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In vigore al: 07/09/2016

Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 25.03.2005
Omologazione e attività di verifica e controllo di ascensori

Sentenza (21 marzo) 25 marzo 2005, n. 121; Pres. Contri, Red. Modona
 
Ritenuto in fatto 1. - Con ricorso notificato al Presidente del Consiglio dei ministri il 21 ottobre 2002 e depositato il successivo 31 ottobre, la Provincia autonoma di Bolzano ricorre per conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato in relazione al decreto del Direttore generale dello sviluppo produttivo e competitività del Ministero delle attività produttive, emanato il 31 luglio 2002 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 22 agosto 2002, serie generale n. 196, avente ad oggetto la "Revoca dell'autorizzazione alla certificazione CE, rilasciata all'organismo I & S, Ingegneria e Sicurezza S.r.l., in Bolzano".
La Provincia premette che il Ministero afferma la propria competenza a revocare l'autorizzazione alla certificazione CE sulla base del rilievo che l'attività di verifica esercitata dall'organismo notificato sarebbe formalmente e sostanzialmente consistita in una verifica straordinaria ai sensi dell'art. 14 del D.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 (Regolamento recante norme per l'attuazione della Dir. 95/16/CE sugli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonché della relativa licenza di esercizio), a cui l'organismo sarebbe abilitato per effetto dell'autorizzazione alla certificazione CE rilasciata dallo stesso Ministero, ex art. 9 del D.P.R. citato. Secondo il Ministero, il richiamo fatto dall'organismo notificato all'art. 2, comma 5, del D.P.G.P. n. 7 del 1999, Provincia autonoma di Bolzano, a sostegno della legittimità dell'attività di verifica esercitata non sarebbe perciò pertinente, in quanto la normativa provinciale "regolamenta esclusivamente l'attività di manutenzione dell'impianto di ascensore e le relative verifiche di sicurezza".
Ad avviso della ricorrente la competenza a rilasciare e a revocare l'autorizzazione alla certificazione CE spetterebbe invece alla Provincia a norma degli artt. 9, primo comma, numero 10, e 16 dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige ( D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), che riconoscono la competenza legislativa ed amministrativa concorrente in materia di igiene e sanità, e degli artt. 1 e 3, primo comma, numero 10, del D.P.R. 28 marzo 1975, n. 474, recante norme d'attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di igiene e sanità, nonché dell'art. 117 della Costituzione, in relazione all'art. 10 della L.cost. 18 ottobre 2001, n. 3. In particolare, a norma dell'art. 3, primo comma, numero 10, delle norme di attuazione citate, gli organi statali sarebbero competenti soltanto per l'attività di omologazione di macchine, di impianti e di mezzi personali di protezione e fra dette attività non rientrano la verifica e il controllo di macchine, impianti e mezzi installati nella Regione.
Ne consegue che la disciplina dell'installazione, della messa in esercizio, della manutenzione e della verifica di impianti di ascensore spetterebbe alla Provincia autonoma di Bolzano, che ha dato compiuta attuazione alla Dir. CE n. 16 del 29 giugno 1995 (a norma dell'art. 9, commi 1 e 2, della legge 9 marzo 1989, n. 86, come modificato dall'art. 13 della legge 24 aprile 1998, n. 128), dapprima con la L.P. 15 maggio 1996, n. 9 (Semplificazione di procedure amministrative per l'impianto e l'esercizio di ascensori) e relativo regolamento di esecuzione di cui al D.P.G.P. 28 novembre 1996, n. 46, quindi con il D.P.G.P. 2 marzo 1999, n. 7 (Macchine, impianti ed apparecchi soggetti a verifiche periodiche).
La competenza della Provincia ricorrente risulterebbe "rafforzata ed integrata" dalla riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione, giacché la materia igiene e sanità sembrerebbe da ascrivere alla competenza generale e residuale di cui al quarto comma dello stesso art. 117 Cost., «salvo eventualmente i profili riconducibili alla materia "concorrente" della "protezione civile"». Inoltre, in forza del quinto comma dell'art. 117 Cost. alla Provincia autonoma di Bolzano spetta di provvedere all'attuazione e all'esecuzione degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite dalla legge dello Stato, che deve disciplinare altresì le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza.
Anche a prescindere dal considerare che la disciplina dell'allegato VII alla Dir. 95/16/CE, "asseritamente violata dalla provincia ricorrente", non si riferisce affatto alle verifiche periodiche o straordinarie degli ascensori, ma esclusivamente all'espletamento delle procedure di valutazione della conformità di cui all'art. 8 della direttiva stessa, al direttore generale dello sviluppo produttivo e competitività del Ministero delle attività produttive non spettava perciò in alcun modo disporre la revoca dell'autorizzazione alla certificazione CE disciplinata dalla direttiva in questione.
In conclusione, la Provincia autonoma di Bolzano chiede che la Corte Costituzionale dichiari "che non spetta allo Stato revocare l'autorizzazione alla certificazione CE rilasciata dalla Provincia autonoma di Bolzano alla Società Ingegneria e Sicurezza, e annulli di conseguenza il decreto impugnato".
2. - Si è costituito il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, chiedendo che il ricorso sia respinto.
In primo luogo l'Avvocatura rileva che il Ministero aveva comunicato alla società l'inizio del procedimento finalizzato alla revoca dell'autorizzazione al rilascio di certificazioni CE e che la Società aveva replicato sostenendo la legittimità del suo operato sulla base di un parere dell'Avvocatura della Provincia. Il decreto costituirebbe perciò solo il provvedimento conclusivo di un procedimento il cui inizio già rappresentava "atto di esercizio del potere, contro il quale la Provincia avrebbe dovuto proporre il conflitto, poiché ne era a conoscenza". Sotto tale profilo il ricorso sarebbe quindi inammissibile.
Nel merito, l'Avvocatura dello Stato rileva che l'art. 9, comma 3, della Dir. 95/16/CE, che regola la materia, "demanda allo Stato membro che abbia notificato un determinato organismo la revoca della notifica qualora constati che l'organismo non soddisfa più i criteri di cui all'allegato VII" e che la norma si coordina con il comma 1 del medesimo articolo, che pone "a carico dello Stato membro il dovere di notificare alla Commissione e agli altri Stati membri gli organismi da esso designati per espletare le procedure di cui all'art. 8".
In particolare, l'Avvocatura dello Stato afferma che il decreto impugnato è intervenuto nella materia "sicurezza", attribuita dall'art. 117 Cost., secondo comma, lettera h), alla competenza dello Stato. La Dir. 95/16/CE, infatti, "in più d'uno dei suoi Considerando richiama le ragioni di sicurezza che ne sono alla base": nonostante la Corte Costituzionale nella sentenza n. 407 del 2002 abbia ricondotto alla materia della sicurezza "solo le misure inerenti alla prevenzione dei reati o al mantenimento dell'ordine pubblico", l'Avvocatura ritiene che ove, come nel caso in esame, siano "coinvolti atti di attuazione di normative comunitarie, è a quest'ultime che ci si deve riferire per individuare di quale materia si tratti", poiché un cambiamento della "natura" della disciplina "verrebbe ad integrare una infrazione comunitaria".
Infine, quanto alla normativa provinciale richiamata dalla ricorrente, l'Avvocatura dello Stato sottolinea che l'intervento ministeriale è stato determinato da una attività di verifica "straordinaria", disciplinata dall'art. 14 del D.P.R. n. 162 del 1999, alla quale l'organismo era abilitato in base ad autorizzazione rilasciata ai sensi dell'art. 9, comma 2, dello stesso D.P.R. La normativa provinciale riguarderebbe invece "non l'attività di verifica straordinaria, ma le verifiche periodiche, disciplinate dall'art. 13" del medesimo D.P.R.
3. - Con memoria depositata il 12 gennaio 2005 il Governo insiste nelle considerazioni svolte nell'atto di costituzione, con riferimento sia ai profili di inammissibilità, sia a quelli di merito. L'Avvocatura rileva in particolare che comunque, venute meno le condizioni per l'autorizzazione - rilasciata con decreto 24 marzo 2000 e mai impugnata dalla Provincia -, "la revoca non poteva essere disposta se non da chi l'aveva rilasciata", "non foss'altro perché mancava l'organo provinciale [.....] che potesse provvedervi", e contesta che la regolamentazione in esame concerna la materia "igiene e sanità".
L'Avvocatura sottolinea inoltre che, al momento in cui venne emesso il provvedimento di revoca, non esisteva alcuna disciplina provinciale che potesse sovrapporsi a quella statale, dal momento che l'art. 1 della L.P. n. 9 del 1996 (relativa all'impianto e all'esercizio degli ascensori), in vigore quando era stata concessa l'autorizzazione, era già stato abrogato dall'art. 52 della L.P. n. 4 del 2001 e che, comunque, non era mai esistita alcuna norma provinciale che recasse una specifica previsione circa le verifiche straordinarie.
4. - La Provincia, con memoria del 12 gennaio 2005, insiste per l'accoglimento del ricorso, sottolineando in particolare che il decreto impugnato lede la sua competenza in quanto si fonda sull'erroneo presupposto che spetta esclusivamente allo Stato adottare la normativa in materia di verifica di impianti degli ascensori in base agli artt. 13 e 14 del D.P.R. n. 162 del 1999 e sull'assunto che l'organismo notificato, avendo esercitato attività di verifica straordinaria, ha violato l'allegato VII del D.P.R. n. 162 del 1999, che aveva recepito l'analogo allegato della Dir. 95/16/CE.
Al riguardo la Provincia osserva che il D.P.R. n. 162 del 1999, dando attuazione a livello statale alla Dir. 95/16/CE, ha dettato anche una disciplina relativa alle verifiche periodiche (art. 13) e alle verifiche straordinarie (art. 14) sugli impianti di ascensore, che non trova però riscontro nella direttiva e non può quindi ritenersi "comunitariamente obbligata".
Le norme statali contenute negli artt. 13 e 14 del D.P.R. n. 162 del 1999 sarebbero state infatti adottate esclusivamente in forza dell'art. 2, comma 4, della Dir. 95/16/CE, secondo cui è "impregiudicata la facoltà degli Stati membri di stabilire, nell'osservanza del trattato, le prescrizioni che ritengono necessarie per garantire la protezione delle persone allorché gli ascensori in questione sono messi in servizio e utilizzati, purché esse non implichino modifiche di questi ascensori rispetto a quanto disposto dalla [.....] direttiva".
Il decreto impugnato, «nell'affermare che l'attività di verifica straordinaria di cui all'art. 14 del D.P.R. n. 162 del 1999 "non è in alcun modo riconducibile" a quanto dispone l'art. 2, comma 5, del D.P.G.P. n. 7 del 1999», avrebbe dunque omesso di considerare che il legislatore provinciale, nell'esercizio delle sue competenze, ha autonomamente disciplinato l'istituto delle verifiche di sicurezza "sulla base di un impianto che ricalca" quello del D.P.R. n. 162 del 1999, nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale e, in particolare, del principio secondo cui, al fine di assicurare una tutela più elevata rispetto a quella imposta dalla Dir. 95/16/CE, debbono essere previste verifiche "di sicurezza" che si fondino su presupposti diversi da quelli della manutenzione ordinaria.
In realtà, secondo la Provincia, le contestazioni mosse nel decreto impugnato all'organismo notificato si riferiscono proprio alla effettuazione di verifiche di sicurezza nel territorio della Provincia di Bolzano, che erroneamente sono state ritenute violare i punti 1 e 2 dell'allegato VII alla Dir. 95/16/CE, dal momento che la direttiva non si occupa in alcun modo di manutenzione e verifiche, ma limita la sua area di intervento alla commercializzazione e all'immissione sul mercato degli impianti di ascensore. Con la conseguenza che la normativa provinciale, che non prevede alcuna incompatibilità tra soggetti manutentori e incaricati delle verifiche straordinarie, non viola alcun principio comunitario né alcun principio statale e che il decreto impugnato, "nella parte in cui pretende di rendere inapplicabili le norme provinciali contenute nel D.P.G.P. n. 7 del 1999", invade le competenze legittimamente esercitate nella materia dalla Provincia autonoma di Bolzano.
Quanto all'eccezione di inammissibilità del conflitto per tardività della proposizione del ricorso, la Provincia rileva come, ai sensi dell'art. 39 della legge 11 marzo 1953, n. 87, la piena conoscenza dell'atto invasivo vada accertata con riferimento al "momento in cui l'atto stesso è pervenuto all'assessorato competente, o comunque è conosciuto dal predetto" (ordinanza n. 177 del 1985, e in senso analogo sentenza n. 415 del 1988). Secondo la ricorrente, inoltre, "la conoscenza dell'atto da impugnare deve essere completa, quanto ai suoi contenuti (sentenza n. 343 del 1996) e, soprattutto, l'atto preparatorio che si presume tardivamente impugnato" deve "esprimere in modo chiaro ed inequivoco la pretesa di esercitare una data competenza (sentenza n. 771 del 1988)".
I termini per la proposizione del ricorso non potevano pertanto decorrere dal momento in cui l'Avvocatura provinciale era venuta a conoscenza della nota ministeriale, che si limitava a comunicare l'inizio del procedimento e che non consentiva di ipotizzare quale ne sarebbe stato l'esito e, quindi, se esso avrebbe comportato "in modo chiaro ed inequivoco una lesione delle competenze provinciali". "Il carattere assolutamente indisponibile delle competenze provinciali lese" renderebbe comunque impossibile configurare una forma di acquiescenza nella mancata impugnazione di un atto preparatorio (sentenze n. 163 e n. 389 del 1995, n. 191 del 1994) o infraprocedimentale (sentenza n. 525 del 1990).
Infine, nel merito, la Provincia esclude che la competenza legislativa in materia di verifiche e manutenzione degli ascensori possa rientrare nella materia "sicurezza" di cui all'art. 117 Cost., secondo comma, lettera h), riferibile esclusivamente "a quei profili che sono legati all'adozione delle misure relative alla prevenzione dei reati ed al mantenimento dell'ordine pubblico (sentenze numeri 407 del 2002, 6 e 162 del 2004)". Tale conclusione non sarebbe scalfita, secondo la ricorrente, neppure dalla recente sentenza n. 428 del 2004, in cui la Corte ha fatto rientrare la circolazione stradale all'interno della nozione di "sicurezza", posto che tale affermazione si configura come una particolare ed argomentata eccezione e non quale premessa per una estensione della nozione di "sicurezza"; eccezione giustificata dalla particolare e diretta attitudine del mezzo automobilistico a rendersi strumento per il compimento di una serie di reati quali l'omicidio colposo e le lesioni colpose.
È inoltre da escludere, secondo la difesa della Provincia, che il richiamo alla "sicurezza" contenuto nella direttiva comunitaria consenta di ricondurre automaticamente la disciplina in esame alla materia indicata dall'art. 117 Cost., secondo comma, lettera h), poiché «la nozione di "sicurezza" a cui fa riferimento la direttiva comunitaria è del tutto diversa, nonché più ampia e meno precisa di quella contenuta nell'art. 117 Cost., comma secondo, lettera h)».
Considerato in diritto 1. - Il ricorso per conflitto di attribuzione proposto dalla Provincia autonoma di Bolzano nei confronti dello Stato ha ad oggetto il decreto del Direttore generale dello sviluppo produttivo e competitività del Ministero delle attività produttive, emanato il 31 luglio 2002 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 22 agosto 2002, serie generale n. 196, con il quale è stata revocata l'autorizzazione alla certificazione CE, rilasciata all'organismo I & S, Ingegneria e Sicurezza S.r.l., di Bolzano.
Con il decreto impugnato il Ministero rileva che l'organismo I & S, Ingegneria e Sicurezza S.r.l. in Bolzano, avrebbe svolto attività di verifica straordinaria su impianti di ascensori ex art. 14 del D.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 (Regolamento recante norme per l'attuazione della Dir. 95/16/CE sugli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonché della relativa licenza di esercizio) per incarico di una ditta di manutenzione, in violazione di quanto disposto dall'allegato VII, punti 1 e 2, della Dir. 95/16/CE, che concerne i criteri minimi che debbono essere seguiti dagli organismi autorizzati alla certificazione CE "nell'esercizio della loro attività di certificazione e di verifica periodica e straordinaria".
1.1. - Nel ricorso la Provincia autonoma di Bolzano afferma che non spettava allo Stato revocare l'autorizzazione alla certificazione CE e rivendica la propria competenza legislativa ed amministrativa concorrente in materia di igiene e sanità riconosciuta dagli artt. 9, primo comma, numero 10, e 16 dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige ( D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), dagli artt. 1 e 3, primo comma, numero 10, del D.P.R. 28 marzo 1975, n. 474, recante norme d'attuazione dello statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di igiene e sanità, nonché dall'art. 117 della Costituzione, in relazione all'art. 10 della L.cost. 18 ottobre 2001, n. 3. In particolare, a norma dell'art. 3, primo comma, numero 10, delle norme di attuazione citate, gli organi statali sarebbero competenti soltanto per l'attività di omologazione di macchine, di impianti e di mezzi personali di protezione, attività tra le quali non rientrano la verifica e il controllo di macchine, impianti e mezzi installati nella Regione.
La competenza della Provincia risulterebbe "rafforzata ed integrata" dalla riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione, giacché la materia igiene e sanità sarebbe da ascrivere alla competenza generale e residuale di cui al quarto comma dello stesso art. 117 Cost., «salvo eventualmente i profili riconducibili alla materia "concorrente" della "protezione civile"».
1.2. - Nell'atto di costituzione e nella successiva memoria l'Avvocatura dello Stato eccepisce in primo luogo l'inammissibilità del ricorso, in quanto il decreto costituirebbe solo il provvedimento conclusivo di un procedimento il cui inizio già rappresentava "atto di esercizio del potere, contro il quale la Provincia avrebbe dovuto proporre il conflitto, poiché ne era a conoscenza".
Nel merito, l'Avvocatura rileva che l'art. 9, comma 3, della Dir. 95/16/CE "demanda allo Stato membro che abbia notificato un determinato organismo la revoca della notifica qualora constati che l'organismo non soddisfa più i criteri di cui all'allegato VII" e che tale competenza rientrerebbe nella materia "sicurezza", attribuita dall'art. 117 Cost., secondo comma, lettera h), alla competenza dello Stato.
L'Avvocatura osserva poi che la normativa provinciale richiamata dalla ricorrente si riferisce alle verifiche periodiche, mentre l'intervento ministeriale è stato determinato dalla constatazione di irregolarità concernenti un'attività di verifica straordinaria, disciplinata dall'art. 14 del D.P.R. n. 162 del 1999, alla quale l'organismo notificato era abilitato in base all'autorizzazione rilasciata ai sensi dell'art. 9, comma 2, dello stesso D.P.R. Pertanto, venute meno le condizioni per l'autorizzazione - rilasciata con decreto 24 marzo 2000 e mai impugnata dalla Provincia -, "la revoca non poteva essere disposta se non da chi l'aveva rilasciata".
1.3 - Dal canto suo la Provincia precisa che la direttiva comunitaria non contiene alcun criterio in tema di manutenzione e di verifiche di sicurezza, posto che l'art. 2, comma 4, "lascia impregiudicata la facoltà degli Stati membri di stabilire, nell'osservanza del trattato, le prescrizioni che ritengono necessarie per garantire la protezione delle persone allorché gli ascensori in questione sono messi in servizio e utilizzati, purché esse non implichino modifiche di questi ascensori rispetto a quanto disposto dalla presente direttiva". In tale ottica anche l'allegato VII, le cui prescrizioni si assumono violate con il decreto impugnato, concernerebbe esclusivamente le attività precedenti alla commercializzazione e alla messa in esercizio degli impianti di ascensore, con la conseguenza che la normativa provinciale, in base alla quale l'organismo notificato aveva condotto l'attività di verifica in contestazione, non viola alcun principio comunitario o statale.
2. - Deve preliminarmente essere esaminata l'eccezione di inammissibilità per tardività del ricorso proposta dall'Avvocatura dello Stato sulla base del rilievo che la Provincia di Bolzano avrebbe avuto piena conoscenza dell'atto invasivo delle proprie competenze in data antecedente al decreto impugnato.
Ai sensi dell'art. 39, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, il termine di sessanta giorni per proporre ricorso decorre dalla notificazione o pubblicazione ovvero dall'avvenuta conoscenza dell'atto impugnato. In proposito questa Corte ha già avuto occasione di precisare che il criterio dell'avvenuta conoscenza dell'atto "viene in considerazione soltanto in linea sussidiaria, quando manchino la pubblicazione o la notificazione" (sentenza n. 132 del 1976); con l'ovvia conseguenza che, ove sia prescritta la pubblicazione dell'atto, il termine per la proposizione del ricorso "deve in ogni caso essere individuato avendo riferimento alla data della medesima" (v. ordinanza n. 195 del 2004).
Nel caso di specie l'art. 9, comma 2, del D.P.R. n. 162 del 1999 prescrive che il provvedimento con cui il Ministero rilascia l'autorizzazione alla certificazione CE deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana; analoga prescrizione non è espressamente ripetuta nel comma 7, relativo alla revoca dell'autorizzazione, ma le evidenti esigenze di pubblicità che sottostanno ad entrambi i provvedimenti non lasciano dubbi che anche il decreto di revoca debba essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, come normalmente avviene ed è in effetti avvenuto nel caso in esame.
L'eccezione di inammissibilità deve pertanto essere respinta, in quanto la Provincia ha tempestivamente proposto il ricorso entro sessanta giorni dalla data della pubblicazione dell'atto impugnato nella Gazzetta Ufficiale.
3. - L'esame del ricorso richiede una sia pure sommaria ricostruzione della normativa in tema di omologazione degli impianti di ascensori e di verifiche successive alla messa in esercizio.
Per lunga e risalente tradizione la materia è stata disciplinata nell'ambito di testi normativi concernenti la sanità e le competenze sono state attribuite ad organi diversi a seconda che si trattasse di omologazione ovvero di manutenzione e di verifiche degli impianti. Per quanto riguarda la legislazione statale, è sufficiente menzionare l'art. 6, lettera n), della legge 23 dicembre 1978, n. 833, istitutiva del servizio sanitario nazionale, che riservava allo Stato le competenze in tema di omologazione di macchine, di impianti e di mezzi personali di protezione (le relative funzioni erano svolte dagli ispettorati provinciali del lavoro - ISPESL), mentre alle Unità sanitarie locali erano attribuite le attività di collaudo e le verifiche di sicurezza dopo la messa in esercizio degli impianti.
La disciplina in vigore nella Regione Trentino-Alto Adige, e in particolare, per quanto qui interessa, nella Provincia autonoma di Bolzano, si muove lungo le linee di questa consolidata ripartizione di competenze, che ha trovato riscontro anche nella giurisprudenza costituzionale (v. tra le tante, con specifico riferimento agli impianti di ascensori, sentenza n. 115 del 1995, nonché sentenze n. 307 del 1994 e n. 74 del 1987). Gli artt. 9, numero 10, e 16 dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige attribuiscono rispettivamente la competenza legislativa e amministrativa in tema di igiene e sanità alle Province e le relative norme di attuazione dello statuto ( D.P.R. 28 marzo 1975, n. 474, e successive modificazioni) prevedono in linea generale (art. 1, primo comma) che le attribuzioni in materia dell'amministrazione dello Stato sono esercitate dalle Province di Trento e di Bolzano; in particolare l'art. 3, primo comma, numero 10, delle medesime norme di attuazione stabilisce, poi, che restano ferme le competenze degli organi statali in ordine alla omologazione di macchine, di impianti e di mezzi personali di protezione e che "non è attività di omologazione quella di verifica e controllo di macchine, impianti e mezzi installati nella regione".
Anche la Dir. 95/16/CE relativa agli ascensori opera una netta distinzione tra la disciplina in tema di omologazione degli ascensori (certificazione di conformità CE), che deve essere effettuata prima della loro commercializzazione da organismi autorizzati dagli Stati membri, qualificati come organismi notificati (v. art. 8, commi 1 e 2, e art. 9, che nel comma 3 prevede la revoca dell'autorizzazione qualora l'organismo notificato non soddisfi più i criteri di cui all'allegato VII), e la facoltà degli Stati membri di stabilire le prescrizioni ritenute necessarie per garantire la protezione delle persone dopo che gli ascensori sono messi in servizio e utilizzati (art. 2, comma 4). Nel preambolo della direttiva comunitaria risulta poi evidente il collegamento tra la materia trattata e la sicurezza e la salute delle persone.
In attuazione della direttiva comunitaria ora menzionata, il D.P.G.P. 2 marzo 1999, n. 7, Provincia autonoma di Bolzano precisa nell'art. 2, comma 1, che l'installazione e la messa in esercizio degli impianti di ascensori deve avvenire in conformità alle disposizioni della Dir. 95/16/CE, e disciplina quindi nel comma 2 le attività di manutenzione e le verifiche periodiche "di sicurezza".
Di poco successivo è il D.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 (Regolamento recante norme per l'attuazione della Dir. 95/16/CE sugli ascensori). In conformità a quanto previsto dalla direttiva comunitaria, il decreto disciplina nel capo I le procedure relative alla valutazione di conformità dei componenti di sicurezza e degli ascensori e alla marcatura CE, necessarie alla commercializzazione e alla messa in esercizio degli impianti, prevedendo in particolare che tali procedure devono essere espletate da organismi all'uopo autorizzati, la cui designazione va notificata alla Commissione dell'Unione europea, e che l'autorizzazione deve essere revocata nel caso in cui l'organismo notificato non soddisfi più i requisiti di cui all'allegato VII (artt. 6-9). Il capo II contiene invece (alla stregua di quanto previsto dall'art. 2, comma 4, della direttiva) la disciplina delle verifiche periodiche (art. 13), delle verifiche straordinarie (art. 14) e della manutenzione (art. 15), cioè di attività che presuppongono la già avvenuta messa in esercizio degli ascensori (art. 12) e sono pertanto estranee ai contenuti della Dir. 95/16/CE.
4. - Alla luce della disciplina sopra esposta il ricorso della Provincia di Bolzano deve essere dichiarato inammissibile.
Innanzitutto nel decreto impugnato non si esclude che alla Provincia spetti una competenza in materia di manutenzione e di verifiche di sicurezza a norma dell'art. 5, comma 2, del D.P.G.P. n. 7 del 1999, ma si contesta all'organismo notificato di avere esercitato attività di verifica in violazione dei punti 1 e 2 dell'allegato VII della direttiva comunitaria, recepito dal D.P.R. n. 162 del 1999, e per tale ragione viene revocata l'autorizzazione alla certificazione CE in precedenza rilasciata dal Ministero al medesimo organismo. Dal canto suo, la Provincia sostanzialmente lamenta che il Ministero abbia revocato l'autorizzazione alla certificazione CE in base all'erroneo presupposto che le incompatibilità di cui all'allegato VII si riferirebbero anche alle attività di verifica periodiche e straordinarie e che in riferimento all'attività di verifica straordinaria compiuta dall'organismo notificato non troverebbe applicazione la normativa provinciale concernente la manutenzione e le verifiche di sicurezza degli impianti di ascensore.
Le posizioni rispettivamente sostenute dalla Provincia e dal Governo non consentono di ravvisare nella controversia sottoposta all'esame di questa Corte la materia di un conflitto di attribuzione ex art. 39 della legge n. 87 del 1953, sia sotto il profilo soggettivo della rivendicazione di una sfera di competenza costituzionalmente riservata alla Provincia, sia sotto l'aspetto oggettivo della menomazione della sfera di attribuzioni costituzionali della Provincia a seguito dell'esercizio illegittimo del potere dello Stato.
La Provincia infatti non nega che spetti allo Stato la competenza in materia di omologazione degli impianti e neppure contesta che la marcatura CE degli ascensori e dei relativi componenti di sicurezza - al fine di attestarne la conformità ai "requisiti essenziali di sicurezza e di salute" prima della loro commercializzazione e messa a disposizione dell'utente (allegato I della Dir. 95/16/CE, nonché artt. 1, comma 4, terzo alinea, 8 e 10 della direttiva) - acceda alla attività omologativa (secondo la definizione datane da questa Corte proprio in materia di ascensori nelle sentenze n. 74 del 1987 e n. 115 del 1995).
Le ragioni del contendere si incentrano piuttosto sul fatto che la Provincia di Bolzano ritiene che le incompatibilità - che a norma dell'art. 9 e dell'allegato VII del D.P.R. n. 162 del 1999 possono comportare la revoca dell'autorizzazione alla certificazione di conformità CE - siano solo quelle in cui l'organismo notificato incorra nell'ambito della stessa attività di certificazione, prima della messa in esercizio degli ascensori. Secondo la ricorrente le attività di verifica successive sono infatti interamente disciplinate dalla normativa provinciale. Il Ministero delle attività produttive, e per esso l'Avvocatura dello Stato, ritengono invece che la disciplina delle incompatibilità si estenda alle attività svolte successivamente alla messa in esercizio degli ascensori, cioè anche alle verifiche periodiche e straordinarie.
Risulta pertanto evidente che la controversia, risolvendosi in un contrasto interpretativo sulla sfera di applicazione dell'allegato VII della Dir. 95/16/CE e del D.P.R. n. 162 del 1999, è priva del necessario carattere costituzionale, in quanto non tocca la ripartizione delle competenze tra Stato e Provincia autonoma.
L'eventuale illegittimità del decreto impugnato, non essendo riconducibile ad un contrasto con norme costituzionali relative alla spettanza del potere, avrebbe dunque potuto offrire motivo per un ricorso avanti alla giurisdizione amministrativa, ma non incide sulla sfera di attribuzioni costituzionalmente riconosciuta alla Provincia.
 

Per questi motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

 
dichiara inammissibile il conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato promosso dalla Provincia di Bolzano, in relazione al decreto del Direttore generale dello sviluppo produttivo e competitività del Ministero delle attività produttive, con il ricorso indicato in epigrafe.
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ActionActionI Alpinistik
ActionActionII Arbeit
ActionActionA Arbeitsmarkt
ActionActionB Arbeitsvermittlung
ActionActionC Berufsberatung
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 4. Mai 1988, Nr. 15
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 4. Mai 1988, Nr. 15
ActionActionArt. 1 (Zielsetzung der Ausbildungs- und Berufsberatung)
ActionActionArt. 2 (Zielgruppen)
ActionActionArt. 3 (Ämter für die Ausbildungs- und Berufsberatung und ihre Aufgaben)
ActionActionArt. 4 (Ämter und Außenstellen)
ActionActionArt. 5 (Öffentlicher Beratungsdienst und Zusammenarbeit)
ActionActionArt. 6 (Jahrespläne)
ActionActionArt. 7-11.   
ActionActionD Technischer Arbeitsschutz und Arbeitssicherheit
ActionActionIII Bergbau
ActionActionIV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
ActionActionV Berufsbildung
ActionActionVI Bodenschutz, Wasserbauten
ActionActionVII Energie
ActionActionVIII Finanzen
ActionActionIX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
ActionActionX Fürsorge und Wohlfahrt
ActionActionXI Gaststätten
ActionActionXII Gemeinnutzungsrechte
ActionActionXIII Forstwirtschaft
ActionActionXIV Gesundheitswesen und Hygiene
ActionActionXV Gewässernutzung
ActionActionXVI Handel
ActionActionXVII Handwerk
ActionActionXVIII Grundbuch und Kataster
ActionActionXIX Jagd und Fischerei
ActionActionXX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
ActionActionXXI Kindergärten
ActionActionXXII Kultur
ActionActionA Rundfunkanstalt Südtirol (RAS)
ActionActionB Förderung kultureller Tätigkeiten
ActionActiona) Landesgesetz vom 7. November 1983, Nr. 41 
ActionActionb) LANDESGESETZ vom 13. März 1987, Nr. 5 —
ActionActionc) LANDESGESETZ vom 11. Mai 1988, Nr. 18 —
ActionActiond) LANDESGESETZ vom 7. August 1990, Nr. 17
ActionActione) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 1. April 1992, Nr. 15
ActionActionf) LANDESGESETZ vom 20. April 1993, Nr. 9
ActionActiong) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 4. März 1996, Nr. 13
ActionActionh) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 19. April 2004, Nr. 14
ActionActioni) Landesgesetz vom 19. Januar 2012, Nr. 2
ActionActionj) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. November 2012, Nr. 38
ActionActionk) Landesgesetz vom 27. Juli 2015, Nr. 9
ActionActionC Denkmalpflege
ActionActionD Kulturelle Einrichtungen
ActionActionE Landesarchiv
ActionActionXXIII Landesämter und Personal
ActionActionA Führungsstruktur
ActionActionB Sonderregelung über einzelne Fachdienste
ActionActionC Aufnahme in den Landesdienst und Berufsbilder
ActionActionD Allgemeine dienstrechtliche Bestimmungen über den Landesdienst
ActionAction Landesgesetz vom 3. Juli 1959, Nr. 6
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 27. November 1967, Nr. 15
ActionActionb) LANDESGESETZ vom 10. Jänner 1973, Nr. 3
ActionActionc) LANDESGESETZ vom 28. Mai 1976, Nr. 21
ActionActiond) Landesgesetz vom 17. August 1976, Nr. 36
ActionActione) LANDESGESETZ vom 7. August 1978, Nr. 34
ActionActionf) LANDESGESETZ vom 21. Mai 1981, Nr. 11 —
ActionActiong) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1988, Nr. 54 —
ActionActionh) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 23. Dezember 1988, Nr. 37 —
ActionActioni) LANDESGESETZ vom 3. Oktober 1991, Nr. 27
ActionActionj) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 30. Juni 1992, Nr. 23
ActionActionArt. 1 (Anwendungsbereich)
ActionActionArt. 2 (Nicht betroffenes Personal)
ActionActionArt. 3 (Rangordnung)
ActionActionArt. 4 (Versetzungen)
ActionActionArt. 5 (Teilzeitbeschäftigte und Ersatzpersonal)
ActionActionArt. 6 (Übergangsbestimmung)
ActionActionANLAGE 1
ActionActionBewertungskriterien
ActionActionk) Landesgesetz vom 16. Oktober 1992, Nr. 36
ActionActionl) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. April 1994, Nr. 9
ActionActionAllgemeine Bestimmungen
ActionActionBestimmungen über die Aufrechterhaltung der Unerläßlichen Dienste
ActionActionm) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1995, Nr. 31
ActionActionn) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. November 1995, Nr. 57
ActionActiono) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 7. Oktober 1996, Nr. 4817
ActionActionp) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1999, Nr. 34
ActionActionArt. 1 (Zielsetzung)
ActionActionArt. 2 (Versetzungsrangordnung)
ActionActionArt. 3 (Kriterien, nach denen die Rangordnung erstellt wird)
ActionActionArt. 4 (Verfügbare Stellen)
ActionActionArt. 5 (Durchführung der Versetzungen)
ActionActionArt. 6 (Aufhebung von Bestimmungen)
ActionActionArt. 7 (Dringlichkeitsklausel)
ActionActionBewertungskriterien für die Erstellung der Rangordnung gemäß Artikel 3
ActionActionq) Dekret des Landeshauptmanns vom 23. März 2001, Nr. 11
ActionActionr) Landesgesetz vom 9. November 2001, Nr. 16
ActionActions) Landesgesetz vom 19. Mai 2015, Nr. 6
ActionActiont) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Januar 2016, Nr. 3
ActionActionE Kollektivverträge
ActionActionF Plansoll und Stellenpläne
ActionActionG Dienstkleidung
ActionActionH Dienstaustritt und Ruhestandsbehandlung
ActionActionI Übernahme von Personal anderer Körperschaften
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 21. August 1979, Nr. 14
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 21. August 1979, Nr. 14
ActionActionb) LANDESGESETZ vom 12. August 1982, Nr. 29
ActionActionc) LANDESGESETZ vom 5. Jänner 1983, Nr. 2
ActionActiond) LANDESGESETZ vom 14. Juni 1983, Nr. 16
ActionActione) Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 5
ActionActionf) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 24. Jänner 2005, Nr. 163
ActionActionArt. 1 (Zielsetzung und Zielgruppen)
ActionActionArt. 2 (Rechtsgrundlagen der Berufsbilder)
ActionActionArt. 3 (Zuordnung an bestehende Berufsbilder)
ActionActionArt. 4 (Auslaufende Berufsbilder)
ActionActionArt. 5 (Neue Berufsbilder)
ActionActionArt. 6 (Bestimmungen zu den auslaufenden und zu den neu errichteten Berufsbildern)
ActionActionArt. 7 (Wirtschaftliche Einstufung und Zusatzentlohnung)
ActionActionArt. 8 (Anerkennung von konventionellem Dienstalter)
ActionActionArt. 9 (Zulage für die Umstellung des Grundbuches auf EDV)
ActionActionArt. 10 (Pensionierung vor dem 1.7.2005)
ActionActionArt. 11 (Führungsaufträge)
ActionActionArt. 12 (Funktionszulage für die Führungskräfte)
ActionActionArt. 13 (Eintragung ins Verzeichnis der Führungskräfteanwärter und Eignung)
ActionActionArt. 14 (Wochenarbeitszeit und Teilzeit)
ActionActionArt. 15 (Personal mit befristetem Arbeitsvertrag)
ActionActionArt. 16 (Übergangsbestimmung zu den Abwesenheiten vom Dienst und zum Urlaub)
ActionActionArt. 17 (Dienstanrechnung)
ActionActionArt. 18 (Essensgutscheine)
ActionActionArt. 19 (Garantieklausel)
ActionActionArt. 20 (In Kraft treten)
ActionActionVerzeichnis der auslaufenden Berufsbilder und der neu errichteten Berufsbilder
ActionActionJ Landesregierung
ActionActionK Landtag
ActionActionL Verwaltungsverfahren
ActionActionM Volksabstimmung und Wahl des Landtages
ActionActionXXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
ActionActionXXV Landwirtschaft
ActionActionXXVI Lehrlingswesen
ActionActionXXVII Messen und Märkte
ActionActionXXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
ActionActionXXIX Öffentliche Veranstaltungen
ActionActionXXX Raum und Landschaft
ActionActionXXXI Rechnungswesen
ActionActionXXXII Sport und Freizeitgestaltung
ActionActionXXXIII Straßenwesen
ActionActionXXXIV Transportwesen
ActionActionXXXV Unterricht
ActionActionXXXVI Vermögen
ActionActionXXXVII Wirtschaft
ActionActionA Wirtschaftsförderung im allgemeinen
ActionActiona) Landesgesetz vom 2. März 1973, Nr. 10
ActionActionb) Landesgesetz vom 28. November 1973, Nr. 79
ActionActionc) Landesgesetz vom 8. September 1981, Nr. 25 
ActionAction Art. 1-2
ActionAction Art. 3
ActionAction Art. 4-5
ActionAction Art. 6
ActionAction Art. 7 (Finanzielle Maßnahmen)
ActionAction Art. 8 (Allgemeine Bedingungen für die Gewährung der Beihilfen)
ActionAction Art. 9
ActionAction Art. 10
ActionAction Art. 11-17
ActionAction Art. 18 (Unterlagen)
ActionAction Art. 19-27
ActionAction Art. 28
ActionAction Art. 29-36
ActionAction Art. 37
ActionAction Art. 38-39
ActionAction Art. 40/41
ActionAction Art. 42
ActionAction Art. 43
ActionAction Art. 44
ActionAction Art. 45
ActionAction Art. 46
ActionAction Art. 47-54
ActionAction Art. 55
ActionAction Art. 56
ActionAction Art. 57-58
ActionActionAnlage A und B
ActionActiond) Landesgesetz vom 15. April 1991, Nr. 9
ActionActione) Landesgesetz vom 10. Dezember 1992, Nr. 44
ActionActionf) Landesgesetz vom 5. April 1995, Nr. 8
ActionActiong) Landesgesetz vom 13. Februar 1997, Nr. 4
ActionActionh) Landesgesetz vom 13. Dezember 2006, Nr. 14
ActionActioni) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. April 2008, Nr. 15
ActionActionj) Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Oktober 2008, Nr. 54
ActionActionk) Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Dezember 2008 , Nr. 71
ActionActionl) Landesgesetz vom 5. Juli 2011 , Nr. 5
ActionActionm) Landesgesetz vom 19. Januar 2012, Nr. 4
ActionActionB Verbraucherschutz
ActionActionC Verschiedene Bestimmungen
ActionActionXXXVIII Wohnbauförderung
ActionActionXXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
ActionActionBeschlüsse der Landesregierung
ActionAction2024
ActionAction2023
ActionAction2022
ActionAction2021
ActionAction2020
ActionAction2019
ActionAction2018
ActionAction2017
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction Beschluss vom 4. Februar 2014, Nr. 102
ActionAction Beschluss vom 4. Februar 2014, Nr. 108
ActionAction Beschluss vom 4. Februar 2014, Nr. 112
ActionActionAnlage
ActionAction Beschluss vom 4. Februar 2014, Nr. 115
ActionAction Beschluss vom 11. Februar 2014, Nr. 144
ActionAction Beschluss vom 18. Februar 2014, Nr. 166
ActionAction Beschluss vom 18. Februar 2014, Nr. 172
ActionAction Beschluss vom 25. Februar 2014, Nr. 187
ActionAction Beschluss vom 25. Februar 2014, Nr. 196
ActionAction Beschluss vom 25. Februar 2014, Nr. 211
ActionAction Beschluss vom 25. Februar 2014, Nr. 217
ActionAction Beschluss vom 11. März 2014, Nr. 238
ActionAction Beschluss vom 11. März 2014, Nr. 268
ActionAction Beschluss vom 11. März 2014, Nr. 286
ActionAction Beschluss vom 18. März 2014, Nr. 292
ActionAction Beschluss vom 18. März 2014, Nr. 293
ActionAction Beschluss vom 18. März 2014, Nr. 317
ActionAction Beschluss vom 18. März 2014, Nr. 318
ActionAction Beschluss vom 25. März 2014, Nr. 357
ActionAction Beschluss vom 1. April 2014, Nr. 361
ActionAction Beschluss vom 15. April 2014, Nr. 438
ActionAction Beschluss vom 15. April 2014, Nr. 450
ActionAction Beschluss vom 29. April 2014, Nr. 484
ActionAction Beschluss vom 29. April 2014, Nr. 492
ActionAction Beschluss vom 13. Mai 2014, Nr. 540
ActionAction Beschluss vom 13. Mai 2014, Nr. 541
ActionAction Beschluss vom 13. Mai 2014, Nr. 542
ActionAction Beschluss vom 20. Mai 2014, Nr. 577
ActionAction Beschluss vom 27. Mai 2014, Nr. 590
ActionAction Beschluss vom 3. Juni 2014, Nr. 660
ActionAction Beschluss vom 3. Juni 2014, Nr. 663
ActionAction Beschluss vom 3. Juni 2014, Nr. 658
ActionAction Beschluss vom 10. Juni 2014, Nr. 687
ActionAction Beschluss vom 10. Juni 2014, Nr. 688
ActionAction Beschluss vom 10. Juni 2014, Nr. 691
ActionAction Beschluss vom 1. Juli 2014, Nr. 771
ActionAction Beschluss vom 1. Juli 2014, Nr. 817
ActionAction Beschluss vom 8. Juli 2014, Nr. 861
ActionAction Beschluss vom 22. Juli 2014, Nr. 889
ActionAction Beschluss vom 22. Juli 2014, Nr. 895
ActionAction Beschluss vom 22. Juli 2014, Nr. 920
ActionAction Beschluss vom 29. Juli 2014, Nr. 938
ActionAction Beschluss vom 5. August 2014, Nr. 964
ActionAction Beschluss vom 2. September 2014, Nr. 1041
ActionAction Beschluss vom 9. September 2014, Nr. 1060
ActionAction Beschluss vom 7. Oktober 2014, Nr. 1181
ActionAction Beschluss vom 14. Oktober 2014, Nr. 1188
ActionAction Beschluss vom 14. Oktober 2014, Nr. 1216
ActionAction Beschluss vom 21. Oktober 2014, Nr. 1242
ActionAction Beschluss vom 4. November 2014, Nr. 1248
ActionAction Beschluss vom 4. November 2014, Nr. 1302
ActionAction Beschluss vom 4. November 2014, Nr. 1304
ActionAction Beschluss vom 11. November 2014, Nr. 1308
ActionAction Beschluss vom 11. November 2014, Nr. 1309
ActionAction Beschluss vom 11. November 2014, Nr. 1315
ActionAction Beschluss vom 18. November 2014, Nr. 1366
ActionAction Beschluss vom 18. November 2014, Nr. 1388
ActionAction Beschluss vom 18. November 2014, Nr. 1370
ActionAction Beschluss vom 25. November 2014, Nr. 1421
ActionAction Beschluss vom 9. Dezember 2014, Nr. 1525
ActionAction Beschluss vom 9. Dezember 2014, Nr. 1528
ActionAction Beschluss vom 9. Dezember 2014, Nr. 1530
ActionAction Beschluss vom 16. Dezember 2014, Nr. 1547
ActionAction Beschluss vom 23. Dezember 2014, Nr. 1579
ActionAction Beschluss vom 23. Dezember 2014, Nr. 1599
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction Beschluss Nr. 64 vom 18.01.2010
ActionAction Beschluss Nr. 338 vom 01.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 359 vom 01.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 359 vom 01.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 365 vom 01.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 377 vom 01.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 487 vom 15.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 491 vom 22.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 492 vom 22.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 542 vom 29.03.2010
ActionAction Beschluss Nr. 577 vom 12.04.2010
ActionAction Beschluss vom 19. April 2010, Nr. 671
ActionAction Beschluss Nr. 751 vom 03.05.2010
ActionAction Beschluss Nr. 759 vom 03.05.2010
ActionAction Beschluss Nr. 764 vom 03.05.2010
ActionAction Beschluss vom 10. Mai 2010, Nr. 823
ActionAction Beschluss vom 7. Juni 2010, Nr. 982
ActionAction Beschluss Nr. 1032 vom 14.06.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1042 vom 21.06.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1068 vom 21.06.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1186 vom 12.07.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1256 vom 26.07.2010
ActionAction Beschluss Nr. 227 vom 08.02.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1330 vom 17.08.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1370 vom 17.08.2010
ActionAction Beschluss vom 6. September 2010, Nr. 1389
ActionAction Beschluss Nr. 1484 vom 13.09.2010
ActionAction Beschluss vom 20. September 2010, Nr. 1527
ActionAction Beschluss Nr. 1827 vom 08.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1848 vom 22.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1849 vom 22.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1858 vom 22.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1860 vom 22.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1945 vom 29.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 1982 vom 29.11.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2051 vom 13.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2094 vom 20.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2134 vom 20.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2140 vom 20.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 817 vom 10.05.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2141 vom 20.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2163 vom 30.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2164 vom 30.12.2010
ActionAction Beschluss Nr. 2215 vom 30.12.2010
ActionAction Beschluss vom 8. November 2010, Nr. 1804
ActionAction Beschluss Nr. 773 vom 10.05.2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction Beschluss vom 24. Januar 2005, Nr. 102
ActionAction Beschluss Nr. 311 vom 14.02.2005
ActionAction Beschluss Nr. 342 vom 14.02.2005
ActionAction Beschluss Nr. 637 vom 07.03.2005
ActionAction Beschluss Nr. 842 vom 21.03.2005
ActionAction Beschluss Nr. 848 vom 21.03.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1270 vom 18.04.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1303 vom 26.04.2005
ActionAction Beschluss Nr. 412 vom 14.02.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1317 vom 26.04.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1533 vom 09.05.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1626 vom 17.05.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1705 vom 17.05.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1749 vom 23.05.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1844 vom 30.05.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1999 vom 06.06.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2039 vom 13.06.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2225 vom 20.06.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2260 vom 20.06.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2297 vom 27.06.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2691 vom 25.07.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2750 vom 10.08.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2912 vom 10.08.2005
ActionAction Beschluss Nr. 3300 vom 12.09.2005
ActionAction Beschluss Nr. 3351 vom 12.09.2005
ActionAction Beschluss Nr. 3553 vom 26.09.2005
ActionAction Beschluss Nr. 3618 vom 03.10.2005
ActionAction Beschluss vom 3. Oktober 2005, Nr. 3647
ActionAction Beschluss vom 3. Oktober 2005, Nr. 3652
ActionAction Beschluss Nr. 3793 vom 10.10.2005
ActionAction Beschluss Nr. 3988 vom 24.10.2005
ActionAction Beschluss Nr. 4038 vom 31.10.2005
ActionAction Beschluss Nr. 4039 vom 31.10.2005
ActionAction Beschluss Nr. 1798 vom 23.05.2005
ActionAction Beschluss Nr. 2388 vom 04.07.2005
ActionAction Beschluss Nr. 4707 vom 05.12.2005
ActionAction Beschluss Nr. 4052 vom 31.10.2005
ActionAction Beschluss Nr. 4753 vom 12.12.2005
ActionAction Beschluss Nr. 4897 vom 19.12.2005
ActionAction Beschluss Nr. 5035 vom 30.12.2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionActionUrteile Verfassungsgerichtshof
ActionAction2024
ActionAction2023
ActionAction2022
ActionAction2021
ActionAction2020
ActionAction2019
ActionAction2018
ActionAction2017
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 50 del 28.01.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 106 del 18.03.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 25.03.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 133 del 06.04.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 135 del 06.04.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 145 del 12.04.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 171 del 04.05.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 201 del 26.05.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 234 del 16.06.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 249 del 01.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Ordinanza N. 250 del 01.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 263 del 07.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 287 del 07.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 304 del 22.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 321 del 26.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 323 del 26.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Ordinanza N. 349 del 29.07.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 383 del 14.10.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 384 del 14.10.2005
ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 431 del 02.12.2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
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ActionAction1994
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionAction1989
ActionAction1988
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ActionAction1986
ActionAction1985
ActionAction1984
ActionAction1983
ActionAction1982
ActionActionUrteile Verwaltungsgericht
ActionActionChronologisches inhaltsverzeichnis
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction14/02/2005 - Beschluss Nr. 311 vom 14.02.2005
ActionAction24/10/2005 - Beschluss Nr. 3988 vom 24.10.2005
ActionAction21/03/2005 - Beschluss Nr. 848 vom 21.03.2005
ActionAction13/06/2005 - Beschluss Nr. 2039 vom 13.06.2005
ActionAction31/10/2005 - Beschluss Nr. 4038 vom 31.10.2005
ActionAction19/12/2005 - Beschluss Nr. 4978 vom 19.12.2005
ActionAction14/03/2005 - Beschluss Nr. 739 vom 14.03.2005
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ActionAction31/10/2005 - Beschluss Nr. 4052 vom 31.10.2005
ActionAction26/04/2005 - Beschluss Nr. 1317 vom 26.04.2005
ActionAction14/11/2005 - Beschluss Nr. 4251 vom 14.11.2005
ActionAction24/10/2005 - Beschluss Nr. 3958 vom 24.10.2005
ActionAction27/06/2005 - Beschluss Nr. 2297 vom 27.06.2005
ActionAction19/12/2005 - Beschluss Nr. 4897 vom 19.12.2005
ActionAction10/08/2005 - Beschluss Nr. 2912 vom 10.08.2005
ActionAction12/12/2005 - Beschluss Nr. 4753 vom 12.12.2005
ActionAction26/09/2005 - Beschluss Nr. 3523 vom 26.09.2005
ActionAction14/02/2005 - Beschluss Nr. 342 vom 14.02.2005
ActionAction07/03/2005 - Beschluss Nr. 637 vom 07.03.2005
ActionAction14/02/2005 - Beschluss Nr. 412 vom 14.02.2005
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ActionAction18/04/2005 - Beschluss Nr. 1270 vom 18.04.2005
ActionAction21/03/2005 - Beschluss Nr. 842 vom 21.03.2005
ActionAction09/05/2005 - Beschluss Nr. 1533 vom 09.05.2005
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ActionAction23/05/2005 - Beschluss Nr. 1798 vom 23.05.2005
ActionAction23/05/2005 - Beschluss Nr. 1757 vom 23.05.2005
ActionAction23/05/2005 - Beschluss Nr. 1749 vom 23.05.2005
ActionAction30/05/2005 - Beschluss Nr. 1844 vom 30.05.2005
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ActionAction12/01/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 7 vom 12.01.2005
ActionAction27/01/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 28 vom 27.01.2005
ActionAction03/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 39 vom 03.02.2005
ActionAction03/02/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 40 vom 03.02.2005
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ActionAction15/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 99 del 15.03.2005
ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 141 del 19.04.2005
ActionAction03/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 159 del 03.05.2005
ActionAction31/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 121 del 31.03.2005
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ActionAction27/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 197 del 27.05.2005
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ActionAction24/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 192 del 24.05.2005
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ActionAction03/10/2005 - Beschluss vom 3. Oktober 2005, Nr. 3647
ActionAction03/10/2005 - Beschluss vom 3. Oktober 2005, Nr. 3652
ActionAction07/04/2005 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 7. April 2005
ActionAction22/07/2005 - LANDESGESETZ vom 22. Juli 2005, Nr. 5
ActionAction23/12/2005 - LANDESGESETZ vom 23. Dezember 2005, Nr. 13
ActionAction01/12/2005 - Dekret des Vorsitzenden des Sonderbetriebes für die Feuerwehr- und Zivilschutzdienstevom 1. Dezember 2005, Nr. 6
ActionAction17/01/2005 - Kollektivvertrag vom 17. Jänner 2005
ActionAction17/01/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. Jänner 2005, Nr. 2
ActionAction24/01/2005 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 24. Jänner 2005, Nr. 163
ActionAction27/01/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. Jänner 2005, Nr. 3
ActionAction09/02/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. Februar 2005, Nr. 4
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ActionAction22/02/2005 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 22. Februar 2005, Nr. 6
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ActionAction16/03/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. März 2005, Nr. 9
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ActionAction07/04/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. April 2005, Nr. 14
ActionAction11/04/2005 - Landesgesetz vom 11. April 2005, Nr. 1
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ActionAction05/05/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 316 vom 05.05.2005
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ActionAction23/05/2005 - GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 23. Mai 2005, Nr. 99
ActionAction06/06/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Juni 2005, Nr. 22
ActionAction06/06/2005 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 6. Juni 2005, Nr. 120
ActionAction13/06/2005 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 13. Juni 2005, Nr. 25
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ActionAction13/06/2005 - GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 13. Juni 2005, Nr. 124
ActionAction16/06/2005 - Landesgesetz vom 16. Juni 2005, Nr. 2
ActionAction20/06/2005 - Landesgesetz vom 20. Juni 2005, Nr. 3
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ActionAction05/07/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 2005, Nr. 30
ActionAction12/07/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 259 vom 12.07.2005
ActionAction22/07/2005 - Landesgesetz vom 22. Juli 2005, Nr. 5
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ActionAction01/08/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. August 2005, Nr. 34
ActionAction01/08/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. August 2005, Nr. 35
ActionAction03/08/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 301 vom 03.08.2005
ActionAction04/08/2005 - Kollektivvertrag vom 4. August 2005
ActionAction08/08/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. August 2005, Nr. 36
ActionAction19/08/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. August 2005 , Nr. 38
ActionAction29/08/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. August 2005, Nr. 40
ActionAction05/09/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. September 2005, Nr. 41
ActionAction26/09/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. September 2005, Nr. 46
ActionAction27/09/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 334 vom 27.09.2005
ActionAction29/09/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. September 2005, Nr. 48
ActionAction03/10/2005 - Landesgesetz vom 3. Oktober 2005, Nr. 8
ActionAction05/10/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Oktober 2005, Nr. 50
ActionAction18/10/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Oktober 2005, Nr. 51
ActionAction24/10/2005 - Kollektivvertrag vom 24. Oktober 2005
ActionAction24/10/2005 - Kollektivvertrag vom 24. Oktober 2005
ActionAction24/10/2005 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 24. Oktober 2005, Nr. 52
ActionAction18/11/2005 - Landesgesetz vom 18. November 2005, Nr. 10
ActionAction18/11/2005 - Landesgesetz vom 18. November 2005, Nr. 11
ActionAction22/11/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 402 vom 22.11.2005
ActionAction30/11/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 414 vom 30.11.2005
ActionAction07/12/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Dezember 2005, Nr. 55
ActionAction21/12/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 440 vom 21.12.2005
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ActionAction22/12/2005 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 451 vom 22.12.2005
ActionAction23/12/2005 - Landesgesetz vom 23. Dezember 2005, Nr. 14
ActionAction20/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 243 del 20.06.2005
ActionAction12/07/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 257 del 12.07.2005
ActionAction12/07/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 260 del 12.07.2005
ActionAction16/08/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 16.08.2005
ActionAction05/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 313 del 05.05.2005
ActionAction19/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 325 del 19.05.2005
ActionAction20/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 329 del 20.09.2005
ActionAction23/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 332 del 23.09.2005
ActionAction28/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 335 del 28.09.2005
ActionAction18/07/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 268 del 18.07.2005
ActionAction05/09/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 312 del 05.09.2005
ActionAction12/10/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 343 del 12.10.2005
ActionAction08/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 375 del 08.11.2005
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ActionAction23/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 404 del 23.11.2005
ActionAction30/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 412 del 30.11.2005
ActionAction13/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 422 del 13.12.2005
ActionAction22/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 450 del 22.12.2005
ActionAction27/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 462 del 27.12.2005
ActionAction21/12/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 446 del 21.12.2005
ActionAction14/07/2005 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. Juli 2005, Nr. 32 —
ActionAction17/01/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. Jänner 2005, Nr. 1 
ActionAction11/07/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Juli 2005, Nr. 31 
ActionAction23/12/2005 - LANDESGESETZ vom 23. Dezember 2005, Nr. 13 —
ActionAction06/06/2005 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 6. Juni 2005, Nr. 24 —
ActionAction07/09/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. September 2005, Nr. 43 —
ActionAction18/10/2005 - Landesgesetz vom 18. Oktober 2005, Nr. 9 
ActionAction22/12/2005 - Landesgesetz vom 22. Dezember 2005, Nr. 12
ActionAction30/09/2005 - Landesgesetz vom 30. September 2005, Nr. 7
ActionAction23/12/2005 - Landesgesetz vom 23. Dezember 2005, Nr. 13 
ActionAction25/08/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. August 2005, Nr. 39
ActionAction26/09/2005 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. September 2005, Nr. 45
ActionAction14/06/2005 - Bereichsvertrag vom 14. Juni 2005 —
ActionAction07/04/2005 - Kollektivvertrag vom 7. April 2005 —
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ActionAction25/02/1988 - Corte costituzionale - Sentenza N. 213 del 25.02.1988
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ActionAction03/03/1988 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 242 del 03.03.1988
ActionAction10/03/1988 - Corte costituzionale - Sentenza N. 274 del 10.03.1988
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ActionAction17/03/1988 - Corte costituzionale - Sentenza N. 305 del 17.03.1988
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