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Urteile Verfassungsgerichtshof
1996
Corte costituzionale - Sentenza N. 187 del 07.06.1996
Corte costituzionale - Sentenza N. 187 del 07.06.1996
Facoltà di procedere al pagamento in forma ridotta di sanzioni amministrative
Attendere, processo in corso!
Sentenza (29 maggio) 7 giugno 1996; n. 187; Pres. Ferri – Red. Vari
Ritenuto in fatto:
1. Nel procedimento instaurato da Peter Paul Pertoll avverso l'ordinanza-ingiunzione della Provincia autonoma di Bolzano intimante il pagamento di lire 742.000 a titolo di sanzione amministrativa, per aver omesso di apprestare le necessarie cure all'ordine e alla pulizia del laboratorio di produzione della sua pasticceria (art. 29 del d P.R. 26 marzo 1980, n. 327, in relazione all'art. 17 della legge n. 283 del 1962), il Pretore di Bolzano con ordinanza del 21 luglio 1995 (r.o. n. 725 del 1995), ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell'art. 6, ultimo comma, della legge provinciale 7 gennaio 1977, n. 9 (Norme di procedura per l'applicazione delle sanzioni amministrative), «aggiunto dall'art. 1 della legge provinciale 29 ottobre 1991, n. 30», nella parte in cui preclude, anche in relazione alle materie attribuite alla competenza solo secondaria della Provincia autonoma di Bolzano (art. 9, in riferimento all'art. 5, dello Statuto), la facoltà di procedere al pagamento in forma ridotta mediante corresponsione del doppio del minimo edittale, ricavabile dagli artt. 10, primo comma, e - avuto riguardo agli artt. 24 e 26 del codice penale - dall'art. 38, primo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689.
Secondo il rimettente la norma impugnata, nel prevedere che «qualora sia indicato solo il massimo edittale della sanzione pecuniaria, il suo pagamento in forma ridotta è ammesso in misura pari ad un terzo del massimo stesso», colliderebbe con la previsione contenuta nell'art. 16, primo comma, della legge n. 689 del 1981, in base al quale, «in assenza dei limiti minimo o massimo speciali o di entrambi, valgono i limiti generali propri della specie di pena di cui si tratta, con la conseguenza che, ove la sanzione sia prevista, come nel caso di specie, solo nel massimo edittale, l'interessato può corrispondere il doppio del minino come indicato dall'art. 10 della stessa legge ovvero, in applicazione dell'art. 38, primo comma, dall'art. 26 c.p.».
Secondo il Pretore, il richiamato art. 16 della legge n. 689 del 1981 avrebbe natura di principio fondamentale della materia, suscettibile di vincolare anche la Provincia autonoma di Bolzano che, in materia di «igiene e sanità», é dotata di potestà legislativa concorrente. E ciò indipendentemente dalla possibilità o meno di individuare nel richiamato art. 16 anche un principio generale dell'ordinamento giuridico, peraltro negata dal rimettente.
2. Nel giudizio di fronte alla Corte costituzionale si è costituita la Provincia autonoma di Bolzano, sostenendo la infondatezza della questione.
La difesa della Provincia esclude che si possa fare riferimento alla sentenza della Corte n. 152 del 1995, in quanto alla Provincia medesima spetta, alla luce dell'art. 4 del decreto legislativo n. 266 del 1992 e dell'art. 8 del decreto legislativo n. 267 del 1992, «il potere specifico e speciale di dettare sanzioni amministrative per le materie ad essa attribuite». Sia per le materie di competenza primaria che secondaria spetta alla Provincia dettare i minimi delle sanzioni amministrative (purché abbiano il minimo più alto di lire quattromila), per cui non illegittimamente essa ha stabilito in via generale il minimo della sanzione pecuniaria pari ad un sesto della pena edittale massima.
Secondo la memoria, ciò non può essere ritenuto in contrasto con l'art. 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, in quanto non ci sono prescrizioni che obbligano la Provincia autonoma a fissare il minimo in misura tale che il doppio dello stesso risulti inferiore al terzo del massimo edittale, tanto più che l'art. 16 medesimo non è ricompreso tra i principi generali della legge n. 689 del 1981, né é riconducibile, come ha rilevato anche il rimettente, tra i principi generali dell'ordinamento giuridico. Inoltre, la dichiarazione di il legittimità della normativa provinciale porterebbe ad una eccessiva divaricazione tra il minimo ed il massimo, con il pericolo che la sanzione appaia inadeguata e priva del suo carattere deterrente.
3. Con una successiva memoria, presentata in prossimità dell'udienza, la Provincia autonoma di Bolzano deduce l'inammissibilità della questione, della quale il giudice rimettente avrebbe affermato in modo apodittico e immotivato la rilevanza. Infatti, la norma impugnata non sarebbe applicabile alla controversia pendente nel giudizio
a quo
in quanto all'interessato è stata contestata la violazione delle norme igieniche stabilite per i locali di produzione di alimentari dal d.P,R. n. 327 del 1980, per la cui inosservanza l'art. 17 della legge n. 283 del 1962 stabilisce la punizione «con ammenda fino a lire 1.500.000». Poiché tale contravvenzione non è stata depenalizzata dall'art. 32 della legge n. 689 del 1981, agli illeciti costituiti dalla violazione dell'art. 17 della legge n. 283 del 1962 non è applicabile la disciplina delle sanzioni amministrative e, di conseguenza, né l'art. 6 della legge provinciale n. 9 del 1977, né l'art. 16 della legge statale n. 689 del 1981.
A non voler dichiarare inammissibile per difetto di rilevanza la questione, gli atti andrebbero comunque restituiti al giudice a quo ai fini di una nuova valutazione della rilevanza, o di una più adeguata motivazione della medesima.
4. Nel giudizio di fronte alla Corte costituzionale si è costituita la parte privata, chiedendo l'accoglimento della questione sollevata con la ordinanza del Pretore di Bolzano, questione che si ritiene analoga a quella presa in considerazione dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 152 del 1995.
5. Con una successiva memoria, in prossimità dell'udienza, la difesa della parte privata, ribadite le affermazioni contenute nell'atto di costituzione, si sofferma sulla interpretazione dell'art. 16 della legge n. 689 del 1981, quale emerge dal «diritto vivente», nel senso che «ove la disposizione comminante ante la sanzione preveda solo il limite massimo della stessa, non anche il limite minimo, tale limite minimo, al fine del pagamento ridotto, si identifica in quello fissato in via generale per la pena pecuniaria amministrativa».
Considerato in diritto:
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Pretore di Bolzano ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell'art. 6, ultimo comma, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 7 gennaio 1977, n. 9 (Norme di procedura per l'applicazione delle sanzioni amministrative), «aggiunto dall'art. 1 della legge provinciale 29 ottobre 1991, n. 30».
Secondo il rimettente tale disposizione, consentendo, nei casi in cui sia indicato solo il massimo edittale della sanzione pecuniaria, il pagamento ridotto in misura pari ad un terzo del massimo stesso, si porrebbe in contrasto con gli artt. 5 e 9 dello Statuto speciale della Regione Trentino-Alto Adige, giacché disattenderebbe, in materia di competenza provinciale concorrente, i principi fondamentali contenuti nell'art. 16 della legge n. 689 del 1981.
2. In via pregiudiziale va respinta l'eccezione della difesa della Provincia autonoma di Bolzano, la quale sostiene l'inammissibilità della questione per difetto di rilevanza, in quanto la contravvenzione che ha dato luogo al giudizio, essendo prevista dall'art. 17 della legge n. 283 del 1962 e dall'art. 29 del d.P.R. n
.
327 del 1980, rientrerebbe fra quelle che l'art. 34, primo comma, lettera
e),
della legge n. 689 del 1981, esclude dalla depenalizzazione.
L'eccezione si basa, infatti, su un assunto smentito dalla giurisprudenza pressoché unanime della Corte di cassazione, da considerare perciò alla stregua di diritto vivente, nel senso che l'esclusione dalla depenalizzazione prevista dall'art. 34, primo comma, lettera
e),
della legge n. 689 del 1981 non riguarda le contravvenzioni di cui all'art. 17 della legge n. 283 del 1962, le cui fattispecie penali risultano identificate non già da questa legge, ma solo dal suo regolamento di esecuzione (d.P.R. n. 327 del 1980).
3. Nel merito la questione è fondata.
L'art. 16 della legge n. 689 del 1981, recante «Modifiche al sistema penale», nel disciplinare il pagamento in misura ridotta delle sanzioni amministrative, statuisce che le stesse possono essere estinte mediante il pagamento di una somma «pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se più favorevole, al doppio del minimo della sanzione edittale».
Questo minimo, per le sanzioni di origine amministrativa, risulta indicato dall'art. 10 della medesima legge n. 689 del 1981 (in una somma non inferiore a lire quattromila), mentre, per le sanzioni depenalizzate di cui all'art. 32, può essere desunto, come la Corte ha avuto occasione di precisare (sentenza n. 152 del 1995), dall'art. 38 della legge in questione, ove, per individuare l'entità della somma dovuta in relazione ad una sanzione amministrativa conseguente ad un illecito depenalizzato, si rinvia all'ammontare della multa e dell'ammenda. Nell'ipotesi di sanzione amministrativa derivante - come nel caso preso in esame nel giudizio a
quo -
da una contravvenzione depenalizzata (ex art. 17 della legge 30 aprile 1962, n. 283), la misura minima della sanzione può essere, dunque, desunta in via generale - così come indicato dalla giurisprudenza della Cassazione richiamata quale «diritto vivente» nell'ordinanza di rinvio - dall'art. 26 del codice penale, che indica, per l'ammenda, la misura minima di lire quattromila.
4. Così ricostruita la disciplina generale del pagamento in forma ridotta delle sanzioni amministrative, occorre considerare che la legge n. 689 del 1981 opera, rispetto alla competenza legislativa regionale (e provinciale) in tema di sanzioni, come legge contenente principi fondamentali, da intendersi alla luce dell'orientamento secondo il quale la competenza sanzionatoria non attiene ad una materia a sé, ma accede alle materie sostanziali, con funzione rafforzatrice dei precetti stabiliti dal legislatore (sentenza n. 28 del 1996), riservando in particolare alla competenza legislativa delle Regioni e delle Province autonome la individuazione delle fattispecie sanzionate, nonché la determinazione delle sanzioni stesse, fra un minimo e un massimo.
Alla predetta legge n. 689 del 1981, per il suo rilievo nel contesto della disciplina generale posta in tema di sanzioni amministrative, va riconosciuta l'idoneità a vincolare il legislatore regionale (e provinciale) sia con riferimento alla previsione della possibilità di un pagamento della sanzione in misura ridotta, sia con riferimento alla determinazione di tale misura, che l'art. 16 viene a indicare nell'importo più favorevole al soggetto intimato, da individuare attraverso la scelta tra le misure rappresentate dal terzo del massimo e dal doppio del minimo della sanzione edittale.
La norma provinciale impugnata, in una materia di competenza concorrente quale l'igiene e sanità (art. 9, numero 10 dello Statuto speciale, in relazione al precedente art. 5) riduce, di contro, questa alternativa all'unica ipotesi del pagamento di un terzo del massimo, là dove la sanzione risulti comminata solo nella misura massima, senza considerare che il rispetto del principio stabilito nell'art. 16 della legge n. 689 del 1981 impedisce alla Provincia di determinare la misura della sanzione solo in relazione al terzo del massimo edittale, sì da non garantire al soggetto colpito la possibilità di scelta della misura più favorevole tra le due indicate dallo stesso art. 16. Ne discende, che la Provincia stessa, in assenza di un minimo specificamente previsto nella legge provinciale, non può sottrarre a chi sia interessata al pagamento in misura ridotta la possibilità di ottemperare al proprio obbligo utilizzando il richiamo anche al minimo desumibile in via generale dalla disciplina relativa al tipa di sanzione applicata.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale dell 'art. 6, ultimo comma, della legge della Provincia autonoma di Bolzano 7 gennaio 1977, n. 9 (Norme di procedura per l'applicazione delle sanzioni amministrative), aggiunto dall'art. 1 della legge provinciale 29 ottobre 1991, n. 30.
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Verfassungsrechtliche Bestimmungen
Landesgesetzgebung
I Alpinistik
II Arbeit
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
A Beteiligungen des Landes
a) LANDESGESETZ vom 5. Juli 1963, Nr. 7
b) LANDESGESETZ vom 14. September 1973, Nr. 50
c) LANDESGESETZ vom 27. Juli 1978, Nr. 36
d) Landesgesetz vom 28. November 1979, Nr. 17
e) Landesgesetz vom 8. November 1982, Nr. 33
f) LANDESGESETZ vom 25. März 1983, Nr. 9
g) LANDESGESETZ vom 17. August 1984, Nr. 9
h) LANDESGESETZ vom 11. Juli 1986, Nr. 17
i) LANDESGESETZ vom 16. April 1987, Nr. 9
j) LANDESGESETZ vom 21. Jänner 1991, Nr. 2
k) LANDESGESETZ vom 21. August 1992, Nr. 34
l) Landesgesetz vom 12. Dezember 1997, Nr. 17
Art. 1
Art. 2 (Beitritt zur europäischen wirtschaftlichen Interessenvereinigung (EWIV))
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7 (Techno Innovation Südtirol)
Art. 8
Art. 9-10
Art. 11 (Dringlichkeitsklausel)
Anlage A
m) LANDESGESETZ vom 21. Jänner 1998, Nr. 1 —
n) LANDESGESETZ vom 11. August 1998, Nr. 8
o) LANDESGESETZ vom 11. August 1998, Nr. 9
p) LANDESGESETZ vom 3. Mai 1999, Nr. 1
q) Landesgesetz vom 9. August 1999, Nr. 7
r) LANDESGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
s) LANDESGESETZ vom 28. Juli 2003, Nr. 12
t) Landesgesetz vom 8. April 2004, Nr. 1
u) LANDESGESETZ vom 8. April 2004, Nr. 1
u) LANDESGESETZ vom 23. Dezember 2004, Nr. 10
v) Landesgesetz vom 22. Juli 2005, Nr. 5
v) LANDESGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
w) Landesgesetz vom 23. Dezember 2005, Nr. 13
x) LANDESGESETZ vom 20. Juli 2006, Nr. 7 —
y) LANDESGESETZ vom 20. Dezember 2006, Nr. 15
B Landessteuern
C Lokalfinanzen
D Landeshaushalt
E - Außeretatmäßige Verbindlichkeit
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
XV Gewässernutzung
XVI Handel
XVII Handwerk
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XIX Jagd und Fischerei
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XXII Kultur
XXIII Landesämter und Personal
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
XXV Landwirtschaft
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XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
A
B
C
D
a) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 29. März 2000, Nr. 12
Art. 1 (Geltungsbereich)
Art. 2 (Gründe der Unbewohnbarkeit)
Art. 3 (Unbewohnbarkeit aus gesundheitlichen Gründen)
Art. 4 (Unbewohnbarkeit aus Sicherheitsgründen)
Art. 5 (Unbewohnbarkeit infolge von Naturkatastrophen)
Art. 6 (Unbewohnbarkeitserklärung)
Art. 7 (Zustellung des Bescheides)
Art. 8 (Schutz der Erklärung über die Unbewohnbarkeit)
e) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 21. Juli 1981, Nr. 26
i) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 20. Dezember 1991, Nr. 7964
E
F
G
H
I
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
2024
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2022
2021
2020
2019
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2016
2015
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2013
2012
2011
2010
2009
Beschluss Nr. 74 vom 19.01.2009
Beschluss Nr. 2 vom 12.01.2009
Beschluss Nr. 135 vom 19.01.2009
Beschluss Nr. 189 vom 26.01.2009
Beschluss Nr. 278 vom 02.02.2009
Beschluss Nr. 331 vom 09.02.2009
Beschluss Nr. 333 vom 09.02.2009
Beschluss Nr. 478 vom 16.02.2009
Beschluss Nr. 625 vom 09.03.2009
Beschluss Nr. 755 vom 16.03.2009
Beschluss Nr. 829 vom 23.03.2009
Beschluss Nr. 922 vom 30.03.2009
Beschluss Nr. 1150 vom 27.04.2009
Beschluss Nr. 1195 vom 27.04.2009
Beschluss vom 27. April 2009, Nr. 1181
Anlage
1. THEORETISCHE GRUNDLAGEN
2. BILDUNGSVISIONEN, BILDUNGSZIELE, KOMPETENZEN UND BILDUNGSFELDER
3. SICHERUNG VON BILDUNGSQUALITÄT
Beschluss Nr. 1196 vom 27.04.2009
Beschluss vom 4. Mai 2009, Nr. 1257
Beschluss vom 4. Mai 2009, Nr. 1264
Beschluss Nr. 1273 vom 04.05.2009
Beschluss Nr. 1274 vom 04.05.2009
Beschluss Nr. 1438 vom 25.05.2009
Beschluss Nr. 1440 vom 25.05.2009
Beschluss Nr. 1508 vom 08.06.2009
Beschluss Nr. 1510 vom 08.06.2009
Beschluss Nr. 1544 vom 08.06.2009
Beschluss Nr. 1572 vom 08.06.2009
Beschluss vom 15. Juni 2009, Nr. 1600
Beschluss Nr. 1588 vom 08.06.2009
Beschluss Nr. 1605 vom 15.06.2009
Beschluss Nr. 1853 vom 13.07.2009
Beschluss Nr. 1816 vom 06.07.2009
Beschluss Nr. 1829 vom 13.07.2009
Beschluss Nr. 1958 vom 27.07.2009
Beschluss Nr. 1977 vom 13.08.2009
Beschluss Nr. 2049 vom 13.08.2009
Beschluss Nr. 2209 vom 07.09.2009
Beschluss Nr. 2201 vom 07.09.2009
Beschluss vom 14. September 2009, Nr. 2264
Beschluss Nr. 2321 vom 21.09.2009
Beschluss Nr. 989 vom 06.04.2009
Beschluss Nr. 1027 vom 06.04.2009
Beschluss Nr. 2325 vom 21.09.2009
Beschluss Nr. 2398 vom 28.09.2009
Beschluss Nr. 1060 vom 14.04.2009
Beschluss vom 28. September 2009, Nr. 2406
Beschluss Nr. 2510 vom 19.10.2009
Beschluss Nr. 2740 vom 09.11.2009
Beschluss Nr. 2717 vom 09.11.2009
Beschluss Nr. 2756 vom 16.11.2009
Beschluss Nr. 2780 vom 16.11.2009
Beschluss Nr. 2789 vom 16.11.2009
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Beschluss Nr. 2916 vom 14.12.2009
Beschluss Nr. 2978 vom 14.12.2009
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Beschluss Nr. 3167 vom 30.12.2009
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Corte costituzionale - sentenza del 7 aprile 2014, n. 89
Corte costituzionale - sentenza del 9 aprile 2014, n. 99
Verfassungsgerichtshof - Beschluss vom 9 April 2014, n. 103
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Corte costituzionale - sentenza del 7 maggio 2014, n. 129
Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 137
Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 138
Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 144
Corte costituzionale - sentenza del 11 giugno 2014, n. 169
Corte costituzionale - sentenza del 11 giugno 2014, n. 175
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Verfassungsgerichtshof - Urteil 23. Juni 2014, n. 190
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Corte costituzionale - sentenza del 13 novembre 2014, n. 256
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Corte costituzionale - Sentenza N. 355 del 23.07.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 23.07.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 358 del 23.07.1992
Corte costituzionale - Ordinanza N. 375 del 23.07.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 366 del 27.07.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 370 del 27.07.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 382 del 29.07.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 407 del 29.10.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 427 del 10.11.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 461 del 19.11.1992
Corte costituzionale - Sentenza N. 462 del 19.11.1992
1991
1990
1989
1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 1 del 19.01.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 157 del 11.02.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 165 del 11.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 177 del 18.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 211 del 25.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 213 del 25.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 214 del 25.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 215 del 25.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 217 del 25.02.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 222 del 25.02.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 234 del 03.03.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 242 del 03.03.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 274 del 10.03.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 277 del 10.03.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 305 del 17.03.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 306 del 17.03.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 341 del 24.03.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 360 del 24.03.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 415 del 07.04.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 448 del 14.04.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 449 del 14.04.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 450 del 14.04.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 481 del 27.04.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 495 del 27.04.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 505 del 05.05.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 524 del 05.05.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 530 del 12.05.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 532 del 12.05.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 552 del 12.05.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 555 del 19.05.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 564 del 19.05.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 570 del 19.05.1988
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Corte costituzionale - Sentenza N. 576 del 19.05.1988
Corte costituzionale - Ordinanza N. 578 del 19.05.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 610 del 10.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 611 del 10.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 629 del 10.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 632 del 10.06.1988
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Corte costituzionale - Sentenza N. 646 del 16.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 691 del 23.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 734 del 30.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 741 del 30.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 743 del 30.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 745 del 30.06.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 767 del 07.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 768 del 07.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 770 del 07.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 774 del 07.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 775 del 07.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 796 del 14.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 797 del 14.07.1988
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Corte costituzionale - Sentenza N. 800 del 14.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 832 del 21.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 834 del 21.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 886 del 26.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 927 del 28.07.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 963 del 13.10.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 965 del 13.10.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 966 del 13.10.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 975 del 19.10.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 999 del 27.10.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 1065 del 06.12.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 1133 del 22.12.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 1141 del 29.12.1988
Corte costituzionale - Sentenza N. 630 del 10.06.1988
1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 15 del 22.01.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 42 del 17.02.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 49 del 17.02.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 53 del 20.02.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 62 del 02.03.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 64 del 02.03.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 74 del 05.03.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 167 del 15.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 168 del 15.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 178 del 22.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 182 del 22.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 302 del 22.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 188 del 25.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 191 del 25.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 210 del 28.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 227 del 17.06.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 289 del 28.07.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 304 del 30.09.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 433 del 03.12.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 517 del 17.12.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 611 del 30.12.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 617 del 30.12.1987
1986
Corte costituzionale - Ordinanza N. 95 del 14.04.1986
Corte costituzionale - Sentenza N. 151 del 27.06.1986
Corte costituzionale - Sentenza N. 165 del 01.07.1986
Corte costituzionale - Sentenza N. 166 del 01.07.1986
Corte costituzionale - Sentenza N. 191 del 14.07.1986
Corte costituzionale - Sentenza N. 195 del 15.07.1986
Corte costituzionale - Ordinanza N. 245 del 18.11.1986
Corte costituzionale - Sentenza N. 294 del 31.12.1986
Corte costituzionale - Ordinanza N. 305 del 31.12.1986
1985
1984
1983
1982
Urteile Verwaltungsgericht
Chronologisches inhaltsverzeichnis