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In vigore al: 27/05/2016

Delibera 22 marzo 2016, n. 310
Spargimento di letame, liquame e colaticcio di origine zootecnica per superfici nei Siti Natura 2000: Approvazione e attuazione delle Linee guida di gestione

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La Giunta provinciale ha preso atto di quanto segue:

Al fine di contribuire alla salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, anche in Provincia di Bolzano sono stati designati i Siti di Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale per gli uccelli (vedasi gli allegati D ed E della legge provinciale 12 maggio 2010, n. 6 “Legge di tutela della natura ed altre disposizioni”) ai sensi della “Direttiva habitat” (Dir. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992) e della “Direttiva uccelli” (Dir. 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009).

Le direttive prevedono che debbano essere adottate delle misure di conservazione tali da garantire il mantenimento o, qualora necessario, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat naturali nonché della fauna e flora selvatiche d’interesse comunitario nella loro area di diffusione naturale.

Nell’ambito dei Siti Natura 2000 è vietato degradare gli habitat designati ai sensi delle direttive comunitarie anzidette.

Per rispettare il divieto di degrado e assicurare il mantenimento o il ripristino in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat naturali e della fauna e flora selvatiche di interesse comunitario, le linee guida devono stabilire i criteri per lo spargimento del concime di origine zootecnica nei siti Natura 2000 nel rispetto dei principi di cui sopra.

A tal fine l’articolo 21, comma 4 della legge provinciale di tutela della natura di cui sopra, prevede il divieto di “spargere concime minerale e concime organico liquido, colaticcio e liquame d’origine zootecnica, ad eccezione di quello prodotto nel sito Natura 2000 e ad eccezione delle culture arative, frutticole e viticole. La Giunta provinciale approva in considerazione delle specifiche esigenze naturalistiche e di un appropriato uso del sito, delle linee guida di gestione, sulla base delle quali possono essere concesse delle deroghe al suddetto divieto”

Al fine di elaborare le linee guida di gestione sopra citate é stato istituito un gruppo di lavoro con rappresentanti delle ripartizioni Natura, paesaggio e sviluppo del territorio, Agricoltura, Foreste, l’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi, la Federazione Protezionisti Sudtirolesi, il Heimatpflegeverband Südtirol e l’organizzazione del BRING, Consulenza per l’agricoltura montana.

Nell’analizzare i dati disponibili é stato scelto un approccio mirato alle aziende agricole, come richiesto al gruppo di lavoro. Il numero delle aziende coinvolte, la loro distribuzione delle aree, la forma aziendale e il carico bestiame rendono possibile stimare le conseguenze delle misure da definire.

In futuro la gestione delle aree Natura 2000 sarà basata su un concetto definito da quattro pilastri: 1. il metodo di calcolo per la densità di carichi delle diverse regioni/aree sulla base di dati scientifici disponibili; 2. l’elaborazione di piani di concimazione per aziende che coltivano aree in Siti Natura 2000, 3. provvedimenti di valutazione periodici per stimare le conseguenze delle misure addottate e 4. analisi scientifiche accompagnatorie.

Questi quattro pilastri devono essere applicati congiuntamente. Questo é dovuto soprattutto dal fatto che il metodo di calcolo attualmente proposto si basa su supposizioni ed esperienze di altre realtà territoriali e comporta perciò rischi di supposizioni di fondo sbagliate. Questo rischio (peggioramento della situazione iniziale/situazione delle aree conforme alle direttive naturalistiche) può essere solo minimizzato dalle raccomandazioni conseguenti, prevalentemente la valutazione ma anche lo studio accompagnatorio, in quanto se necessario possono essere prese delle contromisure idonee.

Ad 1) metodo di calcolo

Il metodo di calcolo basa sull’assunzione di determinate quantità di rese foraggiere per aree, su una certa qualità e sulla quantità di azoto prodotta per UVA (volume di liquame e contenuto di azoto). Da questi si deducono per lo schema di classificazione delle superfici le relativi supposizioni. Il sistema prevede 5 classi. Classe A: Prati a gestione molto intensiva, Classe B: Prati pingui a gestione intensiva, Classe C: Prati pingui a gestione semi-intensiva, Classe D: Prati mesofili ricchi in specie a gestione estensiva, Classe E: Praterie magri a gestione estensiva (incl. torbiere e altre aree umide)

Per la successiva prosecuzione risulta opportuno raggruppare le 5 classi. Il raggruppamento delle classi A e B così come delle classi D ed E è sensato dal punto di vista tecnico ed ecologico, così come lo è il mantenere come classe a sé stante la C. Per garantire un certo margine e raggiungere un compromesso in un secondo momento dovranno essere riunititi in due soli raggruppamenti da un lato le classi A, B, C dall'altro le D ed E.

a) Sulla base dei pochi dati disponibili non è chiaramente definibile quanto debbano essere restrittive, per garantire il rispetto dei criteri di Natura 2000 (divieto di peggioramento dello stato di conservazione), le limitazioni alla concimazione sulle superfici definite nella Tabella 1 come C. In quest'ottica sembra opportuna una certa tolleranza per i prati di tipo C analogamente agli A e B come da Tabella 1, in modo da garantire un equilibrio tra tutela della natura e utilizzo agricolo.

b) Conformemente a ciò le classi A, B, C, così come le classi D e E verranno inizialmente trattate nello stesso modo. Per la futura tabella di calcolo delle densità di carico verranno accettate, per le superfici A, B e C sotto i 1.250 m, le rese, che nella realtà sono influenzate da fattori come stazione, tipo di gestione, anno ecc., con una media di 100 quintali/ha. Anche in termini di qualità della resa foraggiera si hanno forti variazioni. I dati disponibili indicano una percentuale di contenuto di N pari al 2%. Il carico di UBA è stato calcolato, nel rispetto delle Direttive per la tutela delle acque in 85/kg N/vacca all'anno. Da entrambe le stime si arriva quindi una quantità di N di 200 kg per queste superfici con le rese definite. Dalla quantità di N prodotta per UBA pari a 85 kg si desume per la superficie considerata un carico di 2,4 UBA. Il gruppo D/E viene quindi posto a 0 (vedi Tabella 1).

La base per i calcoli riportati in Tabella 1 sono le superfici A, B, C e D, E nella fascia altimetrica dei 1.250 m. Tutti gli altri valori sono stati ricalcolati da questi secondo la Direttiva per la Tutela dei corsi d'acqua (art. 16 del Decreto del P.G.P. del 21. gennaio 2008, n. 6 in vigore).

Ad 2) Piani di concimazione

Le aziende agricole che esercitano le proprie attività all’interno dei Siti natura 2000 sono tenute ad assoggettarsi ad un’attività di consulenza ed affiancamento. Le misure che rientrano in detta attività sono:

1. Definizione del carico di bestiame e rispettivo numero di bestiame detenuto: dal momento in cui entrano in vigore i rispettivi adempimenti, alle aziende agricole interessate dev’essere concesso un periodo di transizione entro il quale il numero dei capi di bestiame deve essere gradualmente adeguato (riduzione di almeno il 5% per ogni mese fino al raggiungimento della quota ammessa). Sulla base dei risultati di cui ai primi rilievi e tenuto conto delle possibilità reali per lo svolgimento delle attività di consulenza, viene definita una graduatoria di intervento in base sia all’entità delle superfici che ricadono nelle aree Natura 2000 sia in funzione della tipologia di categorie rilevate. Al più tardi entro 1 anno, dette aziende devono rientrare nell’attivitá di consulenza, mentre tutte le rimanenti entro 2 anni (lo stesso vale per i Punti 2 e 3).

2. Consulenza per l’adozione di misure per la cura ed il mantenimento del paesaggio. Questo genere di misure deve essere adottata quanto prima. L’obiettivo dev’essere infatti quello di estrapolare almeno parte delle superfici di maggior pregio naturalistico dalla classe C in modo da conseguire per esse un tipo di gestione maggiormente estensivo. La Ripartizione 28 si assume il compito di svolgere detta funzione di consulenza assieme alll’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi e Coldiretti.

3. Redazione ed implementazione dei piani di concimazione in funzione delle superfici. I coltivatori diretti sono tenuti a documentare i periodi, le quantità e le superfici interessate dallo spargimento di deiezioni zootecniche (vedi punto 1). I piani di concimazione vengono stilati secondo un modello predisposto dalla Provincia di Bolzano

La Provincia di Bolzano esegue i controlli per verificare il rispetto delle misure di cui sopra (tra cui l’implementazione dei piani di concimazione ed il carico di bestiame). I controlli annui a campione devono interessare almeno il 6% delle aziende in conformità alla LP 17/93. In caso di violazioni si applicano le sanzioni di cui alla Legge prov.le di Tutela della natura.

Ad 3) Provvedimenti di valutazione

Queste attività costituiscono il corpo centrale del trattamento riservato alle aree Natura 2000. Assicurano che i dettami CE (divieto di peggioramento) per aree Natura 2000 siano rispettati. Da ciò si evince che eventualmente, dopo cicli di valutazione pluriennali, il punto 1 (Tabella 1, base di calcolo) sarà da modificare.

Nel contempo si afferma che la valutazione delle superfici della tipologia C deve avvenire in tempi brevi. Se si dovesse constatare che gli obiettivi della Direttiva Natura 2000 (divieto di peggioramento) non sono stati raggiunti, deve essere messo in atto un immediato adattamento dei piani di concimazione e, se necessario, dei valori limite per lo spandimento di azoto.

Fanno parte delle attività di valutazione:

1. Informazione periodica degli uffici provinciali relative ai risultati dei controlli a campione.

2. Controlli permanenti di indicatori naturalistici e ambientali su superfici rappresentative. Le modalità e gli indicatori saranno elaborati dalla commissione di esperti entro 6 mesi dall’approvazione della presente delibera.

3. La presentazione e la valutazione dei risultati sarà effettuata dalla commissione di esperti e da rappresentanti dei dipartimenti con cadenza annuale.

4. La valutazione della presente regolamentazione da parte della commissione di esperti, di rappresentanti dei dipartimenti e di rappresentanti delle parti interessate individuati dai dipartimenti avverrà ogni 6 anni. Se i risultati ottenuti lo richiedono sarà effettuato un immediato adattamento della base di calcolo.

Ad 4) Analisi scientifiche accompagnatorie

Le analisi scientifiche accompagnatorie si occuperanno nell’immediato delle seguenti tematiche:

1. Ricerche sulla resa e sulla qualità del foraggio delle superfici rilevanti. A questo fine selezionate aziende, appositamente assistite, utilizzeranno il programma Web-Gras. Così si raccolgono informazioni relative al momento dello sfalcio e alle qualità delle aree. A queste si aggiungono le informazioni sulle rese. Le aziende saranno selezionate dalla commissione di esperti (cfr. attività di valutazione).

2. Flussi di azoto nella produzione di latte in Alto Adige. A questo scopo saranno redatti dei bilanci sul livello aziendale a base della contabilità aziendale e utilizzando programmi informatici appositi.

3. Alternative per il trattamento e l’utilizzo dei liquami e studi finalizzati allo sviluppo di strategie per l’utilizzo di concimi aziendali derivanti dalla zootecnia nell’ambito di altre colture.

4. Studi sugli effetti di liquami e di letame sui prati

Ulteriori temi saranno proposti dalla commissione di esperti.

La Giunta provinciale ha preso visione della seguente normativa:

1. della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 “Direttiva habitat” e della direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 “Direttiva uccelli”;

2. della legge provinciale 12 maggio 2010, n. 6 „Legge di tutela della natura ed altre disposizioni“ ed in particolare degli articoli 20 e 21 e degli allegati D e E;

La Giunta Provinciale decide di raggruppare i 5 tipi di prati presenti in Tabella 1 in due gruppi, costituiti da A, B, C e da D, E, rispettivamente, al fine di favorire un trattamento equo. Questi gruppi saranno la base delle direttive di gestione.

La Giunta provinciale in base alle succitate premesse e vista la presente documentazione a voti unanimi, validamente espressi

DELIBERA:

Le linee guida di gestione per lo spargimento di letame, colaticcio e liquame di origine zootecnica nei siti Natura 2000, sono approvate.

Mediante una successiva delibera della Giunta provinciale vengono definiti nel dettaglio i quattro pilastri sui quali poggiano le linee guida di gestione, metodo di calcolo – piani di concimazione – provvedimenti di valutazione - analisi scientifiche accompagnatorie e istituito un sistema di controllo efficace al fine di garantire il rispetto delle misure una volta concordate.

La commissione di esperti citata in premessa viene incaricata senza indugio di produrre un piano per la valutazione e il monitoraggio da sottoporre alla Giunta provinciale. La commissione di esperti è composta da rappresentanti delle ripartizioni provinciali competenti, un rappresentante dell’Università di Bolzano, dell’Accademia Europea e del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, da rappresentanti dell’associazione degli agriocoltori e dell’associazione ambientalista più rappresentative. Le rispettive persone vengono nominate mediante decreto. Al contempo la commissione di esperti deve definire il livello di consulenza scientifica necessaria, al fine di produrre una banca dati affidabile e una precisa mappatura della biodiversità nei Siti Natura 2000.

Inoltre con l’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi e l’organizzazione del BRING, Consulenza per l’agricoltura montana, dev’essere elaborato un pacchetto di misure al fine di motivare le aziende che coltivano gli habitat protetti in siti Natura 2000 a partecipare al programma di agevolazione dei Premi incentivanti per la cura ed il mantenimento del paesaggio, adeguandosi così automaticamente alla regolamentazione della concimazione.

Tutte le aziende che ai sensi del Programma di sviluppo rurale richiedono Premi incentivanti per la cura ed il mantenimento del paesaggio per tutte le superfici localizzate in siti Natura 2000 e quelle aziende che non spargono concime, sono esonerate dalla redazione del piano di concimazione. Durante il periodo di realizzazione dei Piani di concimazione e fino alla loro ultimazione nei termini di cui sopra, è consentito lo spargimento di concime nel rispetto del principio del divieto di degrado.

La presente delibera non dà luogo a impegno di spesa.

La presente delibera sostituisce la delibera n° 634 del 27 maggio 2014.

La presente delibera viene pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige ed entra in vigore in giorno successivo alla sua pubblicazione.