disposizioni impugnate in quanto produrrebbero un grave squilibrio nella finanza regionale, nel senso che, di fronte a bisogni e a spese che restano immutati e sulla cui misura le Regioni (e le Province autonome) non hanno alcun potere di incisione, si produrrebbe una sensi» bile diminuzione delle risorse finanziarie, con conseguente violazione, oltreché delle norme statutarie attributive di competenze, degli artt. 119 e 81 comma 4 Cost., anche in relazione all'art. 27 l. 5 agosto 1978 n. 468. Inoltre esse lamentano che con le norme impugnate si sia realizzata una discriminazione a loro danno nei confronti delle Regioni a statuto ordinario e delle collettività da queste amministrate, in violazione degli artt. 3, 32, 97 e 116 Cost.
La posizione delle ricorrenti muove dall'erronea convinzione che il d. l. n. 415 del 1989 abbia provveduto a stabilire per la finanza delle Regioni (e delle Province) ad autonomia differenziata un nuovo e definitivo rapporto tra entrare e spese. In realtà, come risulta chiaramente dai lavori preparatori e in particolare dalla relazione al disegno di legge di conversione del medesimo decreto-legge, le norme impugnate contengono misure provvisorie, vòlte ad allineare le entrate prese in considerazione su un livello minimo calcolato in base a parametri di omogeneità delle relative prestazioni in riferimento all'intero territorio nazionale, misure che, comunque, fanno salvi - ed, anzi, si assumono come propedeutiche rispetto a - i futuri aggiustamenti che verranno definitivamente apportati a seguito di trattative del Governo con le singole Regioni (o Province) ad autonomia differenziata e nell'ambito di una riconsiderazione globale della materia, basata su più approfondite analisi del rapporto tra i flussi finanziari esistenti fra lo Stato e le Regioni (e le Province autonome) e le funzioni esercitate da queste ultime.
Non vi può esser dubbio che, come sottintendono le ricorrenti allorché lamentano una discriminazione
in peius
rispetto alle Regioni a Statuto ordinario, la specificità dell'autonomia deve riflettersi anche sul piano finanziario, nel senso che le Regioni e le Province autonome cui la Costituzione e gli statuti assegnano più ampie e significative competenze debbono essere messe in grado di avere a disposizione risorse finanziarie maggiori e, comunque, adeguate alla più elevata quantità e qualità delle attribuzioni loro spettanti. Ma questa esigenza non può giustificare la pretesa che le Regioni (e le Province) ad autonomia differenziata siano chiamate a compartecipare con le Regioni a statuto ordinario a tutti i fondi settoriali previsti a favore di queste ultime. Come si sottolinea nella già ricordata relazione al disegno di legge di conversione del decreto legge impugnato, gli strumenti appropriati per stabilire un equilibrio tra le risorse finanziarie assegnate alle Regioni (e alle Province) ad autonomia differenziata e i più complessi compiti assegnati alle medesime sono costituiti dalle norme di attuazione e dalle leggi previste dagli statuti per la revisione delle proprie norme finanziarie.
In considerazione di ciò e, in particolare, del rilievo che le disposizioni impugnate rappresentano provvedimenti provvisori contenenti una parte di una globale manovra finanziaria che dovrà esser compiutamente realizzata con gli appropriati strumenti legislativi, non è possibile ravvisare nelle misure urgenti impugnate motivi che possano indurre a dichiarare la loro complessiva previsione come costituzionalmente illegittima. Questa Corte ha più volte affermato che la Costituzione e gli statuti speciali non definiscono, né garantiscono, l'autonomia finanziaria delle Regioni (e delle Province autonome) « in termini quantitativi » e che la concessione ovvero l'eliminazione o la riduzione di determinati finanziamenti rivolti a scopi specifici rientrano nella discrezionalità del legislatore statale, ove, considerate nel loro insieme, non determinino quella « grave alterazione » del necessario rapporto di complessiva corrispondenza, che - nel rispetto delle compatibilità con i vincoli generali, derivati dalle preminenti esigenze della finanza pubblica nel suo insieme, - deve sussistere fra bisogni regionali e oneri finanziari per farvi fronte, affinché alle Regioni (e alle Province autonome) non sia impedito il normale espletamento delle loro funzioni (sent. n. 307 del 1983). In realtà, quest'ultima conseguenza non può essere imputata all'insieme delle disposizioni oggetto dell'attuale impugnazione, sia perché tali norme, come si preciserà meglio nell'esame delle censure più specifiche, perseguono un fine perequativo, sia perché esse non alterano il collegamento automatico di una consistente parte delle entrate delle Regioni (e delle Province) ad autonomia differenziata con il gettito dei tributi erariali regionalmente riscossi (sicché le stesse riduzioni lamentate possono considerarsi suscettibili di un prevedibile riassorbimento nel tempo).
6. L'art. 19, che è impugnato da tutte le ricorrenti, per violazione del principio di ragionevolezza e per disparità di trattamento rispetto alle Regioni a statuto ordinario e alle relative popolazioni (artt. 3, 32 e 116 Cost.), dispone che, a decorrere dall'anno 1990, « alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano le assegnazioni di parte corrente del Fondo sanitario nazionale sono ridotte, tenuto conto del livello della compartecipazione ai tributi statali risultanti dai rispettivi ordinamenti, del 20 % per la Regione Valle d'Aosta e per le Province autonome di Trento e di Bolzano, del 10 % per le Regioni Sicilia e Friuli-Venezia Giulia e del 5 % per la Regione Sardegna ».
Oltre alle considerazioni già svolte nel punto precedente, occorre sottolineare che questo articolo, insieme agli artt. 18 e 20, attua una operazione finanziaria avente il fine di riequilibrare, nei campi considerati, gli effetti distorcenti prodottisi nei flussi finanziari tra Stato e Regioni nel corso degli anni precedenti all'emanazione del decreto legge. In questo periodo di tempo, infatti, la complessiva manovra dello Stato, volta a contenere la spesa pubblica e, in questo quadro, i trasferimenti alle Regioni e agli enti locali, mentre ha prodotto una riduzione delle risorse reali messe a disposizione delle Regioni a statuto ordinario, ha invece portato le Regioni (e le Province) ad autonomia differenziata (oltreché i Comuni) a beneficiare di ogni incremento reale e monetario della pressione fiscale esercitata dallo Stato, a causa del sostanziale agganciamento delle loro entrate alla dinamica dei tributi a livello statale. Sicché l'impugnata riduzione delle assegnazioni di parte corrente del Fondo sanitario nazionale - a fronte dell'accrescimento delle risorse finanziarie avvenuto a favore delle Regioni (e delle Province) ad autonomia differenziata e del perdurante effetto compensativo a loro favore realizzato dal tipo e dalla dimensione della compartecipazione delle stesse Regioni ai tributi statali - non appare affatto arbitraria ed irragionevole sia con riferimento al raffronto con le Regioni a statuto ordinario, sia con riguardo agli effetti sull'equilibrio finanziario degli enti ad autonomia differenziata a seguito della manovra contestata.
In conseguenza dei motivi ora addotti risulta non fondata anche la censura relativa alla violazione dell'art. 97 Cost., con riferimento all'incidenza negativa che la norma impugnata avrebbe sulla funzionalità dell'amministrazione regionale.
7. Lo stesso art. 19 è impugnato dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, nonché dalla Regione Valle d'Aosta, nella parte in cui quantifica la decurtazione prima ricordata al 20% delle assegnazioni di parte corrente del Fondo sanitario nazionale, dal momento che tale determinazione, in violazione degli artt. 3, 32 e 116 Cost., discriminerebbe
in peius
le ricorrenti in paragone alle altre Regioni ad autonomia differenziata (e alle relative popolazioni), le quale si sono viste ridurre le predette assegnazioni in percentuali minori (10% per la Sicilia e il Friuli-Venezia Giulia e 5 % per la Sardegna).
Posto che, come si è già avvertito, il sindacato della Corte costituzionale è necessariamente ristretto alla verifica della ragionevolezza della scelta operata dal legislatore, non appare certo arbitraria una riduzione che è stata variamente modulata dal legislatore in ragione del livello di compartecipazione ai tributi statali proprio in ciascuna Regione (o Provincia) ad autonomia differenziata.
8. Sempre l'art. 19 è oggetto ad un'ulteriore censura da parte delle Province autonome di Trento e di Bolzano per la addotta violazione dell'art. 5 comma 1
l. 30 novembre 1989 n. 386
, - approvata con la procedura di cui all'art. 104 st. - a norma del quale « le Province autonome partecipano alla ripartizione dei Fondi speciali istituiti per garantire livelli minimi di prestazioni in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, secondo i criteri e le modalità per gli stessi previsti ».
Anche tale questione non è fondata, dal momento che, pur se il Fondo sanitario nazionale ha indubbiamente le caratteristiche dei fondi menzionati dalla norma invocata come parametro (v. art. 51 l. n. 833 del 1978, per il quale il Fondo sanitario nazionale è preordinato al fine di «tendere a garantire i livelli di prestazione sanitaria [...] in modo uniforme su tutto il territorio nazionale »), non v'è alcuna disposizione nell'art. 5
l. n. 386 del 1989
o in altra legge idonea a fungere da parametro costituzionale che garantisca una determinata quota, vale a dire una quantità di risorse finanziarie definita direttamente o attraverso il rinvio a precisi indici. Del resto, una siffatta garanzia non può ragionevolmente rinvenirsi in alcuna norma, per il fatto che l'anzidetta finalità perequativa dei fondi prima menzionati comporta logicamente che il legislatore proceda ad aggiustamenti progressivi in vista del superamento degli squilibri eventualmente formatisi tra le singole Regioni (o Province autonome).
9. Oggetto di impugnazione sono anche: a) l'art. 18 comma 1 d. l. n. 415 del 1989, nella parte in cui prevede, a decorrere dal 1990, la cessazione della corresponsione alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano dei finanziamenti di cui all'art. 5 l. 29 luglio 1975 n. 405, all'art. 10 l. 23 dicembre 1975 n. 698, all'art. 3 l. 22 maggio 1978 n. 194 e all'art. 1 l. 29 novembre 1977 n. 891; b) l'art. 20 stesso d.l., il quale esclude, a partire dal 1990, le anzidette Regioni e Province autonome dal riparto dei fondi ivi previsti (fondo per i programmi regionali di sviluppo a destinazione indistinta, fondo per l'attuazione del piano forestale nazionale, fondo per gli investimenti del settore dei trasporti pubblici locali, fondo sanitario di conto capitale). Tali articoli sono impugnati per violazione dell'autonomia finanziaria garantita alle ricorrenti dagli artt. 119 e 81 comma 4 Cost. (in relazione all'art. 27 l. n. 468 del 1978), nonché per violazione del principio di parità di trattamento fra gli enti regionali nel godimento dei diritti e delle posizioni garantiti dagli artt. 3, 32, 97 e 116 Cost.
Tali questioni vanno dichiarate non fondate per gli stessi motivi espressi in precedenza e, in particolare, nei punti 5 e 6. Oltre a quegli argomenti non è inutile ricordare che la compartecipazione delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome ai fondi vincolati indicati nelle norme impugnate costituisce un elemento aggiuntivo rispetto alle entrate libere, oggi assolutamente prevalenti in linea di fatto.
10. L'art. 18 comma 1, è altresì impugnato da tutte le ricorrenti nella parte in cui esclude dal riparto del fondo nazionale per il ripiano dei disavanzi di esercizio delle aziende di trasporto di cui all'art. 9 l. 10 aprile 1981 n. 151, le Regioni e le Province ad autonomia differenziata, obbligando tuttavia queste stesse al rispetto del principio stabiliti nella predetta legge, fra i quali quello che impone alle Regioni di intervenire a ripianare i disavanzi delle aziende medesime. Anche tale disposizione violerebbe il principio costituzionale dell'autonomia finanziaria delle Regioni (e delle Province autonome) nelle materia di loro competenza (trasporti), in quanto, a giudizio delle ricorrenti, addosserebbe ad esse oneri senza dotarle di adeguate risorse per farvi fronte.
L'infondatezza della questione ora esaminata discende dagli stessi argomenti esposti in precedenza nei punti 5 e 6. Né può costituire un elemento di difformità rilevante il ribadito vincolo all'osservanza, da parte delle Regioni e delle Province ad autonomia differenziata, dei princìpi della l. n. 151 del 1981. Quest'ultima, infatti, oltre a essere nel suo complesso una legge quadro sui trasporti pubblici locali, contiene princìpi di coordinamento finanziario che, in quanto dettati in vista del perseguimento di finalità di interesse nazionale, non possono non vincolare anche le Regioni (e le Province) ad autonomia differenziata. Il fatto che il legislatore abbia ribadito nelle disposizioni impugnate il vincolo ora menzionato non ha altro significato fuorché quello di precisare che i « princìpi di cui alla l. 10 aprile 1981 n. 151 », debbono essere intesi come i princìpi di coordinamento finanziano ricavabili dalla predetta legge, disposti al fine dell'equilibrio finanziario delle aziende di trasporto locali.
11. Un'ultima censura è mossa dalla Regione Sicilia agli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, i quali contrasterebbero con l'art. 53 Cost. in quanto la sottrazione o la riduzione delle entrate previste nelle disposizioni impugnate comporterebbero un « concorso alle spese pubbliche » da parte della Regione stessa, in difformità con il principio costituzionale che impone quel concorso « a tutti in ragione della loro capacità contributiva ». Gli stessi articoli, sempre secondo la ricorrente, contrasterebbero anche con l'art. 38 st. spec. Sicilia, il quale, muovendosi in senso opposto alle disposizioni impugnate, prevede invece un contributo statale a titolo di solidarietà nazionale, diretto al fine specifico di « bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro rispetto alla media nazionale ».
La palese infondatezza delle questioni sollevate discende, come ha sottolineato giustamente l'Avvocatura generale dello Stato, dall'assoluta insuscettibilità delle disposizioni impugnate ad esser considerate come norme di imposizione tributaria.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 lett. b), e), d), e) d. l. 28 dicembre 1989 n. 415 (« Norme urgenti in materia di finanza locale e di rapporti finanziari tra lo Stato e le Regioni, nonché disposizioni varie »), conv. nella l. 28 febbraio 1990 n. 38, sollevata, con il ricorso indicato in epigrafe, dalla Regione Trentino-Alto Adige, in riferimento all'art. 4.0 comma ultimo d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670 (statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige), agli artt. 4, 5, 6, 8, 9, 10, 16, 69 ss. medesimo statuto, nonché agli artt. 119 e 81 comma 4 Cost. anche in relazione all'ari. 27 l. 5 agosto 1978 n. 468 ed agli artt. 3, 32, 116 e 97 Cost.;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 (limitatamente alla lett. a per la Regione Trentino-Alto Adige) d.l.. 28 dicembre 1989 n. 415, conv. nella l. 28 febbraio 1990 n. 38, sollevata, con i ricorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, dalla Regione Trentino-Alto Adige, dalla Regione Valle d'Aosta, dalla Regione Sardegna e dalla Regione Friuli-Venezia Giulia in riferimento, rispettivamente, all'ari. 52 comma ultimo d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670 (statuto speciale per la, Regione Trentino-Alto Adige), all'art. 40 comma ultimo, medesimo statuto, all'art. 44 comma ultimo l. cost. 26 febbraio 1948 n. 4 (statuto speciale per là Regione Valle d'Aosta), all'art. 47 comma ultimo l. cost. 26 febbraio 1948 n. 3 (statuto speciale per la Regione Sardegna) ed all'art. 44 l. - cost. 31 gennaio 1963 n. 1 (statuto speciale per la Regione Friuli-Venezia Giulia);
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 18,19 e 20, considerati nel loro complesso, d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990, sollevata, con i ricorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano e dalle Regioni Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia in riferimento, rispettivamente, agli artt. 8, 9, 10 e 16 st. Trentino-Alto Adige, agli artt. 3, 4, 5 e 6 e al Titolo III (artt. 7-14) st. reg. Sardegna, all'art. 17 st. reg. Sicilia, agli artt.2, 3 e 4, e al Titolo III st. reg. Valle d'Aosta, agli artt. 4, 5, 6, 7, 8 e al Titolo VI st. reg. Friuli-Venezia Giulia, nonché agli artt. 119 ed 81 comma 4 Cost., anche in relazione all'art. 27 l. n. 468 del 1978, ed agli artt. 3, 32, 97 e 116 Cost.;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 19 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l., n. 38 del 1990, sollevata, con i ricorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, e dalle Regioni Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia in riferimento agli artt. 3, 32, 97 e 116 Cost.;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 19 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990, sollevata, con i ricorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Bolzano e Trento e dalla Regione Valle d'Aosta, in riferimento agli artt. 3, 32 e 116 Cost.;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 19 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990, sollevata, con incorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, in riferimento all'art. 5 comma 1 l. 30 novembre 1989 n. 396;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 18 comma 1, primo periodo, dell'art. 20 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990, sollevata, con i ricorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dalle Regioni Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia, in riferimento agli artt. 119, 81 comma 4 Cost., anche in relazione all'art. 27 l. n. 468 del 1978, nonché in riferimento agli artt. 3, 32, 97 e 116 Cost.;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 20 lett. a) d. l. n. 415 del 1989, conv., nella l. n. 38 del 1990, sollevata, con il ricorso indicato in epigrafe, dalla Regione Trentino-Alto Adige, in riferimento agli artt. 119, 81 comma 4 Cost., anche in relazione all'art. 27 l. n. 468 del 1978, nonché in riferimento agli artt. 3, 32, 97 e 116 Cost.;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 18 comma 1 secondo e terzo periodo d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990, sollevata, con i ricorsi indicati in epigrafe, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, dalle Regioni Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli-Venezia Giulia in riferimento, rispettivamente, agli artt. 8 n. 18 st. reg. Trentino-Alto Adige; 3 lett. g) st. reg. Sardegna; 17 st. reg. Sicilia; 2 lett. h) st. reg. Valle d'Aosta e 53 d.P.R. 22 febbraio 1982 n. 182; 4 n. 11 st. reg. Friuli-Venezia Giulia;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 18, 19 e 20 d. l. n. 415 del 1989, conv. nella l. n. 38 del 1990 sollevata, con il ricorso indicato in epigrafe, dalla Regione Sicilia in riferimento all'art. 53 Cost. e all'art. 38 st. reg. Sicilia.
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Norme costituzionali
1) ACCORDO DI PARIGI
2) Costituzione della Repubblica Italiana
3) Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670
3) Legge 11 marzo 1972, n. 118
4) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 gennaio 1973, n. 48
5) Decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 1973, n. 115
6) Decreto del Presidente della Repubblica 1° febbraio 1973, n. 49
7) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° febbraio 1973, n. 50
8) Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1973, n. 686
9) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 687
10) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 689
11) Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1973, n. 690
12) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 691 —
13) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1974, n. 278
14) Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 279
15) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1974, n. 280 —
16) Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381
17) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469
18) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 470
19) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 471 —
20) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 472
21) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 473
22) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474
23) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 475 —
24) Decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752
25) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 marzo 1977, n. 234
26) Decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1977, n. 235
27) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 1977, n. 846
28) Decreto del Presidente della Repubblica 6 gennaio 1978, n. 58
29) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1978, n. 570
30) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1978, n. 571
31) Decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1978, n. 1017
32) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 gennaio 1980, n. 197 —
33) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 215
34) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 217
35) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 228
Art. 1
Art. 2-3.
36) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 aprile 1982, n. 327 —
37) Decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1983, n. 89
38) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 marzo 1983
39) Decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 1984, n. 426
40) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 511
41) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 521
42) Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 526
43) Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 527
44) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 luglio 1988, n. 301 —
45) Decreto del Presidente della Repubblica15 luglio 1988, n. 305
46) Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 574
47) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 luglio 1988, n. 575
48) Legge 30 novembre 1989, n. 386
49) Decreto legislativo 13 settembre 1991, n. 310
50) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 265
51) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266
52) DECRETO LEGISLATIVO 16 marzo 1992, n. 267 —
Art. 1
Art. 2 (Volontariato)
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6 (Giudice di pace)
Art. 7
Art. 8 (Sanzioni amministrative)
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12 (Soccorso alpino)
Art. 13
Art. 14 (Equipollenza dei titoli di studio)
53) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 268
54) Decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 133
Art. 1
Art. 1/bis
Art. 2
Art. 3
Art. 4
(prevista dall'articolo 1 comma 2)
(prevista dall'articolo 2, comma 1)
(prevista dall'articolo 3, comma 2)
(prevista dall'articolo 4, comma 1)
56) DECRETO LEGISLATIVO 21 settembre 1995, n. 429
57) Decreto legislativo 24 luglio 1996, n. 434
58) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 novembre 1996
59) DECRETO LEGISLATIVO 9 settembre 1997, n. 354
60) DECRETO LEGISLATIVO 21 dicembre 1998, n. 495 —
61) DECRETO LEGISLATIVO 11 novembre 1999, n. 463
63) LEGGE COSTITUZIONALE 31 gennaio 2001, n. 2
64) Decreto legislativo 1° marzo 2001, n. 113
65) Decreto legislativo 16 maggio 2001, n. 260
66) Decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 280
67) Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
68) DECRETO LEGISLATIVO 11 giugno 2002, n. 139
69) Decreto legislativo 15 aprile 2003, n. 118
70) DECRETO LEGISLATIVO 23 maggio 2005, n. 99
71) Decreto legislativo 6 giugno 2005, n. 120
72) DECRETO LEGISLATIVO 13 giugno 2005, n. 124
73) DECRETO LEGISLATIVO 12 aprile 2006, n. 168
74) Decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 245
75) Decreto legislativo 21 maggio 2007, n. 83
76) Legge 23 dicembre 2009 , n. 191
77) Decreto legislativo 19 novembre 2010 , n. 252
78) Decreto legislativo 21 gennaio 2011 , n. 11
79) Decreto legislativo 19 maggio 2011 , n. 92
80) Decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 166
81) Decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 172
82) Decreto legislativo 13 settembre 2012, n. 170
83) Decreto legislativo 5 marzo 2013, n. 28
84) Legge 23 dicembre 2014, n. 190
85) Decreto legislativo 29 aprile 2015, n. 75
86) Decreto legislativo 29 aprile 2015, n. 76
87) Decreto legislativo 13 gennaio 2016, n. 14
88) Decreto legislativo 4 novembre 2015, n. 186
89) Decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 43
Art. 1 (Modificazioni del , relativo al controllo della Corte dei conti)
Art. 2 (Modificazione del , concernente disposizioni riguardanti l'Universita' degli studi di Trento)
90) Decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 46
91) Decreto legislativo 6 aprile 2016, n. 51
92) Decreto legislativo 7 luglio 2016, n. 146
93) Decreto legislativo 11 dicembre 2016, n. 239
94) Decreto legislativo 11 dicembre 2016, n. 240
95) Decreto legislativo 7 febbraio 2017, n. 16
96) Decreto legislativo 4 maggio 2017, n. 76
97) Decreto legislativo 19 maggio 2017, n. 77
Normativa provinciale
I Alpinismo
II Lavoro
III Miniere
IV Comuni e comunità comprensoriali
V Formazione professionale
A Ordinamento della formazione professionale
B Formazione nel settore sanitario
a) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 21 settembre 1978, n. 17
b) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 22 dicembre 1978, n. 28
Norme generali
Norme riguardanti la formazione dei tecnici di laboratorio
Norme riguardanti la formazione dei terapisti della riabilitazione
c) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 4 settembre 1979, n. 36
d) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 16 marzo 1981, n. 8
e) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 20 ottobre 1986, n. 21
f) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 23 ottobre 1986, n. 22
g) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 9 marzo 1989, n. 5
h) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 17 giugno 1992, n. 22
i) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 4 marzo 1993, n. 8
j) Legge provinciale 26 ottobre 1993, n. 18
k) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 4 dicembre 1996, n. 47
l) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 7 luglio 1999, n. 37
m) Legge provinciale 15 novembre 2002, n. 14
n) Decreto del Presidente della Provincia 20 ottobre 2003, n. 46
o) Decreto del Presidente della Provincia 7 gennaio 2008, n. 4 —
C Corsi di diploma nel settore sociale
D Riconoscimento delle qualifiche professionali
E Provvidenze per la formazione professionale
a) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 20 febbraio 1974, n. 15
b) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 17 ottobre 1975, n. 49
c) Legge provinciale 29 luglio 1986, n. 20
d) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 11 gennaio 1989, n. 1
e) LEGGE PROVINCIALE 1° luglio 1993, n. 12 —
f) LEGGE PROVINCIALE 26 agosto 1993, n. 14 —
g) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 17 gennaio 1994, n. 1 —
h) LEGGE PROVINCIALE 10 luglio 1996, n. 15
i) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 3 giugno 1997, n. 19
j) LEGGE PROVINCIALE 10 luglio 1996, n. 15
VI Difesa del suolo - opere idrauliche
VII Energia
A Energia elettrica
a) Legge provinciale 30 agosto 1972, n. 18
b) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 23 marzo 1973, n. 16
c) LEGGE PROVINCIALE 11 giugno 1977, n. 16
d) LEGGE PROVINCIALE 24 gennaio 1978, n. 11
e) Legge provinciale 10 ottobre 1997, n. 14
f) LEGGE PROVINCIALE 9 gennaio 2003, n. 1 —
g) Legge provinciale 20 luglio 2006, n. 7
h) Legge provinciale 17 settembre 2013, n. 13
Art. 1 (Modifica dell’articolo 19/bis della )
Art. 2 (Disposizione finanziaria)
B Metanizzazione
C Risparmio energetico
VIII Finanze
A Partecipazioni provinciali
B Tributi provinciali
C Finanze locali
D Bilancio provinciale
b) Legge provinciale 20 luglio 2006, n. 7
c) Legge provinciale 20 dicembre 2006, n. 15
d) Legge provinciale 20 dicembre 2006, n. 16
e) Legge provinciale del 19 luglio 2007, n. 4
f) Legge provinciale del 19 luglio 2007, n. 5
g) Legge provinciale 21 dicembre 2007, n. 14
h) Legge provinciale 21 dicembre 2007, n. 15
i) Legge provinciale 19 settembre 2008, n. 6
j) Legge provinciale 9 ottobre 2008, n. 8
k) Legge provinciale 9 aprile 2009 , n. 1
l) Legge provinciale 9 aprile 2009 , n. 2
m) Legge provinciale 16 ottobre 2009 , n. 7
n) Legge provinciale 22 dicembre 2009 , n. 11
o) Legge provinciale 22 dicembre 2009 , n. 12
p) Legge provinciale 13 ottobre 2010 , n. 12
q) Legge provinciale 23 dicembre 2010 , n. 15
r) Legge provinciale 23 dicembre 2010 , n. 16
s) Legge provinciale 15 novembre 2011, n. 13
t) Legge provinciale 21 dicembre 2011, n. 15
u) Legge provinciale 21 dicembre 2011, n. 16
v) Legge provinciale 11 ottobre 2012, n. 18
v) Legge provinciale 20 dicembre 2012, n. 22
x) Legge provinciale 20 dicembre 2012, n. 23
y) Legge provinciale 17 settembre 2013, n. 12
z) Legge provinciale 7 aprile 2014, n. 1
a') Legge provinciale 7 aprile 2014, n. 2
b') Legge provinciale 23 settembre 2014, n. 6
c') Legge provinciale 23 dicembre 2014, n. 11
d') Legge provinciale 23 dicembre 2014, n. 12
e') Decreto del Presidente della Provincia 21 maggio 2015, n. 13
f') Legge provinciale 24 settembre 2015, n. 10
g') Legge provinciale 25 settembre 2015, n. 11
h') Legge provinciale 25 settembre 2015, n. 12
i') Legge provinciale 23 dicembre 2015, n. 18
j') Legge provinciale 23 dicembre 2015, n. 19
k') Legge provinciale 23 dicembre 2015, n. 20
l') Legge provinciale 12 febbraio 2016, n. 2
m') Legge provinciale 15 aprile 2016, n. 6
n') Legge provinciale 20 giugno 2016, n. 13
o') Legge provinciale 21 luglio 2016, n. 16
p') Legge provinciale 21 luglio 2016, n. 17
q') Legge provinciale 21 luglio 2016, n. 18
r') Legge provinciale 13 ottobre 2016, n. 20
s') Legge provinciale 2 dicembre 2016, n. 23
t') Legge provinciale 22 dicembre 2016, n. 27
u') Legge provinciale 22 dicembre 2016, n. 28
v') Legge provinciale 22 dicembre 2016, n. 29
w') Legge provinciale 16 giugno 2017, n. 7
x') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 10
y') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 11
a'') Legge provinciale 7 agosto 2017, n. 13
E - Debito fuori bilancio
a) Legge provinciale 9 marzo 2016, n. 3
b) Legge provinciale 15 giugno 2016, n. 12
c) Legge provinciale 21 settembre 2016, n. 19
Art. 1 (Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 213/2015)
Art. 2
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 298/2015
)
Art. 3
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 122/2016
)
Art. 4
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza della Corte d’Appello di Trento n. 55/2016
)
Art. 5
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza della Corte d’Appello di Trento, Sezione distaccata di Bolzano n. 61/2016
)
Art. 6
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 190/2016
)
Art. 7
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 165/2016
)
Art. 8
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 82/2014
)
Art. 9
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 83/2014
)
Art. 10
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 84/2014
)
Art. 11
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 116/2015
)
Art. 12
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 117/2015
)
Art. 13
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del Tribunale di Bolzano n. 728/2016
)
Art. 14
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del Tribunale di Bolzano n. 779/2016
)
Art. 15
(
Debito fuori bilancio di cui all’ordinanza del Tribunale di Bolzano dd. 17.3.2016
)
Art. 16
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 131/2016
)
Art. 17
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza della Corte di Appello di Trento n. 83/2016
)
Art. 18
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del Tribunale di Bolzano n. 827/2015
)
Art. 19
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del Tribunale di Bolzano n. 732/2016
)
Art. 20
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 214/2016
)
Art. 21
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 199/2016
)
Art. 22
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza del TRGA di Bolzano n. 160/2016
)
Art. 23
(
Debito fuori bilancio di cui alla sentenza della Corte di Cassazione n. 12892/2016
)
Art. 24
(
Legittimità
)
Art. 25
(
Entrata in vigore
)
d) Legge provinciale 16 novembre 2016, n. 22
e) Legge provinciale 5 dicembre 2016, n. 24
f) Legge provinciale 7 aprile 2017, n. 2
IX Turismo e industria alberghiera
X Assistenza e beneficenza
A Assistenza agli anziani
a) LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 1972, n. 47
b) Legge provinciale 30 ottobre 1973, n. 77
c) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 6 marzo 1974, n. 17
d) LEGGE PROVINCIALE 12 agosto 1977, n. 34
e) LEGGE PROVINCIALE 9 novembre 1979, n. 16
f) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 9 febbraio 1990, n. 5
g) LEGGE PROVINCIALE 7 luglio 1992, n. 26
h) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 24 novembre 1997, n. 38 —
i) Decreto del Presidente della Provincia 20 giugno 2007, n. 39
Art. 1 (Ambito di applicazione)
Art. 2 (Definizione)
Art. 3 (Autorizzazione e accreditamento)
Art. 4 (Gestione del centro di assistenza diurna per anziani)
Art. 5 (Struttura ed organizzazione del centro di assistenza diurna per anziani)
Art. 6 (Personale del centro di assistenza diurna per anziani)
Art. 7 (Costi e tariffe del centro di assistenza diurna per anziani)
Art. 8 (Assistenza diurna fino a tre persone anziane contemporaneamente in case di riposo/centri di degenza)
Art. 9 (Compartecipazione alla tariffa)
Art. 10
Art. 11 (Norme transitorie)
Art. 12 (Abrogazione di norme)
Art. 13 (Entrata in vigore)
j) Decreto del Presidente della Provincia 8 novembre 2011, n. 40
B Servizio consultoriale per le famiglie
C Asili nido - Assistenza domiciliare per l' infanzia
a) Legge provinciale 8 novembre 1974, n. 26
b) Legge provinciale 28 agosto 1976, n. 38
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
c) Legge provinciale 9 aprile 1996, n. 8
d) Decreto del Presidente della Provincia 5 marzo 2008, n. 10
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
D Famiglia, donne e gioventù
E Provvidenze per le persone disabili
a) LEGGE PROVINCIALE 17 settembre 1973, n. 59 —
b) LEGGE PROVINCIALE 9 dicembre 1978, n. 65
c) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 11 agosto 1980, n. 23
d) LEGGE PROVINCIALE 16 agosto 1980, n. 33
e) Legge provinciale 30 giugno 1983, n. 20
f) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 15 dicembre 1989, n. 32
g) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 4 settembre 1990, n. 24
h) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 20 dicembre 1990, n. 35
Art. 1 (Nomina)
Art. 2 (Compiti)
Art. 3 (Indennità)
i) LEGGE PROVINCIALE 8 aprile 1998, n. 3
j) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 10 agosto 2001, n. 46
Art. 1 (Ambito di applicazione)
Art. 2 (Organizzazione e regolamento)
Art. 3 (Gestione delle comunità alloggio)
Art. 4 (Team di gestione)
Art. 5 (Caratteristiche dell'alloggio)
Art. 6 (Ammissione)
Art. 7 (Assistenza e cura)
Art. 8 (Costi e finanziamenti)
Art. 9 (Compartecipazione ai costi)
k) Legge provinciale 21 maggio 2002, n. 7
l) Decreto del Presidente della Provincia 9 novembre 2009 , n. 54
m) Legge provinciale 14 luglio 2015, n. 7
F Interventi in materia di dipendenze
G Interventi per gli invalidi civili e le persone non autosufficienti
H Assistenza economica di base
a) LEGGE PROVINCIALE 26 ottobre 1973, n. 69 —
b) LEGGE PROVINCIALE 14 dicembre 1974, n. 36 —
c) LEGGE PROVINCIALE 16 gennaio 1976, n. 4 —
d) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 18 maggio 1979, n. 25
e) LEGGE PROVINCIALE 23 luglio 1982, n. 26 —
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11-12.
Art. 13
f) Decreto del Presidente della Provincia 18 marzo 2014, n. 5
I Cooperazione allo sviluppo
J Servizi sociali
a) Legge provinciale 30 aprile 1991, n. 13
b) LEGGE PROVINCIALE 10 dicembre 1992, n. 43 —
c) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 24 maggio 1994, n. 2808
c) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 11 agosto 2000, n. 30
d) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 7 febbraio 2007, n. 14
e) Decreto del Presidente della Provincia 10 settembre 2009 , n. 42
f) Decreto del Presidente della Provincia 20 luglio 2011 , n. 28
g) Decreto del Presidente della Provincia 4 gennaio 2012, n. 1
h) Decreto del Presidente della Provincia 3 giugno 2013, n. 13
Art. 1 (Finalità)
Art. 2 (Campo di applicazione)
Art. 3 (Prescrizioni relative alla richiesta di pagamento della partecipazione tariffaria)
Art. 4 (Anticipazione a cura del comune)
Art. 5 (Scelta e incarico dell'avvocato)
Art. 6 (Partecipazione dei Comuni alle decisioni
dei gestori riguardanti la proposizione della domanda giudiziale o il procedimento per la riscossione coattiva)
Art. 7 (Partecipazione dei comuni alle decisioni rilevanti dei gestori riguardanti la controversia)
Art. 8 (Obblighi di diligenza dei gestori, comuni
ed avvocati)
Art. 8/bis (Contratto ospite-struttura e domanda di ammissione
)
Art. 9 (Assunzione delle spese procedurali e
degli onorari)
Art. 10 (Restituzione degli importi anticipati)
Art. 11 (Restituzione della partecipazione tariffaria
al comune)
Art. 12 (Convenzioni)
(articolo 8, comma 1)
Clausole contrattuali per l’ammissione a tempo determinato(articolo 8, comma 1/bis)
Art. 13 (Entrata in vigore)
i) Decreto del Presidente della Provincia 7 agosto 2017, n. 26
K Previdenza integrativa
L Volontariato
M Emigrati
XI Esercizi pubblici
XII Usi civici
XIII Ordinamento forestale
XIV Igiene e sanità
A Servizio sanitario
a) LEGGE PROVINCIALE 23 agosto 1973, n. 28
Art. 1
Art. 2
Art. 3
b) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 5 dicembre 1975, n. 55
c) LEGGE PROVINCIALE 25 giugno 1976, n. 25 —
d) LEGGE PROVINCIALE 17 gennaio 1977, n. 1
e) LEGGE PROVINCIALE 3 settembre 1979, n. 12
f) Legge provinciale 2 gennaio 1981, n. 1
g) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14 luglio 1981, n. 25
h) Legge provinciale 12 gennaio 1983, n. 3
i) Legge provinciale 21 giugno 1983, n. 18
j) LEGGE PROVINCIALE 28 giugno 1983, n. 19
k) LEGGE PROVINCIALE 18 agosto 1983, n. 30
l) LEGGE PROVINCIALE 17 aprile 1986, n. 15
m) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 20 ottobre 1986, n. 20
n) Legge provinciale 17 agosto 1987, n. 21
o) LEGGE PROVINCIALE 12 maggio 1988, n. 19
p) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 21 novembre 1988, n. 34
q) Legge provinciale 22 novembre 1988, n. 51
r) LEGGE PROVINCIALE 10 aprile 1991, n. 8
s) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 13 aprile 1992, n. 16
t) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 13 aprile 1992, n. 17
u) LEGGE PROVINCIALE 29 luglio 1992, n. 30 —
v) LEGGE PROVINCIALE 10 novembre 1993, n. 22
w) LEGGE PROVINCIALE 19 dicembre 1994, n. 13
x) Legge provinciale 2 maggio 1995, n. 10
y) LEGGE PROVINCIALE 13 novembre 1995, n. 22 —
z) Legge provinciale 9 giugno 1998, n. 5
z) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 19 luglio 1982, n. 4289
a') DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 10 agosto 1999, n. 48
b') Legge provinciale 4 gennaio 2000, n. 1
c') Legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7
d') DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 16 agosto 2001, n. 48
e') Legge provinciale 5 novembre 2001, n. 14
f') Decreto del Presidente della Provincia 11 ottobre 2002, n. 40
g') LEGGE PROVINCIALE 2 ottobre 2006, n. 9
h') DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 18 gennaio 2007, n. 11 —
i') Decreto del Presidente della Provincia 30 marzo 2011 , n. 14
j') Decreto del Presidente della Provincia 18 giugno 2013, n. 16
k') Decreto del Presidente della Provincia 24 ottobre 2013, n. 30
l') Decreto del Presidente della Provincia 30 ottobre 2013, n. 34
m') Decreto del Presidente della Provincia 18 novembre 2013, n. 37
n') Legge provinciale 19 giugno 2014, n. 4
o') Decreto del Presidente della Provincia 25 luglio 2014, n. 26
p') Legge provinciale 19 maggio 2015, n. 5
q') Legge provinciale 21 aprile 2017, n. 3
r') Legge provinciale 21 aprile 2017, n. 4
s') Decreto del Presidente della Provincia 26 giugno 2017, n. 21
t') Decreto del Presidente della Provincia 7 agosto 2017, n. 27
u') Decreto del Presidente della Provincia 7 agosto 2017, n. 28
B Medicina preventiva-assistenza sanitaria
a) LEGGE PROVINCIALE 15 settembre 1973, n. 54
b) Legge provinciale 27 settembre 1973, n. 57
c) Legge provinciale 17 settembre 1973, n. 60
d) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 30 maggio 1974, n. 41
e) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 21 settembre 1976, n. 49
f) LEGGE PROVINCIALE 10 dicembre 1976, n. 53
g) LEGGE PROVINCIALE 15 gennaio 1977, n. 2 —
h) LEGGE PROVINCIALE 26 luglio 1978, n. 45
i) LEGGE PROVINCIALE 1° dicembre 1978, n. 62
j) LEGGE PROVINCIALE 7 dicembre 1982, n. 39
k) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 28 aprile 1988, n. 11
Art. 1 (Campo di applicazione)
Art. 2 (Tipi di controllo)
Art. 3 (Obblighi dei laboratori)
Art. 4 (Controllo Intra-Lab)
Art. 5 (Controllo Inter-Lab)
Art. 6 (Risultati dei controlli Inter-Lab)
Art. 7 (Sanzioni)
l) Legge provinciale 11 maggio 1988, n. 16
m) LEGGE PROVINCIALE 7 maggio 1991, n. 14 —
n) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 25 febbraio 1992, n. 7
o) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 5 maggio 1992, n. 19
p) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 22 febbraio 2005, n. 6
q) Legge provinciale 11 ottobre 2012, n. 16
r) Legge provinciale 13 maggio 2015, n. 4
C Igiene
D Piano sanitario provinciale
E Salute mentale
F Accordi di lavoro
G - Emergenza sanitaria – COVID-19
XV Utilizzazione acque pubbliche
XVI Commercio
XVII Artigianato
XVIII Libro fondiario e catasto
XIX Caccia e pesca
XX Protezione antincendi e civile
XXI Scuole materne
XXII Cultura
XXIII Uffici provinciali e personale
XXIV Tutela del paesaggio e dell' ambiente
XXV Agricoltura
A Masi chiusi
B Interventi a favore dell' agricoltura
C Bonifica e ricomposizione fondiaria
D Agenzia Demanio provinciale, Centro di sperimentazione Laimburg e servizio fitopatologico
E Zootecnia
F Igiene dei prodotti alimentari
a) LEGGE PROVINCIALE 24 ottobre 1978, n. 55
b) Legge provinciale 30 marzo 1988, n. 12
c) Legge provinciale 14 dicembre 1999, n. 10
d) Legge provinciale 22 gennaio 2001, n. 1
e) LEGGE PROVINCIALE 20 gennaio 2003, n. 3 —
e) LEGGE PROVINCIALE 21 agosto 1979, n. 14
f) Decreto del Presidente della Provincia 7 aprile 2003, n. 10
g) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 12 maggio 2003, n. 18
h) Legge provinciale 16 novembre 2006, n. 13
i) Decreto del Presidente della Provincia 9 marzo 2007, n. 22
j) Legge provinciale 16 giugno 2010 , n. 8
k) Decreto del Presidente della Provincia 2 aprile 2012, n. 10
l) Decreto del Presidente della Provincia 13 febbraio 2013, n. 6
XXVI Apprendistato
XXVII Fiere e mercati
XXVIII Lavori pubblici, servizi e forniture
XXIX Spettacoli pubblici
XXX Territorio e paesaggio
XXXI Contabilità
XXXII Sport e tempo libero
XXXIII Viabilità
XXXIV Trasporti
A Disciplina delle linee di trasporto funiviario
B Provvedimenti per la costruzione e la gestione di impianti funiviari
C Provvedimenti per il trasporto di persone su strada
a) Legge provinciale 14 dicembre 1974, n. 37
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6 (Commissione provinciale d'esame per l'accesso alla professione di autotrasportatore di merci su strada)
Art. 6/bis (Esame per l’accesso alla professione di trasportatore di viaggiatori e di merci su strada)
Art. 7 (
Incentivazione del trasporto combinato
)
Art. 7/bis (Incentivazione del trasporto merci sostenibile)
Art. 8
Art. 9
Art. 10 .
11 (Gestione dell'aeroporto civile di Bolzano)
Art. 12 (Disciplina del trasporto fluviale e lacustre)
b) LEGGE PROVINCIALE 9 dicembre 1976, n. 60 —
c) LEGGE PROVINCIALE 30 luglio 1981, n. 24 —
d) Legge provinciale 2 dicembre 1985, n. 16
e) Decreto del Presidente della Provincia 13 novembre 2008 , n. 63
f) Decreto del Presidente della Provincia 9 febbraio 2011 , n. 5
g) Legge provinciale 23 novembre 2015, n. 15
h) Decreto del Presidente della Provincia 14 dicembre 2016, n. 33
D Disposizioni varie
a) Legge provinciale 19 agosto 1988, n. 34
b) Legge provinciale 19 agosto 1988, n. 37
c) LEGGE PROVINCIALE 23 ottobre 1991, n. 28 —
d) Legge provinciale 23 giugno 1992, n. 22
e) Legge provinciale 13 marzo 1995, n. 5
f) LEGGE PROVINCIALE 29 gennaio 1996, n. 2 —
g) LEGGE PROVINCIALE 14 agosto 1996, n. 18
Art. 1-2.
Art. 3
Art. 4 (Interventi a favore del trasporto pubblico locale)
Art. 5
Art. 6
Art. 7 (Modifiche alla , concernente "Interventi finanziari della Provincia autonoma di Bolzano nel settore industriale")
Art. 8
Art. 9-10.
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 20
Art. 21
Art. 22
Art. 23
Art. 24
Art. 25
Art. 26
Tabella A
h) LEGGE PROVINCIALE 7 aprile 1997, n. 6 —
h) LEGGE PROVINCIALE 14 agosto 1996, n. 18
i) Decreto del Presidente della Provincia 2 settembre 2009 , n. 40
j) Decreto del Presidente della Provincia 10 luglio 2014, n. 24
XXXV Istruzione
XXXVI Patrimonio
XXXVII Attività economiche
XXXVIII Edilizia abitativa agevolata
XXXIX Leggi di contenuto vario (Omnibus)
a) Legge provinciale 10 giugno 2008, n. 4
b) Legge provinciale 22 gennaio 2010, n. 1
c) Legge provinciale 22 gennaio 2010, n. 2
d) Legge provinciale 17 gennaio 2011, n. 1
e) Legge provinciale 13 maggio 2011, n. 3
f) Legge provinciale 21 giugno 2011, n. 4
g) Legge provinciale 12 dicembre 2011, n. 14
h) Legge provinciale 8 marzo 2013, n. 3
i) Legge provinciale 19 luglio 2013, n. 9
j) Legge provinciale 19 luglio 2013, n. 10
k) Legge provinciale 19 luglio 2013, n. 11
l) Legge provinciale 17 settembre 2013, n. 16
m) Legge provinciale 26 settembre 2014, n. 7
n) Legge provinciale 26 settembre 2014, n. 8
o) Legge provinciale 16 ottobre 2014, n. 9
p) Legge provinciale 23 ottobre 2014, n. 10
q) Legge provinciale 26 gennaio 2015, n. 1
Art. 1 (Modifiche della , recante “Consiglio scolastico provinciale e disposizioni in materia di assunzione del personale insegnante”)
Art. 2 (Modifica della , recante “Autonomia delle scuole”)
Art. 3 (Modifiche della , recante “Obiettivi formativi generali ed ordinamento della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione”)
Art. 4 (Modifica della , recante “Ordinamento dell’apprendistato”)
Art. 4/bis (Modifiche della , “Disciplina del procedimento amministrativo e del diritto di accesso ai documenti amministrativi)
Art. 5 (Abrogazioni)
Art. 6 (Norma finanziaria)
Art. 7 (Entrata in vigore)
r) Legge provinciale 14 luglio 2015, n. 8
s) Legge provinciale 12 ottobre 2015, n. 14
t) Legge provinciale 24 maggio 2016, n. 10
u) Legge provinciale 12 luglio 2016, n. 15
v) Legge provinciale 18 ottobre 2016, n. 21
w) Legge provinciale 6 luglio 2017, n. 8
Delibere della Giunta provinciale
2024
2023
2022
2021
2020
2019
2018
2017
2016
2015
Delibera 13 gennaio 2015, n. 29
Delibera 20 gennaio 2015, n. 56
Delibera 27 gennaio 2015, n. 94
Delibera 27 gennaio 2015, n. 106
Delibera 3 febbraio 2015, n. 128
Delibera 3 febbraio 2015, n. 130
Delibera 3 febbraio 2015, n. 134
Delibera 10 febbraio 2015, n. 166
Delibera 24 febbraio 2015, n. 207
Delibera 3 marzo 2015, n. 229
Delibera 10 marzo 2015, n. 275
Delibera 17 marzo 2015, n. 299
Delibera 24 marzo 2015, n. 347
Delibera 24 marzo 2015, n. 351
Delibera 31 marzo 2015, n. 394
Delibera 14 aprile 2015, n. 419
Allegato A
Delibera 14 aprile 2015, n. 423
Delibera 14 aprile 2015, n. 435
Delibera 21 aprile 2015, n. 470
Delibera 28 aprile 2015, n. 486
Delibera 28 aprile 2015, n. 505
Delibera 5 maggio 2015, n. 524
Delibera 5 maggio 2015, n. 532
Delibera 12 maggio 2015, n. 543
Delibera 12 maggio 2015, n. 558
Delibera 19 maggio 2015, n. 573
Delibera 9 giugno 2015, n. 651
Delibera 9 giugno 2015, n. 699
Delibera 16 giugno 2015, n. 703
Delibera 16 giugno 2015, n. 712
Delibera 16 giugno 2015, n. 713
Delibera 16 giugno 2015, n. 714
Delibera 16 giugno 2015, n. 721
Delibera 16 giugno 2015, n. 733
Delibera 16 giugno 2015, n. 734
Delibera 23 giugno 2015, n. 743
Delibera 30 giugno 2015, n. 784
Delibera 30 giugno 2015, n. 796
Delibera 7 luglio 2015, n. 808
Delibera 7 luglio 2015, n. 816
Delibera 14 luglio 2015, n. 830
Delibera 14 luglio 2015, n. 832
Delibera 14 luglio 2015, n. 834
Delibera 28 luglio 2015, n. 869
Delibera 28 luglio 2015, n. 873
Delibera 28 luglio 2015, n. 890
Delibera 11 agosto 2015, n. 923
Delibera 25 agosto 2015, n. 979
Delibera 25 agosto 2015, n. 990
Delibera 1 settembre 2015, n. 1004
Delibera 1 settembre 2015, n. 1017
Delibera 8 settembre 2015, n. 1022
Delibera 8 settembre 2015, n. 1027
Delibera 15 settembre 2015, n. 1047
Delibera 15 settembre 2015, n. 1058
Delibera 22 settembre 2015, n. 1100
Delibera 29 settembre 2015, n. 1104
Delibera 29 settembre 2015, n. 1112
Delibera 6 ottobre 2015, n. 1136
Delibera 13 ottobre 2015, n. 1162
Delibera 13 ottobre 2015, n. 1171
Delibera 27 ottobre 2015, n. 1236
Delibera 3 novembre 2015, n. 1251
Delibera 3 novembre 2015, n. 1274
Delibera 10 novembre 2015, n. 1275
Delibera 10 novembre 2015, n. 1300
Delibera 17 novembre 2015, n. 1328
Delibera 24 novembre 2015, n. 1358
Delibera 1 dicembre 2015, n. 1373
Delibera 9 dicembre 2015, n. 1407
Delibera 15 dicembre 2015, n. 1438
Delibera 22 dicembre 2015, n. 1475
Delibera 22 dicembre 2015, n. 1544
2014
2013
Delibera 14 gennaio 2013, n. 46
Delibera 21 gennaio 2013, n. 103
Delibera 28 gennaio 2013, n. 112
Delibera 28 gennaio 2013, n. 134
Delibera 4 febbraio 2013, n. 186
Delibera 11 febbraio 2013, n. 195
Delibera 11 febbraio 2013, n. 210
Delibera 11 febbraio 2013, n. 236
Delibera 18 febbraio 2013, n. 249
Delibera 18 febbraio 2013, n. 254
Delibera 25 febbraio 2013, n. 303
Delibera 11 marzo 2013, n. 378
Delibera 11 marzo 2013, n. 384
Delibera 18 marzo 2013, n. 397
Delibera 25 marzo 2013, n. 445
Allegato
Delibera 25 marzo 2013, n. 453
Delibera 2 aprile 2013, n. 499
Delibera 15 aprile 2013, n. 554
Delibera 22 aprile 2013, n. 612
Delibera 6 maggio 2013, n. 640
Delibera 13 maggio 2013, n. 696
Delibera 21 maggio 2013, n. 745
Delibera 10 giugno 2013, n. 875
Delibera 17 giugno 2013, n. 913
Delibera 24 giugno 2013, n. 954
Delibera 1 luglio 2013, n. 976
Delibera 8 luglio 2013, n. 1034
Delibera 8 luglio 2013, n. 1049
Delibera 22 luglio 2013, n. 1094
Delibera 22 luglio 2013, n. 1116
Delibera 26 agosto 2013, n. 1190
Delibera 26 agosto 2013, n. 1191
Delibera 2 settembre 2013, n. 1301
Delibera 30 settembre 2013, n. 1406
Delibera 30 settembre 2013, n. 1414
Delibera 30 settembre 2013, n. 1416
Delibera 7 ottobre 2013, n. 1456
Delibera 14 ottobre 2013, n. 1519
Delibera 14 ottobre 2013, n. 1524
Delibera 14 ottobre 2013, n. 1529
Delibera 21 ottobre 2013, n. 1596
Delibera 21 ottobre 2013, n. 1628
Delibera 21 ottobre 2013, n. 1644
Delibera 28 ottobre 2013, n. 1651
Delibera 25 novembre 2013, n. 1807
Delibera 9 dicembre 2013, n. 1860
Delibera 9 dicembre 2013, n. 1866
Delibera 9 dicembre 2013, n. 1868
Delibera 27 dicembre 2013, n. 1988
Delibera 27 dicembre 2013, n. 2025
2012
Delibera 23 gennaio 2012, n. 75
Delibera 9 gennaio 2012, n. 18
Delibera 23 gennaio 2012, n. 110
Delibera 6 febbraio 2012, n. 164
Delibera 6 febbraio 2012, n. 194
Delibera 13 febbraio 2012, n. 203
Delibera 27 febbraio 2012, n. 288
Delibera 5 marzo 2012, n. 326
Delibera 12 marzo 2012, n. 341
Delibera 19 marzo 2012, n. 385
Delibera 19 marzo 2012, n. 409
Delibera 26 marzo 2012, n. 428
Delibera 26 marzo 2012, n. 474
Delibera 7 maggio 2012, n. 630
Delibera 14 maggio 2012, n. 690
Delibera 21 maggio 2012, n. 762
Delibera 29 maggio 2012, n. 794
Delibera 29 maggio 2012, n. 798
Delibera 4 giugno 2012, n. 819
Delibera 4 giugno 2012, n. 823
Delibera 25 giugno 2012, n. 925
Delibera 2 luglio 2012, n. 999
Delibera 2 luglio 2012, n. 1008
Delibera 9 luglio 2012, n. 1066
Delibera 16 luglio 2012, n. 1113
Delibera 16 luglio 2012, n. 1114
Delibera 23 luglio 2012, n. 1134
Delibera 23 luglio 2012, n. 1135
Delibera 23 luglio 2012, n. 1141
Delibera 17 agosto 2012, n. 1214
Delibera 27 agosto 2012, n. 1220
Delibera 27 agosto 2012, n. 1250
Delibera 27 agosto 2012, n. 1283
Delibera 3 settembre 2012, n. 1299
Delibera 10 settembre 2012, n. 1324
Delibera 10 settembre 2012, n. 1361
Delibera 17 settembre 2012, n. 1397
Delibera 17 settembre 2012, n. 1406
Delibera 24 settembre 2012, n. 1426
Delibera 24 settembre 2012, n. 1427
Delibera 24 settembre 2012, n. 1435
Delibera 1 ottobre 2012, n. 1456
Delibera 22 ottobre 2012, n. 1541
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1608
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1611
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1612
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1613
Delibera 26 novembre 2012, n. 1757
Delibera 26 novembre 2012, n. 1758
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1768
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1798
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1802
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1814
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1816
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1817
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1820
Delibera 10 dicembre 2012, n. 1864
Delibera 17 dicembre 2012, n. 1904
Delibera 17 dicembre 2012, n. 1925
Delibera 27 dicembre 2012, n. 1983
Delibera 27 dicembre 2012, n. 2019
2011
2010
Delibera N. 64 del 18.01.2010
Delibera N. 338 del 01.03.2010
Delibera N. 359 del 01.03.2010
Delibera N. 359 del 01.03.2010
Delibera N. 365 del 01.03.2010
Delibera N. 377 del 01.03.2010
Delibera N. 487 del 15.03.2010
Delibera N. 491 del 22.03.2010
Delibera N. 492 del 22.03.2010
Delibera N. 542 del 29.03.2010
Delibera N. 577 del 12.04.2010
Delibera 19 aprile 2010, n. 671
Delibera N. 751 del 03.05.2010
Delibera N. 759 del 03.05.2010
Delibera 3 maggio 2010, n. 764
Delibera 10 maggio 2010, n. 823
Delibera 7 giugno 2010, n. 982
Delibera N. 1032 del 14.06.2010
Delibera N. 1042 del 21.06.2010
Delibera N. 1068 del 21.06.2010
Delibera N. 1186 del 12.07.2010
Delibera N. 1256 del 26.07.2010
Delibera N. 227 del 08.02.2010
Delibera N. 1330 del 17.08.2010
Delibera N. 1370 del 17.08.2010
Delibera 6 settembre 2010, n. 1389
Delibera Nr. 1484 del 13.09.2010
Delibera 20 settembre 2010, n. 1527
Delibera Nr. 1827 del 08.11.2010
Delibera Nr. 1848 del 22.11.2010
Delibera N. 1849 del 22.11.2010
Delibera N. 1858 del 22.11.2010
Delibera N. 1860 del 22.11.2010
Delibera N. 1945 del 29.11.2010
Delibera N. 1982 del 29.11.2010
Delibera N. 2051 del 13.12.2010
Delibera N. 2094 del 20.12.2010
Delibera N. 2134 del 20.12.2010
Delibera N. 2140 del 20.12.2010
Delibera N. 817 del 10.05.2010
Delibera N. 2141 del 20.12.2010
Delibera N. 2163 del 30.12.2010
Delibera N. 2164 del 30.12.2010
Delibera N. 2215 del 30.12.2010
Delibera 8 novembre 2010, n. 1804
Delibera N. 773 del 10.05.2010
2009
Delibera N. 74 del 19.01.2009
Delibera N. 2 del 12.01.2009
Delibera N. 135 del 19.01.2009
Delibera N. 189 del 26.01.2009
Delibera N. 278 del 02.02.2009
Delibera N. 331 del 09.02.2009
Delibera N. 333 del 09.02.2009
Delibera N. 478 del 16.02.2009
Delibera N. 625 del 09.03.2009
Delibera N. 755 del 16.03.2009
Delibera N. 829 del 23.03.2009
Delibera N. 922 del 30.03.2009
Delibera N. 1150 del 27.04.2009
Delibera 27 aprile 2009, n. 1181
Delibera N. 1195 del 27.04.2009
Delibera N. 1196 del 27.04.2009
Delibera 4 maggio 2009, n. 1257
Delibera 4 maggio 2009, n. 1264
Delibera N. 1273 del 04.05.2009
Delibera N. 1274 del 04.05.2009
Delibera N. 1438 del 25.05.2009
Delibera N. 1440 del 25.05.2009
Delibera N. 1508 del 08.06.2009
Delibera N. 1510 del 08.06.2009
Delibera N. 1544 del 08.06.2009
Delibera N. 1572 del 08.06.2009
Delibera 15 giugno 2009, n. 1600
Delibera N. 1588 del 08.06.2009
Delibera N. 1605 del 15.06.2009
Delibera N. 1853 del 13.07.2009
Delibera N. 1816 del 06.07.2009
Delibera N. 1829 del 13.07.2009
Delibera N. 1958 del 27.07.2009
Delibera N. 1977 del 13.08.2009
Delibera N. 2049 del 13.08.2009
Delibera N. 2209 del 07.09.2009
Delibera N. 2201 del 07.09.2009
Delibera 14 settembre 2009, n. 2264
Delibera N. 2321 del 21.09.2009
Delibera N. 989 del 06.04.2009
Delibera N. 1027 del 06.04.2009
Delibera N. 2325 del 21.09.2009
Delibera N. 2398 del 28.09.2009
Delibera N. 1060 del 14.04.2009
Delibera 28 settembre 2009, n. 2406
Delibera N. 2510 del 19.10.2009
Delibera N. 2740 del 09.11.2009
Delibera N. 2717 del 09.11.2009
Delibera N. 2756 del 16.11.2009
Delibera N. 2780 del 16.11.2009
Delibera N. 2789 del 16.11.2009
Delibera Nr. 2800 vom 23.11.2009
Beschluss N. 2913 del 14.12.2009
Delibera N. 2916 del 14.12.2009
Delibera 14 dicembre 2009, n. 2978
Delibera N. 3088 del 21.12.2009
Delibera N. 3167 del 30.12.2009
Delibera N. 3197 del 30.12.2009
Delibera N. 2294 del 14.09.2009
2008
Delibera N. 31 del 07.01.2008
Delibera N. 53 del 21.01.2008
Delibera N. 229 del 28.01.2008
Delibera N. 247 del 28.01.2008
Delibera N. 307 del 04.02.2008
Delibera N. 333 del 04.02.2008
Delibera N. 384 del 11.02.2008
Delibera 11 febbraio 2008, n. 409
Delibera N. 475 del 18.02.2008
Delibera N. 486 del 18.02.2008
Delibera N. 703 del 03.03.2008
Delibera N. 723 del 10.03.2008
Delibera N. 733 del 10.03.2008
Delibera N. 734 del 10.03.2008
Delibera N. 864 del 17.03.2008
Delibera N. 987 del 25.03.2008
Delibera N. 1022 del 31.03.2008
Delibera N. 1069 del 31.03.2008
Delibera N. 1187 del 14.04.2008
Delibera N. 1216 del 14.04.2008
Delibera N. 1247 del 14.04.2008
Delibera N. 1283 del 21.04.2008
Delibera N. 1378 del 28.04.2008
Delibera N. 1589 del 13.05.2008
Delibera N. 1677 del 19.05.2008
Delibera N. 1855 del 03.06.2008
Delibera N. 1863 del 03.06.2008
Delibera N. 1872 del 03.06.2008
Delibera 9 giugno 2008, n. 1957
Delibera N. 2046 del 16.06.2008
Delibera N. 1188 del 14.04.2008
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 28 del 19.02.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 52 del 05.03.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 57 del 11.03.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 61 del 16.03.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 64 del 19.03.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 81 del 25.03.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 89 vom 01.04.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 90 vom 03.04.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 99 del 09.04.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 105 vom 24.04.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 107 vom 27.04.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 110 del 30.04.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 111 del 03.05.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 114 del 03.05.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 115 del 06.05.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 141 del 30.05.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 151 del 14.06.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 158 del 27.06.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 163 del 28.06.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 166 del 28.06.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 172 del 05.07.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 180 del 22.07.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 186 del 24.07.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 192 vom 26.07.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 198 del 30.07.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 199 del 30.07.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 205 del 01.08.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 210 del 03.08.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 213 vom 27.08.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 225 del 30.08.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 226 del 30.08.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 229 vom 30.08.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 236 del 17.09.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 241 del 18.09.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 242 del 18.09.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 254 vom 30.09.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 257 del 30.09.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 266 del 04.10.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 270 vom 09.10.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 274 del 22.10.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 279 del 23.10.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 309 del 04.11.1996
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 343 del 21.11.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 360 del 17.12.1996
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 362 del 18.12.1996
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 370 vom 20.12.1996
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