In vigore al

RICERCA:

In vigore al: 07/09/2016

Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 144
Legge di stabilità 2012 - c.d. zone a burocrazia zero - affidamento ad un organo statale dei procedimenti relativi alle attività produttive - abrogazione - cessazione della materia del contendere

Sentenza 19 maggio 2014 (28 maggio 2014), n. 144; Pres. Silvestri, Red. Grossi

 

Ritenuto in fatto 1.− Con ricorso notificato l’11-16 gennaio 2012 e depositato il successivo 16 gennaio (iscritto nel registro ricorsi del 2012 al n. 8), la Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, in persona del Presidente pro tempore, ha impugnato diverse norme della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato − Legge di stabilità 2012), tra le quali i commi da 1 a 6 dell’art. 14, che (in sintesi) prevedono la costituzione, «su richiesta della regione, d’intesa con gli enti interessati e su proposta del Ministro dell’interno, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri», di un ufficio locale del Governo («presieduto dal prefetto e composto da un rappresentante della regione, da un rappresentante della provincia, da un rappresentante della città metropolitana ove esistente, e da un rappresentante del comune interessato»), cui è demandato, in via esclusiva e all’unanimità, il rilascio di tutti i provvedimenti conclusivi dei procedimenti avviati su richiesta di parte per l’inizio di nuove iniziative produttive.

La Regione ricorrente rileva che la disciplina delle «zone a burocrazia zero», già prevista con riferimento al «Meridione d’Italia» dall’art. 43 del decreto- legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 30 luglio 2010, n. 122, è stata dichiarata incostituzionale con la sentenza della Corte costituzionale n. 232 del 2011, in quanto, sebbene destinata ad incidere su materie di competenza legislativa regionale concorrente o residuale, non aveva previsto adeguati meccanismi di raccordo tra lo Stato e le Regioni. E sottolinea che (ove ne venisse ritenuta l’applicabilità anche nei confronti delle autonomie speciali) le norme censurate, pur riservando alla Regione interessata l’iniziativa per la costituzione dell’ufficio locale del Governo, prevedono un’attribuzione generalizzata, ad un organo composto e presieduto da rappresentanti dello Stato, di un insieme di funzioni individuate in modo generico e caratterizzate anche da una notevole eterogeneità quanto alla possibile incidenza sulle specifiche attribuzioni di competenza, con ciò violando, per un verso, la competenza legislativa concorrente e residuale della Valle d’Aosta di cui agli artt. 117, terzo e quarto comma, e 118 della Costituzione, letti congiuntamente all’art. 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione); per altro verso, gli artt. 2, primo comma, lettere a), p), q) e t), e 4, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d’Aosta), che garantiscono alla Valle d’Aosta la competenza legislativa esclusiva e l’esercizio delle corrispondenti funzioni amministrative, rispettivamente in materia di «ordinamento degli uffici e degli enti dipendenti dalla Regione e stato giuridico ed economico del personale», «artigianato»; «industria alberghiera, turismo e tutela del paesaggio»; «fiere e mercati»; e, infine, l’art. 3, primo comma, lettere a) ed e), del medesimo statuto speciale, che riconosce alla Regione ricorrente la potestà di emanare norme legislative di integrazione e attuazione delle leggi statali in materia di «industria e artigianato» e «utilizzazione delle miniere».

Inoltre, con specifico riguardo al comma 5 dell’art. 14 (che – nelle ipotesi in cui i procedimenti incardinati presso lo «Sportello unico per le attività produttive» non siano conclusi nel termine previsto dalla legge – dispone che l’adozione dei sottostanti provvedimenti sia rimessa «all’ufficio locale del Governo»), la Regione autonoma lamenta che a quest’ultimo organo è stato attribuito un vero e proprio potere sostitutivo, con lesione delle sue competenze legislative nelle materie sopra indicate, atteso che la sostituzione governativa avviene al di fuori delle ipotesi previste dalle disposizioni statutarie e di attuazione, ed in particolare dall’art. 4 del d.P.R. 22 febbraio 1982, n. 182 (Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d’Aosta per la estensione alla regione delle disposizioni del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 e della normativa relativa agli enti soppressi con l’art. 1-bis del decreto- legge 18 agosto 1978, n. 481, convertito nella legge 21 ottobre 1978, n. 641), che subordina espressamente l’esercizio del potere sostitutivo nei confronti della Valle d’Aosta ai casi di «accertata inattività degli organi regionali che comporti inadempimento agli obblighi comunitari», previa assegnazione all’amministrazione regionale di un congruo termine per provvedere. Laddove, poi, l’esercizio del potere in questione è stato riconosciuto all’ufficio locale del Governo prescindendo anche dalla ricorrenza dei presupposti giuridici di cui all’art. 120 Cost., e neppure essendo previsto, sempre in violazione dell’art. 120 Cost., nonché degli artt. 118 Cost. e 8, comma 3, della legge 5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3), che l’esercizio di siffatto potere sia esercitato nel rispetto dei princípi di sussidiarietà e di leale collaborazione (sul punto, la Regione richiama le sentenze di questa Corte n. 383 del 2005 e n. 165 del 2011).

2.− Con altro ricorso notificato il 13 gennaio 2012 e depositato il successivo 18 gennaio (iscritto nel registro ricorsi del 2012 al n. 12), la Provincia autonoma di Trento, in persona del Presidente della Giunta provinciale pro tempore, ha impugnato in via principale diverse disposizioni della medesima legge n. 183 del 2011, tra cui anche l’art. 14, commi da 1 a 6.

Premesso il dubbio che tale censurato articolo – approvato dopo la già richiamata declaratoria di illegittimità costituzionale dell’art. 43 del decreto- legge n. 78 del 2010 (al quale fa riferimento per definire il proprio àmbito di applicazione) nella parte in cui è destinato «ad applicarsi anche ai procedimenti amministrativi che si svolgono entro l’àmbito delle materie di competenza regionale concorrente e residuale» – non si applichi a tali materie, con conseguente carenza di interesse di essa ricorrente alla impugnazione, la Provincia osserva tuttavia che il tenore di detto art. 14 non consente di escluderne l’applicazione anche alle Regioni speciali, sicché l’impugnazione viene proposta in via tuzioristica.

Nel merito, la Provincia autonoma di Trento (con argomentazioni analoghe a quelle della Regione Valle d’Aosta) osserva che, come rilevato anche dalla sentenza della Corte costituzionale n. 232 del 2011, le norme censurate intervengono in svariate materie di competenza provinciale, nelle quali la Provincia dispone anche della potestà amministrativa ai sensi dell’art. 16 del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), come l’«urbanistica» (art. 8, numero 5), l’«artigianato» (art. 8, numero 9), le «fiere e i mercati» (art. 8, numero 12), le «miniere, cave e torbiere» (art. 8, numero 14), il «turismo e l’industria alberghiera» (art. 8. numero 20), l’«agricoltura» (art. 8, numero 21), il «commercio» (art. 9, numero 3), gli «esercizi pubblici» (art. 9, numero 7), l’«incremento della produzione industriale» (art. 9, numero 8). E rileva che (verificata l’operatività della «clausola di maggior favore» di cui all’art. 10 della legge cost. n. 3 del 2001) iniziative produttive potrebbero poi aversi in materie di competenza provinciale ai sensi dell’art. 117, terzo comma, Cost. quali: «sostegno all’innovazione per i settori produttivi», «ordinamento della comunicazione», «porti e aeroporti civili», «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia», «promozione e organizzazione di attività culturali».

Poiché le norme censurate regolano in modo dettagliato i procedimenti amministrativi relativi alle iniziative produttive, affidando la competenza a deciderli ad un ufficio statale (seppur comprendente anche rappresentanti degli enti territoriali), la Provincia lamenta la lesione delle competenze legislative ed amministrative nelle materie sopra elencate ed in quella dell’«organizzazione amministrativa» (ai sensi dell’art. 8, numero 1, dello statuto speciale, ovvero dell’art. 117, quarto comma, Cost., se ritenuto più favorevole), dato che il procedimento amministrativo non è, in realtà, una materia autonoma, ma è connesso, da un lato, alle singole materie, dall’altro, appunto all’organizzazione amministrativa dei vari enti. Per le materie per le quali siano applicabili le norme statutarie, la ricorrente denuncia, altresì, la lesione degli artt. 8, 9 e 16 dello statuto speciale, per «l’esproprio» della competenza a regolare i procedimenti amministrativi e della stessa funzione amministrativa; qualora, invece, fosse ritenuto operante l’art. 10 della legge cost. n. 3 del 2001 o si ricadesse in una «nuova» materia, la violazione riguarderebbe gli artt. 117, terzo e quarto comma, e 118 Cost., sempre per l’invasione della competenza provinciale a regolare i procedimenti amministrativi nelle proprie materie e per assenza dei presupposti della «chiamata in sussidiarietà», come evidenziato dalla citata sentenza n. 232 del 2011.

Inoltre, per la ricorrente, le norme censurate si pongono in contrasto anche con le norme di attuazione di cui agli artt. 2 e 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), che rispettivamente, nelle materie di potestà legislativa provinciale, vietano la diretta operatività della legislazione statale e l’attribuzione agli organi statali di funzioni amministrative diverse da quelli spettanti allo Stato secondo lo statuto speciale e le relative norme di attuazione; con gli artt. 87, 88 e 107 dello statuto speciale, in quanto l’attuazione-integrazione delle norme statutarie disciplinanti le funzioni del Commissario del Governo (che nella Provincia svolge le funzioni del prefetto) rientra nella competenza delle norme di attuazione; ed infine con gli artt. 3 e 97 Cost., perché la norma dichiara di voler ridurre gli oneri amministrativi, ma, in realtà, li aggrava, dato che agli organi normalmente competenti sostituisce un ufficio necessariamente composto dai rappresentanti dei quattro livelli istituzionali (a prescindere dal tipo di procedimento) che devono decidere all’unanimità.

3.− Si è costituito in entrambi i giudizi il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, che – deducendo la natura perplessa e meramente eventuale delle proposte censure, superabili mediante una interpretazione costituzionalmente orientata delle norme in esame – conclude preliminarmente per l’inammissibilità delle questioni proposte in entrambi i ricorsi.

Nel merito (con identiche argomentazioni) l’Avvocatura afferma, poi, la non fondatezza delle medesime questioni, rilevando che la richiamata sentenza n. 232 del 2011, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale dell’originario art. 43 del decreto- legge n. 78 del 2010, nella parte in cui era destinata ad applicarsi anche ai procedimenti amministrativi che si svolgono entro l’àmbito delle materie di competenza regionale concorrente e residuale, ha precisato che una legge statale può legittimamente attribuire funzioni amministrative a livello centrale ed al tempo stesso regolarne l’esercizio, a condizione che detti una disciplina logicamente pertinente, limitata a quanto strettamente indispensabile a tale fine e adottata a seguito di procedure che assicurino la partecipazione dei livelli di governo coinvolti attraverso strumenti di leale collaborazione o, comunque, attraverso adeguati meccanismi di cooperazione per l’esercizio concreto delle funzioni amministrative. Per la difesa dello Stato, la norma in esame appare, quindi, coerente con il dettato della citata sentenza, in quanto attribuisce il compito di definire i provvedimenti conclusivi dei procedimenti amministrativi ad un organo, quale è l’ufficio locale del Governo, composto in modo paritetico da rappresentanti di ciascun livello di governo interessato; la qual cosa garantisce il pieno rispetto del principio di leale collaborazione mediante adeguati meccanismi di cooperazione. Inoltre, secondo il Governo, la disposizione impugnata, lungi dall’espropriare le competenze dei singoli enti territoriali a regolare i procedimenti amministrativi, prevede che l’istituzione del detto organismo avvenga su richiesta della singola Regione, limitando così l’applicazione della disciplina delle «zone a burocrazia zero» a quanto strettamente indispensabile a giudizio della Regione medesima.

4.− Con memoria depositata nell’imminenza dell’udienza, la Provincia autonoma di Trento – dopo aver replicato nel merito alle difese svolte dall’Avvocatura generale dello Stato – rileva che l’intero art. 43 del decreto- legge n. 78 del 2010 è stato abrogato dall’art. 37-bis del decreto- legge 18 ottobre 2012, n. 179 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 17 dicembre 2012, n. 221, e che da ciò deriverebbe la cessazione della materia del contendere, giacché il censurato art. 14 non è stato applicato nel territorio di essa Provincia autonoma prima di tale abrogazione.

Considerato in diritto 1.− Con due distinti ricorsi, la Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e la Provincia autonoma di Trento hanno impugnato ciascuna diverse norme della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato − Legge di stabilità 2012), tra le quali i commi da 1 a 6 dell’art. 14.

Il comma 1 prevede che, «In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2013, sull’intero territorio nazionale si applica la disciplina delle zone a burocrazia zero prevista dall’articolo 43 del decreto- legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122». I successivi commi da 2 a 6, dispongono quanto segue: «2. A tale scopo, fino al 31 dicembre 2013, i provvedimenti di cui al primo periodo della lettera a) del comma 2 dell’articolo 43 del citato decreto- legge n. 78 del 2010 sono adottati, ferme restando le altre previsioni ivi contenute, in via esclusiva e all’unanimità, dall’ufficio locale del Governo, istituito in ciascun capoluogo di provincia, su richiesta della regione, d’intesa con gli enti interessati e su proposta del Ministro dell’interno, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. La trasmissione dei dati e dei documenti previsti dal secondo periodo della medesima lettera, avviene in favore del medesimo ufficio»; «3. L’ufficio locale del Governo è presieduto dal prefetto e composto da un rappresentante della regione, da un rappresentante della provincia, da un rappresentante della città metropolitana ove esistente, e da un rappresentante del comune interessato. Il dissenso di uno o più dei componenti, a pena di inammissibilità, deve essere manifestato nella riunione convocata dal prefetto, deve essere congruamente motivato e deve recare le specifiche indicazioni delle modifiche e delle integrazioni eventualmente necessarie ai fini dell’assenso. Si considera acquisito l’assenso dell’amministrazione il cui rappresentante non partecipa alla riunione medesima, ovvero non esprime definitivamente la volontà dell’amministrazione rappresentata»; «4. Resta esclusa l’applicazione dei commi 1, 2 e 3 ai soli procedimenti amministrativi di natura tributaria, a quelli concernenti la tutela statale dell’ambiente, quella della salute e della sicurezza pubblica, nonché alle nuove iniziative produttive avviate su aree soggette a vincolo»; «5. Fatto salvo quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160, nel caso di mancato rispetto dei termini dei procedimenti, di cui all’articolo 7 del medesimo decreto, da parte degli enti interessati, l’adozione del provvedimento conclusivo è rimessa all’ufficio locale del Governo»; «6. Le previsioni dei commi da 1 a 5 non comportano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e la partecipazione all’ufficio locale del Governo è a titolo gratuito e non comporta rimborsi».

1.1.− Rilevato che la disciplina delle «zone a burocrazia zero», già prevista con riferimento al «Meridione d’Italia» dall’art. 43, del decreto- legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 30 luglio 2010, n. 122, espressamente richiamato dalla norma censurata, è stata dichiarata incostituzionale da questa Corte con la sentenza n. 232 del 2011 («nella parte in cui è destinata ad applicarsi anche ai procedimenti amministrativi che si svolgono entro l’àmbito delle materie di competenza regionale concorrente e residuale»), le ricorrenti sottolineano che (ove ne venisse ritenuta l’applicabilità anche nei confronti delle autonomie speciali) le norme censurate, violerebbero le competenze legislative concorrenti e residuali previste nei rispettivi statuti.

1.2.− In particolare, la Regione autonoma Valle d’Aosta denuncia la violazione: a) degli artt. 117, terzo e quarto comma, e 118 della Costituzione, letti congiuntamente all’art. 10, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione), poiché anche le norme impugnate dispongono una attribuzione generalizzata, ad un organo composto e presieduto da rappresentanti dello Stato, di un insieme di funzioni individuate in modo generico e caratterizzate anche da una notevole eterogeneità quanto alla possibile incidenza sulle specifiche attribuzioni di competenza; b) degli artt. 2, comma 1, lettere a), p), q) e t), e 4, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4 (Statuto speciale per la Valle d’Aosta), che le garantiscono la competenza legislativa esclusiva e l’esercizio delle corrispondenti funzioni amministrative, rispettivamente in materia di «ordinamento degli uffici e degli enti dipendenti dalla Regione e stato giuridico ed economico del personale», «artigianato»; «industria alberghiera, turismo e tutela del paesaggio»; «fiere e mercati»; c) dell’art. 3, comma 1, lettere a) ed e), dello statuto speciale, che riconosce alla Regione ricorrente la potestà di emanare norme legislative di integrazione e attuazione delle leggi statali in materia di «industria e artigianato» e «utilizzazione delle miniere»; d) (con specifico riferimento all’art. 14, comma 5, rispetto al quale la Regione lamenta che sia stato attribuito all’ufficio locale del Governo un vero e proprio potere sostitutivo) dell’art. 4 del d.P.R. 22 febbraio 1982, n. 182 (Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d’Aosta per la estensione alla regione delle disposizioni del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 e della normativa relativa agli enti soppressi con l’art. 1-bis del decreto- legge 18 agosto 1978, n. 481, convertito nella legge 21 ottobre 1978, n. 641), che subordina espressamente l’esercizio di tale potere ai casi di «accertata inattività degli organi regionali che comporti inadempimento agli obblighi comunitari», previa assegnazione all’amministrazione regionale di un congruo termine per provvedere; nonché con gli artt. 120 e 118 Cost. e 8, comma 3, della legge 5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3), poiché l’esercizio del potere in questione è stato riconosciuto prescindendo anche dalla ricorrenza dei presupposti giuridici e dal rispetto dei princípi di sussidiarietà e di leale collaborazione.

1.3.− Dal canto suo, la Provincia autonoma di Trento lamenta la violazione: a) degli artt. 8, numeri 5), 9), 12), 14), 20) e 21); 9, numeri 3), 7) e 8); e 16 del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), poiché le norme censurate intervengono in svariate materie di competenza provinciale, come l’«urbanistica», l’«artigianato», le «fiere e i mercati», le «miniere, cave e torbiere», il «turismo e l’industria alberghiera», l’«agricoltura», il «commercio», gli «esercizi pubblici», l’«incremento della produzione industriale»; nonché (verificata l’operatività della «clausola di maggior favore» di cui all’art. 10 della legge cost. n. 3 del 2001) dell’art. 117, terzo comma, Cost., in quanto iniziative produttive potrebbero poi aversi in materie di competenza provinciale, quali: «sostegno all’innovazione per i settori produttivi», «ordinamento della comunicazione», «porti e aeroporti civili», «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia», «promozione e organizzazione di attività culturali»; b) degli artt. 8, numeri 5), 9), 12), 14), 20) e 21); 9, numeri 3), 7) e 8); e 16 dello statuto speciale; nonché dell’art. 8, numero 1), dello statuto speciale (ovvero dell’art. 117, quarto comma, Cost., se ritenuto più favorevole), poiché le norme censurate regolano in modo dettagliato i procedimenti amministrativi relativi alle iniziative produttive, affidando la competenza a deciderli ad un ufficio statale; c) degli artt. 8, 9 e 16 dello statuto speciale ovvero (qualora si ritenga operante l’art. 10 della legge cost. n. 3 del 2001 o si ricada in una «nuova» materia) degli artt. 117, terzo e quarto comma, e 118 Cost., per l’invasione della competenza provinciale a regolare i procedimenti amministrativi nelle proprie materie e per assenza dei presupposti della chiamata in sussidiarietà; d) degli artt. 2 e 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento), che rispettivamente, nelle materie di potestà legislativa provinciale, vietano la diretta operatività della legislazione statale, e l’attribuzione agli organi statali di funzioni amministrative diverse da quelli spettanti allo Stato secondo lo statuto speciale e le relative norme di attuazione; e) degli artt. 87, 88 e 107 dello statuto speciale, in quanto l’attuazione-integrazione delle norme statutarie disciplinanti le funzioni del Commissario del Governo (che nella Provincia svolge le funzioni del prefetto) rientra nella competenza delle norme di attuazione; f) degli artt. 3 e 97 Cost., perché la norma dichiara di voler ridurre gli oneri amministrativi ma, in realtà, li aggrava, dato che agli organi normalmente competenti sostituisce un ufficio necessariamente composto dai rappresentanti dei quattro livelli istituzionali (a prescindere dal tipo di procedimento), che devono decidere all’unanimità.

2.− Riservate a separate pronunce le decisioni sull’impugnazione delle altre norme contenute nella legge n. 183 del 2011, vengono in esame in questa sede le questioni di costituzionalità relative all’art. 14, commi da 1 a 6.

2.1.− Va preliminarmente disposta la riunione dei ricorsi proposti dalla Regione Valle d’Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento in quanto aventi un oggetto comune (art. 14, commi da 1 a 6) ed implicanti la soluzione di questioni – ancorché riferite a parametri statutari parzialmente diversi – sostanzialmente analoghe.

3.− Sempre preliminarmente, deve rilevarsi che, dopo la proposizione di entrambi i ricorsi, il secondo periodo del comma 4 dell’art. 37-bis del decreto- legge 18 ottobre 2012, n. 179 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 17 dicembre 2012, n. 221, ha disposto che «L’articolo 43 del decreto- legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è abrogato». Poiché le censure svolte dalle ricorrenti riguardano proprio la portata applicativa della disciplina delle «zone a burocrazia zero» dettata dall’art. 43 (che il comma 1 dell’impugnato art. 14 estendeva in via sperimentale, fino al 31 dicembre 2013, all’intero territorio nazionale), lo ius superveniens viene ad incidere direttamente sul contenuto dispositivo della normativa impugnata, facendone venir meno in toto l’applicabilità.

Da un lato, può pertanto affermarsi come la sopravvenuta abrogazione della norma richiamata (che costituisce parte integrante e presupposto di operatività delle disposizioni impugnate) sia pienamente satisfattiva delle pretese delle ricorrenti (così realizzando la prima delle due condizioni che la giurisprudenza della Corte ha enucleato per pervenire alla declaratoria di cessazione della materia del contendere: sentenze n. 272, n. 246 e n. 228 del 2013). Quanto all’ulteriore requisito, va rilevato come la sola Provincia autonoma di Trento abbia richiesto l’adozione di siffatta pronuncia, affermando (nella memoria illustrativa di udienza) che la norma non ha trovato applicazione medio tempore nel suo territorio. Tale dichiarazione, in quanto proveniente dalla stessa parte, titolare dell’interesse ad impugnare la norma in sede di giudizio in via di azione (ed in quanto riguardante circostanze da questa direttamente acclarabili e non contestate da controparte), risulta sufficiente a determinare la cessazione della materia del contendere in ordine alle questioni proposte dalla predetta Provincia autonoma.

3.1.− Viceversa l’assenza di alcun riferimento allo ius superveniens ad opera della Regione autonoma Valle d’Aosta, che nulla osserva in ordine alla eventuale satifattività nei suoi confronti della novella e, soprattutto, alla mancata applicazione della normativa censurata nel suo territorio, non consente di addivenire – rispetto alle questioni da essa proposte, con riferimento agli specifici evocati parametri, anche statutari – alla medesima declaratoria di cessazione della materia del contendere, determinandosi pertanto la necessità di condurre nel merito il richiesto scrutinio di costituzionalità.

4.− Con riguardo al quale, sempre in via preliminare, va rigettata l’eccezione di inammissibilità delle sollevate questioni in ragione della asserita natura perplessa e meramente eventuale delle proposte censure. Infatti, per giurisprudenza consolidata, la eventuale finalità interpretativa, o «cautelativa», della questione proposta in via principale non incide sull’ammissibilità della questione medesima. Questa Corte ha ripetutamente affermato che a differenza del giudizio in via incidentale, quello in via principale può ben concernere questioni sollevate sulla base di interpretazioni (anche se poste in subordinazione logica) prospettate dal ricorrente come possibili, soprattutto nei casi in cui (come nella specie) sulla legge non si siano ancora formate prassi interpretative in grado di modellare o restringere il raggio delle sue astratte potenzialità applicative e le interpretazioni addotte dal ricorrente non siano implausibili e irragionevolmente scollegate dalle disposizioni impugnate, così da far ritenere le questioni del tutto astratte o pretestuose (sentenze n. 278 del 2010 e n. 249 del 2005). D’altronde, pur nei limiti di ciò che possa essere considerato disponibile dai contendenti (ordinanza n. 342 del 2009), nella fattispecie, la manifestata radicale divergenza delle rispettive premesse interpretative dei contraddittori in ordine al contestato àmbito di applicabilità (in ragione dell’espresso richiamo nelle disposizioni impugnate) della norma già dichiarata costituzionalmente illegittima (dalla sentenza n. 232 del 2011) ai rapporti da esse disciplinati dimostra il carattere effettivamente e plausibilmente controverso della questione, derivante appunto dalla mancanza di una convergenza ermeneutica che sola potrebbe rendere l’impugnazione priva di consistenza, perché assente l’interesse a coltivarla (ordinanza n. 342 del 2009).

5.− Nel merito, le censure mosse dalla Regione autonoma Valle d’Aosta sono fondate.

5.1.− Su ricorso di una Regione a statuto ordinario, con la sentenza n. 232 del 2011, di qualche mese precedente alla emanazione della normativa censurata, l’art. 43 del decreto- legge n. 78 del 2010 (che ha previsto, con normativa del tutto analoga, la possibilità di istituzione e la relativa regolamentazione delle «zone a burocrazia zero» nel «Meridione d’Italia») è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo, «nella parte in cui è destinato ad applicarsi anche ai procedimenti amministrativi che si svolgono entro l’àmbito delle materie di competenza regionale concorrente o residuale».

Poiché l’impugnato art. 14 della legge n. 183 del 2011, espressamente estende, fino al 31 dicembre 2013, all’intero territorio nazionale la medesima disciplina prevista dal menzionato art. 43, il rinvio operato dalla disposizione censurata a quanto previsto da quella dichiarata incostituzionale comporta che anche la normativa oggetto del presente scrutinio soffra degli stessi vizi della norma richiamata, che ne determina lo specifico contenuto dispositivo. E, d’altronde, le censure svolte dalla Regione autonoma Valle d’Aosta sono nel loro contenuto analoghe (seppure riferite, tra l’altro, anche a specifiche competenze statutarie) a quelle svolte a suo tempo dalla precedente ricorrente.

5.2.− Così, da un lato (conformemente a quanto affermato nella richiamata pronuncia) deve ribadirsi che la disposizione impugnata – prevedendo una attribuzione generalizzata ed astratta ad un organo statale di un insieme indifferenziato di funzioni, individuate in modo generico e caratterizzate anche da una notevole eterogeneità quanto alla possibile incidenza sulle specifiche attribuzioni di competenza – è destinata ad avere vigore in tutti i procedimenti amministrativi ad istanza di parte o avviati d’ufficio concernenti le «nuove iniziative produttive». E ciò, a prescindere dalla materia nel cui contesto hanno rilievo tali procedimenti, i quali possono essere destinati ad esplicarsi nei più svariati àmbiti materiali, sia di competenza esclusiva statale, sia di competenza primaria, ovvero integrativa ed attuativa, attribuite alla Regione autonoma ricorrente rispettivamente dagli artt. 2 e 3 dello statuto speciale.

Dall’altro lato (sempre in conformità con la sentenza n. 232 del 2011), va richiamato il consolidato orientamento secondo il quale (poiché la valutazione della necessità del conferimento di una funzione amministrativa ad un livello territoriale superiore rispetto a quello comunale deve essere effettuata dall’organo legislativo corrispondente almeno al livello territoriale interessato), tale scelta deve giustificarsi in base ai princípi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza (ex plurimis, sentenze n. 278 del 2010, n. 76 del 2009, n. 165 e n. 88 del 2007, n. 214 del 2006, n. 151 del 2005). E deve riaffermarsi che, proprio in ragione della rilevanza dei valori coinvolti, una deroga al riparto operato dall’art. 4 dello statuto speciale (secondo il quale: «La Regione esercita le funzioni amministrative sulle materie nelle quali ha potestà legislativa a norma degli artt. 2 e 3 […]») può essere giustificata solo se la valutazione dell’interesse unitario sottostante all’assunzione di funzioni regionali da parte dello Stato sia proporzionata, non risulti affetta da irragionevolezza e sia oggetto di un accordo stipulato con la Regione interessata.

Affinché, dunque, nelle materie di competenza della Regione autonoma ricorrente, una legge statale possa legittimamente attribuire funzioni amministrative a livello centrale ed al tempo stesso regolarne l’esercizio, è necessario che essa detti una disciplina logicamente pertinente (dunque idonea alla regolazione delle suddette funzioni), che risulti limitata a quanto strettamente indispensabile a tale fine e che sia adottata a seguito di procedure che assicurino la partecipazione dei livelli di governo coinvolti attraverso strumenti di leale collaborazione o, comunque, attraverso adeguati meccanismi di cooperazione per l’esercizio concreto delle funzioni amministrative allocate in capo agli organi centrali. Infatti, solo la presenza di tali presupposti, alla stregua di uno scrutinio stretto di costituzionalità, consente di giustificare la scelta statale dell’esercizio unitario di funzioni (ex plurimis, sentenza n. 232 del 2011).

5.3 − L’intera normativa censurata – che, come detto, richiama, al comma 1, la disciplina di cui all’art. 43 del decreto- legge n. 78 del 2010 e ne fa proprio il relativo campo di applicazione indifferenziato, con ciò influendo anche sulla portata dispositiva dei successivi commi da 2 a 6 – è viziata dagli stessi profili di incostituzionalità della disposizione richiamata, in ragione della assoluta carenza nel contesto dispositivo di una qualsiasi esplicitazione sia dell’esigenza di assicurare l’esercizio unitario perseguito attraverso tali funzioni, sia della congruità, in termini di proporzionalità e ragionevolezza, di detta avocazione rispetto al fine voluto ed ai mezzi predisposti per raggiungerlo, sia della impossibilità che le funzioni amministrative de quibus possano essere adeguatamente svolte agli ordinari livelli inferiori.

Né, peraltro, può valere l’osservazione della difesa dello Stato, secondo cui la disposizione impugnata prevede che l’operatività della disciplina in esame sia subordinata alla richiesta della Regione (ai sensi del comma 2 dell’art. 14), limitando così l’applicazione della disciplina delle «zone a burocrazia zero» a quanto strettamente indispensabile a giudizio della Regione medesima. Tale assunto non risulta decisivo, giacché l’eventuale richiesta non potrebbe mai costituire acquiescenza, né potrebbe influire sull’assetto delle competenze che è materia indisponibile da parte delle Regioni.

6.– La normativa di cui all’art. 14, commi da 1 a 6, della legge n. 183 del 2011 deve pertanto essere dichiarata costituzionalmente illegittima, nella parte in cui è destinata ad applicarsi anche ai procedimenti amministrativi che si svolgono entro l’àmbito delle materie di competenza primaria e integrativa/attuativa della Regione autonoma Valle d’Aosta.

Restano assorbiti gli ulteriori profili di censura.

 

Per questi motivi

LA CORTE COSTITUZIONALE

 

riservata a separate pronunce la decisione delle ulteriori questioni di legittimità costituzionale promosse dalla Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e dalla Provincia autonoma di Trento, rispettivamente con i ricorsi indicati in epigrafe;

riuniti i giudizi,

1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, commi da 1 a 6, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato − Legge di stabilità 2012), nella parte in cui era destinato ad applicarsi anche ai procedimenti amministrativi che si svolgono entro l’àmbito delle materie di competenza primaria e integrativa/attuativa della Regione autonoma Valle d’Aosta;

2) dichiara cessata la materia del contendere in ordine alle questioni di legittimità costituzionale dello stesso art. 14, commi da 1 a 6, della legge n. 183 del 2011, promosse – in riferimento agli artt. 8, 9, 16, 87, 88 e 107 del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige); agli artt. 2 e 4 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti il rapporto tra atti legislativi statali e leggi regionali e provinciali, nonché la potestà statale di indirizzo e coordinamento); agli artt. 3, 97, 117, terzo e quarto comma, e 118 della Costituzione; nonché all’art. 10 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 (Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione) – dalla Provincia autonoma di Trento, con il ricorso indicato in epigrafe.

 

indice
ActionActionVerfassungsrechtliche Bestimmungen
ActionActionLandesgesetzgebung
ActionActionI Alpinistik
ActionActionA Bergrettungsdienst
ActionActionB Berg- und Skiführer
ActionActionC Schutzhütten
ActionActiona) Landesgesetz vom 7. Juni 1982, Nr. 22
ActionActionb) Landesgesetz vom 7. April 1997, Nr. 5 
ActionActionc) Dekret des Landeshauptmanns vom 10. Juni 1999, Nr. 30
ActionActionArt. 1 (Geltungsbereich)
ActionActionArt. 2 (Zulässige Gesuche und Fristen für die Einreichung der Anträge)
ActionActionArt. 3 (Zulässige Investitionen)
ActionActionArt. 4 (Einschränkungen und Sonderregelungen)
ActionActionArt. 5 (Investitionsgrenzen)
ActionActionArt. 6 (Art und Ausmaß der Beihilfen)
ActionActionArt. 7 (Einstufung)
ActionActionArt. 8 (Einreichung und Bearbeitung der Gesuche)
ActionActionArt. 9 (Gewährung der Zuschüsse)
ActionActionArt. 10 (Auszahlung der Zuschüsse)
ActionActionArt. 11 (Kontrollen)
ActionActionArt. 12 (Aufhebung)
ActionActionAnhang
ActionActionII Arbeit
ActionActionA Arbeitsmarkt
ActionActionB Arbeitsvermittlung
ActionActionC Berufsberatung
ActionActionD Technischer Arbeitsschutz und Arbeitssicherheit
ActionActiona) Landesgesetz vom 27. Oktober 1988, Nr. 41
ActionActionb) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 24. August 1990, Nr. 19
ActionActionc) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 4. Mai 1992, Nr. 18
ActionActiond) LANDESGESETZ vom 2. Juli 1993, Nr. 13 —
ActionActione) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 21. Juli 1994, Nr. 33
ActionActionf) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. November 1994, Nr. 56
ActionActiong) LANDESGESETZ vom 15. Mai 1996, Nr. 9
ActionActionh) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 9. April 1999, Nr. 16
ActionActioni) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. Oktober 1999, Nr. 60
ActionActionj) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 13. Juni 2005, Nr. 25
ActionActionk) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. November 2009 , Nr. 51
ActionActionl) Dekret des Landeshauptmanns vom 2. März 2010 , Nr. 15
ActionActionm) Dekret des Landeshauptmanns vom 8. März 2012, Nr. 7
ActionActionn) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Juni 2015, Nr. 16
ActionActionArt. 1 (Anwendungsbereich) 
ActionActionArt. 2 (Gemeinsame Bestimmungen)
ActionActionArt. 3 (Meldung der Inbetriebnahme)
ActionActionArt. 4 (Prüfverfahren)
ActionActionArt. 5 (Prüfer)
ActionActionArt. 6 (Voraussetzungen der Prüfer)
ActionActionArt. 7 (Aufzüge)
ActionActionArt. 8 (Landesverzeichnis der Aufzugswartungsfachleute)
ActionActionArt. 9 (Elektrische Anlagen)
ActionActionArt. 10 (Andere Geräte und Anlagen)
ActionActionArt. 11 (Aufhebung)
ActionActionIII Bergbau
ActionActionIV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
ActionActionV Berufsbildung
ActionActionVI Bodenschutz, Wasserbauten
ActionActionVII Energie
ActionActionVIII Finanzen
ActionActionIX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
ActionActionX Fürsorge und Wohlfahrt
ActionActionXI Gaststätten
ActionActionXII Gemeinnutzungsrechte
ActionActionXIII Forstwirtschaft
ActionActionXIV Gesundheitswesen und Hygiene
ActionActionA Gesundheitsdienst
ActionActionB Gesundheitsvorsorge-Krankenvorsorge
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 15. September 1973, Nr. 54
ActionActionb) Landesgesetz vom 27. September 1973, Nr. 57
ActionActionc) Landesgesetz vom 17. September 1973, Nr. 60
ActionActiond) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 30. Mai 1974, Nr. 41
ActionActione) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 21. September 1976, Nr. 49
ActionActionf) LANDESGESETZ vom 10. Dezember 1976, Nr. 53
ActionActiong) LANDESGESETZ vom 15. Jänner 1977, Nr. 2 —
ActionActionh) LANDESGESETZ vom 26. Juli 1978, Nr. 45
ActionActioni) LANDESGESETZ vom 1. Dezember 1978, Nr. 62
ActionActionj) LANDESGESETZ vom 7. Dezember 1982, Nr. 39
ActionActionk) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 28. April 1988, Nr. 11
ActionActionl) Landesgesetz vom 11. Mai 1988, Nr. 16 
ActionActionm) LANDESGESETZ vom 7. Mai 1991, Nr. 14 —
ActionActionn) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. Februar 1992, Nr. 7
ActionActiono) Dekret des Landeshauptmanns vom 5. Mai 1992, Nr. 19
ActionActionp) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 22. Februar 2005, Nr. 6
ActionActionArt. 1 (Anwendungsbereich)
ActionActionArt. 2 (Anspruchsberechtigte)
ActionActionArt. 3 (Antrag)
ActionActionArt. 4 (Erhebung des Pflegebedürftigkeitsgrades)
ActionActionArt. 5 (Beitragszuerkennung)
ActionActionArt. 6 (Auszahlung)
ActionActionArt. 7 (Kontrollen und Berichtigungen)
ActionActionArt. 8 (Sanktionen und Rekurse)
ActionActionArt. 9 (Aufhebung)
ActionActionAnlage A
ActionActionAnlage B
ActionActionq) Landesgesetz vom 11. Oktober 2012, Nr. 16
ActionActionr) Landesgesetz vom 13. Mai 2015, Nr. 4
ActionActionC Hygiene
ActionActionD Landesgesundheitsplan
ActionActionE Psychische Gesundheit
ActionActionF Arbeitsverträge
ActionActionG - Gesundheitlicher Notstand – COVID-19
ActionActionXV Gewässernutzung
ActionActionXVI Handel
ActionActionXVII Handwerk
ActionActionXVIII Grundbuch und Kataster
ActionActionXIX Jagd und Fischerei
ActionActionXX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
ActionActionXXI Kindergärten
ActionActionXXII Kultur
ActionActionA Rundfunkanstalt Südtirol (RAS)
ActionActiona) LANDESGESETZ vom 13. Februar 1975, Nr. 16 —
ActionActionb) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 10. März 1977, Nr. 12
ActionActionI. Organe und deren Befugnisse
ActionActionII. Personalordnung
ActionActionIII. Das Vermögen
ActionActionIV. Verträge
ActionActionV. Dienste in Eigenregie
ActionActionVI. Haushaltsgebarung
ActionActionArt. 27
ActionActionArt. 28 (Einnahmen und Ausgaben)
ActionActionArt. 29 (Ermittlung und Einhebung der Einnahmen)
ActionActionArt. 30 (Bereitstellung der Ausgaben)
ActionActionArt. 31 (Zahlungsverfahren)
ActionActionArt. 32 (Rechnungsabschluß)
ActionActionArt. 33 (Ergänzungshaushalt)
ActionActionArt. 34 (Schatzamt)
ActionActionVII. Übergangs- und Schlussbestimmungen
ActionActionc) LANDESGESETZ vom 27. Juli 1978, Nr. 43
ActionActiond) LANDESGESETZ vom 30. Juli 1981, Nr. 23
ActionActione) LANDESGESETZ vom 11. März 1983, Nr. 7
ActionActionf) Landesgesetz vom 18. März 2002, Nr. 6
ActionActionB Förderung kultureller Tätigkeiten
ActionActionC Denkmalpflege
ActionActionD Kulturelle Einrichtungen
ActionActionE Landesarchiv
ActionActionXXIII Landesämter und Personal
ActionActionA Führungsstruktur
ActionActionB Sonderregelung über einzelne Fachdienste
ActionActionC Aufnahme in den Landesdienst und Berufsbilder
ActionActionD Allgemeine dienstrechtliche Bestimmungen über den Landesdienst
ActionActionE Kollektivverträge
ActionActionF Plansoll und Stellenpläne
ActionActionG Dienstkleidung
ActionActionH Dienstaustritt und Ruhestandsbehandlung
ActionActionI Übernahme von Personal anderer Körperschaften
ActionActionJ Landesregierung
ActionActionK Landtag
ActionActiona) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 19. Dezember 1979
ActionActiona) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 19. Dezember 1979, Nr. 12
ActionActionb) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 15. November 1989, Nr. 9
ActionActionc) BESCHLUSS DES LANDTAGES vom 12. Mai 1993, Nr. 4
ActionActionEINLEITENDE BESTIMMUNGEN
ActionActionDIE ORGANE DES LANDTAGES
ActionActionHAUSHALT DES LANDTAGES
ActionActionREGELUNG DES WAHLBESTÄTIGUNGSVERFAHRENS UND DES VERFAHRENS FÜR DEN AMTSVERFALL
ActionActionDIE GESETZGEBUNGSAUSSCHÜSSE
ActionActionSITZUNGSORDNUNG DES LANDTAGES
ActionActionABSTIMMUNGEN, BESCHLUSSFÄHIGKEIT UND BESCHLÜSSE DES LANDTAGES
ActionActionVERFAHREN FÜR DIE VORLAGE UND DIE BEHANDLUNG VON GESETZENTWÜRFEN
ActionActionÄNDERUNGEN DES AUTONOMIESTATUTES
ActionActionArt. 108/bis (Prüfung der von Abgeordneten oder der Landesregierung eingebrachten Anträge auf Änderung des Autonomiestatutes)  
ActionActionArt. 108/ter (Stellungnahme zu den von der Regierung oder von Parlamentsabgeordneten eingebrachten Vorlagen zur Änderung des Autonomiestatutes)
ActionActionBERICHTE UND ANHÖRUNGEN
ActionActionKONTROLLFUNKTIONEN
ActionActionGEBRAUCH DER DEUTSCHEN UND DER ITALIENISCHEN SPRACHE
ActionActionÜBERGANGS- UND SCHLUSSBESTIMMUNGEN
ActionActiond) Landesgesetz vom 19. September 2011, Nr. 10
ActionActione) Landesgesetz vom 23. April 2015, Nr. 3
ActionActionL Verwaltungsverfahren
ActionActionM Volksabstimmung und Wahl des Landtages
ActionActionXXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
ActionActionXXV Landwirtschaft
ActionActionXXVI Lehrlingswesen
ActionActionXXVII Messen und Märkte
ActionActionXXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
ActionActionXXIX Öffentliche Veranstaltungen
ActionActionXXX Raum und Landschaft
ActionActionXXXI Rechnungswesen
ActionActionXXXII Sport und Freizeitgestaltung
ActionActionXXXIII Straßenwesen
ActionActionXXXIV Transportwesen
ActionActionXXXV Unterricht
ActionActionXXXVI Vermögen
ActionActionXXXVII Wirtschaft
ActionActionXXXVIII Wohnbauförderung
ActionActionXXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
ActionActionBeschlüsse der Landesregierung
ActionAction2024
ActionAction2023
ActionAction2022
ActionAction2021
ActionAction2020
ActionAction2019
ActionAction2018
ActionAction2017
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction Beschluss vom 13. Januar 2015, Nr. 29
ActionAction Beschluss vom 27. Januar 2015, Nr. 94
ActionAction Beschluss vom 27. Januar 2015, Nr. 106
ActionAction Beschluss vom 3. Februar 2015, Nr. 128
ActionAction Beschluss vom 3. Februar 2015, Nr. 130
ActionAction Beschluss vom 3. Februar 2015, Nr. 134
ActionAction Beschluss vom 10. Februar 2015, Nr. 166
ActionAction Beschluss vom 24. Februar 2015, Nr. 207
ActionAction Beschluss vom 3. März 2015, Nr. 229
ActionAction Beschluss vom 10. März 2015, Nr. 275
ActionAction Beschluss vom 17. März 2015, Nr. 299
ActionAction Beschluss vom 24. März 2015, Nr. 347
ActionAction Beschluss vom 24. März 2015, Nr. 351
ActionAction Beschluss vom 31. März 2015, Nr. 394
ActionAction Beschluss vom 14. April 2015, Nr. 419
ActionAction Beschluss vom 14. April 2015, Nr. 423
ActionAction Beschluss vom 14. April 2015, Nr. 435
ActionAction Beschluss vom 21. April 2015, Nr. 470
ActionAction Beschluss vom 28. April 2015, Nr. 486
ActionAction Beschluss vom 28. April 2015, Nr. 505
ActionAction Beschluss vom 5. Mai 2015, Nr. 524
ActionAction Beschluss vom 5. Mai 2015, Nr. 532
ActionAction Beschluss vom 12. Mai 2015, Nr. 543
ActionAction Beschluss vom 12. Mai 2015, Nr. 558
ActionAction Beschluss vom 19. Mai 2015, Nr. 573
ActionAction Beschluss vom 9. Juni 2015, Nr. 651
ActionAction Beschluss vom 9. Juni 2015, Nr. 699
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 703
ActionActionAnlage A
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 712
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 713
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 714
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 721
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 733
ActionAction Beschluss vom 16. Juni 2015, Nr. 734
ActionAction Beschluss vom 23. Juni 2015, Nr. 743
ActionAction Beschluss vom 30. Juni 2015, Nr. 784
ActionAction Beschluss vom 30. Juni 2015, Nr. 796
ActionAction Beschluss vom 7. Juli 2015, Nr. 808
ActionAction Beschluss vom 7. Juli 2015, Nr. 816
ActionAction Beschluss vom 14. Juli 2015, Nr. 830
ActionAction Beschluss vom 14. Juli 2015, Nr. 832
ActionAction Beschluss vom 14. Juli 2015, Nr. 834
ActionAction Beschluss vom 28. Juli 2015, Nr. 869
ActionAction Beschluss vom 28. Juli 2015, Nr. 873
ActionAction Beschluss vom 28. Juli 2015, Nr. 890
ActionAction Beschluss vom 11. August 2015, Nr. 923
ActionAction Beschluss vom 25. August 2015, Nr. 979
ActionAction Beschluss vom 25. August 2015, Nr. 990
ActionAction Beschluss vom 1. September 2015, Nr. 1004
ActionAction Beschluss vom 1. September 2015, Nr. 1017
ActionAction Beschluss vom 8. September 2015, Nr. 1022
ActionAction Beschluss vom 8. September 2015, Nr. 1027
ActionAction Beschluss vom 15. September 2015, Nr. 1047
ActionAction Beschluss vom 15. September 2015, Nr. 1058
ActionAction Beschluss vom 22. September 2015, Nr. 1100
ActionAction Beschluss vom 29. September 2015, Nr. 1104
ActionAction Beschluss vom 29. September 2015, Nr. 1112
ActionAction Beschluss vom 6. Oktober 2015, Nr. 1136
ActionAction Beschluss vom 13. Oktober 2015, Nr. 1162
ActionAction Beschluss vom 13. Oktober 2015, Nr. 1171
ActionAction Beschluss vom 27. Oktober 2015, Nr. 1236
ActionAction Beschluss vom 3. November 2015, Nr. 1251
ActionAction Beschluss vom 3. November 2015, Nr. 1274
ActionAction Beschluss vom 10. November 2015, Nr. 1275
ActionAction Beschluss vom 10. November 2015, Nr. 1300
ActionAction Beschluss vom 17. November 2015, Nr. 1328
ActionAction Beschluss vom 24. November 2015, Nr. 1358
ActionAction Beschluss vom 1. Dezember 2015, Nr. 1373
ActionAction Beschluss vom 9. Dezember 2015, Nr. 1407
ActionAction Beschluss vom 15. Dezember 2015, Nr. 1438
ActionAction Beschluss vom 22. Dezember 2015, Nr. 1475
ActionAction Beschluss vom 22. Dezember 2015, Nr. 1544
ActionAction2014
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionActionUrteile Verfassungsgerichtshof
ActionAction2024
ActionAction2023
ActionAction2022
ActionAction2021
ActionAction2020
ActionAction2019
ActionAction2018
ActionAction2017
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 10. Februar 2014, Nr. 19
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 24 febbraio 2014, n. 28
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 26. Februar 2014, Nr. 40
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 24 marzo 2014, n. 61
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil vom 26. März 2014, Nr. 64
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 7 aprile 2014, n. 89
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 9 aprile 2014, n. 99
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Beschluss vom 9 April 2014, n. 103
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 7 maggio 2014, n. 127
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 7 maggio 2014, n. 129
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 137
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 138
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 19 maggio 2014, n. 144
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 11 giugno 2014, n. 169
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 11 giugno 2014, n. 175
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil 23. Juni 2014, Nr. 188
ActionAction Verfassungsgerichtshof - Urteil 23. Juni 2014, n. 190
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 15 luglio 2014, n. 224
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 9 luglio 2014, n. 213
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 14 novembre 2014, n. 237
ActionAction Corte costituzionale - ordinanza del 21 ottobre 2014, n. 257
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 13 novembre 2014, n. 256
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 1 dicembre 2014, n. 275
ActionAction Corte costituzionale - sentenza del 26 marzo 2014, n. 72
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
ActionAction1995
ActionAction1994
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionAction1989
ActionAction1988
ActionAction1987
ActionAction1986
ActionAction1985
ActionAction1984
ActionAction1983
ActionAction1982
ActionActionUrteile Verwaltungsgericht
ActionActionChronologisches inhaltsverzeichnis
ActionAction2016
ActionAction2015
ActionAction2014
ActionAction2013
ActionAction2012
ActionAction2011
ActionAction2010
ActionAction2009
ActionAction2008
ActionAction2007
ActionAction2006
ActionAction2005
ActionAction2004
ActionAction2003
ActionAction2002
ActionAction2001
ActionAction2000
ActionAction1999
ActionAction1998
ActionAction1997
ActionAction1996
ActionAction1995
ActionAction1994
ActionAction1993
ActionAction1992
ActionAction1991
ActionAction1990
ActionAction1989
ActionAction1988
ActionAction1987
ActionAction1986
ActionAction1985
ActionAction1984
ActionAction1983
ActionAction1982
ActionAction1981
ActionAction07/04/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 7. April 1981, Nr. 11
ActionAction28/04/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. April 1981, Nr. 12
ActionAction28/04/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 28. April 1981, Nr. 13
ActionAction11/05/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Mai 1981, Nr. 14
ActionAction12/05/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Mai 1981, Nr. 15
ActionAction29/05/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 29. Mai 1981, Nr. 16
ActionAction12/06/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 12. Juni 1981, Nr. 17
ActionAction18/06/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Juni 1981, Nr. 18
ActionAction19/06/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Juni 1981, Nr. 19
ActionAction22/06/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Juni 1981, Nr. 20
ActionAction23/06/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Juni 1981, Nr. 21
ActionAction08/07/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Juli 1981, Nr. 23
ActionAction14/07/1981 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. Juli 1981, Nr. 25
ActionAction21/07/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Juli 1981, Nr. 26
ActionAction21/07/1981 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 21. Juli 1981, Nr. 26
ActionAction21/07/1981 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 21. Juli 1981, Nr. 26
ActionAction23/07/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 23. Juli 1981, Nr. 27
ActionAction30/01/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Jänner 1981, Nr. 3
ActionAction31/08/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 31. August 1981, Nr. 30
ActionAction11/09/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 11. September 1981, Nr. 32
ActionAction08/10/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 8. Oktober 1981, Nr. 35
ActionAction19/10/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 19. Oktober 1981, Nr. 36
ActionAction21/12/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 21. Dezember 1981, Nr. 38/SAN
ActionAction04/11/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 4. November 1981, Nr. 39
ActionAction09/11/1981 - DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 9. November 1981, Nr. 40
ActionAction01/12/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 1. Dezember 1981, Nr. 41
ActionAction15/12/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 15. Dezember 1981, Nr. 42
ActionAction16/12/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. Dezember 1981, Nr. 43
ActionAction22/02/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Februar 1981, Nr. 6
ActionAction16/03/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. März 1981, Nr. 8
ActionAction16/03/1981 - Dekret des Landeshauptmanns vom 16. März 1981, Nr. 9
ActionAction24/03/1981 - DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 215
ActionAction24/03/1981 - DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 217
ActionAction24/03/1981 - Dekret des Präsidenten der Republik vom 24. März 1981, Nr. 227
ActionAction24/03/1981 - DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 24. März 1981, Nr. 228
ActionAction22/10/1981 - Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. Oktober 1981, Nr. 759
ActionAction22/10/1981 - Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. Oktober 1981, Nr. 760
ActionAction02/01/1981 - Landesgesetz vom 2. Jänner 1981, Nr. 1
ActionAction16/02/1981 - Landesgesetz vom 16. Februar 1981, Nr. 2
ActionAction16/02/1981 - Landesgesetz vom 16. Februar 1981, Nr. 3
ActionAction21/02/1981 - Landesgesetz vom 21. Februar 1981, Nr. 4
ActionAction26/02/1981 - Landesgesetz vom 26. Februar 1981, Nr. 5
ActionAction26/02/1981 - Landesgesetz vom 26. Februar 1981 , Nr. 6
ActionAction10/04/1981 - Landesgesetz vom 10. April 1981, Nr. 9
ActionAction10/04/1981 - Landesgesetz vom 10. April 1981, Nr. 10
ActionAction18/06/1981 - Landesgesetz vom 18. Juni 1981, Nr. 13
ActionAction18/06/1981 - Landesgesetz vom 18. Juni 1981, Nr. 14
ActionAction18/06/1981 - Landesgesetz vom 18. Juni 1981, Nr. 15
ActionAction23/06/1981 - Landesgesetz vom 23. Juni 1981, Nr. 12
ActionAction02/07/1981 - LANDESGESETZ vom 2. Juli 1981, Nr. 16
ActionAction06/07/1981 - Landesgesetz vom 6. Juli 1981, Nr. 17
ActionAction09/07/1981 - Landesgesetz vom 9. Juli 1981, Nr. 18
ActionAction15/07/1981 - LANDESGESETZ vom 15. Juli 1981, Nr. 19
ActionAction15/07/1981 - Landesgesetz vom 15. Juli 1981, Nr. 20
ActionAction22/07/1981 - Landesgesetz vom 22. Juli 1981, Nr. 21
ActionAction22/07/1981 - Landesgesetz vom 22. Juli 1981, Nr. 22
ActionAction30/07/1981 - LANDESGESETZ vom 30. Juli 1981, Nr. 23
ActionAction08/10/1981 - Landesgesetz vom 8. Oktober 1981, Nr. 26
ActionAction08/10/1981 - Landesgesetz vom 8. Oktober 1981, Nr. 27
ActionAction03/11/1981 - Landesgesetz vom 3. November 1981, Nr. 29
ActionAction17/11/1981 - Landesgesetz vom 17. November 1981, Nr. 30
ActionAction24/11/1981 - Landesgesetz vom 24. November 1981, Nr. 31
ActionAction24/11/1981 - Landesgesetz vom 24. November 1981, Nr. 32
ActionAction17/12/1981 - Landesgesetz vom 17. Dezember 1981, Nr. 33
ActionAction28/12/1981 - Landesgesetz vom 28. Dezember 1981, Nr. 34
ActionAction28/12/1981 - Landesgesetz vom 28. Dezember 1981, Nr. 35
ActionAction08/09/1981 - Landesgesetz vom 8. September 1981, Nr. 25 
ActionAction12/03/1981 - LANDESGESETZ vom 12. März 1981, Nr. 7 —
ActionAction21/05/1981 - LANDESGESETZ vom 21. Mai 1981, Nr. 11 —
ActionAction30/07/1981 - LANDESGESETZ vom 30. Juli 1981, Nr. 24 —
ActionAction17/10/1981 - Landesgesetz vom 17. Oktober 1981, Nr. 28
ActionAction23/03/1981 - Landesgesetz vom 23. März 1981, Nr. 8
ActionAction1980
ActionAction1979
ActionAction1978
ActionAction1977
ActionAction1976
ActionAction1975
ActionAction1974
ActionAction12/02/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 12. Februar 1974, Nr. 10
ActionAction13/02/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 13. Februar 1974, Nr. 12
ActionAction20/02/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 20. Februar 1974, Nr. 15
ActionAction06/03/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 6. März 1974, Nr. 17
ActionAction09/04/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 9. April 1974, Nr. 27
ActionAction15/01/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 15. Jänner 1974, Nr. 3
ActionAction15/05/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 15. Mai 1974, Nr. 39
ActionAction30/05/1974 - DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 30. Mai 1974, Nr. 41
ActionAction12/06/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 12. Juni 1974, Nr. 46
ActionAction09/09/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 9. September 1974, Nr. 64
ActionAction12/09/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 12. September 1974, Nr. 66
ActionAction28/01/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 28. Jänner 1974, Nr. 7
ActionAction14/10/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 14. Oktober 1974, Nr. 75
ActionAction14/11/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 14. November 1974, Nr. 80
ActionAction02/12/1974 - Dekret des Präsidenten des Landesausschusses vom 2. Dezember 1974, Nr. 86
ActionAction22/03/1974 - DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 278
ActionAction22/03/1974 - Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 279
ActionAction22/03/1974 - DEKRET DES PRÄSIDENTEN DER REPUBLIK vom 22. März 1974, Nr. 280 —
ActionAction22/03/1974 - Dekret des Präsidenten der Republik vom 22. März 1974, Nr. 381
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 11
ActionAction11/01/1974 - Landesgesetz vom 11. Jänner 1974, Nr. 1
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 10
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 11
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 12
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 13
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 14
ActionAction07/10/1974 - Landesgesetz vom 7. Oktober 1974, Nr. 15
ActionAction02/11/1974 - Landesgesetz vom 2. November 1974, Nr. 16
ActionAction02/11/1974 - Landesgesetz vom 2. November 1974, Nr. 17
ActionAction08/11/1974 - LANDESGESETZ vom 8. November 1974, Nr. 18 —
ActionAction08/11/1974 - Landesgesetz vom 8. November 1974, Nr. 19
ActionAction12/07/1974 - Landesgesetz vom 12. Juli 1974, Nr. 2
ActionAction11/11/1974 - Landesgesetz vom 11. November 1974, Nr. 20
ActionAction08/11/1974 - Landesgesetz vom 8. November 1974, Nr. 21
ActionAction09/11/1974 - Landesgesetz vom 9. November 1974, Nr. 22
ActionAction08/11/1974 - Landesgesetz vom 8. November 1974, Nr. 23
ActionAction09/11/1974 - Landesgesetz vom 9. November 1974, Nr. 24
ActionAction09/11/1974 - Landesgesetz vom 9. November 1974, Nr. 25
ActionAction13/07/1974 - Landesgesetz vom 13. Juli 1974, Nr. 3
ActionAction19/07/1974 - Landesgesetz vom 19. Juli 1974, Nr. 4
ActionAction26/08/1974 - Landesgesetz vom 26. August 1974, Nr. 5
ActionAction26/08/1974 - Landesgesetz vom 26. August 1974, Nr. 6
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 8
ActionAction02/09/1974 - Landesgesetz vom 2. September 1974, Nr. 9
ActionAction09/12/1974 - Landesgesetz vom 9. Dezember 1974, Nr. 27
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 28
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 29
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 30
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 31
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 32
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 33
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 34
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 35
ActionAction14/12/1974 - LANDESGESETZ vom 14. Dezember 1974, Nr. 38
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 39
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 40
ActionAction08/11/1974 - Landesgesetz vom 8. November 1974, Nr. 26 
ActionAction14/12/1974 - Landesgesetz vom 14. Dezember 1974, Nr. 37
ActionAction31/08/1974 - Landesgesetz vom 31. August 1974, Nr. 7
ActionAction14/12/1974 - LANDESGESETZ vom 14. Dezember 1974, Nr. 36 —
ActionAction1973
ActionAction1972
ActionAction1971
ActionAction1970
ActionAction1969
ActionAction1968
ActionAction1967
ActionAction1966
ActionAction1965
ActionAction1964
ActionAction1963
ActionAction1962
ActionAction1961
ActionAction1960
ActionAction1959
ActionAction1958
ActionAction1957
ActionAction1956
ActionAction1955
ActionAction1954
ActionAction1953
ActionAction1952
ActionAction1951
ActionAction1948
ActionAction1946