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Urteile Verfassungsgerichtshof
2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 439 del 15.12.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 439 del 15.12.2008
Servizi pubblici locali - affidamento in house - nozione di rilevanza dell'attività"
Attendere, processo in corso!
Sentenza (2 dicembre 2008) 15 dicembre 2008, n. 439; Pres. Flick, Red. Quaranta
Ritenuto in fatto 1.
Con ricorso notificato il 28 gennaio 2008 e depositato il successivo 4 febbraio, il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, ha impugnato la legge della Provincia autonoma di Bolzano 16 novembre 2007, n. 12 (Servizi pubblici locali), «con particolare riferimento agli artt. 3, comma 3, e 5, comma 1», per violazione dei principi comunitari in materia di tutela della concorrenza (artt. 43, 49 e 86 del Trattato 25 marzo 1957, che istituisce la Comunità europea), nonché degli artt. 8, comma 1, del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), e 117, primo e secondo comma, lettera e), della Costituzione.
Il ricorrente premette che le Province autonome, pur essendo titolari di competenza legislativa primaria in materia di «assunzione diretta di servizi pubblici e loro gestione» ex art. 8 dello statuto speciale, devono disciplinare tale materia nel rispetto dei limiti posti dall'art. 4 dello stesso statuto, tra i quali è ricompresa l'osservanza del diritto internazionale e dei vincoli comunitari.
Sul punto, si rileva come, nonostante le concessioni di pubblici servizi siano escluse dalla sfera di applicazione della direttiva 18 giugno 1992, n. 92/50/CE, che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi, gli enti aggiudicatori debbano ugualmente rispettare le norme fondamentali del Trattato e, in particolare, gli artt. 43, 49 e 86, nonché il principio di non discriminazione in base alla nazionalità, sancito dall'art. 12 del Trattato stesso. In questo senso si è espressa la
Corte di giustizia nella sentenza Parking Brixen del 13 ottobre 2005, in C-458/2003
, con cui si è statuito che la concessione di pubblici servizi in assenza di gara non è conforme agli artt. 43 e 49 del Trattato, nonché ai «principi di parità di trattamento, di non discriminazione e di trasparenza».
1.1. Alla luce di tali premesse, l'Avvocatura generale dello Stato ritiene che la legge provinciale impugnata contrasti con le suindicate disposizioni comunitarie e, pertanto, violi l'art. 8, comma 1, dello statuto speciale e l'art. 117, primo comma, Cost.
In primo luogo, si censura specificamente l'art. 3, comma 3, della predetta legge, il quale – prevedendo che «la rilevanza dell'attività (…) è considerata in base al fatturato e alle risorse economiche impiegate» – fornirebbe una definizione del requisito della “rilevanza dell'attività” dell'ente concessionario difforme da quella elaborata dalla Corte di giustizia con la
sentenza Carbotermo dell'11 maggio 2006, in C-340/04
, nella quale il giudice comunitario ha affermato che il requisito in esame deve essere inteso non soltanto in termini quantitativi, ma anche qualitativi. Ne consegue che si può ritenere che la società concessionaria svolga una parte rilevante della sua attività con l'ente che la controlla solo «se l'attività di detta impresa è principalmente destinata all'ente in questione e ogni altra attività risulta avere solo un carattere marginale». Secondo la difesa dello Stato, il legislatore provinciale avrebbe fornito una nozione del requisito della “rilevanza dell'attività” meno restrittiva rispetto a quella elaborata dalla Corte di giustizia, con conseguente ampliamento dei casi in cui sarebbe possibile il ricorso all'affidamento diretto a società a capitale interamente pubblico e restrizione del regime di concorrenza. Da qui la asserita violazione dei principi comunitari in materia di tutela della concorrenza (artt. 43, 49 e 86 del Trattato CE) e del combinato disposto degli artt. 8, comma 1, dello statuto e 117, primo comma, Cost.
In secondo luogo, censure specifiche vengono indirizzate all'art. 5, comma 1, della medesima legge provinciale nella parte in cui esso prevede la possibilità di disporre un affidamento diretto dei servizi pubblici di rilevanza economica a soggetti privati, purché nei loro confronti la Provincia e gli enti da essa dipendenti ovvero le comunità comprensoriali ed i Comuni esercitino una influenza dominante. Tale norma contrasterebbe con i principi comunitari elaborati dalla Corte di giustizia con le sentenze Teckal del 18 novembre 1999, in causa C-107/98, e
Stadt Halle dell'11 gennaio 2005, in causa C-26/03
, le quali hanno messo in rilievo che l'affidamento in house è legittimo quando ricorrono i seguenti requisiti: a) il capitale della società sia interamente pubblico; b) l'amministrazione eserciti sul soggetto affidatario un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi; c) il soggetto affidatario svolga la maggior parte della propria attività in favore dell'ente pubblico di appartenenza. La mancata osservanza da parte della norma impugnata di tali requisiti determinerebbe la violazione degli artt. 43, 49 e 86 del Trattato e conseguentemente del vincolo del rispetto del diritto comunitario di cui agli artt. 8 dello statuto di autonomia, e 117, primo comma, nonché secondo comma, lettera e), Cost., in materia di tutela della concorrenza.
2. Si è costituita in giudizio la Provincia autonoma di Bolzano, la quale, in via preliminare, ha eccepito la inammissibilità del ricorso per carenza di motivazione e mancata indicazione dei parametri costituzionali e statutari che si assumono violati. Infatti, si osserva che, avendo la deliberazione del Consiglio dei ministri ad oggetto unicamente gli artt. 3, comma 3, e 5, comma 1, della legge provinciale n. 12 del 2007 e dovendo l'oggetto dell'impugnazione definirsi in conformità alla decisione assunta dal Consiglio dei ministri, la Provincia «si oppone in modo deciso al tentativo, da parte dell'Avvocatura dello Stato, di estendere la materia del contendere all'intera legge provinciale».
Nel merito, la difesa della Provincia chiede che il ricorso venga respinto.
Si sottolinea, al riguardo, come la Provincia autonoma, in base allo statuto, abbia una competenza legislativa primaria in materia di assunzione diretta di servizi pubblici e loro gestione a mezzo di aziende speciali (art. 8, n. 19) e sia titolare della connessa potestà amministrativa (art. 16).
Da quanto esposto conseguirebbe la impossibilità che nel settore in esame possa operare il titolo di legittimazione statale trasversale rappresentato dalla tutela della concorrenza ex art. 117, secondo comma, lettera e), Cost.
Si aggiunge, inoltre, che le norme impugnate rispettano i vincoli comunitari, così come interpretati dalla Corte di giustizia. Quest'ultima, infatti, pur affermando che in materia di concessione di servizi pubblici debbono essere osservati i principi generali posti dal Trattato, ha ammesso la legittimità dell'affidamento diretto qualora l'autorità pubblica concedente svolga sull'ente concessionario un controllo analogo a quello che esercita sui propri servizi e «detto ente esercita la maggior parte della sua attività con l'autorità detentrice».
Le norme impugnate rispetterebbero quanto affermato dai giudici europei.
Innanzitutto, si osserva come l'art. 3 della legge censurata imponga, ai fini della legittimità dell'affidamento diretto, il rispetto non solo dei requisiti del controllo analogo e dello svolgimento della parte essenziale dell'attività con l'autorità pubblica affidante, ma anche che quest'ultima detenga per intero il capitale sociale; requisito quest'ultimo che la stessa Corte di giustizia non ritiene necessario.
Per quanto attiene poi al presupposto dello svolgimento dell'attività più rilevante con uno o più degli enti che la controllano, si sottolinea come gli stessi giudici europei abbiano riconosciuto che, per accertare la sussistenza di tale requisito, occorra tenere conto del fatturato realizzato dall'ente affidatario, specificando che in tale contesto si deve tenere conto non solo del fatturato realizzato con l'ente locale affidante o di quello realizzato nel territorio di detto ente, ma occorre considerare tutte le attività realizzate dall'ente affidatario «indipendentemente da chi remunera tale attività» o «su quale territorio siano erogate tali prestazioni» (
citata sentenza Carbotermo dell'11 maggio 2006
).
La difesa della Provincia conclude sul punto osservando come la norma censurata sia finalizzata a garantire proprio il pieno rispetto di tale requisito, nella parte in cui prevede che per stabilire se la società realizzi la parte più rilevante della propria attività con uno o più degli enti che la controllano bisogna rifarsi al fatturato dell'ente affidatario ed alle risorse economiche da esso impiegate, «uniche fonti per accertare la vera attività dell'ente sia sotto il profilo quantitativo, sia sotto il profilo qualitativo».
Per quanto attiene, invece, al primo comma dell'art. 5, lo stesso, prevedendo che i servizi di rilevanza economica possono essere affidati direttamente a soggetti privati, purché nei loro confronti gli enti pubblici ivi indicati esercitino influenza dominante, sarebbe conforme al requisito del controllo analogo richiesto dalla Corte di giustizia. Infatti, tale norma stabilisce, ai fini della determinazione del concetto di influenza dominante, specifiche restrizioni e limitazioni, introducendo, inoltre, un apposito organo con il preciso compito di assicurare il rispetto delle condizioni richieste.
Infine, si sottolinea che, qualora questa Corte avesse dubbi sulla conformità delle norme censurate ai principi del diritto comunitario in materia di concessione di pubblici servizi, dovrebbe sospendere il giudizio a quo e sottoporre le relative questioni alla Corte di giustizia europea.
3. La Provincia autonomia di Bolzano ha depositato, nell'imminenza dell'udienza pubblica, una memoria con la quale, in via preliminare, ha rilevato come il contenuto dell'impugnato art. 5, comma 1, sia stato integralmente sostituito dall'art. 7, comma 2, della legge provinciale 10 giugno 2008, n. 4 (Modifiche di leggi provinciali in vari settori e altre disposizioni). Essa chiede, pertanto, che, sul punto, venga dichiarata cessata la materia del contendere, atteso che la disposizione impugnata, durante la sua vigenza, non avrebbe mai trovato applicazione.
Per il resto, nella memoria si ribadiscono tutte le argomentazioni difensive contenute nell'atto di costituzione.
4. Nel corso dell'udienza pubblica, la difesa della Provincia ha eccepito anche la tardività della notifica del ricorso.
Considerato in diritto 1
. Il Presidente del Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della Provincia autonoma di Bolzano 16 novembre 2007, n. 12 (Servizi pubblici locali), «con particolare riferimento agli artt. 3, comma 3, e 5, comma 1», per violazione dei principi comunitari in materia di tutela della concorrenza (artt. 43, 49 e 86 del Trattato 25 marzo 1957, che istituisce la Comunità europea), nonché degli artt. 8, comma 1, del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), e 117, primo e secondo comma, lettera e), della Costituzione.
2. Ha carattere preliminare l'esame dell'eccezione, sollevata dalla difesa della Provincia autonoma di Bolzano nel corso dell'udienza pubblica, relativa alla tardività del ricorso.
Essa non è fondata.
L'art. 31 della legge 11 marzo 1953, n. 87, prevede che i ricorsi proposti dallo Stato nei confronti di leggi regionali (e delle Province autonome) devono essere notificati entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla pubblicazione dell'atto oggetto di impugnazione.
Nel caso in esame tale termine è stato rispettato.
La legge contenente le norme censurate è stata pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol il 27 novembre 2007; il ricorso, notificato il 28 gennaio 2008, è stato consegnato all'ufficio notifiche presso la Corte d'Appello di Roma il 26 gennaio 2008 e dunque il sessantesimo giorno utile. È a tale momento temporale, infatti, che occorre avere riguardo, ai fini della valutazione della tempestività del ricorso, essendo irrilevante la successiva attività posta in essere dal predetto ufficio, che è sottratta al controllo ed alla sfera di disponibilità del soggetto che richiede la notifica (ex plurimis, sentenze
n. 477 del 2002
e
n. 383 del 2005
).
3. Ancora in via preliminare, deve essere disattesa l'eccezione di inammissibilità del ricorso, sollevata dalla Provincia autonoma, sotto il profilo che, mentre la deliberazione del Consiglio dei ministri autorizza l'impugnazione soltanto degli artt. 3, comma 3, e 5, comma 1, con il ricorso è stata proposta l'impugnazione dell'intera legge n. 12 del 2007, sia pure «con particolare riferimento» ai citati articoli, dei quali è stata chiesta, nel petitum, la declaratoria di illegittimità costituzionale. Infatti dall'esame congiunto del ricorso e della suindicata deliberazione risulta, con sufficiente chiarezza, che oggetto di gravame sono esclusivamente le disposizioni contenute nei due articoli in questione.
4. Tanto premesso, deve rilevarsi che l'art. 5, comma 1, della legge provinciale n. 12 del 2007 è stato abrogato dall'art. 7, comma 2, della legge della stessa Provincia autonoma 10 giugno 2008, n. 4 (Modifiche di leggi provinciali in vari settori e altre disposizioni), che ha introdotto una disposizione dal contenuto completamente diverso, relativa agli affidamenti a società a partecipazione mista pubblica e privata.
Poiché la norma censurata, contenuta nell'abrogato art. 5, comma 1, non ha ricevuto attuazione medio tempore – come risulta dalla dichiarazione resa dalla difesa della Provincia autonoma di Bolzano e non contestata dal ricorrente – deve essere dichiarata sul punto la cessazione della materia del contendere.
5. L'analisi nel merito deve, pertanto, essere condotta soltanto con riguardo a quanto previsto dal comma 3 del citato art. 3.
Tale disposizione deve essere esaminata nel quadro della normativa provinciale avente ad oggetto l'affidamento di servizi pubblici a società di capitale interamente pubblico.
Al riguardo, va precisato che il suddetto art. 3, al comma 1, prevede che i servizi pubblici di rilevanza economica possono essere affidati alle suddette società qualora l'ente o gli enti: «a) detengano per intero il capitale sociale; b) esercitino sulla società un controllo analogo a quello da essi esercitato sui propri servizi; c) la società realizzi la parte più rilevante della propria attività con uno o più degli enti che la controllano».
Il comma 2 del medesimo articolo, a sua volta, dispone, in relazione al requisito del controllo analogo di cui alla lettera b) sopra citata, che tale controllo sussiste qualora gli enti: «a) provvedano direttamente alla nomina ed alla revoca degli amministratori e dei sindaci della società; b) svolgano funzioni di indirizzo, indicando gli obiettivi dell'attività e dettando le direttive generali per raggiungerli; c) esercitino attività di controllo gestionale e finanziario, attraverso l'esperimento di sopralluoghi ed ispezioni nonché attraverso l'esame di report periodici sull'efficacia, sull'efficienza e sull'economicità del servizio».
In relazione, invece, al secondo requisito previsto dalla lettera c) del comma 1, la norma, contenuta nel comma 3, specificamente oggetto di censura, prescrive che «la rilevanza dell'attività (…) è considerata in base al fatturato e alle risorse economiche impiegate».
Secondo la difesa dello Stato, il riferimento contenuto in tale norma agli elementi del «fatturato» e delle «risorse economiche impiegate» atterrebbe esclusivamente ad elementi quantitativi, sicché la mancanza di ogni riferimento ad elementi qualitativi darebbe luogo ad una normativa, in tema di «rilevanza dell'attività», meno restrittiva rispetto a quella elaborata in sede comunitaria e determinerebbe, pertanto, «un ampliamento dei casi in cui è possibile il ricorso all'affidamento diretto a società a capitale interamente pubblico», tale da comportare una «effettiva restrizione del regime di concorrenza».
6. La questione è fondata.
Va premesso che la Provincia autonoma di Bolzano è titolare di potestà legislativa primaria in materia di «assunzione diretta di servizi pubblici e loro gestione a mezzo di aziende speciali» (art. 8 n. 19 dello statuto di autonomia). Nell'esercizio di tale potestà essa, però, per espressa previsione statutaria (medesimo art. 8), deve rispettare, tra l'altro, gli obblighi internazionali e i vincoli derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea.
Ai fini della risoluzione della presente questione di legittimità costituzionale, occorre, pertanto, muovere dalla ricognizione delle norme comunitarie nella specie rilevanti e dei principi affermati in materia dalla Corte di giustizia, dal momento che i limiti alla potestà legislativa anche delle Province autonome derivano dalle singole disposizioni europee come interpretate dalla suddetta Corte. Più in particolare, le norme del Trattato CE poste a tutela della concorrenza, nel significato che ad esse è attribuito dalla giurisprudenza comunitaria e in ragione del richiamo operato dall'art. 8 dello statuto di autonomia, sono direttamente applicabili nell'ordinamento interno e dunque assumono rilevanza agli effetti del giudizio di costituzionalità, essendo pacifico che «la precisazione o l'indicazione del significato normativo» di disposizioni del Trattato «compiuta attraverso una sentenza dichiarativa della Corte di giustizia abbiano la stessa immediata efficacia delle disposizioni interpretate» (così
sentenza n. 389 del 1989
; nello stesso senso
sentenza n. 168 del 1991
).
7. L'art. 86, secondo paragrafo, del Trattato CE prevede che «le imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale (…) sono sottoposte alle norme del presente Trattato, e in particolare alle regole di concorrenza, nei limiti in cui l'applicazione di tali norme non osti all'adempimento, in linea di diritto o di fatto, della specifica missione loro affidata».
Nella prospettiva comunitaria, pertanto, da un lato, è necessario che gli Stati membri attivino ampi processi di liberalizzazione finalizzati ad abbattere progressivamente le barriere all'entrata, mediante, tra l'altro, l'eliminazione di diritti speciali ed esclusivi a favore delle imprese, ed attuare la concorrenza “nel mercato”; dall'altro, si impone alle pubbliche amministrazioni di osservare, nella scelta del gestore del servizio, adeguate procedure di evidenza pubblica finalizzate a garantire il rispetto della concorrenza “per il mercato” (
sentenza n. 401 del 2007
, con riferimento al settore degli appalti pubblici). Il perseguimento di tali obiettivi è inoltre volto ad assicurare, tra l'altro, la libera circolazione delle merci, delle persone e dei servizi; con la puntualizzazione che il rispetto delle citate norme fondamentali del Trattato si impone anche in un settore, quale quello dei servizi pubblici locali, attualmente estraneo alla sfera di applicazione di specifiche discipline comunitarie.
In tale contesto, la giurisprudenza della Corte di giustizia (ex multis,
sentenza Stadt Halle dell'11 gennaio 2005, in causa C-26/03
) ha, però, riconosciuto che rientra nel potere organizzativo delle autorità pubbliche “autoprodurre” beni, servizi o lavori mediante il ricorso a soggetti che, ancorché giuridicamente distinti dall'ente conferente, siano legati a quest'ultimo da una “relazione organica” (c.d. affidamento in house).
Nella prospettiva europea, infatti, la pubblica amministrazione può decidere di erogare direttamente prestazioni di servizi a favore degli utenti mediante proprie strutture organizzative senza dovere ricorrere, per lo svolgimento di tali prestazioni, ad operatori economici attraverso il mercato.
Il meccanismo dell'affidamento diretto a soggetti in house, deve, però, essere strutturato in modo da evitare che esso possa risolversi in una ingiustificata compromissione dei principi che presiedono al funzionamento del mercato e, dunque, in una violazione delle prescrizioni contenute nel Trattato a tutela della concorrenza. In altri termini, il modello operativo in esame non deve costituire il mezzo per consentire alle autorità pubbliche di svolgere, mediante la costituzione di apposite società, attività di impresa in violazione delle regole concorrenziali, che richiedono che venga garantito il principio del pari trattamento tra imprese pubbliche e private (art. 295 del Trattato CE).
La giurisprudenza della Corte di giustizia – proprio al fine di assicurare il rispetto di tali regole e sul presupposto che il sistema dell'affidamento in house costituisca un'eccezione ai principi generali del diritto comunitario – ha imposto l'osservanza di talune condizioni legittimanti l'attribuzione diretta della gestione di determinati servizi a soggetti “interni” alla compagine organizzativa dell'autorità pubblica.
La Corte, infatti, con la sentenza Teckal del 18 novembre 1999, in causa C-107/98, ha affermato che è possibile non osservare le regole della concorrenza: a) quando l'ente pubblico svolge sul soggetto affidatario un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi; b) quando il soggetto affidatario «realizzi la parte più importante della propria attività» con l'ente o con gli enti che la controllano.
In relazione al primo requisito, la Corte di giustizia, in particolare con la
citata sentenza Stadt Halle dell'11 gennaio 2005
, ha sottolineato che esso non sussiste quando la società sia partecipata da privati, atteso che «qualunque investimento di capitale privato in un'impresa obbedisce a considerazioni proprie degli interessi privati», rifuggendo da «considerazioni ed esigenze proprie del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico» che devono caratterizzare «il rapporto tra un'autorità pubblica (…) ed i suoi servizi».
Inoltre, tra le altre, nelle sentenze
Carbotermo dell'11 maggio 2006, in causa C-340/04
e
Parking Brixen del 13 ottobre 2005, in causa C-458/03
, si è puntualizzato che, ai fini del riconoscimento della sussistenza del presupposto in esame, accanto alla “dipendenza finanziaria”, risultante dalla detenzione pubblica dell'intero capitale della società affidataria, rilevano profili di natura prettamente gestionale. In particolare, i giudici europei ritengono che l'ente pubblico debba essere dotato di poteri di controllo sull'attività del consiglio di amministrazione più ampi e pregnanti di quelli che normalmente il diritto societario riconosce alla maggioranza dei soci. Inoltre, è stata esclusa la sussistenza del controllo analogo quando l'impresa abbia «acquisito una vocazione commerciale che rende precario il controllo» e che risulterebbe dalla presenza di elementi, quali, a titolo esemplificativo: l'ampliamento dell'oggetto sociale; l'apertura obbligatoria della società, a breve termine, ad altri capitali; l'espansione territoriale dell'attività della società (
citata sentenza Parking Brixen del 13 ottobre 2005
; così anche Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 3 marzo 2008, n. 1).
In relazione al secondo requisito, rappresentato, come si è precisato, dalla prevalenza dello svolgimento dell'attività a favore dell'ente pubblico conferente, va, innanzitutto, chiarito come esso non impedisca che l'istituto dell'affidamento diretto sia configurabile anche in relazione al settore dei servizi pubblici. La circostanza, infatti, che tale settore si caratterizza per il fatto che le relative prestazioni sono rivolte, diversamente da quanto accade in presenza di un contratto di appalto, a favore dell'utenza, non costituisce un ostacolo alla riconduzione dell'attività all'autorità pubblica. Gli stessi giudici europei hanno, sul punto, sottolineato che non rileva stabilire se il destinatario dell'attività posta in essere dal gestore del servizio sia la stessa amministrazione o l'utente delle prestazioni. Si deve infatti «tener conto di tutte le attività realizzate» da tale gestore sulla base di un affidamento effettuato dall'amministrazione, «indipendentemente da chi remunera tale attività», potendo trattarsi della medesima amministrazione o degli utenti delle prestazioni erogate (
citata sentenza Carbotermo dell'11 maggio 2006
).
Quanto al significato da attribuire all'espressione che identifica il requisito in esame, la giurisprudenza comunitaria ha sostanzialmente affermato che è necessario che il soggetto beneficiario dell'affidamento destini la propria attività “principalmente” a favore dell'ente. L'effettuazione di prestazioni che non siano del tutto marginali a favore di altri soggetti renderebbe quella determinata impresa “attiva sul mercato”, con conseguente alterazione delle regole concorrenziali e violazione dei principi regolatori delle gare pubbliche e della legittima competizione. In altri termini, nella prospettiva comunitaria, una lettura non rigorosa della espressione «parte più importante della sua attività» inciderebbe sulla stessa nozione di soggetto in house alterandone il dato strutturale che lo identifica come una mera “articolazione interna” dell'ente stesso. Una consistente attività “esterna” determinerebbe, infatti, una deviazione dal rigoroso modello delineato dai giudici europei, con la conseguenza, da un lato, che verrebbe falsato il confronto concorrenziale con altre imprese che non usufruiscono dei vantaggi connessi all'affidamento diretto e più in generale dei privilegi derivanti dall'essere il soggetto affidatario parte della struttura organizzativa dell'amministrazione locale; dall'altro, che sarebbero eluse le procedure competitive di scelta del contraente, che devono essere osservate in presenza di un soggetto “terzo” (quale deve ritenersi quello che esplica rilevante attività esterna) rispetto all'amministrazione conferente.
Va, inoltre, rimarcato che anche questa Corte ha avuto modo di affermare, sia pure con riferimento ad un settore diverso da quello in esame, che le esigenze di tutela della concorrenza impongono di tenere distinto lo svolgimento di attività amministrativa posta in essere da una società di capitali per conto di una pubblica amministrazione dal libero svolgimento di attività di impresa. L'esigenza di mantenere separate le due sfere di attività, ha puntualizzato la Corte, è finalizzata ad «evitare che un soggetto, che svolge attività amministrativa, eserciti allo stesso tempo attività d'impresa, beneficiando dei privilegi dei quali esso può godere in quanto pubblica amministrazione» (
sentenza n. 326 del 2008, punto 8.3. del Considerato in diritto
).
Sul piano poi della verifica del rispetto del requisito in esame, la Corte di giustizia, in particolare, con la
citata sentenza Carbotermo dell'11 maggio 2006
, ha affermato che il giudice competente deve prendere in considerazione «tutte le circostanze del caso di specie, sia qualitative sia quantitative» (par. 64).
Sul piano quantitativo, la stessa sentenza, al successivo paragrafo 65, fa espresso riferimento all'elemento del fatturato, osservando che «occorre considerare che il fatturato determinante è rappresentato da quello che l'impresa in questione realizza in virtù di decisioni di affidamento adottate dall'ente locale controllante». Inoltre, per mantenere una impostazione coerente con l'esigenza che l'indagine si svolga su un piano casistico, non sono ammesse rigide predeterminazioni connesse all'indicazione della misura percentuale di fatturato rilevante.
Sul piano qualitativo, alla luce di quanto affermato dalla giurisprudenza comunitaria (
citata sentenza Carbotermo dell'11 maggio 2006
), tale profilo incide o può incidere sulla natura dei servizi resi e, quindi, sul criterio per ritenere che una attività di impresa sia svolta in modo preponderante per l'ente pubblico conferente e solo marginalmente per il mercato perché, a prescindere dal dato quantitativo del fatturato, tale profilo può – in astratto – riverberare i suoi effetti sulla rilevanza dell'attività svolta dal soggetto al fine di considerare prevalente o solo marginale l'attività “libera” in una prospettiva di futura espansione della stessa nel mercato o in zone del territorio diverse da quelle di competenza del soggetto pubblico conferente.
7.1. Orbene, alla luce di quanto sopra, deve ritenersi sussistente il contrasto tra la norma impugnata e gli invocati parametri costituzionali.
Ed infatti, la suddetta norma – sul presupposto che l'affidamento in house possa essere giustificato se, tra l'altro, «la società realizzi la parte più rilevante della propria attività con uno o più degli enti che la controllano» (art. 3, comma 1, lettera c) – prevede, come si è già sottolineato, che «la rilevanza dell'attività (…) è considerata in base al fatturato e alle risorse economiche impiegate».
Il giudizio di verifica della sussistenza del requisito in esame è, dunque, limitato alla valutazione di dati di tipo quantitativo; e tali devono ritenersi quelli che, al fine di stabilire se il soggetto in house possa considerarsi “attivo” sul mercato in ragione della rilevanza esterna dell'attività di impresa svolta, attribuiscono valenza esclusiva all'entità del fatturato e delle risorse economiche impiegate. Nella prospettiva comunitaria, invece, è necessario assegnare rilievo anche ad eventuali aspetti di natura qualitativa idonei a fare desumere, ad esempio, la propensione dell'impresa ad effettuare determinati investimenti di risorse economiche in altri mercati – anche non contigui – in vista di una eventuale espansione in settori diversi da quelli rilevanti per l'ente pubblico conferente.
Deve, pertanto, ritenersi che effettivamente il legislatore provinciale abbia indicato criteri di verifica del requisito della “rilevanza dell'attività” meno rigorosi rispetto a quelli enucleati – sia pure nell'ambito di un complessivo giudizio che mantiene una valenza necessariamente casistica modulata sulle peculiarità delle singole fattispecie concrete – dalla giurisprudenza che si è formata al riguardo.
Di qui la violazione delle regole comunitarie sulla concorrenza poste dalle norme del Trattato invocate dal ricorrente, alla cui tutela è finalizzata la delimitazione, effettuata, in via interpretativa, dalla Corte di giustizia, dell'ambito di operatività del modello gestionale dell'affidamento diretto dei servizi pubblici locali.
Pertanto, la valutazione in ordine alla rilevanza preponderante dell'attività nei confronti dell'ente pubblico conferente deve essere effettuata mediante la diretta applicazione della normativa comunitaria, quale risulta dall'interpretazione datane dai giudici europei. E sotto l'indicato profilo è indubbio che la declaratoria di illegittimità costituzionale del comma in esame conduce ad una maggiore chiarezza nella applicazione della normativa provinciale, contenuta nei commi 1 e 2 dell'art. 3 della legge impugnata, che deve essere interpretata alla luce dei principi sopra richiamati.
Sulla base delle considerazioni che precedono, non sussistono i presupposti per il rinvio pregiudiziale, chiesto – in via subordinata – dalla difesa della Provincia autonoma, in quanto nella specie non vi sono dubbi sulla interpretazione della normativa comunitaria, il cui significato è chiaro sulla base della giurisprudenza della Corte di giustizia; sicché ciò che residua nella specie è solo la questione di legittimità costituzionale della normativa provinciale per contrasto con i principi affermati in sede europea.
In conclusione, dunque, l'art. 3, comma 3, della legge provinciale in esame deve essere dichiarato costituzionalmente illegittimo per violazione delle norme comunitarie sulla tutela della concorrenza, come interpretate dalla Corte di giustizia CE, e, dunque, dell'art. 8, comma 1, dello statuto speciale per il Trentino Alto-Adige e dell'art. 117, primo comma, Cost.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 3, comma 3, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 16 novembre 2007, n. 12 (Servizi pubblici locali);
dichiara cessata la materia del contendere in ordine alla questione di legittimità costituzionale dell'art. 5, comma 1, della predetta legge della Provincia autonoma di Bolzano n. 12 del 2007.
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2) Verfassung der Republik Italien
3) Dekret des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670
3) Gesetz vom 11. März 1972, Nr. 118
4) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 20. Jänner 1973, Nr. 48
5) Dekret des Präsidenten der Republik vom 20. Jänner 1973, Nr. 115
6) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. Februar 1973, Nr. 49
7) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. Februar 1973, Nr. 50
8) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 686
9) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. November 1973, Nr. 687
10) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. November 1973, Nr. 689
11) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 690
12) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 691
13) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 278
14) Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 279
15) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 280 —
16) Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 381
17) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 469
18) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 470
19) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 471 —
20) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 472
21) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 473
22) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 474
23) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 475 —
24) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. Juli 1976, Nr. 752
25) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. März 1977, Nr. 234
26) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. März 1977, Nr. 235
27) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. Oktober 1977, Nr. 846
28) Dekret des Präsidenten der Republik vom 6. Jänner 1978, Nr. 58
29) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 31. Juli 1978, Nr. 570
30) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 31. Juli 1978, Nr. 571
31) Dekret des Präsidenten der Republik vom 31. Juli 1978, Nr. 1017
32) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. Jänner 1980, Nr. 197
33) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 215
34) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 217
35) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 228
36) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 29. April 1982, Nr. 327 —
37) Dekret des Präsidenten der Republik vom 10. Februar 1983, Nr. 89
38) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 21. März 1983
39) Dekret des Präsidenten der Republik vom 6. April 1984, Nr. 426
40) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. November 1987, Nr. 511
41) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. November 1987, Nr. 521
42) Dekret des Präsidenten der Republik vom 19. November 1987, Nr. 526
43) Dekret des Präsidenten der Republik vom 19. November 1987, Nr. 527
44) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 15. Juli 1988, Nr. 301 —
45) Dekret des Präsidenten der Republik vom 15. Juli 1988, Nr. 305
46) Dekret des Präsidenten der Republik vom 15. Juli 1988, Nr. 574
47) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 15. Juli 1988, Nr. 575
48) Gesetz vom 30. November 1989, Nr. 386
49) Legislativdekret vom 13. September 1991, Nr. 310
50) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 265
51) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 266
52) LEGISLATIVDEKRET vom 16. März 1992, Nr. 267
53) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 268
54) Legislativdekret vom 21. April 1993, Nr. 133
56) LEGISLATIVDEKRET vom 21. September 1995, Nr. 429
57) Legislativdekret vom 24. Juli 1996, Nr. 434
58) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. November 1996
59) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 9. September 1997, Nr. 354
60) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Dezember 1998, Nr. 495 —
61) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 11. November 1999, Nr. 463
63) VERFASSUNGSGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
64) Gesetzesvertretendes Dekret vom 1. März 2001, Nr. 113
65) Gesetzesvertretendes Dekret vom 16. Mai 2001, Nr. 260
66) Gesetzesvertretendes Dekret vom 18. Mai 2001, Nr. 280
67) Verfassungsgesetz vom 18. Oktober 2001, Nr. 3
68) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 18. Juni 2002, Nr. 139
69) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 15. April 2003, Nr. 118
70) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 23. Mai 2005, Nr. 99
71) Gesetzesvertretendes Dekret vom 6. Juni 2005, Nr. 120
72) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 13. Juni 2005, Nr. 124
73) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 12. April 2006, Nr. 168
74) Gesetzesvertretendes Dekret vom 25. Juli 2006, Nr. 245
75) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Mai 2007, Nr. 83
76) Gesetz vom 23. Dezember 2009 , Nr. 191
77) Gesetzesvertretendes Dekret vom 19. November 2010 , Nr. 252
78) Gesetzesvertretendes Dekret vom 21. Jänner 2011 , Nr. 11
79) Gesetzesvertretendes Dekret vom 19. Mai 2011 , Nr. 92
80) Legislativdekret vom 14. September 2011, Nr. 166
81) Legislativdekret vom 14. September 2011, Nr. 172
82) Legislativdekret vom 13. September 2012, Nr. 170
83) Legislativdekret vom 5. März 2013, Nr. 28
84) Gesetz vom 23. Dezember 2014, Nr. 190
85) Legislativdekret vom 29. April 2015, Nr. 75
86) Legislativdekret vom 29. April 2015, Nr. 76
87) Legislativdekret vom 13. Januar 2016, Nr. 14
88) Legislativdekret vom 4. November 2015, Nr. 186
89) Legislativdekret vom 3. März 2016, Nr. 43
Landesgesetzgebung
I Alpinistik
II Arbeit
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
A Beteiligungen des Landes
a) LANDESGESETZ vom 5. Juli 1963, Nr. 7
b) LANDESGESETZ vom 14. September 1973, Nr. 50
c) LANDESGESETZ vom 27. Juli 1978, Nr. 36
d) Landesgesetz vom 28. November 1979, Nr. 17
e) Landesgesetz vom 8. November 1982, Nr. 33
f) LANDESGESETZ vom 25. März 1983, Nr. 9
g) LANDESGESETZ vom 17. August 1984, Nr. 9
h) LANDESGESETZ vom 11. Juli 1986, Nr. 17
i) LANDESGESETZ vom 16. April 1987, Nr. 9
j) LANDESGESETZ vom 21. Jänner 1991, Nr. 2
k) LANDESGESETZ vom 21. August 1992, Nr. 34
l) Landesgesetz vom 12. Dezember 1997, Nr. 17
m) LANDESGESETZ vom 21. Jänner 1998, Nr. 1 —
n) LANDESGESETZ vom 11. August 1998, Nr. 8
o) LANDESGESETZ vom 11. August 1998, Nr. 9
p) LANDESGESETZ vom 3. Mai 1999, Nr. 1
q) Landesgesetz vom 9. August 1999, Nr. 7
r) LANDESGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
s) LANDESGESETZ vom 28. Juli 2003, Nr. 12
t) Landesgesetz vom 8. April 2004, Nr. 1
u) LANDESGESETZ vom 8. April 2004, Nr. 1
u) LANDESGESETZ vom 23. Dezember 2004, Nr. 10
v) Landesgesetz vom 22. Juli 2005, Nr. 5
Bestimmungen im Bereich der Einnahmen
Bestimmungen im Bereich der Ausgaben
Tabelle A und B
v) LANDESGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
w) Landesgesetz vom 23. Dezember 2005, Nr. 13
x) LANDESGESETZ vom 20. Juli 2006, Nr. 7 —
y) LANDESGESETZ vom 20. Dezember 2006, Nr. 15
B Landessteuern
C Lokalfinanzen
D Landeshaushalt
E - Außeretatmäßige Verbindlichkeit
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
XV Gewässernutzung
XVI Handel
XVII Handwerk
XVIII Grundbuch und Kataster
XIX Jagd und Fischerei
XX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
XXI Kindergärten
XXII Kultur
A Rundfunkanstalt Südtirol (RAS)
a) LANDESGESETZ vom 13. Februar 1975, Nr. 16 —
b) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 10. März 1977, Nr. 12
I. Organe und deren Befugnisse
II. Personalordnung
III. Das Vermögen
IV. Verträge
V. Dienste in Eigenregie
Art. 23
Art. 24 (Dienste)
Art. 25 (Ermächtigung)
Art. 26 (Verfügung über Geldmittel)
VI. Haushaltsgebarung
VII. Übergangs- und Schlussbestimmungen
c) LANDESGESETZ vom 27. Juli 1978, Nr. 43
d) LANDESGESETZ vom 30. Juli 1981, Nr. 23
e) LANDESGESETZ vom 11. März 1983, Nr. 7
f) Landesgesetz vom 18. März 2002, Nr. 6
B Förderung kultureller Tätigkeiten
C Denkmalpflege
D Kulturelle Einrichtungen
E Landesarchiv
XXIII Landesämter und Personal
A Führungsstruktur
B Sonderregelung über einzelne Fachdienste
a) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 20. November 1968, Nr. 67
a) LANDESGESETZ vom 14. August 1963, Nr. 11
b) LANDESGESETZ vom 29. April 1975, Nr. 22 —
c) LANDESGESETZ vom 26. Mai 1976, Nr. 18 —
d) LANDESGESETZ vom 24. März 1977, Nr. 11
e) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 14. Juni 1978, Nr. 10
f) LANDESGESETZ vom 30. Juni 1983, Nr. 20 —
g) LANDESGESETZ vom 9. August 1988, Nr. 27
h) LANDESGESETZ vom 27. Oktober 1988, Nr. 41
i) Landesgesetz vom 19. Dezember 1995, Nr. 26
j) LANDESGESETZ vom 4. Mai 1988, Nr. 15
j) Landesgesetz vom 22. Mai 1996, Nr. 12
k) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 6. Juni 2001, Nr. 31
l) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 5. März 2004, Nr. 8
C Aufnahme in den Landesdienst und Berufsbilder
D Allgemeine dienstrechtliche Bestimmungen über den Landesdienst
Landesgesetz vom 3. Juli 1959, Nr. 6
Ordnung der Dienste der Landesverwaltung
Ordnung des Personals
Allgemeine Bestimmungen
Aufnahme in den Dienst
Art. 27
Art. 28
Art. 29
Art. 30
Art. 31
Art. 32
Art. 33
Art. 34
Art. 35
Art. 36
Obliegenheiten der Verwaltung
Pflichten - Verantwortung - Dienststrafen
Rechte des Personals
Wartestand - Zeitlicher Ruhestand
Beendigung des Dienstverhältnisses - Wiederzulassung zum Dienst
Kollegialorgane der Verwaltung
a) LANDESGESETZ vom 27. November 1967, Nr. 15
Art. 1-7.
Das Personal für die bäuerliche Berufsausbildung
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15-22.
Tabelle A-B
b) LANDESGESETZ vom 10. Jänner 1973, Nr. 3
c) LANDESGESETZ vom 28. Mai 1976, Nr. 21
d) Landesgesetz vom 17. August 1976, Nr. 36
e) LANDESGESETZ vom 7. August 1978, Nr. 34
f) LANDESGESETZ vom 21. Mai 1981, Nr. 11 —
g) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1988, Nr. 54 —
h) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 23. Dezember 1988, Nr. 37 —
i) LANDESGESETZ vom 3. Oktober 1991, Nr. 27
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 30. Juni 1992, Nr. 23
k) Landesgesetz vom 16. Oktober 1992, Nr. 36
l) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. April 1994, Nr. 9
m) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1995, Nr. 31
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. November 1995, Nr. 57
o) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 7. Oktober 1996, Nr. 4817
p) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1999, Nr. 34
q) Dekret des Landeshauptmanns vom 23. März 2001, Nr. 11
r) Landesgesetz vom 9. November 2001, Nr. 16
s) Landesgesetz vom 19. Mai 2015, Nr. 6
t) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Januar 2016, Nr. 3
E Kollektivverträge
a) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. August 1990, Nr. 17
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 16. April 1991, Nr. 10
c) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. Juni 1991, Nr. 18
d) Kollektivvertragvom 4. Jänner 1996
e) Kollektivvertrag vom 18. Dezember 1998
e) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 17. Juli 1995, Nr. 3729
f) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 4. Dezember 1995, Nr. 6402
f) Kollektivvertrag vom 13. April 1999
g) Kollektivvertrag vom 23. Februar 2000
g) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 1. April 1996, Nr. 1288
h) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 17. Juni 1996, Nr. 2745
h) Bereichsabkommen vom 28. August 2000 —
i) Kollektivvertrag vom 28. August 2001
j) Kollektivvertrag vom 25. März 2002
j) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 27. März 1997, Nr. 1235
k) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. April 1998, Nr. 1547
k) Bereichsabkommen vom 4. Juli 2002
l) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 9. November 1998, Nr. 5247
l) Kollektivvertrag vom 3. Oktober 2002 —
m) Kollektivvertragvom 9. Dezember 2002
m) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. Dezember 1998, Nr. 5939
n) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. Dezember 1998, Nr. 5941
n) Kollektivvertragvom 13. März 2003
o) BEREICHSABKOMMEN vom 8. Mai 1997
o) Einheitstext vom 23. April 2003
p) Kollektivvertrag vom 16. Mai 2003 —
q) Kollektivvertrag vom 17. September 2003 —
r) Bereichsabkommenvom 5. November 2003
s) Kollektivvertrag vom 13. Juli 2004
t) Kollektivvertrag vom 6. Dezember 2004
t) KOLLEKTIVVERTRAG vom 13. April 1999
u) Kollektivvertrag vom 7. April 2005 —
v) Bereichsvertrag vom 14. Juni 2005
v) KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. August 1999
w) Kollektivvertrag vom 4. August 2005
x) Kollektivvertrag vom 24. Oktober 2005
x) KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. August 1999
y) KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. August 1999
y) Kollektivvertrag vom 24. Oktober 2005
z) Bereichsvertragvom 8. März 2006
a') Kollektivvertrag vom 21. Juni 2006
b') KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. Mai 2007
b') KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
c') KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
c') Kollektivvertragvom 6. Oktober 2006
d') Kollektivvertrag vom 5. Juli 2007
d') KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
e') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. Februar 2000
e') Kollektivvertrag vom 8. August 2007
f') Kollektivvertrag vom 8. August 2007
g') Kollektivvertrag vom 8. August 2007
h') Kollektivvertrag vom 8. Oktober 2007
h') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
i') Kollektivvertrag vom 23. November 2007
i') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
j') KOLLEKTIVVERTRAG vom 23. August 2000
j') Bereichsübergreifender Kollektivvertrag vom 12. Februar 2008
k') Kollektivvertrag vom 22. April 2008
l') Kollektivvertrag vom 8. Oktober 2008
l') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
m') Kollektivvertragvom 3. Februar 2009
m') BEREICHSABKOMMEN vom 6. August 2001
n') Kollektivvertrag vom 17. Februar 2009, Nr. 00
n') KOLLEKTIVVERTRAG VOM 28 August 2001
p') Bereichsabkommenvom 11. November 2009
q') Bereichsabkommenvom 24. November 2009
q') KOLLEKTIVVERTRAG vom 25. März 2002
r') Kollektivvertragvom 24. November 2009
s') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
t') BEREICHSABKOMMEN vom 4. Juli 2002
u') Bereichsabkommen vom 27. Juni 2013
v') Kollektivvertrag vom 31. Oktober 2014
w') Bereichsübergreifender Kollektivvertrag vom 26. Januar 2015, Nr. 0
w') KOLLEKTIVVERTRAG vom 9. Dezember 2002
x') Kollektivvertrag vom 16. März 2015, Nr. 0
y') Bereichsvertrag vom 13. Juli 2015, Nr. 0
z') Bereichsabkommen vom 3. September 2015, Nr. 0
a'') Bereichsvertrag vom 22. Dezember 2015, Nr. 00
b'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 16. Mai 2003
d'') BEREICHSABKOMMEN vom 5. November 2003
e'') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
g'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 17. September 2003
h'') BEREICHSABKOMMEN vom 5. November 2003
k'') BEREICHSABKOMMEN vom 28. August 2000
l'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 21. Dezember 2004
n'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 7. April 2005
w'') KOLLEKTIVVERTRAG vom 6. Oktober 2006
F Plansoll und Stellenpläne
G Dienstkleidung
H Dienstaustritt und Ruhestandsbehandlung
I Übernahme von Personal anderer Körperschaften
J Landesregierung
K Landtag
a) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 19. Dezember 1979
a) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 19. Dezember 1979, Nr. 12
b) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 15. November 1989, Nr. 9
Art. 1
Art. 1/bis
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9 (Anzahl der Stellen innerhalb der Funktionsebenen und Berufsbilder)
Art. 10 Mobilität des Personals zwischen der Südtiroler Landesverwaltung und dem Südtiroler Landtag: Anerkennung der Dienstzeit)
c) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 12. Mai 1993, Nr. 4
d) Landesgesetz vom 19. September 2011, Nr. 10
e) Landesgesetz vom 23. April 2015, Nr. 3
L Verwaltungsverfahren
M Volksabstimmung und Wahl des Landtages
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
A Bodenverschmutzung und Abfallbeseitigung
B Landschaftsschutz
C Lärmbelästigung
D Luftverschmutzung
E Schutz der Flora und Fauna
a) Landesgesetz vom 19. Juni 1991, Nr. 18
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Juli 1992, Nr. 30
c) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 20. Juli 1994, Nr. 30
d) Landesgesetz vom 12. Mai 2010 , Nr. 6
f) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 17. Juli 1979, Nr. 63/Ho
F Gewässerschutz und Gewässernutzung
G Umweltverträglichkeitsprüfung
H Schutz der Tierwelt
XXV Landwirtschaft
A Geschlossene Höfe
B Förderung der Landwirtschaft
C Bonifizierung und Flurbereinigung
D Agentur Landesdomäne, Versuchszentrum Laimburg und Pflanzenschutz
E Tierzucht
F Nahrungsmittelhygiene
a) LANDESGESETZ vom 24. Oktober 1978, Nr. 55
b) Landesgesetz vom 30. März 1988, Nr. 12
c) Landesgesetz vom 14. Dezember 1999, Nr. 10
d) Landesgesetz vom 22. Jänner 2001, Nr. 1
e) LANDESGESETZ vom 20. Jänner 2003, Nr. 3 —
e) LANDESGESETZ vom 21. August 1979, Nr. 14
f) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. April 2003, Nr. 10
g) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 12. Mai 2003, Nr. 18
h) Landesgesetz vom 16. November 2006, Nr. 13
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 9. März 2007, Nr. 22
j) Landesgesetz vom 16. Juni 2010 , Nr. 8
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. April 2012, Nr. 10
l) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Februar 2013, Nr. 6
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
A Finanzierung öffentlicher Bauten
B Enteignung für gemeinnützige Zwecke
C Verfahrensbestimmungen
a) Landesgesetz vom 21. Oktober 1992, Nr. 38
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Mai 1995, Nr. 25
c) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 2001, Nr. 41
d) Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Mai 2002, Nr. 14
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 25. März 2004, Nr. 11
f) Landesgesetz vom 16. November 2007, Nr. 12
Art. 1 (Gegenstand)
Art. 2 (Modalitäten der Verwaltung und Erbringung)
Art. 3 (Vergabe an Gesellschaften mit ausschließlich öffentlichem Kapital)
Art. 4 (Vergabe an private Rechtsträger durch Wettbewerb)
Art. 5 (Vergabe an Gesellschaften mit öffentlicher Beteiligung)
Art. 6 (Verbot der unternehmerischen Tätigkeit)
g) Dekret des Landeshauptmanns vom 26. Oktober 2009 , Nr. 48
h) Landesgesetz vom 19. Januar 2012, Nr. 3
i) Landesgesetz vom 17. Dezember 2015, Nr. 16
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 5. Juli 2001, Nr. 41
l) Landesgesetz vom 17. Juni 1998, Nr. 6
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
A
B
C
D
E
F
G
a) Dekret des Landeshauptmanns vom 20. September 2007, Nr. 50
XXXIV Transportwesen
A Bestimmungen über den Betrieb von Seilbahnanlagen
B Maßnahmen für den Bau und den Betrieb von Seilbahnanlagen
C Maßnahmen für den Personenbeförderungsdienst auf Straßen
D Verschiedene Bestimmungen
a) Landesgesetz vom 19. August 1988, Nr. 34
b) Landesgesetz vom 19. August 1988, Nr. 37
c) LANDESGESETZ vom 23. Oktober 1991, Nr. 28 —
d) Landesgesetz vom 23. Juni 1992, Nr. 22
e) Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 5
f) LANDESGESETZ vom 29. Jänner 1996, Nr. 2 —
g) LANDESGESETZ vom 14. August 1996, n. 18
Art. 1-2.
Art. 3
Art. 4 (Maßnahmen für den öffentlichen Nahverkehr)
Art. 5
Art. 6
Art. 7 (Änderungen des , betreffend "Beihilfen der Autonomen Provinz Bozen für Industrie und Gewerbe")
Art. 8
Art. 9-10.
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 20
Art. 21
Art. 22
Art. 23
Art. 24
Art. 25
Art. 26
Anlage A
h) LANDESGESETZ vom 7. April 1997, Nr. 6 —
h) LANDESGESETZ vom 14. August 1996, n. 18
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. September 2009 , Nr. 40
j) Dekret des Landeshauptmanns vom 10. Juli 2014, Nr. 24
XXXV Unterricht
A Lehrpläne und Stundentafeln
B Lehrpersonal
C Kollegialorgane
D Schul- und Hochschulfürsorge
E Schulbauten
F Verschiedene Bestimmungen
a) Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Oktober 1988, Nr. 27
b) Landesgesetz vom 28. Oktober 1994, Nr. 9 —
c) Landesgesetz vom 29. Juni 2000, Nr. 12
d) Dekret des Landeshauptmanns vom 16. November 2001, Nr. 74
Art. 1 (Anwendungsbereich)
FINANZGEBARUNG
GRUNDSÄTZE, JAHRESPROGRAMM UND HAUSHALTSVORANSCHLAG
EINTEILUNG DER EINNAHMEN UND DER AUSGABEN
GEBARUNG DER EINNAHMEN
Art. 15 (Phasen der Einnahmen)
Art. 16 (Feststellung der Einnahmen)
Art. 17 (Einhebung der Einnahmen)
Art. 18 (Bareinhebungen)
Art. 19 (Finanzmittel für unterrichtsbegleitende Veranstaltungen)
Art. 20 (Einzahlung der Einnahmen)
Art. 21 (Aktive Rückstände)
Art. 22 (Ausstellung der Einnahmeanordnungen)
Art. 23 (Verzicht auf Einhebung von Einnahmen von geringem Ausmaß)
GEBARUNG DER AUSGABEN
KASSENDIENST
JAHRESABSCHLUSSRECHNUNG
SONDERBUCHFÜHRUNGEN
VERMÖGENSGEBARUNG
BUCHUNGSUNTERLAGEN UND BUCHHALTUNG ÜBER DATENTRÄGER
RECHTSGESCHÄFTSTÄTIGKEIT
KONTROLLE DER ORDNUNGSMÄSSIGKEIT DER VERWALTUNG UND BUCHHALTUNG
VERSCHIEDENE BESTIMMUNGEN
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Mai 2007, Nr. 27
f) Landesgesetz vom 16. Juli 2008, Nr. 5
g) Landesgesetz vom 24. September 2010 , Nr. 11
h) Landesgesetz vom 13. Juli 2012, Nr. 13
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. November 2012, Nr. 39
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 5. September 2000, Nr. 4/16.1
n) LANDESGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
2024
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2015
Beschluss vom 13. Januar 2015, Nr. 29
Beschluss vom 27. Januar 2015, Nr. 94
Beschluss vom 27. Januar 2015, Nr. 106
Beschluss vom 3. Februar 2015, Nr. 128
Beschluss vom 3. Februar 2015, Nr. 130
Beschluss vom 3. Februar 2015, Nr. 134
Beschluss vom 10. Februar 2015, Nr. 166
Beschluss vom 24. Februar 2015, Nr. 207
Beschluss vom 3. März 2015, Nr. 229
Beschluss vom 10. März 2015, Nr. 275
Beschluss vom 17. März 2015, Nr. 299
Beschluss vom 24. März 2015, Nr. 347
Beschluss vom 24. März 2015, Nr. 351
Beschluss vom 31. März 2015, Nr. 394
Beschluss vom 14. April 2015, Nr. 419
Beschluss vom 14. April 2015, Nr. 423
Beschluss vom 14. April 2015, Nr. 435
Beschluss vom 21. April 2015, Nr. 470
Beschluss vom 28. April 2015, Nr. 486
Beschluss vom 28. April 2015, Nr. 505
Beschluss vom 5. Mai 2015, Nr. 524
Beschluss vom 5. Mai 2015, Nr. 532
Beschluss vom 12. Mai 2015, Nr. 543
Beschluss vom 12. Mai 2015, Nr. 558
Beschluss vom 19. Mai 2015, Nr. 573
Beschluss vom 9. Juni 2015, Nr. 651
Beschluss vom 9. Juni 2015, Nr. 699
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 703
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 712
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 713
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 714
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 721
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 733
Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 734
Beschluss vom 23. Juni 2015, Nr. 743
Beschluss vom 30. Juni 2015, Nr. 784
Beschluss vom 30. Juni 2015, Nr. 796
Beschluss vom 7. Juli 2015, Nr. 808
Beschluss vom 7. Juli 2015, Nr. 816
Beschluss vom 14. Juli 2015, Nr. 830
Beschluss vom 14. Juli 2015, Nr. 832
Beschluss vom 14. Juli 2015, Nr. 834
Beschluss vom 28. Juli 2015, Nr. 869
Beschluss vom 28. Juli 2015, Nr. 873
Beschluss vom 28. Juli 2015, Nr. 890
Anlage
Beschluss vom 11. August 2015, Nr. 923
Beschluss vom 25. August 2015, Nr. 979
Beschluss vom 25. August 2015, Nr. 990
Beschluss vom 1. September 2015, Nr. 1004
Beschluss vom 1. September 2015, Nr. 1017
Beschluss vom 8. September 2015, Nr. 1022
Beschluss vom 8. September 2015, Nr. 1027
Beschluss vom 15. September 2015, Nr. 1047
Beschluss vom 15. September 2015, Nr. 1058
Beschluss vom 22. September 2015, Nr. 1100
Beschluss vom 29. September 2015, Nr. 1104
Beschluss vom 29. September 2015, Nr. 1112
Beschluss vom 6. Oktober 2015, Nr. 1136
Beschluss vom 13. Oktober 2015, Nr. 1162
Beschluss vom 13. Oktober 2015, Nr. 1171
Beschluss vom 27. Oktober 2015, Nr. 1236
Beschluss vom 3. November 2015, Nr. 1251
Beschluss vom 3. November 2015, Nr. 1274
Beschluss vom 10. November 2015, Nr. 1275
Beschluss vom 10. November 2015, Nr. 1300
Beschluss vom 17. November 2015, Nr. 1328
Beschluss vom 24. November 2015, Nr. 1358
Beschluss vom 1. Dezember 2015, Nr. 1373
Beschluss vom 9. Dezember 2015, Nr. 1407
Beschluss vom 15. Dezember 2015, Nr. 1438
Beschluss vom 22. Dezember 2015, Nr. 1544
2014
2013
2012
Beschluss vom 23. Januar 2012, Nr. 75
Beschluss vom 9. Januar 2012, Nr. 18
Beschluss vom 23. Januar 2012, Nr. 110
Beschluss vom 6. Februar 2012, Nr. 164
Beschluss vom 6. Februar 2012, Nr. 194
Beschluss vom 13. Februar 2012, Nr. 203
Beschluss vom 27. Februar 2012, Nr. 288
Beschluss vom 5. März 2012, Nr. 326
Beschluss vom 12. März 2012, Nr. 341
Beschluss vom 19. März 2012, Nr. 385
Beschluss vom 19. März 2012, Nr. 409
Beschluss vom 26. März 2012, Nr. 428
Beschluss vom 26. März 2012, Nr. 474
Beschluss vom 7. Mai 2012, Nr. 630
Beschluss vom 14. Mai 2012, Nr. 690
Beschluss vom 21. Mai 2012, Nr. 762
Beschluss vom 29. Mai 2012, Nr. 794
Beschluss vom 29. Mai 2012, Nr. 798
Beschluss vom 4. Juni 2012, Nr. 819
Beschluss vom 4. Juni 2012, Nr. 823
Beschluss vom 25. Juni 2012, Nr. 925
Beschluss vom 2. Juli 2012, Nr. 999
Beschluss vom 2. Juli 2012, Nr. 1008
Beschluss vom 9. Juli 2012, Nr. 1066
Beschluss vom 16. Juli 2012, Nr. 1113
Beschluss vom 16. Juli 2012, Nr. 1114
Beschluss vom 23. Juli 2012, Nr. 1134
Beschluss vom 23. Juli 2012, Nr. 1135
Beschluss vom 23. Juli 2012, Nr. 1141
Beschluss vom 17. August 2012, Nr. 1214
Beschluss vom 27. August 2012, Nr. 1220
Beschluss vom 27. August 2012, Nr. 1250
Beschluss vom 27. August 2012, Nr. 1283
Beschluss vom 3. September 2012, Nr. 1299
Beschluss vom 10. September 2012, Nr. 1324
Beschluss vom 10. September 2012, Nr. 1361
Beschluss vom 17. September 2012, Nr. 1397
Beschluss vom 17. September 2012, Nr. 1406
Beschluss vom 24. September 2012, Nr. 1426
Beschluss vom 24. September 2012, Nr. 1427
Beschluss vom 24. September 2012, Nr. 1435
Beschluss vom 1. Oktober 2012, Nr. 1456
Beschluss vom 22. Oktober 2012, Nr. 1541
Beschluss vom 29. Oktober 2012, Nr. 1608
Beschluss vom 29. Oktober 2012, Nr. 1611
Beschluss vom 29. Oktober 2012, Nr. 1612
Beschluss vom 29. Oktober 2012, Nr. 1613
Beschluss vom 26. November 2012, Nr. 1757
Beschluss vom 26. November 2012, Nr. 1758
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1768
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1798
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1802
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1814
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1816
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1817
Beschluss vom 3. Dezember 2012, Nr. 1820
Beschluss vom 10. Dezember 2012, Nr. 1864
Beschluss vom 17. Dezember 2012, Nr. 1904
Beschluss vom 17. Dezember 2012, Nr. 1925
Beschluss vom 27. Dezember 2012, Nr. 1983
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Corte costituzionale - Sentenza N. 1 del 18.01.2008
Corte costituzionale - Ordinanza N. 42 del 27.02.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 62 del 14.03.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 73 del 28.03.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 95 del 11.04.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 104 del 18.04.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 159 del 20.05.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 190 del 06.06.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 329 del 01.08.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 371 del 14.11.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 387 del 19.11.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 439 del 15.12.2008
Corte costituzionale - Sentenza N. 443 del 29.12.2008
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1988
1987
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1983
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Urteile Verwaltungsgericht
Chronologisches inhaltsverzeichnis
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1991
1990
1989
06/02/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Februar 1989, Nr. 2/I/13
14/02/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 37 del 14.02.1989
12/04/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 180 del 12.04.1989
21/04/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 229 del 21.04.1989
28/04/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 242 del 28.04.1989
06/06/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 324 del 06.06.1989
15/06/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 338 del 15.06.1989
06/07/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 372 del 06.07.1989
11/07/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 389 del 11.07.1989
13/07/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 399 del 13.07.1989
27/07/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 452 del 27.07.1989
27/07/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 459 del 27.07.1989
29/12/1989 - Corte costituzionale - Sentenza N. 585 del 29.12.1989
15/11/1989 - BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 15. November 1989, Nr. 9
07/08/1989 - Beschluss der Landesregierung vom 7. August 1989, Nr. 4793
23/10/1989 - Beschluss der Landesregierung vom 23. Oktober 1989, Nr. 6705
30/10/1989 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Oktober 1989, Nr. 6909
27/11/1989 - Beschluss der Landesregierung vom 27. November 1989, Nr. 7577
11/01/1989 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 11. Jänner 1989, Nr. 1
18/05/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Mai 1989, Nr. 10
13/06/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Juni 1989, Nr. 11
14/06/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Juni 1989, Nr. 12
21/06/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Juni 1989, Nr. 13
21/06/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Juni 1989, Nr. 14
05/07/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 1989, Nr. 15
17/07/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. Juli 1989, Nr. 16
02/08/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. August 1989, Nr. 18
07/08/1989 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 7. August 1989, Nr. 19 —
06/02/1989 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 6. Februar 1989, Nr. 2/I/13
16/08/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. August 1989, Nr. 20
29/08/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. August 1989, Nr. 21
18/09/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. September 1989, Nr. 23
18/09/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. September 1989, Nr. 25
20/09/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. September 1989, Nr. 26
06/11/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. November 1989, Nr. 27
09/11/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. November 1989, Nr. 28
16/11/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. November 1989, Nr. 29
27/02/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. Februar 1989, Nr. 3
07/12/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Dezember 1989, Nr. 30
14/12/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Dezember 1989, Nr. 31
15/12/1989 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 15. Dezember 1989, Nr. 32
29/12/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. Dezember 1989, Nr. 33
06/03/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. März 1989, Nr. 4
09/03/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. März 1989, Nr. 5
20/04/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. April 1989, Nr. 6
02/05/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Mai 1989, Nr. 7
17/03/1989 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. März 1989, Nr. 8/I/13
30/11/1989 - Gesetz vom 30. November 1989, Nr. 386
12/04/1989 - Verfassungsgesetz vom 12. April 1989, Nr. 3
29/06/1989 - Landesgesetz vom 29. Juni 1989, Nr. 1
06/11/1989 - Landesgesetz vom 6. November 1989, Nr. 10
21/11/1989 - Landesgesetz vom 21. November 1989, Nr. 11
20/12/1989 - Landesgesetz vom 20. Dezember 1989, Nr. 12
02/08/1989 - Landesgesetz vom 2. August 1989, Nr. 2
02/08/1989 - Landesgesetz vom 2. August 1989, Nr. 3 —
10/08/1989 - Landesgesetz vom 10. August 1989 , Nr. 4
17/08/1989 - Landesgesetz vom 17. August 1989, Nr. 5 —
17/08/1989 - LANDESGESETZ vom 17. August 1989, Nr. 6 —
17/08/1989 - Landesgesetz vom 17. August 1989, Nr. 7
23/08/1989 - Landesgesetz vom 23. August 1989, Nr. 8
25/10/1989 - LANDESGESETZ vom 25. Oktober 1989, Nr. 9
1988
1987
1986
1985
1984
1983
1982
1981
1980
1979
1978
1977
1976
1975
1974
1973
1972
1971
1970
1969
1968
1967
1966
1965
1964
1963
1962
1961
25/01/1961 - Landesgesetz vom 25. Jänner 1961, Nr. 1
26/08/1961 - Landesgesetz vom 26. August 1961, Nr. 10
07/12/1961 - Landesgesetz vom 7. Dezember 1961, Nr. 11
20/05/1961 - Landesgesetz vom 20. Mai 1961, Nr. 2
14/06/1961 - Landesgesetz vom 14. Juni 1961, Nr. 3
07/07/1961 - Landesgesetz vom 7. Juli 1961, Nr. 4
10/07/1961 - Landesgesetz vom 10. Juli 1961, Nr. 5
10/07/1961 - Landesgesetz vom 10. Juli 1961, Nr. 6
10/07/1961 - Landesgesetz vom 10. Juli 1961, Nr. 7
25/08/1961 - Landesgesetz vom 25. August 1961, Nr. 8
25/08/1961 - Landesgesetz vom 25. August 1961, Nr. 9
1960
1959
1958
1957
1956
1955
1954
1953
1952
1951
1948
1946