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In vigore al: 09/07/2020

Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 06.05.1997
Atto di indirizzo e coordinamento per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione di alimenti e bevande

Sentenza (5 maggio) 6 maggio 1997, n. 121; Pres. Granata – Red. Onida
 
Ritenuto in fatto: 1. Con due distinti ricorsi per conflitto di attribuzione regolarmente notificati, rispettivamente, il 22 marzo e il 17 aprile 1996, e depositati, rispettivamente, il 1° ed il 22 aprile 1996, la provincia autonoma di Trento (reg. conf l. n. 7 del 1996) e la provincia autonoma di Bolzano (reg. conf l. n. 13 del 1996) hanno impugnato il d.P.R. 13 dicembre 1995, recante «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande».
Il decreto impugnato è stato emanato sulla base dell'art. 3 della legge 25 agosto 1991, n. 287, il quale prevede che «sulla base delle direttive proposte dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato (...) e deliberate ai sensi dell'art. 2, comma 3, lettera d, della legge 23 agosto 1988, n. 400 [disposizione che attribuisce alla competenza del Consiglio dei Ministri la deliberazione degli atti di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle regioni], le regioni (...) fissano periodicamente criteri e parametri atti a determinare il numero delle autorizzazioni rilasciabili» dai comuni per gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande: criteri e parametri «fissati in relazione alla tipologia degli esercizi tenuto conto anche del reddito della popolazione residente e di quella fluttuante, dei flussi turistici e delle abitudini di consumo extradomestico».
Stando al provvedimento in questione, che si autoqualifica «atto di indirizzo e di coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano», e che si indirizza espressamente anche a queste ultime, le regioni, nell'indicare ai comuni i criteri e i parametri da seguire, debbono osservare alcune «direttive», indicate nelle lettere da a a g del n. 1; mentre il n. 2 a sua volta dispone che le regioni sono tenute a emanare i criteri e i parametri entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto medesimo.
La provincia di Trento sostiene preliminarmente che sarebbe frutto di un equivoco il riferimento, nel citato art. 3 della legge n. 287 del 1991, alla lettera d dell'art. 2, comma 3, della legge n. 400 del 1988 - disposizione che concerne gli atti di indirizzo e coordinamento - anziché alla lettera e, concernente le direttive governative per l'esercizio delle funzioni amministrative delegate alle regioni. Infatti, osserva la provincia, la materia dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande è stata delegata alle regioni a statuto ordinario dal d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 (art. 52, comma 1, lettera a), mentre è attribuita come competenza propria alle province di Trento e di Bolzano dallo statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige (art. 9, n. 3 e n. 7, e art. 16).
Un primo motivo di illegittimità del decreto impugnato consisterebbe dunque nell'avere indebitamente esteso l'efficacia delle direttive, previste per le attività delegate delle regioni ordinarie, alle province autonome di Trento e Bolzano, competenti invece a titolo proprio.
L'atto impugnato, autoqualificandosi - indebitamente, secondo la ricorrente - come atto di indirizzo e coordinamento, sarebbe comunque, in quanto tale, del tutto privo di fondamento legislativo.
Le ricorrenti, collocandosi poi - la provincia di Trento in via subordinata - nella prospettiva della qualificazione del provvedimento come atto di indirizzo e coordinamento, affermano che esso violerebbe le speciali norme di attuazione dello statuto dettate con l'art. 3 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 266.
Tali norme stabiliscono che - restando impregiudicata la consultazione obbligatoria della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, prevista dall'art. 12, comma 5, della legge n. 400 del 1988 sui criteri generali relativi all'esercizio delle funzioni statali di indirizzo e coordinamento - la regione Trentino-Alto Adige o le province autonome, secondo le rispettive competenze, debbono essere consultate «su ciascun atto amministrativo di indirizzo e coordinamento per quanto attiene alla compatibilità di esso con lo statuto speciale e con le relative norme di attuazione» (comma 3); e che se gli enti interpellati manifestano avviso motivato di incompatibilità dell'atto con lo statuto o le norme di attuazione, l'efficacia dell'atto medesimo nel territorio regionale o provinciale rimane sospesa per trenta giorni, nonché - ove entro tale termine esso venga impugnato con ricorso per conflitto di attribuzioni - fino alla pronuncia di questa Corte, salva decisione contraria della Corte stessa (commi 4 e 5).
Secondo le province ricorrenti, l'atto impugnato sarebbe illegittimo in quanto emanato senza sottoporlo al previo avviso delle province medesime: in proposito, la provincia di Trento sostiene che ciò ne comporterebbe la inapplicabilità nel proprio territorio, ma che comunque esso, in quanto rivolto anche alle province autonome, manifesterebbe una pretesa statale di per sè lesiva.
Inoltre, ad avviso delle ricorrenti, l'atto sarebbe illegittimo quanto al suo contenuto dispositivo. Infatti l'art. 3, comma 2, delle citate norme di attuazione di cui al decreto legislativo n. 266 del 1992 stabilisce che gli atti di indirizzo e coordinamento vincolano la regione Trentino-Alto Adige e le province di Trento e Bolzano «solo al conseguimento degli obiettivi o risultati in essi stabiliti», restando riservata agli enti autonomi l'emanazione delle norme di organizzazione eventualmente occorrenti per la loro attuazione. Ora, secondo le ricorrenti, l'atto in questione conterrebbe alcune disposizioni che non si limitano a fissare obiettivi o risultati, ma dettano una disciplina di dettaglio vincolante. Vengono citati in proposito la previsione di periodicità triennale della adozione dei criteri e parametri provinciali (n. 1, lettera d); il divieto di porre limiti massimi alle autorizzazioni rilasciabili (n. 1, lettera f); l'obbligo di emanare criteri e parametri entro 120 giorni dalla pubblicazione dell'atto medesimo (n. 2).
Infine, la provincia di Trento sostiene che l'atto sarebbe illegittimo per contrasto con la disposizione dell'art. 3, comma 7, delle citate norme di attuazione, ai cui sensi l'atto di indirizzo, ove sia emanato in applicazione di principi e norme statali sopravvenute che impongono un adeguamento della legislazione provinciale, ma non si applicano direttamente nella regione (in forza delle disposizioni dell'art. 2 delle stesse norme di attuazione), <
2. Si è costituito in entrambi i giudizi il Presidente del Consiglio dei Ministri (peraltro fuori termine nel giudizio promosso dalla provincia di Bolzano), chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili o infondati.
L'Avvocatura erariale ricorda che l'art. 52 del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977 ha delegato l'esercizio delle funzioni amministrative nella materia in questione alle regioni ordinarie, le quali dunque, ai sensi dell'art. 7 dello stesso decreto, possono emanare norme legislative di attuazione. Le province autonome di Trento e di Bolzano hanno in materia una competenza concorrente o ripartita: e pertanto, secondo la difesa del Presidente del Consiglio, si troverebbero in posizione non dissimile da quella delle regioni ordinarie. Viene citata in proposito la sentenza n. 564 del 1988 di questa Corte, la quale ha affermato che la funzione di indirizzo e coordinamento opera anche nei confronti delle regioni a statuto speciale, senza che rilevi il tipo e il grado della competenza dell'ente decentrato.
La legge n. 287 del 1991, sulla cui base è stato emanato l'atto impugnato, sarebbe da considerarsi, secondo l'Avvocatura, legge quadro, le cui disposizioni si applicherebbero anche nelle regioni a statuto speciale, come norme di principio volte a garantire, tra l'altro, «il rispetto dei dettami dell'ordinamento comunitario sulla libertà di stabilimento e sulla libera circolazione delle persone e dei servizi». L'atto impugnato avrebbe dato piena e fedele attuazione all'art. 3 di detta legge n. 287 del 1991: pertanto il conflitto avrebbe se mai dovuto essere sollevato nei confronti della legge medesima.
Quanto alla lamentata violazione dell'art. 3 del decreto legislativo n. 266 del 1992, l'Avvocatura erariale, ricordato che l'atto impugnato è stato emanato previa consultazione della Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano (sentita nella seduta del 3 dicembre 1992), sostiene che sarebbe erronea l'interpretazione della norma di attuazione affermata dalle province ricorrenti, secondo cui essa impone la consultazione delle province su ciascun atto di indirizzo e coordinamento. Si avrebbe infatti in tal modo - sostiene l'Avvocatura - un duplice procedimento di consultazione solo a favore della regione Trentino-Alto Adige e delle province di Trento e Bolzano, le quali otterrebbero una ingiustificata posizione di privilegio nei confronti delle altre regioni, anche nelle materie in cui non sussiste un diverso grado di competenza delle une rispetto alle altre.
D'altra parte, sempre secondo la difesa del Presidente del Consiglio, tale interpretazione, oltre a contrastare con i principi generali dell'ordinamento in tema di semplificazione dell'azione amministrativa, di economia dei procedimenti e di divieto di bis in idem sarebbe inutile, perché le province non potrebbero far valere, in sede di consultazione specifica, interessi diversi da quelli fatti valere nella sede della Conferenza Stato-regioni.
3. Nell'imminenza dell'udienza hanno presentato memorie le due province ricorrenti, nuovamente illustrando gli argomenti dei ricorsi, e in particolare insistendo, da un lato, sulla diversità di posizione, in questa materia, fra le province autonome di Trento e di Bolzano, titolari di una competenza amministrativa propria, e le regioni ordinarie, titolari di una competenza delegata (e in proposito anche la provincia di Bolzano, come già quella di Trento nel ricorso, argomenta che, ove l'atto impugnato contenga in realtà direttive per l'esercizio di funzioni delegate, esso non sarebbe applicabile nei confronti della ricorrente); dall'altro lato, sulla specialità della disciplina contenuta nelle norme di attuazione dettate con l'art. 3 del decreto legislativo n. 266 del 1992, che impongono specifici procedimenti per gli atti governativi di indirizzo e coordinamento che intendano esplicare efficacia anche nei confronti della regione Trentino-Alto Adige e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Considerato in diritto: 1. I due ricorsi per conflitto di attribuzioni hanno identico oggetto, e possono pertanto essere riuniti e decisi con unica pronuncia.
2. L'atto impugnato si qualifica «di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano», e si fonda sull'art. 3, comma 4, della legge 25 agosto 1991, n. 287, che prevede «direttive», proposte dal Ministro dell'industria e deliberate «ai sensi dell'art. 2, comma 3, lettera d, della legge 23 agosto 1988, n. 400» (che attribuiva al Consiglio dei Ministri la competenza alla deliberazione degli atti di indirizzo e coordinamento: disposizione ora parzialmente abrogata dall'art. 8, comma 5, lettera c, della legge 15 marzo 1997, n. 59), sulla cui base le regioni debbono fissare periodicamente criteri e parametri atti a determinare il numero delle autorizzazioni comunali per gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
La ricorrente provincia di Trento prospetta preliminarmente la tesi secondo cui si tratterebbe in realtà di un atto di direttiva per l'esercizio di funzioni amministrative delegate alle regioni, che come tale non potrebbe esplicare effetti nei confronti delle province autonome di Trento e di Bolzano, titolari in questa materia di competenza amministrativa propria, e non di competenza delegata alla stregua delle regioni a statuto ordinario.
Al contrario, il decreto in questione va considerato un vero atto di indirizzo e coordinamento, in conformità alla qualificazione che esso stesso si attribuisce: e ciò sia tenendo conto del rinvio operato dall'art. 3 della legge n. 287 del 1991, ai fini della procedura di deliberazione, all'art. 2, comma 3, lettera d, della legge n. 400 del 1988, sia considerando il contenuto dell'atto, volto ad indirizzare secondo criteri uniformi sull'intero territorio nazionale l'esercizio di una funzione amministrativa la quale - ancorché rientri in materia delegata alle regioni a statuto ordinario dall'art. 52 del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977 - è dalla legge attribuita alla competenza propria dei comuni, cui spetta rilasciare le autorizzazioni (art. 3, comma 1, della legge n. 287 del 1991), nonché stabilire le condizioni per il rilascio delle medesime (art. 3, comma 5, della stessa legge), sia pure in conformità ai criteri e parametri fissati dalle regioni sulla base, a loro volta, delle «direttive» governative di cui è questione.
3. I ricorsi sono fondati. L'atto impugnato è lesivo delle attribuzioni delle ricorrenti, per l'assorbente motivo che esso è stato emanato, e pretende di esplicare efficacia anche nel territorio delle due province autonome, senza essere stato preventivamente sottoposto al parere delle province stesse «per quanto attiene alla compatibilità di esso con lo statuto speciale e con le relative norme di attuazione», come è prescritto dall'art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 266 del 1992 (già entrato in vigore, si badi, al momento in cui l'atto in questione risulta essere stato sottoposto, nella seduta dal 3 dicembre 1992, alla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano).
Tale consultazione preventiva - alla quale le norme di attuazione collegano significativi effetti incidenti sulla efficacia dell'atto in caso di controversia circa la sua compatibilità con lo statuto speciale e con le norme di attuazione dello stesso, stabilendo la sospensione di tale efficacia per un tempo determinato nel caso di avviso motivato di incompatibilità espresso dagli enti consultati, e in seguito fino alla pronuncia della Corte costituzionale, salvo decisione contraria di questa, nel caso di ricorso esperito entro detto termine - condiziona in modo ineludibile la legittimità degli atti di indirizzo che siano diretti, come quello in esame; anche alle province autonome di Trento e di Bolzano (o alla regione Trentino-Alto Adige, se è in giuoco la rispettiva competenza), e la loro validità nei confronti delle stesse. La omissione della consultazione, a sua volta, lede direttamente l'attribuzione consultiva delle province loro derivante dalla norma di attuazione, onde l'atto, ciononostante emanato, integra una menomazione delle attribuzioni delle stesse.
4. La consultazione degli enti autonomi del Trentino-Alto Adige non può essere in alcun modo surrogata dal parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sia perché tale parere deve essere chiesto, ai sensi dell'art. 12, comma 5, lettera b, della legge n. 400 del 1988, «sui criteri generali relativi all'esercizio delle funzioni statali di indirizzo e coordinamento», mentre l'art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 266 del 1992 impone al Governo di consultare regione o province «su ciascun atto amministrativo di indirizzo e coordinamento»; sia, soprattutto, perché i due pareri hanno fonte, natura, finalità ed effetti del tutto diversi fra loro. Il parere della conferenza è infatti previsto dalla legge ordinaria, quello degli enti autonomi del Trentino-Alto Adige dalle norme di attuazione; il primo è espresso da un organo collegiale in cui sono presenti, e non da sole, tutte le regioni, mentre il secondo è espresso dalla sola regione Trentino-Alto Adige o dalle sole province di Trento e di Bolzano, a seconda delle rispettive competenze; il primo è un parere generico, il secondo verte specificamente sulla compatibilità dell'atto di indirizzo con lo statuto speciale e le relative norme di attuazione, ed è appunto finalizzato alla tutela delle speciali previsioni statutarie o di attuazione statutaria in ordine alle modalità del «coordinamento tra funzioni e interessi dello Stato e rispettivamente della regione o delle province autonome» (art. 3, comma 1, del decreto legislativo n. 266 del 1992); infine, solo il parere prescritto dalle norme di attuazione condiziona temporaneamente, se negativo, l'efficacia dell'atto nel territorio regionale o provinciale (art. 3, commi 4 e 5, del decreto legislativo cit.). Onde non vi è luogo a parlare di duplicazione di procedimenti, poiché la consultazione della regione o delle province autonome trova specifico fondamento e ragion d'essere nella specialità della relativa disciplina statutaria e di attuazione e nelle esigenze di tutela di tale specialità.
5. Ne consegue l'annullamento dell'atto di indirizzo impugnato, nel suo complesso, limitatamente ai suoi effetti nei confronti delle due province autonome ricorrenti e nel rispettivo territorio.
Restano assorbite le altre censure mosse all'atto, in particolare quelle concernenti singole disposizioni del medesimo.

Per questi motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

riuniti i giudizi, dichiara che non spetta allo Stato adottare l'«atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande», reso con il d.P.R. 13 dicembre 1995, senza preventiva consultazione, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle province autonome di Trento e di Bolzano in ordine alla compatibilità dell'atto con lo statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige e con le relative norme di attuazione, ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), e conseguentemente annulla il d.P.R. 13 dicembre 1995, recante «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande», limitatamente ai suoi effetti nel territorio delle province autonome di Trento e di Bolzano.
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ActionActionArt. 5 (Übergangsbestimmungen)
ActionAction98) Legislativdekret vom 7. September 2017, Nr. 162
ActionAction99) Verfassungsgesetz vom 4. Dezember 2017, Nr. 1
ActionActionArt. 1 (Änderung zum Art. 27 des vereinheitlichten Textes der Verfassungsgesetze, die das Sonderstatut für Trentino-Südtirol betreffen, laut , betreffend die Sitzungen des Regionalrates)
ActionActionArt. 2 (Änderung zum Art. 49 des betreffend die auf die Landtage anwendbaren Bestimmungen)
ActionActionArt. 3 (Änderungen zum Art. 50 des betreffend die Zusammensetzung der Südtiroler Landesregierung)
ActionActionArt. 4 (Änderungen zum Art. 62 des betreffend die Zusammensetzung der Führungsorgane der öffentlichen Körperschaften von Landesbedeutung und der örtlichen Körperschaften der mittleren Ebene)
ActionActionArt. 5 (Änderungen zum Art. 84 des Dekrets des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670 betreffend das Verfahren zur Prüfung der Haushaltskapitel und zur Stimmabgabe nach Sprachgruppen)
ActionActionArt. 6 Änderungen zum Art. 89 des Dekrets des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670 betreffend die Versetzung des ladinischsprachigen Personals außerhalb der Provinz und die proportionale Aufteilung der Sonderplanstellen der Richter in der Provinz Bozen)
ActionActionArt. 7 (Änderung zum Art. 93 des Dekrets des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670 betreffend die Ergänzung der Sektionen des Staatsrates, die in den Berufungsverfahren über die Entscheidungen der Autonomen Sektion Bozen des regionalen Verwaltungsgerichtshofs befinden)
ActionActionArt. 8 (Änderung zum Art. 102 des betreffend den Schutz der Sprachminderheiten)
ActionActionArt. 9 (Änderungen zum Art. 107 des Dekrets des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670 betreffend die Zusammensetzung der paritätischen Kommission, die für die an die Regierung zu übermittelnde Stellungnahme zu den Dekretentwürfen betreffend Durchführungsbestimmungen zum Statut zuständig ist)
ActionActionArt. 10 Finanzbestimmungen
ActionActionArt. 11 Inkrafttreten
ActionAction100) Gesetz vom 27. Dezember 2017, Nr. 205
ActionAction101) Legislativdekret vom 29. Dezember 2017, Nr. 236
ActionAction102) Legislativdekret vom 29. Dezember 2017, Nr. 237
ActionAction103) Legislativdekret vom 11. Januar 2018, Nr. 9
ActionAction104) Legislativdekret vom 11. Januar 2018, Nr. 10
ActionAction105) Legislativdekret vom 6. Februar 2018, Nr. 18
ActionAction106) Gesetz vom 19. Dezember 2019, Nr. 157
ActionAction107) Gesetz vom 27. Dezember 2019, Nr. 160
ActionActionLandesgesetzgebung
ActionActionI Alpinistik
ActionActionII Arbeit
ActionActionIII Bergbau
ActionActionIV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
ActionActionV Berufsbildung
ActionActionVI Bodenschutz, Wasserbauten
ActionActionVII Energie
ActionActionVIII Finanzen
ActionActionIX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
ActionActionX Fürsorge und Wohlfahrt
ActionActionXI Gaststätten
ActionActionXII Gemeinnutzungsrechte
ActionActionXIII Forstwirtschaft
ActionActionXIV Gesundheitswesen und Hygiene
ActionActionA Gesundheitsdienst
ActionActionB Gesundheitsvorsorge-Krankenvorsorge
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 15. September 1973, Nr. 54
ActionActionb) Landesgesetz vom 27. September 1973, Nr. 57
ActionActionc) Landesgesetz vom 17. September 1973, Nr. 60
ActionActiond) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 30. Mai 1974, Nr. 41
ActionActione) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 21. September 1976, Nr. 49
ActionActionf) LANDESGESETZ vom 10. Dezember 1976, Nr. 53
ActionActiong) LANDESGESETZ vom 15. Jänner 1977, Nr. 2 —
ActionActionh) LANDESGESETZ vom 26. Juli 1978, Nr. 45
ActionActioni) LANDESGESETZ vom 1. Dezember 1978, Nr. 62
ActionActionj) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1982, Nr. 39
ActionActionk) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. April 1988, Nr. 11
ActionActionl) Landesgesetz vom 11. Mai 1988, Nr. 16 
ActionActionm) LANDESGESETZ vom 7. Mai 1991, Nr. 14 —
ActionActionn) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. Februar 1992, Nr. 7
ActionActiono) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Mai 1992, Nr. 19
ActionActionVerwaltung und Organisation  
ActionActionBauliche Merkmale
ActionActionp) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 22. Februar 2005, Nr. 6
ActionActionq) Landesgesetz vom 11. Oktober 2012, Nr. 16
ActionActionr) Landesgesetz vom 13. Mai 2015, Nr. 4
ActionActionC Hygiene
ActionActionD Landesgesundheitsplan
ActionActionE Psychische Gesundheit
ActionActionF Arbeitsverträge
ActionActionG - Gesundheitlicher Notstand – COVID-19
ActionActionXV Gewässernutzung
ActionActionXVI Handel
ActionActionA Handelsordnung
ActionActiona) Landesgesetz vom 17. Februar 2000, Nr. 7
ActionActionb) Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Oktober 2000, Nr. 39
ActionActionc) Dekret des Landeshauptmanns vom 10. Januar 2012, Nr. 2
ActionActiond) Landesgesetz vom 16. März 2012, Nr. 7
ActionActionArt. 1 (Ziele)
ActionActionArt. 2 (Zertifizierte Meldung des Tätigkeitsbeginns)  
ActionActionArt. 3 (Einzelhandel in Wohnbauzonen)
ActionActionArt. 4 (Einzelhandel außerhalb der Baugebiete)
ActionActionArt. 5  
ActionActionArt. 6 (Öffnungszeiten)
ActionActionArt. 7 (Verwaltungsstrafen)
ActionActionArt. 8 (Aufhebung von Bestimmungen und Änderung des , „Neue Handelsordnung“ und des , “Landesraumordnungsgesetz”)
ActionActionArt. 9 (Inkrafttreten)
ActionActione) Dekret des Landeshauptmanns vom 24. September 2012, Nr. 32
ActionActionf) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juni 2017, Nr. 20
ActionActiong) Landesgesetz vom 2. Dezember 2019, Nr. 12
ActionActionl) LANDESGESETZ vom 10. Juli 1996, Nr. 15
ActionActionB Förderung von Handel und Dienstleistungsbetrieben
ActionActionC Förderung einheimischer Qualitätsprodukte
ActionActionXVII Handwerk
ActionActionXVIII Grundbuch und Kataster
ActionActionXIX Jagd und Fischerei
ActionActionXX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
ActionActionXXI Kindergärten
ActionActionXXII Kultur
ActionActionXXIII Landesämter und Personal
ActionActionXXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
ActionActionXXV Landwirtschaft
ActionActionXXVI Lehrlingswesen
ActionActionXXVII Messen und Märkte
ActionActionXXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
ActionActionXXIX Öffentliche Veranstaltungen
ActionActionXXX Raum und Landschaft
ActionActionXXXI Rechnungswesen
ActionActionXXXII Sport und Freizeitgestaltung
ActionActionXXXIII Straßenwesen
ActionActionXXXIV Transportwesen
ActionActionXXXV Unterricht
ActionActionA Lehrpläne und Stundentafeln
ActionActionB Lehrpersonal
ActionActionC Kollegialorgane
ActionActiona) Landesgesetz vom 18. Oktober 1995, Nr. 20
ActionActionb) Landesgesetz vom 12. Dezember 1996, Nr. 24
ActionActionc) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Juli 1997, Nr. 22
ActionAction Art. 1 (Anwendungsbereich)
ActionAction Art. 2 (Ausschreibung der Wahlen)  
ActionAction Art. 3 (Namhaftmachung der Vertreter)
ActionAction Art. 4 (Landeswahlkommission und Wahlämter)
ActionAction Art. 5 (Landeswahlkommission)
ActionAction Art. 6 (Wahlämter an den Schulen)
ActionAction Art. 7 (Wahlen der Eltern- und Schülervertreter)
ActionAction Art. 8 (Das aktive und passive Wahlrecht)  
ActionAction Art. 9 (Aktives und passives Wahlrecht der Lehrpersonen, Direktoren und Inspektoren)
ActionAction Art. 10 (Aktives und passives Wahlrecht des Personals für die Erziehung und Betreuung behinderter Schüler sowie des Verwaltungspersonals)
ActionAction Art. 11 (Aktives und passives Wahlrecht der Eltern und der Oberschüler)
ActionAction Art. 12 (Erstellung der Wählerverzeichnisse)
ActionAction Art. 13 (Erziehungspersonal des "Damiano Chiesa" Heimes)
ActionAction Art. 14 (Erstellung der Kandidatenlisten)
ActionAction Art. 15 (Beglaubigung der Unterschriften der Kandidaten und der Listenunterzeichner)
ActionAction Art. 16 (Einreichung der Kandidatenlisten)
ActionAction Art. 17 (Aushang der Kandidatenlisten und Überprüfung der Rechtmäßigkeit)
ActionAction Art. 18 (Listenvertreter)
ActionAction Art. 19 (Vorstellung der Kandidaten und Programme)
ActionAction Art. 20 (Stimmzettel und Protokollvordrucke)
ActionAction Art. 21 (Bestimmungen zur Stimmabgabe)
ActionAction Art. 22 (Durchführung der Stimmenzählung)
ActionAction Art. 23 (Hinweise für die Stimmenzählung)
ActionAction Art. 24 (Zuweisung der Sitze)  
ActionAction Art. 25 (Bestimmungen für die Bekanntgabe der Gewählten)
ActionAction Art. 26 (Beschwerden)
ActionAction Art. 27 (Erste Einberufung)
ActionAction Art. 27/bis (Zusatzwahlen der Vertretungen der Eltern und der Schüler)
ActionAction Art. 28 (Aufhebung von Bestimmungen)
ActionAction Art. 29 (Inkrafttreten)
ActionActionz) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 1. Februar 1990, Nr. X/156/1
ActionActiona') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 4. Juli 1990, Nr. 940/III
ActionActionb') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 12. Dezember 1990, Nr. 1269/LH/III
ActionActionD Schul- und Hochschulfürsorge
ActionActionE Schulbauten
ActionActiona) Landesgesetz vom 21. Juli 1977, Nr. 21
ActionActionb) Landesgesetz vom 3. August 1977, Nr. 26
ActionActionc) Landesgesetz vom 18. November 1978, Nr. 60
ActionActiond) Landesgesetz vom 16. Oktober 1992, Nr. 37
ActionActione) Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Februar 1994, Nr. 5
ActionActionf) Landesgesetz vom 11. August 1997, Nr. 11 —
ActionActiong) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 2008, Nr. 2
ActionActionh) Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Februar 2009 , Nr. 10
ActionActioni) Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Juli 2019, Nr. 16
ActionActionj) Dekret des Landeshauptmanns vom 24. Oktober 2019, Nr. 25
ActionActionF Verschiedene Bestimmungen
ActionActionXXXVI Vermögen
ActionActionXXXVII Wirtschaft
ActionActionXXXVIII Wohnbauförderung
ActionActionXXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
ActionActionBeschlüsse der Landesregierung
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ActionAction T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 385 del 29.09.1997
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ActionAction T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 407 del 08.10.1997
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ActionAction T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 476 del 06.11.1997
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ActionAction T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 494 del 18.11.1997
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ActionAction T.A.R. di Bolzano - Ordinanza N. 10 del 22.12.1997
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ActionAction06/05/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 06.05.1997
ActionAction16/05/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 135 del 16.05.1997
ActionAction23/05/1997 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 149 del 23.05.1997
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ActionAction27/01/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 25 vom 27.01.1997
ActionAction29/01/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 30 del 29.01.1997
ActionAction18/02/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 50 del 18.02.1997
ActionAction28/02/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 58 del 28.02.1997
ActionAction10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 62 del 10.03.1997
ActionAction10/03/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 62 vom 10.03.1997
ActionAction10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 65 del 10.03.1997
ActionAction10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 66 del 10.03.1997
ActionAction10/03/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 67 vom 10.03.1997
ActionAction10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. del 68 10.03.1997
ActionAction12/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 12.03.1997
ActionAction19/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 74 del 19.03.1997
ActionAction09/04/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 93 del 09.04.1997
ActionAction05/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 108 del 05.05.1997
ActionAction07/05/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 113 vom 07.05.1997
ActionAction08/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 114 del 08.05.1997
ActionAction12/05/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 116 vom 12.05.1997
ActionAction12/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 117 del 12.05.1997
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ActionAction20/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 198 del 20.05.1997
ActionAction20/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 203 del 20.05.1997
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ActionAction10/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 235 del 10.06.1997
ActionAction16/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 249 del 16.06.1997
ActionAction24/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 254 del 24.06.1997
ActionAction21/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 292 del 21.07.1997
ActionAction21/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 295 del 21.07.1997
ActionAction21/07/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 296 vom 21.07.1997
ActionAction30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 300 del 30.07.1997
ActionAction30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 302 del 30.07.1997
ActionAction30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 30.07.1997
ActionAction30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 304 del 30.07.1997
ActionAction30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 306 del 30.07.1997
ActionAction31/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 307 del 31.07.1997
ActionAction31/07/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 308 vom 31.07.1997
ActionAction05/08/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 315 vom 05.08.1997
ActionAction28/08/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 358 del 28.08.1997
ActionAction01/09/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 373 vom 01.09.1997
ActionAction03/09/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 375 del 03.09.1997
ActionAction29/09/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 382 vom 29.09.1997
ActionAction29/09/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 383 vom 29.09.1997
ActionAction29/09/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 385 del 29.09.1997
ActionAction30/09/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 392 del 30.09.1997
ActionAction08/10/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 407 del 08.10.1997
ActionAction22/10/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 460 del 22.10.1997
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ActionAction17/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 489 del 17.11.1997
ActionAction18/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 494 del 18.11.1997
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ActionAction19/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 499 del 19.11.1997
ActionAction28/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 515 del 28.11.1997
ActionAction28/11/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 521 vom 28.11.1997
ActionAction15/12/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 542 vom 15.12.1997
ActionAction22/12/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 567 del 22.12.1997
ActionAction23/12/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 572 del 23.12.1997
ActionAction08/05/1997 - BEREICHSABKOMMEN vom 8. Mai 1997
ActionAction08/05/1997 - Bereichsabkommen vom 8. Mai 1997
ActionAction21/07/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. Juli 1997, Nr. 3366
ActionAction24/11/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 24. November 1997, Nr. 6151
ActionAction15/09/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 15. September 1997, Nr. 4611
ActionAction27/03/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 27. März 1997, Nr. 1235
ActionAction14/04/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 14. April 1997, Nr. 1404
ActionAction26/05/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 26. Mai 1997, Nr. 2210
ActionAction23/06/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 23. Juni 1997, Nr. 2834
ActionAction30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 2998
ActionAction30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 2999
ActionAction30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 3000
ActionAction30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 3020
ActionAction21/07/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. Juli 1997, Nr. 3366
ActionAction21/07/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 21. Juli 1997, Nr. 3371
ActionAction25/08/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 25. August 1997, Nr. 4116
ActionAction15/09/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 15. September 1997, Nr. 4611
ActionAction13/10/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 13. Oktober 1997, Nr. 5239
ActionAction10/11/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 10. November 1997, Nr. 5897
ActionAction24/11/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 24. November 1997, Nr. 6151
ActionAction15/12/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 15. Dezember 1997, Nr. 6718
ActionAction22/12/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 22. Dezember 1997, Nr. 6952
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ActionAction09/09/1997 - GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 9. September 1997, Nr. 354
ActionAction02/10/1997 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 2. Oktober 1997, Nr. 385
ActionAction07/01/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 1997, Nr. 1
ActionAction08/04/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. April 1997, Nr. 10
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ActionAction05/05/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Mai 1997, Nr. 161/23.2
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