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Urteile Verfassungsgerichtshof
1982
Corte costituzionale - Sentenza N. 197 del 24.11.1982
Corte costituzionale - Sentenza N. 197 del 24.11.1982
Vigilanza e controllo su enti ed aziende di credito.
Attendere, processo in corso!
Sentenza (18 novembre) 24 novembre 1982, n. 197; Pres. Elia – Rel. Paladin
Ritenuto in fatto:
1 Con ordinanza emessa il 20 dicembre 1979, il Tribunale di Trento ha impugnato – in riferimento agli artt. 4, 5 e 13 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5 ("Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige"), ed all'art. 116 Cost. - l'art. 3, primo comma, del d.P.R. 26 marzo 1977, n. 234 (recante "norme di attuazione" del detto Statuto "in materia di ordinamento delle aziende di credito a carattere regionale"); e ciò, nella parte in cui tale normativa - secondo il dispositivo dell'ordinanza stessa - conferisce alla Regione "poteri di vigilanza e di controllo su enti ed aziende di credito".
Il giudice a quo svolge innanzitutto un diffuso esame del sistema dei controlli legislativamente prescritti nei confronti delle aziende di credito in genere nonché – in particolare -delle casse rurali ed artigiane, sia sul piano nazionale (art. 5 del r.d. l. 12 marzo 1936, n. 375; art. 2 del d. leg. 17 luglio 1947, n. 691; art. 8 del r.d. 26 agosto 1937, n. 1706), sia nell'ambito della Regione interessata (art. 5, n. 4, l. cost. n. 5 del 1948; d.P.R. 15 novembre 1952, n. 2592; art. 1, primo ed ultimo comma, dello stesso d.P.R. n. 234 del 1977). Dal che l'ordinanza di rimessione desume che la generale riserva allo Stato della disciplina dell'attività di raccolta del risparmio e di esercizio del credito e, specificamente, l'attribuzione alla Banca d'Italia della vigilanza e del controllo sulle casse predette debbano trovare applicazione anche nei confronti delle casse del Trentino-Alto Adige.
Le potestà normative ed amministrative, attribuite alla Regione in materia di "ordinamento" delle aziende di credito a carattere regionale (secondo il relativo Statuto speciale), riguarderebbero la sola "organizzazione interna" di tali istituti ed entro il solo "termine delle leggi dello Stato", nel rispetto delle competenze ivi fissate. Viceversa l'art. 3 del d.P.R. n. 234 del 1977 - statuendo che spetta alla Regione di adottare i provvedimenti riguardanti gli enti e le aziende di credito a carattere regionale, che abbiano ad oggetto: "a) la istituzione, l'autorizzazione alla costituzione e alla fusione"; d) "l'approvazione delle modifiche statutarie" (senza esclusione di quelle attinenti a profili funzionali) – eccederebbe la materia stessa ed il "limite delle leggi dello Stato", in quanto conferirebbe alla Regione potestà riservate alla Banca d'Italia.
2. Nel giudizio innanzi alla Corte, si sono costituite la Regione Trentino-Alto Adige e la Cassa rurale di Darzo e Lodrone, le quali hanno negato - con identiche argomentazioni – la fondatezza della questione sollevata. Nelle rispettive memorie si sostiene, infatti, che la competenza spettante alla Regione in tema di ordinamento delle aziende di credito a carattere regionale non sarebbe limitata alla semplice organizzazione delle aziende stesse; ma si estenderebbe al "momento soggettivo" di quell'attività di raccolta del risparmio e di esercizio del credito, la riserva della cui disciplina allo Stato (del resto confermata dall'art. 1 del d.P.R. n. 234 del 1977) avrebbe attinenza ai soli "limiti esterni e obiettivi che gli organi di controllo statale possono imporre a tutela del risparmio e del credito in generale".
La norma impugnata, prevedendo la competenza della Regione in ordine alla approvazione delle modifiche statutarie degli enti di credito (pur senza escludere quelle relative alla regolamentazione della raccolta del risparmio, nei profili attinenti alla migliore organizzazione dei singoli enti o istituti), non farebbe altro che esplicitare e puntualizzare l'originaria attribuzione contenuta nell'art. 5 n. 4 dello Statuto di autonomia. E ciò sarebbe stato in sostanza confermato dalla stessa Banca d'Italia, nella circolare n. 8807 del 21 novembre 1978, indirizzata alle istituzioni creditizie aventi sede nella provincia di Trento, che in tema di modifiche statutarie chiariva come l'intervento dell'organo centrale di vigilanza avesse un carattere di semplice collaborazione".
3. É intervenuto anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il quale ha osservato – in via pregiudiziale - come l'ordinanza di rinvio non evidenzi, con la dovuta precisione, se il provvedimento del quale si contesta la legittimità costituzionale abbia per oggetto "l'istituzione, l'autorizzazione alla costituzione e alla fusione" (di cui alla lettera a) ovvero "l'approvazione delle modifiche statutarie" (di cui alla lettera d) del citato art. 3 del d.P.R. n. 234 del 1977): per cui verrebbe a "determinarsi non soltanto una obiettiva incertezza circa i termini della questione di legittimità ma anche e soprattutto una carenza di valutazione del profilo della rilevanza". Al che si aggiungerebbe l'indeterminatezza degli stessi parametri costituzionali richiamati, dal momento che l'ordinanza farebbe riferimento allo Statuto speciale del 1948, ormai sostituito dal d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670.
Nel merito, anche l'Avvocatura dello Stato ha concluso per l'infondatezza della questione, con argomentazioni analoghe a quelle svolte dalle parti costituite. Né risulterebbe –precisa l'Avvocatura - superato il limite dei principi della legislazione dello Stato, poiché lo stesso d.P.R. n. 234 del 1977 (all'art. 1, ultimo comma) raccorda espressamente la competenza "ordinamentale" del Trentino-Alto Adige con la competenza degli organi statali, "per tutto quanto riguarda la disciplina della raccolta del risparmio, dell'esercizio del credito nonché il relativo controllo e vigilanza".
Considerato in diritto
: In accoglimento della prima eccezione avanzata dall'Avvocatura dello Stato, l'impugnativa proposta dal Tribunale di Trento dev'essere dichiarata inammissibile.
Effettivamente, dal dispositivo dell'ordinanza di rimessione si ricava soltanto che il giudice a quo ha ritenuto "non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 3, primo comma d.P.R. 26 marzo 1977 n. 234, per contrasto con gli artt. 4, 5 e 13 legge costituzionale 26 febbraio 1948 n. 5, 116 Cost., nella parte in cui si conferiscono alla Regione Trentino-Alto Adige poteri di vigilanza e di controllo su enti ed aziende di credito": senza affatto chiarire quale parte di quella complessa disciplina dovesse applicarsi nel caso specifico. Ed anche la motivazione dell'ordinanza stessa, pur precisando che il problema in esame concerneva l'ordinamento d'una cassa rurale, non stabilisce in quali termini l'impugnativa fosse rilevante per la definizione del giudizio in corso.
Al contrario, quella prospettata dal Tribunale di Trento rimane un'astratta questione di legittimità costituzionale, che ha congiuntamente per oggetto una serie di poteri attribuiti alla Regione, tanto in tema di istituzione e di autorizzazione alla costituzione ed alla fusione delle casse rurali (in base all'art. 3, primo comma, lett. a) del d.P.R. 26 marzo 1977, n. 234), quanto in tema di approvazione delle relative modifiche statutarie (in base all'art. 3, primo comma, lett. d). Né l'ordinanza ha cura di indicare quali fossero le modifiche da prendere eventualmente in considerazione nella specie, limitandosi invece a sviluppare un'ampia analisi dei tipi di approvazione che potrebbero legittimamente spettare alla Regione, in contrapposizione a quelli che dovrebbero tuttora ricadere nella competenza della Banca d'Italia.
Per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 3, primo comma, del d.P.R. 26 marzo 1977, n. 234 - in riferimento agli artt. 4, 5 e 13 della legge cost. 26 febbraio 1948, n. 5, ed all'art. 116 Cost. - sollevata dal Tribunale di Trento con l'ordinanza indicata in epigrafe.
Caricamento in corso
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Verfassungsrechtliche Bestimmungen
Landesgesetzgebung
I Alpinistik
II Arbeit
III Bergbau
IV Gemeinden und Bezirksgemeinschaften
V Berufsbildung
A Ordnung der Berufsbildung
a) Landesgesetz vom 7. Oktober 1955, Nr. 3
b) Landesgesetz vom 27. November 1967, Nr. 15
c) Landesgesetz vom 10. August 1977, Nr. 29
d) Landesgesetz vom 15. Juli 1981, Nr. 20
Art. 1
Art. 2
e) Dekret des Landeshauptmanns vom 13. Dezember 1990, Nr. 33
f) Dekret des Landeshauptmanns vom 14. Dezember 1990, Nr. 34
g) Landesgesetz vom 12. November 1992, Nr. 40
h) Dekret des Landeshauptmanns vom 9. September 1993, Nr. 35
i) Dekret des Landeshauptmanns vom 22. Dezember 1994, Nr. 63
j) Dekret des Landeshauptmanns vom 25. November 1996, Nr. 45
k) Dekret des Landeshauptmanns vom 15. März 1999, Nr. 11
l) Dekret des Landeshauptmanns vom 31. Juli 2006, Nr. 38
m) Landesgesetz vom 14. März 2008, Nr. 2
n) Dekret des Landeshauptmanns vom 10. September 2013, Nr. 25
k') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 25. November 1996, Nr. 45
B Aus- und Weiterbildung im Gesundheitsbereich
C Lehrgänge im Sozialbereich
D Anerkennung von Befähigungsnachweisen
E Förderung der Berufsbildung
VI Bodenschutz, Wasserbauten
VII Energie
VIII Finanzen
IX Fremdenverkehr und Gastgewerbe
X Fürsorge und Wohlfahrt
XI Gaststätten
XII Gemeinnutzungsrechte
XIII Forstwirtschaft
XIV Gesundheitswesen und Hygiene
A Gesundheitsdienst
a) LANDESGESETZ vom 23. August 1973, Nr. 28
b) DEKRET DES PRÄSIDENTEN DES LANDESAUSSCHUSSES vom 5. Dezember 1975, Nr. 55
c) LANDESGESETZ vom 25. Juni 1976, Nr. 25 —
d) LANDESGESETZ vom 17. Jänner 1977, Nr. 1
e) LANDESGESETZ vom 3. September 1979, Nr. 12
f) Landesgesetz vom 2. Jänner 1981, Nr. 1
g) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 14. Juli 1981, Nr. 25
h) Landesgesetz vom 12. Jänner 1983, Nr. 3
i) Landesgesetz vom 21. Juni 1983, Nr. 18
j) LANDESGESETZ vom 28. Juni 1983, Nr. 19
k) LANDESGESETZ vom 18. August 1983, Nr. 30
l) LANDESGESETZ vom 17. April 1986, Nr. 15
Art. 1 (Einstufung in die Landesstellenpläne und Erweiterung derselben)
Art. 2 (Personalkontingent für das Medizinische Landeslabor für Hygiene und Prophylaxe und für das Landesamt für Arbeitsmedizin)
Art. 3 (Wahlweise Beibehaltung der Eintragung in den nominellen Landesstellenplänen des Personals des Gesundheitsdienstes)
Art. 4 (Festlegung des neuen Gehaltes)
Art. 5 (Eintragung bei den Sozialversicherungsanstalten)
Art. 6 (Wahlweise Beibehaltung der Versicherungsposition)
Art. 7 (Übergangsbestimmungen)
Art. 8-9.
Art. 10
BEILAGE A
BEILAGE B
BEILAGE C
m) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 20. Oktober 1986, Nr. 20
n) Landesgesetz vom 17. August 1987, Nr. 21
o) LANDESGESETZ vom 12. Mai 1988, Nr. 19
p) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 21. November 1988, Nr. 34
q) Landesgesetz vom 22. November 1988, Nr. 51
r) LANDESGESETZ vom 10. April 1991, Nr. 8
s) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 13. April 1992, Nr. 16
t) DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 13. April 1992, Nr. 17
u) LANDESGESETZ vom 29. Juli 1992, Nr. 30 —
v) LANDESGESETZ vom 10. November 1993, Nr. 22
w) LANDESGESETZ vom 19. Dezember 1994, Nr. 13
x) Landesgesetz vom 2. Mai 1995, Nr. 10
y) LANDESGESETZ vom 13. November 1995, Nr. 22 —
z) Landesgesetz vom 9. Juni 1998, Nr. 5
z) BESCHLUSS DES LANDESAUSSCHUSSES vom 19. Juli 1982, Nr. 4289
a') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 10. August 1999, Nr. 48
b') Landesgesetz vom 4. Jänner 2000, Nr. 1
c') Landesgesetz vom 5. März 2001, Nr. 7
d') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 16. August 2001, Nr. 48
e') Landesgesetz vom 5. November 2001, Nr. 14
f') Dekret des Landeshauptmanns vom 11. Oktober 2002, Nr. 40
g') LANDESGESETZ vom 2. Oktober 2006, Nr. 9
h') DEKRET DES LANDESHAUPTMANNS vom 18. Jänner 2007, Nr. 11 —
i') Dekret des Landeshauptmanns vom 30. März 2011 , Nr. 14
j') Dekret des Landeshauptmanns vom 18. Juni 2013, Nr. 16
k') Dekret des Landeshauptmanns vom 24. Oktober 2013, Nr. 30
l') Dekret des Landeshauptmanns vom 30. Oktober 2013, Nr. 34
m') Dekret des Landeshauptmanns vom 18. November 2013, Nr. 37
n') Landesgesetz vom 19. Juni 2014, Nr. 4
o') Dekret des Landeshauptmanns vom 25. Juli 2014, Nr. 26
p') Landesgesetz vom 19. Mai 2015, Nr. 5
B Gesundheitsvorsorge-Krankenvorsorge
C Hygiene
D Landesgesundheitsplan
E Psychische Gesundheit
F Arbeitsverträge
G - Gesundheitlicher Notstand – COVID-19
XV Gewässernutzung
XVI Handel
XVII Handwerk
XVIII Grundbuch und Kataster
XIX Jagd und Fischerei
XX Brandverhütung und Bevölkerungsschutz
XXI Kindergärten
XXII Kultur
XXIII Landesämter und Personal
XXIV Landschaftsschutz und Umweltschutz
XXV Landwirtschaft
XXVI Lehrlingswesen
XXVII Messen und Märkte
XXVIII Öffentliche Bauaufträge, Lieferungen und Dienstleistungen
XXIX Öffentliche Veranstaltungen
XXX Raum und Landschaft
XXXI Rechnungswesen
XXXII Sport und Freizeitgestaltung
XXXIII Straßenwesen
XXXIV Transportwesen
XXXV Unterricht
XXXVI Vermögen
XXXVII Wirtschaft
XXXVIII Wohnbauförderung
XXXIX Gesetze mit verschiedenen Bestimmungen (Omnibus)
Beschlüsse der Landesregierung
Urteile Verfassungsgerichtshof
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Corte costituzionale - Sentenza N. 43 del 16.02.1982
Corte costituzionale - Sentenza N. 144 del 27.07.1982
Corte costituzionale - Sentenza N. 162 del 22.10.1982
Corte costituzionale - Sentenza N. 197 del 24.11.1982
Urteile Verwaltungsgericht
Chronologisches inhaltsverzeichnis