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In vigore al: 30/06/2015

Corte costituzionale - Sentenza N. 186 del 04.06.2003
Linee di indirizzo e coordinamento degli interventi nei settori agricolo, agroindustriale, agroalimentare e forestale - Inserimento dei programmi regionali nel documento programmatico agroalimentare

Sentenza (23 maggio) 4 giugno 2003, n. 186; Pres. Chieppa – Red. Mezzanotte
 
Ritenuto in fatto: 1. La Provincia autonoma di Trento ha proposto questione di legittimità costituzionale in via principale, in riferimento agli articoli 8, numeri 21 e 29; 9, numero 8; 16; 69-85 del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), agli artt. 2, 3 e 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), nonché ai principî costituzionali in materia di funzione di indirizzo e coordinamento, dell'art. 2, commi 1, 4, 5, 6, 7, 9 e 10, della legge 23 dicembre 1999, n. 499, recante "Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale". La disposizione impugnata, anche al fine di armonizzare il mercato interno con quello europeo, accrescere la concorrenzialità del sistema agroalimentare italiano e promuovere politiche di sviluppo del mondo rurale, definisce un percorso procedimentale contestato, in più punti, dalla Provincia ricorrente.
2.  A giudizio della difesa provinciale sarebbe innanzitutto incostituzionale la previsione del comma 4 dell'art. 2, secondo il quale il Ministro delle politiche agricole e forestali definisce le "linee di indirizzo e coordinamento" degli interventi da realizzare nei settori agricolo, agroindustriale, agroalimentare e forestale. L'esercizio di una funzione di indirizzo e coordinamento, si osserva nel ricorso, dovrebbe essere riferibile non a un singolo Ministro, ma al Governo nella sua collegialità. Né – prosegue la ricorrente – varrebbe in contrario rilevare che la disposizione impugnata espressamente subordina l'emanazione ministeriale di tali linee di indirizzo all'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, giacché questa Corte avrebbe chiarito nella sentenza n. 408 del 1998 che "tale competenza collegiale necessaria non può venir meno neanche nell'ipotesi di atti di indirizzo su cui si sia raggiunta l'intesa nella conferenza Stato-Regioni". Sotto un convergente profilo, il potere di indirizzo e coordinamento conferito al Ministro si dimostrerebbe incompatibile con il principio di legalità sostanziale, a causa della mancata predeterminazione legislativa di un contenuto tipico e proprio dell'atto di esercizio di tale potere.
Con un secondo motivo di censura si denunciano la previsione, contenuta nell'art. 2, comma 5, dell'inserimento dei programmi regionali nel Documento programmatico agroalimentare e l'attribuzione al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) di un potere di verifica ed approvazione dei programmi regionali e provinciali (comma 6 dell'articolo 2). A giudizio della Provincia si subordinerebbe in tal modo l'efficacia dei piani della Provincia di Trento ad un atto di approvazione statale, che si ingerirebbe nella funzione amministrativa statutariamente spettante alla Provincia, in diretto e puntuale contrasto con l'art. 4 del d.lgs. n. 266 del 1992, ai sensi del quale "nelle materie di competenza propria della Regione o delle Province autonome la legge non può attribuire agli organi statali funzioni amministrative, comprese quelle di vigilanza, di polizia amministrativa e di accertamento di violazioni amministrative, diverse da quelle spettanti allo Stato secondo lo statuto speciale e le relative norme di attuazione".
Il vincolo all'approvazione dei piani provinciali da parte del CIPE, si argomenta nel ricorso, sarebbe costituzionalmente illegittimo anche se fosse riferito ai soli fondi che non sono attribuiti contestualmente all'approvazione. Anche in questo caso, infatti, tale vincolo continuerebbe a contrastare con la norma di attuazione poc'anzi menzionata nonché con l'art. 5 della legge 30 novembre 1989, n. 386 (Norme per il coordinamento della finanza della Regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e di Bolzano con la riforma tributaria), il quale stabilisce che per l'erogazione dei finanziamenti assegnati alle Province autonome "si prescinde da qualunque adempimento" imposto dalle leggi statali in cui sia previsto il riparto o l'utilizzo a favore delle Regioni, "ad eccezione di quelli relativi all'individuazione dei parametri o delle quote di riparto". Del pari incostituzionale sarebbe inoltre la previsione di un potere di aggiornamento del Documento, che non sarebbe coordinato con la previa elaborazione in sede locale dei programmi da aggiornare.
E' oggetto di impugnativa anche il comma 9 dell'art. 2, che fonda in capo al Ministro delle politiche agricole e forestali il potere di sostituirsi alle Province autonome inadempienti nell'attività di programmazione agricola locale. Tale disposizione, ad avviso della difesa provinciale, sarebbe incostituzionale già avendo riguardo ai presupposti ai quali è vincolato, in base all'art. 5 del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59), l'esercizio del potere sostitutivo: non verrebbero infatti in rilievo ipotesi di inadempimento di specifici obblighi di derivazione comunitaria, né un'inerzia che comporti il pericolo di grave pregiudizio agli interessi nazionali. Pur volendo omettere di considerare che il decreto legislativo n. 112 trova applicazione solo nei confronti delle Regioni a statuto ordinario, continua la Provincia, il potere sostitutivo delineato dall'impugnato comma 9 sarebbe comunque lesivo della esclusiva riserva alla Provincia di Trento di ogni attività amministrativa, riserva espressa mediante il divieto di cui all'art. 4 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 266.
La ricorrente contesta infine il comma 10 dell'articolo 2 della legge n. 499 del 1999, il quale impone la notifica alla Commissione delle Comunità europee dei regimi di aiuto contenuti nel Documento programmatico agroalimentare. Secondo la difesa provinciale, tale onere non potrebbe fare riferimento a regimi di aiuto contenuti nel Documento, giacché non potrebbero esistere regimi di aiuto che non siano già specificamente previsti dalle leggi provinciali, quale diretta conseguenza del principio di legalità. L'onere di notifica dovrebbe quindi considerarsi soddisfatto al momento di approvazione della legge, sicché il menzionato comma 10 sarebbe lesivo delle attribuzioni provinciali sia perché prevede una fase di ulteriore verifica dei regimi di aiuto, sia in quanto ne dispone la centralizzazione in un documento unico.
3.  Si è costituito nel giudizio il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, e ha chiesto che il ricorso sia respinto.
La difesa erariale, dopo aver affermato che il meccanismo programmatorio descritto dalla disposizione oggetto di impugnativa risponderebbe all'interesse nazionale di accrescere le capacità concorrenziali del sistema agroalimentare italiano nel mercato europeo e internazionale, contesta che i programmi provinciali sarebbero assoggettati alle linee di indirizzo e coordinamento ministeriali. Tale assoggettamento non sussisterebbe, in quanto il Documento programmatico agroalimentare avrebbe natura puramente compilativa, si limiterebbe a censire i programmi agricoli e di formazione regionali e provinciali, le attività del Ministero delle politiche agricole e forestali, i regimi di aiuto di cui al d.lgs. 30 aprile 1998, n. 173 (Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole, a norma dell'art. 55, commi 14 e 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449) e gli interventi di Sviluppo Italia S.p.a., senza in alcun modo vincolare le Regioni, ma lasciando che ognuna delle diverse attività che confluiscono nel Documento in parola sia regolata autonomamente e mantenga la propria efficacia.
Le linee di indirizzo e coordinamento cui fa riferimento la Provincia di Trento, continua l'Avvocatura dello Stato, devono essere concordate con la Conferenza Stato-Regioni ed attenersi al Documento di programmazione economico-finanziaria e alla Piattaforma programmatica di politica agricola nazionale, e pertanto indirizzano la sola attività del Ministero e degli organi statali, non quella delle Regioni e Province autonome. Il Documento, diversamente da quanto la ricorrente ritiene, servirebbe inoltre ad attribuire, previa approvazione del CIPE, le sole somme assegnate dalla legge e non tutti gli altri fondi che siano eventualmente stanziati dalle Regioni o dalle Province autonome. L'approvazione del CIPE non toccherebbe insomma i programmi regionali e provinciali, sicché verrebbe a cadere anche il secondo motivo di censura, non potendosi configurare alcuna subordinazione dell'efficacia dei piani della Provincia ricorrente all'approvazione statale e non risultando d'altro canto apposto alcun vincolo esterno ai finanziamenti destinati alla Provincia.
Infondata sarebbe pure la censura avente ad oggetto il comma 9 dell'art. 2, il quale, nell'attribuire al Ministro delle politiche agricole un potere sostitutivo, fa rinvio all'art. 5 del d.lgs. n. 112 del 1998. Secondo la difesa erariale la norma impugnata non sarebbe applicabile alla Provincia di Trento, giacché farebbe testualmente riferimento solo a "programmi agricoli regionali" e non anche provinciali, e comunque per la assorbente considerazione che il d.lgs. n. 112 testé menzionato opererebbe nei confronti delle sole Regioni ad autonomia ordinaria, come la stessa ricorrente mostra di ritenere.
Pure da respingere sarebbe infine la questione concernente l'onere di notifica alla Commissione delle Comunità europee, poiché tale notifica non vanificherebbe né annullerebbe quella provinciale.
4. In prossimità della data fissata per la discussione in udienza pubblica la Provincia autonoma di Trento ha presentato una memoria nella quale insiste per l'accoglimento del ricorso.
La difesa provinciale contesta innanzitutto l'argomento svolto dall'Avvocatura secondo il quale il documento programmatico agroalimentare sarebbe uno strumento meramente compilativo, incapace di produrre vincoli nei confronti delle competenze provinciali. Dal comma 5 dell'impugnato art. 2, il quale stabilisce che "le somme di cui ai commi 1 e 2 sono destinate a finanziare gli interventi previsti dal Documento programmatico", sarebbe infatti possibile desumere che l'approvazione del documento da parte del CIPE incide su tutti i fondi destinati all'agricoltura, vincolando in tal modo fondi gestiti dalla Provincia a interventi soggetti ad approvazione statale. Il fatto che l'approvazione del documento sia condizione indefettibile per l'assegnazione dei fondi di cui alla legge n. 499 del 1999 dimostrerebbe che esso non ha valore puramente ricognitivo, ma costitutivo, come sarebbe confermato anche dalla previsione, nel comma 9, di un intervento sostitutivo statale per l'ipotesi della "mancanza della presentazione di uno o più programmi agricoli regionali". Neppure si potrebbe sostenere, secondo la Provincia di Trento, che la norma impugnata avrebbe carattere sollecitatorio, poiché tale finalità viene usualmente perseguita dal legislatore con la fissazione di un termine ordinatorio, non già, come nella specie, con la previsione di un potere sostitutivo, che sarebbe giustificabile solo ove si rendesse necessario per tutelare un cogente interesse nazionale.
In relazione all'impugnato art. 2, comma 10, che secondo l'Avvocatura porrebbe un onere di notifica dei regimi di aiuto meramente sussidiario rispetto alla eventuale notifica provinciale, la difesa della ricorrente rileva, da un lato, che la natura sussidiaria della notifica non risulta affatto dal tenore della disposizione; dall'altro che una funzione sussidiaria non sarebbe comunque legittima, dal momento che i poteri sostitutivi dello Stato in relazione agli obblighi comunitari sono disciplinati, per la Provincia autonoma di Trento, dalle norme di attuazione portate dal d.P.R. 19 novembre 1987, n. 526 (Estensione alla Regione Trentino-Alto Adige ed alle Province autonome di Trento e Bolzano delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616).
Considerato in diritto: 1.  La Provincia autonoma di Trento ha proposto questione di legittimità costituzionale in via principale, in riferimento a numerose disposizioni dello statuto di autonomia e delle relative norme di attuazione, nonché ai principî costituzionali in materia di funzione di indirizzo e coordinamento, dell'articolo 2, commi 1, 4, 5, 6, 7, 9 e 10 della legge 23 dicembre 1999, n. 499 (Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale).
2.  Una prima questione concerne il comma 4 dell'art. 2. La ricorrente lamenta che il potere di indirizzo e coordinamento attribuito dal comma 4 dell'art. 2 al Ministro delle politiche agricole e forestali difetterebbe dei requisiti di forma e di sostanza ai quali, nella giurisprudenza costituzionale, è subordinato il legittimo esercizio della relativa funzione (v., da ultimo, sentenze n. 63 del 2000, n. 169 del 1999, n. 408 del 1998, n. 121 del 1997, n. 359 del 1991). Specificamente, sarebbero stati violati il principio di legalità sostanziale, per la mancata predeterminazione legale di un qualunque contenuto dell'atto di indirizzo, e la regola della competenza del Consiglio dei ministri in ordine all'adozione di esso.
La questione non è fondata.
Ai sensi dell'art. 2, comma 4, "il Ministro delle politiche agricole e forestali, in coerenza con i vincoli posti dagli accordi internazionali e dalla politica agricola dell'Unione europea e con le indicazioni del Documento di programmazione economico-finanziaria e sulla base della Piattaforma programmatica di politica agricola nazionale, definisce le linee di indirizzo e coordinamento per gli interventi da realizzare nei settori agricolo, agroindustriale, agroalimentare e forestale, nonché le indicazioni per l'omogenea redazione dei programmi regionali, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano".
Diversamente da quanto la denominazione impiegata (linee di indirizzo e coordinamento) potrebbe indurre prima facie a ritenere, la disposizione in oggetto, letta insieme al successivo comma 5, mostra chiaramente come il Ministro delle politiche agricole e forestali sia chiamato a svolgere attività, le quali sono inserite in un articolato percorso procedimentale che sfocia in un atto non qualificabile come atto di indirizzo e coordinamento. Tale atto si pone al culmine di una procedura concertativa alla quale partecipano soggetti diversi: l'anzidetto comma 5 prevede il coinvolgimento di organizzazioni professionali agricole, organizzazioni cooperative, organizzazioni sindacali degli operatori agricoli, associazioni dei produttori e dei consumatori, organizzazioni agroindustriali di settore e comunque impone al Ministro di sentire la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e di acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari. In questa cornice, che vede una pluralità di enti sociali e istituzionali cooperare alla formazione del Documento di programmazione nazionale in agricoltura, le linee di indirizzo ministeriali, lungi dal comportare vincoli diretti nei confronti delle amministrazioni regionali – salvo l'onere, peraltro non contestato, di uniformarsi ai criteri dettati per l'omogenea redazione dei programmi regionali ? rappresentano soltanto una fase di un procedimento complesso, destinato a concludersi con la delibera da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). Né la circostanza che il legislatore abbia utilizzato una terminologia impropria potrebbe dirsi sufficiente ad imprimere all'atto caratteri ed effetti giuridici che oggettivamente non gli sono propri.
3.  La Provincia di Trento solleva, altresì, questione di legittimità costituzionale dell'art. 2, comma 7, della legge n. 499 del 1999, nella parte in cui prevede l'inserimento dei programmi regionali nel Documento programmatico agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale (DPAAF) e dell'art. 2, commi 5 e 6, della medesima legge, i quali disciplinano il potere di approvazione e di aggiornamento del Documento, affidandolo al CIPE. La ricorrente muove dall'assunto che l'efficacia dei propri programmi agricoli sarebbe condizionata al loro inserimento in un atto di approvazione statale, il che darebbe luogo a un'indebita interferenza con l'esercizio delle funzioni amministrative provinciali. Specificamente sarebbe violato l'art. 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), il quale prevede che la legge, nelle materie di competenza propria della Provincia autonoma, non possa attribuire agli organi statali funzioni amministrative diverse da quelle spettanti allo Stato secondo lo statuto speciale e le norme di attuazione (è fatta salva solo la possibilità per il Presidente della Regione di richiedere l'intervento della polizia di Stato per assicurare l'osservanza delle leggi e dei regolamenti provinciali).
Anche questa questione non è fondata.
E' decisivo chiarire che il Documento programmatico agroalimentare, ai sensi del comma 7 dell'art. 2, è costituito, oltre che da una serie di programmi e di interventi realizzati da enti statali [lettere d), e), f)], o in forma cofinanziata Stato-Regioni [lettera c)], anche dai programmi agricoli, agroalimentari, agroindustriali e forestali, nonché di sviluppo rurale predisposti da ogni singola Regione e Provincia autonoma [lettera a)] nonché dai programmi di formazione professionale realizzati dalle Regioni e dalle Province autonome e dagli interventi a favore della imprenditoria giovanile [lettera b)]. Non può dubitarsi che programmi e interventi predisposti dalle Regioni nell'ambito delle rispettive attribuzioni entrino a comporre il DPAAF; è tuttavia inesatto ritenere, come fa la ricorrente, che i programmi agricoli regionali siano condizionati all'inserimento nel Documento e dunque ad un atto di approvazione statale che darebbe corpo a un'illegittima ingerenza sull'attività programmatoria e finanziaria delle Regioni. Una simile conclusione prende infatti l'avvio dalla premessa che l'approvazione da parte del CIPE valga ad assegnare, e quindi a sbloccare, tutti i fondi relativi agli interventi da inserire nel Documento, dunque anche quelli che le Regioni abbiano già autonomamente iscritto nei propri bilanci. Ciò, tuttavia, non solo condurrebbe a conseguenze manifestamente assurde, attribuendo al CIPE il potere di incidere sui bilanci regionali in relazione a somme che potrebbero essere già impegnate o addirittura in via di erogazione, ma contrasta con l'art. 2, comma 5, ultima frase. Questo statuisce che l'approvazione del documento da parte del CIPE "comporta la contestuale attribuzione dei fondi di cui al comma 2", vale a dire, inequivocabilmente, dei soli fondi statali specificamente recati, limitatamente al periodo 1999-2002, dalla legge n. 499 del 1999, non anche di tutte le altre fonti di finanziamento di cui al comma 1 dell'art. 2, tra cui figurano i fondi "che le regioni iscrivono autonomamente nei propri bilanci" e "quelli destinati alle competenze regionali nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale". Così inteso, in definitiva, l'atto di approvazione del CIPE assume una duplice funzione: nei confronti degli interventi statali destinati ad essere finanziati con i fondi recati dalla legge impugnata determina lo sblocco e la contestuale erogazione delle somme; nei confronti degli interventi e dei programmi regionali assume carattere meramente ricognitivo delle previsioni di bilancio delle singole Regioni e dei relativi trasferimenti statali. La rappresentazione, in un documento unitario, del quadro riassuntivo e generale degli interventi, statali e regionali, da realizzare nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale diviene così lo strumento per garantire la più ampia conoscenza da parte degli operatori delle opportunità di sviluppo e di investimento che il mercato offre.
Non varrebbe neppure rilevare che l'inserimento dei programmi regionali nel Documento programmatico e la previsione che i fondi recati dalla legge e destinati a finanziare gli interventi in esso previsti siano attribuiti solo per effetto dell'approvazione del Documento da parte del CIPE determinino la violazione dell'art. 5 della legge 30 novembre 1989, n. 386 (Norme per il coordinamento della finanza della Regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e di Bolzano con la riforma tributaria). Tale disposizione stabilisce in effetti che i finanziamenti recati da legge statale di cui sia previsto il riparto o l'utilizzo a favore delle Regioni sono assegnati alle Province autonome ed affluiscono al bilancio di queste per essere utilizzati nel rispettivo settore secondo normative provinciali e continua disponendo che per l'assegnazione e l'erogazione dei finanziamenti de quibus "si prescinde da qualunque adempimento previsto dalle stesse leggi, ad eccezione di quelli relativi alla individuazione dei parametri e delle quote di riparto". In tal modo si intende escludere l'assoggettamento della Provincia ad adempimenti o oneri amministrativi successivi all'erogazione del finanziamento e relativi alla concreta gestione dello stesso, mentre la presentazione del programma regionale ai fini dell'inserimento nel documento programmatico nazionale approvato dal CIPE costituisce un presupposto formale per accedere ai finanziamenti recati dalla legge statale, non potendo lo Stato finanziare progetti regionali senza conoscerne gli elementi costitutivi. Né, d'altro canto, l'articolo impugnato pone alla Provincia vincoli organizzativi aggiuntivi per la concreta gestione delle somme erogate.
4.  Un'ulteriore questione di legittimità costituzionale ha ad oggetto il comma 9 dell'art. 2, che, per l'ipotesi di omessa presentazione dei programmi agricoli regionali o (per il primo anno di attuazione della legge) dei documenti di programmazione agricola previsti dalla programmazione regionale, contempla l'intervento sostitutivo disciplinato nell'art. 5 del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59).
La questione, nei termini in cui è prospettata, è inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse.
La Provincia autonoma di Trento ha infatti presentato i programmi agricoli, agroalimentari, agroindustriali e forestali, nonché di sviluppo rurale, ai sensi dell'art. 7, lettera a), della legge impugnata, la cui omessa presentazione era condizione per attivare il procedimento sostitutivo previsto nel censurato art. 9. In questi termini, la disposizione di cui si chiede l'annullamento non ha trovato attuazione, per il passato, nei confronti della ricorrente, né d'altro canto potrà trovarne in futuro, avendo la legge esaurito i suoi effetti alla data del 31 dicembre 2002.
5.  La Provincia di Trento solleva, infine, questione di legittimità costituzionale dell'art. 2, comma 10, della legge n. 499 del 1999, il quale stabilisce che i regimi di aiuto contenuti nel Documento programmatico agroalimentare siano notificati alla Commissione delle Comunità europee entro quindici giorni dall'approvazione di quest'ultimo. La ricorrente, sulla premessa che tutte le leggi provinciali che prevedono regimi di aiuto inseriti nel Documento sono già autonomamente notificate dalla Provincia, lamenta che l'ulteriore notifica statale sarebbe inutile e anzi fonte di complicazioni procedurali. Per negare ogni consistenza alla censura è sufficiente rilevare che la notifica statale, la cui opportunità non deve essere qui valutata, non vanifica quella provinciale che sia già intervenuta e non è idonea, di per sé, a ledere attribuzioni costituzionalmente spettanti alla ricorrente.
La questione deve essere pertanto dichiarata inammissibile.

Per questi motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

1) dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 2, commi 1, 4, 5, 6 e 7, della legge 23 dicembre 1999, n. 499 (Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale), proposte dalla Provincia autonoma di Trento, in riferimento agli articoli 8, numeri 21 e 29; 9, numero 8; 16; da 69 a 85 del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), agli articoli 2, 3 e 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), e ai principî costituzionali in materia di funzione di indirizzo e coordinamento, con il ricorso indicato in epigrafe;
2) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 2, commi 9 e 10, della legge 23 dicembre 1999, n. 499, proposte dalla Provincia autonoma di Trento, in riferimento all'articolo 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266, con il ricorso indicato in epigrafe.
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ActionAction Corte costituzionale - Sentenza N. 227 del 04.07.2003
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ActionAction30/12/2010 - Delibera N. 2164 del 30.12.2010
ActionAction22/11/2010 - Delibera N. 1860 del 22.11.2010
ActionAction20/12/2010 - Delibera N. 2140 del 20.12.2010
ActionAction01/03/2010 - Delibera N. 338 del 01.03.2010
ActionAction17/08/2010 - Delibera N. 1370 del 17.08.2010
ActionAction08/11/2010 - Delibera Nr. 1827 del 08.11.2010
ActionAction22/11/2010 - Delibera N. 1858 del 22.11.2010
ActionAction20/12/2010 - Delibera N. 2094 del 20.12.2010
ActionAction22/01/2010 - Legge provinciale 22 gennaio 2010, n. 1
ActionAction22/01/2010 - Legge provinciale 22 gennaio 2010, n. 2
ActionAction10/05/2010 - Delibera 10 maggio 2010, n. 823
ActionAction08/11/2010 - Delibera 8 novembre 2010, n. 1804
ActionAction10/05/2010 - Delibera N. 817 del 10.05.2010
ActionAction11/01/2010 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 5 del 11.01.2010
ActionAction08/02/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 45 del 08.02.2010
ActionAction22/02/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 63 del 22.02.2010
ActionAction22/02/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 72 del 22.02.2010
ActionAction12/04/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 133 del 12.04.2010
ActionAction12/04/2010 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 136 del 12.04.2010
ActionAction12/04/2010 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 137 del 12.04.2010
ActionAction10/05/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 173 del 10.05.2010
ActionAction12/05/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 182 del 12.05.2010
ActionAction07/06/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 209 del 07.06.2010
ActionAction09/06/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 213 del 09.06.2010
ActionAction09/06/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 215 del 09.06.2010
ActionAction07/07/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 259 del 07.07.2010
ActionAction07/07/2010 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 264 del 07.07.2010
ActionAction03/11/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 328 del 03.11.2010
ActionAction29/11/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 345 del 29.11.2010
ActionAction29/11/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 346 del 29.11.2010
ActionAction29/11/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 350 del 29.11.2010
ActionAction01/12/2010 - Corte costituzionale - Sentenza N. 357 del 01.12.2010
ActionAction12/07/2010 - Delibera N. 1186 del 12.07.2010
ActionAction13/09/2010 - Delibera Nr. 1484 del 13.09.2010
ActionAction08/02/2010 - Delibera N. 227 del 08.02.2010
ActionAction18/01/2010 - Delibera N. 64 del 18.01.2010
ActionAction10/05/2010 - Delibera N. 773 del 10.05.2010
ActionAction06/09/2010 - Delibera 6 settembre 2010, n. 1389
ActionAction12/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 12 gennaio 2010 , n. 1
ActionAction15/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 15 gennaio 2010 , n. 2
ActionAction15/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 15 gennaio 2010 , n. 3
ActionAction18/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 18 gennaio 2010 , n. 4
ActionAction19/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 19 gennaio 2010 , n. 6
ActionAction20/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 20 gennaio 2010 , n. 7
ActionAction29/01/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 29 gennaio 2010 , n. 8
ActionAction08/02/2010 - Legge provinciale 8 febbraio 2010 , n. 4
ActionAction09/02/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 9 febbraio 2010 , n. 9
ActionAction18/02/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 18 febbraio 2010 , n. 11
ActionAction18/02/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 18 febbraio 2010 , n. 13
ActionAction18/02/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 18 febbraio 2010 , n. 14
ActionAction01/03/2010 - Delibera N. 359 del 01.03.2010
ActionAction01/03/2010 - Delibera N. 359 del 01.03.2010
ActionAction01/03/2010 - Delibera N. 365 del 01.03.2010
ActionAction01/03/2010 - Delibera N. 377 del 01.03.2010
ActionAction02/03/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 2 marzo 2010 , n. 15
ActionAction15/03/2010 - Delibera N. 487 del 15.03.2010
ActionAction16/03/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 16 marzo 2010 , n. 16
ActionAction16/03/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 16 marzo 2010 , n. 17
ActionAction22/03/2010 - Delibera N. 491 del 22.03.2010
ActionAction22/03/2010 - Delibera N. 492 del 22.03.2010
ActionAction23/03/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 23 marzo 2010 , n. 18
ActionAction29/03/2010 - Delibera N. 542 del 29.03.2010
ActionAction12/04/2010 - Delibera N. 577 del 12.04.2010
ActionAction26/04/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 26 aprile 2010 , n. 20
ActionAction26/04/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 26 aprile 2010 , n. 21
ActionAction03/05/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 3 maggio 2010 , n. 22
ActionAction03/05/2010 - Delibera N. 751 del 03.05.2010
ActionAction03/05/2010 - Delibera N. 759 del 03.05.2010
ActionAction03/05/2010 - Delibera N. 764 del 03.05.2010
ActionAction14/05/2010 - Decreto legislativo 14 maggio 2010 , n. 86
ActionAction14/06/2010 - Delibera N. 1032 del 14.06.2010
ActionAction16/06/2010 - Legge provinciale 16 giugno 2010 , n. 7
ActionAction16/06/2010 - Legge provinciale 16 giugno 2010 , n. 8
ActionAction21/06/2010 - Delibera N. 1042 del 21.06.2010
ActionAction21/06/2010 - Delibera N. 1068 del 21.06.2010
ActionAction29/06/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 29 giugno 2010 , n. 474/36.1
ActionAction07/07/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 7 luglio 2010 , n. 25
ActionAction23/07/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 23 luglio 2010 , n. 26
ActionAction30/07/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 30 luglio 2010 , n. 27
ActionAction17/08/2010 - Delibera N. 1330 del 17.08.2010
ActionAction30/08/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 30 agosto 2010 , n. 28
ActionAction07/10/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 7 ottobre 2010 , n. 34
ActionAction07/10/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 7 ottobre 2010 , n. 35
ActionAction13/10/2010 - Legge provinciale 13 ottobre 2010 , n. 12
ActionAction25/10/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 25 ottobre 2010 , n. 37
ActionAction28/10/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 28 ottobre 2010 , n. 41
ActionAction19/11/2010 - Decreto legislativo 19 novembre 2010 , n. 252
ActionAction22/11/2010 - Delibera Nr. 1848 del 22.11.2010
ActionAction22/11/2010 - Delibera N. 1849 del 22.11.2010
ActionAction24/11/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 24 novembre 2010 , n. 42
ActionAction29/11/2010 - Delibera N. 1945 del 29.11.2010
ActionAction29/11/2010 - Delibera N. 1982 del 29.11.2010
ActionAction13/12/2010 - Delibera N. 2051 del 13.12.2010
ActionAction20/12/2010 - Delibera N. 2134 del 20.12.2010
ActionAction20/12/2010 - Delibera N. 2141 del 20.12.2010
ActionAction30/12/2010 - Delibera N. 2163 del 30.12.2010
ActionAction30/12/2010 - Delibera N. 2215 del 30.12.2010
ActionAction26/07/2010 - Delibera N. 1256 del 26.07.2010
ActionAction22/11/2010 - Legge provinciale 22 novembre 2010 , n. 13
ActionAction23/12/2010 - Legge provinciale 23 dicembre 2010 , n. 16
ActionAction07/07/2010 - Legge provinciale 7 luglio 2010 , n. 10
ActionAction04/02/2010 - Legge provinciale 4 febbraio 2010 , n. 3
ActionAction18/02/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 18 febbraio 2010 , n. 10
ActionAction27/10/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 27 ottobre 2010 , n. 39
ActionAction23/11/2010 - Legge provinciale23 novembre 2010 , n. 14
ActionAction07/06/2010 - Delibera 7 giugno 2010, n. 982
ActionAction27/09/2010 - Decreto del Presidente della Provincia 27 settembre 2010 , n. 31
ActionAction19/04/2010 - Delibera 19 aprile 2010, n. 671
ActionAction23/12/2010 - Legge provinciale 23 dicembre 2010 , n. 15
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ActionAction20/09/2010 - Delibera 20 settembre 2010, n. 1527
ActionAction12/05/2010 - Legge provinciale 12 maggio 2010 , n. 6
ActionAction24/09/2010 - Legge provinciale 24 settembre 2010 , n. 11
ActionAction08/03/2010 - Legge provinciale8 marzo 2010 , n. 5
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ActionAction24/10/2005 - Delibera N. 3988 del 24.10.2005
ActionAction21/03/2005 - Delibera N. 848 del 21.03.2005
ActionAction13/06/2005 - Delibera N. 2039 del 13.06.2005
ActionAction31/10/2005 - Delibera N. 4038 del 31.10.2005
ActionAction19/12/2005 - Delibera N. 4978 del 19.12.2005
ActionAction14/03/2005 - Delibera N. 739 del 14.03.2005
ActionAction03/10/2005 - Delibera N. 3618 del 03.10.2005
ActionAction26/04/2005 - Delibera N. 1315 del 26.04.2005
ActionAction24/01/2005 - Delibera 24 gennaio 2005, n. 102
ActionAction23/05/2005 - Delibera N. 1735 del 23.05.2005
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ActionAction26/04/2005 - Delibera N. 1317 del 26.04.2005
ActionAction14/11/2005 - Delibera N. 4251 del 14.11.2005
ActionAction24/10/2005 - Delibera N. 3958 del 24.10.2005
ActionAction27/06/2005 - Delibera N. 2297 del 27.06.2005
ActionAction19/12/2005 - Delibera N. 4897 del 19.12.2005
ActionAction10/08/2005 - Delibera N. 2912 del 10.08.2005
ActionAction12/12/2005 - Delibera N. 4753 del 12.12.2005
ActionAction26/09/2005 - Delibera N. 3523 del 26.09.2005
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ActionAction14/03/2005 - Delibera N. 740 del 14.03.2005
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ActionAction17/05/2005 - Delibera N. 1705 del 17.05.2005
ActionAction23/05/2005 - Delibera N. 1798 del 23.05.2005
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ActionAction23/05/2005 - Delibera N. 1749 del 23.05.2005
ActionAction30/05/2005 - Delibera N. 1884 del 30.05.2005
ActionAction25/07/2005 - Delibera N. 2691 del 25.07.2005
ActionAction04/07/2005 - Delibera N. 2388 del 04.07.2005
ActionAction10/08/2005 - Delibera N. 2750 del 10.08.2005
ActionAction10/08/2005 - Delibera N. 2751 del 10.08.2005
ActionAction12/09/2005 - Delibera N. 3347 del 12.09.2005
ActionAction17/10/2005 - Delibera N. 3815 del 17.10.2005
ActionAction14/06/2005 - Verfassungsgerichtshof - Urteil Nr. 237 vom 14.06.2005
ActionAction28/01/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 31 del 28.01.2005
ActionAction28/01/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 32 del 28.01.2005
ActionAction28/01/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 50 del 28.01.2005
ActionAction08/02/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 42 del 08.02.2005
ActionAction09/02/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 45 del 09.02.2005
ActionAction17/02/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 46 del 17.02.2005
ActionAction28/02/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 69 del 28.02.2005
ActionAction28/02/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 70 del 28.02.2005
ActionAction08/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 74 del 08.03.2005
ActionAction14/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 93 del 14.03.2005
ActionAction14/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 96 del 14.03.2005
ActionAction15/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 99 del 15.03.2005
ActionAction18/03/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 106 del 18.03.2005
ActionAction25/03/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 25.03.2005
ActionAction31/03/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 121 del 31.03.2005
ActionAction06/04/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 133 del 06.04.2005
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ActionAction12/04/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 145 del 12.04.2005
ActionAction15/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 135 del 15.04.2005
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ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 142 del 19.04.2005
ActionAction19/04/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 143 del 19.04.2005
ActionAction03/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 159 del 03.05.2005
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ActionAction24/05/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 192 del 24.05.2005
ActionAction26/05/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 201 del 26.05.2005
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ActionAction06/06/2005 - Delibera N. 1999 del 06.06.2005
ActionAction07/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 221 del 07.06.2005
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ActionAction10/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 225 del 10.06.2005
ActionAction13/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 231 del 13.06.2005
ActionAction14/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 233 del 14.06.2005
ActionAction16/06/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 234 del 16.06.2005
ActionAction20/06/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 243 del 20.06.2005
ActionAction20/06/2005 - Delibera N. 2225 del 20.06.2005
ActionAction20/06/2005 - Delibera N. 2260 del 20.06.2005
ActionAction01/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 249 del 01.07.2005
ActionAction01/07/2005 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 250 del 01.07.2005
ActionAction07/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 263 del 07.07.2005
ActionAction07/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 287 del 07.07.2005
ActionAction22/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 304 del 22.07.2005
ActionAction26/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 321 del 26.07.2005
ActionAction26/07/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 323 del 26.07.2005
ActionAction29/07/2005 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 349 del 29.07.2005
ActionAction12/09/2005 - Delibera N. 3300 del 12.09.2005
ActionAction12/09/2005 - Delibera N. 3351 del 12.09.2005
ActionAction26/09/2005 - Delibera N. 3553 del 26.09.2005
ActionAction10/10/2005 - Delibera N. 3793 del 10.10.2005
ActionAction14/10/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 383 del 14.10.2005
ActionAction14/10/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 384 del 14.10.2005
ActionAction31/10/2005 - Delibera N. 4039 del 31.10.2005
ActionAction03/11/2005 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 366 del 03.11.2005
ActionAction02/12/2005 - Corte costituzionale - Sentenza N. 431 del 02.12.2005
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