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Urteile Verfassungsgerichtshof
1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 06.05.1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 06.05.1997
Atto di indirizzo e coordinamento per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione di alimenti e bevande
Attendere, processo in corso!
Sentenza (5 maggio) 6 maggio 1997, n. 121; Pres. Granata – Red. Onida
Ritenuto in fatto:
1. Con due distinti ricorsi per conflitto di attribuzione regolarmente notificati, rispettivamente, il 22 marzo e il 17 aprile 1996, e depositati, rispettivamente, il 1° ed il 22 aprile 1996, la provincia autonoma di Trento (reg. conf l. n. 7 del 1996) e la provincia autonoma di Bolzano (reg. conf l. n. 13 del 1996) hanno impugnato il d.P.R. 13 dicembre 1995, recante «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande».
Il decreto impugnato è stato emanato sulla base dell'art. 3 della legge 25 agosto 1991, n. 287, il quale prevede che «sulla base delle direttive proposte dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato (...) e deliberate ai sensi dell'art. 2, comma 3, lettera d, della legge 23 agosto 1988, n. 400 [disposizione che attribuisce alla competenza del Consiglio dei Ministri la deliberazione degli atti di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle regioni], le regioni (...) fissano periodicamente criteri e parametri atti a determinare il numero delle autorizzazioni rilasciabili» dai comuni per gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande: criteri e parametri «fissati in relazione alla tipologia degli esercizi tenuto conto anche del reddito della popolazione residente e di quella fluttuante, dei flussi turistici e delle abitudini di consumo extradomestico».
Stando al provvedimento in questione, che si autoqualifica «atto di indirizzo e di coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano», e che si indirizza espressamente anche a queste ultime, le regioni, nell'indicare ai comuni i criteri e i parametri da seguire, debbono osservare alcune «direttive», indicate nelle lettere da a a g del n. 1; mentre il n. 2 a sua volta dispone che le regioni sono tenute a emanare i criteri e i parametri entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto medesimo.
La provincia di Trento sostiene preliminarmente che sarebbe frutto di un equivoco il riferimento, nel citato art. 3 della legge n. 287 del 1991, alla lettera d dell'art. 2, comma 3, della legge n. 400 del 1988 - disposizione che concerne gli atti di indirizzo e coordinamento - anziché alla lettera e, concernente le direttive governative per l'esercizio delle funzioni amministrative delegate alle regioni. Infatti, osserva la provincia, la materia dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande è stata delegata alle regioni a statuto ordinario dal d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 (art. 52, comma 1, lettera a), mentre è attribuita come competenza propria alle province di Trento e di Bolzano dallo statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige (art. 9, n. 3 e n. 7, e art. 16).
Un primo motivo di illegittimità del decreto impugnato consisterebbe dunque nell'avere indebitamente esteso l'efficacia delle direttive, previste per le attività delegate delle regioni ordinarie, alle province autonome di Trento e Bolzano, competenti invece a titolo proprio.
L'atto impugnato, autoqualificandosi - indebitamente, secondo la ricorrente - come atto di indirizzo e coordinamento, sarebbe comunque, in quanto tale, del tutto privo di fondamento legislativo.
Le ricorrenti, collocandosi poi - la provincia di Trento in via subordinata - nella prospettiva della qualificazione del provvedimento come atto di indirizzo e coordinamento, affermano che esso violerebbe le speciali norme di attuazione dello statuto dettate con l'art. 3 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 266.
Tali norme stabiliscono che - restando impregiudicata la consultazione obbligatoria della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, prevista dall'art. 12, comma 5, della legge n. 400 del 1988 sui criteri generali relativi all'esercizio delle funzioni statali di indirizzo e coordinamento - la regione Trentino-Alto Adige o le province autonome, secondo le rispettive competenze, debbono essere consultate «su ciascun atto amministrativo di indirizzo e coordinamento per quanto attiene alla compatibilità di esso con lo statuto speciale e con le relative norme di attuazione» (comma 3); e che se gli enti interpellati manifestano avviso motivato di incompatibilità dell'atto con lo statuto o le norme di attuazione, l'efficacia dell'atto medesimo nel territorio regionale o provinciale rimane sospesa per trenta giorni, nonché - ove entro tale termine esso venga impugnato con ricorso per conflitto di attribuzioni - fino alla pronuncia di questa Corte, salva decisione contraria della Corte stessa (commi 4 e 5).
Secondo le province ricorrenti, l'atto impugnato sarebbe illegittimo in quanto emanato senza sottoporlo al previo avviso delle province medesime: in proposito, la provincia di Trento sostiene che ciò ne comporterebbe la inapplicabilità nel proprio territorio, ma che comunque esso, in quanto rivolto anche alle province autonome, manifesterebbe una pretesa statale di per sè lesiva.
Inoltre, ad avviso delle ricorrenti, l'atto sarebbe illegittimo quanto al suo contenuto dispositivo. Infatti l'art. 3, comma 2, delle citate norme di attuazione di cui al decreto legislativo n. 266 del 1992 stabilisce che gli atti di indirizzo e coordinamento vincolano la regione Trentino-Alto Adige e le province di Trento e Bolzano «solo al conseguimento degli obiettivi o risultati in essi stabiliti», restando riservata agli enti autonomi l'emanazione delle norme di organizzazione eventualmente occorrenti per la loro attuazione. Ora, secondo le ricorrenti, l'atto in questione conterrebbe alcune disposizioni che non si limitano a fissare obiettivi o risultati, ma dettano una disciplina di dettaglio vincolante. Vengono citati in proposito la previsione di periodicità triennale della adozione dei criteri e parametri provinciali (n. 1, lettera d); il divieto di porre limiti massimi alle autorizzazioni rilasciabili (n. 1, lettera f); l'obbligo di emanare criteri e parametri entro 120 giorni dalla pubblicazione dell'atto medesimo (n. 2).
Infine, la provincia di Trento sostiene che l'atto sarebbe illegittimo per contrasto con la disposizione dell'art. 3, comma 7, delle citate norme di attuazione, ai cui sensi l'atto di indirizzo, ove sia emanato in applicazione di principi e norme statali sopravvenute che impongono un adeguamento della legislazione provinciale, ma non si applicano direttamente nella regione (in forza delle disposizioni dell'art. 2 delle stesse norme di attuazione), <
2. Si è costituito in entrambi i giudizi il Presidente del Consiglio dei Ministri (peraltro fuori termine nel giudizio promosso dalla provincia di Bolzano), chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili o infondati.
L'Avvocatura erariale ricorda che l'art. 52 del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977 ha delegato l'esercizio delle funzioni amministrative nella materia in questione alle regioni ordinarie, le quali dunque, ai sensi dell'art. 7 dello stesso decreto, possono emanare norme legislative di attuazione. Le province autonome di Trento e di Bolzano hanno in materia una competenza concorrente o ripartita: e pertanto, secondo la difesa del Presidente del Consiglio, si troverebbero in posizione non dissimile da quella delle regioni ordinarie. Viene citata in proposito la sentenza n. 564 del 1988 di questa Corte, la quale ha affermato che la funzione di indirizzo e coordinamento opera anche nei confronti delle regioni a statuto speciale, senza che rilevi il tipo e il grado della competenza dell'ente decentrato.
La legge n. 287 del 1991, sulla cui base è stato emanato l'atto impugnato, sarebbe da considerarsi, secondo l'Avvocatura, legge quadro, le cui disposizioni si applicherebbero anche nelle regioni a statuto speciale, come norme di principio volte a garantire, tra l'altro, «il rispetto dei dettami dell'ordinamento comunitario sulla libertà di stabilimento e sulla libera circolazione delle persone e dei servizi». L'atto impugnato avrebbe dato piena e fedele attuazione all'art. 3 di detta legge n. 287 del 1991: pertanto il conflitto avrebbe se mai dovuto essere sollevato nei confronti della legge medesima.
Quanto alla lamentata violazione dell'art. 3 del decreto legislativo n. 266 del 1992, l'Avvocatura erariale, ricordato che l'atto impugnato è stato emanato previa consultazione della Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano (sentita nella seduta del 3 dicembre 1992), sostiene che sarebbe erronea l'interpretazione della norma di attuazione affermata dalle province ricorrenti, secondo cui essa impone la consultazione delle province su ciascun atto di indirizzo e coordinamento. Si avrebbe infatti in tal modo - sostiene l'Avvocatura - un duplice procedimento di consultazione solo a favore della regione Trentino-Alto Adige e delle province di Trento e Bolzano, le quali otterrebbero una ingiustificata posizione di privilegio nei confronti delle altre regioni, anche nelle materie in cui non sussiste un diverso grado di competenza delle une rispetto alle altre.
D'altra parte, sempre secondo la difesa del Presidente del Consiglio, tale interpretazione, oltre a contrastare con i principi generali dell'ordinamento in tema di semplificazione dell'azione amministrativa, di economia dei procedimenti e di divieto di
bis in idem
sarebbe inutile, perché le province non potrebbero far valere, in sede di consultazione specifica, interessi diversi da quelli fatti valere nella sede della Conferenza Stato-regioni.
3. Nell'imminenza dell'udienza hanno presentato memorie le due province ricorrenti, nuovamente illustrando gli argomenti dei ricorsi, e in particolare insistendo, da un lato, sulla diversità di posizione, in questa materia, fra le province autonome di Trento e di Bolzano, titolari di una competenza amministrativa propria, e le regioni ordinarie, titolari di una competenza delegata (e in proposito anche la provincia di Bolzano, come già quella di Trento nel ricorso, argomenta che, ove l'atto impugnato contenga in realtà direttive per l'esercizio di funzioni delegate, esso non sarebbe applicabile nei confronti della ricorrente); dall'altro lato, sulla specialità della disciplina contenuta nelle norme di attuazione dettate con l'art. 3 del decreto legislativo n. 266 del 1992, che impongono specifici procedimenti per gli atti governativi di indirizzo e coordinamento che intendano esplicare efficacia anche nei confronti della regione Trentino-Alto Adige e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Considerato in diritto: 1. I due ricorsi per conflitto di attribuzioni hanno identico oggetto, e possono pertanto essere riuniti e decisi con unica pronuncia.
2. L'atto impugnato si qualifica «di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano», e si fonda sull'art. 3, comma 4, della legge 25 agosto 1991, n. 287, che prevede «direttive», proposte dal Ministro dell'industria e deliberate «ai sensi dell'art. 2, comma 3, lettera d, della legge 23 agosto 1988, n. 400» (che attribuiva al Consiglio dei Ministri la competenza alla deliberazione degli atti di indirizzo e coordinamento: disposizione ora parzialmente abrogata dall'art. 8, comma 5, lettera c, della legge 15 marzo 1997, n. 59), sulla cui base le regioni debbono fissare periodicamente criteri e parametri atti a determinare il numero delle autorizzazioni comunali per gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande.
La ricorrente provincia di Trento prospetta preliminarmente la tesi secondo cui si tratterebbe in realtà di un atto di direttiva per l'esercizio di funzioni amministrative delegate alle regioni, che come tale non potrebbe esplicare effetti nei confronti delle province autonome di Trento e di Bolzano, titolari in questa materia di competenza amministrativa propria, e non di competenza delegata alla stregua delle regioni a statuto ordinario.
Al contrario, il decreto in questione va considerato un vero atto di indirizzo e coordinamento, in conformità alla qualificazione che esso stesso si attribuisce: e ciò sia tenendo conto del rinvio operato dall'art. 3 della legge n. 287 del 1991, ai fini della procedura di deliberazione, all'art. 2, comma 3, lettera d, della legge n. 400 del 1988, sia considerando il contenuto dell'atto, volto ad indirizzare secondo criteri uniformi sull'intero territorio nazionale l'esercizio di una funzione amministrativa la quale - ancorché rientri in materia delegata alle regioni a statuto ordinario dall'art. 52 del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977 - è dalla legge attribuita alla competenza propria dei comuni, cui spetta rilasciare le autorizzazioni (art. 3, comma 1, della legge n. 287 del 1991), nonché stabilire le condizioni per il rilascio delle medesime (art. 3, comma 5, della stessa legge), sia pure in conformità ai criteri e parametri fissati dalle regioni sulla base, a loro volta, delle «direttive» governative di cui è questione.
3. I ricorsi sono fondati. L'atto impugnato è lesivo delle attribuzioni delle ricorrenti, per l'assorbente motivo che esso è stato emanato, e pretende di esplicare efficacia anche nel territorio delle due province autonome, senza essere stato preventivamente sottoposto al parere delle province stesse «per quanto attiene alla compatibilità di esso con lo statuto speciale e con le relative norme di attuazione», come è prescritto dall'art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 266 del 1992 (già entrato in vigore, si badi, al momento in cui l'atto in questione risulta essere stato sottoposto, nella seduta dal 3 dicembre 1992, alla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano).
Tale consultazione preventiva - alla quale le norme di attuazione collegano significativi effetti incidenti sulla efficacia dell'atto in caso di controversia circa la sua compatibilità con lo statuto speciale e con le norme di attuazione dello stesso, stabilendo la sospensione di tale efficacia per un tempo determinato nel caso di avviso motivato di incompatibilità espresso dagli enti consultati, e in seguito fino alla pronuncia della Corte costituzionale, salvo decisione contraria di questa, nel caso di ricorso esperito entro detto termine - condiziona in modo ineludibile la legittimità degli atti di indirizzo che siano diretti, come quello in esame; anche alle province autonome di Trento e di Bolzano (o alla regione Trentino-Alto Adige, se è in giuoco la rispettiva competenza), e la loro validità nei confronti delle stesse. La omissione della consultazione, a sua volta, lede direttamente l'attribuzione consultiva delle province loro derivante dalla norma di attuazione, onde l'atto, ciononostante emanato, integra una menomazione delle attribuzioni delle stesse.
4. La consultazione degli enti autonomi del Trentino-Alto Adige non può essere in alcun modo surrogata dal parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sia perché tale parere deve essere chiesto, ai sensi dell'art. 12, comma 5, lettera b, della legge n. 400 del 1988, «sui criteri generali relativi all'esercizio delle funzioni statali di indirizzo e coordinamento», mentre l'art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 266 del 1992 impone al Governo di consultare regione o province «su ciascun atto amministrativo di indirizzo e coordinamento»; sia, soprattutto, perché i due pareri hanno fonte, natura, finalità ed effetti del tutto diversi fra loro. Il parere della conferenza è infatti previsto dalla legge ordinaria, quello degli enti autonomi del Trentino-Alto Adige dalle norme di attuazione; il primo è espresso da un organo collegiale in cui sono presenti, e non da sole, tutte le regioni, mentre il secondo è espresso dalla sola regione Trentino-Alto Adige o dalle sole province di Trento e di Bolzano, a seconda delle rispettive competenze; il primo è un parere generico, il secondo verte specificamente sulla compatibilità dell'atto di indirizzo con lo statuto speciale e le relative norme di attuazione, ed è appunto finalizzato alla tutela delle speciali previsioni statutarie o di attuazione statutaria in ordine alle modalità del «coordinamento tra funzioni e interessi dello Stato e rispettivamente della regione o delle province autonome» (art. 3, comma 1, del decreto legislativo n. 266 del 1992); infine, solo il parere prescritto dalle norme di attuazione condiziona temporaneamente, se negativo, l'efficacia dell'atto nel territorio regionale o provinciale (art. 3, commi 4 e 5, del decreto legislativo cit.). Onde non vi è luogo a parlare di duplicazione di procedimenti, poiché la consultazione della regione o delle province autonome trova specifico fondamento e ragion d'essere nella specialità della relativa disciplina statutaria e di attuazione e nelle esigenze di tutela di tale specialità.
5. Ne consegue l'annullamento dell'atto di indirizzo impugnato, nel suo complesso, limitatamente ai suoi effetti nei confronti delle due province autonome ricorrenti e nel rispettivo territorio.
Restano assorbite le altre censure mosse all'atto, in particolare quelle concernenti singole disposizioni del medesimo.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
riuniti i giudizi, dichiara che non spetta allo Stato adottare l'«atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande», reso con il d.P.R. 13 dicembre 1995, senza preventiva consultazione, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle province autonome di Trento e di Bolzano in ordine alla compatibilità dell'atto con lo statuto speciale della regione Trentino-Alto Adige e con le relative norme di attuazione, ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del d.lgs. 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), e conseguentemente annulla il d.P.R. 13 dicembre 1995, recante «Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione del numero di esercizi abilitati alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande», limitatamente ai suoi effetti nel territorio delle province autonome di Trento e di Bolzano.
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Verfassungsrechtliche Bestimmungen
1) PARISER VERTRAG
2) Verfassung der Republik Italien
3) Dekret des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670
3) Gesetz vom 11. März 1972, Nr. 118
4) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 20. Jänner 1973, Nr. 48
5) Dekret des Präsidenten der Republik vom 20. Jänner 1973, Nr. 115
6) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. Februar 1973, Nr. 49
7) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. Februar 1973, Nr. 50
8) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 686
9) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. November 1973, Nr. 687
10) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. November 1973, Nr. 689
11) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 690
12) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 691
13) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 278
14) Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 279
15) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 280 —
16) Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 381
17) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 469
18) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 470
19) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 471 —
20) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 472
21) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 473
22) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 474
23) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 475 —
24) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. Juli 1976, Nr. 752
25) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. März 1977, Nr. 234
26) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. März 1977, Nr. 235
27) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. Oktober 1977, Nr. 846
28) Dekret des Präsidenten der Republik vom 6. Jänner 1978, Nr. 58
29) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 31. Juli 1978, Nr. 570
30) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 31. Juli 1978, Nr. 571
31) Dekret des Präsidenten der Republik vom 31. Juli 1978, Nr. 1017
32) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. Jänner 1980, Nr. 197
33) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 215
34) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 217
35) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 228
36) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 29. April 1982, Nr. 327 —
37) Dekret des Präsidenten der Republik vom 10. Februar 1983, Nr. 89
38) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 21. März 1983
39) Dekret des Präsidenten der Republik vom 6. April 1984, Nr. 426
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Art. 11
Art. 12
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 19/bis
Art. 19/ter
Art. 19/quater
Tabelle A
Tabelle B
40) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. November 1987, Nr. 511
41) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. November 1987, Nr. 521
42) Dekret des Präsidenten der Republik vom 19. November 1987, Nr. 526
43) Dekret des Präsidenten der Republik vom 19. November 1987, Nr. 527
44) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 15. Juli 1988, Nr. 301
45) Dekret des Präsidenten der Republik vom 15. Juli 1988, Nr. 305
46) Dekret des Präsidenten der Republik vom 15. Juli 1988, Nr. 574
47) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 15. Juli 1988, Nr. 575
48) Gesetz vom 30. November 1989, Nr. 386
49) Legislativdekret vom 13. September 1991, Nr. 310
50) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 265
51) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 266
Art. 1 (Grundsätze)
Art. 2 (Beziehungen zwischen staatlicher und regionaler Gesetzgebung)
Art. 3 (Administrative Ausrichtungs- und Koordinierungsakte des Staates)
Art. 4 (Verwaltungsfunktionen)
52) LEGISLATIVDEKRET vom 16. März 1992, Nr. 267 —
53) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 268
54) Legislativdekret vom 21. April 1993, Nr. 133
55) Legislativdekret vom 16. Dezember 1993, Nr. 592
56) LEGISLATIVDEKRET vom 21. September 1995, Nr. 429
57) Legislativdekret vom 24. Juli 1996, Nr. 434
58) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. November 1996
59) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 9. September 1997, Nr. 354
60) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Dezember 1998, Nr. 495 —
61) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 11. November 1999, Nr. 463
63) VERFASSUNGSGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
64) Gesetzesvertretendes Dekret vom 1. März 2001, Nr. 113
65) Gesetzesvertretendes Dekret vom 16. Mai 2001, Nr. 260
66) Gesetzesvertretendes Dekret vom 18. Mai 2001, Nr. 280
67) Verfassungsgesetz vom 18. Oktober 2001, Nr. 3
68) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 18. Juni 2002, Nr. 139
69) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 15. April 2003, Nr. 118
70) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 23. Mai 2005, Nr. 99
71) Gesetzesvertretendes Dekret vom 6. Juni 2005, Nr. 120
72) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 13. Juni 2005, Nr. 124
Art. 1-16.
Art. 17
Art. 18
73) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 12. April 2006, Nr. 168
74) Gesetzesvertretendes Dekret vom 25. Juli 2006, Nr. 245
75) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Mai 2007, Nr. 83
76) Gesetz vom 23. Dezember 2009 , Nr. 191
Art. 1
Art. 2 (Verschiedene Bestimmungen)
77) Gesetzesvertretendes Dekret vom 19. November 2010 , Nr. 252
78) Gesetzesvertretendes Dekret vom 21. Jänner 2011 , Nr. 11
79) Gesetzesvertretendes Dekret vom 19. Mai 2011 , Nr. 92
Art. 1 (Übertragung der Verwaltungs- und Organisationsbefugnisse zur Unterstützung des Regionalen Verwaltungsgerichts Trient)
80) Legislativdekret vom 14. September 2011, Nr. 166
81) Legislativdekret vom 14. September 2011, Nr. 172
82) Legislativdekret vom 13. September 2012, Nr. 170
83) Legislativdekret vom 5. März 2013, Nr. 28
84) Gesetz vom 23. Dezember 2014, Nr. 190
85) Legislativdekret vom 29. April 2015, Nr. 75
86) Legislativdekret vom 29. April 2015, Nr. 76
87) Legislativdekret vom 13. Januar 2016, Nr. 14
88) Legislativdekret vom 4. November 2015, Nr. 186
Art. 1
Art. 2
Art. 3
89) Legislativdekret vom 3. März 2016, Nr. 43
90) Legislativdekret vom 3. März 2016, Nr. 46
91) Legislativdekret vom 6. April 2016, Nr. 51
92) Legislativdekret vom 7. Juli 2016, Nr. 146
93) Legislativdekret vom 11. Dezember 2016, Nr. 239
94) Legislativdekret vom 11. Dezember 2016, Nr. 240
95) Legislativdekret vom 7. Februar 2017, Nr. 16
96) Legislativdekret vom 4. Mai 2017, Nr. 76
97) Legislativdekret vom 19. Mai 2017, Nr. 77
Art. 1 (Änderungen zum Art. 4 des )
Art. 2 (Änderung zum Art. 5 des )
Art. 3 (Änderung zum Art. 6 des )
Art. 4 (Finanzbestimmungen)
Art. 5 (Übergangsbestimmungen)
98) Legislativdekret vom 7. September 2017, Nr. 162
99) Verfassungsgesetz vom 4. Dezember 2017, Nr. 1
Art. 1 (Änderung zum Art. 27 des vereinheitlichten Textes der Verfassungsgesetze, die das Sonderstatut für Trentino-Südtirol betreffen, laut , betreffend die Sitzungen des Regionalrates)
Art. 2 (Änderung zum Art. 49 des betreffend die auf die Landtage anwendbaren Bestimmungen)
Art. 3 (Änderungen zum Art. 50 des betreffend die Zusammensetzung der Südtiroler Landesregierung)
Art. 4 (Änderungen zum Art. 62 des betreffend die Zusammensetzung der Führungsorgane der öffentlichen Körperschaften von Landesbedeutung und der örtlichen Körperschaften der mittleren Ebene)
Art. 5
(
Änderungen zum Art. 84 des Dekrets des
Präsidenten der Republik vom 31. August
1972, Nr. 670 betreffend das Verfahren zur
Prüfung der Haushaltskapitel und zur
Stimmabgabe nach Sprachgruppen
)
Art. 6 Änderungen zum Art. 89 des Dekrets des
Präsidenten der Republik vom 31. August
1972, Nr. 670 betreffend die Versetzung des
ladinischsprachigen Personals außerhalb der
Provinz und die proportionale Aufteilung der
Sonderplanstellen der Richter in der Provinz
Bozen
)
Art. 7
(
Änderung zum Art. 93 des Dekrets des
Präsidenten der Republik vom 31. August
1972, Nr. 670 betreffend die Ergänzung der
Sektionen des Staatsrates, die in den
Berufungsverfahren über die Entscheidungen
der Autonomen Sektion Bozen des regionalen
Verwaltungsgerichtshofs befinden
)
Art. 8 (Änderung zum Art. 102 des betreffend den Schutz der Sprachminderheiten)
Art. 9
(
Änderungen zum Art. 107 des Dekrets des
Präsidenten der Republik vom 31. August
1972, Nr. 670 betreffend die
Zusammensetzung der paritätischen
Kommission, die für die an die Regierung zu
übermittelnde Stellungnahme zu den
Dekretentwürfen betreffend
Durchführungsbestimmungen zum Statut
zuständig is
t)
Art. 10 Finanzbestimmungen
Art. 11 Inkrafttreten
100) Gesetz vom 27. Dezember 2017, Nr. 205
101) Legislativdekret vom 29. Dezember 2017, Nr. 236
102) Legislativdekret vom 29. Dezember 2017, Nr. 237
103) Legislativdekret vom 11. Januar 2018, Nr. 9
104) Legislativdekret vom 11. Januar 2018, Nr. 10
105) Legislativdekret vom 6. Februar 2018, Nr. 18
106) Gesetz vom 19. Dezember 2019, Nr. 157
107) Gesetz vom 27. Dezember 2019, Nr. 160
Landesgesetzgebung
I Alpinistik
II Arbeit
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
A Gesundheitsdienst
B Gesundheitsvorsorge-Krankenvorsorge
a) LANDESGESETZ vom 15. September 1973, Nr. 54
b) Landesgesetz vom 27. September 1973, Nr. 57
c) Landesgesetz vom 17. September 1973, Nr. 60
d) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 30. Mai 1974, Nr. 41
e) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 21. September 1976, Nr. 49
f) LANDESGESETZ vom 10. Dezember 1976, Nr. 53
g) LANDESGESETZ vom 15. Jänner 1977, Nr. 2 —
h) LANDESGESETZ vom 26. Juli 1978, Nr. 45
i) LANDESGESETZ vom 1. Dezember 1978, Nr. 62
j) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1982, Nr. 39
k) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. April 1988, Nr. 11
l) Landesgesetz vom 11. Mai 1988, Nr. 16
m) LANDESGESETZ vom 7. Mai 1991, Nr. 14 —
n) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. Februar 1992, Nr. 7
o) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Mai 1992, Nr. 19
Verwaltung und Organisation
Bauliche Merkmale
p) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 22. Februar 2005, Nr. 6
q) Landesgesetz vom 11. Oktober 2012, Nr. 16
r) Landesgesetz vom 13. Mai 2015, Nr. 4
C Hygiene
D Landesgesundheitsplan
E Psychische Gesundheit
F Arbeitsverträge
G - Gesundheitlicher Notstand – COVID-19
XV Gewässernutzung
XVI Handel
A Handelsordnung
a) Landesgesetz vom 17. Februar 2000, Nr. 7
b) Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Oktober 2000, Nr. 39
c) Dekret des Landeshauptmanns vom 10. Januar 2012, Nr. 2
d) Landesgesetz vom 16. März 2012, Nr. 7
Art. 1 (Ziele)
Art. 2 (
Zertifizierte Meldung des Tätigkeitsbeginns
)
Art. 3 (Einzelhandel in Wohnbauzonen)
Art. 4 (Einzelhandel außerhalb der Baugebiete)
Art. 5
Art. 6 (Öffnungszeiten)
Art. 7 (Verwaltungsstrafen)
Art. 8 (Aufhebung von Bestimmungen und Änderung des , „Neue Handelsordnung“ und des , “Landesraumordnungsgesetz”)
Art. 9 (Inkrafttreten)
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 24. September 2012, Nr. 32
f) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Juni 2017, Nr. 20
g) Landesgesetz vom 2. Dezember 2019, Nr. 12
l) LANDESGESETZ vom 10. Juli 1996, Nr. 15
B Förderung von Handel und Dienstleistungsbetrieben
C Förderung einheimischer Qualitätsprodukte
XVII Handwerk
XVIII Grundbuch und Kataster
XIX Jagd und Fischerei
XX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
XXI Kindergärten
XXII Kultur
XXIII Landesämter und Personal
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
XXV Landwirtschaft
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
A Lehrpläne und Stundentafeln
B Lehrpersonal
C Kollegialorgane
a) Landesgesetz vom 18. Oktober 1995, Nr. 20
b) Landesgesetz vom 12. Dezember 1996, Nr. 24
c) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Juli 1997, Nr. 22
Art. 1 (Anwendungsbereich)
Art. 2 (Ausschreibung der Wahlen)
Art. 3 (Namhaftmachung der Vertreter)
Art. 4 (Landeswahlkommission und Wahlämter)
Art. 5 (Landeswahlkommission)
Art. 6 (Wahlämter an den Schulen)
Art. 7 (Wahlen der Eltern- und Schülervertreter)
Art. 8 (Das aktive und passive Wahlrecht)
Art. 9 (Aktives und passives Wahlrecht der Lehrpersonen, Direktoren und Inspektoren)
Art. 10 (Aktives und passives Wahlrecht des Personals für die Erziehung und Betreuung behinderter Schüler sowie des Verwaltungspersonals)
Art. 11 (Aktives und passives Wahlrecht der Eltern und der Oberschüler)
Art. 12 (Erstellung der Wählerverzeichnisse)
Art. 13 (Erziehungspersonal des "Damiano Chiesa" Heimes)
Art. 14 (Erstellung der Kandidatenlisten)
Art. 15 (Beglaubigung der Unterschriften der Kandidaten und der Listenunterzeichner)
Art. 16 (Einreichung der Kandidatenlisten)
Art. 17 (Aushang der Kandidatenlisten und Überprüfung der Rechtmäßigkeit)
Art. 18 (Listenvertreter)
Art. 19 (Vorstellung der Kandidaten und Programme)
Art. 20 (Stimmzettel und Protokollvordrucke)
Art. 21 (Bestimmungen zur Stimmabgabe)
Art. 22 (Durchführung der Stimmenzählung)
Art. 23 (Hinweise für die Stimmenzählung)
Art. 24 (Zuweisung der Sitze)
Art. 25 (Bestimmungen für die Bekanntgabe der Gewählten)
Art. 26 (Beschwerden)
Art. 27 (Erste Einberufung)
Art. 27/bis (Zusatzwahlen der Vertretungen der Eltern und der Schüler)
Art. 28 (Aufhebung von Bestimmungen)
Art. 29 (Inkrafttreten)
z) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 1. Februar 1990, Nr. X/156/1
a') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 4. Juli 1990, Nr. 940/III
b') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 12. Dezember 1990, Nr. 1269/LH/III
D Schul- und Hochschulfürsorge
E Schulbauten
a) Landesgesetz vom 21. Juli 1977, Nr. 21
b) Landesgesetz vom 3. August 1977, Nr. 26
c) Landesgesetz vom 18. November 1978, Nr. 60
d) Landesgesetz vom 16. Oktober 1992, Nr. 37
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Februar 1994, Nr. 5
f) Landesgesetz vom 11. August 1997, Nr. 11 —
g) Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 2008, Nr. 2
h) Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Februar 2009 , Nr. 10
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Juli 2019, Nr. 16
j) Dekret des Landeshauptmanns vom 24. Oktober 2019, Nr. 25
F Verschiedene Bestimmungen
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
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Corte costituzionale - Sentenza N. 135 del 16.05.1997
Corte costituzionale - Ordinanza N. 149 del 23.05.1997
Corte costituzionale - Ordinanza N. 195 del 24.06.1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 263 del 23.07.1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 271 del 23.07.1997
Corte costituzionale - Ordinanza N. 277 del 25.07.1997
Corte costituzionale - Ordinanza N. 280 del 25.07.1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 380 del 11.12.1997
Corte costituzionale - Ordinanza N. 411 del 17.12.1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 428 del 23.12.1997
Corte costituzionale - Sentenza N. 467 del 30.12.1997
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Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 1 vom 20.01.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 25 vom 27.01.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 30 del 29.01.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 50 del 18.02.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 58 del 28.02.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 62 vom 10.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 62 del 10.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 65 del 10.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 66 del 10.03.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 67 vom 10.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. del 68 10.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 12.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 74 del 19.03.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 93 del 09.04.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 108 del 05.05.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 113 vom 07.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 114 del 08.05.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 116 vom 12.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 117 del 12.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 197 del 20.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 198 del 20.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 203 del 20.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 209 del 28.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 213 del 28.05.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 228 del 04.06.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 229 vom 04.06.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 235 del 10.06.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 249 del 16.06.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 254 del 24.06.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 292 del 21.07.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 295 del 21.07.1997
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 300 del 30.07.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 302 del 30.07.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 30.07.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 304 del 30.07.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 306 del 30.07.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 307 del 31.07.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 308 vom 31.07.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 315 vom 05.08.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 358 del 28.08.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 373 vom 01.09.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 375 del 03.09.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 382 vom 29.09.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 383 vom 29.09.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 385 del 29.09.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 392 del 30.09.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 407 del 08.10.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 460 del 22.10.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 469 del 31.10.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 476 del 06.11.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 489 del 17.11.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 494 del 18.11.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 496 del 18.11.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 499 del 19.11.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 515 del 28.11.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 521 vom 28.11.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 542 vom 15.12.1997
Verwaltungsgericht Bozen - Beschluß Nr. 8 vom 16.12.1997
T.A.R. di Bolzano - Ordinanza N. 10 del 22.12.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 567 del 22.12.1997
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 572 del 23.12.1997
1996
1989
Chronologisches inhaltsverzeichnis
2020
2019
2018
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24/11/1997 - Beschluss Nr. 6209 vom 24.11.1997
21/07/1997 - Beschluss Nr. 3406 vom 21.07.1997
21/10/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Oktober 1997, Nr. 3/16.1./17.1./18.1
06/05/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 121 del 06.05.1997
16/05/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 135 del 16.05.1997
23/05/1997 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 149 del 23.05.1997
24/06/1997 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 195 del 24.06.1997
23/07/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 263 del 23.07.1997
23/07/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 271 del 23.07.1997
25/07/1997 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 277 del 25.07.1997
25/07/1997 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 280 del 25.07.1997
11/12/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 380 del 11.12.1997
17/12/1997 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 411 del 17.12.1997
23/12/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 428 del 23.12.1997
30/12/1997 - Corte costituzionale - Sentenza N. 467 del 30.12.1997
20/01/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 1 vom 20.01.1997
16/12/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Beschluß Nr. 8 vom 16.12.1997
22/12/1997 - T.A.R. di Bolzano - Ordinanza N. 10 del 22.12.1997
27/01/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 25 vom 27.01.1997
29/01/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 30 del 29.01.1997
18/02/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 50 del 18.02.1997
28/02/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 58 del 28.02.1997
10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 62 del 10.03.1997
10/03/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 62 vom 10.03.1997
10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 65 del 10.03.1997
10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 66 del 10.03.1997
10/03/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 67 vom 10.03.1997
10/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. del 68 10.03.1997
12/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 12.03.1997
19/03/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 74 del 19.03.1997
09/04/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 93 del 09.04.1997
05/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 108 del 05.05.1997
07/05/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 113 vom 07.05.1997
08/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 114 del 08.05.1997
12/05/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 116 vom 12.05.1997
12/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 117 del 12.05.1997
20/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 197 del 20.05.1997
20/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 198 del 20.05.1997
20/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 203 del 20.05.1997
28/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 209 del 28.05.1997
28/05/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 213 del 28.05.1997
04/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 228 del 04.06.1997
04/06/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 229 vom 04.06.1997
10/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 235 del 10.06.1997
16/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 249 del 16.06.1997
24/06/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 254 del 24.06.1997
21/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 292 del 21.07.1997
21/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 295 del 21.07.1997
21/07/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 296 vom 21.07.1997
30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 300 del 30.07.1997
30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 302 del 30.07.1997
30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 303 del 30.07.1997
30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 304 del 30.07.1997
30/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 306 del 30.07.1997
31/07/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 307 del 31.07.1997
31/07/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 308 vom 31.07.1997
05/08/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 315 vom 05.08.1997
28/08/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 358 del 28.08.1997
01/09/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 373 vom 01.09.1997
03/09/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 375 del 03.09.1997
29/09/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 382 vom 29.09.1997
29/09/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 383 vom 29.09.1997
29/09/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 385 del 29.09.1997
30/09/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 392 del 30.09.1997
08/10/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 407 del 08.10.1997
22/10/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 460 del 22.10.1997
31/10/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 469 del 31.10.1997
06/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 476 del 06.11.1997
17/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 489 del 17.11.1997
18/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 494 del 18.11.1997
18/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 496 del 18.11.1997
19/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 499 del 19.11.1997
28/11/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 515 del 28.11.1997
28/11/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 521 vom 28.11.1997
15/12/1997 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 542 vom 15.12.1997
22/12/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 567 del 22.12.1997
23/12/1997 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 572 del 23.12.1997
08/05/1997 - BEREICHSABKOMMEN vom 8. Mai 1997
08/05/1997 - Bereichsabkommen vom 8. Mai 1997
21/07/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. Juli 1997, Nr. 3366
24/11/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 24. November 1997, Nr. 6151
15/09/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 15. September 1997, Nr. 4611
27/03/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 27. März 1997, Nr. 1235
14/04/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 14. April 1997, Nr. 1404
26/05/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 26. Mai 1997, Nr. 2210
23/06/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 23. Juni 1997, Nr. 2834
30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 2998
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30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 3000
30/06/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 30. Juni 1997, Nr. 3020
21/07/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 21. Juli 1997, Nr. 3366
21/07/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 21. Juli 1997, Nr. 3371
25/08/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 25. August 1997, Nr. 4116
15/09/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 15. September 1997, Nr. 4611
13/10/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 13. Oktober 1997, Nr. 5239
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24/11/1997 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 24. November 1997, Nr. 6151
15/12/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 15. Dezember 1997, Nr. 6718
22/12/1997 - Beschluss der Landesregierung vom 22. Dezember 1997, Nr. 6952
28/07/1997 - Legislativdekret vom 28. Juli 1997, Nr. 275
02/09/1997 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 2. September 1997, Nr. 320
09/09/1997 - GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 9. September 1997, Nr. 354
02/10/1997 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 2. Oktober 1997, Nr. 385
07/01/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Jänner 1997, Nr. 1
08/04/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. April 1997, Nr. 10
14/04/1997 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. April 1997, Nr. 11
21/04/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. April 1997, Nr. 12
24/04/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. April 1997, Nr. 13
24/04/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. April 1997, Nr. 14
07/05/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Mai 1997, Nr. 15
07/05/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. Mai 1997, Nr. 16
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12/05/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Mai 1997, Nr. 17
21/05/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Mai 1997, Nr. 18
03/06/1997 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 3. Juni 1997, Nr. 19
06/02/1997 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 6. Februar 1997, Nr. 2
05/06/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juni 1997, Nr. 20
23/06/1997 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 23. Juni 1997, Nr. 21 —
02/07/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Juli 1997, Nr. 22
14/07/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Juli 1997, Nr. 23
22/07/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Juli 1997, Nr. 24
31/07/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Juli 1997, Nr. 25
20/08/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. August 1997, Nr. 27
26/08/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. August 1997, Nr. 28
27/08/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. August 1997, Nr. 29
13/02/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Februar 1997, Nr. 3
12/09/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. September 1997, Nr. 30
19/09/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. September 1997, Nr. 31
23/09/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. September 1997, Nr. 32
10/10/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 10. Oktober 1997, Nr. 33
23/10/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Oktober 1997, Nr. 34
27/10/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 27. Oktober 1997, Nr. 35
07/11/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. November 1997, Nr. 36
18/11/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. November 1997, Nr. 37
24/11/1997 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 24. November 1997, Nr. 38 —
16/12/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Dezember 1997, Nr. 39
20/02/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. Februar 1997, Nr. 4
30/12/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Dezember 1997, Nr. 40
26/03/1997 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. März 1997, Nr. 6
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