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Urteile Verfassungsgerichtshof
1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 21.10.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 21.10.1998
Elezione del consiglio regionale - Introduzione di una soglia elettorale
Attendere, processo in corso!
Sentenza (14 ottobre) 21 ottobre 1998, n. 356; Pres. Granata – Red. Mirabelli
Ritenuto in fatto:
1. Con ricorso notificato il 16-18 giugno 1998 ai Presidenti della Giunta e del Consiglio della Regione Trentino-Alto Adige, ai Presidenti delle Giunte provinciali di Trento e di Bolzano nonché al Presidente del Consiglio dei Ministri, e depositato il 25 giugno 1998, il dott. Carlo Willeit, unico componente del gruppo linguistico ladino nello stesso Consiglio regionale, ha impugnato, in base all'art. 56 del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige (d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), la legge della Regione autonoma Trentino-Alto Adige 15 maggio 1998, n. 5 (Modifica della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, concernente l'elezione del Consiglio regionale), pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione n. 22 del 26 maggio 1998, denunciando la lesione di norme costituzionali e statutarie concernenti i diritti dei cittadini e la tutela del gruppo linguistico ladino.
La legge, che consta di un solo articolo, modificando i criteri di determinazione dei seggi spettanti a ciascuna lista, stabiliti dall'art. 61 della legge regionale n. 7 del 1983, ha introdotto una soglia elettorale per la partecipazione delle liste alle operazioni di ripartizione dei seggi. Il primo comma, nella prima parte, stabilisce che, nel collegio provinciale di Trento, a tali operazioni partecipano solo le liste che hanno ottenuto un numero di voti validi pari almeno al 5 per cento del totale dei voti validi riportati da tutte le liste nel collegio, trascurandosi l'eventuale parte frazionaria. Lo stesso comma, nella seconda parte, prevede che, nel collegio provinciale di Bolzano, alle operazioni di ripartizione dei seggi partecipano solo le liste che hanno ottenuto un numero di voti validi pari almeno al quoziente naturale, calcolato dividendo il totale dei voti validi riportati da tutte le liste nel collegio per il numero dei consiglieri da eleggere nel medesimo, trascurandosi l'eventuale parte frazionaria del quoziente. Il secondo ed il terzo comma dello stesso articolo unico modificano, in conseguenza dell'introduzione della soglia elettorale, i criteri di determinazione del numero dei seggi spettanti a ciascuna lista, stabilendo come divisore il totale dei voti validi riportati dalle sole liste che hanno superato la soglia elettorale ed ammettendo poi le liste che hanno superato la medesima soglia alla attribuzione, in base ai voti residui, dei seggi non assegnati al primo riparto.
L'impugnazione è stata proposta, casi come prevede l'art. 56 dello statuto speciale, dopo che il ricorrente, quale rappresentante del groppo linguistico ladino, aveva chiesto che sulla proposta di legge si votasse per groppi linguistici e la richiesta di votazione separata non era stata accolta dal Consiglio regionale.
Il ricorrente ritiene che la introduzione di una «soglia elettorale» (Sperrklausel) avrebbe arrecato un grave pregiudizio ai diritti della minoranza ladina, riconosciuti dalla Costituzione e dallo statuto speciale della Regione Trentino-Alto Adige. La legge, che ha un contenuto unitario, è denunciata nella sua interezza e nelle singole prescrizioni normative, per contrasto sia con gli artt. 2 e 56 dello statuto speciale, in riferimento agli artt. 4, 25, 62, 84 e 92 dello stesso statuto, sia con gli artt. 2, 3, 6, 48 e 49 della Costituzione. In particolare, l'art. 25 dello statuto dispone che il Consiglio regionale è eletto con sistema proporzionale, secondo le norme stabilite con legge regionale. L'interpretazione sistematica di questa disposizione, che ha rango di fonte costituzionale, consentirebbe di affermare che il legislatore regionale è tenuto a rispettare il principio elettorale proporzionale, in funzione della tutela delle minoranze, garantita sia dalla Costituzione che dallo statuto.
La clausola di sbarramento introdotta dalla legge denunciata, diversamente articolata nei collegi elettorali provinciali di Trento e di Bolzano, sarebbe incompatibile con l'art. 25 dello statuto, che è diretto a salvaguardare le caratteristiche etniche e culturali dei gruppi linguistici (art. 2), anche sul piano della loro rappresentanza politica. Lo sbarramento porterebbe, invece, i gruppi linguistici più piccoli ad essere subalterni nei confronti di quelli più grandi, costringendo le liste elettorali ad innaturali accorpamenti, al solo fine di superare lo sbarramento.
Il ricorrente ritiene che una soglia per l'accesso alla rappresentanza nel Consiglio regionale potrebbe essere introdotta solo se il sistema elettorale rimanesse neutrale; mentre la soglia introdotta dalla legge impugnata, che in astratto si dirige a tutte le liste, in concreto colpirebbe solo quelle espresse da gruppi linguistici di minoranza, i quali sono invece meritevoli di tutela, secondo le previsioni costituzionali e statutarie. In particolare la soglia di sbarramento colpirebbe il gruppo ladino, al quale verrebbe sottratta qualunque possibilità di ottenere una rappresentanza, giacché sia nella Provincia di Bolzano che in quella di Trento il rapporto fra elettorato ladino e totale dell'elettorato è tale che l'applicazione dello sbarramento eliminerebbe la possibilità che una rappresentanza ladina, selezionata attraverso un'apposita lista, possa avere accesso al Consiglio regionale; mentre si tratterebbe di una presenza necessaria per dare effettiva protezione alla stessa minoranza linguistica.
Ad avviso del ricorrente, il principio proporzionalistico, stabilito dallo statuto per salvaguardare le caratteristiche culturali dei diversi gruppi linguistici (art. 2), richiede che il sistema elettorale consenta a ciascun gruppo di presentare una propria lista (art. 62). Altrimenti la presenza nel Consiglio regionale di almeno un ladino sarebbe possibile solo a condizione che i candidati ladini siano ospitati da liste che sono espressione di altri gruppi linguistici; sicché la tutela del gruppo ladino finirebbe con il dipendere dagli altri gruppi.
Il ricorrente ritiene che i meccanismi di garanzia preordinati dallo statuto, attribuendo ai consiglieri regionali di ciascun gruppo linguistico sia il potere di impugnare leggi o atti amministrativi lesivi dei diritti del gruppo (rispettivamente art. 56 e art. 92) che la facoltà di chiedere la votazione di singoli capitoli di bilancio separatamente per gruppi linguistici (art. 84, secondo comma), avrebbero senso solo se i gruppi stessi potessero rimanere arbitri della propria rappresentanza, organizzata attraverso proprie liste. La assegnazione di un seggio, nel collegio elettorale di Bolzano, ad un candidato appartenente al gruppo ladino, prescindendo dalla lista di appartenenza ed in base alla cifra elettorale più alta, nel caso in cui nessun candidato appartenente al gruppo linguistico ladino risulti eletto secondo l'ordinario criterio di attribuzione dei seggi (art. 63 della legge regionale n. 7 del 1983), costituirebbe solo una garanzia sussidiaria, indiretta ed aleatoria. Inoltre nel collegio elettorale di Trento l'introduzione di una clausola di sbarramento determinerebbe non la mera possibilità, ma la certezza di non avere un rappresentante ladino nel Consiglio regionale.
In definitiva la legge impugnata vulnererebbe le previsioni statutarie, che compongono un sistema articolato di garanzie della rappresentanza ladina, sottraendo a tale gruppo la possibilità di accesso al Consiglio regionale: sarebbe lesa la salvaguardia dell'identità culturale del gruppo linguistico (art. 2); sarebbero danneggiate le minoranze linguistiche locali, la cui tutela costituisce interesse nazionale (art. 4); si vanificherebbe la specifica finalità del principio proporzionalistico per le elezioni regionali (art. 25); sarebbe violata la garanzia di rappresentanza dei ladini, che si riferirebbe al gruppo e non solo al singolo appartenente ad esso (art. 62, anche in riferimento agli artt. 56 e 92 ed all'art. 84).
Anche le disposizioni costituzionali, direttamente o indirettamente preordinate alla garanzia dei gruppi linguistici, sarebbero vulnerate. Agli elettori ladini verrebbe impedito il libero esercizio di un diritto individuale inviolabile, quale è quello di voto, frapponendo ostacoli al godimento dei loro diritti entro la formazione sociale di riferimento: il gruppo linguistico e la sua espressione politica (art. 2 Cost.). Lo sbarramento imposto per l'accesso delle liste dei gruppi linguistici minoritari alla rappresentanza regionale non solo sarebbe costituzionalmente inaccettabile, ma se pure fosse diretto a semplificare il sistema dei partiti per assicurare la stabilità del governo; perseguirebbe in modo irragionevole questo scopo, giacché da una parte viene introdotta una soglia elettorale, mentre dall'altra si mantengono incongruemente, per la distribuzione dei seggi fra le liste ammesse al riparto, il criterio del quoziente corretto e l'assegnazione dei seggi residui con il sistema dei resti più alti, mediante meccanismi che favoriscono le formazioni più piccole. Sbarrare l'accesso alla rappresentanza nel Consiglio regionale per una lista espressiva del gruppo linguistico ladino, che è di straordinaria importanza storica e culturale, vanificherebbe il principio di tutela delle minoranze linguistiche (art. 6 Cost.); inoltre la non neutralità del sistema elettorale pregiudicherebbe la libera ed egualitaria competizione fra i partiti e quindi il libero ed egualitario esercizio del diritto di voto (artt. 3, 48 e 49 Cost.).
Per escludere eventuali dubbi in ordine all'ammissibilità del ricorso, il ricorrente segnala che la dichiarazione di incostituzionalità della intera legge manterrebbe inalterata, quindi applicabile, la disciplina precedente, sicché il sistema elettorale rimarrebbe sempre operativo. Egualmente ammissibile sarebbe anche la soluzione subordinata, della dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge nella sola parte in cui essa non prevede che la soglia elettorale non si applica alle liste di minoranze linguistiche ed in particolare a quella ladina. Difatti si tratterebbe di una pronuncia additiva, che non toccherebbe la sfera di discrezionalità del legislatore, ma il cui contenuto sarebbe vincolato dalla necessità di garantire il gruppo ladino, attuando il principio di proporzionalità stabilito dall'art. 25 dello statuto. Inoltre la prospettazione di una questione subordinata non sarebbe indice di una possibile scelta discrezionale del legislatore, giacché le due soluzioni sono prospettate in sequenza tra di loro e non sono alternative.
2. Si è costituita la Regione Trentino-Alto Adige per chiedere il rigetto del ricorso, riservadosi di illustrarne le ragioni di rito e di merito in una successiva memoria, poi depositata in prossimità dell'udienza.
La Regione ricorda che la garanzia di rappresentanza del gruppo linguistico ladino è stata introdotta nello statuto solo con l'art. 28 della legge costituzionale 10 novembre 1971, n. 1 (ora art. 62 del testo unico approvato con il d.P.R. n. 670 del 1972), al quale la legislazione elettorale si è poi adeguata (art. 21 della legge regionale 23 luglio 1973, n. 9), senza che, tuttavia, il gruppo linguistico ladino, costituito dall'insieme di coloro che compongono la comunità ladina, sia configurato nello statuto e nella legislazione attuativa come un soggetto politico o istituzionale, e senza che esso possa identificarsi con un partito etnico. I ladini, che risultano appartenere a tale gruppo linguistico dal censimento, sono tutti egualmente idonei a rappresentare il gruppo ladino, quale che sia la lista nella quale sono candidati (art. 62 dello statuto). Di fatto per numerose legislature il rappresentante del gruppo ladino è stato eletto nelle liste della Südtiroler Volkspartei. Soltanto nel 1993 è stato eletto un consigliere della lista Ladins mediante il recupero dei voti residui secondo il sistema dei resti più alti, non avendo la lista stessa raggiunto un quoziente intero.
La Regione, richiamando la relazione di una commissione dalla stessa istituita e presieduta dal professor Paladin, ritiene che l'art. 25 dello statuto non precluda l'adozione, nel quadro dei sistemi elettorali proporzionali, di soglie di sbarramento, purché esse non siano fortemente disrappresentative e si mantengano nei limiti del 4 o 5 per cento dei voti. In questa misura tali soglie sarebbero relativamente neutre rispetto alla composizione etnica della rappresentanza.
La legge regionale impugnata avrebbe introdotto innovazioni più prudenti, prevedendo, per il collegio provinciale di Trento, una soglia del 5 per cento, a preferenza di altri possibili correttivi del sistema proporzionale, quale il premio di maggioranza. Per il collegio provinciale di Bolzano è stata prevista l'ammissione alla ripartizione dei seggi delle sole liste che hanno conseguito almeno un quoziente naturale, corrispondente, in base al numero dei seggi da assegnare, ad una soglia del 2,8 per cento.
Se le nuove regole si applicassero agli esiti elettorali del 1993, il partito Ladins non otterrebbe alcun seggio; ma i ladini sarebbero egualmente rappresentati, mediante l'elezione di candidato ladino presente in altre liste, scelto in base alla maggiore cifra individuale.
Inoltre, ad avviso della Regione, si dovrebbe tenere conto degli effetti che la nuova legge produrrebbe nei comportamenti dei diversi attori del processo elettorale. I partiti minori, che prima potevano aspirare ad eleggere da soli un proprio esponente, non avendo più questa possibilità, sarebbero necessariamente indotti a cercare alleanze, sicché la lista ladina potrebbe eleggere un proprio esponente attraverso una contrattazione politica che ne valorizzi l'apporto elettorale.
Nel collegio provinciale di Bolzano, tenuto conto della percentuale di popolazione ladina (4,36%), la soglia di sbarramento (2,8%) non precluderebbe ai ladini di eleggere un rappresentante della lista ladina, ma richiederebbe loro solo una maggiore coesione. Tenendo conto degli effetti che si produrrebbero sul comportamento dei partiti, ai ladini basterebbe poco per raggiungere, con il gioco delle alleanze, la pratica certezza di eleggere un proprio candidato.
In ogni caso sarebbe estranea all'intero contesto statutario l'idea di una necessaria, o anche solo normale, corrispondenza tra gruppi linguistici e partiti etnici. Né potrebbe essere confusa la garanzia di rappresentanza del gruppo linguistico ladino con la elezione di un esponente del gruppo politico ladino. Difatti la garanzia di rappresentanza opera, indipendentemente dall'esistenza di partiti di raccolta etnica, mediante l'attribuzione di un seggio al candidato ladino che ha ottenuto la più alta cifra individuale, se tale minoranza non ottiene una rappresentanza in applicazione del criterio generale di attribuzione dei seggi (art. 62 dello statuto e art. 63 della legge regionale n. 7 del 1983). Anche la massima soggettivizzazione dei gruppi linguistici, prevista con il voto separato per gruppi linguistici in seno al Consiglio regiona1e (art. 56 dello statuto), non sarebbe collegata all'esistenza di particolari partiti che esprimano tali gruppi giacché sono chiamati a comporre il gruppo linguistico tutti i consiglieri ad esso appartenenti, in qualunque lista eletti, con le modalità previste dal regolamento consiliare (art. 13).
La tutela delle minoranze non avverrebbe promuovendo o privilegiando l'aggregazione degli appartenenti ad un gruppo linguistico in specifiche formazioni politiche, che si propongano la tutela della minoranza rappresentata quale fine unico o principale.
La Regione sottolinea, in particolare, che l'art. 2 dello statuto esprime principi, di parità dei cittadini e di sa1vaguardia delle caratteristiche culturali dei gruppi linguistici, che non riguardano il procedimento elettorale. La scelta del sistema elettorale proporzionale (art. 25 dello statuto) non sarebbe destinata a promuovere o garantire la sopravvivenza di partiti minimi, collegati o meno a gruppi linguistici, bensì varrebbe come criterio generale di trasformazione dei voti in seggi, per consentire in ogni situazione una adeguata rappresentazione della realtà e del suo divenire, senza escludere un ragionevole scostamento da un criterio proporzionale puro, per assicurare la possibilità di esecutivi stabili.
La introduzione di una soglia elettorale, che lasci tuttavia immutati i rapporti tra gli esiti elettorali delle liste che superano la soglia ed induca i partiti che ipoteticamente in partenza non la superino a collegarsi con altri, non farebbe venire meno la neutralità del sistema elettorale, né inciderebbe in alcun modo sul principio di eguaglianza del voto. Non sarebbero neppure violati gli artt. 2 e 3 della Costituzione, né sarebbe irragionevole mantenere, per la ripartizione dei seggi tra le liste che hanno superato la soglia, un sistema piuttosto che un altro, tanto più che si tratterebbe di presunte irrazionalità che riguarderebbero disposizioni non proprie della legge impugnata, rispetto alla cui eliminazione il ricorrente non avrebbe alcun interesse. Inammissibile ed infondata sarebbe la denunciata violazione dell'art. 6 della Costituzione.
Ad avviso della Regione, il ricorso sarebbe, comunque, inammissibile per la parte che non riguarda direttamente l'applicazione alla lista ladina delle soglie elettorali, giacché per ogni altro profilo il ricorrente non sarebbe legittimato all'impugnazione e non avrebbe interesse alla pronuncia. Sarebbe inammissibile la domanda principale, che denuncia la illegittimità costituzionale della intera legge, eccedendo l'interesse del gruppo ladino, tanto più che viene poi proposta una domanda subordinata idonea a superare la lesione dogli interessi della minoranza rappresentata. Sarebbe inammissibile anche la domanda subordinata, che si riferisce alle liste espressive di gruppi linguistici anche diversi da quello ladino.
3. In prossimità dell'udienza il ricorrente ha depositato una memoria, per ribadire e precisare le argomentazioni proposte a sostegno del ricorso.
In particolare il ricorrente ha riaffermato la inderogabilità della garanzia dei diritti delle minoranze linguistiche, riconosciuta dalla giurisprudenza costituzionale (sentenza n. 213 del 1998), ricordando che lo statuto, con norme di rango costituzionale, identificherebbe le minoranze linguistiche come gruppi meritevoli di apposita e differenziata tutela, anche nel campo specifico della competizione elettorale. La legge impugnata avrebbe, invece, compresso i modi di attuazione della democrazia e violato garanzie essenziali per le minoranze linguistiche in Trentino-Alto Adige, la cui compromissione porrebbe a rischio la stessa esistenza di quelle minoranze, quali gruppi sociali dotati di identità socio-culturale capaci di proiettarsi sul piano delle istituzioni politiche.
Considerato in diritto: 1. Il ricorso, proposto in base all'art. 56 dello statuto speciale (d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670) dall'unico consigliere del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige appartenente al gruppo linguistico ladino, investe 1, legge della Regione autonoma Trentino-Alto Adige 15 maggio 1998, n. 5 (Modifica della legge regionale 8 agosti 1983, n. 7, concernente l'elezione del Consiglio regionale), che introduce una soglia elettorale e, di conseguenza, modifica i criteri di determinazione del numero dei seggi spettanti a ciascuna lista.
La legge impugnata stabilisce che, nel collegio provinciale di Trento, partecipano alla ripartizione dei seggi solo le liste che hanno ottenuto un numero di voti pari almeno al 5 per cento dei voti validi, mentre nel collegio provinciale di Bolzano partecipano alla ripartizione dei seggi solo le liste che hanno ottenuto un numero di voi validi pari almeno al quoziente naturale, calcolato dividendo il totale dei voti validi riportati da tutte le liste per il numero dei consiglieri da eleggere nel Collegio.
La determinazione del numero dei seggi spettanti a ciascuna lista avviene, poi, in base al quoziente elettorale ottenuto dividendo il totale dei voti validi riportati dalle liste che hanno superato la soglia elettorale per il numero dei consiglieri spettanti al collegio, più due; i seggi non attribuiti nel primo riparto sono assegnati secondo le cifre più alte dei voti residui delle liste ammesse.
Il ricorrente denuncia la lesione dei diritti delle minoranze linguistiche, segnatamente di quella ladina, determinata dall'introduzione di una soglia elettorale per accedere alle operazioni di ripartizione dei seggi, la cui assegnazione viene riservata alle sole liste che hanno superato lo sbarramento. Questa disciplina violerebbe l'art. 25 dello statuto, che prevede l'elezione del Consiglio regionale con sistema proporzionale, diretto ad assicurare la tutela dei gruppi linguistici ed a garantire la rappresentanza del gruppo linguistico ladino (artt. 2 e 62 dello statuto), in un contesto statutario che comprende tre gli interessi nazionali la tutela delle minoranze linguistici locali (art. 4) e che attribuisce, inoltre, particolari poteri ai gruppi linguistiche in quanto tali, prevedendo in seno al Consiglio regionale la votazione separata per gruppi linguistici (artt. 56 e 84) e l'impugnazione di leggi e di atti amministrativi ritenuti lesivi della parità dei diritti dei cittadini appartenenti ai diversi gruppi linguistici o delle caratteristiche dei gruppi stessi (arti. 56 e 92).
Il limite posto per l'accesso dei gruppi linguistici alla rappresentanza politica sarebbe anche in contrasto con la Costituzione: violerebbe il principio di tutela delle minoranze linguistiche (art. 6); contrasterebbe con la neutralità del sistema elettorale, arrecando pregiudizio alla libera ed eguale competizione tra partiti ed al libero ed egualitario esercizio del voto (artt. 3, 48 e 49); lederebbe il diritto individuale inviolabile di voto, ostacolando il godimento dei diritti dei cittadini ladini nella formazione sociale di appartenenza e nella espressione politica di essa (art. 2). L'introduzione di una soglia elettorale sarebbe inoltre irrazionale, in contrasto quindi con l'art. 3 della Costituzione, perché diretta a determinare aggregazioni che assicurino la stabilità di governo, mentre il criterio di ripartizione dei seggi tra le liste che hanno superato lo sbarramento favorisce, mediante la correzione del quoziente e l'assegnazione dei seggi residui in base ai resti più alti, le formazioni più piccole.
2. I dubbi di ammissibilità dell'impugnazione, che sono stati prospettati, non sono fondati.
Anzitutto è da ritenere che la domanda proposta dal gruppo linguistico ladino, rappresentato nel Consiglio regionale dal ricorrente, rientra nell'ambito di tutela, cui è preordinata la speciale impugnazione delle leggi regionali, alla quale sono legittimati, in base all'art. 56 dello statuto, i rappresentanti dei gruppi nel Consiglio regionale quando, come nel caso in esame, non sia stata accolta la loro richiesta di votazione della legge separatamente per gruppi linguistici. Difatti il ricorrente ha denunciato la lesione di diritti dei cittadini della minoranza ladina e del loro gruppo di appartenenza, determinata dall'introduzione di una soglia per l'accesso delle liste rappresentative di tale minoranza alle operazioni di ripartizione dei seggi elettorali nelle elezioni regionali.
La domanda non eccede l'interesse del gruppo linguistico ladino, giacché viene dedotta la lesione derivante dalla introduzione delle soglie elettorali previste dalla legge impugnata; soglie che, pur avendo necessariamente carattere generale, si assume rendano impossibile o più difficile al gruppo ladino esprimere, in quanto tale, una propria rappresentanza nel Consiglio regionale.
3. Nel merito il ricorso è fondato.
L'art. 25 dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige dispone l'adozione del sistema proporzionale per la elezione del Consiglio regionale, nel generale contesto del riconoscimento di specifici gruppi linguistici, che concorrono tutti, con le caratteristiche etniche e culturali di ciascuno, a caratterizzare la intera comunità regionale, anche nelle articolazioni provinciali.
Lo statuto speciale, nel suo complesso, ha difatti delineato un sistema di particolari garanzie a tutela delle minoranze linguistiche, per salvaguardarne la identità e garantirne la rappresentanza nelle istituzioni regionali e locali, in rispondenza alle particolarità storiche e sociali della Regione, agli obblighi internazionali assunti dallo Stato ed agli interessi nazionali. Sicché la tutela delle minoranze, che è pure principio affermato in via generale dall'art. 6 della Costituzione (da ultimo, sentenza n. 213 del 1998), ha un significato particolarmente pregnante nello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige (sentenze n. 242 del 1989, n. 438 del 1993 e n. 233 del 1994), assumendo connotazioni del tutto peculiari nella comunità e nelle istituzioni di quella Regione.
In un sistema normativo statutario che attribuisce uno specifico rilievo - in forme diverse nelle due Province - ai gruppi linguistici ed alla loro consistenza, prevedendo anche la determinazione dell'appartenenza dei consiglieri regionali a ciascuno di tali gruppi (art. 31), e che stabilisce particolari garanzie per la rappresentanza del gruppo linguistico ladino (art. 62), la scelta, operata dallo stesso statuto, di un determinato sistema elettorale non appare dettata da una preferenza, che abbia di mira solo la organizzazione ed il funzionamento delle istituzioni, ma risponde alla ritenuta necessità che il sistema elettorale renda possibile, con il metodo proporzionale, la rappresentanza delle minoranze linguistiche nelle istituzioni, consentendo ai gruppi linguistici di esprimersi anche in quanto tali, in relazione alla loro consistenza e sempre in forza delle libere scelte degli elettori.
Il sistema proporzionale per la elezione del Consiglio regionale è dunque imposto dallo statuto speciale (art. 25) quale strumento di migliore garanzia per le minoranze linguistiche, giacché consente loro di poter esprimere una rappresentanza che può rispecchiare la consistenza e l'adesione al gruppo, sulla base di una libera e spontanea aggregazione dei suoi componenti.
Non si tratta, dunque, né di enunciare valutazioni generali in ordine al sistema proporzionale, quale può essere adottato in altri contesti; né di definire i confini propri di tale sistema, considerando quali correttivi possano essere introdotti mantenendosi nell'ambito di un sistema proporzionale; né, infine, di verificare se, o a quale livello, la introduzione di una soglia elettorale ne determini la mutazione di genere. D'altra parte tali correttivi non incidono sulla parità di condizioni dei cittadini e sull'eguaglianza del voto, che non si estende al risultato concreto della manifestazione di volontà dell'elettore, rimessa ai meccanismi del sistema elettorale determinati dal legislatore (sentenze n. 43 del 1961, n. 429 del 1995 e n. 107 del 1996).
Si tratta, invece, di verificare se i correttivi al sistema proporzionale per la elezione del Consiglio regionale della Regione Trentino-Alto Adige, introdotti dalla legge impugnata, siano di ostacolo alla rappresentanza delle minoranze linguistiche in quella Regione e quindi in contrasto con le finalità perseguite dallo statuto speciale nell'imporre quel sistema elettorale.
In questa prospettiva, il sistema elettorale proporzionale, cui fa riferimento l'art. 25 dello statuto, non è destinato a sollecitare, né tanto meno ad assicurare, la rappresentanza per gruppi linguistici; ma, simmetricamente, non tollera la introduzione di elementi che escludano, o rendano più difficoltosa, la rappresentanza dei gruppi linguistici, considerati dallo stesso statuto, che intendano proporsi nella competizione elettorale in quanto tali.
Quest'ultima evenienza si verifica, appunto, a seguito dell'adozione delle soglie elettorali previste dalla legge impugnata. Tanto nel collegio di Trento quanto in quello di Bolzano la soglia elettorale rappresenta un ostacolo per l'accesso del gruppo linguistico ladino alla rappresentanza nel Consiglio regionale.
Nel collegio elettorale di Trento la necessità di ottenere almeno il 5 per cento dei voti validi per potere accedere alle operazioni di assegnazione dei seggi determina una evidente barriera per liste che siano espressione di minoranze linguistiche, venendo richiesto, per concorrere alla assegnazione di un seggio, un numero di voti ben superiore al quoziente poi necessario per la sua attribuzione.
Nel collegio Pettorale di Bolzano, la percentuale di voti richiesta per accedere alle medesime operazioni, pur corrispondente al quoziente naturale, finisce con il costituire un aggravamento rispetto alle condizioni previste dalla stessa legge per la assegnazione dei seggi alle liste che hanno superato la soglia elettorale, richiedendo anche in questo caso, per concorrere alle operazioni di assegnazione di un seggio, un numero di voti superiore a quello poi necessario per la sua attribuzione, rendendo in tal modo più difficoltoso l'accesso alla rappresentanza per il gruppo linguistico minoritario.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l'illegittimità costituzionale della legge della Regione autonoma Trentino-Alto Adige 15 maggio 1998, n. 5 (Modifica della legge regionale 8 agosto 1983, n. 7, concernente l'elezione del Consiglio regionale.)
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Verfassungsrechtliche Bestimmungen
1) PARISER VERTRAG
2) Verfassung der Republik Italien
3) Dekret des Präsidenten der Republik vom 31. August 1972, Nr. 670
3) Gesetz vom 11. März 1972, Nr. 118
4) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 20. Jänner 1973, Nr. 48
5) Dekret des Präsidenten der Republik vom 20. Jänner 1973, Nr. 115
6) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. Februar 1973, Nr. 49
7) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. Februar 1973, Nr. 50
8) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 686
9) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. November 1973, Nr. 687
10) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 1. November 1973, Nr. 689
11) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 690
12) Dekret des Präsidenten der Republik vom 1. November 1973, Nr. 691
13) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 278
14) Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 279
15) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 280 —
16) Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 381
17) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 469
18) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 470
19) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 471 —
20) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 472
21) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 473
22) Dekret des Präsidenten der Republik vom 28. März 1975, Nr. 474
23) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 28. März 1975, Nr. 475 —
24) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. Juli 1976, Nr. 752
25) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. März 1977, Nr. 234
26) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. März 1977, Nr. 235
27) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. Oktober 1977, Nr. 846
28) Dekret des Präsidenten der Republik vom 6. Jänner 1978, Nr. 58
29) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 31. Juli 1978, Nr. 570
30) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 31. Juli 1978, Nr. 571
31) Dekret des Präsidenten der Republik vom 31. Juli 1978, Nr. 1017
32) Dekret des Präsidenten der Republik vom 26. Jänner 1980, Nr. 197
33) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 215
34) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 217
35) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 228
36) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 29. April 1982, Nr. 327 —
37) Dekret des Präsidenten der Republik vom 10. Februar 1983, Nr. 89
38) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 21. März 1983
39) Dekret des Präsidenten der Republik vom 6. April 1984, Nr. 426
40) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. November 1987, Nr. 511
41) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 19. November 1987, Nr. 521
42) Dekret des Präsidenten der Republik vom 19. November 1987, Nr. 526
43) Dekret des Präsidenten der Republik vom 19. November 1987, Nr. 527
44) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 15. Juli 1988, Nr. 301 —
45) Dekret des Präsidenten der Republik vom 15. Juli 1988, Nr. 305
46) Dekret des Präsidenten der Republik vom 15. Juli 1988, Nr. 574
47) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 15. Juli 1988, Nr. 575
48) Gesetz vom 30. November 1989, Nr. 386
49) Legislativdekret vom 13. September 1991, Nr. 310
50) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 265
51) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 266
52) LEGISLATIVDEKRET vom 16. März 1992, Nr. 267 —
53) Legislativdekret vom 16. März 1992, Nr. 268
54) Legislativdekret vom 21. April 1993, Nr. 133
56) LEGISLATIVDEKRET vom 21. September 1995, Nr. 429
57) Legislativdekret vom 24. Juli 1996, Nr. 434
58) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. November 1996
59) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 9. September 1997, Nr. 354
60) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Dezember 1998, Nr. 495 —
61) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 11. November 1999, Nr. 463
63) VERFASSUNGSGESETZ vom 31. Jänner 2001, Nr. 2
64) Gesetzesvertretendes Dekret vom 1. März 2001, Nr. 113
65) Gesetzesvertretendes Dekret vom 16. Mai 2001, Nr. 260
66) Gesetzesvertretendes Dekret vom 18. Mai 2001, Nr. 280
67) Verfassungsgesetz vom 18. Oktober 2001, Nr. 3
68) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 18. Juni 2002, Nr. 139
69) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 15. April 2003, Nr. 118
70) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 23. Mai 2005, Nr. 99
71) Gesetzesvertretendes Dekret vom 6. Juni 2005, Nr. 120
72) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 13. Juni 2005, Nr. 124
73) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 12. April 2006, Nr. 168
74) Gesetzesvertretendes Dekret vom 25. Juli 2006, Nr. 245
75) GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Mai 2007, Nr. 83
76) Gesetz vom 23. Dezember 2009 , Nr. 191
77) Gesetzesvertretendes Dekret vom 19. November 2010 , Nr. 252
78) Gesetzesvertretendes Dekret vom 21. Jänner 2011 , Nr. 11
79) Gesetzesvertretendes Dekret vom 19. Mai 2011 , Nr. 92
80) Legislativdekret vom 14. September 2011, Nr. 166
81) Legislativdekret vom 14. September 2011, Nr. 172
82) Legislativdekret vom 13. September 2012, Nr. 170
83) Legislativdekret vom 5. März 2013, Nr. 28
84) Gesetz vom 23. Dezember 2014, Nr. 190
85) Legislativdekret vom 29. April 2015, Nr. 75
86) Legislativdekret vom 29. April 2015, Nr. 76
87) Legislativdekret vom 13. Januar 2016, Nr. 14
88) Legislativdekret vom 4. November 2015, Nr. 186
89) Legislativdekret vom 3. März 2016, Nr. 43
90) Legislativdekret vom 3. März 2016, Nr. 46
92) Legislativdekret vom 7. Juli 2016, Nr. 146
Landesgesetzgebung
I Alpinistik
II Arbeit
A Arbeitsmarkt
B Arbeitsvermittlung
C Berufsberatung
D Technischer Arbeitsschutz und Arbeitssicherheit
a) Landesgesetz vom 27. Oktober 1988, Nr. 41
b) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 24. August 1990, Nr. 19
Art. 1
Art. 2 (Aufgaben und Befugnisse der Sicherheitsfachkräfte)
Art. 3 (Einsatz der Sicherheitsfachkräfte - Zuschüsse für die Betriebe)
c) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 4. Mai 1992, Nr. 18
d) LANDESGESETZ vom 2. Juli 1993, Nr. 13 —
e) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 21. Juli 1994, Nr. 33
f) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. November 1994, Nr. 56
g) LANDESGESETZ vom 15. Mai 1996, Nr. 9
h) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 9. April 1999, Nr. 16
i) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Oktober 1999, Nr. 60
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 13. Juni 2005, Nr. 25
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. November 2009 , Nr. 51
l) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. März 2010 , Nr. 15
m) Dekret des Landeshauptmanns vom 8. März 2012, Nr. 7
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juni 2015, Nr. 16
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
A Fremdenverkehrsorganisation
a) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 23. September 1977, Nr. 45
b) Landesgesetz vom 18. August 1992, Nr. 33
c) Landesgesetz vom 16. Mai 2012, Nr. 9
B Gastgewerbeförderung
C Reisebüros
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
XV Gewässernutzung
XVI Handel
XVII Handwerk
XVIII Grundbuch und Kataster
XIX Jagd und Fischerei
XX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
XXI Kindergärten
A
B
a) Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 2. September 1977, Nr. 40
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
C
XXII Kultur
XXIII Landesämter und Personal
A Führungsstruktur
B Sonderregelung über einzelne Fachdienste
C Aufnahme in den Landesdienst und Berufsbilder
D Allgemeine dienstrechtliche Bestimmungen über den Landesdienst
Landesgesetz vom 3. Juli 1959, Nr. 6
a) LANDESGESETZ vom 27. November 1967, Nr. 15
b) LANDESGESETZ vom 10. Jänner 1973, Nr. 3
c) LANDESGESETZ vom 28. Mai 1976, Nr. 21
d) Landesgesetz vom 17. August 1976, Nr. 36
e) LANDESGESETZ vom 7. August 1978, Nr. 34
f) LANDESGESETZ vom 21. Mai 1981, Nr. 11 —
g) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1988, Nr. 54 —
h) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 23. Dezember 1988, Nr. 37 —
i) LANDESGESETZ vom 3. Oktober 1991, Nr. 27
j) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 30. Juni 1992, Nr. 23
k) Landesgesetz vom 16. Oktober 1992, Nr. 36
l) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. April 1994, Nr. 9
m) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1995, Nr. 31
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 27. November 1995, Nr. 57
o) BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 7. Oktober 1996, Nr. 4817
p) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Juni 1999, Nr. 34
q) Dekret des Landeshauptmanns vom 23. März 2001, Nr. 11
r) Landesgesetz vom 9. November 2001, Nr. 16
s) Landesgesetz vom 19. Mai 2015, Nr. 6
t) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Januar 2016, Nr. 3
Art. 1 (Anwendungsbereich
)
Art. 2 (Beschränkungen)
Art. 3 (Genehmigungsfreie Nebentätigkeiten)
Art 4 (Geringfügige Nebentätigkeiten)
Art. 5 (Genehmigungspflichtige Nebentätigkeiten)
Art. 6 (Ausübung weiterer Tätigkeiten bei Teilzeitarbeit)
Art. 7 (Dienstabwesenheiten)
Art. 8 (Verwaltung und Kontrolle der Nebentätigkeiten)
Art. 9 (Institutionelle Aufgaben, die von Dritten bezahlt werden)
Art. 10 (Tätigkeiten bei anderen öffentlichen Strukturen)
Art. 11 (Besondere Bestimmungen für Führungskräfte)
Art. 12 (Besondere Bestimmungen für das Landesforstkorps)
Art. 13 (Aufträge an Personal im Ruhestand)
Art. 14 (Unzulässige Aufträge und Tätigkeiten)
Art. 15 (Übergangs- und Schlussbestimmungen)
Art. 16 (Aufhebung)
Art. 17 (Inkrafttreten)
E Kollektivverträge
F Plansoll und Stellenpläne
G Dienstkleidung
H Dienstaustritt und Ruhestandsbehandlung
I Übernahme von Personal anderer Körperschaften
J Landesregierung
K Landtag
L Verwaltungsverfahren
M Volksabstimmung und Wahl des Landtages
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
XXV Landwirtschaft
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
A Wirtschaftsförderung im allgemeinen
a) Landesgesetz vom 2. März 1973, Nr. 10
b) Landesgesetz vom 28. November 1973, Nr. 79
c) Landesgesetz vom 8. September 1981, Nr. 25
d) Landesgesetz vom 15. April 1991, Nr. 9
e) Landesgesetz vom 10. Dezember 1992, Nr. 44
f) Landesgesetz vom 5. April 1995, Nr. 8
Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4 (Anwendung)
Art. 5 (Konzessionsgebühr für Industrieanlagen)
Art. 6
Art. 7
g) Landesgesetz vom 13. Februar 1997, Nr. 4
h) Landesgesetz vom 13. Dezember 2006, Nr. 14
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. April 2008, Nr. 15
ALLGEMEINE BESTIMMUNGEN
FÖRDERFÄHIGE KOSTEN
VERFAHREN
Art. 18 (Auswahlverfahren durch Ausschreibung)
Art. 19 (Antragseinreichung)
Art. 20 (Unterlagen)
Art. 21 (Antragsüberprüfung)
Art. 22 (Abschlussrechnung und Auszahlung der Beihilfe)
Art. 23 (Verhandlungsverfahren)
PFLICHTEN DES BEGÜNSTIGTEN UND KONTROLLEN
ÜBERGANGS- UND SCHLUSSBESTIMMUNGEN
j) Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Oktober 2008, Nr. 54
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Dezember 2008 , Nr. 71
l) Landesgesetz vom 5. Juli 2011 , Nr. 5
m) Landesgesetz vom 19. Januar 2012, Nr. 4
B Verbraucherschutz
C Verschiedene Bestimmungen
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
Urteile Verfassungsgerichtshof
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Corte costituzionale - Sentenza N. 84 del 01.04.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 137 del 23.04.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 213 del 19.06.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 273 del 17.07.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 352 del 09.10.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 21.10.1998
Corte costituzionale - Ordinanza N. 395 del 04.12.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 398 del 11.12.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 421 del 23.12.1998
Corte costituzionale - Sentenza N. 423 del 23.12.1998
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T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 7 del 19.01.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 9 del 27.01.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 23 del 28.01.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 24 del 28.01.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 26 del 28.01.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 29 del 09.02.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 33 vom 10.02.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 42 del 25.02.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 52 del 16.03.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 56 del 16.03.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 58 vom 16.03.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 65 vom 24.03.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 66 del 25.03.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 67 del 25.03.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 69 del 25.03.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 30.03.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 74 vom 30.03.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 75 vom 30.03.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 76 vom 30.03.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 88 del 07.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 90 del 07.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 92 del 07.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 93 del 07.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 97 del 14.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 107 del 20.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 108 del 21.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 109 del 21.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 110 del 21.04.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 123 vom 29.04.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 123 del 29.04.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 125 vom 04.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 127 del 05.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 129 del 22.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 135 del 26.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 138 del 27.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 139 del 27.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 149 del 29.05.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 155 del 08.06.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 157 del 08.06.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 160 del 10.06.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 175 del 19.06.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 181 del 27.06.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 184 vom 27.06.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 187 del 27.06.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 193 del 07.07.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 195 del 07.07.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 251 del 12.08.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 258 del 26.08.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 266 del 14.09.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 267 del 14.09.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 270 del 14.09.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 272 del 17.09.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 273 del 17.09.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 275 vom 28.09.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 276 del 28.09.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 277 vom 28.09.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 280 vom 28.09.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 282 vom 28.09.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 289 del 02.10.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 290 del 05.10.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 291 vom 05.10.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 304 del 28.10.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 306 vom 30.10.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 308 del 30.10.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 311 del 30.10.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 314 del 03.11.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 316 del 09.11.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 328 vom 11.11.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 329 vom 11.11.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 331 del 11.11.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 336 del 18.11.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 351 del 23.11.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 354 vom 30.11.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 361 del 04.12.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 363 del 04.12.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 364 del 15.12.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 366 vom 15.12.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 371 vom 15.12.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 372 vom 15.12.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 377 del 17.12.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 381 del 17.12.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 382 del 17.12.1998
Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 388 vom 29.12.1998
T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 389 del 29.12.1998
1997
1996
1989
Chronologisches inhaltsverzeichnis
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
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2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
20/10/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 20. Oktober 1998, Nr. 207/1.5.
19/01/1998 - Beschluss Nr. 158 vom 19.01.1998
07/09/1998 - Beschluss Nr. 3944 vom 07.09.1998
23/02/1998 - Beschluss Nr. 591 vom 23.02.1998
12/10/1998 - Beschluss Nr. 4639 vom 12.10.1998
20/07/1998 - Beschluss Nr. 3278 vom 20.07.1998
31/08/1998 - Beschluss Nr. 3852 vom 31.08.1998
30/03/1998 - Beschluss Nr. 1242 vom 30.03.1998
16/02/1998 - Beschluss Nr. 568 vom 16.02.1998
01/04/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 84 del 01.04.1998
23/04/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 137 del 23.04.1998
19/06/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 213 del 19.06.1998
17/07/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 273 del 17.07.1998
09/10/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 352 del 09.10.1998
21/10/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 356 del 21.10.1998
04/12/1998 - Corte costituzionale - Ordinanza N. 395 del 04.12.1998
11/12/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 398 del 11.12.1998
23/12/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 421 del 23.12.1998
23/12/1998 - Corte costituzionale - Sentenza N. 423 del 23.12.1998
19/01/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 7 del 19.01.1998
27/01/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 9 del 27.01.1998
28/01/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 23 del 28.01.1998
28/01/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 24 del 28.01.1998
28/01/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 26 del 28.01.1998
09/02/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 29 del 09.02.1998
10/02/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 33 vom 10.02.1998
25/02/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 42 del 25.02.1998
16/03/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 52 del 16.03.1998
16/03/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 56 del 16.03.1998
16/03/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 58 vom 16.03.1998
24/03/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 65 vom 24.03.1998
25/03/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 66 del 25.03.1998
25/03/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 67 del 25.03.1998
25/03/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 69 del 25.03.1998
30/03/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 72 del 30.03.1998
30/03/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 74 vom 30.03.1998
30/03/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 75 vom 30.03.1998
30/03/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 76 vom 30.03.1998
25/05/1998 - Beschluss der Landesregierung vom 25. Mai 1998, Nr. 2201
14/04/1998 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. April 1998, Nr. 1547
18/12/1998 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
18/12/1998 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
18/12/1998 - KOLLEKTIVVERTRAG vom 18. Dezember 1998
22/12/1998 - Vertrag vom 22. Dezember 1998
16/12/1998 - Kollektivvertrag vom 16. Dezember 1998
29/04/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 123 vom 29.04.1998
04/05/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 125 vom 04.05.1998
27/06/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 184 vom 27.06.1998
28/09/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 275 vom 28.09.1998
28/09/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 277 vom 28.09.1998
28/09/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 280 vom 28.09.1998
28/09/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 282 vom 28.09.1998
05/10/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 291 vom 05.10.1998
30/10/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 306 vom 30.10.1998
11/11/1998 - Kollektivvertrag vom 11. November 1998
11/11/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 328 vom 11.11.1998
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30/11/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 354 vom 30.11.1998
15/12/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 366 vom 15.12.1998
15/12/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 371 vom 15.12.1998
15/12/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 372 vom 15.12.1998
18/12/1998 - Kollektivvertrag vom 18. Dezember 1998
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29/12/1998 - Verwaltungsgericht Bozen - Urteil Nr. 388 vom 29.12.1998
07/04/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 88 del 07.04.1998
07/04/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 92 del 07.04.1998
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21/04/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 109 del 21.04.1998
20/04/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 107 del 20.04.1998
29/04/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 123 del 29.04.1998
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22/05/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 129 del 22.05.1998
26/05/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 135 del 26.05.1998
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05/05/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 127 del 05.05.1998
08/06/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 157 del 08.06.1998
10/06/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 160 del 10.06.1998
29/05/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 149 del 29.05.1998
08/06/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 155 del 08.06.1998
19/06/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 175 del 19.06.1998
27/06/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 181 del 27.06.1998
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27/06/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 187 del 27.06.1998
07/07/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 193 del 07.07.1998
14/09/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 266 del 14.09.1998
14/09/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 267 del 14.09.1998
14/09/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 270 del 14.09.1998
26/08/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 258 del 26.08.1998
28/09/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 276 del 28.09.1998
17/09/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 272 del 17.09.1998
17/09/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 273 del 17.09.1998
05/10/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 290 del 05.10.1998
30/10/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 308 del 30.10.1998
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03/11/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 314 del 03.11.1998
09/11/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 316 del 09.11.1998
23/11/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 351 del 23.11.1998
04/12/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 361 del 04.12.1998
11/11/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 331 del 11.11.1998
18/11/1998 - T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 336 del 18.11.1998
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22/06/1998 - Beschluss der Landesregierung vom 22. Juni 1998, Nr. 2720
23/02/1998 - Beschluss der Landesregierung vom 23. Februar 1998, Nr. 600
16/11/1998 - Beschluss der Landesregierung vom 16. November 1998, Nr. 5330
14/12/1998 - Beschluss der Landesregierung vom 14. Dezember 1998, Nr. 5809
09/03/1998 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 9. März 1998, Nr. 895
09/11/1998 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 9. November 1998, Nr. 5247
14/12/1998 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. Dezember 1998, Nr. 5939
14/12/1998 - BESCHLUSS DER LANDESREGIERUNG vom 14. Dezember 1998, Nr. 5941
20/10/1998 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 20. Oktober 1998, Nr. 207/1.5
14/12/1998 - Beschluss der Landesregierung vom 14. Dezember 1998, Nr. 5841
19/01/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Jänner 1998, Nr. 1
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03/03/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 3. März 1998, Nr. 6
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08/04/1998 - LANDESGESETZ vom 8. April 1998, Nr. 3
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06/05/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. Mai 1998, Nr. 14
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19/06/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Juni 1998, Nr. 16
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22/07/1998 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 22. Juli 1998, Nr. 19
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31/07/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Juli 1998, Nr. 21
11/08/1998 - LANDESGESETZ vom 11. August 1998, Nr. 8
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25/08/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 25. August 1998, Nr. 24
24/09/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. September 1998, Nr. 25
24/09/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. September 1998, Nr. 26
24/09/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 24. September 1998, Nr. 27
24/09/1998 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 24. September 1998, Nr. 28
02/10/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 2. Oktober 1998, Nr. 29
05/10/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Oktober 1998, Nr. 30
09/11/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. November 1998, Nr. 34
09/11/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 9. November 1998, Nr. 35
26/11/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 26. November 1998, Nr. 36
14/12/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Dezember 1998, Nr. 37
14/12/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Dezember 1998, Nr. 38
15/12/1998 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 15. Dezember 1998, Nr. 487
15/12/1998 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 15. Dezember 1998, Nr. 488
15/12/1998 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 15. Dezember 1998, Nr. 489
15/12/1998 - Gesetzesvertretendes Dekret vom 15. Dezember 1998, Nr. 506
16/12/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Dezember 1998, Nr. 39
28/12/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. Dezember 1998, Nr. 40
29/12/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. Dezember 1998, Nr. 41
11/08/1998 - LANDESGESETZ vom 11. August 1998, Nr. 9 —
02/11/1998 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 2. November 1998, Nr. 32 —
23/01/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Jänner 1998, Nr. 3
06/11/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 6. November 1998, Nr. 33
10/02/1998 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 10. Februar 1998, Nr. 4 —
09/06/1998 - Landesgesetz vom 9. Juni 1998, Nr. 5
14/12/1998 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1998, Nr. 12
21/12/1998 - GESETZESVERTRETENDES DEKRET vom 21. Dezember 1998, Nr. 495 —
23/02/1998 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Februar 1998, Nr. 5
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14/12/1998 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1998, Nr. 11
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