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In vigore al: 11/09/2012

Delibera N. 4125 del 06.11.2000
Aggiornamento protocollo vaccinazioni raccomandate e calendario vaccinale per le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate

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1. Di approvare le allegate linee di indirizzo e protocollo delle vaccinazioni raccomandate, che fanno parte integrante della presente delibera;
 
2. Di approvare l'allegato calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate che fa parte integrante della presente delibera;
 
3. Di emanare nei confronti delle Aziende Sanitarie la seguente direttiva per quanto riguarda l'applicazione della presente delibera:

il protocollo delle vaccinazioni raccomandate va applicato con effetto immediato da parte di ciascuna Azienda Sanitaria;

ciascuna Azienda Sanitaria è tenuta ad offrire gratuitamente e attivamente le vaccinazioni raccomandate di cui alla presente delibera;

ciascuna Azienda Sanitaria provvederà direttamente all'acquisto dei vaccini necessari;

ciascuna Azienda Sanitaria ha discrezionalità nell`ambito degli accordi di categoria di coinvolgere e incentivare i medici di base per partecipare attivamente ai programmi vaccinali, favorendo l'offerta diretta delle vaccinazioni ai gruppi interessati;

 
4. Di incaricare l'ufficio provinciale distretti sanitari di predisporre specifici programmi di educazione sanitaria al fine di sensibilizzare la popolazione a riguardo delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate;
 
5. Specifici progetti obiettivi collettivi con la relativa copertura finanziaria potranno essere oggetto di successivi provvedimenti;
 
6. Alle spese per l'applicazione della presente delibera si fa fronte sia nell'ambito della quota indistinta di finanziamento erogata alle Aziende Sanitarie, sia con finanziamenti di successivi programmi di attività o progetti obiettivi che saranno approvati nell`ambito dei piani generali triennali delle Aziende Sanitarie;
 
7. La presente delibera non dà luogo a spese a carico del bilancio provinciale.
 
Allegato 1

Aggiornamento linee di indirizzo vincolanti e protocollo provinciale vaccinazioni raccomandate per le Aziende Sanitarie

 
Nel 1996 la Giunta prov.le con delibera n. 6311 del 16.12.96 al fine di uniformare le strategie vaccinali in tutto il territorio provinciale ha approvato il primo protocollo provinciale per le vaccinazioni raccomandate: con tale atto veniva data indicazione alle Aziende Sanitarie perché fosse promossa l'offerta attiva e gratuita dei vaccini contro il morbillo, la parotite, la rosolia, la pertosse (con vaccino acellulare) abbinandolo a quello antidiftotetanico; inoltre veniva data indicazione alle Aziende Sanitarie perché venisse offerto attivamente anche il 2° richiamo del vaccino antidifto-tetanico nel 12° anno di vita utilizzando la formulazione per adulti e si auspicava l'attuazione delle circolari ministeriali per la somministrazione del vaccino antinfluenzale.
Inoltre si stabiliva che anche la vaccinazione contro l'haemophilus influenzae tipo B poteva essere somministrata gratuitamente, ai bambini di età inferiore a un anno o a quelli nella fascia di età tra 1 e 5 anni.
Dal momento dell'approvazione della citata delibera sono intervenute modifiche al calendario vaccinale e alle strategie vaccinali da parte delle autorità sanitarie centrali (Piano sanitario nazionale – decreto Ministero della sanità 7 aprile 1999 – Piano nazionale vaccini elaborato dall'I.S.S., etc.), che comportano un adeguamento delle indicazioni provinciali relativamente alle vaccinazioni.
Alla luce di ciò il gruppo di lavoro "Profilassi vaccinale in età evolutiva” costituito dai referenti  delle Aziende Sanitarie e coordinato dalla Provincia alla fine di una serie di incontri ha redatto il seguente documento che costituisce linea guida vincolante per le Aziende Sanitarie della provincia.
 

PROTOCOLLO VACCINAZIONI RACCOMANDATE

 
PREMESSA
Il Piano sanitario nazionale 1998/2000 sulla base degli obiettivi stabiliti dall'OMS stabilisce, per la lotta contro le malattie infettive prevenibili con vaccinazione, i tassi di copertura da raggiungere per l'anno 2000 per la popolazione entro i due anni di età.
In particolare vengono date indicazioni per raggiungere coperture vaccinali pari al 95 per cento per i vaccini contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia ed haemophilus influenzae, mentre per la vaccinazione antinfluenzale l'obbiettivo è quello di raggiungere la copertura del 75 per cento nelle persone con più di 64 anni.
Con decreto 7 aprile 1999 il Ministero della sanità ha approvato un unico nuovo calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per l`età evolutiva al fine di rendere il più possibile uniformi le strategie di immunizzazione sul territorio nazionale; tale calendario prevede l'introduzione della vaccinazione antipolio con vaccino inattivato per le prime due dosi previste dal calendario, seguite da due dosi di vaccino antipolio orale, al fine di ridurre il rischio di paralisi flaccide da vaccino e inoltre vengono stabiliti degli ambiti temporali accettabili per la somministrazione di alcuni vaccini (vedi allegato 1).
Allo scopo di semplificare la somministrazione della III° dose delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate nel primo anno di vita assimilandola alle due precedenti ora che sono disponibili sul mercato vaccini coniugati polivalenti, si lascia facoltà ai centri vaccinali delle Aziende Sanitarie di utilizzare anche per tale dose il vaccino antipolio inattivato, al posto di quello vivo attenuato.
Tale misura, oltre che aumentare la "compliance” dei genitori nei confronti dell'atto vaccinale, in quanto rende possibile somministrare tutti gli antigeni necessari attraverso una sola via di somministrazione, riduce ulteriormente il già oltremodo basso rischio di insorgenza di paralisi vaccino-indotta nei vaccinati e nei contatti, con ciò allineandosi in parte alle raccomandazioni dell`ACIP (Advisory Committee on immunization practices) statunitense che prevede la sola somministrazione  del vaccino IPV nell'età infantile.
Lo stesso decreto, al comma 2 dell'art. 8, stabilisce che "le regioni o province, in base ai rispettivi assetti organizzativi, stabiliscono le modalità e i tempi per l'applicazione del calendario per le vaccinazioni raccomandate."
Anche "Il Piano nazionale vaccini" elaborato dall'Istituto superiore di sanità definisce priorità, strategie da seguire e standard organizzativi per raggiungere gli obiettivi definiti dal PSN.
Inoltre va considerato che, rispetto ad alcuni anni fa, è ora possibile reperire in commercio nuove formulazioni di vaccini che semplificano le procedure di somministrazione e pertanto possono molto migliorare il livello di accettazione da parte della popolazione.
Molto importante è inoltre non sottovalutare la possibilità di incrementare il consenso e l'adesione alle vaccinazioni raccomandate attraverso l'offerta attiva e gratuita e tramite una corretta informazione sulle vaccinazioni; infatti nella nostra provincia, come nel resto del Paese, la copertura vaccinale è buona per le malattie per le quali la vaccinazione è obbligatoria, ma è meno soddisfacente per quelle per le quali la vaccinazione è solo raccomandata.
Questo fenomeno non è da sottovalutare, anche alla luce delle spinte di alcuni movimenti che tendono ad avversare le vaccinazioni e della tendenza ad uniformarsi ad altri paesi dove non esiste obbligatorietà, ma dove sicuramente è diversa la cultura delle vaccinazioni.
Per poter valutare le strategie da seguire a livello provinciale è comunque necessario l'esame dei dati disponibili relativamente alle coperture vaccinali.
I dati di copertura vaccinali ricavati dai risultati dell'indagine ICONA (promossa dall'ISS e alla quale la Provincia Autonoma di Bolzano ha collaborato) evidenziano che in Alto Adige i livelli di copertura vaccinale per le vaccinazioni obbligatorie sono significativamente inferiori rispetto alla media nazionale che è del 95 % (poliomielite: 88 %, difterite-tetano: 91 %, epatite b: 86 %).
Sulla base di quanto sopra e valutando i tassi di copertura raggiunti nella nostra provincia, il gruppo di lavoro ha elaborato una proposta di linea guida provinciale per le Aziende Sanitarie che, in parte, ribadisce le indicazioni del precedente protocollo, e che delinea alcune strategie necessarie al raggiungimento dei tassi di copertura raccomandati.
 
STRATEGIE

1.     incremento delle coperture vaccinali.

dovranno essere offerte attivamente, con convocazione scritta e con le stesse modalità previste per le obbligatorie, tutte le vaccinazioni oggetto del presente protocollo,  fatta eccezione della vaccinazione antiinfluenzale e antipneumococcica, al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Piano sanitario nazionale.
Rispetto alle indicazioni del PSN che prevede, per la popolazione di età inferiore a 24 mesi, anche immigrata, una copertura del 95 per cento per poliomielite, difterite, tetano, morbillo, rosolia, pertosse, haemophilus influenzae, mentre per la vaccinazione antipertosse si sono ottenuti buoni risultati utilizzando il vaccino abbinato a quello difto-tetanico (tasso di copertura 73 per cento), risulta necessario investire maggiori energie per ottenere una maggior copertura con la vaccinazione morbillo-parotite-rosolia e con la vaccinazione degli anziani contro l'influenza.
Resta fermo comunque che le Aziende Sanitarie, oltre che uniformarsi agli obiettivi e alle strategie definite a livello provinciale, dovranno valutare se, nel proprio territorio, sia necessario adottare ulteriori provvedimenti specifici, soprattutto al fine di uniformare l'attività dei propri servizi vaccinali.
 
PERTOSSE
la malattia, come è noto, è altamente contagiosa e può dare gravi complicanze se contratta nel primo anno di vita: quindi la vaccinazione rimane lo strumento primario di prevenzione.
Buoni risultati di copertura sono stati ottenuti nella nostra provincia utilizzando il vaccino combinato antidiftotetanico-antipertosse acellulare che presenta il vantaggio di un'unica somministrazione, di una riconosciuta efficacia per quanto riguarda l`effetto immunogeno e di una buona tollerabilità; pertanto le Aziende Sanitarie dovranno continuare ad offrire attivamente la vaccinazione, seguendo lo schema a tre dosi previsto dal citato decreto Ministero sanità 7 aprile 1999.
 
MORBILLO – PAROTITE – ROSOLIA
la sopravvivenza di tali virus in una comunità dipende dalla presenza di un sufficiente numero di suscettibili; ugualmente la propagazione dell'infezione e il numero delle persone contagiate da un singolo infetto dipende in parte dalle caratteristiche dei singoli virus, ma in misura maggiore dal numero di suscettibili presenti.
I nuovi nati rappresentano la più rilevante fonte di suscettibili in una comunità e pertanto devono costituire il target dei programmi di prevenzione e controllo: l'obiettivo di raggiungere una copertura vaccinale pari al 95 per cento in questa popolazione mira ad eliminare dalla circolazione il virus.
Se non si raggiunge questo obiettivo si rischia un allungamento dei periodi interepidemici, uno spostamento verso l'alto dell'età dei casi di malattia e quindi un numero elevato di casi nelle popolazioni suscettibili (in questo caso giovani adulti).
Fino ad oggi, nella nostra provincia è stato offerto attivamente il vaccino trivalente a tutti i nuovi nati al 15° mese di vita e a 12 anni di età.
L'interesse dei servizi dovrà continuare ad essere quindi rivolto anche al recupero dei suscettibili dodicenni, finchè non si raggiungerà una saldatura tra i nuovi nati e questi ultimi; dovrà essere valutata in futuro anche 'opportunità di effettuare campagne vaccinali speciali per coprire i suscettibili di età compresa tra 2 e 12 anni.
Inoltre dovranno continuare i programmi di vaccinazioni antirubeolica rivolti a tutte le donne suscettibili in età fertile, avvalendosi anche dell'occasione offerta dal richiamo previsto per l'antidiftotetanica.
 
HAEMOPHILUS INLFUENZAE
per quanto concerne la vaccinazione contro l'haemophilus, per il quale si è anche evidenziata tramite l'indagine ICONA, una scarsissima conoscenza da parte della popolazione, evidentemente non informata dai pediatri di base, si ritiene pertanto opportuno che le Aziende Sanitarie continuino ad offrire attivamente la vaccinazione seguendo lo schema a tre dosi previsto dal citato decreto del Ministero della Sanità  7 aprile 1999 per i nuovi nati, mentre per i bambini di età compresa tra il 2° e il 5° anno di vita, non vaccinati nel primo anno di vita è sufficiente una sola dose di vaccino Hib per garantire una valida protezione nei confronti della malattia invasiva.
 
INFLUENZA
Raggiungere una copertura vaccinale del 75 per cento contro l'influenza nella popolazione con età superiore ai 64 anni permette di fornire una protezione individuale ai soggetti che, per l'età avanzata o per la preesistenza di condizioni morbose predisponenti, rischiano serie complicanze.
Pertanto, le Aziende Sanitarie dovranno tendere al raggiungimento dell'obiettivo di copertura fissato dal Piano sanitario nazionale per la popolazione anziana.
Le altre categorie alle quali dovrà essere offerta la vaccinazione sono quelle che vengono indicate dalla Circolare ministeriale con la quale annualmente viene comunicata anche la composizione del vaccino.
E' ovvio che anche per questa vaccinazione sarà necessario definire un sistema di rilevazione che permetta  nel tempo di valutare i risultati raggiunti in termini di copertura vaccinale e anche di analisi costi/benefici.
 
VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA
Le malattie sostenute da pneumococchi sono ubiquitarie e si manifestano particolarmente nell'infanzia, nell'età avanzata e in soggetti con condizioni morbose predisponenti.
E' una malattia batterica acuta caratterizzata tipicamente da polmonite, meningite, batteriemie ed otiti.
Oltre i bambini (fino a due anni) e le persone anziane oltre i 65 anni anche le persone affette dalle seguenti condizioni croniche presentano un'aumentato rischio:

asplenia anatomica e funzionale

cardiopatia decompensata

broncopneumopatia cronica

diabete mellito

immunodeficienza congenita o acquisita

alcoolismo

esiti di frattura cranica

La polmonite pneumococcica è una importante causa di morte fra i neonati, gli anziani e le persone con malattie predisponenti; l`incidenza è maggiore in inverno e in primavera nelle zone temperate.
Da studi epidemiologici internazionali (USA, Canada, Belgio, Spagna, Inghilterra, Nord Europa) risultano i seguenti dati di incidenza delle malattie pneumococciche:

per i casi di meningite da pneumococco 1,5/100.000 abitanti

per le infezioni batteriemiche  25/100.000 abitanti

per la polmonite pneumococcica  (soprattutto nelle persone anziane): 250/100.000 abitanti

per l`otite media che interessa soprattutto l`infanzia: 3.500/100.000 abitanti

Poiché si può presumere che l'epidemologia delle forme invasive pneumococciche sia in Provincia di Bolzano sovrapponibile a quella rilevata in altri paesi industrializzati, si ritiene necessario offrire gratuitamente ed attivamente alle persone a rischio la vaccinazione antipneumococcica.
Il vaccino pneumococcico (1 soladose) contiene l`antigene polisaccaridico capsulare polivalente dei 23 tipi pneumococcici che determinano il maggior numero di infezioni pneumococciche; esso garantisce una sufficiente protezione (ca. 5-10 anni) dei vaccinati  ed è ben tollerato.
Specialmente nelle persone anziane la vaccinazione antipneumococcica è il modo più efficace per prevenire questa malattia.
Oltre a garantire una  protezione individuale a tutti quei soggetti per i quali l`infezione pneumococcica può costituire una terribile minaccia per la salute, si sottolinea anche il favorevole rapporto costi/benefici in quanto consente contenere i costi sanitari a carico del Servizio Sanitario contribuendo al miglioramento dello stato di salute della popolazione bersaglio.
 
DIFTERITE E TETANO
la copertura vaccinale nei confronti di questa malattia risulta essere, nella nostra provincia, abbastanza vicina al 95 %, ma è comunque necessario non abbassare la guardia e quindi si ribadisce quanto già stabilito nel precedente protocollo: oltre alle tre dosi previste nel primo anno di età e la quarta di rinforzo al quinto-sesto anno di vita, è opportuno offrire attivamente un secondo richiamo di vaccino antidiftotetanico per adulti a distanza di otto-dieci anni dal primo. Quindi i successivi richiami sono raccomandati con cadenza decennale.
 

2.     FORMAZIONE/AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI

gli operatori devono essere in grado di trasmettere una "cultura delle vaccinazioni”, senza alcuna distinzione fra quelle obbligatorie e quelle raccomandate. Tali attività dovranno essere realizzate a livello locale anche utilizzando, come già fatto in precedenza, il manuale degli operatori che è stato elaborato dal gruppo di lavoro "Profilassi vaccinale in età evolutiva” e che verrà aggiornato, dove necessario. Tale formazione sarà volta a tenere costantemente informati gli operatori sulle conoscenze inerenti gli aspetti tecnici delle vaccinazioni, nonché gli obiettivi e le strategie vaccinali nazionali e locali da applicare in sede locale.
Inoltre dovrà essere potenziata la capacità di comunicazione con l'utente, al fine di aumentare la consapevolezza che gli effetti positivi delle vaccinazioni superano di gran lunga quelli indesiderati e che la prevenzione collettiva è importante quanto la protezione individuale.
 

3.     COLLABORAZIONE CON PEDIATRI DI BASE

le Aziende Sanitarie hanno discrezionalità, nell'ambito degli accordi di categoria, di coinvolgere e incentivare i pediatri di base per lo svolgimento delle attività integrate relative alle vaccinazioni al fine di assicurare la massima copertura di informazione ed educazione sanitaria e somministrazione delle vaccinazioni.
 
La collaborazione sempre più stretta con i pediatri deve essere finalizzata a concordare strategie per raggiungere obiettivi comuni, soprattutto per quanto concerne: la sensibilizzazione della popolazione e la promozione del consenso informato, la riduzione dei ritardi vaccinali, la notifica dei casi di malattie infettive venuti all'osservazione e, in particolar modo, di quelle prevenibili con vaccinazione.
 

4.     RILEVAZIONE DEI TASSI DI COPERTURA VACCINALE

 
la rilevazione dei tassi di copertura vaccinale nei nuovi nati nell'arco di un mese verrà fatta ogni anno nel mese di aprile dall'osservatorio epidemiologico sulla base dei dati trasmessi al medesimo dalle Aziende Sanitarie o dai comuni, con una scheda riepilogativa per ogni Azienda Sanitaria, così da poter valutare in sede locale e provinciale l'attivazione di specifiche strategie di prevenzione da mettere in atto, se i tassi di copertura risultassero non adeguati.
 
CORRETTA INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE
il compito di informare correttamente la popolazione spetta innanzitutto agli operatori dei servizi vaccinali e ai medici di base; inoltre è prevista un'opera di sensibilizzazione sull'opportunità di tutte le vaccinazioni tramite l'utilizzo dei media e con la distribuzione dell'opuscolo informativo che è già stato elaborato dal gruppo di lavoro "la profilassi vaccinale in età evolutiva”, composto dei referenti delle Aziende Sanitarie per le vaccinazioni.
 
Allegato 2 calendario vaccinale ...omissis...