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Urteile Verfassungsgerichtshof
1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 345 del 20.07.1999
Corte costituzionale - Sentenza N. 345 del 20.07.1999
Realizzazione di strutture sanitarie nazionali per anziani non autosufficienti.
Attendere, processo in corso!
Sentenza - (11 luglio) 20 luglio 1990 n. 345; Pres. Saja, Red. Baldassarre
Ritenuto in fatto
: 1. La Provincia autonoma di Trento ha proposto un ricorso, regolarmente notificato e depositato, con il quale ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato in relazione al d.P.C.M. 22 dicembre 1989, dal titolo « Atto di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle Regioni e Province autonome concernente la realizzazione di strutture sanitarie residenziali per anziani non auto-sufficienti non assistibili a domicilio o nei servizi semiresidenziali ». Tale atto, secondo la ricorrente, lederebbe le competenze costituzionalmente garantite alla Provincia dagli artt. 4, 8 n. 17 e n. 25; 9 n. 10 e 16 d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670 (testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), nonché le relative norme di attuazione, anche in riferimento ai princìpi che presiedono all'esercizio del potere governativo di indirizzo e coordinamento.
Premesso che possiede competenza esclusiva in materia di lavori pubblici e di assistenza, nonché competenza concorrente in materia di igiene e sanità, ivi compresa l'assistenza sanitaria, la Provincia di Trento, nel ricordare che la disciplina considerata deve tener conto delle abitudini di vita peculiari delle singole zone, ritiene che i pur necessari
standards
relativi alle strutture residenziali per anziani non possano andare al di là di quanto strettamente necessario per la salvaguardia di esigenze unitarie veramente essenziali. Tanto più ciò varrebbe ove si tenesse presente che la materia disciplinata verte in gran parte nell'ambito di competenze esclusive e che lo statuto del Trentino-Alto Adige dispone che l'interesse nazionale deve ricomprendere anche la tutela delle minoranze linguistiche locali.
Più in particolare, la ricorrente osserva che risulterebbe violato il principio di legalità, richiesto da un corretto esercizio della funzione di indirizzo e coordinamento, laddove l'atto impugnato disciplina oggetti che non sarebbero ricompresi nella legge. Questa, infatti, prevederebbe
standards
di carattere puramente dimensionale, relativi soltanto alle nuove strutture destinate esclusivamente ad « anziani che non possono essere assistiti a domicilio ». Il decreto sarebbe pertanto illegittimo nelle seguenti parti: a) nell'art. 1 e nell'Allegato A (annesso come « parte integrante del presente decreto ») in tutte le sue prescrizioni, fuorché in quelle comprese nel n. 10, in quanto fisserebbero anche le « tipologie » delle residenze, i criteri progettuali e quelli relativi all'organizzazione e al funzionamento delle residenze; b) nell'art. 2, in quanto estenderebbe l'obbligo di osservare i requisiti richiesti anche alle istituzioni che si convenzionano o già convenzionate con il Servizio sanitario nazionale (le quali sarebbero estranee al programma finanziato dall'art. 20 l. 11 marzo 1988 n. 67 (1. fin. 1988); c) nell'art. 3, in quanto assoggetterebbe al medesimo obbligo tutti « i soggetti non autosufficienti » anche diversi dagli anziani (cui, invece, farebbe esclusivo riferimento il cit. art. 20).
In secondo luogo, il decreto impugnato sarebbe illegittimo per il fatto che mancherebbe nella disposizione legislativa che prevede l'atto di indirizzo e coordinamento l'indicazione dei criteri per l'esercizio della relativa funzione.
Infine, sempre a giudizio della ricorrente, l'atto di indirizzo e coordinamento sarebbe illegittimo in quanto, anziché porre programmi o indirizzi, assumerebbe forme così analitiche e dettagliate da non lasciare alcuno spazio all'autonomia provinciale.
2. Contro lo stesso d.P.C.M. 22 dicembre 1989 ha presentato ricorso per conflitto di attribuzione anche la Provincia autonoma di Bolzano, la quale - dopo aver ricordato di aver già adottato più leggi. (l. prov» 30 ottobre 1973 n. 77 e l. prov. 18 agosto 1988 n. 33 che prevede un regolamento della Giunta provinciale sulle caratteristiche tecniche degli edifìci sulle dimensioni minime e massime, nonché sugli
standards
di personale) - sostiene, in primo luogo, che della funzione di indirizzo e coordinamento sarebbero destinatario soltanto le Regioni a statuto ordinario. Ciò varrebbe, in particolare, nella materia considerata, dato che l'art. 80 l. n. 833 del 1978 farebbe salva, anche in relazione alla funzione d'indirizzo e coordinamento, l'autonomia delle Province autonome. Sicché, non essendo riferibile alla ricorrente l'art. 5 l. n. 833 del 1978, non sarebbe neppure applicabile ad essa l'art. 20 comma 2, lett. f), l. n. 67 del 1988, sul quale si fonda l'atto impugnato.
Per i restanti profili il ricorso della Provincia di Bolzano è identico a quello della Provincia di Trento, salva l'aggiunta di un invito a questa Corte di ripensare l'intera problematica dell'applicazione alle suddette Province della funzione d'indirizzo e coordinamento, anche al fine di portare a conclusione l'attuazione del c.d. pacchetto delle misure per le popolazioni alto-atesine, concordato nel novembre del 1969.
3. In relazione ad ambedue i ricorsi si è costituito il Presidente del Consigli dei Ministri al fine di sostenere il loro rigetto.
Il resistente, dopo aver ricordato le sentenze di questa Corte che escludono la non applicabilità della funzione di indirizzo e coordinamento alle Province autonome, sottolinea l'irrilevanza della tutela delle minoranze linguistiche rispetto a una materia come quella delle strutture edilizie di ricovero e di cura per gli anziani non autosufficienti.
In particolare, poi, l'Avvocatura dello Stato nega che nel caso dedotto in giudizio risulti violato il principio di legalità da parte dell'impugnato atto d'indirizzo e coordinamento. Quest'ultimo, infatti, si rapporterebbe direttamente all'art. 5 l. n. 833 del 1978, il quale soddisfa il predetto principio. In secondo luogo, la l. n. 67 del 1988 farebbe riferimento, non solo alle dimensioni, ma anche alla tipologia: gli
standards,
infatti, sarebbero modelli o tipi cui uniformarsi per meglio spendere le somme stanziate dall'art. 20 l. n. 67 del 1988, somme sulle quali inciderebbero tanto le dimensioni quanto la tipologia dell'edificio da destinare a residenze per gli anziani non autosuffìcienti. In terzo luogo, anche la previsione dell'art. 2, relativo all'obbligo per le strutture convenzionate di osservare i requisiti delineati nell'atto impugnato, troverebbe la propria giustificazione nell'art. 5 l. n. 833 del 1978. Oltre a ciò, continua l'Avvocatura dello Stato, l'estensione disposta nell'art. 3 del decreto impugnato a tutti i soggetti non autosufficienti sarebbe giustificata dall'art. 20 comma 1 l. n. 67 del 1988. Quanto, poi, alla dedotta mancanza dei criteri direttivi necessari per l'esercizio della funzione d'indirizzo e di coordinamento, l'Avvocatura dello Stato precisa che anche tale censura non terrebbe conto sia del fatto che fonte del potere in questione sarebbe l'art. 5 l. n. 833 del 1978, sia del rilievo che il semplice riferimento a
standards
dimensionali e tipologici rappresenterebbe già un criterio sufficientemente dettagliato. Infine, conclude il resistente, l'atto impugnato lascerebbe sufficienti spazi all'autonomia delle Province autonome, in quanto ciascuno dei criteri delineati nell'allegato « A » consentirebbe una variegata molteplicità di soluzioni che potrebbe essere diversificata in funzione delle differenti esigenze locali
4. In prossimità dell'udienza hanno presentato memorie sia le Province che il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Le ricorrenti, oltre a ribadire le proprie posizioni, replicano all'argomento dello Stato per il quale l'atto impugnato risponderebbe alle esigenze proprie del principio di legalità sostenendo che l'art. 5 l. n. 833 del 1978 non sarebbe idoneo a fornire la predetta copertura legislativa, dal momento che conterrebbe soltanto una disciplina procedurale per l'esercizio della funzione di indirizzo e coordinamento, e non già gli indirizzi e i criteri richiesti dalla giurisprudenza di questa Corte al fine dell'osservanza del principio di legalità (sostanziale) nell'esercizio della suddetta funzione.
La memoria della difesa dello Stato è stata depositata soltanto il 18 maggio 1990 e, pertanto, deve considerarsi fuori termine.
Considerato in diritto:
1. Le Province autonome di Trento e di Bolzano hanno presentato due distinti ricorsi per conflitto di attribuzioni nei confronti dello Stato in relazione al d.P.C.M. 22 dicembre 1989, intitolato « Atto di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle Regioni e Province autonome concernente la realizzazione di strutture sanitarie residenziali per anziani non autosufficienti non assistibili a domicilio o nei servizi semiresidenziali ». Tutte e due le ricorrenti lamentano la lesione delle competenze costituzionalmente garantite alle Province autonome dagli artt. 4 (tutela delle minoranze linguistiche locali nell'ambito dell'interesse nazionale), 8 nn. 17 e 25 (competenza esclusiva in materia di lavori pubblici e di assistenza e beneficenza pubblica), 9 n. 10 (competenza concorrente in materia di igiene e sanità, ivi compresa l'assistenza sanitaria e ospedaliera), e 16 (competenze amministrative nelle materie in cui le Province possono emanare norme legislative) del d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670 (t.u. delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), nonché dalle relative norme di attuazione, anche in riferimento ai princìpi che presiedono all'esercizio della funzione governativa di indirizzo e coordinamento e, in particolare, al principio di legalità.
Poiché i due ricorsi lamentano per le rispettive Province autonome la lesione di un'identica sfera di competenza e richiedono l'annullamento del medesimo atto, i relativi giudizi possono essere riuniti per essere decisi con un'unica sentenza.
2. Al fine di decidere i conflitti si rende necessario verificare la natura giuridica dell'atto impugnato e, più in particolare, se esso sia riconducibile alla funzione di indirizzo e coordinamento che il Governo possiede nei confronti delle competenze attribuite alle Regioni. Sebbene il d.P.C.M. 22 dicembre 1989 si autoqualifichi - nel titolo e nella premessa - come atto di indirizzo e coordinamento e sebbene alla relativa funzione sembri far riferimento anche lai disposizione di legge attributiva del potere di cui è;
esercizio (v. art. 20 comma 2, lett. f, l. 11 marzo 1988 n. 67), mancano i nell'atto impugnato alcuni elementi essenziali che possano fondatamente
indurre a collocarlo fra gli atti rientranti nella predetta funzione.
2.1. Il decreto contestato si pone in attuazione di una previsione legislativa (art. 20 l. n. 67 del 1988) diretta ad autorizzare un programma decennale di interventi finanziari in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, nonché - ed è ciò che qui interessa - in materia di realizzazione di residenze per anziani e per soggetti non autosufficienti. Si tratta di una programmazione di settore mirante ad incentivare le Regioni e le Province autonome a predisporre progetti speciali, che, una volta approvati e inseriti in un programma nazionale deliberato dal CIPE (su proposta del Ministro della sanità), sono finanziati al 95 % della spesa totale da mutui il cui onere di ammortamento è assunto a carico del bilancio dello Stato.
Il punto da sottolineare è che le Regioni e le Province autonome non sono obbligate a presentare i propri progetti di intervento, ma, soltanto ove intendano giovarsi dei vantaggiosi mutui offerti dallo Stato, debbono predisporre, entro quattro mesi dalla pubblicazione del decreto ministeriale che fissa i criteri generali per la programmazione della realizzazione delle strutture edilizie in oggetto, un programma triennale concernente gli interventi di cui chiedono il finanziamento con la specificazione dei progetti da realizzare (art. 20 comma 4 l. n. 67 del 1988). Tanto che, nel caso che vi siano Regioni o Province autonome che non abbiano presentato proposte di intervento nel termine indicato, non solo non è previsto alcun meccanismo sostitutivo, ma si provvede, da parte del CIPE, alla ripartizione dell'intera quota dei mutui disponibile per le prime due annualità fra le Regioni (e le Province autonome) che abbiano presentato i programmi nel termine, salva la distribuzione di una quota maggiorata operata nella terza annualità a fini di compensazione a favore delle Regioni (o delle Province autonome) che abbiano eventualmente presentato in ritardo i predetti programmi (v. art. 6 comma 4 d.m. 29 agosto 1989 n. 321).
All'interno di questa cornice programmatoria è previsto che le Regioni o le Province autonome che intendano beneficiare delle agevolazioni predisposte dallo Stato debbano conformare i propri programmi d'intervento in ordine alla realizzazione delle residenze per anziani e per i soggetti non autosufficienti, oltreché ai criteri e agli obiettivi fissati, in parte, dall'art. 20 l. n. 67 del 1988 e, in parte, dall'art. 1 d.m. 29 agosto 1989 n. 321, gli « standards » dimensionali stabiliti « a norma dell'art. 5 l. 23 dicembre 1978 n. 833 », vale a dire agli
standards
fissati con le forme e le procedure proprie della funzione governativa di indirizzo e coordinamento. A quest'ultimo scopo è preordinato l'atto impugnato, il quale, per l'appunto, determina, nella forma di una deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata su proposta del Ministro della sanità, i requisiti dimensionali e funzionali che le residenze per anziani e per soggetti non autosufficienti devono possedere al fine di render possibile l'approvazione» da parte del CIPE dei relativi progetti regionali (o provinciali) e il conseguente ottenimento, da parte delle Regioni (o delle Province autonome) proponenti, del beneficio dei mutui statali agevolati.
2.2. Dal quadro normativo ora tracciato risulta evidente che l'atto impugnato si inserisce in una catena programmatoria diretta a stabilire un concorso finanziario da parte dello Stato a favore della risoluzione di un problema, quello della realizzazione di residenze per anziani e per soggetti non autosufficienti, che rientra fra gli oggetti delle competenze riservate alle Regioni (e alle Province autonome) in materia di sanità e di assistenza sociale. Si tratta, in altre parole, di un insieme di misure finanziarie e normative diretto a realizzare scopi particolari, ordinariamente spettanti alle Regioni (e alle Province autonome), attraverso l'erogazione, da parte dello Stato, di un contributo finanziario speciale e aggiuntivo a favore delle Regioni (o delle Province autonome) che intendano realizzare i propri programmi di costruzione delle residenze per gli anziani e per i soggetti non autosufficienti in armonia con gli
standards
dimensionali e funzionali fissati dal decreto impugnato. Ebbene, l'atto statale con il quale vengono determinati gli anzidetti
standards
è un atto governativo che, pur se pone indirizzi e fissa obiettivi, non possiede le caratteristiche essenziali per esser ricondotto alla funzione governativa di indirizzo e coordinamento, quale risulta delineata dalla legge e dalla giurisprudenza di questa Corte.
Nel d.P.C.M. 22 dicembre 1989 manca, innanzitutto, la base legittimante propria di un atto di indirizzo e di coordinamento, che è quella di porre direttive alle Regioni (e alle Province autonome) nelle materie di loro competenza affinchè le relative funzioni siano esercitate nel rispetto di esigenze unitarie e di interessi infrazionabili, valevoli per tutto il territorio nazionale (v., spec., sentt. nn. 39 del 1971; 142 del 1972; 340 del 1983; 304 del 1987; 214 del 1988; 242 e 389 del 1989). Scopo dell'atto impugnato, infatti, non è quello di indirizzare le autonomie regionali (o provinciali) verso fini radicati in interessi della collettività generale e perciò inderogabili da parte delle singole Regioni (o Province autonome), ma è, invece, quello di porre opportune esigenze funzionali e dimensionali relative alle residenze per anziani e per soggetti non autosufficienti, il cui inglobamento nei progetti di realizzazione delle predette residenze da parte delle Regioni (o delle Province autonome) viene considerato una condizione essenziale per l'approvazione da parte del CIPE dei progetti stessi e per l'inserimento di questi ultimi nel piano nazionale di riparto delle quote di mutuo. In altre parole, gli
standards
posti nell'atto impugnato non sono espressione di esigenze unitarie in grado di vincolare tutte le Regioni (o le Province autonome) nell'esercizio delle loro funzioni in materia di sanità e di assistenza sociale, ma costituiscono un vincolo per le sole Regioni che, intendendo avvalersi dei fondi speciali messi a disposizione dallo Stato per la realizzazione delle anzidetto residenze, decidono di presentare al Ministro della sanità i relativi programmi di costruzione o di ristrutturazione, programmi che si aggiungono a quelli eventualmente adottati dalle Regioni (e dalle Province autonome) nell'esercizio delle loro proprie competenze e sulla base dei finanziamenti ad esse spettanti in via ordinaria.
Inoltre, proprio in ragione del carattere aggiuntivo dell'intervento previsto e della natura di contributo finanziario speciale finalizzato al migliore espletamento di talune funzioni regionali, non può collegarsi l'atto impugnativo ad alcuno dei limiti costituzionali posti alle competenze legislative e amministrative delle Regioni (e delle Province autonome). Sicché viene meno quell'ancoraggio essenziale alle norme costituzionali sui limiti alle competenze regionali (o provinciali) che, a partire dalla sent. n. 39 del 1971 di questa Corte, è stato configurato come il fondamento costituzionale della funzione governativa di indirizzo e coordinamento.
2.3. La mancanza di qualsiasi base normativa che possa indurre a considerare l'atto impugnato come esercizio della funzione governativa di indirizzo e di coordinamento non può essere surrogata o scavalcata dalla dizione letterale dell'art. 20 comma 2, lett. f, l. n. 67 del 1988, il quale stabilisce che le strutture residenziali dovranno conformarsi a
standards
« che saranno emanati a norma dell'art. 5 l. 23 dicembre 1978 n. 833 ». Quest'ultimo articolo, infatti, determina le procedure e le forme attraverso cui vanno emanati gli atti governativi di indirizzo e coordinamento in materia sanitaria. Sicché il rinvio a tale disposizione ai fini della fissazione degli
standards
dimensionali delle strutture residenziali ha, di per sé, il puro scopo di individuare le procedure e le forme del correlativo atto, e non già quello di qualificarlo come esercizio della funzione governativa di indirizzo e coordinamento.
Per quanto siffatta previsione legislativa possa apparire eccessiva e persino incongrua, soprattutto se messa a confronto con la disposizione contenuta nello stesso articolo che affida a un semplice decreto del Ministro della sanità la determinazione dei « criteri generali per la programmazione degli interventi » e la specificazione degli obiettivi di massima, non si può ravvisare in essa un illegittimo esercizio di competenze statali. Non si può negare, infatti, che il legislatore possa prevedere una forma particolarmente impegnativa, quale la deliberazione del Consiglio dei Ministri, pur in relazione ad atti diretti a stabilire le dimensioni e le caratteristiche funzionali di residenze per anziani e per soggetti non autosufficienti che le Regioni (e le Province autonome) dovranno realizzare all'interno di un programma di interventi finanziato in larghissima misura dallo Stato. In ogni caso, al di là delle determinazioni o delle qualificazioni del legislatore statale, resta il fatto che l'atto impugnato, non essendo rivolto a vincolare le attività legislative o amministrative delle Regioni o delle Province autonome, non può esser configurato come esercizio della funzione governativa
d'indirizzo e di coordinamento.
3. Alla luce delle considerazioni ora esposte, vengono meno le contestazioni delle Province ricorrenti, le quali si basano sulla pretesa violazione, da parte del decreto impugnato, dei princìpi costituzionali relativi all'esercizio della funzione governativa d'indirizzo e coordinamento e, in particolare, del principio di legalità « sostanziale ». Ciò non esclude, tuttavia, che questa Corte sia egualmente tenuta a verificare se l'atto impugnato sia rispettoso dei limiti di legittimità ad esso relativi e, in particolare, se abbia un'adeguata base legale.
L'art. 20 comma 2, lett. f), l. n. 67 del 1988 autorizza il Governo, nell'ambito del programma diretto a realizzare 140.000 posti in strutture residenziali, a determinare gli
standards
dimensionali delle predette residenze, precisando che tali dimensioni debbono essere adeguate all'ambiente e integrate con i servizi sanitari e sociali di distretto e con istituzioni di ricovero e cura in grado di provvedere al riequilibrio di condizioni deteriorate. L'atto impugnato si colloca all'interno di questa attribuzione di potere in ciascuna delle sue disposizioni.
L'art. 1, infatti, nel determinare gli
standards
cui debbono conformarsi le Regioni o le Province autonome che intendono partecipare al programma di costruzione o di ristrutturazione delle residenze per anziani non assistibili a domicilio e che richiedono trattamenti continui, si riferisce a un concetto ampio di
standard
dimensionale, comprensivo della definizione degli spazi a disposizione dei singoli e dei gruppi, dell'organizzazione (per nuclei) e dei servizi, della distribuzione degli ambienti di vita personale e collettiva, dell'uso di materiali e tecnologie che facilitino l'assistenza e la sicurezza degli assistiti, delle misure degli alloggi e della localizzazione delle residenze (v. allegato « A »). Si tratta, in ogni caso, di indicazioni che rientrano nella definizione legislativa della dimensione delle residenze, atteso che questa è posta dalla legge stessa in collegamento con l'ambiente e i relativi servizi e che non può essere concepita altro che come determinazione degli spazi di vita degli anziani in relazione alle finalità di assistenza e di socializzazione degli stessi. Di qui deriva la copertura legale di un potere, come quello contestato, il quale è diretto a definire i criteri concernenti la disposizione degli spazi, criteri rilevanti per chi deve progettare la costruzione o la ristrutturazione delle residenze per anziani non autosufficienti.
Anche l'art. 2 del decreto impugnato, il quale estende l'osservanza dei criteri anzidetti alle istituzioni che si convenzionano con il servizio sanitario regionale e a quelle già convenzionate, non esorbita dai limiti del potere attribuito al Governo dall'art. 20 comma 2, lett. f), l. n. 67 del 1988. Il significato di questa disposizione è, infatti, quello di indurre le Regioni (e le Province autonome) che intendono beneficiare del programma di intervento statale previsto dal citato art. 20 a realizzare residenze per anziani dotate delle caratteristiche indicate non solo nel settore delle istituzioni pubbliche, ma anche in quello delle istituzioni convenzionate. Questa estensione, oltre a non essere preclusa dal ricordato art. 20 - il quale, al comma 1, mentre limita il proprio oggetto al patrimonio sanitario pubblico per quanto riguarda la ristrutturazione edilizia e l'ammodernamento tecnologico, non contiene analoga limitazione per ciò che concerne le residenze per anziani e per soggetti non autosufficienti - risponde alla esigenza logica di incentivare le Regioni (e le Province autonome) a conformarsi agli
standards
indicati in relazione a tutti i tipi di strutture residenziali sottoposte alle proprie competenze.
Infine, non può negarsi che anche l'art. 3 del decreto impugnato goda di una sicura copertura legale, dal momento che l'estensione dell'osservanza degli
standards
delineati dall'allegato « A » anche alle strutture residenziali per soggetti non autosufficienti, pur se non anziani, è prefigurata dall'art. 20 l. n. 67 del 1988, che, al comma 1, nel delineare l'oggetto dei programmi previsti si riferisce espressamente alla « realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti ».
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara che spetta allo Stato adottare con le modalità di cui al d.P.C.M. 22 dicembre 1989, gli standards dimensionali per la realizzazione di strutture sanitarie residenziali per anziani e soggetti non autosufficienti, previsti dall'art. 20 comma 2, lett. f), l. 11 marzo 1988 n. 67.
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II Arbeit
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
A Beteiligungen des Landes
B Landessteuern
a) Landesgesetz vom 16. Dezember 1994, Nr. 12
b) Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 5
c) Landesgesetz vom 13. Februar 1997, Nr. 3
d) Landesgesetz vom 11. August 1998, Nr. 9
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 4. April 2002, Nr. 10 —
f) Dekret des Landeshauptmanns vom 25. August 2005, Nr. 39
f) LANDESGESETZ vom 9. August 1999, Nr. 7
Art. 1-3.
Art. 4
Art. 5 (Zuweisung des Steueraufkommens aus der Kraftfahrzeughaftpflichtversicherung an das Land Südtirol)
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 20
Art. 21
Art. 22
Art. 23
Art. 24
Art. 25
Art. 26
Art. 27
Art. 28
Art. 29
Art. 30
Art. 31
Art. 32
Art. 33
Art. 34
Art. 35
Art. 36
Art. 37
Art. 38
Art. 39 (Dringlichkeitsklausel)
Anlagen A und B
g) Dekret des Landeshauptmanns vom 29. Juni 2011 , Nr. 24
h) Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Februar 2013, Nr. 4
C Lokalfinanzen
D Landeshaushalt
E - Außeretatmäßige Verbindlichkeit
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
XV Gewässernutzung
XVI Handel
XVII Handwerk
XVIII Grundbuch und Kataster
XIX Jagd und Fischerei
XX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
XXI Kindergärten
XXII Kultur
XXIII Landesämter und Personal
A Führungsstruktur
B Sonderregelung über einzelne Fachdienste
C Aufnahme in den Landesdienst und Berufsbilder
D Allgemeine dienstrechtliche Bestimmungen über den Landesdienst
Landesgesetz vom 3. Juli 1959, Nr. 6
a) LANDESGESETZ vom 27. November 1967, Nr. 15
b) LANDESGESETZ vom 10. Jänner 1973, Nr. 3
c) LANDESGESETZ vom 28. Mai 1976, Nr. 21
d) Landesgesetz vom 17. August 1976, Nr. 36
e) LANDESGESETZ vom 7. August 1978, Nr. 34
f) LANDESGESETZ vom 21. Mai 1981, Nr. 11 —
g) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1988, Nr. 54 —
h) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 23. Dezember 1988, Nr. 37 —
i) LANDESGESETZ vom 3. Oktober 1991, Nr. 27
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 30. Juni 1992, Nr. 23
k) Landesgesetz vom 16. Oktober 1992, Nr. 36
l) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. April 1994, Nr. 9
m) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1995, Nr. 31
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. November 1995, Nr. 57
o) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 7. Oktober 1996, Nr. 4817
p) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1999, Nr. 34
q) Dekret des Landeshauptmanns vom 23. März 2001, Nr. 11
r) Landesgesetz vom 9. November 2001, Nr. 16
s) Landesgesetz vom 19. Mai 2015, Nr. 6
t) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Januar 2016, Nr. 3
E Kollektivverträge
a) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. August 1990, Nr. 17
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 16. April 1991, Nr. 10
c) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. Juni 1991, Nr. 18
d) Kollektivvertragvom 4. Jänner 1996
e) Kollektivvertrag vom 18. Dezember 1998
e) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 17. Juli 1995, Nr. 3729
f) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 4. Dezember 1995, Nr. 6402
f) Kollektivvertrag vom 13. April 1999
g) Kollektivvertrag vom 23. Februar 2000
g) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 1. April 1996, Nr. 1288
h) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 17. Juni 1996, Nr. 2745
h) Bereichsabkommen vom 28. August 2000 —
i) Kollektivvertrag vom 28. August 2001
j) Kollektivvertrag vom 25. März 2002
j) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 27. März 1997, Nr. 1235
k) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. April 1998, Nr. 1547
k) Bereichsabkommen vom 4. Juli 2002
l) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 9. November 1998, Nr. 5247
l) Kollektivvertrag vom 3. Oktober 2002 —
m) Kollektivvertragvom 9. Dezember 2002
m) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. Dezember 1998, Nr. 5939
n) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. Dezember 1998, Nr. 5941
n) Kollektivvertragvom 13. März 2003
o) BEREICHSABKOMMEN vom 8. Mai 1997
o) Einheitstext vom 23. April 2003
p) Kollektivvertrag vom 16. Mai 2003 —
q) Kollektivvertrag vom 17. September 2003 —
r) Bereichsabkommenvom 5. November 2003
s) Kollektivvertrag vom 13. Juli 2004
t) Kollektivvertrag vom 6. Dezember 2004
t) KOLLEKTIVVERTRAG vom 13. April 1999
u) Kollektivvertrag vom 7. April 2005 —
v) Bereichsvertrag vom 14. Juni 2005
v) KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. August 1999
w) Kollektivvertrag vom 4. August 2005
x) Kollektivvertrag vom 24. Oktober 2005
x) KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. August 1999
y) KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. August 1999
y) Kollektivvertrag vom 24. Oktober 2005
z) Bereichsvertragvom 8. März 2006
a') Kollektivvertrag vom 21. Juni 2006
b') KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. Mai 2007
b') KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
c') KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
c') Kollektivvertragvom 6. Oktober 2006
d') Kollektivvertrag vom 5. Juli 2007
d') KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
e') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. Februar 2000
e') Kollektivvertrag vom 8. August 2007
f') Kollektivvertrag vom 8. August 2007
g') Kollektivvertrag vom 8. August 2007
h') Kollektivvertrag vom 8. Oktober 2007
h') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
i') Kollektivvertrag vom 23. November 2007
i') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
j') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
j') Bereichsübergreifender Kollektivvertrag vom 12. Februar 2008
k') Kollektivvertrag vom 22. April 2008
l') Kollektivvertrag vom 8. Oktober 2008
l') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
m') Kollektivvertragvom 3. Februar 2009
m') BEREICHSABKOMMEN vom 6. August 2001
n') Kollektivvertrag vom 17. Februar 2009, Nr. 00
n') KOLLEKTIVVERTRAG VOM 28 August 2001
p') Bereichsabkommenvom 11. November 2009
q') Bereichsabkommenvom 24. November 2009
q') KOLLEKTIVVERTRAG vom 25. März 2002
r') Kollektivvertragvom 24. November 2009
s') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
t') BEREICHSABKOMMEN vom 4. Juli 2002
Allgemeine Bestimmungen
Arbeitszeitgestaltung
Zusatzentlohnung
Verschiedene Bestimmungen
Bestimmungen des Bereichsvertrages vom 8. Mai 1997, die durch diesen Bereichsvertrag nicht aufgehoben wurden
Übergangsbestimmungen
ANLAGE 1
Bestehende Aufgabenzulagen
Neue Aufgabenzulagen
Bewertungskriterien für die Erstellung der Rangordnung für Versetzungen an Dienststellen in anderen Gemeinden
Neues Berufsbild
Regelung über das Streikrecht in den unerlässlichen öffentlichen Diensten
Allgemeine Bestimmungen
Art. 1 (Bestimmungen über die Aufrechterhaltung der unerlässlichen Dienste)
Art. 2 (Kurzstreik)
Art. 3 (Unerlässliche Dienste)
Regelung der Streikausübung in den einzelnen unerlässlichen Diensten
u') Bereichsabkommen vom 27. Juni 2013
v') Kollektivvertrag vom 31. Oktober 2014
w') Bereichsübergreifender Kollektivvertrag vom 26. Januar 2015, Nr. 0
w') KOLLEKTIVVERTRAG vom 9. Dezember 2002
x') Kollektivvertrag vom 16. März 2015, Nr. 0
y') Bereichsvertrag vom 13. Juli 2015, Nr. 0
z') Bereichsabkommen vom 3. September 2015, Nr. 0
a'') Bereichsvertrag vom 22. Dezember 2015, Nr. 00
b'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 16. Mai 2003
d'') BEREICHSABKOMMEN vom 5. November 2003
e'') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
g'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. September 2003
h'') BEREICHSABKOMMEN vom 5. November 2003
k'') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
l'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 21. Dezember 2004
n'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 7. April 2005
w'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 6. Oktober 2006
F Plansoll und Stellenpläne
G Dienstkleidung
H Dienstaustritt und Ruhestandsbehandlung
I Übernahme von Personal anderer Körperschaften
J Landesregierung
K Landtag
L Verwaltungsverfahren
M Volksabstimmung und Wahl des Landtages
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
XXV Landwirtschaft
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
A Freizeitgestaltung
B Sport
a) Landesgesetz vom 9. August 1977, Nr. 32
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 26. August 1982, Nr. 16
c) Landesgesetz vom 25. November 1987, Nr. 29 —
d) Landesgesetz vom 17. August 1989, Nr. 5 —
e) Landesgesetz vom 16. Oktober 1990, Nr. 19 —
f) Landesgesetz vom 19. Juli 1994, Nr. 3
g) Dekret des Landeshauptmanns vom 21. November 1994, Nr. 55
h) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Februar 2001, Nr. 4
i) Landesgesetz vom 19. Februar 2001, Nr. 5
j) Landesgesetz vom 23. November 2010 , Nr. 14
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Januar 2012, Nr. 3
Allgemeine Bestimmungen
Art. 1 (Technische Eigenschaften)
Art. 2 (Einstufung der Skipisten)
Art. 3 (Beschilderung der Skigebiete)
Art. 4 (Beschilderung der Skipisten)
Art. 5 (Begrenzung der Skipisten)
Art. 6 (Schließung der Pisten)
Art. 7 (Informationstafel)
Art. 8 (Anwendungsbereich des Fachplans für Aufstiegsanlagen und Skipisten)
Art. 8/bis (Bestandteile des Fachplans)
Art. 8/ter (Register der Skipisten und Aufstiegsanlagen)
Art. 9 (Eingriffe in Skizonen)
Art. 9/bis (Ergänzende Eingriffe in Skizonen)
Art. 9/ter (Geringfügige Eingriffe an Seilbahnen mit Skibetrieb)
Art. 10 (Unterlagen)
Art. 11 (Dorflifte)
Art. 12 (Pistendienst)
Art. 13 (Rettungsdienst)
Art. 14 (Ausrüstung des Rettungsdienstes)
Art. 15 (Atypische Gefahren)
Art. 16 (Erzeugung von technischem Schnee während der Öffnungszeit der Piste)
Art. 17 (Modalitäten für den Entzug der Tageskarte oder die Aussetzung der Mehrtageskarte)
Art. 18 (Mitteilung an die Landesabteilung Tourismus der Unfälle, die sich während der Skisaison ereignet haben)
Entschädigungen für die Skigebietsdienstbarkeit
l) Landesgesetz vom 13. März 2013, Nr. 2
m) Dekret des Landeshauptmanns vom 3. Januar 2014, Nr. 1
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
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2011
Beschluss Nr. 11 vom 17.01.2011
Beschluss vom 24. Januar 2011, Nr. 50
Beschluss Nr. 86 vom 24.01.2011
Beschluss Nr. 372 vom 14.03.2011
Beschluss Nr. 423 vom 14.03.2011
Beschluss vom 21. März 2011, Nr. 435
Beschluss vom 21. März 2011, Nr. 474
Beschluss Nr. 601 vom 11.04.2011
Beschluss Nr. 683 vom 21.04.2011
Beschluss Nr. 742 vom 09.05.2011
Beschluss Nr. 743 vom 09.05.2011
Beschluss Nr. 786 vom 16.05.2011
Beschluss Nr. 849 vom 23.05.2011
Beschluss Nr. 850 vom 23.05.2011
Beschluss Nr. 859 vom 23.05.2011
Beschluss Nr. 860 vom 23.05.2011
Beschluss vom 30. Mai 2011, Nr. 892
Beschluss Nr. 932 vom 20.06.2011
Beschluss Nr. 934 vom 20.06.2011
Beschluss Nr. 974 vom 20.06.2011
Beschluss vom 27. Juni 2011, Nr. 998
Beschluss vom 27. Juni 2011, Nr. 1015
Beschluss vom 4. Juli 2011, Nr. 1020
Beschluss Nr. 1094 vom 18.07.2011
Beschluss vom 8. August 2011, Nr. 1189
Beschluss vom 6. September 2011, Nr. 1356
Beschluss vom 19. September 2011, Nr. 1429
Beschluss vom 26. September 2011, Nr. 1445
Beschluss vom 10. Oktober 2011, Nr. 1537
Beschluss vom 24. Oktober 2011, Nr. 1605
Anlage A
Art. 1 (Begünstigte)
Art. 2 (Einreichung der Gesuche)
Art. 3 (Zulässigkeit der Vorhaben)
Art. 4 (Höhe der Beiträge und Zuschüsse)
Art. 5 (Verpflichtungen)
Art. 6 (Auszahlung von Anzahlungen)
Art. 7 (Auszahlung der Beiträge und Zuschüsse)
Art. 8 (Erhöhung der Beiträge an die Tourismusorganisationen)
Art. 9 (Überweisung von den Tourismusvereinen zustehenden Beiträgen direkt an die Tourismusverbände)
Art. 10 (Kontrollen und Sanktionen)
Art. 11 (Widerruf)
Art. 12 (Inkrafttreten)
Beschluss vom 14. November 2011, Nr. 1715
Beschluss vom 28. November 2011, Nr. 1825
Beschluss vom 28. November 2011, Nr. 1835
Beschluss vom 5. Dezember 2011, Nr. 1898
Beschluss vom 12. Dezember 2011, Nr. 1906
Beschluss vom 19. Dezember 2011, Nr. 2006
Beschluss vom 19. Dezember 2011, Nr. 2007
Beschluss vom 30. Dezember 2011, Nr. 2025
Beschluss vom 30. Dezember 2011, Nr. 2031
Beschluss vom 30. Dezember 2011, Nr. 2081
Beschluss vom 30. Dezember 2011, Nr. 2087
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1991
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Corte costituzionale - Sentenza N. 85 del 26.02.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 139 del 26.03.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 224 del 04.05.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 343 del 20.07.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 381 del 31.07.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 525 del 28.11.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 545 del 19.12.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 577 del 20.12.1990
Corte costituzionale - Sentenza N. 345 del 20.07.1990
1989
1988
1987
1986
1985
1984
1983
1982
Urteile Verwaltungsgericht
Chronologisches inhaltsverzeichnis
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28/04/2008 - Beschluss Nr. 1402 vom 28.04.2008
03/03/2008 - Beschluss Nr. 703 vom 03.03.2008
06/10/2008 - Beschluss Nr. 3566 vom 06.10.2008
21/04/2008 - Beschluss Nr. 1283 vom 21.04.2008
23/06/2008 - Beschluss Nr. 2180 vom 23.06.2008
07/07/2008 - Beschluss Nr. 2365 vom 07.07.2008
10/11/2008 - Beschluss Nr. 4213 vom 10.11.2008
14/04/2008 - Beschluss Nr. 1188 vom 14.04.2008
13/10/2008 - Beschluss Nr. 3681 vom 13.10.2008
17/03/2008 - Beschluss Nr. 864 vom 17.03.2008
15/09/2008 - Beschluss Nr. 3346 vom 15.09.2008
09/12/2008 - Beschluss Nr. 4678 vom 09.12.2008
11/02/2008 - Beschluss Nr. 384 vom 11.02.2008
10/06/2008 - Landesgesetz vom 10. Juni 2008, Nr. 4
14/04/2008 - Beschluss Nr. 1216 vom 14.04.2008
10/11/2008 - Beschluss vom 10. November 2008, Nr. 4108
18/01/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 1 del 18.01.2008
27/02/2008 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 42 del 27.02.2008
14/03/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 62 del 14.03.2008
28/03/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 73 del 28.03.2008
18/04/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 104 del 18.04.2008
11/04/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 95 del 11.04.2008
06/06/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 190 del 06.06.2008
14/11/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 371 del 14.11.2008
20/05/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 159 del 20.05.2008
19/11/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 387 del 19.11.2008
01/08/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 329 del 01.08.2008
15/12/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 439 del 15.12.2008
29/12/2008 - Corte costituzionale - Sentenza N. 443 del 29.12.2008
10/01/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 2 del 10.01.2008
24/01/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 10 del 24.01.2008
04/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 19 del 04.02.2008
13/02/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 33 vom 13.02.2008
13/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 37 del 13.02.2008
19/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 41 del 19.02.2008
27/02/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 51 del 27.02.2008
27/02/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 52 vom 27.02.2008
03/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 59 del 03.03.2008
04/03/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 62 vom 04.03.2008
11/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 64 del 11.03.2008
13/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 13.03.2008
17/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 77 del 17.03.2008
17/03/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 79 del 17.03.2008
02/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 111 del 02.04.2008
02/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 112 del 02.04.2008
02/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 113 del 02.04.2008
10/04/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 130 vom 10.04.2008
22/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 152 del 22.04.2008
24/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 157 del 24.04.2008
28/04/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 159 del 28.04.2008
06/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 168 del 06.05.2008
15/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 176 del 15.05.2008
16/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 178 del 16.05.2008
21/05/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 185 del 21.05.2008
05/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 199 del 05.06.2008
06/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 205 del 06.06.2008
21/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 212 del 21.12.2008
26/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 223 del 26.06.2008
27/06/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 232 del 27.06.2008
01/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 241 del 01.07.2008
21/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 259 del 21.07.2008
21/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 261 del 21.07.2008
22/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 262 del 22.07.2008
25/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 264 del 25.07.2008
30/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 269 del 30.07.2008
31/07/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 270 del 31.07.2008
07/08/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 286 vom 07.08.2008
08/08/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 290 del 08.08.2008
18/08/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 298 del 18.08.2008
27/08/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 27.08.2008
02/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 312 del 02.09.2008
02/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 313 del 02.09.2008
02/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 314 del 02.09.2008
30/09/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 328 del 30.09.2008
01/10/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 331 del 01.10.2008
22/10/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 346 vom 22.10.2008
27/10/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 348 del 27.10.2008
28/10/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 353 del 28.10.2008
20/11/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 378 del 20.11.2008
25/11/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 390 del 25.11.2008
27/11/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 391 del 27.11.2008
01/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 393 del 01.12.2008
09/12/2008 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 397 vom 09.12.2008
15/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 406 del 15.12.2008
22/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 412 del 22.12.2008
29/12/2008 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 425 del 29.12.2008
04/02/2008 - Beschluss Nr. 333 vom 04.02.2008
21/01/2008 - Beschluss Nr. 53 vom 21.01.2008
28/01/2008 - Beschluss Nr. 229 vom 28.01.2008
18/02/2008 - Beschluss Nr. 475 vom 18.02.2008
11/02/2008 - Beschluss vom 11. Februar 2008, Nr. 409
04/02/2008 - Beschluss Nr. 307 vom 04.02.2008
07/01/2008 - Beschluss Nr. 31 vom 07.01.2008
28/01/2008 - Beschluss Nr. 247 vom 28.01.2008
28/04/2008 - Beschluss Nr. 1365 vom 28.04.2008
21/04/2008 - Beschluss Nr. 1318 vom 21.04.2008
14/04/2008 - Beschluss Nr. 1247 vom 14.04.2008
14/04/2008 - Beschluss Nr. 1187 vom 14.04.2008
31/03/2008 - Beschluss Nr. 1069 vom 31.03.2008
31/03/2008 - Beschluss Nr. 1022 vom 31.03.2008
18/02/2008 - Beschluss Nr. 486 vom 18.02.2008
10/03/2008 - Beschluss Nr. 723 vom 10.03.2008
21/01/2008 - Beschluss Nr. 145 vom 21.01.2008
25/03/2008 - Beschluss Nr. 987 vom 25.03.2008
10/03/2008 - Beschluss Nr. 733 vom 10.03.2008
10/03/2008 - Beschluss Nr. 734 vom 10.03.2008
28/04/2008 - Beschluss Nr. 1378 vom 28.04.2008
19/05/2008 - Beschluss Nr. 1677 vom 19.05.2008
16/06/2008 - Beschluss Nr. 2046 vom 16.06.2008
16/06/2008 - Beschluss vom 16. Juni 2008, Nr. 2112
14/07/2008 - Beschluss Nr. 2496 vom 14.07.2008
03/06/2008 - Beschluss Nr. 1863 vom 03.06.2008
03/06/2008 - Beschluss Nr. 1872 vom 03.06.2008
30/06/2008 - Beschluss Nr. 2300 vom 30.06.2008
07/07/2008 - Beschluss Nr. 2417 vom 07.07.2008
01/09/2008 - Beschluss Nr. 3128 vom 01.09.2008
08/09/2008 - Beschluss Nr. 3226 vom 08.09.2008
10/08/2008 - Beschluss Nr. 2828 vom 10.08.2008
28/07/2008 - Beschluss Nr. 2769 vom 28.07.2008
30/06/2008 - Beschluss Nr. 2320 vom 30.06.2008
06/10/2008 - Beschluss Nr. 3626 vom 06.10.2008
15/09/2008 - Beschluss Nr. 3295 vom 15.09.2008
03/06/2008 - Beschluss Nr. 1855 vom 03.06.2008
16/06/2008 - Beschluss Nr. 2151 vom 16.06.2008
07/07/2008 - Beschluss Nr. 2452 vom 07.07.2008
10/11/2008 - Beschluss Nr. 4172 vom 10.11.2008
01/12/2008 - Beschluss Nr. 4567 vom 01.12.2008
09/12/2008 - Beschluss vom 9. Dezember 2008, Nr. 4617
23/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. April 2008, Nr. 19
05/03/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. März 2008, Nr. 10
26/03/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. März 2008, Nr. 11
02/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. April 2008, Nr. 15
03/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. April 2008, Nr. 16
09/04/2008 - Bereichsübergreifender Kollektivvertragvom 9. April 2008
14/04/2008 - Vertrag vom 14. April 2008
17/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. April 2008, Nr. 18
22/04/2008 - Kollektivvertrag vom 22. April 2008
23/04/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. April 2008, Nr. 19
06/05/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Mai 2008, Nr. 21
13/05/2008 - Beschluss Nr. 1589 vom 13.05.2008
19/05/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Mai 2008, Nr. 23
19/05/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Mai 2008, Nr. 24
10/06/2008 - Kollektivvertragvom 10. Juni 2008 , Nr.
07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 26
07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 28
07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 30
28/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. Juli 2008, Nr. 36
05/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. August 2008, Nr. 39
19/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. August 2008, Nr. 43
21/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. August 2008, Nr. 44
21/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. August 2008 , Nr. 45
08/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. September 2008 , Nr. 46
15/09/2008 - Vertragvom 15. September 2008
15/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 15. September 2008 , Nr. 47
16/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. September 2008 , Nr. 48
19/09/2008 - Landesgesetz vom 19. September 2008, Nr. 6
22/09/2008 - Beschluss Nr. 3393 vom 22.09.2008
01/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Oktober 2008, Nr. 54
01/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Oktober 2008 , Nr. 55
08/10/2008 - Kollektivvertrag vom 8. Oktober 2008
09/10/2008 - Landesgesetz vom 9. Oktober 2008, Nr. 8
13/10/2008 - Landesgesetz vom 13. Oktober 2008, Nr. 9
20/10/2008 - Beschluss Nr. 3851 vom 20.10.2008
21/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Oktober 2008 , Nr. 58
24/10/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. Oktober 2008 , Nr. 59
10/11/2008 - Beschluss Nr. 4136 vom 10.11.2008
13/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 13. November 2008 , Nr. 63
14/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. November 2008 , Nr. 64
17/11/2008 - Beschluss Nr. 4251 vom 17.11.2008
20/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. November 2008 , Nr. 66
24/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2008 , Nr. 67
24/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2008 , Nr. 68
24/11/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. November 2008 , Nr. 69
09/12/2008 - Beschluss Nr. 4688 vom 09.12.2008
15/12/2008 - Beschluss Nr. 4709 vom 15.12.2008
15/12/2008 - Beschluss Nr. 4722 vom 15.12.2008
15/12/2008 - Beschluss Nr. 4732 vom 15.12.2008
16/12/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Dezember 2008 , Nr. 73
16/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. September 2008 , Nr. 50
26/09/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. September 2008, Nr. 52
09/06/2008 - Landesgesetz vom 9. Juni 2008, Nr. 3
05/08/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. August 2008, Nr. 42
14/03/2008 - Landesgesetz vom 14. März 2008, Nr. 2
07/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juli 2008, Nr. 32
07/01/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 2008, Nr. 2
11/12/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Dezember 2008 , Nr. 71
08/07/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Juli 2008, Nr. 34 —
25/02/2008 - Landesgesetz vom 25. Februar 2008, Nr. 1
07/01/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 2008, Nr. 4 —
03/11/2008 - Beschluss vom 3. November 2008, Nr. 3990
21/01/2008 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Jänner 2008, Nr. 6
12/02/2008 - Bereichsübergreifender Kollektivvertrag vom 12. Februar 2008
19/09/2008 - Landesgesetz vom 19. September 2008, Nr. 7
16/07/2008 - Landesgesetz vom 16. Juli 2008, Nr. 5
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