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Delibera della Giunta provinciale
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Corte costituzionale
Tribunale amministrativo regionale
Circolare
Accordo di Parigi
Costituzione della Repubblica italiana
Statuto di autonomia e norme di attuazione
Legge statale o legge costituzionale
Decreto del Presidente della Provincia / della Giunta provinciale
Legge provinciale
Contratto collettivo
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In vigore al: 18/08/2017
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Sentenze della Corte costituzionale
2006
Corte costituzionale - Sentenza N. 449 del 28.12.2006
Corte costituzionale - Sentenza N. 449 del 28.12.2006
Accesso alla dirigenza infermieristica - Istituzione del profilo professionale del massaggiatore/fisioterapista - Illegittimità costituzionale
Attendere, processo in corso!
Sentenza (13 dicembre 2006) 28 dicembre 2006, n. 449; Pres. Flick, Red. Maddalena
Ritenuto in fatto
1.
Con ricorso notificato il 19 gennaio 2006 e depositato nella cancelleria della Corte costituzionale il 28 gennaio 2006, il Presidente del Consiglio dei ministri ha promosso questione di legittimità costituzionale degli articoli 17 e 19 della legge della Provincia autonoma di Bolzano 18 novembre 2005, n. 10 (Modifiche di leggi provinciali nei settori lavoro, urbanistica, assistenza, sanità, mobilità, foreste e demanio e altre disposizioni), assumendone il contrasto con gli articoli 117, terzo comma, della Costituzione, e 9, primo comma, numero 10), dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con il d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670, nonché con i principi fondamentali della legislazione statale.
Ad avviso del ricorrente, le norme impugnate eccedono dalla competenza concorrente attribuita alla Provincia in materia di sanità dall'art. 9, primo comma, numero 10), dello statuto speciale e, per altro verso, dalla competenza concorrente in materia di professioni, prevista per le Regioni ordinarie dall'art. 117, terzo comma, della Costituzione, ed estesa, ai sensi dell'art. 10 della
legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
, quale forma di autonomia più ampia, alla Provincia autonoma, in assenza di specifica attribuzione statutaria.
In particolare, il denunciato art. 17, nel novellare il comma 7 dell'art. 12-bis della legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7, e successive modifiche, fisserebbe requisiti di accesso alle qualifiche di direttore tecnico-assistenziale e di dirigente infermieristico (frequenza di un corso organizzato dalla stessa Provincia ovvero da un istituto pubblico o privato riconosciuto in Italia o all'estero; possesso, per l'incarico di dirigente infermieristico, di una comprovata esperienza professionale di almeno sei anni nella medesima funzione, nonché di un'esperienza professionale di coordinamento almeno biennale per l'incarico di direttore tecnico-assistenziale) diversi ed ulteriori rispetto a quelli predeterminati a livello nazionale.
Esso si porrebbe pertanto in contrasto con i principi fondamentali ricavabili dalla normativa statale vigente nella materia sopra indicata, di cui all'art. 15-septies del d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, e agli artt. 5 e 6 della legge 10 agosto 2000, n. 251. La suddetta normativa di principio prevede infatti che ai ruoli del Servizio sanitario nazionale possano accedere i candidati in possesso di predefiniti requisiti di esperienza e qualificazione professionale ovvero di una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post-universitaria. Ne deriverebbe, ad avviso dell'Avvocatura erariale, che la disposizione impugnata sarebbe costituzionalmente illegittima, perché attribuirebbe, in maniera arbitraria, il diritto al conferimento degli incarichi dirigenziali in questione a soggetti privi dei requisiti stabiliti dalla normativa statale.
Costituzionalmente illegittimo sarebbe altresì l'art. 19 della legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 10 del 2005.
La norma denunciata, nell'aggiungere l'art. 73-ter alla legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7, istituisce il profilo professionale sanitario del massaggiatore/massofisioterapista, rimettendo ad una determinazione della Giunta provinciale la definizione dei contenuti e della durata della relativa formazione e riconoscendo l'equipollenza tra il titolo di massaggiatore/massofisioterapista ed altri titoli acquisiti in Italia o all'estero.
Secondo il ricorrente, tale disposizione eccederebbe i limiti della competenza attribuita, per estensione, dall'art. 117, terzo comma, della Costituzione alla Provincia autonoma nella materia concorrente delle professioni, ed in particolare delle professioni sanitarie.
Il ricorrente richiama la giurisprudenza di questa Corte – in particolare, le sentenze n. 353 del 2003, n. 319, n. 355, n. 405 e n. 424 del 2005 – che ha affermato la riserva in capo allo Stato dell'individuazione delle figure professionali e dei relativi profili ed ordinamenti didattici. Tale principio, osserva l'Avvocatura, si applicherebbe anche alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome, là dove le stesse, come è il caso della Provincia autonoma di Bolzano, non abbiano riconosciute dallo statuto di autonomia competenze legislative più ampie di quelle previste dal novellato art. 117 della Costituzione.
In assenza della previa individuazione, da parte dello Stato, della figura professionale di massaggiatore/massofisioterapista e della definizione dei contenuti e dei requisiti culturali e tecnico-professionali afferenti la qualifica, sarebbe precluso alla Provincia ogni potere in ordine all'organizzazione ed alla tenuta dei corsi di formazione professionale, previsti dal comma 2 del citato art. 73-ter, introdotto dall'impugnato art. 19 della legge provinciale. Né varrebbe considerare che la materia della formazione professionale è di competenza esclusiva della Provincia ai sensi dell'art. 8, primo comma, numero 29), dello statuto speciale, in quanto tale attività formativa sarebbe finalizzata all'acquisizione di una qualifica, quella appunto di massaggiatore/massofisioterapista, non prevista dallo Stato. Del resto, il successivo comma 3 del medesimo art. 73-ter fa espresso riferimento al rilascio di diplomi o attestati di qualifica di massaggiatore/massofisioterapista (e non già di semplici attestati di frequenza) rilevanti «ai fini dell'esercizio professionale nelle strutture sanitarie e limitatamente all'ambito del territorio provinciale».
In particolare – rileva l'Avvocatura – la disposizione contenuta nel comma 3 dell'art. 73-ter, nel riconoscere l'equipollenza tra il titolo di massaggiatore/massofisioterapista ed i titoli analoghi acquisiti dal 1° gennaio 1996 in Italia o all'estero, conferirebbe alla Provincia una prerogativa che invece l'ordinamento giuridico attribuisce in via esclusiva allo Stato, da un lato prevedendo che l'istituzione di nuovi titoli professionali e l'eventuale equipollenza degli stessi avvenga in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e, dall'altro, attribuendo al Ministero della salute la competenza circa il riconoscimento dei titoli di formazione professionale sanitaria acquisiti nella Comunità europea (art. 11 del d.lgs. 27 gennaio 1992, n. 115, e art. 13 del d.lgs. 2 maggio 1994, n. 319). Inoltre la disposizione denunciata, nel sancire la validità dei titoli acquisiti al termine dei corsi provinciali iniziati a partire dal 1° gennaio 1996 in Italia, violerebbe il principio fondamentale dettato in materia dall'art. 6, comma 3, del d.lgs. n. 502 del 1992, il quale, nel prevedere che la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione avvenga esclusivamente con corsi di livello universitario e con tirocinio pratico da svolgersi in sede ospedaliera, determinerebbe la soppressione dei corsi di formazione destinati alle figure professionali non ancora individuate dal Ministero della salute.
2.
Nel giudizio dinanzi a questa Corte si è costituita la Provincia autonoma di Bolzano, chiedendo che il ricorso del Presidente del Consiglio dei ministri sia respinto, con dichiarazione di inammissibilità o di non fondatezza delle questioni.
In ordine alla questione avente ad oggetto l'art. 17 della
legge provinciale n. 10 del 2005
, la resistente ricorda che, in base allo statuto speciale, la Provincia autonoma ha competenza legislativa esclusiva in materia di “ordinamento degli uffici provinciali e del personale ad essi addetto” (art. 8, primo comma, numero 1) e di “addestramento e formazione professionale” (art. 8, primo comma, numero 29), ed ha competenza legislativa concorrente in materia di “igiene e sanità, ivi compresa l'assistenza sanitaria ed ospedaliera” (art. 9, primo comma, numero 10). Inoltre la Regione Trentino-Alto Adige ha competenza primaria in materia di ordinamento degli enti sanitari ed ospedalieri, competenza che la Regione stessa ha delegato, per il rispettivo ambito territoriale, alle Province di Trento e di Bolzano. Sempre in base allo statuto (art. 16), la Provincia autonoma di Bolzano è titolare anche delle corrispondenti competenze amministrative.
Le suddette competenze – osserva la resistente – sono nella piena disponibilità della Provincia autonoma anche in virtù dell'intervenuta emanazione delle relative norme di attuazione statutaria, onde già da molti anni la Provincia ha potuto istituire ed organicamente disciplinare i relativi servizi, ed in particolare un efficiente Servizio sanitario provinciale. Tra tali norme di attuazione, nella memoria di costituzione si ricordano: gli artt. 1, 2, 5 e 6 del d.P.R. 1° novembre 1973, n. 689, in tema di addestramento e formazione professionale; gli artt. 2 e 5 del d.P.R. 28 marzo 1975, n. 474 (e successive modificazioni), e gli artt. 5 e 6 del d.P.R. 26 gennaio 1980, n. 197, in materia di igiene e sanità; infine, l'art. 4, comma 1, del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 266.
La resistente fa presente che alla Provincia autonoma di Bolzano spetta disciplinare e organizzare in via autonoma i corsi per il personale sanitario. Tale principio è stato affermato dalla sentenza n. 316 del 1993, con la quale è stato dichiarato che la competenza della Provincia abbraccia anche la formazione professionale dei medici (nel caso di specie dichiarando che spetta ad essa, e non allo Stato, disciplinare per la Provincia autonoma di Bolzano i corsi biennali di formazione specifica in medicina generale), e successivamente ribadito dalla sentenza n. 406 del 1991. La sentenza n. 352 del 1998, in particolare, ha affermato che non spetta al Ministro della sanità disciplinare con proprio regolamento gli esami di idoneità del personale sanitario direttivo organizzati nella Provincia autonoma di Bolzano, essendo ciò di competenza provinciale.
La norma impugnata concerne corsi ed esami nella materia del personale direttivo sanitario (nella specie direttore tecnico-assistenziale e dirigente infermieristico). La Provincia autonoma di Bolzano – si sostiene – è competente ad organizzare in tale materia corsi di formazione anche con esame finale. Pertanto la resistente afferma di non comprendere in che cosa consista il contrasto con la legislazione statale, la quale prevede appunto che tali incarichi debbano essere ricoperti da persone di particolare specializzazione professionale. Il fatto di organizzare corsi per preparare il personale alle attività dirigenziali rientrerebbe da sempre nelle competenze provinciali.
Non varrebbe, quindi, fare riferimento alla
legge costituzionale n. 3 del 2001
, la quale, tutt'al contrario, all'art. 10, precisa che, sino all'adeguamento dei rispettivi statuti, le disposizioni della legge costituzionale si applicano alle Regioni a statuto speciale ed alle Province autonome di Trento e di Bolzano solo per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite.
Quanto alla censura avente ad oggetto l'art. 19 della
legge provinciale n. 10 del 2005
, per la resistente non rileverebbe il dictum della sentenza n. 353 del 2003, in quanto tale sentenza riguarda una legge di una Regione a statuto ordinario e non di una Provincia ad autonomia differenziata. Alla Provincia autonoma di Bolzano – si sostiene – non si applica l'art. 6, comma 3, del d.lgs. n. 502 del 1992, perché qui si versa in materia di competenza provinciale e quindi, ai sensi dell'art. 19 dello stesso d.lgs. n. 502 del 1992, la Provincia autonoma di Bolzano non deve osservare i principi in esso contenuti. L'art. 6, comma 3, del d.lgs. n. 502 del 1992 prevede, infatti, una serie di regolamenti ministeriali per disciplinare la formazione del personale sanitario, i quali non sarebbero ammissibili di fronte alle competenze provinciali in materia (sentenze n. 352 del 1998 e n. 204 del 1991).
Né varrebbe sostenere che alla Provincia autonoma di Bolzano sarebbe precluso istituire dei corsi per conseguire il diploma di massaggiatore/massofisioterapista per il solo fatto che tale figura professionale non è prevista dallo Stato. Alla Provincia autonoma non potrebbe essere negata la competenza a legiferare in tale materia. Lo Stato potrebbe semmai affermare che la normativa provinciale è in contrasto con i principi fondamentali desumibili dalla propria legislazione; ma non potrebbe riservare a se stesso una parte della materia come appunto l'istituzione di nuove figure professionali. In tale materia, nulla è lasciato alla legislazione esclusiva dello Stato: quindi alla Provincia autonoma di Bolzano spetta la competenza di legiferare in ogni ambito della materia “professioni”, anche in quella dell'istituzione di nuove figure professionali, non essendo tale materia riservata allo Stato ai sensi dell'art. 117, secondo comma, della Costituzione. In altri termini, l'art. 19 della legge impugnata non potrebbe essere ritenuto costituzionalmente illegittimo per il solo fatto che lo Stato non avrebbe previsto alcun albo per i massaggiatori/massofisioterapisti.
In secondo luogo, i principi fondamentali non potrebbero essere desunti dall'art. 6, comma 3, del d.lgs. n. 502 del 1992, che non si applica alla Provincia autonoma di Bolzano in forza dell'art. 19 dello stesso decreto legislativo. In materia di principi fondamentali vige la riserva di legge: pertanto non sarebbe lecito desumere la violazione di principi fondamentali qualora la legge rinvii a regolamenti, come fa l'art. 3-octies del d.lgs. n. 502 del 1992, che affida a regolamenti ministeriali l'individuazione dei profili professionali dell'area sociosanitaria a elevata integrazione sanitaria, in quanto in materia di competenza concorrente lo Stato è sprovvisto di potestà regolamentare.
Né varrebbe sostenere che l'individuazione della figura del massaggiatore/massofisioterapista sarebbe di competenza esclusiva dello Stato, essendo pacifico che tale attività viene esercitata sia in Italia che all'estero e che esistono dappertutto, sia in Italia che all'estero, corsi di estetica e corsi di formazione di massaggiatori/massofisioterapisti, tanto più che la Provincia autonoma ha competenza primaria in materia di formazione professionale e che, ai sensi dell'art. 5 del d.P.R. n. 197 del 1980, spetta alla Provincia il potere non solo di organizzare i corsi, ma anche di rilasciare attestati di frequenza e titoli abilitativi, in particolare per le professioni sanitarie. Alla competenza in materia si ricollegherebbe pure la competenza circa il riconoscimento dei titoli di formazione professionale sanitaria acquisiti nella Comunità europea, attribuita alla Provincia specificatamente dall'art. 6 del d.P.R. n. 197 del 1980.
3.
In prossimità dell'udienza, la Provincia autonoma di Bolzano ha depositato una memoria illustrativa.
In ordine alla questione avente ad oggetto l'art. 17 della
legge provinciale n. 10 del 2005
, la resistente osserva che, successivamente alla proposizione del ricorso, la disposizione impugnata è stata interamente sostituita dall'art. 9, comma 1, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 2 ottobre 2006, n. 9. Lo ius superveniens ha modificato interamente la materia: pertanto, dovrebbe essere dichiarata cessata la materia del contendere.
In subordine, nella memoria si ribadiscono le ragioni di infondatezza già enunciate nell'atto di costituzione. La Provincia autonoma ritiene di essere autorizzata ad organizzare un corso in tecniche organizzative e manageriali in ambito sanitario, con superamento di un esame finale che dà diritto a partecipare alla selezione del dirigente tecnico-assistenziale e del dirigente infermieristico, e ad ammettere alla selezione coloro che hanno frequentato un corso con superamento di esame finale organizzato da un istituto pubblico e privato riconosciuto in Italia o all'estero.
In particolare si fa presente che la disciplina di cui all'art. 5, terzo comma, del d.P.R. n. 689 del 1973, aggiunto dall'art. 3 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 267, avrebbe fornito un solido fondamento alla legge provinciale 26 ottobre 1993, n. 18, istitutiva della Scuola superiore di sanità. Detta Scuola, deputata alla formazione infermieristica, ostetrica, sanitaria tecnica e di riabilitazione, è abilitata, in base all'art. 11-ter del decreto- legge 21 aprile 1995, n. 120, a rilasciare diplomi equiparati ai diplomi universitari di cui all'art. 1, comma 1, lettera a), della legge 19 novembre 1990, n. 341, ai fini dell'iscrizione negli albi professionali.
Osserva la Provincia autonoma che comunque il ricorso non chiarisce in che cosa consisterebbe il contrasto con la legislazione statale. La doglianza relativa all'asserita violazione di principi in tema di requisiti di esperienza e qualificazione professionale sarebbe del tutto generica, sia perché avanzata in riferimento ad articoli di legge e di decreto legislativo molto estesi e complessi, senza alcuna specificazione di principi, desumibili da tali articoli; sia perché nel ricorso non vi sarebbe traccia alcuna di una doverosa considerazione della normativa di attuazione statutaria, la quale disciplina ampiamente la materia dell'organizzazione sanitaria e della formazione sanitaria nella Provincia di Bolzano. Di qui l'inammissibilità, in questa parte, del ricorso, in quanto generico ed immotivato.
Anche con riferimento alla questione avente ad oggetto l'art. 19 della
legge provinciale n. 10 del 2005
, la Provincia ribadisce quanto affermato nell'atto di costituzione, sostenendo che – alla luce delle previsioni contenute nella normativa di attuazione statutaria – ad essa spetta il potere di istituire il profilo professionale sanitario del massaggiatore/massofisioterapista, di disciplinarne la formazione e di riconoscere equipollenti i diplomi o attestati di qualifiche professionali analoghe a quelle di massaggiatore/massofisioterapista acquisite in Italia o all'estero.
Considerato in diritto 1.
Le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Presidente del Consiglio dei ministri investono l'art. 17 e l'art. 19 della legge della Provincia autonoma di Bolzano 18 novembre 2005, n. 10 (Modifiche di leggi provinciali nei settori lavoro, urbanistica, assistenza, sanità, mobilità, foreste e demanio e altre disposizioni).
1.1.
L'art. 17 – nel sostituire il comma 7 dell'art. 12-bis della legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7, recante il riordinamento del Servizio sanitario provinciale – concerne il conferimento dell'incarico di direttore tecnico-assistenziale e di dirigente infermieristico. Alla relativa selezione sono ammessi «coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa e coloro che hanno frequentato un corso, organizzato dalla Provincia autonoma di Bolzano o da un istituto pubblico o privato riconosciuto in Italia o all'estero, in tecniche organizzative e manageriali, con superamento di un esame finale. Alla prima selezione per il conferimento dell'incarico di dirigente infermieristico sono altresì ammessi coloro che possono dimostrare una comprovata esperienza professionale di almeno sei anni nella medesima funzione. Per l'accesso alla selezione per il conferimento dell'incarico di direttore tecnico-assistenziale è richiesta inoltre un'esperienza professionale di coordinamento almeno biennale».
Il Presidente del Consiglio dei ministri ritiene questa disposizione eccedente dalla competenza concorrente attribuita alla Provincia in materia di sanità dall'art. 9, primo comma, numero 10), dello statuto speciale, giacché fisserebbe requisiti di accesso alle qualifiche di direttore tecnico-assistenziale e di dirigente infermieristico (frequenza di un corso organizzato dalla stessa Provincia ovvero da un istituto pubblico o privato riconosciuto in Italia o all'estero; possesso, per l'incarico di dirigente infermieristico, di una comprovata esperienza professionale di almeno sei anni nella medesima funzione, nonché di un'esperienza professionale di coordinamento almeno biennale per l'incarico di direttore tecnico-assistenziale) diversi ed ulteriori rispetto a quelli predeterminati a livello nazionale. Pertanto, essa si porrebbe in contrasto con i principi fondamentali ricavabili dall'art. 15-septies del d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, e dagli artt. 5 e 6 della legge 10 agosto 2000, n. 251, in base ai quali l'accesso a tali incarichi sarebbe riservato a candidati in possesso di predefiniti requisiti di esperienza e qualificazione professionale ovvero di una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post-universitaria.
1.2.
L'impugnato art. 19 della
legge provinciale n. 10 del 2005
, nell'inserire l'art. 73-ter della legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7, istituisce il profilo professionale sanitario del massaggiatore/massofisioterapista, rimette ad una deliberazione della Giunta provinciale, da pubblicarsi nel Bollettino Ufficiale della Regione, la disciplina dei contenuti e della durata della formazione di tale figura e, ai fini dell'esercizio professionale nelle strutture sanitarie e limitatamente all'ambito del territorio provinciale, considera equipollenti a quelli ottenuti in base alla nuova disciplina «i diplomi o attestati di qualifiche professionali analoghe a quelle di massaggiatore/massofisioterapista», acquisite a partire dal 1° gennaio 1996 in Italia o all'estero.
Ad avviso del ricorrente, la disposizione denunciata eccederebbe dalla competenza concorrente in materia di professioni, prevista per le Regioni ordinarie dall'art. 117, terzo comma, della Costituzione, ed estesa, ai sensi dell'art. 10 della
legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
, quale forma di autonomia più ampia, alla Provincia autonoma, in assenza di specifica attribuzione statutaria.
2.
Successivamente alla proposizione della questione di legittimità costituzionale, l'art. 9, comma 1, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 2 ottobre 2006, n. 9 (Modifiche del riordinamento del Servizio sanitario provinciale), ha sostituito l'art. 12-bis della legge provinciale n. 7 del 2001, il cui comma 7 era stato a sua volta sostituito dall'impugnato art. 17 della
legge provinciale n. 10 del 2005
.
Il nuovo art. 12-bis della legge provinciale n. 7 del 2001, come risultante a seguito della
legge provinciale n. 9 del 2006
, mentre per il direttore tecnico-assistenziale detta una disciplina diversa rispetto a quella oggetto di impugnativa (richiedendo, al comma 1, il possesso della laurea magistrale delle professioni sanitarie e un'esperienza professionale di almeno cinque anni), prevede, al comma 6, che «L'incarico di dirigente tecnico-assistenziale viene conferito in base a una pubblica selezione, alla quale sono ammessi sia coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dalla rispettiva normativa sia coloro che hanno frequentato un corso, organizzato dalla Provincia autonoma di Bolzano o da un istituto pubblico o privato riconosciuto in Italia o all'estero, in tecniche organizzative e manageriali in ambito sanitario, con superamento di un esame finale».
Limitatamente alla figura del dirigente tecnico-assistenziale (il quale, avendo la funzione di organizzazione e gestione del personale infermieristico, nonché del personale tecnico-sanitario, riabilitativo, della prevenzione e del personale ausiliario e tecnico addetto all'assistenza, assume le stesse funzioni in precedenza devolute al dirigente infermieristico), la nuova disposizione sostituisce il denunciato art. 17, riproducendone tuttavia il testo, salvo lievi variazioni formali e l'esclusione di ogni disciplina della prima selezione per il conferimento dell'incarico.
Si impone, pertanto, in forza del principio di effettività della tutela delle parti nei giudizi in via di azione, il trasferimento della questione alla norma che, sebbene portata da un atto legislativo diverso da quello oggetto di impugnazione, sopravvive nel suo immutato contenuto precettivo (sentenze n. 533 del 2002 e n. 286 del 2004).
Nei limiti suindicati, non può pertanto accogliersi la richiesta della Provincia autonoma di declaratoria di cessazione della materia del contendere.
2.1.
Una volta chiarito che lo scrutinio di questa Corte deve avere ad oggetto l'art. 12-bis, comma 6, della legge provinciale 5 marzo 2001, n. 7 – nel testo risultante dalla sostituzione operata dall'art. 9, comma 1, della
legge provinciale 2 ottobre 2006, n. 9
–, occorre esaminare l'eccezione di inammissibilità, sollevata dalla resistente, in ragione della ritenuta genericità ed indeterminatezza delle norme interposte e dell'omessa considerazione della normativa di attuazione statutaria.
L'eccezione è infondata.
Il ricorrente, infatti, non si limita ad evocare, quale parametro interposto, gli artt. 15-septies del d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e 5 e 6 della legge 10 agosto 2000, n. 251, ma svolge anche argomentazioni a sostegno della doglianza ed individua il principio fondamentale dettato da tali disposizioni, del quale lamenta la violazione: principio consistente nella necessità di riservare l'accesso alla qualifica di dirigente nei ruoli del Servizio sanitario a candidati in possesso di predefiniti requisiti di esperienza e di specializzazione professionale, desumibili dalla formazione universitaria e post-universitaria.
Inoltre, il ricorso introduttivo prospetta l'incompetenza della Provincia autonoma in riferimento all'art. 9, primo comma, numero 10), dello statuto speciale: e tanto basta perché la questione abbia ingresso.
2.2.
La risoluzione della questione come sopra individuata presuppone che, in via preliminare, si identifichi la materia nella quale la norma impugnata si colloca.
Tale materia deve essere individuata nella “sanità”, ai sensi dell'art. 9, primo comma, numero 10), dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con il d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670.
Rileva, infatti, la stretta inerenza che la disciplina dell'accesso alla dirigenza professionale del Servizio sanitario provinciale presenta con le condizioni per la fruizione delle prestazioni rese agli utenti, essendo queste ultime dipendenti, sotto molteplici aspetti, dalla professionalità e dall'impegno di tutti i sanitari addetti ai servizi, e segnatamente di coloro che rivestono una posizione apicale (si veda la sentenza n. 181 del 2006).
Deve pertanto escludersi che vengano in considerazione i titoli di legittimazione legislativa indicati dalla resistente, concernenti l'“ordinamento degli enti sanitari ed ospedalieri” (art. 4, primo comma, numero 7, dello statuto, in rapporto all'art. 16), l'“ordinamento degli uffici provinciali e del personale ad essi addetto” (art. 8, primo comma, numero 1) e l'“addestramento e formazione professionale” (art. 8, primo comma, numero 29).
2.3.
La dirigenza delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica è disciplinata dalla legge statale 10 agosto 2000, n. 251. In particolare, l'art. 6 di quest'ultima legge – il quale reca una norma che enuncia un principio fondamentale della materia – prevede, a regime, che alla dirigenza infermieristica si accede con requisiti analoghi a quelli richiesti per l'accesso alla dirigenza del Servizio sanitario nazionale di cui all'art. 26 del d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (ora art. 26 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165), ossia con il possesso del relativo diploma di laurea e di un'esperienza maturata in anni di servizio effettivo corrispondente alla medesima professionalità prestato in enti del Servizio sanitario o in altre pubbliche amministrazioni.
La norma provinciale viola l'indicato principio fondamentale.
Essa infatti consente l'accesso alla pubblica selezione per il conferimento dell'incarico di dirigente tecnico-assistenziale anche a coloro che, privi di laurea e del requisito di esperienza professionale, hanno frequentato un corso, organizzato dalla Provincia autonoma di Bolzano o da un istituto pubblico o privato riconosciuto in Italia o all'estero, in tecniche organizzative e manageriali in ambito sanitario, superando il relativo esame finale.
Né la deroga a quel principio può trovare fondamento giustificativo nella previsione – contenuta nel terzo comma dell'art. 5 del d.P.R. 1° novembre 1973, n. 689 (Norme di attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige concernente addestramento e formazione professionale), aggiunto dall'art. 3 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 267 – che attribuisce alle Province la competenza ad attivare e gestire corsi di studio orientati al conseguimento della formazione richiesta da specifiche aree professionali, e a rilasciare, al termine di tali corsi, attestati (equiparati, per effetto dell'art. 11-ter del decreto- legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito, con modificazioni, nella legge 21 giugno 1995, n. 236, ai diplomi di cui all'art. 1, comma 1, lettera a, della legge 19 novembre 1990, n. 341) che abilitano all'esercizio di un'attività professionale in corrispondenza alle norme comunitarie. Difatti, la speciale competenza della Provincia autonoma ad attivare corsi e di rilasciare diplomi con effetto equipollente vale ai fini dell'iscrizione negli albi professionali (e non per l'accesso alla dirigenza nel Servizio sanitario provinciale) e limitatamente a quelle attività professionali per il cui esercizio l'ordinamento richiede il diploma universitario (non quando la legge – come nel caso del dirigente infermieristico – richiede il diploma di laurea).
Il comma 6 dell'art. 12-bis della legge della Provincia autonoma di Bolzano 5 marzo 2001, n. 7, deve, pertanto, in parte qua, essere dichiarato costituzionalmente illegittimo.
3.
La questione relativa all'art. 19 della
legge provinciale n. 10 del 2005
è fondata.
Detto articolo, che ha inserito l'art. 73-ter della legge provinciale n. 7 del 2001, istituisce il profilo professionale sanitario del massaggiatore/massofisioterapista, rimettendo ad una deliberazione della Giunta provinciale la disciplina dei contenuti e della durata della formazione di tale figura e stabilendo le equipollenze ai fini dell'esercizio di tale professione nelle strutture sanitarie e limitatamente all'ambito del territorio provinciale.
La norma denunciata disciplina una specifica figura professionale sanitaria, regolandone le modalità di accesso attraverso l'istituzione e l'organizzazione di appositi corsi o l'equipollenza di diplomi o attestati rilasciati per figure professionali analoghe e così incidendo sul relativo ordinamento didattico.
L'impianto generale, il contenuto e lo scopo del citato art. 19 inducono a ritenere che il suo oggetto debba essere ricondotto, non alla materia dell' “addestramento e formazione professionale” – devoluta alla competenza legislativa primaria della Provincia autonoma ai sensi dell'art. 8, primo comma, numero 29), dello statuto speciale –, ma a quella delle “professioni”, ed in particolare delle professioni sanitarie.
L'art. 117, terzo comma, della Costituzione, include la materia delle professioni tra quelle oggetto di competenza legislativa concorrente. La stessa norma, prevedendo forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite dalla normativa statutaria, si applica anche alle Province autonome.
Questa Corte ha più volte affermato che, nella materia delle “professioni”, debbono ritenersi riservate allo Stato sia l'individuazione delle figure professionali, con i relativi profili ed ordinamenti didattici (sentenze n. 40 del 2006, n. 424, n. 355 e n. 319 del 2005), sia la disciplina dei titoli necessari per l'esercizio delle professioni (sentenza n. 153 del 2006), sia l'istituzione di nuovi albi (sentenze n. 40 del 2006, n. 424 e n. 355 del 2005).
La norma impugnata – che tale limite non ha rispettato – deve perciò essere dichiarata costituzionalmente illegittima.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale:
1) dell'art. 12-bis, comma 6, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 5 marzo 2001, n. 7 (Riordinamento del Servizio sanitario provinciale) – nel testo sostituito dall'art. 9, comma 1, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 2 ottobre 2006, n. 9 (Modifiche del riordinamento del Servizio sanitario provinciale) –, nella parte in cui consente l'accesso alla pubblica selezione per il conferimento dell'incarico di dirigente tecnico-assistenziale anche a coloro che hanno frequentato un corso, organizzato dalla Provincia autonoma di Bolzano o da un istituto pubblico o privato riconosciuto in Italia o all'estero, in tecniche organizzative e manageriali in ambito sanitario, con superamento di un esame finale;
2) dell'art. 19 della legge della Provincia autonoma di Bolzano 18 novembre 2005, n. 10 (Modifiche di leggi provinciali nei settori lavoro, urbanistica, assistenza, sanità, mobilità, foreste e demanio e altre disposizioni).
Caricamento in corso
Deutsch
Italiano
Ladin
Norme costituzionali
1) ACCORDO DI PARIGI
2) Costituzione della Repubblica Italiana
3) Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670
3) Legge 11 marzo 1972, n. 118
4) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 20 gennaio 1973, n. 48
Articolo unico
Allegato A
Allegato B
5) Decreto del Presidente della Repubblica 20 gennaio 1973, n. 115
6) Decreto del Presidente della Repubblica 1° febbraio 1973, n. 49
7) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° febbraio 1973, n. 50
8) Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1973, n. 686
9) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 687
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 8/bis
10) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 689
11) Decreto del Presidente della Repubblica 1° novembre 1973, n. 690
12) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° novembre 1973, n. 691 —
13) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1974, n. 278
14) Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 279
15) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 marzo 1974, n. 280 —
16) Decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 381
17) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469
18) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 470
19) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 471 —
20) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 472
21) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 473
22) Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 474
23) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 1975, n. 475 —
24) Decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752
25) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 marzo 1977, n. 234
26) Decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1977, n. 235
27) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 ottobre 1977, n. 846
28) Decreto del Presidente della Repubblica 6 gennaio 1978, n. 58
29) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1978, n. 570
30) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 luglio 1978, n. 571
31) Decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1978, n. 1017
32) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 gennaio 1980, n. 197 —
33) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 215
34) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 217
35) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 marzo 1981, n. 228
36) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 aprile 1982, n. 327 —
37) Decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1983, n. 89
38) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 21 marzo 1983
39) Decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 1984, n. 426
40) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 511
41) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 521
42) Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 526
43) Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 527
44) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 luglio 1988, n. 301 —
45) Decreto del Presidente della Repubblica15 luglio 1988, n. 305
46) Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 574
47) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 luglio 1988, n. 575
48) Legge 30 novembre 1989, n. 386
49) Decreto legislativo 13 settembre 1991, n. 310
50) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 265
51) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266
52) DECRETO LEGISLATIVO 16 marzo 1992, n. 267 —
53) Decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 268
54) Decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 133
56) DECRETO LEGISLATIVO 21 settembre 1995, n. 429
57) Decreto legislativo 24 luglio 1996, n. 434
58) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 novembre 1996
59) DECRETO LEGISLATIVO 9 settembre 1997, n. 354
60) DECRETO LEGISLATIVO 21 dicembre 1998, n. 495 —
61) DECRETO LEGISLATIVO 11 novembre 1999, n. 463
63) LEGGE COSTITUZIONALE 31 gennaio 2001, n. 2
64) Decreto legislativo 1° marzo 2001, n. 113
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Tabella 1
(prevista dall'articolo 3)
(prevista dall'articolo 3)
65) Decreto legislativo 16 maggio 2001, n. 260
66) Decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 280
67) Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3
68) DECRETO LEGISLATIVO 11 giugno 2002, n. 139
69) Decreto legislativo 15 aprile 2003, n. 118
70) DECRETO LEGISLATIVO 23 maggio 2005, n. 99
71) Decreto legislativo 6 giugno 2005, n. 120
72) DECRETO LEGISLATIVO 13 giugno 2005, n. 124
73) DECRETO LEGISLATIVO 12 aprile 2006, n. 168
74) Decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 245
75) Decreto legislativo 21 maggio 2007, n. 83
76) Legge 23 dicembre 2009 , n. 191
77) Decreto legislativo 19 novembre 2010 , n. 252
78) Decreto legislativo 21 gennaio 2011 , n. 11
79) Decreto legislativo 19 maggio 2011 , n. 92
80) Decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 166
81) Decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 172
82) Decreto legislativo 13 settembre 2012, n. 170
83) Decreto legislativo 5 marzo 2013, n. 28
84) Legge 23 dicembre 2014, n. 190
85) Decreto legislativo 29 aprile 2015, n. 75
86) Decreto legislativo 29 aprile 2015, n. 76
87) Decreto legislativo 13 gennaio 2016, n. 14
88) Decreto legislativo 4 novembre 2015, n. 186
89) Decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 43
90) Decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 46
91) Decreto legislativo 6 aprile 2016, n. 51
92) Decreto legislativo 7 luglio 2016, n. 146
93) Decreto legislativo 11 dicembre 2016, n. 239
94) Decreto legislativo 11 dicembre 2016, n. 240
95) Decreto legislativo 7 febbraio 2017, n. 16
96) Decreto legislativo 4 maggio 2017, n. 76
97) Decreto legislativo 19 maggio 2017, n. 77
Normativa provinciale
I Alpinismo
II Lavoro
III Miniere
IV Comuni e comunità comprensoriali
V Formazione professionale
VI Difesa del suolo - opere idrauliche
VII Energia
VIII Finanze
IX Turismo e industria alberghiera
X Assistenza e beneficenza
A Assistenza agli anziani
a) LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 1972, n. 47
b) Legge provinciale 30 ottobre 1973, n. 77
c) Decreto del Presidente della Giunta provinciale 6 marzo 1974, n. 17
d) LEGGE PROVINCIALE 12 agosto 1977, n. 34
e) LEGGE PROVINCIALE 9 novembre 1979, n. 16
Art. 1
Art. 2
Art. 3
f) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 9 febbraio 1990, n. 5
g) LEGGE PROVINCIALE 7 luglio 1992, n. 26
h) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 24 novembre 1997, n. 38 —
i) Decreto del Presidente della Provincia 20 giugno 2007, n. 39
j) Decreto del Presidente della Provincia 8 novembre 2011, n. 40
B Servizio consultoriale per le famiglie
a) Legge provinciale 17 agosto 1979, n. 10
b) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 21 dicembre 1982, n. 21
Art. 1 (Struttura edilizia dei consultori)
Art. 2 (Segreto d'ufficio e professionale)
Art. 3 (Prescrizioni mediche e farmaceutiche)
Art. 4 (Applicazione di mezzi anticoncezionali)
Art. 5 (Frequenza di corsi, seminari o altre iniziative specifiche non organizzate direttamente dalla Provincia)
Art. 6 (Schema tipo di convenzione)
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
C Asili nido - Assistenza domiciliare per l' infanzia
D Famiglia, donne e gioventù
E Provvidenze per le persone disabili
a) LEGGE PROVINCIALE 17 settembre 1973, n. 59 —
b) LEGGE PROVINCIALE 9 dicembre 1978, n. 65
c) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 11 agosto 1980, n. 23
d) LEGGE PROVINCIALE 16 agosto 1980, n. 33
e) Legge provinciale 30 giugno 1983, n. 20
f) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 15 dicembre 1989, n. 32
g) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 4 settembre 1990, n. 24
h) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 20 dicembre 1990, n. 35
i) LEGGE PROVINCIALE 8 aprile 1998, n. 3
j) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA 10 agosto 2001, n. 46
k) Legge provinciale 21 maggio 2002, n. 7
l) Decreto del Presidente della Provincia 9 novembre 2009 , n. 54
m) Legge provinciale 14 luglio 2015, n. 7
F Interventi in materia di dipendenze
G Interventi per gli invalidi civili e le persone non autosufficienti
H Assistenza economica di base
I Cooperazione allo sviluppo
J Servizi sociali
K Previdenza integrativa
L Volontariato
M Emigrati
XI Esercizi pubblici
XII Usi civici
XIII Ordinamento forestale
XIV Igiene e sanità
XV Utilizzazione acque pubbliche
XVI Commercio
XVII Artigianato
XVIII Libro fondiario e catasto
XIX Caccia e pesca
XX Protezione antincendi e civile
XXI Scuole materne
XXII Cultura
XXIII Uffici provinciali e personale
XXIV Tutela del paesaggio e dell' ambiente
XXV Agricoltura
XXVI Apprendistato
XXVII Fiere e mercati
XXVIII Lavori pubblici, servizi e forniture
XXIX Spettacoli pubblici
XXX Territorio e paesaggio
XXXI Contabilità
XXXII Sport e tempo libero
XXXIII Viabilità
XXXIV Trasporti
XXXV Istruzione
XXXVI Patrimonio
XXXVII Attività economiche
XXXVIII Edilizia abitativa agevolata
XXXIX Leggi di contenuto vario (Omnibus)
Delibere della Giunta provinciale
2024
2023
2022
2021
2020
2019
2018
2017
2016
2015
Delibera 13 gennaio 2015, n. 29
Delibera 20 gennaio 2015, n. 56
Delibera 27 gennaio 2015, n. 94
Delibera 27 gennaio 2015, n. 106
Delibera 3 febbraio 2015, n. 128
Delibera 3 febbraio 2015, n. 130
Delibera 3 febbraio 2015, n. 134
Delibera 10 febbraio 2015, n. 166
Delibera 24 febbraio 2015, n. 207
Delibera 3 marzo 2015, n. 229
Delibera 10 marzo 2015, n. 275
Delibera 17 marzo 2015, n. 299
Delibera 24 marzo 2015, n. 347
Delibera 24 marzo 2015, n. 351
Delibera 31 marzo 2015, n. 394
Delibera 14 aprile 2015, n. 419
Delibera 14 aprile 2015, n. 423
Delibera 14 aprile 2015, n. 435
Delibera 21 aprile 2015, n. 470
Delibera 28 aprile 2015, n. 486
Delibera 28 aprile 2015, n. 505
Delibera 5 maggio 2015, n. 524
Delibera 5 maggio 2015, n. 532
Delibera 12 maggio 2015, n. 543
Delibera 12 maggio 2015, n. 558
Delibera 19 maggio 2015, n. 573
Delibera 9 giugno 2015, n. 651
Delibera 9 giugno 2015, n. 699
Delibera 16 giugno 2015, n. 703
Delibera 16 giugno 2015, n. 712
Delibera 16 giugno 2015, n. 713
Delibera 16 giugno 2015, n. 714
Delibera 16 giugno 2015, n. 721
Delibera 16 giugno 2015, n. 733
Delibera 16 giugno 2015, n. 734
Delibera 23 giugno 2015, n. 743
Delibera 30 giugno 2015, n. 784
Delibera 30 giugno 2015, n. 796
Delibera 7 luglio 2015, n. 808
Delibera 7 luglio 2015, n. 816
Delibera 14 luglio 2015, n. 830
Delibera 14 luglio 2015, n. 832
Delibera 14 luglio 2015, n. 834
Delibera 28 luglio 2015, n. 869
Delibera 28 luglio 2015, n. 873
Delibera 28 luglio 2015, n. 890
Delibera 11 agosto 2015, n. 923
Delibera 25 agosto 2015, n. 979
Delibera 25 agosto 2015, n. 990
Delibera 1 settembre 2015, n. 1004
Delibera 1 settembre 2015, n. 1017
Delibera 8 settembre 2015, n. 1022
Delibera 8 settembre 2015, n. 1027
Delibera 15 settembre 2015, n. 1047
Delibera 15 settembre 2015, n. 1058
Delibera 22 settembre 2015, n. 1100
Delibera 29 settembre 2015, n. 1104
Delibera 29 settembre 2015, n. 1112
Delibera 6 ottobre 2015, n. 1136
Delibera 13 ottobre 2015, n. 1162
Delibera 13 ottobre 2015, n. 1171
Delibera 27 ottobre 2015, n. 1236
Delibera 3 novembre 2015, n. 1251
Delibera 3 novembre 2015, n. 1274
Delibera 10 novembre 2015, n. 1275
Delibera 10 novembre 2015, n. 1300
Delibera 17 novembre 2015, n. 1328
Delibera 24 novembre 2015, n. 1358
Delibera 1 dicembre 2015, n. 1373
Delibera 9 dicembre 2015, n. 1407
Delibera 15 dicembre 2015, n. 1438
Delibera 22 dicembre 2015, n. 1475
Delibera 22 dicembre 2015, n. 1544
2014
2013
2012
Delibera 23 gennaio 2012, n. 75
Delibera 9 gennaio 2012, n. 18
Delibera 23 gennaio 2012, n. 110
Delibera 6 febbraio 2012, n. 164
Delibera 6 febbraio 2012, n. 194
Delibera 13 febbraio 2012, n. 203
Delibera 27 febbraio 2012, n. 288
Delibera 5 marzo 2012, n. 326
Delibera 12 marzo 2012, n. 341
Delibera 19 marzo 2012, n. 385
Delibera 19 marzo 2012, n. 409
Delibera 26 marzo 2012, n. 428
Delibera 26 marzo 2012, n. 474
Delibera 7 maggio 2012, n. 630
Delibera 14 maggio 2012, n. 690
Delibera 21 maggio 2012, n. 762
Delibera 29 maggio 2012, n. 794
Delibera 29 maggio 2012, n. 798
Delibera 4 giugno 2012, n. 819
Delibera 4 giugno 2012, n. 823
Delibera 25 giugno 2012, n. 925
Delibera 2 luglio 2012, n. 999
Delibera 2 luglio 2012, n. 1008
Delibera 9 luglio 2012, n. 1066
Delibera 16 luglio 2012, n. 1113
Delibera 16 luglio 2012, n. 1114
Delibera 23 luglio 2012, n. 1134
Delibera 23 luglio 2012, n. 1135
Delibera 23 luglio 2012, n. 1141
Delibera 17 agosto 2012, n. 1214
Delibera 27 agosto 2012, n. 1220
Delibera 27 agosto 2012, n. 1250
Delibera 27 agosto 2012, n. 1283
Delibera 3 settembre 2012, n. 1299
Delibera 10 settembre 2012, n. 1324
Delibera 10 settembre 2012, n. 1361
Delibera 17 settembre 2012, n. 1397
Anlage A
Delibera 17 settembre 2012, n. 1406
Delibera 24 settembre 2012, n. 1426
Delibera 24 settembre 2012, n. 1427
Delibera 24 settembre 2012, n. 1435
Delibera 1 ottobre 2012, n. 1456
Delibera 22 ottobre 2012, n. 1541
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1608
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1611
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1612
Delibera 29 ottobre 2012, n. 1613
Delibera 26 novembre 2012, n. 1757
Delibera 26 novembre 2012, n. 1758
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1768
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1798
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1802
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1814
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1816
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1817
Delibera 3 dicembre 2012, n. 1820
Delibera 10 dicembre 2012, n. 1864
Delibera 17 dicembre 2012, n. 1904
Delibera 17 dicembre 2012, n. 1925
Delibera 27 dicembre 2012, n. 1983
Delibera 27 dicembre 2012, n. 2019
2011
2010
2009
2008
Delibera N. 31 del 07.01.2008
Delibera N. 53 del 21.01.2008
Delibera N. 229 del 28.01.2008
Delibera N. 247 del 28.01.2008
Delibera N. 307 del 04.02.2008
Delibera N. 333 del 04.02.2008
Delibera N. 384 del 11.02.2008
Delibera 11 febbraio 2008, n. 409
Delibera N. 475 del 18.02.2008
Delibera N. 486 del 18.02.2008
Delibera N. 703 del 03.03.2008
Delibera N. 723 del 10.03.2008
Delibera N. 733 del 10.03.2008
Delibera N. 734 del 10.03.2008
Delibera N. 864 del 17.03.2008
Delibera N. 987 del 25.03.2008
Delibera N. 1022 del 31.03.2008
Delibera N. 1069 del 31.03.2008
Delibera N. 1187 del 14.04.2008
Delibera N. 1216 del 14.04.2008
Delibera N. 1247 del 14.04.2008
Delibera N. 1283 del 21.04.2008
Delibera N. 1378 del 28.04.2008
Delibera N. 1589 del 13.05.2008
Delibera N. 1677 del 19.05.2008
Delibera N. 1855 del 03.06.2008
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Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 168 vom 31.05.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 177 del 18.06.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 194 del 22.06.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 204 del 30.06.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 205 del 30.06.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 210 del 30.06.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 218 del 14.07.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 219 del 16.07.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 233 del 28.07.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 234 del 28.07.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 237 del 29.07.1999
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 240 vom 29.07.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 246 del 29.07.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 256 del 23.08.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 266 del 21.09.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 267 del 21.09.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 270 del 05.10.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 282 del 14.10.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 284 del 19.10.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 287 del 19.10.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 290 del 21.10.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza Nr. 306 vom 03.11.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 315 del 09.11.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 323 del 17.11.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 349 del 20.12.1999
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 352 vom 21.12.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 353 del 21.12.1999
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 356 vom 21.12.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 357 del 29.12.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 358 del 29.12.1999
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 359 del 29.12.1999
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1987
22/01/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 15 del 22.01.1987
17/02/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 42 del 17.02.1987
17/02/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 49 del 17.02.1987
20/02/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 53 del 20.02.1987
02/03/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 62 del 02.03.1987
02/03/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 64 del 02.03.1987
05/03/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 74 del 05.03.1987
15/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 167 del 15.05.1987
15/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 168 del 15.05.1987
22/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 178 del 22.05.1987
22/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 182 del 22.05.1987
25/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 188 del 25.05.1987
25/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 191 del 25.05.1987
28/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 210 del 28.05.1987
17/06/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 227 del 17.06.1987
28/07/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 289 del 28.07.1987
22/05/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 302 del 22.05.1987
30/09/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 304 del 30.09.1987
03/12/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 433 del 03.12.1987
17/12/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 517 del 17.12.1987
30/12/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 611 del 30.12.1987
30/12/1987 - Corte costituzionale - Sentenza N. 617 del 30.12.1987
12/01/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 12 gennaio 1987, n. 1
06/08/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 6 agosto 1987, n. 10
25/08/1987 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 25 agosto 1987, n. 12
07/09/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 7 settembre 1987, n. 13
07/09/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 7 settembre 1987, n. 14
08/09/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 8 settembre 1987, n. 15
11/09/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 11 settembre 1987, n. 16
15/09/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 15 settembre 1987, n. 17
24/09/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 24 settembre 1987, n. 19
14/01/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 14 gennaio 1987, n. 2
05/10/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 5 ottobre 1987, n. 21
28/10/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 28 ottobre 1987, n. 22
26/11/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 26 novembre 1987, n. 23
30/11/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 30 novembre 1987, n. 24
15/12/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 15 dicembre 1987, n. 25
21/12/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 21 dicembre 1987, n. 26
16/01/1987 - Legge provinciale 16 gennaio 1987, n. 1
21/01/1987 - Legge provinciale 21 gennaio 1987, n. 3
21/01/1987 - Legge provinciale 21 gennaio 1987, n. 4
04/03/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 4 marzo 1987, n. 3
06/03/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 6 marzo 1987, n. 4
25/03/1987 - Legge provinciale 25 marzo 1987, n. 6
30/03/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 30 marzo 1987, n. 5
13/04/1987 - Legge provinciale 13 aprile 1987, n. 7
16/04/1987 - Legge provinciale 16 aprile 1987, n. 8
16/04/1987 - LEGGE PROVINCIALE 16 aprile 1987, n. 9
05/05/1987 - Legge provinciale 5 maggio 1987, n. 11
06/05/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 6 maggio 1987, n. 6
29/05/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 29 maggio 1987, n. 7
02/06/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 2 giugno 1987, n. 8
29/06/1987 - Legge provinciale vom 29 giugno 1987, n. 12
30/06/1987 - Legge provinciale 30 giugno 1987 , n. 13
20/07/1987 - Decreto del Presidente della giunta provinciale 20 luglio 1987, n. 9
28/07/1987 - Legge provinciale 28 luglio 1987, n. 15
31/07/1987 - Legge provinciale 31 luglio 1987, n. 16
31/07/1987 - Legge provinciale 31 luglio 1987, n. 17
06/08/1987 - Legge provinciale 6 agosto 1987, n. 18
07/08/1987 - Legge provinciale 7 agosto 1987, n. 19
07/08/1987 - Legge provinciale 7 agosto 1987, n. 20
17/08/1987 - Legge provinciale 17 agosto 1987, n. 22
17/08/1987 - Legge provinciale 17 agosto 1987, n. 23
17/08/1987 - LEGGE PROVINCIALE 17 agosto 1987, n. 24
17/08/1987 - Legge provinciale 17 agosto 1987, n. 26
22/10/1987 - LEGGE PROVINCIALE 22 ottobre 1987, n. 27
04/11/1987 - LEGGE PROVINCIALE 4 novembre 1987, n. 28
19/11/1987 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 511
19/11/1987 - Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 512
19/11/1987 - Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 513
19/11/1987 - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 novembre 1987, n. 521
19/11/1987 - Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 526
02/12/1987 - Legge provinciale 2 dicembre 1987, n. 30
10/12/1987 - Legge provinciale 10 dicembre 1987, n. 31
17/12/1987 - Decreto del Presidente della Repubblica 17 dicembre 1987, n. 554
23/12/1987 - Legge provinciale 23 dicembre 1987, n. 35
23/12/1987 - LEGGE PROVINCIALE 23 dicembre 1987, n. 34 —
13/03/1987 - LEGGE PROVINCIALE 13 marzo 1987, n. 5 —
21/12/1987 - Legge provinciale 21 dicembre 1987, n. 32 —
21/12/1987 - LEGGE PROVINCIALE 21 dicembre 1987, n. 33 —
17/08/1987 - Legge provinciale 17 agosto 1987, n. 21
19/11/1987 - Decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1987, n. 527
25/11/1987 - Legge provinciale 25 novembre 1987, n. 29 —
17/08/1987 - LEGGE PROVINCIALE 17 agosto 1987, n. 25 —
21/01/1987 - Legge provinciale 21 gennaio 1987, n. 2
23/04/1987 - LEGGE PROVINCIALE 23 aprile 1987, n. 10 —
17/07/1987 - Legge provinciale 17 luglio 1987, n. 14
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