In vigore al

RICERCA:

In vigore al: 14/04/2016

Corte costituzionale - Sentenza N. 412 del 07.12.1994
Acque pubbliche - Organizzazione del servizio idrico integrato

Sentenza (24 novembre) 7 dicembre 1994, n. 412; Pres. Casavola - Red. Guizzi

 
Ritenuto in fatto: 1.1. La Provincia autonoma di Bolzano ha sollevato, con ricorso in via principale, questione di legittimità costituzionale dei seguenti articoli 1. 5 gennaio 1994 n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche): art. 8, commi 1, 2, 4 e 5; art. 9, comma 3; art. 21, commi 1 e 5; art. 22, commi 1, 2 e 3; art. 23, commi 3 e 4; art. 30, comma 1, lett. b) e c), in riferimento all'art. 8, nn. 5, 17, 19 e 24, all'art. 9, nn. 9 e 10, agli artt. 12, 13, 14 commi 2 e 3, 16 comma 1, 68 e 107 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige (d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670), e alle relative norme di attuazione (d.P.R. 20 gennaio 1973 n. 115, art. 8, comma 1, lett. e);

d.P.R. 22 marzo 1974 n. 381, come modificato dal decreto legislativo 16 marzo 1992 n. 267, art. da 5 a 14; d.P.R. 28 marzo 1975 n. 474, come modificato dal d.P.R. 26 gennaio 1980 n. 197 e dal decreto legislativo 16 marzo 1992 n. 267, artt. 1 e 3).

1.2. La Provincia ha competenza legislativa, esclusiva, in materia di acquedotti e lavori pubblici di interesse provinciale (art. 8, n. 17), assunzione e gestione di servizi pubblici (art. 8, n. 19), urbanistica (art. 8, n. 5), opere idrauliche (art. 8, n. 24, dello Statuto); per l'utilizzazione delle acque pubbliche, e l'igiene e sanità, ha invece competenza concorrente (art. 9, n. 9, e art. 10, dello Statuto). In attuazione di quanto previsto dall'art. 68 dello Statuto, il d.P.R. 20 gennaio 1973 n. 115, ha quindi disposto, all'art. 8, il trasferimento del demanio idricostatale alla Provincia, sì che tutte le acque, superficiali e sotterranee, rientrano oggi nel demanio provinciale e, conseguentemente, essa esercita tutte le attribuzioni inerenti alla titolarità di tale demanio (d.P.R. 22 marzo 1974 n. 381, art. 5).

La ricorrente afferma che l'art. 8, commi 1, 2, 4 e 5 della legge impugnata, nel prevedere una partizione territoriale della fornitura dei servizi idrici diversa da quella determinata dalla Provincia, lede la sua competenza in materia di servizi pubblici (art. 8, n. 19, dello Statuto), nell'ambito della quale rientrano le modalità di erogazione dei servizi e l'individuazione delle categorie di soggetti che li possono gestire. Soltanto la Provincia può dunque modificare l'assetto territoriale della gestione, mentre l'art. 8, al comma 1, detta criteri specifici per la modificazione strutturale; il comma 4, che impone l'aggiornamento del piano di utilizzazione delle acque pubbliche al di fuori dei termini e delle procedure previste dalle norme di attuazione statutaria (d.P.R. 22 marzo 1974 n. 381), è in contrasto anche con l'art. 107 dello Statuto; il comma 5, nell'affidare alla Provincia l'elaborazione di normativa meramente integrativa, lede inoltre la sua competenza in materia di acque e di igiene e sanità.

1.3. La Provincia impugna l'art. 9, comma 3, (che le fa obbligo di disciplinare, entro sei mesi, le forme e i modi della cooperazione tra gli enti locali per l'organizzazione del servizio idrico, privandola delle modalità di scelta) e i commi 1 e 5 dell'art. 21, che le sottraggono la vigilanza sull'utilizzazione delle acque e sulla gestione dei servizi idrici, affidandola al comitato, statale, ivi previsto. Essa viene relegata a ente del quale si richiede l'intesa, mentre è l'unico titolare della competenza sancita dalle norme di attuazione statutaria (artt. 5 e 8 d.P.R. n. 381 del 1974), con conseguente violazione dell'art. 107 dello Statuto. La ricorrente impugna, altresì, l'art. 22, commi 1, 2 e 3, per violazione della propria competenza, perché demanda a un organismo statale (l'osservatorio dei servizi idrici) un ruolo essenziale per la vigilanza e repressione delle violazioni, con riguardo alle attività svolte nel territorio provinciale.

1.4. L'art. 23, commi 3 e 4, introduce una disciplina sulla pubblicità dei progetti concernenti le opere idrauliche che in realtà non opera immediatamente nella Provincia (art. 2 decreto legislativo 16 marzo 1992 n. 266), ma pretende illegittimamente di vincolare il legislatore provinciale.

1.5. L'art. 30, sull'utilizzazione delle acque destinate a uso idroelettrico, fa sì che organismi statali (il CIPE e il Comitato interministeriale di cui all'art. 4, comma 2,1. 18 maggio 1989 n. 183) possano intervenire, senza l'intesa con la Provincia e al di fuori del piano generale provinciale. Eventuali esigenze di coordinamento fra lo Stato e la Provincia trovano sede idonea nel piano generale, ex art. 14 dello Statuto e artt. 5 e 8 d.P.R. n. 381 del 1974.

2. La Provincia autonoma di Trento impugna, della citata legge, l'art. 8, commi 3, 4, e 5; l'art. 9, comma 3; l'art. 21, comma 5; l'art. 23, comma 3.

L'impianto sistematico 1. n. 36 del 1994 — si sostiene nel ricorso — appare fondato sul presupposto di una piena disponibilità della materia da parte dello Stato; mentre invece le Province autonome della Regione Trentino-Alto Adige sono titolari di competenze primarie per l'urbanistica, gli acquedotti, i lavori pubblici (art. 8, nn. 5, 17, 19, dello Statuto), e di competenze concorrenti per l'utilizzazione delle acque pubbliche, in base all' art. 9, n. 9, dello Statuto, che disciplina altresì le modalità di coordinamento fra lo Stato e le Province autonome prevedendo il piano delle opere idrauliche (art. 14, comma 2, seconda parte, e comma 3). Ferma la competenza statale per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico (v. il d.P.R. 22 marzo 1974 n. 381) le Province, in base alle norme di attuazione (d.P.R. 20 gennaio 1973 n. 115), esercitano tutte le attribuzioni inerenti alla titolarità del demanio idrico, ivi comprese la polizia idraulica e la difesa delle acque dall'inquinamento. Nel territorio provinciale, inoltre, il piano generale per l'utilizzazione delle acque pubbliche (art. 14 dello Statuto) sostituisce interamente il piano regolatore generale degli acquedotti (art. 10, comma 2, d.P.R. n. 381 del 1974).

Va poi considerato che gli strumenti di pianificazione e di coordinamento previsti dallo Statuto e dalle norme di attuazione non sono sostituiti dagli strumenti di pianificazione territoriale introdotti dal legislatore statale, e in particolare dai piani di bacino idrografico di cui alla legge 18 maggio 1989 n. 183. Come chiarito dalla Corte nella sentenza n. 85 del 1990, i piani di bacino non comportano una nuova ripartizione di materie fra Stato e Regioni, ma fissano solo gli obiettivi. I piani in questione possono dunque incidere nelle materie di competenza provinciale esclusivamente « entro i limiti imposti alla funzione di indirizzo e coordinamento ». In ogni caso, il decreto legislativo n. 267 del 1992, integrando l'art. 5 d.P.R. n. 381 del 1974, statuisce che i piani di bacino di rilievo nazionale valgano quali strumenti di coordinamento, sempre che lo Statuto e le norme di attuazione non prevedano specifiche modalità di coordinamento, ribadendo così il principio generale posto dall'art. 3, comma 1, d.lgs. 16 marzo 1992 n. 266, sull'efficacia degli atti di indirizzo e coordinamento del Governo.

2.2. La Provincia di Trento impugna l'art. 8, nei commi 2, 4 e 5, ritenendolo lesivo della sua sfera di autonomia. Il comma 2 vincola la Provincia non solo a delimitare gli ambiti territoriali per la riorganizzazione di tutti i servizi idrici, ma anche a sottostare alle determinazioni dell'Autorità di bacino. Quella che nell'art. 35 1. n. 183 del 1989 era una mera possibilità (come rilevato dalla Corte nella già citata sentenza n. 85 del 1990), qui sembra divenire un precetto vincolante, con la preminenza delle attribuzioni dell'Autorità di bacino su quelle provinciali. A sua volta, il comma 4 dell'art. 8 sposta la competenza programmatoria dal piano delle acque (formato d'intesa fra lo Stato e la Provincia) al piano di bacino, che è predisposto dall'Autorità anzidetta, in palese violazione dell'art. 14 dello Statuto e degli artt. 5 e 8 d.P.R. n. 381 del 1974. Il comma 5 dell'art. 8 contempla solo una competenza normativa integrativa della Provincia, che ha invece, in materia di utilizzazione delle acque, competenza concorrente (art. 9, n. 9, dello Statuto).

2.3. L'art. 9 concerne la gestione del « servizio idrico integrato » che, secondo la legge in esame, dovrebbe essere gestito dai comuni e dalle province. Il comma 3 di detto articolo contempla un intervento delle Regioni e delle Province autonome per « le forme e i modi della cooperazione tra gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale ». Tale norma è illegittima — ad avviso della ricorrente — se intesa nel senso che essa possa disciplinare direttamente le funzioni degli enti locali delle due Province. Le funzioni che nel resto del territorio nazionale sono assegnate dalla legge statale direttamente ai comuni (o trasferite a questi ultimi dal d.P.R. n. 616 del 1977) sono conferite ai comuni del Trentino-Alto Adige soltanto qualora non rientrino nelle materie di competenza della Regione o delle Province: in tale ipotesi è la legge regionale che provvede all'attribuzione su concorde richiesta, se del caso, delle Province autonome. Comunque, la legge dello Stato non può imporre alla Provincia di disciplinare le forme di cooperazione fra gli enti locali del suo territorio.

2.4. La Provincia di Trento impugna, poi, l'art. 21 (Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche) perché prevede un'attività amministrativa di intervento e vigilanza posta in essere da un organo statale in materia di competenza provinciale, con ciò violando l'art. 4, comma 1, d.lgs. n. 266 del 1992. Impugna altresì l'art. 23, comma 3, che detta minuziose norme, anche di tipo procedimentale, vulnerando l'autonomia provinciale in tema di organizzazione amministrativa, fino al punto di stabilire le concrete modalità con cui si dovrebbe realizzare la pubblicità dei progetti di opere.

3.1. Si è costituito in entrambi i giudizi il Presidente del Consiglio dei Ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, concludendo per l'infondatezza di entrambi i ricorsi.
La legge n. 36 del 1994 contiene disposizioni che valgono — secondo quanto statuito dal primo periodo dell'art. 33 — quali principi fondamentali ai sensi dell'art. 117 Cost., come già la legge 18 maggio 1989 n. 183, di cui essa è svolgimento. Nella legge impugnata vi è, infatti, l'espressa clausola di salvaguardia delle competenze spettanti alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano ai sensi dei rispettivi statuti e delle norme di attuazione (art. 33, secondo periodo): di qui, un'intrinseca delimitazione della normativa in esame, che esclude ogni sua potenziale lesività delle competenze provinciali, per cui tutte le doglianze sarebbero improponibili, ancor prima che infondate.
I ricorsi investono, inoltre, anche disposizioni che non si riferiscono specificamente alle Province autonome (come quelle degli artt. 8 comma 3, 21 comma 1, 22 commi 1 e 3, 30 comma 1), rispetto alle quali la prospettata lesione di competenza andrebbe esclusa in nuce. Le altre disposizioni che riguardano le due Province (ma non solo esse, in realtà) non sottraggono competenze, bensì ne valorizzano l'esercizio al fine di perseguire, in modo ottimale, gli obiettivi 1. n. 36 del 1994.

3.2. L'Avvocatura generale dello Stato si sofferma, in memoria, sulla razionalizzazione che la legge n. 36 ha operato nel settore in esame; e sottolinea che non sarebbe pertinente il richiamo alle competenze primarie di cui all'art. 8 dello Statuto, perché si tratterebbe di richiami « di maniera », eccezione fatta per il n. 19 dell'art. 8, che riguarda, però, aspetti ordinamentali che non hanno attinenza alcuna con l'art. 8 1. n. 36 del 1994. Tale disposizione concerne profili funzionali sulla riorganizzazione dei servizi idrici, al fine di « ottimizzare » l'utilizzazione delle acque, e su tale materia le Province hanno soltanto competenza concorrente. Nei limiti, dunque, dei principi stabiliti dalle leggi dello Stato (art. 9, n. 9, dello Statuto).

Le disposizioni contenute negli artt. 8 (commi 2, 4 e 5), 9 (comma 3), 21 (comma 5), 22 (commi I e 2), 23 (commi 3 e 4) 1. n. 36 del 1994 sottendono « principi guida » per l'organizzazione territoriale del servizio idrico integrato, che resta pur sempre demandata alle Province. Esse, tuttavia, non precludono l'elaborazione — d'intesa tra lo Stato e la Provincia — del piano annuale di coordinamento delle opere idrauliche di cui all'art. 14 dello Statuto, né inficiano la validità dei piani di bacino, di cui all'art. 5 d.P.R. n. 381 del 1974, o del piano generale di utilizzazione delle acque previsto dall'art. 8 del medesimo decreto. Per quanto attiene specificamente al comma 1 dell'art. 8 della legge impugnata, l'Avvocatura ritiene che esso non sarebbe invasivo delle attribuzioni provinciali, dal momento che la definizione degli « ambiti ottimali » avviene mediante il provvedimento di delimitazione, che è riservato alla Provincia autonoma.

Sulla scia della legge quadro sulla difesa del suolo (n. 183 del 1989, art. 1, comma 3, e art. 12 comma 1), le norme impugnate confermano il governo delle acque per bacini idrografici: il comma 1 dell'art. 8 introduce, in particolare, criteri flessibili per superare l'attuale « polverizzazione » gestionale. In ordine ai rapporti con l'Autorità di bacino, si nega la denunciata erosione di attribuzioni provinciali, non apportando la legge n. 36 modifiche alla struttura di detto organo, al quale è affidata la programmazione dell'utilizzazione delle risorse idriche, secondo i canoni della previa intesa e della leale collaborazione. Riguardo all'aggiornamento del piano regolatore generale degli acquedotti (art. 8 comma 4), si riconosce che, in base all'art. 10 d.P.R. n. 381 del 1974, la funzione del piano regolatore generale è assorbita, nelle Province di Trento e Bolzano, dal piano generale per l'utilizzazione delle acque pubbliche; e si rileva, nel contempo, che la legge n. 36 del 1994 (art. 32) non ha abrogato le disposizioni richiamate dalle ricorrenti, che prevalgono su quelle della legge impugnata. Il riparto di attribuzioni tra lo Stato e le Province autonome non risulta dunque modificato dall'art. 8, commi 2, 4, e o, 1. n. 36, del 1994 con riferimento all'art. 12 1. n. 183 del 1989.

Si sostiene, poi, che nell'art. 8, comma 5, l'aggettivo « integrativo » non va interpretato in senso tecnico: esso non degraderebbe le attribuzioni esclusive o concorrenti a meramente integrative, ma indicherebbe l'attitudine delle norme emanando a completare la legislazione statale, con un « livello di cogenza » definito dalla tipizzazione delle potestà legislative delle singole Regioni a statuto ordinario o differenziate. A proposito della paventata imposizione di criteri specifici, cui la Provincia dovrebbe attenersi nella modificazione della gestione del servizio idrico integrato (art. 9 della legge), si osserva che le forme di tale riorganizzazione sono già tutte presenti nell'ordinamento. La disciplina dei modi della cooperazione tra gli enti locali (comma 3 dell'art. 9) non contrasta infatti con l'art. 4 dello Statuto, poiché nell'ipotesi in cui tale cooperazione dovesse implicare modifiche dell'ordinamento degli enti locali, le stesse dovrebbero essere attuate con legge della Regione.

L'art. 21, comma 1, istituisce il comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche: organo a composizione mista, la cui operatività richiede — ed è un'evidente garanzia — la previa intesa con le Regioni e le Province autonome interessate.
L'art. 22, comma 1, prevede un'attività informativa centralizzata (Osservatorio dei servizi idrici): attività ineludibile, poich頗 tranne che per le grandi isole — quasi tutti i principali corpi idrici superficiali hanno un interesse che travalica i confini amministrativi della Regione e della Provincia dove nascono o dove sfociano. L'acquisizione di maggiori conoscenze è, quindi, misura propedeutica a un razionale governo delle acque.

Quanto ai poteri del CIPE sull'utilizzazione delle acque invasate a scopi idroelettrici (art. 30), la disposizione non invaderebbe, di per sé, le competenze provinciali: un eventuale vulnus potrebbe derivare, semmai, dai successivi provvedimenti del CIPE, in ipotesi lesivi del principio della previa intesa e della leale collaborazione fra Stato e Regioni. In materia di derivazioni a scopo idroelettrico, la Provincia ha competenza concorrente e ben può lo Stato dettare norme di principio sull'utilizzazione delle acque destinate a tali scopi, in relazione alle esigenze di protezione della loro qualità e di conservazione della loro quantità.

4. Nell'imminenza dell'udienza hanno depositato memoria anche le ricorrenti, insistendo sull'indebita compressione delle loro competenze. La Provincia di Trento osserva che — a seguito della sentenza n. 85 del 1990 — i commi aggiunti all'art. 5 d.P.R. n. 381 del 1974 dal decreto legislativo n. 267 del 1992 ribadiscono che i piani di bacino, di cui alla legge n. 183, possono coordinare le attività provinciali solo se lo Statuto e le norme di attuazione non dettano modalità specifiche. Ora, per ciò che attiene all'utilizzazione delle acque e alle opere idrauliche, lo Statuto speciale, all'art. 14, prevede, in sostituzione del piano regolatore degli acquedotti, il piano annuale di coordinamento (v. anche l'art. 10, comma 2, d.P.R. n. 381 del 1974).

La Provincia di Bolzano sottolinea, d'altro canto, che la citata sentenza n. 85 conferma l'efficacia (e sotto alcuni aspetti la prevalenza) degli strumenti di pianificazione e di coordinamento dell'uso delle risorse idriche previsti dallo Statuto e dalle norme di attuazione. Soggiungendo come — proprio con riguardo ai piani di bacino — la Corte abbia riconosciuto che essi possono incidere nelle materie di competenza regionale e provinciale solo entro i limiti imposti alla funzione di indirizzo e di coordinamento.

Sul raccordo fra la legge n. 183 del 1989 e le competenze provinciali, si richiama il d.P.R. n. 381 del 1974, art. 5, commi 3 e 4, modificato dal decreto legislativo n. 267 del 1992, in coerenza con il principio, posto dall'art. 3, comma 1, d.lgs. n. 266 del 1992, sull'efficacia nel territorio regionale e provinciale degli atti di indirizzo e coordinamento del Governo. Tanto la sentenza invocata dall'Avvocatura generale, che le successive norme di attuazione, hanno precisato i criteri di delimitazione delle competenze statali e provinciali: le norme impugnate violano perciò tali limiti, e le modalità di coordinamento contemplate dalle norme di attuazione — conclude la Provincia di Bolzano — sono state disattese.

 
Considerato in diritto: 1. I due ricorsi presentati dalle Province autonome di Trento e Bolzano per la dichiarazione d'illegittimità costituzionale di alcuni articoli della legge 5 gennaio 1994 n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche) muovono dalla comune rivendicazione della loro competenza primaria in materia di urbanistica, acquedotti e servizi pubblici (art. 8, nn. 5, 17 e 19, dello Statuto) e concorrente in materia di utilizzazione delle acque pubbliche, escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico, oltre che d'igiene e sanità (art. 9, nn. 9 e 10 dello Statuto): e muovono, altresì, dalla previsione, sempre ad opera dello Statuto (art. 14, commi 2 e 3), di peculiari modalità di coordinamento con lo Stato, attraverso il piano delle opere idrauliche.
Le disposizioni della legge n. 36 del 1994 impugnate dalle due Province autonome, perché lesive delle loro attribuzioni, coincidono per larga parte, ma non integralmente.
Per quanto attiene all'art. 8, la Provincia di Bolzano impugna i commi 1, 2, 4 e 5; quella di Trento i commi 3, 4 e 5.
L'art. 9, comma 3, è impugnato da entrambe.
L'art. 21 è impugnato nei commi 1 e 5 dalla Provincia di Bolzano, solo nel comma 5 da quella di Trento.

L'art. 22, commi 1, 2 e 3, è impugnato solo dalla Provincia di Bolzano.

L'art. 23 è impugnato nei commi 3 e 4 dalla Provincia di Bolzano, solo nel comma 3 da quella di Trento.

L'art. 30, comma 1, lett. b) e c), è impugnato solo dalla Provincia di Bolzano.

Sono dunque all'esame di questa Corte gli articoli di seguito elencati:

art. 8 (Organizzazione territoriale del servizio idrico integrato), commi 1, 2, 3, 4 e 5.

art. 9 (Disciplina della gestione del servizio idrico integrato), comma 3.

art. 21 (Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche), commi l e 5.

art. 22 (Osservatorio dei servizi idrici), commi 1, 2 e 3.

art. 23 (Partecipazione, garanzia e informazione degli utenti), commi 3 e 4.

art. 30 (Utilizzazione delle acque destinate ad uso idroelettrico), comma 1, lett. b) e c).

2. Per vagliare le singole censure mosse dalle due ricorrenti, è necessaria una verifica preliminare sulle attribuzioni conferite alle Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell'art. 8, nn. 5, 17 e 19, dell'art. 9, n. 9, dello Statuto, nonché delle norme di attuazione (d.P.R. 20 gennaio 1973 n. 115) che hanno trasferito alle Province non soltanto gli acquedotti (art. 4), ma tutto il demanio idrico, conferendo loro le attribuzioni inerenti alla polizia idraulica e alla difesa delle acque dall'inquinamento, ferma la competenza statale per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Nel territorio provinciale, il piano generale per l'utilizzazione delle acque pubbliche, di cui all'art. 14 dello Statuto, sostituisce, poi, il piano regolatore generale degli acquedotti (art. 10, comma 2, d.P.R, 22 marzo 1974 n. 381).

Questa Corte ha chiarito che gli strumenti di pianificazione e di coordinamento previsti dallo Statuto e dalle norme di attuazione non sono resi inefficaci dagli strumenti di pianificazione territoriale introdotti dal legislatore statale, e in particolare dai piani di bacino idrografico di cui alla legge 18 maggio 1989 n. 183: tali strumenti programmatori incidono nelle competenze provinciali solo entro i limiti imposti alla funzione di indirizzo e coordinamento. Più in generale, la Corte ha ricordato come la legge n. 183 del 1989 — alla quale la legge qui in esame si ricollega — non stabilisca una nuova ripartizione di competenze fra lo Stato e le Regioni (e le Province autonome), essendo una legge di obiettivi: la difesa del suolo è finalità il cui raggiungimento coinvolge funzioni e materie assegnate tanto alla competenza statale quanto a quella regionale e provinciale, e richiede momenti di cooperazione fra tutti i soggetti pubblici interessati (sent. n. 85 del 1990). Considerazioni, queste, che ben si confanno alla nuova disciplina delle risorse idriche, che realizza un complesso intreccio di interessi e competenze in cura a diversi livelli istituzionali.
Gli strumenti di coordinamento introdotti dalla legislazione nazionale valgono in via suppletiva, nell'ipotesi in cui la disciplina statutaria non configuri meccanismi speciali. Ma le fondamentali esigenze di cooperazione non legittimano indebite appropriazioni di competenze, e sotto questo profilo è significativo che il decreto legislativo n. 267 del 1992 (successivo, dunque, alla sentenza n. 85 cit.), nell'integrare l'art. 5 d.P.R. n. 381 del 1974, abbia riconosciuto l'efficacia dei piani di bacino di rilievo nazionale quali strumenti di coordinamento, sempre che lo Statuto e le norme di attuazione non stabiliscano modalità di coordinamento, ribadendo così il principio posto dall'art. 3, comma 1, d.lgs. 16 marzo 1992 n. 266, sull'efficacia degli atti di indirizzo e coordinamento del Governo.
3. Richiamato il quadro delle competenze, anche alla luce delle norme di attuazione statutaria, occorre chiedersi, in primo luogo, se sia sufficiente — ai fini della salvaguardia delle attribuzioni provinciali — la clausola posta dall'art. 33 1. n. 36 del 1994, che fa salve « le competenze spettanti alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano ai sensi dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione ». Tale clausola, che ha carattere generale, impone di intendere le precedenti statuizioni della legge in modo da salvaguardare le competenze provinciali, risolvendo eventuali dubbi interpretativi secondo una lettura rispettosa dell'assetto delle attribuzioni delineato dalle norme statutarie e da quelle di attuazione, senza necessariamente procedere a caducazione delle disposizioni impugnate. Ma siffatta interpretazione correttiva non può spingersi al punto di superare l'evidenza letterale, come si vedrà esaminando in dettaglio i singoli articoli impugnati.
4. L'art. 8 concerne l'organizzazione territoriale del servizio idrico integrato, ed è impugnato nei commi da 1 a 5. Esso farebbe obbligo alle Province di seguire criteri specifici per la nuova articolazione territoriale della fornitura dei servizi idrici, vincolandole ad aggiornare il piano di utilizzazione delle acque pubbliche al di fuori delle procedure fissate dalle norme di attuazione (d.P.R. n. 381 del 1974), e demandando loro l'emanazione di normativa meramente integrativa (comma 5), con lesione delle competenze in materia di acque e d'igiene e sanità.
Le censure sono fondate.
La ricognizione delle competenze statutarie rende evidente l'illegittimità delle disposizioni impugnate, nella parte in cui si estendono anche alle due Province autonome. Le modalità della riorganizzazione dei servizi idrici, secondo ambiti territoriali ottimali, non tengono affatto conto del complesso quadro normativo che si è venuto definendo prima in sede statutaria, poi attraverso le norme di attuazione. Non basta, qui, evocare la generale clausola di salvaguardia, introdotta dall'art. 33 della legge, per dare un'interpretazione correttiva dei commi impugnati dell'art. 8, che alterano, invero, il quadro organizzatorio minuziosamente delineato dall'ordinamento provinciale e spostano la competenza programmatoria dal piano delle acque — formato d'intesa fra lo Stato e la Provincia — al piano di bacino, che è predisposto dalla speciale Autorità, in violazione dell'art. 14 dello Statuto e degli artt. 5 e 8 d.P.R. n. 381 del 1974. Quanto al comma 5, non è possibile seguire la linea interpretativa suggerita dall'Avvocatura generale, che ne prospetta una lettura atecnica, fonte però di confusione e di incertezze applicative, laddove va invece affermata la salvaguardia delle competenze di vario livello (proprie delle due ricorrenti) che non possono certo essere declassate a meramente integrative (v. in particolare l'art. 9, n. 9, dello Statuto).

5. L'art. 9 1. n. 36 del 1994 disciplina la gestione del servizio idrico integrato. Di esso — perché potenzialmente invasivo delle attribuzioni provinciali relative alle funzioni dei comuni — è impugnato il comma 3, che prevede l'intervento delle Regioni e delle Province autonome circa le forme e i modi della cooperazione fra gli enti locali che ricadono nel medesimo « ambito ottimale ». La lettera della norma ben si concilia, qui, con la salvaguardia delle attribuzioni conferite alle Province, sì che bisogna escludere che il legislatore abbia innovato il sistema di rapporti fra la Provincia e i comuni che operano nel suo territorio: anche se le Province autonome appaiono, nel testo, accomunate alle Regioni ordinarie, non per questo ne risultano livellate le rispettive attribuzioni, ragion per cui la censura si rivela infondata.

6. È altresì impugnato l'art. 21, commi 1 e 5, che istituisce, presso il Ministero dei lavori pubblici, il comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche: la disposizione — si dolgono le ricorrenti — prefigura l'intervento e la vigilanza di un organo statale in materia di competenza provinciale, in violazione dell'art. 4, comma 1, d.lgs. n. 266 del 1992. Questo comitato svolge una funzione programmatoria generale a salvaguardia degli interessi degli utenti, per l'efficienza, efficacia ed economicità del servizio; e a tal fine persegue la cooperazione con organi di garanzia eventualmente istituiti dalle Regioni e dalle Province autonome (v. in special modo il comma 5). In ciò non si intravede lesione alcuna delle attribuzioni provinciali; anche perché si tratta di un organo a composizione mista, la cui operatività richiede la previa intesa con le Regioni e le Province autonome interessate, onde un'ulteriore garanzia per queste ultime.

La doglianza è dunque infondata.

7. L'art. 22 prevede un'attività informativa centralizzata, affidata all'Osservatorio dei servizi idrici: le attribuzioni conferite a detto organo (che ha struttura servente nei confronti del Comitato istituito dall'art. 21) sono legate alla razionalizzazione del governo delle acque, che è il vero motivo ispiratore della legge n. 36. Trattandosi di attività informativa e di elaborazione dei dati, deve escludersi il temuto vulnus alle attribuzioni provinciali, tanto più che l'Osservatorio dovrà costituire, e gestire, la propria « banca dati » in connessione con i sistemi informativi delle Province autonome, le cui funzioni non vengono quindi ridimensionate. In quest'ottica, va confermato quanto già chiarito dalla giurisprudenza di questa Corte, e cioè che l'acquisizione di elementi informativi non determina, di per sé, lesione di attribuzioni (v., fra le varie, sentt. nn. 342 del 1994 e 497 del 1992); si giustificano quindi i poteri di acquisizione di notizie, ai fini dell'eventuale proposizione innanzi agli organi giurisdizionali competenti — da parte del Comitato per la vigilanza — dell'azione avverso atti in violazione della legge.

8. Infondata deve dirsi anche la censura mossa ai commi 3 e 4 dell'art. 23, che introducono norme sulla pubblicità dei progetti di opere idrauliche, a tutela di un generale interesse alla trasparenza e senza che neppure si possa eccepire un'eccessiva minuziosità della disciplina: i commi impugnati dettano criteri generali, fermo restando che ulteriori prescrizioni e specificazioni saranno poste dalle due Province autonome nell'ambito delle rispettive competenze.

9. Quanto ai poteri del CIPE sull'utilizzazione delle acque invasate a scopi idroelettrici (art. 30), va ricordato che la Provincia ha competenza, ex art. 9, n. 9, dello Statuto, in materia di utilizzazione delle acque pubbliche, con esclusione per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Deve perciò affermarsi l'illegittimità della disposizione nella parte in cui prevede l'intervento di organismi statali (il CIPE e il Comitato interministeriale di cui all'art. 4, comma 2, 1. n. 183 del 1989) senza ricorrere all'intesa con le Province e al di fuori del piano generale provinciale, anche quando non si tratti di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Le conseguenti esigenze di coordinamento troveranno sede idonea nel piano generale delle acque pubbliche (art. 14 dello Statuto e art. 8 d.P.R. n. 381 del 1974).

Per questi motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

riuniti i giudizi,
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 8, commi 1, 2, 3,4e 5, 1. 5 gennaio 1994. n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), nella parte in cui si estende alle Province autonome di Trento e di Bolzano, e dell'art. 30, comma 1, lett. b) e c), della stessa legge, nella parte in cui prevede l'intervento di organismi statali senza ricorrere all'intesa con le Province autonome e al di fuori del piano generale provinciale, anche quando non si tratti di grandi derivazioni a scopo idroelettrico;
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata, in riferimento all'art. 8, nn. 5, 17, 19 e 24, all'art. 9, comma 1, nn. 9 e 10, agli artt. 12, 13, 14, commi 2 e 3, all'art. 16, comma 1, e agli arti. 68 e 107 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige (d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670), e alle relative norme di attuazione, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, con i ricorsi indicati in epigrafe, avverso l'art. 9, comma 3, l'art. 21, commi 1 e 5, l'art. 22, commi 1, 2 e 3, l'art. 23, commi 3 e4, I. n. 36 del 1994 cit.
ActionActionVerfassungsrechtliche Bestimmungen
ActionActionLandesgesetzgebung
ActionActionBeschlüsse der Landesregierung
ActionActionUrteile Verfassungsgerichtshof
ActionAction2024
ActionAction2023
ActionAction2022
ActionAction2021
ActionAction2020
ActionAction2019
ActionAction2018
ActionAction2017
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction2013
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 14. Jänner 2013, Nr. 2
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 11. März 2013, Nr. 38
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Beschluss vom 20. März 2013, Nr. 48
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 26 marzo 2013, n. 60
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 8 aprile 2013, n. 71
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 22. April 2013, Nr. 77
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 22. Mai 2013, Nr. 114
ActionAction Corte costituzionale - sentenza122
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 3. Juni 2013, Nr. 133
ActionAction Corte costituzionale - sentenza145
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 1 luglio 2013, n. 172
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Beschluss vom 1. Juli 2013, Nr. 176
ActionAction Corte costituzionale - sentenza187
ActionAction Corte costituzionale - ordinanza 3 luglio 2013, n. 206
ActionAction Corte costituzionale - sentenza219
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 16. Juli 2013, Nr. 221
ActionAction Corte costituzionale - sentenza233
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 23 ottobre 2013, n. 252
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 23 ottobre 2013, Nr. 255
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 6 novembre 2013, n. 263
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 18 novembre 2013, n. 274
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 2 dicenbre 2013, n. 301
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 10. Dezember 2013, Nr. 309
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 10. Dezember 2013, Nr. 311
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
ActionAction1995
ActionAction1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 19 del 03.02.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 52 del 23.02.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 95 del 24.03.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 126 del 09.04.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 165 del 28.04.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 172 del 05.05.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 191 del 19.05.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 224 del 08.06.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 233 del 10.06.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 256 del 23.06.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 271 del 30.06.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 302 del 15.07.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 307 del 15.07.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 354 del 27.07.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 355 del 27.07.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 27.07.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 383 del 07.11.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 412 del 07.12.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 416 del 07.12.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 417 del 07.12.1994
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 445 del 23.12.1994
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 30 del 03.02.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 36 del 05.02.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 38 del 05.02.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 40 del 05.02.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 75 del 28.02.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 78 del 04.03.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 123 del 25.03.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 156 del 02.04.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 188 del 22.04.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 211 del 11.05.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 220 del 25.05.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 233 del 27.05.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 244 del 03.06.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 245 del 03.06.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 279 del 17.06.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 341 del 20.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 352 del 23.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 355 del 23.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 23.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 358 del 23.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Ordinanza N. 375 del 23.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 366 del 27.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 370 del 27.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 382 del 29.07.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 407 del 29.10.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 427 del 10.11.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 461 del 19.11.1992
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 462 del 19.11.1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionAction1989
ActionAction1988
ActionAction1987
ActionAction1986
ActionAction1985
ActionAction1984
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 102 del 05.04.1984
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 135 del 04.05.1984
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 219 del 25.07.1984
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 231 del 30.07.1984
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 245 del 05.11.1984
ActionAction Corte costituzionale - Ordinanza N. 297 del 19.12.1984
ActionAction1983
ActionAction1982
ActionActionUrteile Verwaltungsgericht
ActionActionChronologisches inhaltsverzeichnis
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction28/04/2008 - Beschluss Nr. 1402 vom 28.04.2008
ActionAction03/03/2008 - Beschluss Nr. 703 vom 03.03.2008
ActionAction06/10/2008 - Beschluss Nr. 3566 vom 06.10.2008
ActionAction21/04/2008 - Beschluss Nr. 1283 vom 21.04.2008
ActionAction23/06/2008 - Beschluss Nr. 2180 vom 23.06.2008
ActionAction07/07/2008 - Beschluss Nr. 2365 vom 07.07.2008
ActionAction10/11/2008 - Beschluss Nr. 4213 vom 10.11.2008
ActionAction14/04/2008 - Beschluss Nr. 1188 vom 14.04.2008
ActionAction13/10/2008 - Beschluss Nr. 3681 vom 13.10.2008
ActionAction17/03/2008 - Beschluss Nr. 864 vom 17.03.2008
ActionAction15/09/2008 - Beschluss Nr. 3346 vom 15.09.2008
ActionAction09/12/2008 - Beschluss Nr. 4678 vom 09.12.2008
ActionAction11/02/2008 - Beschluss Nr. 384 vom 11.02.2008
ActionAction10/06/2008 - Landesgesetz vom 10. Juni 2008, Nr. 4
ActionAction14/04/2008 - Beschluss Nr. 1216 vom 14.04.2008
ActionAction10/11/2008 - Beschluss vom 10. November 2008, Nr. 4108
ActionAction18/01/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 1 del 18.01.2008
ActionAction27/02/2008 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 42 del 27.02.2008
ActionAction14/03/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 62 del 14.03.2008
ActionAction28/03/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 73 del 28.03.2008
ActionAction18/04/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 104 del 18.04.2008
ActionAction11/04/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 95 del 11.04.2008
ActionAction06/06/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 190 del 06.06.2008
ActionAction14/11/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 371 del 14.11.2008
ActionAction20/05/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 159 del 20.05.2008
ActionAction19/11/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 387 del 19.11.2008
ActionAction01/08/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 329 del 01.08.2008
ActionAction15/12/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 439 del 15.12.2008
ActionAction29/12/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 443 del 29.12.2008
ActionAction10/01/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 2 del 10.01.2008
ActionAction24/01/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 10 del 24.01.2008
ActionAction04/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 19 del 04.02.2008
ActionAction13/02/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 33 vom 13.02.2008
ActionAction13/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 37 del 13.02.2008
ActionAction19/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 41 del 19.02.2008
ActionAction27/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 51 del 27.02.2008
ActionAction27/02/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 52 vom 27.02.2008
ActionAction03/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 59 del 03.03.2008
ActionAction04/03/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 62 vom 04.03.2008
ActionAction11/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 64 del 11.03.2008
ActionAction13/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 13.03.2008
ActionAction17/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 77 del 17.03.2008
ActionAction17/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 79 del 17.03.2008
ActionAction02/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 111 del 02.04.2008
ActionAction02/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 112 del 02.04.2008
ActionAction02/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 113 del 02.04.2008
ActionAction10/04/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 130 vom 10.04.2008
ActionAction22/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 152 del 22.04.2008
ActionAction24/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 157 del 24.04.2008
ActionAction28/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 159 del 28.04.2008
ActionAction06/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 168 del 06.05.2008
ActionAction15/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 176 del 15.05.2008
ActionAction16/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 178 del 16.05.2008
ActionAction21/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 185 del 21.05.2008
ActionAction05/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 199 del 05.06.2008
ActionAction06/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 205 del 06.06.2008
ActionAction21/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 212 del 21.12.2008
ActionAction26/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 223 del 26.06.2008
ActionAction27/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 232 del 27.06.2008
ActionAction01/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 241 del 01.07.2008
ActionAction21/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 259 del 21.07.2008
ActionAction21/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 261 del 21.07.2008
ActionAction22/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 262 del 22.07.2008
ActionAction25/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 264 del 25.07.2008
ActionAction30/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 269 del 30.07.2008
ActionAction31/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 270 del 31.07.2008
ActionAction07/08/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 286 vom 07.08.2008
ActionAction08/08/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 290 del 08.08.2008
ActionAction18/08/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 298 del 18.08.2008
ActionAction27/08/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 27.08.2008
ActionAction21/01/2008 - Beschluss Nr. 145 vom 21.01.2008
ActionAction28/04/2008 - Beschluss Nr. 1365 vom 28.04.2008
ActionAction01/12/2008 - Beschluss Nr. 4567 vom 01.12.2008
ActionAction21/04/2008 - Beschluss Nr. 1318 vom 21.04.2008
ActionAction08/09/2008 - Beschluss Nr. 3226 vom 08.09.2008
ActionAction23/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. April 2008, Nr. 19
ActionAction07/01/2008 - Beschluss Nr. 31 vom 07.01.2008
ActionAction21/01/2008 - Beschluss Nr. 53 vom 21.01.2008
ActionAction28/01/2008 - Beschluss Nr. 229 vom 28.01.2008
ActionAction28/01/2008 - Beschluss Nr. 247 vom 28.01.2008
ActionAction04/02/2008 - Beschluss Nr. 307 vom 04.02.2008
ActionAction04/02/2008 - Beschluss Nr. 333 vom 04.02.2008
ActionAction18/02/2008 - Beschluss Nr. 475 vom 18.02.2008
ActionAction18/02/2008 - Beschluss Nr. 486 vom 18.02.2008
ActionAction05/03/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. März 2008, Nr. 10
ActionAction10/03/2008 - Beschluss Nr. 723 vom 10.03.2008
ActionAction10/03/2008 - Beschluss Nr. 733 vom 10.03.2008
ActionAction10/03/2008 - Beschluss Nr. 734 vom 10.03.2008
ActionAction25/03/2008 - Beschluss Nr. 987 vom 25.03.2008
ActionAction26/03/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. März 2008, Nr. 11
ActionAction31/03/2008 - Beschluss Nr. 1022 vom 31.03.2008
ActionAction31/03/2008 - Beschluss Nr. 1069 vom 31.03.2008
ActionAction02/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. April 2008, Nr. 15
ActionAction03/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. April 2008, Nr. 16
ActionAction09/04/2008 - Bereichsübergreifender Kollektivvertragvom 9. April 2008
ActionAction14/04/2008 - Vertrag vom 14. April 2008
ActionAction14/04/2008 - Beschluss Nr. 1187 vom 14.04.2008
ActionAction14/04/2008 - Beschluss Nr. 1247 vom 14.04.2008
ActionAction17/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. April 2008, Nr. 18
ActionAction22/04/2008 - Kollektivvertrag vom 22. April 2008
ActionAction23/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. April 2008, Nr. 19
ActionAction28/04/2008 - Beschluss Nr. 1378 vom 28.04.2008
ActionAction06/05/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Mai 2008, Nr. 21
ActionAction13/05/2008 - Beschluss Nr. 1589 vom 13.05.2008
ActionAction19/05/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Mai 2008, Nr. 23
ActionAction19/05/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Mai 2008, Nr. 24
ActionAction19/05/2008 - Beschluss Nr. 1677 vom 19.05.2008
ActionAction03/06/2008 - Beschluss Nr. 1855 vom 03.06.2008
ActionAction03/06/2008 - Beschluss Nr. 1863 vom 03.06.2008
ActionAction03/06/2008 - Beschluss Nr. 1872 vom 03.06.2008
ActionAction10/06/2008 - Kollektivvertragvom 10. Juni 2008 , Nr.
ActionAction16/06/2008 - Beschluss Nr. 2046 vom 16.06.2008
ActionAction16/06/2008 - Beschluss Nr. 2151 vom 16.06.2008
ActionAction30/06/2008 - Beschluss Nr. 2300 vom 30.06.2008
ActionAction30/06/2008 - Beschluss Nr. 2320 vom 30.06.2008
ActionAction07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 26
ActionAction07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 28
ActionAction07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 30
ActionAction07/07/2008 - Beschluss Nr. 2417 vom 07.07.2008
ActionAction07/07/2008 - Beschluss Nr. 2452 vom 07.07.2008
ActionAction14/07/2008 - Beschluss Nr. 2496 vom 14.07.2008
ActionAction28/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. Juli 2008, Nr. 36
ActionAction28/07/2008 - Beschluss Nr. 2769 vom 28.07.2008
ActionAction05/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. August 2008, Nr. 39
ActionAction10/08/2008 - Beschluss Nr. 2828 vom 10.08.2008
ActionAction19/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. August 2008, Nr. 43
ActionAction21/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. August 2008, Nr. 44
ActionAction21/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. August 2008 , Nr. 45
ActionAction01/09/2008 - Beschluss Nr. 3128 vom 01.09.2008
ActionAction08/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. September 2008 , Nr. 46
ActionAction15/09/2008 - Vertragvom 15. September 2008
ActionAction15/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 15. September 2008 , Nr. 47
ActionAction15/09/2008 - Beschluss Nr. 3295 vom 15.09.2008
ActionAction16/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. September 2008 , Nr. 48
ActionAction19/09/2008 - Landesgesetz vom 19. September 2008, Nr. 6
ActionAction22/09/2008 - Beschluss Nr. 3393 vom 22.09.2008
ActionAction01/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Oktober 2008, Nr. 54
ActionAction01/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Oktober 2008 , Nr. 55
ActionAction06/10/2008 - Beschluss Nr. 3626 vom 06.10.2008
ActionAction08/10/2008 - Kollektivvertrag vom 8. Oktober 2008
ActionAction09/10/2008 - Landesgesetz vom 9. Oktober 2008, Nr. 8
ActionAction13/10/2008 - Landesgesetz vom 13. Oktober 2008, Nr. 9
ActionAction20/10/2008 - Beschluss Nr. 3851 vom 20.10.2008
ActionAction21/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Oktober 2008 , Nr. 58
ActionAction22/10/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 346 vom 22.10.2008
ActionAction24/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. Oktober 2008 , Nr. 59
ActionAction10/11/2008 - Beschluss Nr. 4136 vom 10.11.2008
ActionAction10/11/2008 - Beschluss Nr. 4172 vom 10.11.2008
ActionAction13/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 13. November 2008 , Nr. 63
ActionAction14/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. November 2008 , Nr. 64
ActionAction17/11/2008 - Beschluss Nr. 4251 vom 17.11.2008
ActionAction20/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. November 2008 , Nr. 66
ActionAction24/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2008 , Nr. 67
ActionAction24/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2008 , Nr. 68
ActionAction24/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2008 , Nr. 69
ActionAction09/12/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 397 vom 09.12.2008
ActionAction09/12/2008 - Beschluss Nr. 4688 vom 09.12.2008
ActionAction15/12/2008 - Beschluss Nr. 4709 vom 15.12.2008
ActionAction15/12/2008 - Beschluss Nr. 4722 vom 15.12.2008
ActionAction15/12/2008 - Beschluss Nr. 4732 vom 15.12.2008
ActionAction16/12/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Dezember 2008 , Nr. 73
ActionAction02/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 314 del 02.09.2008
ActionAction01/10/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 331 del 01.10.2008
ActionAction22/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 412 del 22.12.2008
ActionAction29/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 425 del 29.12.2008
ActionAction02/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 312 del 02.09.2008
ActionAction02/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 313 del 02.09.2008
ActionAction30/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 328 del 30.09.2008
ActionAction27/10/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 348 del 27.10.2008
ActionAction28/10/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 353 del 28.10.2008
ActionAction20/11/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 378 del 20.11.2008
ActionAction25/11/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 390 del 25.11.2008
ActionAction27/11/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 391 del 27.11.2008
ActionAction01/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 393 del 01.12.2008
ActionAction15/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 406 del 15.12.2008
ActionAction16/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. September 2008 , Nr. 50
ActionAction09/12/2008 - Beschluss vom 9. Dezember 2008, Nr. 4617
ActionAction26/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. September 2008, Nr. 52 
ActionAction09/06/2008 - Landesgesetz vom 9. Juni 2008, Nr. 3 
ActionAction11/02/2008 - Beschluss vom 11. Februar 2008, Nr. 409
ActionAction05/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. August 2008, Nr. 42
ActionAction14/03/2008 - Landesgesetz vom 14. März 2008, Nr. 2
ActionAction07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 32 
ActionAction07/01/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 2008, Nr. 2 
ActionAction11/12/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Dezember 2008 , Nr. 71
ActionAction08/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Juli 2008, Nr. 34 —
ActionAction25/02/2008 - Landesgesetz vom 25. Februar 2008, Nr. 1
ActionAction16/06/2008 - Beschluss vom 16. Juni 2008, Nr. 2112
ActionAction07/01/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 2008, Nr. 4 —
ActionAction03/11/2008 - Beschluss vom 3. November 2008, Nr. 3990
ActionAction21/01/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Jänner 2008, Nr. 6
ActionAction12/02/2008 - Bereichsübergreifender Kollektivvertrag vom 12. Februar 2008
ActionAction19/09/2008 - Landesgesetz vom 19. September 2008, Nr. 7
ActionAction16/07/2008 - Landesgesetz vom 16. Juli 2008, Nr. 5
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
ActionAction1995
ActionAction1994
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionAction1989
ActionAction1988
ActionAction1987
ActionAction1986
ActionAction1985
ActionAction1984
ActionAction1983
ActionAction1982
ActionAction1981
ActionAction1980
ActionAction1979
ActionAction1978
ActionAction1977
ActionAction1976
ActionAction1975
ActionAction1974
ActionAction1973
ActionAction1972
ActionAction1971
ActionAction1970
ActionAction1969
ActionAction1968
ActionAction1967
ActionAction1966
ActionAction1965
ActionAction1964
ActionAction1963
ActionAction1962
ActionAction1961
ActionAction1960
ActionAction1959
ActionAction1958
ActionAction1957
ActionAction1956
ActionAction1955
ActionAction1954
ActionAction1953
ActionAction1952
ActionAction1951
ActionAction1948
ActionAction1946