T.A.R. di Bolzano - Sentenza N. 312 del 02.09.2008
Prosecuzione giudizio sospeso - istanza fissazione udienza - commercio - vendita al dettaglio in zona agricola - esercizi già esistenti al momento dell'introduzione del divieto - subingresso ad autorizzazione deve essere effettivo e provato - motivazione - pluralità ordini di motivi

Sentenza del 2 settembre 2008, n. 312; Pres. Rossi Dordi, Est. Zelger
La rinuncia al mandato da parte del difensore di una delle parti non può sortire alcun effetto automatico e immediato nei confronti delle altre fino alla sostituzione del difensore, a norma dell'art. 85 c.p.c. applicabile anche nei giudizi dinanzi al giudice amministrativo.
Ai fini della prosecuzione del giudizio amministrativo, sospeso per la definizione di un giudizio civile od amministrativo di carattere pregiudiziale, una volta cessata la causa di sospensione non occorre un atto di riassunzione, non previsto dalla disciplina processuale amministrativa, essendo sufficiente la presentazione di un istanza di fissazione d'udienza ad impedire la perenzione del ricorso. Potendo, peraltro, bastare il compimento di un qualsiasi atto di impulso processuale, il termine biennale di perenzione viene interrotto anche con il semplice deposito di documenti inerenti alla causa, indipendentemente dalla loro rilevanza per la decisione del merito (come, nella specie, una nota via telefax alla segreteria che dichiara permanere l'interesse del ricorrente alla decisone del ricorso).
L'art. 107 co. 25 L.P. 11 agosto 1997 n. 13, da un lato, non consente il rilascio di autorizzazioni di cui all'art. 16 L.P. 24 ottobre 1978 n. 68 per l'apertura, il trasferimento e l'ampliamento di esercizi di commercio al dettaglio in zona di verde agricolo; dall'altro lato, consente agli esercizi commerciali al dettaglio esistenti in dette zone di continuare ad esercitare l'attività sulla “superficie di vendita autorizzata”. In tal caso l'interessato deve provare di avere effettivamente svolto attività di commercio al dettaglio in quell'edificio al momento dell'entrata in vigore della L.P. n. 13/1997 su una superficie a tal fine autorizzata. Il trasferimento della gestione o della titolarità di un esercizio di vendita per atto tra vivi o a causa di morte comporta anche il trasferimento dell'autorizzazione commerciale, però sempre che sia provato l'effettivo trapasso dell'esercizio ed il subentrante sia iscritto nel registro previsto dalla stessa legge provinciale.
L'atto amministrativo fondato su più ordini di motivi deve considerarsi legittimo, se almeno uno di essi sia esente da vizi e sia idoneo a sostenere congruamente l'atto stesso (c.d. “principio della ragione sufficiente”).