Obiettivo principale del presente Piano é il consolidamento dell’autosufficienza, che va intesa come concetto dinamico, non sempre riconducibile unicamente ai parametri forniti dalle direttive internazionali.
La sempre maggiore diversificazione degli interventi terapeutici sia in ambito chirurgico sia in ambito medico, la trapiantologia, ecc. rappresenta alcuni dei motivi per i quali non é possibile definire in termini perentori i limiti del fabbisogno di sangue, dei suoi componenti e dei plasmaderivati. Per i plasmaderivati si aggiunge l’immissione sul mercato di prodotti derivati dalle biotecnologie, che possono modificare le necessità di prodotti di origine umana.
A queste problematiche va aggiunta la necessità di inserire la programmazione di questo Piano in un’ottica nazionale e successivamente europea per il raggiungimento dell’autosufficienza, che non si limiti all’ambito provinciale, considerando:
• il fabbisogno attuale scorporato per singoli componenti e diviso per gruppi, calcolato annualmente sulla base dei dati storici risultanti dal Registro sangue e da eventuali implementazioni di nuove procedure terapeutiche che possano richiedere un maggior consumo di emoderivati ed emocomponenti ;
• la scomposizione di tutte le unità di sangue intero;
• il buon uso del sangue, sulla base di decisioni prese all’interno del “Comitato per il Buon Uso del Sangue” aziendale,
• le organizzazioni di volontariato presenti;
• il numero attuale dei donatori, con riferimento al fabbisogno di cui al primo punto;
• la possibilità di incremento dei donatori e/o dell’indice di donazione, con riferimento al fabbisogno di cui al primo punto;
• la potenzialità anche per procedure aferetiche secondo criteri di razionalità ed economicità.
Su tali basi dovrà essere prevista una programmazione annuale della raccolta di sangue e/o dei suoi componenti entro e non oltre il 30 novembre di ogni anno, valida per l’anno successivo.