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Urteile Verfassungsgerichtshof
1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 373 del 25.07.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 373 del 25.07.1995
Disciplina della nomina e revoca dei direttori generali delle unità sanitarie locali
Attendere, processo in corso!
Sentenza (13 luglio) 25 luglio 1995, n. 373; Pres. Baldassarre – Red. Guizzi
Ritenuto in fatto:
1. La Provincia autonoma di Bolzano solleva questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, 2, 4, 5 e 6, d.1. 27 agosto 1994 n. 512 (Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle unità sanitarie locali), conv. in 1. 17 ottobre 1994 n. 590, dell'art. 1, comma 2, della stessa legge n. 590, nonché dell'art. 1, commi 1 e 3, d. l. 24 giugno 1994 n. 401 (Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle unità sanitarie locali), non convertito in legge, in riferimento agli artt. 3, comma 3; 4, comma 1, n. 7; 9, comma 1, n. 10;16, comma 1; e agli artt. 89, 99, 100 e 101 dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige (d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670) e alle norme di attuazione di cui al d.P.R. 28 marzo 1975 n. 474, come modificato dal decreto legislativo 16 marzo 1992 n. 267.
La Regione Trentino-Alto Adige ha competenza primaria, ai sensi dell'art. 4, n. 7, dello Statuto, sull'ordinamento degli enti sanitari e ospedalieri, mentre la Provincia autonoma ha competenza concorrente per l'igiene e sanità (art. 9, n. 10).
Sia la Regione che le Province autonome hanno esercitato le loro competenze statutarie in tali materie: e, così, la legge regionale 30 aprile 1980 n. 6, disciplina l'ordinamento delle unità sanitarie locali, e le leggi provinciali di Bolzano 29 luglio 1992 n. 30, e 10 novembre 1993 n. 22, il servizio sanitario provinciale.
La Provincia, richiamandosi alla giurisprudenza costituzionale e, in particolare, alla sentenza n. 354 del 1994 (che ha dichiarato illegittimo l'art. 19, comma 2, d.lgs. 30 dicembre 1992 n. 502, come sostituito dal decreto legislativo 7 dicembre 1993 n. 517, nella parte in cui qualifica norme fondamentali di riforma economico-sociale tutte le disposizioni ivi indicate, e non soltanto i principi da esse desumibili), osserva che il decreto-legge impugnato detta una minuziosa regolamentazione sulla nomina e revoca dei direttori generali delle USL, in contrasto con l'orientamento affermato da questa Corte.
Nel ricorso si muovono, poi, specifiche censure alle disposizioni del decreto-legge.
L'art. 1, comma 1, prevede, per la nomina dei direttori generali, un potere sostitutivo del Consiglio dei Ministri che è illegittimo, perché le norme statutarie non contemplano, in tale materia, alcuna competenza del Governo statale.
Il decreto-legge non osserva, d'altronde, le prescrizioni statutarie in tema di bilinguismo e proporzionale (artt. 89, 99, 100 e 101, Statuto), rispettate dalla precedente disciplina statale, e specificamente dall'art. 3, comma 10, d.lgs. n. 502, che ora è abrogato, insieme con il terzo periodo del comma 6 di detto art. 3.
Anche il comma 2 dell'art. 1 sarebbe lesivo dell'autonomia provinciale, giacché non afferma un principio, ma commina direttamente la nullità delle nomine effettuate in difformità dall'art. 3, commi 9 e 11, d.lgs. n. 502 (la Provincia, fra l'altro, ha attuato il decreto legislativo n. 502 del 1992 con la legge provinciale n. 22 del 1993).
Quanto al comma 4 dell'art. 1, non rientra nella competenza dello Stato, bensì in quella della Provincia, stabilire il compenso degli amministratori, ordinari e straordinari, e definire la disciplina di organizzazione delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere; e neanche spetta al Consiglio dei Ministri il potere sostitutivo della nomina dei commissari straordinari e del collegio dei revisori, dal momento che la Provincia ha competenza sullo stato giuridico ed
economico
del personale sanitario, ai sensi dell'art. 2 del d.P.R. n. 474 del 1975, modificato dal decreto legislativo n. 267 del 1992.
Si impugna altresì il comma 5 dell'art. 1, non avendo la legge statale titolo per dichiarare la validità, o meno, delle nomine dei direttori generali deliberate dalle Province autonome; e, comunque, sarebbe incostituzionale quella parte della norma che pone il riferimento temporale del 24 giugno 1994, alla luce di ciò che si è detto circa l'ambito della competenza provinciale. Anche il comma 6 incorrerebbe in rilievi di incostituzionalità, essendo la materia della verifica e della vigilanza devoluta alla competenza provinciale, ai sensi dell'art. 4 d.lgs. n. 266 del 1992.
2. La Provincia impugna poi l'art. 1, comma 2, della legge di conversione (n. 590 del 1994), nella parte in cui fa salvi gli effetti prodotti dal decreto- legge n. 401 del 1994, non convertito in legge. Se è vero che il comma 3 dell'art. 77 Cost. abilita il legislatore a dettare una regolamentazione retroattiva dei rapporti, la relativa disciplina non può prescindere (come questa Corte ha chiarito nella sentenza n. 89 del 1966) dal rispetto delle norme costituzionali. L'art. 1, commi 1 e 3, d. l. n. 401 del 1994 attribuiva alla Conferenza Stato Regioni il potere di proporre al Presidente del Consiglio interventi per l'organizzazione e il funzionamento delle USL, esautorando la Provincia; e, infatti, lesiva delle norme statutarie sarebbe la sospensione - disposta dall'art. 1, comma 3 - della procedura di nomina dei direttori generali.
3. Si è costituito il Presidente del Consiglio dei Ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, concludendo per l'inammissibilità e, in subordine, per l'infondatezza del ricorso.
La Provincia non sarebbe legittimata a evocare il parametro di cui all'art. 4, n. 7, dello Statuto, poiché sostituirebbe la Regione che ha competenza sull'ordinamento degli enti sanitari e ospedalieri; mentre essa ha competenze gestionali. Non pertinente (e non sviluppato) è il richiamo agli artt. 89, 99, 100 e 101 dello Statuto: d'altronde, i principi del bilinguismo e della « proporzionale » non sono toccati dalle disposizioni in esame.
L'Avvocatura affronta, poi, le singole censure mosse all'art. 1 del decreto-legge.
Con riguardo ai commi 2 e 5 (concernenti le nomine) essa eccepisce la mancanza di interesse della ricorrente: l'art. 4, comma 4, l. prov. n. 22 del 1993 statuisce, infatti, che gli attuali amministratori straordinari delle unità sanitarie locali assumano a tempo pieno le funzioni di direttore generale; avendo la Provincia provveduto con la legge, e non con atti amministrativi, non vi sarebbe « invasività » dai commi citati. Quanto alle censure mosse al comma 1, che risulterebbe eccessivamente dettagliato, essa replica che detto comma non lo è più della normativa statale previdente; e, in ogni caso, il carattere dettagliato delle norme statali rileva al solo fine di valutarne la « cedevolezza » (cfr. art. 4, comma 9, 1. prov. n. 22 del 1993), ma non sotto il profilo della sua legittimità costituzionale. Circa il potere sostitutivo ivi contemplato, l'Avvocatura osserva che in materia sanitaria la Provincia si trova sullo stesso piano delle Regioni a statuto ordinario e che il comma 6 introduce un principio generale cui le Regioni e le Province autonome debbono adeguarsi, sottolineando che la verifica dei risultati di gestione è comunque affidata alla Provincia, la quale può ben definire le modalità secondo cui debba svolgersi.
4. Nell'imminenza della pubblica udienza, la ricorrente ha presentato memoria, ricordando come entrambe le Province autonome abbiano regolamentato il funzionamento e l'organizzazione delle nuove aziende speciali e, in particolare, la figura del direttore generale. Mentre quella di Trento ha dettato una disciplina organica del servizio sanitario provinciale con la legge 1° aprile 1993, n. 10, il cui art. 16 riguarda il direttore generale dell'azienda, la Provincia di Bolzano, in attesa della promulgazione di una nuova legge organica, ha approvato una normativa transitoria (art. 4 della già menzionata legge provinciale n. 22 del 1993) che pone norme di raccordo con il decreto legislativo n. 502 del 1992. La figura e lo
status
del direttore generale delle USL-aziende speciali sono, dunque, compiutamente definiti dalla legislazione provinciale.
La violazione delle competenze provinciali è evidente e immediata, ad avviso della Provincia di Bolzano, in quanto la normativa statale oggetto della presente impugnazione è così dettagliata da non richiedere il previo adeguamento a essa della legislazione provinciale, secondo lo schema dell'art. 2 d.lgs. 16 marzo 1992 n. 266.
La ricorrente insiste, poi, sulla illegittimità del potere sostitutivo contemplato dalle norme impugnate, che non prevedono neanche la previa audizione della Provincia, secondo quanto richiederebbe, invece, il principio di leale collaborazione (sent. n. 37 del 1991).
Considerato in diritto:
1. La Provincia autonoma di Bolzano solleva questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, 2, 4, 5 e 6, d. l. n. 512 del 1994 (Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle unità sanitarie locali), conv. in l. n. 590 del 1994, dell'art. 1, comma 2, della stessa legge n. 590, nonché dell'art. 1, commi 1 e 3, d. l. n. 401 del 1994, decaduto per mancata conversione nei termini costituzionali.
La Provincia ritiene che le disposizioni impugnate ledano l'ambito delle sue competenze, quale risulta definito dagli artt. 3, comma 3; 4, comma 1, n. 7; 9, comma 1, n. 10;16, comma 1, e dagli artt. 89, 99, 100 e 101 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige.
2. In via preliminare, va esaminata l'eccezione di inammissibilità mossa dall'Avvocatura dello Stato: la Provincia avrebbe competenza gestionale essendo regionali le attribuzioni sull'ordinamento degli enti sanitari e ospedalieri, e non sarebbe dunque legittimata a invocare il parametro di cui all'art. 4, n. 7, dello Statuto.
L'eccezione va disattesa. Se è vero, infatti, che l'art. 4, n. 7, conferisce alla Regione la potestà di emanare norme legislative sull'ordinamento degli enti sanitari e ospedalieri, va pure considerato che il decreto-legge in esame incide prevalentemente sulle modalità di funzionamento delle unità sanitarie locali e, dunque, su profili gestionali in ordine ai quali non può certo negarsi la competenza della Provincia. Ne è riprova, d'altronde, la legislazione provinciale che è stata emanata sulla gestione delle unità sanitarie locali: si pensi, in proposito, alla legge provinciale 29 luglio 1992 n. 30 (Nuove norme sulla gestione delle unità sanitarie locali), e soprattutto alla legge provinciale 10 novembre 1993 n. 22 (Conferimento di incarichi provvisori per la funzione di direttore sanitario per gli ospedali delle unità sanitarie locali, ammissione ai concorsi per il profilo professionale degli psicologi nelle USL e norme sul riordino del servizio sanitario provinciale), che pone, all'art. 4, norme di raccordo con il decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502, sulle quali si tornerà fra breve.
5. Si deve quindi passare al merito.
La ricorrente denuncia il carattere eccessivamente dettagliato della normativa introdotta dal decreto-legge e a tal fine richiama la sentenza n. 354 del 1994, che ha dichiarato illegittimo l'art. 19, comma 2, d.lgs. n. 502 del 1992 - come sostituito dal decreto legislativo 7 dicembre 1993 n. 517 nella parte in cui qualifica norme fondamentali di riforma economico-sociale tutte le disposizioni ivi indicate, e non soltanto i principi da esse desumibili. La sentenza n. 354 attiene, invero, ai principi fondamentali di riforma economico-sociale con particolare riguardo alle attribuzioni provinciali in materia di addestramento e formazione professionale, mentre nella fattispecie ora in esame la competenza provinciale - sancita dall'art. 9, n. 10, dello Statuto speciale - è di rango « secondario », essendo soggetta ai limiti indicati dall'art. 5 dello stesso Statuto. Ma anche in questo caso vi è l'esigenza, costituzionalmente rilevante, che la legislazione statale - la quale incide sulle materie di competenza regionale e provinciale - si articoli per principi: la normativa di dettaglio, adottata dallo Stato nelle materie attribuite in via generale alla competenza regionale o provinciale, può trovare fondamento, eccezionalmente, nell'interesse nazionale; ma in tal caso il controllo di costituzionalità sull'apprezzamento compiuto dal legislatore dovrà essere quanto mai rigoroso, a tutela dell'autonomia legislativa e amministrativa garantita alle regioni e alle province autonome (v. per tutte sent. n. 177 del 1988).
Ora, il carattere estremamente dettagliato della disciplina introdotta dal decreto- legge n. 512 del 1994, nelle parti impugnate, risulta di tutta evidenza, giacché la previsione di poteri sostitutivi senza che vi sia obbligo di motivazione, la comminatoria di nullità delle nomine, le norme sui compensi, quelle sulla vigilanza e la verifica dei risultati amministrativi e di gestione, incidono così gravemente sulla sfera di autonomia provinciale da lasciare spazio soltanto alla mera esecuzione, contraddicendo i canoni che devono informare il rapporto tra la legislazione statale e quella regionale e provinciale (quest'ultima si adegua ai
principi e norme
che determinano i limiti indicati dagli artt. 4 e 5 dello Statuto speciale: art. 2 d.lgs. 16 marzo 1992 n. 266). Né si rinviene un preminente interesse nazionale che possa giustificare l'applicazione, in ambito provinciale, della normativa statale in esame.
È importante ricordare, a tal riguardo, come la Provincia autonoma di Bolzano, nelle more del compiuto riordino del servizio sanitario provinciale, abbia introdotto norme di raccordo con il decreto legislativo n. 502 del 1992, prevedendo, all'art. 4 della già ricordata legge provinciale n. 22 del 1993, un meccanismo imperniato sulla continuità della gestione amministrativa, in base al quale gli amministratori straordinari delle unità sanitarie locali assumono le funzioni di direttore generale sino all'entrata in vigore della nuova disciplina del servizio sanitario provinciale.
La ricorrente ha dunque esercitato con tempestività la propria potestà legislativa, conformemente alle attribuzioni statutarie e in termini rispettosi del principio di buon andamento della pubblica amministrazione. Principio che risulterebbe inciso, semmai, proprio dall'applicazione, in ambito provinciale, delle norme sulla nomina dei direttori generali introdotte dal decreto-legge impugnato.
Va infine rilevato come l'abrogazione del comma 10 dell'art. 3 d.lgs. n. 502 del 1992, operata dall'art. 1, comma 1, del decreto-legge, seppur conseguente alla soppressione del precedente sistema di nomina del direttore generale tra gli iscritti nell'elenco nazionale istituito presso il Ministero della sanità, finirebbe per ledere le prescrizioni statutarie in tema di bilinguismo e proporzionale (artt. 89, 99, 100 e 101 dello Statuto); e ciò rappresenta un ulteriore motivo di illegittimità delle disposizioni impugnate, nella parte in cui si applicano alla Provincia autonoma di Bolzano.
5. Devono considerarsi infine assorbite le restanti censure mosse al decreto- legge n. 512 del 1994, e all'art. 1, comma 2, della legge di conversione (n. 590 del 1994), nella parte in cui questo fa salvi gli effetti prodotti dal decreto- legge n. 401 del 1994, non convertito in legge.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, 2, 4, 5 e 6, d. l. 27 agosto 1994 n. 512 (Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle unità sanitarie locali), conv. in l. 17 ottobre 1994 n. 590, nella parte in cui si applica alla Provincia autonoma di Bolzano.
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Verfassungsrechtliche Bestimmungen
Landesgesetzgebung
I Alpinistik
II Arbeit
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
A Ordnung der Berufsbildung
a) Landesgesetz vom 7. Oktober 1955, Nr. 3
b) Landesgesetz vom 27. November 1967, Nr. 15
c) Landesgesetz vom 10. August 1977, Nr. 29
d) Landesgesetz vom 15. Juli 1981, Nr. 20
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Dezember 1990, Nr. 33
f) Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Dezember 1990, Nr. 34
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
g) Landesgesetz vom 12. November 1992, Nr. 40
h) Dekret des Landeshauptmanns vom 9. September 1993, Nr. 35
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Dezember 1994, Nr. 63
j) Dekret des Landeshauptmanns vom 25. November 1996, Nr. 45
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. März 1999, Nr. 11
l) Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Juli 2006, Nr. 38
m) Landesgesetz vom 14. März 2008, Nr. 2
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 10. September 2013, Nr. 25
k') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. November 1996, Nr. 45
B Aus- und Weiterbildung im Gesundheitsbereich
C Lehrgänge im Sozialbereich
D Anerkennung von Befähigungsnachweisen
E Förderung der Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
XV Gewässernutzung
XVI Handel
XVII Handwerk
XVIII Grundbuch und Kataster
XIX Jagd und Fischerei
XX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
XXI Kindergärten
XXII Kultur
XXIII Landesämter und Personal
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
A Bodenverschmutzung und Abfallbeseitigung
B Landschaftsschutz
C Lärmbelästigung
D Luftverschmutzung
E Schutz der Flora und Fauna
F Gewässerschutz und Gewässernutzung
G Umweltverträglichkeitsprüfung
H Schutz der Tierwelt
a) Landesgesetz vom 15. Mai 2000, Nr. 9
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Juli 2013, Nr. 19
c) Landesgesetz vom 12. Februar 2016, Nr. 1
Art. 1
(
Transport von Tieren
)
Art. 2
(
Anpassung der Nebenstrafen im
Sachbereich der Obhut der Tiere an den
Grundsatz der Verhältnismäßigkeit
)
Art. 3
(
Anwendungsbereich und Finanzbestimmung
)
Art. 4
(
Inkrafttreten
)
d) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 26. März 1999, Nr. 15
XXV Landwirtschaft
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
A Lehrpläne und Stundentafeln
a) Dekret des Landeshauptmanns vom 8. September 2000, Nr. 35
Art. 1 (Anwendungsbereich)
Art. 2 (Einrichtung des Chorleiter-Lehrganges und des Lehrganges Kapellmeister für Blasmusik)
Art. 3 (Zulassung zu den Lehrgängen)
Art. 4 (Dauer und Fächer der Lehrgänge)
Art. 5 (Lehrstundenplan)
Art. 6 (Unterrichtsprogramme)
Art. 7 (Versetzung in die Oberstufe)
Art. 8 (Diplomprüfung)
Art. 9 (Diplom für Chorleiter und für Kapellmeister für Blasmusik)
Art. 10 (Schlussbestimmungen)
ANLAGE A (Artikel 4)
ANLAGE B (Artikel 4)
Programm der Diplomprüfung für Chorleiter
Programm der Diplomprüfung für Kapellmeister für Blasmusik
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2010 , Nr. 25
B Lehrpersonal
C Kollegialorgane
D Schul- und Hochschulfürsorge
E Schulbauten
F Verschiedene Bestimmungen
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
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Beschluss Nr. 466 vom 19.02.2007
Beschluss Nr. 728 vom 12.03.2007
Beschluss Nr. 921 vom 19.03.2007
Beschluss Nr. 953 vom 26.03.2007
Beschluss Nr. 1021 vom 26.03.2007
Beschluss Nr. 474 vom 19.02.2007
Beschluss Nr. 1459 vom 02.05.2007
Beschluss Nr. 1737 vom 29.05.2007
Beschluss vom 11. Juni 2007, Nr. 1998
Beschluss Nr. 2181 vom 25.06.2007
Beschluss Nr. 2273 vom 02.07.2007
Beschluss Nr. 2326 vom 09.07.2007
Beschluss Nr. 2596 vom 30.07.2007
Beschluss Nr. 2849 vom 27.08.2007
Beschluss Nr. 2921 vom 03.09.2007
Beschluss Nr. 2923 vom 03.09.2007
Beschluss Nr. 3025 vom 10.09.2007
Beschluss Nr. 3247 vom 01.10.2007
Beschluss Nr. 3315 vom 08.10.2007
Beschluss Nr. 1132 vom 02.04.2007
Beschluss Nr. 3406 vom 08.10.2007
Beschluss Nr. 3538 vom 22.10.2007
Beschluss Nr. 3857 vom 19.11.2007
Beschluss Nr. 4008 vom 26.11.2007
Beschluss vom 3. Dezember 2007, Nr. 4120
Beschluss Nr. 4150 vom 03.12.2007
Beschluss Nr. 4546 vom 28.12.2007
Beschluss Nr. 4568 vom 28.12.2007
Beschluss Nr. 4618 vom 28.12.2007
Beschluss Nr. 4739 vom 28.12.2007
Beschluss Nr. 1161 vom 10.04.2007
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Corte costituzionale - Sentenza N. 109 del 06.04.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 163 del 16.05.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 250 del 16.06.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 251 del 16.06.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 261 del 19.06.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 293 del 05.07.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 301 del 06.07.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 373 del 25.07.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 418 del 28.07.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 425 del 12.09.1995
Corte costituzionale - Sentenza N. 482 del 07.11.1995
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10/07/2000 - Beschluss Nr. 2485 vom 10.07.2000
07/02/2000 - Beschluss Nr. 285 vom 07.02.2000
06/11/2000 - Beschluss Nr. 4125 vom 06.11.2000
23/10/2000 - Beschluss Nr. 3946 vom 23.10.2000
31/07/2000 - Beschluss Nr. 2830 vom 31.07.2000
27/03/2000 - Beschluss Nr. 997 vom 27.03.2000
16/10/2000 - Beschluss Nr. 3871 vom 16.10.2000
13/11/2000 - Beschluss Nr. 4226 vom 13.11.2000
04/12/2000 - Beschluss Nr. 4606 vom 04.12.2000
29/12/2000 - Beschluss Nr. 5292 vom 29.12.2000
18/12/2000 - Beschluss Nr. 4826 vom 18.12.2000
24/01/2000 - Beschluss Nr. 152 vom 24.01.2000
08/05/2000 - Beschluss Nr. 1565 vom 08.05.2000
28/02/2000 - Beschluss Nr. 627 vom 28.02.2000
21/02/2000 - Beschluss Nr. 464 vom 21.02.2000
23/10/2000 - Beschluss Nr. 3926 vom 23.10.2000
21/02/2000 - Beschluss Nr. 515 vom 21.02.2000
19/06/2000 - Beschluss Nr. 2185 vom 19.06.2000
14/02/2000 - Beschluss Nr. 387 vom 14.02.2000
28/02/2000 - Beschluss Nr. 622 vom 28.02.2000
07/02/2000 - Beschluss Nr. 211 vom 07.02.2000
21/02/2000 - Beschluss Nr. 442 vom 21.02.2000
07/02/2000 - Beschluss Nr. 252 vom 07.02.2000
28/02/2000 - Beschluss Nr. 626 vom 28.02.2000
10/04/2000 - Beschluss Nr. 1172 vom 10.04.2000
08/05/2000 - Beschluss Nr. 1541 vom 08.05.2000
17/04/2000 - Beschluss Nr. 1267 vom 17.04.2000
17/04/2000 - Beschluss Nr. 1317 vom 17.04.2000
10/04/2000 - Beschluss Nr. 1166 vom 10.04.2000
15/05/2000 - Beschluss Nr. 1690 vom 15.05.2000
05/06/2000 - Beschluss Nr. 1968 vom 05.06.2000
05/06/2000 - Beschluss Nr. 2031 vom 05.06.2000
11/08/2000 - Beschluss Nr. 3028 vom 11.08.2000
11/08/2000 - Delibera N. 3028 del 11.08.2000
13/06/2000 - Beschluss Nr. 2140 vom 13.06.2000
20/03/2000 - Beschluss Nr. 887 vom 20.03.2000
03/06/2000 - Beschluss Nr. 2403 vom 03.06.2000
17/07/2000 - Beschluss Nr. 2612 vom 17.07.2000
15/05/2000 - Beschluss Nr. 1645 vom 15.05.2000
20/03/2000 - Beschluss Nr. 888 vom 20.03.2000
19/06/2000 - Beschluss Nr. 2214 vom 19.06.2000
31/07/2000 - Beschluss Nr. 2790 vom 31.07.2000
04/09/2000 - Beschluss Nr. 3273 vom 04.09.2000
02/10/2000 - Beschluss Nr. 3636 vom 02.10.2000
09/10/2000 - Beschluss Nr. 3750 vom 09.10.2000
18/09/2000 - Beschluss Nr. 3384 vom 18.09.2000
09/10/2000 - Beschluss Nr. 3769 vom 09.10.2000
25/09/2000 - Beschluss Nr. 3489 vom 25.09.2000
23/10/2000 - Beschluss Nr. 3941 vom 23.10.2000
13/11/2000 - Beschluss Nr. 4322 vom 13.11.2000
13/11/2000 - Beschluss Nr. 4259 vom 13.11.2000
11/12/2000 - Beschluss Nr. 4732 vom 11.12.2000
11/12/2000 - Beschluss Nr. 4758 vom 11.12.2000
04/12/2000 - Beschluss Nr. 4608 vom 04.12.2000
04/12/2000 - Beschluss Nr. 4634 vom 04.12.2000
29/12/2000 - Beschluss Nr. 5141 vom 29.12.2000
29/12/2000 - Beschluss Nr. 5001 vom 29.12.2000
22/09/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. September 2000, Nr. 5/16.3
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08/11/2000 - Corte costituzionale - Sentenza N. 477 del 08.11.2000
20/11/2000 - Corte costituzionale - Sentenza N. 511 del 20.11.2000
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30/09/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 279 del 30.09.2000
30/09/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 280 del 30.09.2000
30/09/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 282 del 30.09.2000
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14/01/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 5 vom 14.01.2000
26/10/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 309 vom 26.10.2000
26/10/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 315 del 26.10.2000
26/10/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 319 del 26.10.2000
30/10/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 321 del 30.10.2000
09/11/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 325 vom 09.11.2000
09/11/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 325 del 09.11.2000
18/11/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 329 vom 18.11.2000
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20/11/2000 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 330 del 20.11.2000
06/12/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 334 vom 06.12.2000
07/12/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 335 vom 07.12.2000
14/01/2000 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 5 vom 14.01.2000
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19/05/2000 - Rundschreiben vom 19. Mai 2000, Nr. 5
01/08/2000 - Vertrag vom 1. August 2000
23/02/2000 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. Februar 2000
23/02/2000 - Kollektivvertrag vom 23. Februar 2000
17/07/2000 - Kollektivvertrag vom 17. Juli 2000
23/08/2000 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
23/08/2000 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
23/08/2000 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
13/04/2000 - Kollektivvertrag vom 13. April 2000
20/04/2000 - Kollektivvertrag vom 20. April 2000
27/04/2000 - Kollektivvertrag vom 27. April 2000
17/07/2000 - Kollektivvertrag vom 17. Juli 2000
23/08/2000 - Kollektivvertrag vom 23. August 2000
28/08/2000 - Bereichsabkommen vom 28. August 2000 —
28/08/2000 - BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
28/08/2000 - BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
28/08/2000 - BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
28/08/2000 - BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
02/05/2000 - Beschluss der Landesregierung vom 2. Mai 2000, Nr. 1370
19/06/2000 - Beschluss der Landesregierung vom 19. Juni 2000, Nr. 2210
11/08/2000 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 11. August 2000, Nr. 2912
18/12/2000 - Beschluss der Landesregierung vom 18. Dezember 2000, Nr. 4878
06/10/2000 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 6. Oktober 2000, Nr. 319
12/05/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Mai 2000, Nr. 20
04/01/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 4. Jänner 2000, Nr. 1
23/03/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. März 2000, Nr. 10
27/03/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. März 2000, Nr. 11
29/03/2000 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 29. März 2000, Nr. 12
29/03/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. März 2000, Nr. 13
22/02/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Februar 2000, Nr. 148/23.2
03/04/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. April 2000, Nr. 15
05/04/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. April 2000, Nr. 17
06/04/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. April 2000, Nr. 18
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18/01/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Jänner 2000, Nr. 2
12/05/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Mai 2000, Nr. 20
17/05/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. Mai 2000, Nr. 21
29/05/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. Mai 2000, Nr. 23
30/05/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Mai 2000, Nr. 24
30/05/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Mai 2000, Nr. 25
02/06/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Juni 2000, Nr. 26
05/07/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 2000, Nr. 27
31/07/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Juli 2000, Nr. 29
24/01/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. Jänner 2000, Nr. 3
11/08/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. August 2000, Nr. 30
23/08/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. August 2000, Nr. 31
06/09/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. September 2000, Nr. 33
08/09/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. September 2000, Nr. 35
11/10/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Oktober 2000, Nr. 37
30/10/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Oktober 2000, Nr. 38
30/10/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Oktober 2000, Nr. 39
05/09/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. September 2000, Nr. 4/16.1 —
05/09/2000 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 5. September 2000, Nr. 4/16.1
14/11/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. November 2000, Nr. 40
14/11/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. November 2000, Nr. 41
24/11/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2000, Nr. 44
28/11/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. November 2000, Nr. 45
30/11/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. November 2000, Nr. 46
04/12/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 4. Dezember 2000, Nr. 48
07/12/2000 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 7. Dezember 2000, Nr. 49
25/02/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. Februar 2000, Nr. 5
15/12/2000 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 15. Dezember 2000, Nr. 50
25/02/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. Februar 2000, Nr. 6
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09/03/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. März 2000, Nr. 8
16/03/2000 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. März 2000, Nr. 9
04/01/2000 - Landesgesetz vom 4. Jänner 2000, Nr. 1
25/05/2000 - Landesgesetz vom 25. Mai 2000, Nr. 10
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29/06/2000 - Landesgesetz vom 29. Juni 2000, Nr. 12
29/08/2000 - Landesgesetz vom 29. August 2000, Nr. 13
29/08/2000 - Landesgesetz vom 29. August 2000, Nr. 14
25/01/2000 - Landesgesetz vom 25. Jänner 2000, Nr. 2
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11/02/2000 - LANDESGESETZ vom 11. Februar 2000, Nr. 4
17/02/2000 - Landesgesetz vom 17. Februar 2000, Nr. 5
17/02/2000 - Landesgesetz vom 17. Februar 2000, Nr. 6
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16/03/2000 - Landesgesetz vom 16. März 2000, Nr. 8
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