TAR di Bolzano - Sentenza 23 giugno 2009, n. 226
Appalti pubblici - interesse all’impugnazione - verifica della c.d. prova di resistenza - contratti della P.A. - proroga del preesistente contratto - facoltà per l’amministrazione

Sentenza del 23 giugno 2009, n. 226; Pres. Falk Ebner, Est. Pantozzi Lerjerfors

È inammissibile, per carenza di interesse, l’impugnazione dell’aggiudicazione di una gara pubblica quando - in esito ad una verifica a priori denominata “prova di resistenza” - non emerga che l’impresa ricorrente risulterebbe aggiudicataria in caso di accoglimento del ricorso. Tale principio trova, peraltro, un’eccezione nella sola ipotesi della sussistenza di un interesse c.d. strumentale alla ripetizione dell’intera procedura concorsuale, in esito alla quale non possa escludersi che la stessa impresa ricorrente resti aggiudicataria.

La proroga di un contratto non è mai un obbligo per l’amministrazione, ma una mera facoltà, legittimamente esercitabile, previo svolgimento di un apprezzamento altamente discrezionale, esclusivamente per il tempo necessario alla stipulazione del nuovo contratto a seguito dell’espletamento di una nuova gara ad evidenza pubblica.