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Urteile Verfassungsgerichtshof
2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 314 del 27.07.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 314 del 27.07.2001
Istituzione di nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici
Attendere, processo in corso!
Sentenza (12 luglio) 27 luglio 2001, n. 314; Pres. Ruperto – Red. Vari
Ritenuto in fatto:
1. Con ricorso del 17 giugno 1999, la Provincia autonoma di Trento hasollevato questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, 2,lettere a) e c), 3, 4 e 9 della legge 17 maggio 1999, n. 144 (Misure inmateria di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentiviall'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonchédisposizioni per il riordino degli enti previdenziali), per contrasto congli artt. 8, numeri 1, 5, 9, 10, 17, 18, 20, 21, 23, 28 e 29; 9, numeri 3,4, 5 e 8; 16 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvatocon decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, e con lerelative norme di attuazione, in particolare con l'art. 3 del decretolegislativo 16 marzo 1992, n. 266.
La Provincia precisa che non intende disconoscere che la disciplina statalecensurata ponga principi fondamentali di riforma, al cui rispetto essa siconsidera tenuta, ovvero il principio di necessaria valutazione tecnicadegli investimenti pubblici e quello organizzativo di creazione di unsistema di monitoraggio su scala nazionale. La ricorrente si duole, invece,del fatto che la disposizione denunciata, nell'istituire i nuclei divalutazione e verifica degli investimenti pubblici, leda la sua autonomia, acausa della previsione, per "un insieme amplissimo e vitale di settori diattività", di "modalità organizzative e di azione uniformi, comuni a tuttele amministrazioni, sia statali che regionali".
Secondo il ricorso, anche se il comma 3 dell'articolo censurato affida alleamministrazioni interessate le "attività volte alla costituzione dei nucleidi valutazione e verifica", l'ambito decisionale riservato alle medesime è,comunque, molto ridotto, a causa della necessità di tener conto delle"strutture similari già esistenti", di "evitare duplicazioni" e diprovvedere ad elaborare un "programma di attuazione".
La ricorrente, nel precisare che, proprio in ossequio al principio delmiglioramento del processo di programmazione delle politiche di sviluppo, hagià da tempo istituito organi preposti a valutare "la validità esostenibilità economico–finanziaria" della realizzazione, e in alcuni casidella gestione, degli investimenti pubblici, ritiene che la lesione dellasua autonomia discenda, invece, dalla imposizione, al di là di ogni"possibile interesse nazionale", di un modello organizzativo predeterminato,con l'assoggettamento dei processi decisionali dell'ente ad una "continuainterferenza", da parte di un "organismo imposto e operante in raccordo conuna struttura centrale dello Stato".
2. Oltre al già menzionato comma 3, la Provincia censura, perciò, anche ladisposizione del comma 1 dell'art. 1 della legge n. 144 del 1999, che affidaai nuclei il compito di supporto tecnico "nelle fasi di programmazione,valutazione, attuazione e verifica di piani, programmi e politiche diintervento", come pure quella del comma 2 che ne prevede l'apporto nellefasi di "programmazione, formulazione e valutazione di documenti diprogramma, per le analisi di opportunità e fattibilità degli investimenti" edi "valutazione ex ante di progetti e interventi".
Nel rilevare che dalla disposizione risulta chiarissimo l'inserimento, nelprocesso decisionale, di un organismo previsto e disciplinato dalla leggestatale e da altri atti statali attuativi, il ricorso osserva che egualmenteillegittima deve ritenersi l'attribuzione, ai suddetti nuclei, del potere dicompiere una "valutazione di qualità ambientale e di sostenibilità dellosviluppo, nonché della compatibilità ecologica degli investimenti pubblici",in quanto attività interferente "con la normazione provinciale in tema divalutazione di impatto ambientale", e in ogni caso con l'autonomiaorganizzativa dell'ente, in materia di determinazione degli organi eprocedure idonee a verificare detto impatto a fronte degli interventieconomici pubblici.
Secondo la Provincia "non meno illegittimo" sarebbe l'affidamento ai nucleidella competenza a svolgere "attività volta alla graduale estensione delletecniche proprie dei fondi strutturali all'insieme dei programmi e deiprogetti attuati a livello territoriale, con riferimento alle fasi diprogrammazione, valutazione, monitoraggio e verifica", competendo, invece,al legislatore provinciale di stabilire "se ed in che misura" tali tecniche,oltretutto indicate in modo generico, debbano essere estese all'insieme deidetti programmi e progetti.
3. La violazione dell'autonomia organizzativa e funzionale della Provinciasarebbe ulteriormente aggravata dal comma 4 dell'art. 1, il qualeattribuisce allo Stato, e per esso al Presidente del Consiglio dei ministri,"poteri di integrazione normativa", relativamente alla determinazione delle"caratteristiche organizzative comuni dei nuclei" e, in genere, allemodalità e criteri per l'attuazione della disciplina legislativa.
Ad avviso della ricorrente, il previsto decreto del Presidente del Consigliodei ministri sarebbe atto estraneo al sistema dei rapporti tra fonti statalie provinciali, come delineato anche dal decreto legislativo n. 266 del 1992.Esso avrebbe un contenuto solo in parte accostabile all'atto di indirizzo ecoordinamento, senza peraltro possederne i requisiti di forma e diprocedura, tra i quali, con specifico riferimento alla Provincia di Trento,la ricorrente individua il previo parere di compatibilità con lo statuto.
4. Nell'escludere l'esistenza di un interesse nazionale che possagiustificare l'imposizione del descritto modello organizzativo, il ricorsoafferma che, in ogni caso, anche in virtù dei principi di proporzionalità esussidiarietà, l'impatto sulla autonomia costituzionale dell'ente dovrebbeessere limitato "alla sola fissazione dei principi fondamentaliriconoscibili nella normativa, cioè il principio di valutazionetecnico–economica degli investimenti pubblici e il principio del loromonitoraggio nazionale".
5. Per quanto riguarda, infine, il comma 9 dell'art. 1, la Provinciaosserva che tale disposizione ¾ nell'attribuire al CIPE il potere diindicare i criteri ai quali dovranno attenersi le Regioni e le Provinceautonome, al fine di suddividere il rispettivo territorio in Sistemi localidel lavoro ¾ si risolve nella previsione di un atto anomalo, "estraneo alsistema dei rapporti tra Stato e Province autonome". Oltretutto, ladisposizione censurata avrebbe posto a carico delle Province un onere diindividuazione non chiaro, in quanto non si comprende che cosa siano e qualevalore abbiano i Sistemi locali del lavoro, né se la "zonizzazione" siavincolante nell'elaborazione degli interventi e degli investimentiprovinciali. Del tutto incerta risulterebbe, altresì, la clausola disalvaguardia delle competenze delle Province autonome in materia.
6. E' intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentatoe difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, il quale ha concluso perl'inammissibilità e, comunque, per la manifesta infondatezza dellaquestione.
La difesa erariale osserva, in particolare, che lo Stato è "abilitatoall'uso di tutti gli strumenti consentitigli per far valere gli interessiunitari di cui è portatore", come risulta dalla giurisprudenzacostituzionale, secondo la quale la fissazione di criteri generali per ilcoordinamento di servizi non lede in alcun modo la competenza delle Provinceautonome.
7. In prossimità della udienza pubblica, hanno depositato memorie sia laProvincia autonoma di Trento sia l'Avvocatura generale dello Stato.
7.1.¾ La Provincia autonoma, nell'insistere per la dichiarazione diillegittimità costituzionale delle norme denunciate, fa presente che l'art.10, comma 3, della sopravvenuta legge provinciale 22 marzo 2001, n. 3, haprevisto che la Giunta provinciale definisca, anche in attuazione della legge n. 144 del 1999, i criteri, le modalità e gli strumenti organizzativiper assicurare la valutazione e la verifica degli investimenti pubblici. Lacircostanza che il Governo non abbia avanzato alcun rilievo nei confrontidella suddetta legge dimostrerebbe, ad avviso della ricorrente, chel'attività demandata alla Giunta rientra nell'autonomia provinciale e,inoltre, che la legge impugnata non pone rigidi vincoli di adeguamento inordine alle modalità attuative.
Nel ribadire che, in ogni caso, i singoli profili della disciplina impugnatanon possono giustificarsi sulla base di "presunte esigenze di interessenazionale", la Provincia di Trento rileva che il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri previsto dall'art. 1, comma 4, della legge n. 144 del1999 si è tradotto in una direttiva emanata in data 10 settembre 1999. Alriguardo, osservato che, nei confronti delle Province autonome, il potere didirettiva concerne solo le funzioni amministrative delegate, come risultadall'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 526 del 1987 e,altresì, che l'atto emanato ha più contenuto normativo che non di direttiva,la ricorrente sostiene, comunque, che le direttive stesse non rientrano fragli atti che possono, ai sensi del decreto legislativo n. 266 del 1992,incidere sulle funzioni legislative ed amministrative della Provinciaautonoma di Trento.
7.2. L'Avvocatura generale dello Stato, nel concludere perl'inammissibilità e, comunque, per l'infondatezza del ricorso, osserva chela legge n. 144 del 1999 disciplina un settore di importanza nazionale, taleda richiedere l'emanazione di principi uniformi in tutto il Paese,attraverso norme fondamentali di riforma economico–sociale connesse ad uninteresse unitario dello Stato.
La disciplina censurata, mentre non esclude uno spazio normativo diadeguamento dei principi al contesto locale, assicura, altresì, attraversola Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome, l'intesa prevista dall'art. 8 della legge n. 59 del 1997.
La difesa erariale, nel ribadire le conclusioni già formulate, osserva,infine, che i nuclei di valutazione svolgono una funzione consultiva,inidonea, in quanto tale, ad interferire con l'esercizio delle competenzeamministrative spettanti alla Provincia autonoma di Trento.
Considerato in diritto: 1. Con il ricorso in epigrafe la Provincia autonoma di Trento ha sollevatoquestione di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, 2, lettere a)e c), 3, 4 e 9 della legge 17 maggio 1999, n. 144 (Misure in materia diinvestimenti, delega al Governo per il riordino degli incentiviall'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonchédisposizioni per il riordino degli enti previdenziali), nella parte in cui"prevede che vengano obbligatoriamente istituiti in ogni amministrazionestatale e regionale nuclei di valutazione e verifica degli investimentipubblici, con le caratteristiche e le funzioni" indicate nel medesimoarticolo.
La ricorrente nel denunciare violazione degli artt. 8, numeri 1, 5, 9,10, 17, 18, 20, 21, 23, 28 e 29; 9, numeri 3, 4, 5 e 8; 16 dello Statutospeciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con decreto del Presidentedella Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, e delle relative norme diattuazione, in particolare dell'art. 3 del decreto legislativo 16 marzo1992, n. 266 ¾ lamenta che:
a) i commi 1 e 2, lettere a) e c), del menzionato art. 1 della legge 17maggio 1999, n. 144, "anziché limitarsi a fissare il principio dellanecessaria valutazione tecnico–economica delle decisioni", impongano allaProvincia di "provvedere alla valutazione delle decisioni relative agliinvestimenti pubblici secondo un unico modello organizzativo predeterminatodalla legge statale e attraverso un organismo operante in raccordo conl'amministrazione statale" e, al tempo stesso, interferente nei processidecisionali dell'ente;
b) il comma 3, pur disponendo che le attività relative alla costituzione deinuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici sono attuate,autonomamente, dalle singole amministrazioni, sotto il profiloamministrativo, organizzativo e funzionale, imponga, a queste ultime, ditener conto delle strutture similari già esistenti, di evitare duplicazioni,nonché di provvedere alla elaborazione di un programma di attuazione che, asua volta, deve essere comprensivo delle connesse attività di formazione eaggiornamento necessarie alla costituzione e all'avvio dei nuclei;
c) il comma 4 assoggetti "la stessa istituzione dei nuclei di valutazione everifica degli investimenti pubblici ad ulteriori ingerenze ad opera di attiamministrativi statali, al di fuori delle regole e dei contenuti propridella funzione di indirizzo e coordinamento ed al di fuori dei presuppostisostanziali di essa";
d) il comma 9, nel prevedere che il CIPE indichi i criteri per ladeterminazione, da parte della Provincia, di Sistemi locali del lavoro dicui non è definito il significato, sottoponga la ricorrente ad "un attoanomalo, estraneo al sistema dei rapporti tra Stato e Province autonomequale delineato dallo Statuto e dalle norme di attuazione".
2.¾ Le censure sono da reputare solo in parte fondate, secondo quantoappresso si dirà.
Prima di affrontarne il merito giova richiamare, sia pure in breve sintesi,scopi e contenuto della disciplina censurata, ricordando che le menzionatedisposizioni si collocano nel più ampio contesto normativo originato, per unverso, dalle riforme amministrativa e di bilancio intervenute da qualchetempo, e, per l'altro, dall'adeguamento ai principi dell'ordinamentocomunitario, orientati a potenziare azioni di sviluppo armonioso dellaComunità, attraverso la realizzazione della coesione economica e sociale.
Con riferimento ai processi di modernizzazione delle pubblicheamministrazioni, va considerato il trasferimento dal centro al territoriodelle politiche di sviluppo e delle relative risorse, che ha comportato unulteriore potenziamento del ruolo delle Regioni e delle Province autonome,cui già competeva ¾ secondo quanto rilevato dalla Corte ¾ "di somministrarela maggior parte delle utilità individuali e collettive destinate asoddisfare i bisogni sociali" (sentenza n. 29 del 1995).
A ciò ha fatto riscontro l'esigenza non solo dell'introduzione, in formageneralizzata, di tipologie di controllo dell'economicità/efficienzadell'azione amministrativa e dell'efficacia dei servizi erogati, ma anche diqualificate competenze tecniche per la definizione dei programmi, come pureper le analisi di opportunità e fattibilità.
Inoltre, in relazione al processo di integrazione comunitaria, va tenutoconto dell'impulso dato alla politica regionale dal Trattato sull'Unioneeuropea, come, da ultimo, modificato dal Trattato di Amsterdam del 2 ottobre1997 (ratificato ed eseguito con legge 16 giugno 1998, n. 209). A talemateria, il Trattato stesso dedica, nell'ambito della parte III (Politichedella Comunità), l'apposito titolo XVII relativo, per l'appunto, alla"coesione economica e sociale", contenente cinque articoli (158-162), iquali prevedono una specifica azione comunitaria mirata "a ridurre ildivario tra le diverse Regioni ed il ritardo delle Regioni meno favorite oinsulari".
A loro volta, i regolamenti, sulla base di tali previsioni, disciplinano ilcofinanziamento europeo attraverso i Fondi strutturali (da ultimoregolamento CE 1260/1999 del Consiglio, punti 43-59 dei consideranda e artt.34-44), conferendo particolare rilevanza alle azioni di sorveglianza,controllo finanziario e valutazione degli investimenti pubblici, rimesseagli Stati membri, per assicurare la realizzazione effettiva degli impegnipresi nel quadro degli obiettivi come sopra definiti.
Anche in ragione della testé ricordata disciplina comunitaria, ledisposizioni denunciate contemplano l'apprestamento di una rete di risorsemetodologiche e informative, preordinata alla valutazione (ex ante, initinere ed ex post) dell'affidabilità delle politiche pubbliche diinvestimento e del razionale impiego delle risorse progettuali efinanziarie, onde pervenire, mercé anche le azioni di monitoraggio svolte insede locale, all'unitaria ricomposizione del quadro generale degliinterventi pubblici.
Più in particolare, il comma 1 dell'art. 1 della legge n. 144 del 1999prevede che le amministrazioni centrali e regionali, previa intesa con laConferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Provinceautonome di Trento e Bolzano, istituiscano propri nuclei, ai quali vieneattribuita ¾ in raccordo fra di loro e con il nucleo di valutazione everifica degli investimenti pubblici del Ministero del tesoro, del bilancioe della programmazione economica ¾ la funzione di supporto tecnico, nellefasi di programmazione, valutazione, attuazione e verifica degli interventidi ogni singola amministrazione; e ciò al fine di realizzare maggiorequalità ed efficienza dei processi concernenti le politiche di sviluppo.
I predetti nuclei, integrandosi con il Sistema statistico nazionale eoperando in collegamento con gli uffici di statistica costituiti presso levarie amministrazioni (comma 1), svolgono, ai sensi del comma 2, "funzionitecniche a forte contenuto di specializzazione", relative all'attività diassistenza e di supporto tecnico per le fasi di programmazione, formulazionee valutazione di documenti di programma, per le analisi di opportunità efattibilità, di valutazione ex ante dei progetti, con particolareriferimento al profilo della qualità ambientale e della sostenibilità dellosviluppo (lettera a), nonché all'attività "volta alla graduale estensionedelle tecniche proprie dei fondi strutturali all'insieme dei programmi e deiprogetti attuati a livello territoriale, con riferimento alle fasi diprogrammazione, valutazione, monitoraggio e verifica" (lettera c).
In base a quanto previsto dal comma 3, l'attività di costituzione dei nucleidi valutazione è riservata, sotto il profilo amministrativo, organizzativo efunzionale, alle singole amministrazioni, le quali debbono tener conto dellestrutture similari già esistenti, evitando duplicazioni ed elaborando unprogramma di attuazione comprensivo delle connesse attività di formazione eaggiornamento.
E' rimesso, poi, ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri,sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni ele Province autonome di Trento e di Bolzano (comma 4), il compito diindicare le caratteristiche organizzative comuni dei nuclei di valutazione,ivi comprese la spettanza di compensi agli eventuali componenti estraneialla pubblica amministrazione, nonché le modalità e i criteri per laformulazione e la realizzazione dei programmi di attuazione.
Sempre allo scopo di realizzare maggiore qualità ed efficienza del processodi programmazione delle politiche di sviluppo, è affidato, infine, alleRegioni e alle Province autonome, alla luce di criteri indicati dal CIPE,sentita la Conferenza permanente, il compito "di suddividere il rispettivoterritorio in Sistemi locali del lavoro, individuando tra questi i distrettieconomico–produttivi, sulla base di una metodologia e di indicatorielaborati dall'Istituto nazionale di statistica" (comma 9).
3.¾ Tanto premesso sulle finalità generali e sul contenuto della disciplinain esame, non fondata è, anzitutto, la censura che investe, nel loroinsieme, i commi 1 e 2, lettere a) e c), del predetto art. 1.
Le denunciate disposizioni sono, infatti, rivolte ¾ più che a conformarestrutture e procedimenti, secondo modelli uniformi che possano reputarsivincolanti per la Provincia ricorrente ad enunciare principi diorganizzazione, riconducibili alle esigenze della necessaria valutazionetecnico-economica delle decisioni concernenti gli investimenti e delmonitoraggio su scala nazionale degli stessi, in vista della creazione di unquadro coordinato ed unitario, in raccordo anche con la disciplina dei fondicomunitari e con le relative tecniche di programmazione, valutazione,monitoraggio e verifica.
Come la stessa ricorrente non manca di riconoscere, si tratta, pertanto, dinorme fondamentali delle riforme economico-sociali che, essendo volte arealizzare una complessiva e profonda innovazione normativa in un settoreche assume importanza nazionale, sono suscettibili, come tali, dicondizionare, per pacifica giurisprudenza di questa Corte, anche lalegislazione esclusiva delle Regioni e Province autonome (sentenza n. 4 del2000).
Quanto, poi, al rilievo della ricorrente Provincia secondo la quale ledisposizioni in parola sarebbero illegittime, in quanto consentirebbero ainuclei di intervenire nel processo decisionale, influenzandolo, si deveosservare che, anche quando questi sono chiamati a fornire il supportotecnico per le analisi di opportunità e fattibilità e per l'apprezzamento exante di progetti ed interventi, il loro contributo rimane pur semprecontenuto nei limiti di un'attività di ausilio tecnico-valutativo alledecisioni che competono alle singole amministrazioni. E, questo non senzarilevare che si tratta comunque di previsioni ascrivibili alla categoria dinorme sopra accennata, in un ambito che richiede l'applicazione di principiuniformi su tutto il territorio nazionale.
A salvaguardia delle competenze della ricorrente resta, peraltro, riservataalla Provincia ogni ulteriore determinazione in ordine al modo di essere diquesti nuovi organismi, secondo quanto dispone il comma 3, anch'essodenunciato, il quale prevede, come già detto, che le attività volte allacostituzione dei nuclei di valutazione e verifica sono esercitateautonomamente, sotto il profilo amministrativo, organizzativo e funzionale,dalle singole amministrazioni.
Né quest'ultima disposizione può ritenersi incostituzionale per il fatto cheessa impone di tener conto di strutture similari già esistenti, di evitareduplicazioni, come pure di provvedere ad elaborare, anche sulla base diun'adeguata analisi organizzativa, un programma di attuazione comprensivodelle connesse attività di formazione e di aggiornamento occorrenti allacostituzione e all'avvio dei nuclei.
E' evidente, infatti, che si tratta di norme sostanzialmente corrispondentia regole di buona amministrazione e funzionalmente legate da un rapporto dinecessaria integrazione con quelle contenute nei commi 1 e 2 dell'art. 1della legge n. 144 del 1999, concorrendo a realizzarne gli obiettiviriformatori, sì che le stesse, secondo l'orientamento più volte espressodalla Corte, partecipano della medesima natura di quelle che valgono adintegrare, beneficiando, perciò, della identica protezione costituzionale(sentenze n. 170 del 2001 e n. 477 del 2000).
4.¾ Del pari non fondata è la censura concernente il comma 9, disposizioneche, come risulta dagli atti preparatori della legge, persegue la finalitàdi una "mappatura" del territorio nazionale, attraverso la sua ripartizionein "Sistemi locali del lavoro", e cioè in comprensori territoriali conspecifiche caratteristiche funzionali riferite alle attività lavorative, trai quali vanno, poi, individuati i "distretti economico-produttivi", daintendere come agglomerazioni di attività organizzate ad impresa. L'esigenzache si intende in tal modo soddisfare è quella di nuovi modelli concettualied operativi che, prendendo a riferimento le attività lavorative eproduttive, consentano di rappresentare, in modo più adeguato, rispetto alletradizionali ripartizioni amministrative, le differenze di sviluppo dellediverse zone territoriali in cui si articolano Regioni e Province. E ciòanche in vista dell'erogazione di quote dei Fondi strutturali destinate allezone a cui si applica l'"Obiettivo 2" (art. 4 del regolamento CE n.1260/1999), ovvero degli aiuti in deroga, di cui all'art. 87.3.c delTrattato di Roma, in funzione del sostegno, anche comunitario, delle areeterritoriali in condizioni di particolare bisogno.
Secondo quanto risulta dalla deliberazione CIPE n. 65 del 3 maggio 2001, nelfrattempo intervenuta, la delimitazione dei Sistemi locali del lavoro, comepure la individuazione dei distretti economico-produttivi, è operata ¾previa istruttoria tecnica realizzata in ambito CIPE, e dunque con ilcoinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali interessati ¾ direttamenteda parte di ciascuna Regione o Provincia autonoma.
Ciò posto, è da escludere che la disposizione censurata sia lesiva delleattribuzioni della ricorrente, segnatamente nella parte in cui ¾ nelrichiedere l'apporto di Regioni e Province autonome alla costruzione di unquadro di conoscenze sulle caratteristiche economico-sociali delle singolezone ¾ stabilisce che le stesse operino sulla base dei criteri tecnicielaborati, secondo l'accennata procedura, in seno al CIPE.
Non lede l'autonomia provinciale la previsione, da parte del legislatorenazionale, di un'attività di rilevazione di dati e di attivazione di sistemiinformativi, alla luce, tra l'altro, di indirizzi tecnici forniti dal CIPE,organo dotato delle conoscenze necessarie in rapporto ai compiti previsti,tanto più trattandosi di esigenze che postulano un'azione unitaria einterventi destinati ad inserirsi nel più ampio quadro dei programmicomunitari.
5.¾ Fondata è, invece, la censura concernente il comma 4, il quale affidaad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri l'indicazione delle"caratteristiche organizzative comuni dei nuclei", anche per quel cheattiene alla "spettanza di compensi agli eventuali componenti estranei allapubblica amministrazione", come pure a modalità e criteri "per laformulazione e la realizzazione dei programmi di attuazione", previsti alprecedente comma 3.
Quale che sia il carattere della norma testé ricordata, nella suaconnessione con i principi di riforma economico sociale contenuti nellalegge, lo Stato, come la Corte ha più volte affermato, non è legittimato adintervenire, nei rapporti con le Regioni e le Province autonome, sulla basedi presupposti e secondo modalità che non siano quelli stabilitidall'ordinamento (sentenza n. 169 del 1999). Ed è proprio alla luce deiprincipi che lo Stato è tenuto ad osservare che la disposizione vadichiarata illegittima, vuoi a considerare di natura regolamentare l'atto inessa prefigurato, vuoi a reputarlo un atto di indirizzo e coordinamento.
Nel primo caso, occorre rammentare l'orientamento della giurisprudenzacostituzionale secondo il quale i regolamenti statali non possono, di norma,disciplinare, in ragione della distribuzione delle competenze normative fraStato, Regioni e Province autonome, le materie spettanti a queste ultime(sentenza n. 169 del 1999, già citata).
Non diverse appaiono le conclusioni se si riconduce l'atto alla funzione diindirizzo e coordinamento, posto che in tanto possono configurarsi in capoad organi statali poteri riconducibili a tale funzione, in quanto sianorispettate le condizioni di ordine procedurale e sostanziale indicate dallagiurisprudenza di questa Corte: e cioè, essenzialmente, l'esercizio dellafunzione stessa attraverso atti collegiali del Governo, nel rispetto delprincipio di legalità sostanziale (sentenza n. 63 del 2000).
Avuto riguardo alla censura come prospettata in ricorso e, in particolare,al parametro invocato a suo sostegno, di tali condizioni difetta, per quelche concerne l'atto prefigurato nella denunciata disposizione, quantomenoquella relativa alla particolare procedura richiesta dall'art. 3 del decretolegislativo 16 marzo 1992, n. 266, il quale prevede, per l'efficacia degliatti di indirizzo e coordinamento nel territorio della Regione Trentino-AltoAdige e delle Province autonome, la consultazione dei predetti enti, secondole rispettive competenze, per quanto attiene alla compatibilità degli attistessi con lo Statuto speciale e le relative norme di attuazione.
Per questi motivi
CORTE COSTITUZIONALE
dichiara:
a) l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma 4, della legge 17maggio 1999, n. 144 (Misure in materia di investimenti, delega al Governoper il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa chedisciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli entiprevidenziali), nella parte in cui ricomprende, fra i propri destinatari, laRegione Trentino-Alto Adige e le Province autonome di Trento e di Bolzano;
b) non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi1, 2, lettere a) e c), 3 e 9, della predetta legge 17 maggio 1999, n. 144,sollevate dalla Provincia autonoma di Trento, con il ricorso in epigrafe, inriferimento agli artt. 8, numeri 1, 5, 9, 10, 17, 18, 20, 21, 23, 28 e 29;9, numeri 3, 4, 5 e 8; 16 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige,approvato con decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n.670, e alle relative norme di attuazione, in particolare all'art. 3 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266.
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J Landesregierung
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a) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 19. Dezember 1979
a) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 19. Dezember 1979, Nr. 12
b) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 15. November 1989, Nr. 9
c) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 12. Mai 1993, Nr. 4
EINLEITENDE BESTIMMUNGEN
DIE ORGANE DES LANDTAGES
HAUSHALT DES LANDTAGES
REGELUNG DES WAHLBESTÄTIGUNGSVERFAHRENS UND DES VERFAHRENS FÜR DEN AMTSVERFALL
DIE GESETZGEBUNGSAUSSCHÜSSE
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ABSTIMMUNGEN, BESCHLUSSFÄHIGKEIT UND BESCHLÜSSE DES LANDTAGES
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ÄNDERUNGEN DES AUTONOMIESTATUTES
BERICHTE UND ANHÖRUNGEN
KONTROLLFUNKTIONEN
GEBRAUCH DER DEUTSCHEN UND DER ITALIENISCHEN SPRACHE
ÜBERGANGS- UND SCHLUSSBESTIMMUNGEN
d) Landesgesetz vom 19. September 2011, Nr. 10
e) Landesgesetz vom 23. April 2015, Nr. 3
f) Landesgesetz vom 12. Dezember 2016, Nr. 26
g) Landesgesetz vom 19. Mai 2017, Nr. 5
h) Landesgesetz vom 9. Oktober 2020, Nr. 11
L Verwaltungsverfahren
M Volksabstimmung und Wahl des Landtages
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
XXV Landwirtschaft
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
A Lehrpläne und Stundentafeln
B Lehrpersonal
C Kollegialorgane
D Schul- und Hochschulfürsorge
E Schulbauten
F Verschiedene Bestimmungen
a) Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Oktober 1988, Nr. 27
b) Landesgesetz vom 28. Oktober 1994, Nr. 9 —
c) Landesgesetz vom 29. Juni 2000, Nr. 12
d) Dekret des Landeshauptmanns vom 16. November 2001, Nr. 74
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Mai 2007, Nr. 27
f) Landesgesetz vom 16. Juli 2008, Nr. 5
g) Landesgesetz vom 24. September 2010 , Nr. 11
h) Landesgesetz vom 13. Juli 2012, Nr. 13
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. November 2012, Nr. 39
j) Landesgesetz vom 20. Juni 2016, Nr. 14
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 5. September 2000, Nr. 4/16.1
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Oktober 2017, Nr. 38
l) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Dezember 2017, Nr. 45
m) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. April 2018, Nr. 13
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Juli 2018, Nr. 20
n) LANDESGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
Bestimmungen im Bereich der Abgaben
Bestimmungen im Bereich der Ausgaben
Andere Bestimmungen
ANLAGEN A und B
o) Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Juli 2019, Nr. 20
p) Dekret des Landeshauptmanns vom 4. Juni 2020, Nr. 20
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
Urteile Verfassungsgerichtshof
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Corte costituzionale - Sentenza N. 84 del 30.03.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 97 del 04.04.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 170 del 31.05.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 272 del 20.07.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 292 del 25.07.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 313 del 27.07.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 314 del 27.07.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 315 del 27.07.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 334 del 05.10.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 340 del 24.10.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 341 del 24.10.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 353 del 07.11.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 371 del 22.11.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 406 del 14.12.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 412 del 18.12.2001
Corte costituzionale - Sentenza N. 419 del 21.12.2001
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Corte costituzionale - Sentenza N. 15 del 22.01.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 42 del 17.02.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 49 del 17.02.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 53 del 20.02.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 62 del 02.03.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 64 del 02.03.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 74 del 05.03.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 167 del 15.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 168 del 15.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 178 del 22.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 182 del 22.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 302 del 22.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 188 del 25.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 191 del 25.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 210 del 28.05.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 227 del 17.06.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 289 del 28.07.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 304 del 30.09.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 433 del 03.12.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 517 del 17.12.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 611 del 30.12.1987
Corte costituzionale - Sentenza N. 617 del 30.12.1987
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 31 del 31.01.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 34 del 31.01.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 35 del 03.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 39 del 05.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 40 del 05.02.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 41 vom 10.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 48 del 12.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 51 del 12.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 52 del 14.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 62 del 20.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 66 del 28.02.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 76 del 10.03.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 77 del 11.03.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 95 del 17.03.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 96 del 17.03.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 107 del 17.03.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 123 del 02.04.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 133 del 08.04.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 150 vom 24.04.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 158 del 28.04.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 165 del 30.04.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 166 del 30.04.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 172 vom 05.05.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 176 del 07.05.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 189 del 14.05.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 194 vom 15.05.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 210 del 20.05.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 213 del 20.05.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 215 del 23.05.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 218 del 28.05.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 259 vom 07.06.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 251 vom 16.06.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 263 del 19.06.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 280 vom 26.06.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 297 del 04.07.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 298 del 04.07.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 306 del 14.07.2003
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 366 del 29.08.2003
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 403 del 17.09.2003
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 416 del 29.09.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 426 del 01.10.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 429 del 01.10.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 461 del 20.11.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 474 vom 24.11.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 474 del 24.11.2003
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 475 vom 24.11.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 495 del 27.11.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 502 del 29.11.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 509 del 04.12.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 517 del 10.12.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 557 del 30.12.2003
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 375 del 01.09.2003
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19/01/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 16 del 19.01.1995
01/03/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 69 del 01.03.1995
06/04/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 109 del 06.04.1995
16/05/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 163 del 16.05.1995
16/06/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 250 del 16.06.1995
16/06/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 251 del 16.06.1995
19/06/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 261 del 19.06.1995
05/07/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 293 del 05.07.1995
06/07/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 301 del 06.07.1995
25/07/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 373 del 25.07.1995
28/07/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 418 del 28.07.1995
12/09/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 425 del 12.09.1995
07/11/1995 - Corte costituzionale - Sentenza N. 482 del 07.11.1995
28/04/1995 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 28. April 1995, Nr. 2052
19/06/1995 - Beschluss der Landesregierung vom 19. Juni 1995, Nr. 3140
17/07/1995 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 17. Juli 1995, Nr. 3729
04/12/1995 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 4. Dezember 1995, Nr. 6402
13/02/1995 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 13. Februar 1995, Nr. 667
18/12/1995 - Beschluss der Landesregierung vom 18. Dezember 1995, Nr. 6696
29/12/1995 - Beschluss der Landesregierung vom 29. Dezember 1995, Nr. 7162
21/09/1995 - LEGISLATIVDEKRET vom 21. September 1995, Nr. 429
21/09/1995 - Legislativdekret vom 21. September 1995, Nr. 430
12/01/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Jänner 1995, Nr. 1
20/02/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. Februar 1995, Nr. 10
16/03/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. März 1995, Nr. 12
16/03/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. März 1995, Nr. 13
27/03/1995 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 27. März 1995, Nr. 14 —
11/04/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. April 1995, Nr. 15
27/04/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. April 1995, Nr. 16
27/04/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. April 1995, Nr. 17
27/04/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. April 1995, Nr. 18
02/05/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Mai 1995, Nr. 19
19/01/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Jänner 1995, Nr. 2
02/05/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Mai 1995, Nr. 20
12/05/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Mai 1995, Nr. 22
16/05/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Mai 1995, Nr. 23
29/05/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. Mai 1995, Nr. 24
31/05/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Mai 1995, Nr. 25
01/06/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Juni 1995, Nr. 26
06/06/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Juni 1995, Nr. 27
23/06/1995 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 23. Juni 1995, Nr. 29 —
25/01/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. Jänner 1995, Nr. 3
28/06/1995 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1995, Nr. 31
04/07/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 4. Juli 1995, Nr. 32
11/07/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Juli 1995, Nr. 33
04/08/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 4. August 1995, Nr. 35
09/08/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. August 1995, Nr. 38
31/01/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Jänner 1995, Nr. 4
24/08/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. August 1995, Nr. 40
20/09/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. September 1995, Nr. 42
25/09/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. September 1995, Nr. 43
25/09/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. September 1995, Nr. 44/30.10
13/10/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Oktober 1995, Nr. 46
16/10/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Oktober 1995, Nr. 47
07/02/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Februar 1995, Nr. 5
08/11/1995 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 8. November 1995, Nr. 50 —
16/11/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. November 1995, Nr. 52
20/11/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. November 1995, Nr. 54
20/11/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. November 1995, Nr. 55
21/11/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. November 1995, Nr. 56
27/11/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. November 1995, Nr. 57
29/11/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. November 1995, Nr. 58
13/12/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Dezember 1995, Nr. 61
16/02/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Februar 1995, Nr. 7
20/02/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. Februar 1995, Nr. 8
20/02/1995 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. Februar 1995, Nr. 9
11/01/1995 - Landesgesetz vom 11. Jänner 1995, Nr. 1
02/05/1995 - Landesgesetz vom 2. Mai 1995, Nr. 10
11/05/1995 - Landesgesetz vom 11. Mai 1995, Nr. 11
11/05/1995 - Landesgesetz vom 11. Mai 1995, Nr. 12
01/06/1995 - Landesgesetz vom 1. Juni 1995, Nr. 13
09/06/1995 - Landesgesetz vom 9. Juni 1995, Nr. 14
22/06/1995 - LANDESGESETZ vom 22. Juni 1995, Nr. 15
10/08/1995 - Landesgesetz vom 10. August 1995, Nr. 16
10/08/1995 - Landesgesetz vom 10. August 1995, Nr. 18
12/10/1995 - Landesgesetz vom 12. Oktober 1995, Nr. 19
16/01/1995 - Landesgesetz vom 16. Jänner 1995, Nr. 2
18/10/1995 - Landesgesetz vom 18. Oktober 1995, Nr. 20
18/10/1995 - Landesgesetz vom 18. Oktober 1995, Nr. 21
13/11/1995 - LANDESGESETZ vom 13. November 1995, Nr. 22 —
13/11/1995 - Landesgesetz vom 13. November 1995, Nr. 23
13/11/1995 - Landesgesetz vom 13. November 1995, Nr. 24
13/11/1995 - Landesgesetz vom 13. November 1995, Nr. 25
19/12/1995 - Landesgesetz vom 19. Dezember 1995, Nr. 26
18/01/1995 - Landesgesetz vom 18. Jänner 1995, Nr. 3
03/03/1995 - Landesgesetz vom 3. März 1995, Nr. 4
13/03/1995 - Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 5
13/03/1995 - Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 5
13/03/1995 - Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 5
13/03/1995 - Landesgesetz vom 13. März 1995, Nr. 6
20/03/1995 - Landesgesetz vom 20. März 1995, Nr. 7
05/04/1995 - Landesgesetz vom 5. April 1995, Nr. 8
27/04/1995 - Landesgesetz vom 27. April 1995, Nr. 9
1994
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05/04/1993 - Beschluss vom 5. April 1993, Nr. 1725
20/12/1993 - Landesgesetz vom 20. Dezember 1993, Nr. 27
16/12/1993 - Legislativdekret vom 16. Dezember 1993, Nr. 592
19/01/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 6 del 19.01.1993
26/03/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 109 del 26.03.1993
29/04/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 206 del 29.04.1993
05/05/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 215 del 05.05.1993
05/05/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 218 del 05.05.1993
07/05/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 228 del 07.05.1993
01/06/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 260 del 01.06.1993
15/07/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 316 del 15.07.1993
28/07/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 357 del 28.07.1993
14/12/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 438 del 14.12.1993
31/12/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 496 del 31.12.1993
31/12/1993 - Corte costituzionale - Sentenza N. 497 del 31.12.1993
11/11/1993 - Beschluss des Landtages vom 11. November 1993, Nr. 12
09/03/1993 - Beschluss des Landtages vom 9. März 1993, Nr. 3
12/05/1993 - BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 12. Mai 1993, Nr. 4
25/10/1993 - Beschluss der Landesregierung vom 25. Oktober 1993, Nr. 6526
21/04/1993 - Legislativdekret vom 21. April 1993, Nr. 133
06/07/1993 - Legislativdekret vom 6. Juli 1993, Nr. 290
06/07/1993 - Legislativdekret vom 6. Juli 1993, Nr. 291
14/01/1993 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. Jänner 1993, Nr. 1
22/03/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. März 1993 , Nr. 10
06/04/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. April 1993, Nr. 11
28/04/1993 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. April 1993, Nr. 12 —
03/05/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. Mai 1993, Nr. 13
03/05/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. Mai 1993, Nr. 14
08/06/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Juni 1993, Nr. 15
14/06/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Juni 1993, Nr. 17
14/06/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Juni 1993, Nr. 18
17/06/1993 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 17. Juni 1993, Nr. 19 —
15/01/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Jänner 1993, Nr. 2
23/06/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Juni 1993, Nr. 20 —
23/06/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Juni 1993, Nr. 21
05/07/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 1993, Nr. 22
05/07/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 1993, Nr. 23
05/07/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juli 1993, Nr. 24
08/07/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Juli 1993, Nr. 25
13/07/1993 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 13. Juli 1993, Nr. 26
22/07/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Juli 1993, Nr. 27
23/07/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Juli 1993, Nr. 28
25/01/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. Jänner 1993, Nr. 3
12/08/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. August 1993, Nr. 30
09/06/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. Juni 1993, Nr. 32/VI/32
31/08/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. August 1993, Nr. 33
07/09/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. September 1993, Nr. 34
09/09/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. September 1993, Nr. 35
05/10/1993 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 5. Oktober 1993, Nr. 36
08/10/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Oktober 1993, Nr. 37
26/10/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. Oktober 1993, Nr. 38
26/01/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. Jänner 1993, Nr. 4
15/11/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 15. November 1993, Nr. 40
03/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. Dezember 1993, Nr. 41
03/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. Dezember 1993, Nr. 42
03/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. Dezember 1993, Nr. 43
07/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Dezember 1993, Nr. 44
09/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. Dezember 1993, Nr. 45
16/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Dezember 1993, Nr. 46
21/12/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Dezember 1993, Nr. 47
11/02/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Februar 1993, Nr. 5
25/02/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. Februar 1993, Nr. 6
02/03/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. März 1993, Nr. 7
04/03/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 4. März 1993, Nr. 8
19/03/1993 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. März 1993, Nr. 9
23/09/1993 - Verfassungsgesetz vom 23. September 1993, Nr. 2
08/01/1993 - LANDESGESETZ vom 8. Jänner 1993, Nr. 1
01/07/1993 - Landesgesetz vom 1. Juli 1993, Nr. 10
01/07/1993 - Landesgesetz vom 1. Juli 1993, Nr. 11
01/07/1993 - LANDESGESETZ vom 1. Juli 1993, Nr. 12 —
02/07/1993 - LANDESGESETZ vom 2. Juli 1993, Nr. 13 —
26/08/1993 - LANDESGESETZ vom 26. August 1993, Nr. 14
13/10/1993 - Landesgesetz vom 13. Oktober 1993, Nr. 15
13/10/1993 - Landesgesetz vom 13. Oktober 1993, Nr. 16
22/10/1993 - Landesgesetz vom 22. Oktober 1993, Nr. 17
26/10/1993 - Landesgesetz vom 26. Oktober 1993, Nr. 18
03/11/1993 - LANDESGESETZ vom 3. November 1993, Nr. 19 —
28/01/1993 - Landesgesetz vom 28. Jänner 1993, Nr. 2
10/11/1993 - Landesgesetz vom 10. November 1993, Nr. 20
10/11/1993 - LANDESGESETZ vom 10. November 1993, Nr. 21
10/11/1993 - LANDESGESETZ vom 10. November 1993, Nr. 22
19/11/1993 - Landesgesetz vom 19. November 1993, Nr. 23 —
19/11/1993 - Landesgesetz vom 19. November 1993, Nr. 24
07/12/1993 - Landesgesetz vom 7. Dezember 1993, Nr. 25
17/12/1993 - Landesgesetz vom 17. Dezember 1993, Nr. 26
27/12/1993 - Landesgesetz vom 27. Dezember 1993, Nr. 28
28/01/1993 - Landesgesetz vom 28. Jänner 1993, Nr. 3
19/02/1993 - Landesgesetz vom 19. Februar 1993 , Nr. 4
24/02/1993 - Landesgesetz vom 24. Februar 1993, Nr. 5
24/02/1993 - Landesgesetz vom 24. Februar 1993, Nr. 6
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20/04/1993 - LANDESGESETZ vom 20. April 1993, Nr. 9
1992
06/04/1992 - Beschluss Nr. 1568 vom 06.04.1992
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07/01/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 1992, Nr. 1
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17/03/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 17. März 1992, Nr. 14
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04/05/1992 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 4. Mai 1992, Nr. 18
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09/07/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. Juli 1992, Nr. 26
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02/09/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. September 1992, Nr. 33
16/09/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. September 1992, Nr. 34
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28/09/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. September 1992, Nr. 37
21/10/1992 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Oktober 1992, Nr. 38
25/11/1992 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. November 1992, Nr. 39 —
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15/01/1992 - Landesgesetz vom 15. Jänner 1992, Nr. 4
16/03/1992 - Landesgesetz vom 16. März 1992, Nr. 7
16/03/1992 - Landesgesetz vom 16. März 1992, Nr. 8
21/10/1992 - Landesgesetz vom 21. Oktober 1992, Nr. 38
23/11/1992 - Landesgesetz vom 23. November 1992, Nr. 41
23/11/1992 - Landesgesetz vom 23. November 1992, Nr. 42
21/12/1992 - Landesgesetz vom 21. Dezember 1992, Nr. 45
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